Lo haiku, la più piccola forma di poesia esistente, scandito in tre versi di cinque, sette, cinque sillabe, affonda le radici nel passato remoto della cultura nipponica: originariamente era la prima strofa (hokku) di un componimento più lungo, ma acquistò un'importanza sempre crescente fino a essere riconosciuto come genere indipendente. Questa antologia ne segue lo sviluppo dalla prima grande fioritura nel seicento, epoca di profondo rinnovamento sociale in Giappone, fino alle soglie della contemporaneità, attraverso le traduzioni che mirano a restituire al pubblico italiano l'icasticità e la purezza di una forma espressiva che ha sempre affascinato l'occidente.
Bella raccolta. Mi sarebbe piaciuto torvare qualche informazione in più su questo particolare tipo di poesia, c'è un'introduzione ma a maio avviso poteva essere migliore.
Quest'agevole antologia contiene un vero e proprio scorcio della realtà nipponica. Le stagioni si avvicendano e con esse, uno dopo l'altro, anche gli stati d'animo melanconici provati dai poeti presenti nella raccolta; i temi ricorrenti sono sicuramente solitudine, nostalgia ma anche quella sacralità nei riguardi della natura tipica della cultura orientale. Di grande ispirazione è la Luna che, col suo tenue chiarore perlaceo, diventa amica fidata dell'uomo e dall'alto osserva quanto accade sulla Terra.
all'uomo solo, ancora più amica, la luna.(Yosa Buson)
E' lapalissiano che chi ha la padronanza della lingua potrà apprezzare questi haiku al meglio, cogliendone musicalità e giochi di parole tuttavia il volume presenta la traslazione dei kanji in caratteri alfabetici latini per darci modo almeno di provare a modulare questi suoni. Della lettura a me resta lo stupore per questa forma composita di poesia in tre momenti ma comunque ammaliante. Ci sono componimenti che spiccano più di altri, ciò nonostante resta un'esperienza di lettura piacevole per potersi ritagliare qualche ora di sano relax!
Haiku, il potere della sintesi il battito della vita in diciassette sillabe, giapponesi, of course (della scrivente, oggi) all’imbrunire follia di primavera: una grandinata (Takai Kito 1741-1789) vento di primavera: sui libri illustrati nella bottega i fermacarte (Takai Kito 1741-1789) senza ragione, nella notte d’inverno, ascolto il mio vicino (Tarakai Kikaku 1661-1707) e in un attimo, con estrema sintesi, sistemando la libreria, sono tornata a venticinque anni fa, quando sentii per la prima volta parlare di haiku da un professore universitario che ci incitava a scriver breve, e in fondo a ogni mio scritto che breve doveva essere, lasciava il commento: ‘very Katherine Mansfield’s like’, con estrema sintesi il giudizio dovevo dedurlo io.
in questo mondo contempliamo i fiori; sotto, l’inferno
Kobayashi Issa
Spinta da una recensione su Instagram, finalmente sono riuscita a leggere la mia prima antologia di haiku. Da premettere che non sono un'amante della poesia in generale -credo di aver letto sì e no tre piccole raccolte in vita mia- ma devo dire che come primo approccio a quella giapponese non è andato affatto male anzi l'ho trovata una lettura interessante e rilassante che mi ha fatto scoprire un altro lato del Giappone 🌸 Ammetto che i versi non sono immediatamente comprensibili e ad un primo impatto potrebbero apparire senza "senso", in quanto molto diversi dalla poesia occidentale, senza contare che con la traduzione si perde tanto di quelle che sono le sfumature della lingua giapponese; tuttavia per quel che ho potuto capire finora è che si concentrano maggiormente sulla forte connessione tra uomo/natura scandita dal ciclo delle stagioni e l'importanza dei piccoli gesti quotidiani, di quelle cose che spesso e volentieri non "vediamo" e diamo per scontate, suggerendo così una vivida e nostalgica sensazione nella mente di chi legge: due tematiche che stanno proprio alla base della cultura giapponese. In altre parole si tratta più di una contemplazione rispettosa delle meraviglie della vita, della natura e del mondo, diversamente che nelle poesie occidentali dove l'uomo è soggetto agente, il loro significato è più evidente e il poeta trasmette delle chiare emozioni. Certo è che se dovessi paragonare gli haiku a qualcosa di fisico direi che leggendoli si ha come l'impressione di guardare una fotografia o un dipinto... Istantanee di piccoli scorci di ciò che ci circonda e della quotidianità che racchiudono un intero universo 🌈 Se si entra in quest'ottica è forse più facile riuscire ad assaporarli ed apprezzarli meglio. Consiglio questo testo a chi vuole avvicinarsi a una piccola parte della vastissima letteratura del Sol Levante, io nel frattempo non mancherò di approfondire l'argomento!
"Haiku. Il fiore della poesia giapponese da Bashō all'Ottocento", AA.VV, 2016.
