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Miles Gloriosus - Aulularia

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Testo originale a fronte.

260 pages, Paperback

First published January 1, 207

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About the author

Plautus

1,877 books114 followers
Titus Maccius Plautus (c. 254 – 184 BC), commonly known as Plautus, was a Roman playwright of the Old Latin period. His comedies are the earliest works in Latin literature to have survived in their entirety. He wrote Palliata comoedia, the genre devised by the innovator of Latin literature, Livius Andronicus. The word Plautine refers to both Plautus's own works and works similar to or influenced by his.

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11 (3%)
Displaying 1 - 14 of 14 reviews
Profile Image for Gabriele Crescenzi.
Author 2 books13 followers
June 3, 2020
Non c'è nulla di meglio di una risata, no? Ma da dove parte questo nostro quotidiano rituale catartico? Da dove parte questa secolare tradizione di aprire le nostre fauci ed emettere sonori gemiti per dar sfogo alla nostra soddisfazione?
La risata è congenita nell'uomo: ridiamo oggi come ridevano gli antichi Greci e Romani. In particolare da questi abbiamo ereditato un vasto repertorio di situazione comiche che tuttora perdurano nonostante l'evidente abisso temporale che intercorre tra noi ed il mondo classico.
La comicità nostrana, italica, è una donna piuttosto vetusta, affonda le sue radici nelle primitive rappresentazioni religiose, dove ci si scambiava battute di spirito, spesso ingiuriose, con scopi apotropaici, come augurio di fecondità e prosperità. Dai fescennini (tali versi scommatici legati alla realtà del mondo agricolo del tempo), passando per le prime rudimentali forme di teatro, il "riso" viene ereditato da Plauto.
Autore di Sarsina dalle dubbie origini, che nasconde persino nel suo nome riferimenti teatrali (Maccius altro non è che aggiustamento di "Maccus", maschera fissa nelle prime forme sceniche), egli fu il primo ed il più grande commediografo latino dell'età arcaica. Riuscì con i suoi testi irriverenti, pieni di doppi sensi, raggiri, oscenità e situazioni bizzarre a conquistare il pubblico romano che accorreva a frotte pur di sfogare le proprie pene quotidiane nell'assistere alle diavolerie in cui i personaggi plautini erano coinvolti sul palcoscenico.
Re del riso "a qualunque costo", assecondando i gusti del pubblico allungando spesso i testi laddove fossero reputati più divertenti, Plauto è riuscito a superare la prova del tempo e la sua fama pare imperitura nel suo campo. D'altronde a lui debbono molto anche altri famosissimi scrittori, primo fra tutti Molière col suo Arpagone, che è chiara ripresa dell'Euclione plautino.

Nei due testi qui raccolti, appartenenti alla sottocategoria delle "commedie caricaturali", Plauto dà prova della sua enorme abilità nello scatenare il riso, proponendo un rovesciamento dei modelli sociali (e ridere non vuol dire forse accorgersi del contrario, come diceva Pirandello?), in cui gli schiavi sono incallite volpi pronte a fregare il loro padrone e questi ultimi degli allocchi pronti a bersi qualsiasi loro astuto raggiro.
I personaggi plautini, come si nota nella lettura, sono tipi fissi, privi di evoluzione e umanità, quasi statue nel loro universo caratteriale, eppure riescono ad entusiasmarci perché istantanee di alcuni nostri vizi, delle nostre perversioni. E ci lasciamo dunque prendere in giro, ci lasciamo deridere, consci della banalizzazione scenica dell'uomo reale che è invece più tragicomico.

Il "Miles gloriosus" è la parabola (discendente ovviamente) del soldato millantatore, che si vanta di assurde imprese a cui non crederebbe nessuno. Fatto sta che, convinto di essere una sorta di magnete per le donne, ne rapisce una, Filocomasio, da Atene e la porta con sé ad Efeso. Il fidanzato, Pleusicle, assieme all'aiuto del servo Palestrione e dell'amico Periplectomene, riuscirà a dare una lezione allo pseudo-dio che è Pirgopolinice. Una lezione che imparerà non tanto con precetti, quanto a suon di bastonate.

Altrettanto esilarante, di un riso scaturito più dalle azioni brutali e oscene che non da un pensiero sottile, è l' "Aulularia", la cosiddetta "commedia della pentola", in cui l'avaro Euclione è nel costante timore che qualcuno possa sottrargli la pentola piena d'oro da lui trovata sotto il focolare domestico. Ne nascono scene comiche, tutte a spese del povero Euclione, già di per sé agitato per la paura di un eventuale furto.

Si è trattata di una lettura leggera, ma che è risultata anche istruttiva se proiettata l'opera su un piano diacronico: mostra infatti come l'uomo, le situazioni che reputa buffe e i suoi comportamenti basici, non siano poi tanto cambiati. Da un lato fa sorridere, ma pensando anche che ancora oggi, nel XXI secolo, molti trovano divertente scene in cui figure femminili vengono derise e trattate come delle parassite avide, come accade frequentemente in Plauto, fa comprendere amaramente che non siamo proprio cambiati tanto. Purtroppo.
Profile Image for Irina Elena.
724 reviews167 followers
April 4, 2017
I actually read the second play in this book, Aulularia, back in February, borrowing a friend's copy; then I bought my own so that I could read the first play.

Mildly cute school reading?
I'll probably forget them both by tomorrow.
They're clever, they're theorically funny but practically not so much, and the second one is an unfinished work.
The characters are not people but types, as they are supposed to be, and the stories revolve around the idea of an intrigue organised in order to fool the bad guys.
Cut-and-dried and an easy breezy read, if you have some understanding of the time and culture it originated from.
Profile Image for Bea.
63 reviews1 follower
January 13, 2022
Aulularia: un vecchio avido, Euclione, scopre una pentola piena d’oro, che nasconde e sorveglia dedicandogli tutte le sue attenzioni. Sua figlia è promessa sposa al ricco anziano Megadoro, ma nessuno è a conoscenza del fatto che il nipote di Megadoro, Liconide, ha messo incinta la ragazza, unendosi a lei durante un rito orgiastico in onore di Cerere. Una serie di fraintendimenti , unita a una scena attiva e uno scambio di battute frizzante, è quello su cui fa leva Plauto per provocare una risata. Ma ci sono anche le bastonature, le battute sessiste, gli insulti … che forse divertivano gli antichi romani ma che direi oggi sono un modo di far ridere abbastanza superato.
January 4, 2024
Nonostante Plauto sia un’autore indubbiamente assai arcaico come periodo storico (è uno dei primi ad essere studiato al triennio a letteratura latina), ho trovato la traduzione assai moderna come lessico e di una essenziale retorica teatrale che ti fa immaginare la realtà concreta dei piccoli teatrini improvvisati nelle piazze romane ai tempi di Plauto. Particolare è stato certamente riscontrare tante situazioni comiche di “misunderstanding” per la famosa pentola del vecchio avaro Euclione, che sono riconducibili al teatro e al cinema e alla televisione della commedia moderna.
Profile Image for Mara.
133 reviews
January 5, 2017
Mi è piaciuto molto, l'ho letto in una serata.. è ingegnosa, abbastanza articolata e divertente. Non vedo l'ora di vedere la rappresentazione teatrale!
Displaying 1 - 14 of 14 reviews

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