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La linea verticale

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Lui è Luigi, un quarantenne equilibrato, sentimentale, sereno e innamorato della moglie incinta. La casualità di un banale esame medico lo pone di fronte a una tremenda rivelazione: ha un tumore al rene e bisogna intervenire con urgenza. Così, con il ricovero, la vita di Luigi cambia drasticamente e si riduce a un’unica semplice realtà: l’ospedale, il reparto, i compagni di stanza, infermiere e caposala, i medici e, fra questi, su tutti, la mitica presenza del professor Zamagna, genio della chirurgia urologica, che vive solo per operare e che a Luigi appare un salvatore.
Quella che scopre giorno per giorno Luigi è una verità a lento rilascio in cui tutto viene rimesso in discussione: l’aleatorietà del sapere medico, che cambia in base alle persone, la saldezza della fede, che può perdere anche un prete malato, la passione per la medicina, che possono perdere anche i medici, e la resilienza di chi, giovane o anziano, vuole solo sopravvivere.
Compagni di avventura di Luigi sono soprattutto i pazienti: un somalo assolutista, un ristoratore che sa tutto di medicina, un prete in crisi, un intellettuale taciturno e uno stuolo di anziani cattivi perché in cattività.
Nato assieme alla realizzazione della serie omonima, in uscita sulla Rai con protagonista Valerio Mastandrea, La linea verticale riesce a dosare con straordinario equilibrio comicità e dramma, emozione e distacco, per diventare una riflessione molto umana sulla malattia come occasione per rinascere.

«In ospedale, ti può sempre andare peggio. Qualsiasi cosa tu abbia. Se hai un tumore al rene, ti diranno che i reni sono due e l’altro sta bene; se ti hanno tolto la milza ti diranno che a un paziente, l’altro giorno, hanno tolto un polmone; se ti senti male, hai la nausea e non ti reggi in piedi, ti diranno che potevi essere in coma; se sei in coma, ti diranno che potevi essere morto; se sei morto, diranno che nel tuo Paese non c’è la guerra; se c’è la guerra nel tuo Paese, diranno che molti dei tuoi amici e famigliari ancora non sono stati bombardati; se hai un tumore al rene, ti senti male, nel tuo Paese c’è la guerra e amici e parenti sono stati uccisi, ti diranno che però oggi c’è il sole.»

144 pages, Paperback

Published December 7, 2017

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About the author

Mattia Torre

8 books7 followers

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1 star
1 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 31 reviews
Profile Image for Grazia.
501 reviews216 followers
January 29, 2022
È la storia autobiografica di un'esperienza ospedaliera di Mattia Torre, registra, scrittore e sceneggiatore, amico di Valerio Mastandrea.

Racconta per immagini il suo vissuto di paziente oncologico. Dovrebbe essere una cosa tristissima e invece ironia, ottimismo e sagacia caratterizzano il racconto, senza peró distorsione del dolore e della sofferenza, ma soprattutto della solitudine che un malato di quel male deve affrontare nel suo percorso ospedaliero e di vita.

La linea verticale è anche una serie TV, visibile su RaiPlay, con interprete Mastandrea, per l'appunto.
Profile Image for Bobparr.
1,138 reviews87 followers
December 19, 2022
Questo invece *non è* un testo da leggere in un periodo di degenza.
Anche io sono stato operato in giugno, e ho avuto la camera 205.
Fine delle somiglianze, il resto è tutto diverso - nulla a che vedere con un tumore al rene, per fortuna. Ma ho rivisto situazioni, mi sono sentito allo stesso modo fragile, indifeso, dolorante, impotente, spaventato.
Qui Torre riesce a trovare, in mezzo a questo circo di emozioni, il senso del grottesco, ed è l'ulteriore differenza con chi vive le medesime esperienze senza questa marcia in più.
Ed è per quello che è un testo da leggere *dopo* il periodo di degenza, per tirare un sospiro di sollievo.
Profile Image for Roberto.
359 reviews41 followers
May 20, 2018
Con un pensiero agli amici del club della falce

Divorato rispetto ai miei tempi normali, perché si fa divorare. Perché è intenso e appassionante, divertente e commovente, stilisticamente interessante quale ibrido tra sceneggiatura e novella, e riuscito. Ed è molto vero, nel senso di 'sentito', riconoscendosi quasi sgomenti chi tra noi l'ha vista quella signora, si, con la falce. E che ti guardava, e magari alla fine distoglieva lo sguardo.