"in questo mondo, frenesia anche nella vita della farfalla"
"in questo mondo contempliamo i fiori; sotto, l'inferno"
"con le ali degli uccelli lucenti di primavera amore a prima vista"
"convalescenza: stancarsi gli occhi contemplando le rose"
Queste le mie composizioni preferite di quella meraviglia che è lo haiku, la più piccola forma di poesia esistente, scandito in tre versi di 5-7-5 sillabe.
Flash di parole che racchiudono infinita bellezza. Fotografie di perfezione stilitica. Versi istantanei fondamentali per conoscere uno degli elementi più importanti della cultura giapponese e "l'impermanenza e l'eternità" che costitiscono "il gioco eterno della vita."
Incredibile la potenza evocativa di alcune poesie: 3 versi, 50 immagini ti passano davanti agli occhi. Sono estremamente sintetiche e riescono comunque a comunicare emozioni e sensazioni con una semplicità disarmante. Peccato per l'edizione che introduce il poeta con abbastanza informazioni su di lui e sulla sua vita, chi ha avuto come maestro o da chi ha preso ispirazione, che impatto ha avuto e quanto ha rivoluzionato. Tuttavia, è un peccato che per alcuni poeti vi sia addirittura una sola poesia; avrei preferito che in una pagina ci fossero più poesie dello stesso autore, rendendolo inevitabilmente meno "elegante".
Lo haiku è una forma di poesia giapponese, un breve componimento in tre versi di 5-7-5 sillabe. Originariamente era la prima strofa (hokku) di un componimento più lungo (renga), ma poi si affrancherà dai seguenti per divenire genere indipendente. Questa poesia si caratterizza per la brevità icastica, per lo stile piano e per il ritorno ad una natura vera: infatti la natura di cui si parla non è quella delle convenzioni letterarie, ma è la natura reale in cui compaiono anche cose meno adatte ad essere cantate. Scrive Roland Barthes: «L'arte occidentale trasforma l'impressione in descrizione. Lo haiku non descrive mai: la sua arte è anti-descrittiva nella misura in cui ogni stadio della cosa è immediatamente, caparbiamente, vittoriosamente trasformato in una fragile essenza di apparizione». Quest’idea di apparizione ci ricorda il satori,“l’illuminazione religiosa che avviene in uno spazio diverso da quello della conoscenza progressiva, logica, razionale, in uno spazio che non deve essere contaminato nemmeno dall’emozione personale”. Si tratta dunque di una poesia breve che presenta altri elementi distintivi, oltre a quelli già citati, e cioè il “kigo”, la parola che simboleggia la stagione - può indicare pianta, astro, pioggia, animale, danza, festività, costume - e il “kireji”, una manciata di sillabe che ha la sola funzione di creare una pausa, parole senza un vero significato, ma messaggere di un emozione. Definirei questi haiku dei veri e propri bozzetti naturalistici, assolutamente pregnanti di un’affascinante purezza.
Nonostante queste poesie comprendano poche sillabe, lasciano il lettore senza fiato. Mentre leggevo, dentro la mia testa, le parole viaggiavano ma non riuscivano mai a fermarsi e a venir fuori. Risultava impossibile descrivere ciò che leggevo o farmi delle domande concrete. Poi ho capito che la semplicità contenuta nelle poesie era tutto ciò che si poteva pensare e visualizzare. Era sufficiente. Talmente impressionante e profonda da non riuscire a gestirla. Una semplicità lontana dalla banalità, spaventosa per la sua potenza comunicativa. Forse sarò a corto di parole ma certamente il mio animo ora straripa di dolori, ambizioni, stupori, paure, malinconie e gioie di persone che hanno vissuto e di natura che sovrasta la banalità della vita umana.
in Giappone c’è la credenza che tutto ciò che è compatto sia in qualche modo più vicino alla perfezione. E gli haiku - componimenti a tre versi caratterizzati da 5-7-5 sillabe - sono la rappresentazione poetica di questa credenza. Con gli haiku i poeti tentano di cristallizzare l’attimo eternandolo nella ripetibilità dello scritto, sedotti dalla contemplazione estatica di un gesto, un filo d’erba, una carpa che scivola sotto la superficie dell’acqua, una solitudine tra due stagioni. Una lettura piacevole, breve, placida
I really appreciated this book. It was a friend's of mine christmas present, and I literally could not stop from reading those poems. As they are meant to be 3 lines long, it's amazing that most of those poets were able to sum up colours, images, sounds, even entire seasons or emotions in those poems. It's really worth reading, this edition in particular has the japanese words written in romaji (i am not sure how to write it), which is useful for who, like me, likes the sound of japanese and knows a few words.
Hope I have been helpful, sorry if I made some mistakes, but I am not english nor american, as someone of you could have assumed!
Lo Haiku, una poesia che non conoscevo e che mi ha profondamente affascinato perché, nei soli tre versi di cui si compone, viene compendiato il rapporto intimo e profondo che il popolo del Sol Levante, specie nel passato, è riuscito ad instaurare con l'Universo Naturale.