Luigi siamo noi, in quei giorni di ospedale. Con la sua dolce amata ed il pensiero dei figli, i parenti preoccupati e gli amici che bisbigliano, siamo noi comunque soli la notte in reparto. Che stringiamo legami improbabili e poi indissolubili con gli altri degenti socialmente indistinguibili. Siamo noi commossi che ridiamo da soli, senza capire bene il perché. Sapendo che sarà importante.

Luigi esiste, è Mattia Torre e ha scritto il libro, ed il dottor Zamagna si chiama Michele Gallucci. Che in questa nazione sconfitta e deprimente fa bene e con passione il proprio lavoro, come fanno quei pochi che rendono il mondo migliore. In una struttura pubblica, senza farti pagare un euro, con le tasse di chi può e che per questo dovrebbe provarne l'orgoglio prima che sentirne la pena.

Son contento se vi ho incuriosito. Per noi del club della falce, invece, bastava meno: "Quando ho saputo di avere un tumore sono morto all'istante. E poi, da quel momento, ogni minuto trascorso, ogni ora, giorno, mese, è stato sorprendente ed inaspettato. E’ stato un dono, come un morto a cui si dice: puoi vivere ancora, non si sa quanto, ma puoi vivere ancora. Basta fare un passo alla volta”.
Profile Image for GONZA.
7,369 reviews124 followers
June 1, 2021
Molto carino, sicuramente impreziosito dalla lettura di Valerio Mastandrea che per quanto riguarda l'interpretazione degli infermieri e dei dottori di un nosocomio di Roma é in assoluto la scelta piú azzeccata del mondo.
Profile Image for Gabriella.
2 reviews1 follower
January 25, 2018
LA LINEA VERTICALE di Mattia Torre.
Luigi scopre di avere un tumore al rene. Deve essere operato per asportare la massa. Il libro descrive con ironia i giorni del ricovero, i compagni di avventura, il personale sanitario, ma anche le riflessioni di Luigi e degli altri personaggi.
Un libricino che si legge in giornata. Ne è stata fatta una serie (ho iniziato a leggerlo proprio perché mi aveva incuriosita la prima puntata). Questo suo essere un testo "ibrido", a metà tra romanzo e sceneggiatura, gli conferisce un ritmo brillante e dà alle scene raccontate una vitalità che ho apprezzato.
Qualche riflessione sul tema della malattia e della morte l'ho trovata interessante.
Consigliato.
Profile Image for Sara Elliot.
280 reviews58 followers
September 14, 2023
È semplicemente perfetto. Peccato non averlo letto nel 2017 prima che Torre morisse, perché il libro sapendo della sua fine è molto più straziante
Profile Image for Lorenzo Montanari.
75 reviews1 follower
January 9, 2025
L’ho riletto in una terza Liceo, assieme ai ragazzi. Tre squisite ore. Quest’uomo era un talento puro.
Profile Image for Frabe.
1,187 reviews54 followers
April 8, 2022
Malattia. Ospedale. Angoscia. Ironia. Commozione.
"La linea verticale" è un piccolo grande libro, pubblicato nel 2017; l'autore, Mattia Torre - sceneggiatore, commediografo, regista -, è morto di cancro nel 2019, a 47 anni.

"Devi vivere in asse", dice Amed, "centrato, come su una linea verticale, occorre essere centrati, devi stare in piedi, centrato, verticale."
"Va bene", dice Luigi, "ti prometto che rifletterò su quello che hai detto."
"Sei un ragazzo intelligente. Orizzontale sei morto. Verticale sei vivo."
Profile Image for Damiana.
383 reviews
April 1, 2020
Mattia Torre è stato autore di testi teatrali e televisivi, oltre che autore di alcuni libri. Tra cui questo dove, in terza persona, racconta la sua lotta contro il male che, dopo qualche tempo, se l'è portato via. Un'immersione nella realtà ospedaliera, una storia drammatica e comica al tempo stesso, in cui chi ha frequentato i nosocomi può tranquillamente riconoscersi. Uno stile di scrittura brillante e divertente, com'era d'altronde lo stile di uno degli autori più apprezzati. Consiglio, per chi non l'avesse vista, la serie televisiva uscita in contemporanea al libro. Bellissime entrambe.
Profile Image for Andrea Vaggi.
3 reviews
August 26, 2025
Ironico , veritiero , spaventosamente reale. Consigliato per chi lavora nel mondo sanitario, ancora più utile per chi invece lo conoscerà da paziente
Profile Image for Davide Paolino.
12 reviews
June 25, 2023
Ci sono libri che senti di dover leggere a tempo debito. Che compri e metti in pila anche se, da lettore, la pila è aleatoria, mai ordinata, a sensazione. E quindi capita di sentire il bisogno di leggere un libro invece che un altro, di soffermarsi su un titolo invece che su un altro.

Con "La linea verticale" è successo così. Ne ho sentito il bisogno venerdì mentre preparavo la borsa per un viaggio di pochissimi giorni. Era lì, in pila, almeno da 2 anni.

Il pensiero è stato: "avrò poco tempo per leggere, ho poco spazio, porterò questo: è piccolo e andrà bene".

Ma soprattutto: "ho appena finito Cecità di Saramago, un libro che parla di diventare ciechi di botto e sono riuscito a non farmi impressionare (non troppo) pur essendo la cecità la mia più grande paura, vuoi che mi impressiono per un racconto ospedaliero basato su una storia vera di un uomo che scrive da Dio e sa far ridere tantissimo?".

La risposta è sì.

Ho avuto paura, una paura fottuta e non è finita subito. Le prime 20-25 pagine mi hanno devastato. Poi ho capito che alla fine ti abitui a tutto: alla sofferenza, alla tristezza, alla sciatteria, alla cattiveria, alla gentilezza, alla voglia di arrendersi e a quella di esserci, alla merda e forse persino al cibo vegano. Ti abitui alla Morte che ti cammina accanto così tanto, ma così tanto, da ritrovarsi a ridere per nulla.

Mattia Torre era un punto importante di questo Paese. Sapeva dire in poche parole, anche se ricercate e pesate, quello che c'era da dire e quando lo doveva dire.