Un libro di haiku che si legge davvero in fretta, visto il tipo di componimento agevole, ma estremamente evocativo. Le brevi notizie biografiche sugli autori sono state utili. Avrei rinforzato un po' il commento (praticamente assente) o avrei parlato di più di questi autori. I testi scelti mi sono sembrati molto validi e mi sono divertito a riscrivere alcuni haiku, visto che molte traduzioni, com'è normale, non rientrano nel metro.
Leggere gli haiku è come essere attraversati dal vento freddo del nevischio che, presuntuoso, impone la sua presenza sul viso ma è anche, al contempo, essere travolti da una valanga di neve. La delicatezza, l'essere struggente e malinconico, la nostalgia del passato e dell'avvenire: tutto questo è presente in questi componimenti. E le immagini evocate... È un'arte saper racchiudere immagini ed emozioni in soli tre versi dalle regole così rigide. Ho adorato tutto.
La magia della sintesi, la poesia del non detto. Raccolta piacevole, avrei preferito delle tradizioni più fedeli al metodo di composizione 5-7-5 e magari anche i kanji per farmi un'idea della poesia scritta vera e propria.
Un'antologia per chi ama l'haiku o per chi vuole avvicinarsi per la prima volta a questo genere di poesia. Secondo me andrebbero inseriti dei commenti o maggiori delucidazioni alle poesie proposte, giusto per aiutare chi si accosta per la prima volta a questo genere. Certo la poesia è sensibilità e troppe spiegazioni non servono, qualcuna però sì Lo consiglio comunque come primo approccio.
L'haiku per me � la possibilit� del mio essere donna di mediare tra le mie fotografie e la meraviglia della sintesi maschile Indispensabile per perdersi nella bellezza della poesia
Una lettura veramente piacevole per chi, come me, si avvicina per la prima volta alla poesia giapponese senza desiderare un'analisi particolarmente approfondita dei vari componimenti. Le note al testo sono infatti piuttosto scarne, ma ciò consente un'interpretazione personale. D'altra parte qualche spiegazione in più consentirebbe di certo di conprendere meglio una cultura con riferimenti così diversi dai nostri. Mi sarebbe anche piaciuto vedere gli ideogrammi in giapponese, oltre alla trascrizione nel nostro alfabeto. In ogni caso, la scelta di testi mi è sembrata abbastanza ampia, con un assaggio di diversi autori che possono eventualmente essere approfonditi personalmente.
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solitudine: i fuochi d'artificio che fioriscono - dopo, cade una stella.
Darei due stelle, ma mi sembrerebbe offensivo nei confronti della Dal Pra, che indubbiamente ha profuso moltissimo impegno nel tradurre questi versi con rispetto e un risultato ottimo.
Il mio problema è evidentemente in generale con gli haiku (questo era il mio primo approccio). Se un 20% di componimenti l'ho davvero adorato, il restante 80% l'ho trovato (per gusto e probabilmente ignoranza personali) passabile, ridondante, rinunciabile. Indubbiamente la traduzione in un'altra lingua ne limita l'efficacia e il fascino, per questo non credo mi avvicinerò nuovamente al genere...ma mai dire mai.
Pro: buon numero di autori presente nella raccolta, ognuno con una sua breve introduzione biografica. In alcuni casi le poesie scelte sono presentate seguendo il succedersi delle stagioni. Contro: il testo giapponese è traslitterato e non lasciato in originale (inteso: in caratteri giapponesi), il che abbassa molto il valore della pubblicazione come possibile strumento di studio; le note sono molto poche, in particolare mancano le spiegazioni ai riferimenti canonici tipici dello haiku, che occorre conoscere per poterne apprezzare sfumature e secondi significati.
Bella raccolta di poesie, è la prima volta che leggo una raccolta di Haiku e mi aspettavo fossero diversi, molti sono abbastanza dimenticabili e non mi hanno comunicato nulla, ma alcuni mi hanno colpito appunto per la loro brevità ma allo stesso tempo la profondità raggiuta in così poche sillabe. La bellezza dell'haiku risiede anche nella musicalità delle parole che ovviamente con la traduzione si perde. Sicuramente interessante e consigliato, soprattutto perchè in Italia si parla poco della letteratura orientale (a voler dire un eufemismo) a livello scolastico.
Una ricca antologia di haiku con differenti autori organizzati cronologicamente, non solo i "soliti" Basho, Issa , Buson e Shiki ma altri considerati forse minori ma comunque potenzialmente approfondibili.Peccato per l'aspetto critico dell'opera: un'introduzione troppo scarna rispetto alla dimensione della seguente parte poetica, e note a pié di pagina praticamente assenti: gli haiku sono "nudi e crudi" e talvolta ho avuto l'impressione che la traduzione fosse poco curata.Peccato.
Le mie due stelle sono dovute al fatto che non conosco affatto la letteratura giapponese, nonostante sia una delle più belle al mondo. Cercherò di colmare questa mia lacuna, in modo da capire ed apprezzare maggiormente questa raccolta di Haiku. Nonostante ciò, è stato molto bello riscontrare più volte il tema del ciliegio, delle piante e della natura universale, facendo così capire quanto sia bello e rilassante perdersi in essa.