Oggi ho letto bene le sue parole.
Spero di riuscirle a capire.
Profile Image for Andrea Romani.
16 reviews
March 30, 2023
Mattia Torre, prima cosa, manca.
Seconda cosa, manca tanto.
"La linea verticale" è l'ultimo suo libro pubblicato. Uno spaccato che è più di uno spaccato. È proprio un dirupo, una voragine che ti porta nei meandri della malattia che lo sta consumando senza filtri, senza alcun tipo di retorica.
Una narrazione dissacrante come solo Torre sa fare, sempre in bilico fra il serio e il faceto, più serio che faceto.
La storia di un tumore che ti ucciderà ma che ti lascia il tempo di pensare in un palcoscenico che è nazionalpopolare, cui tutti noi abbiamo esperienza e che diventa unica scenografia possibile: l'ospedale, o meglio, il servizio sanitario nazionale con tutte le sue storture, i suoi alti e i suoi bassi, i suoi improbabili frequentatori, pazienti ormai divenuti residenti e medici che sconfinano in un ambito cui la medicina ha poco a che fare, il misticismo.
Un romanzo in cui tutti sono di passaggio, e la morte lo ricorda, ma tutti sono ugualmente importanti e capaci di lasciare una traccia e strappare un sorriso rendendo il tutto più leggero, soprattutto se stai per morire.
"Quando ho saputo di avere un tumore sono morto all'istante. E poi, da quel momento, ogni minuto trascorso, ogni ora, ogni giorno, mese, è stato sorprendete e inaspettato. È stato un dono, come un morto cui si dice: puoi vivere ancora, non si sa quanto, ma puoi vivere ancora. Basta un passo alla volta".
Profile Image for Elvio Mac.
1,018 reviews22 followers
December 4, 2020
Mattia Torre - La linea verticale
Luigi si trova catapultato nel mondo della malattia e dell'ospedale. Gli viene diagnosticato un tumore al rene e dovrà affrontare un percorso di guarigione molto lungo. Luigi ha il supporto di sua moglie Elena che è incinta del secondo figlio. La vita diventa qualcosa di diverso da quello che serenamente aveva vissuto fino al giorno prima, vede le cose in modo diverso, orizzonti cambiati e scopi nuovi. Le giornate in ospedale sono lunghe e i personaggi che incontra sono eccentrici e particolari. I pazienti diventano compagni di condivisione della sofferenza, i medici e le infermiere diventano salvatori senza certezze.
Leggo questo libro perchè vedo casualmente la pubblicità della serie TV che ne verrà fatta e mi sembrava interessante capire da dove arrivasse l'idea. Non ho provato empatia verso questo racconto, anche se alcune circostanze sono molto riconoscibili per chi ha vissuto in ospedali.
512 reviews1 follower
March 11, 2025
La malattia è arrivata in maniera esplosiva e deflagrante, ha cambiato tutto, e anche se è difficile dirlo, ha cambiato tutto in meglio. Mi ha aperto gli occhi, la testa e il cuore. Ora ho nuovi desideri: voglio essere centrato, voglio stare in piedi, voglio vivere in asse su una linea verticale.

Il racconto romanzato della malattia dell'autore, della degenza in ospedale e del suo rapporto con medici e pazienti. Gli stati d'animo, le difficoltà, i cortocircuiti del sistema, le piccole cose che aiutano a fare un passo alla volta nel percorso della malattia.
Un mix di ironia e dramma molti toccante.
Profile Image for Mauro.
99 reviews
August 28, 2022
Con il senno di poi, un po' il testamento dell'autore scomparso prematuramente nel 2019. Ironico, commovente e, in versione audiolibro, impreziosito dalla lettura di Valerio Mastandrea, amico di Mattia Torre. Temevo fosse un qualcosa di triste e commovente, invece, al contrario l'autore riesce a raccontare in maniera divertente l'esperienza di un malato di cancro in ospedale. Fa ridere (parecchio) senza mai essere banale ne fuori luogo e al tempo stesso riflettere. Consigliato.
12 reviews
August 18, 2023
Sulla carta potrebbe essere un libro che tratta un argomento per niente facile quindi difficile da seguire. La realtà è un altra. Mattia pone lo sguardo su un mircocosmo, l'ospedale, ma che in realtà fa riflettere sulla quotidianità della vita di ognuno di noi. Amo come descrive l'ambiente, le persone a cui ci affezioniamo e l'Italia imperfetta in cui viviamo. Leggetelo e consigliatelo perché può fare solo del bene conoscere questa storia. Felice di conoscere Mattia Torre andando oltre Boris.
Profile Image for Marta Folgarait.
681 reviews7 followers
January 22, 2025
Una malattia che ti piomba addosso all'improvviso ha l'effetto di una bomba. Ironico e commovente è il racconto di quest'esperienza vissuta all'interno di una struttura ospedaliera. Una lettura che incalza lasciandoti il cuore sospeso fino all'ultimo.
3 reviews
August 23, 2022
Ascolto dall'interpretazione di Valerio Mastroandrea, davvero interessante.
Profile Image for Sabrina Civitavecchia.
56 reviews2 followers
September 9, 2022
Mattia Torre ha scritto questo libro con uno stile leggiadro, pur raccontando la malattia non crea un clima di angoscia, ma di speranza.
Profile Image for mrt.marta.
84 reviews6 followers
April 19, 2025
“come stai Ahmed?
come un tramonto”

Mi piace pensare che ora la mia zia sia una bellissima alba 🕊️
Displaying 1 - 30 of 31 reviews

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