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438 pages, Kindle Edition
Published February 15, 2018

"Honey, life is just a classroom"
Quanto mi sono divertita con Un regalo sotto la neve voi non ne avete idea.
E nonostante avessi un libro della Lackberg avviato e il nuovo di Carrisi che mi guardava con gli occhi languidi beh, avevo proprio voglia di un po' di trash.
Sono molto cambiata dopo quel libro, quasi non mi riconosco.
Quindi eccomi qui, nuovamente a mettere il coltello nella piaga. Di nuovo.
Iniziamo subito con una rapida successione di avvenimenti in cui la nostra protagonista, Allegra, viene, boh, si può dire messa in difficoltà?, da una tizia di nome Sparkle.
Sono tre ricordi in tre anni di liceo, in cui prima le frega il posto a sedere vicino al ragazzo che le piace, poi la nomina a nonmenefregauntubo dell'anno, e infine tutti gli invitati alla sua festa di compleanno.
Un genio del male.
I boss della malavita possono solo imparare da Sparkle.
«Non preoccuparti, Allegra. Siamo all’ultimo anno!», tenta di consolarmi Dots.
«E allora?»
«E allora, tutto questo sarà il passato. E sai perché si chiama passato? Perché non torna più».
Con una premessa così posso immaginare il resto.
Dieci anni dopo, la nostra protagonista, dopo una magnifica carriera universitaria, sta cambiando lavoro. E casa.
«La Royals & Lloyds non assume chiunque. Dovreste essere orgogliosi che la società di consulenza immobiliare più importante del Paese mi abbia fatto un contratto».
Sorpresa sorpresa nella nuova azienda lavorano proprio Sparkle e la sua amica Quinn! Ma dai, ma non è possibile chi se lo sarebbe mai immaginato!
«Sparkle e Quinn?», domanda Dots con voce incredula. «Quelle Sparkle e Quinn?» «Proprio loro. Sono le reginette della Lloyds e tutti pendono dalle loro labbra. Le donne sgomitano per farsi notare e gli uomini fanno a gara per offrir loro anche solo un caffè. Hanno perfino una corte adorante che le segue ovunque. È tutto come al liceo, non è cambiato nulla».

Mean Girls. Sputato identico. Solo che invece di 3 Barbie, sono in due.
Anche se la seconda viene fatta fuori già molto presto e da un giorno all'altro si sa solo che non lavorerà più lì.
«Intendi che devo sostituire Quinn e lavorare in team con… Sparkle?», domando a fatica con le parole che mi si bloccano in gola.
«Sì, e a cominciare da subito». Lui è serissimo. Un’ondata di nausea mi assale. Non può essere vero.
Qualcuno è sorpreso? No? Neanche un pochino? Non stento a crederlo.
Allegra inizialmente è spaventata, e fa quello che ci si aspetta da lei. Inaspettatamente però (ma dove?) Sparkle fa quasi finta di non conoscerla, le fa i complimenti per la borsa nuova e la porta fuori a pranzo. Nemmeno a dirlo, Sparkle è fantastica e si fa offrire anche da bere da due sconosciuti, cadono tutti ai suoi piedi, la gente trattiene il respiro quando passa.
Allegra stessa ne è attratta (non so a chi voglia darla a bere negandolo, all'inizio) e appena fuori dal lavoro chiama la sua amica Dots.
«Non capisco se stia facendo finta di niente o proprio non si ricordi di me».
«Allegra? Sai di chi stiamo parlando? Quella ricorda perfino il giorno in cui è nata!».
«Non saprei dirlo», indugio senza trovare la forza per fare una battuta tagliente su Sparkle, che di solito mi vengono naturali.
«Be’, adesso che ci sei dentro, mi devi tenere informata su che livello di stronzaggine si è evoluta! Potremmo scriverci un libro. Le stronze vanno alla grande, tutti ne conoscono una. Ho già il titolo: Tutto quello che avreste voluto sapere sulle stronze (ma non avete mai osato chiedere)».
Capitan America, aiutami tu.
Piano piano Allegra si fa prendere dalla Sparkliness, se la porta a casa e finiscono pure per cenare insieme. Con anche il fratello di Allegra, con cui Sparkle ci prova instantaneamente.
E nel weekend, quando la nostra protagonista ha in mente solo di guardarsi serie TV in pigiama, Sparkle le organizza una festa. In casa di Allegra. Già.
«Dài! Non farti pregare! Questa casa va inaugurata come si deve. E poi nessuno l’ha ancora vista! È praticamente vergine!». Sgrano gli occhi all’impossibile.
«Nessuno chi?»
«Nessuno di quelli che contano. Non preoccuparti, ho pensato a tutto io: ci sono il catering, i cocktail e il dee-jay». Poi mi guarda. «Vuoi darti una mossa? Sei ancora in accappatoio!». Mi spinge su per le scale, mettendomi fretta.
Non avete capito. Se io voglio passare la sera a grattarmi, passo la sera a grattarmi. Non voglio gente, non voglio cazzi, non voglio prepararmi per niente che non sia il mio letto e la mia coperta di pile. E tu che piombi in casa mia, con persone, dee-jay, catering, meriti una denuncia. Se fossimo in America, invece che a Londra, probabilmente sarei legittimata dallo spararti alle gambe.
Invece Allegra non la denuncia affatto. E non le spara neppure. Non capisco. E va pure a prepararsi con lei dietro.
«Tacchi? Non ne vedo. Come fai a vivere così in basso?»
Vaffanculo.
È l'unica cosa che potrei dire. Seriamente.
In compenso Sparkle la appaia con il suo ex del liceo, vecchia fiamma di Allegra, dicendole che "per una notte va più che bene".
Come no.
Un amplesso poco soddisfacente e piuttosto triste in realtà, e quando, la mattina dopo, le due colleghe si rivedono, ne parlano.
«Le premesse c’erano tutte, ma Thomas è stato un po’… sbrigativo». Lei mi mette una mano sulla spalla con fare comprensivo.
«Mi dispiace, speravo che con il tempo e l’esperienza fosse migliorato».
Bell'amica del cazzo! O collega. O persona. Ma Dio mio sarà che mi butti con uno che è bravo nelle performance sessuali come io lo sono a giocare a calcio?
Ho passato una vita a fare la guerra a Sparkle mentre lei procedeva senza dare segno di essere a conoscenza della mia esistenza, invece oggi non solo sono con lei a scegliere biancheria intima dopo che mi ha organizzato una festa a sorpresa, ma ha anche un flirt con mio fratello! Mi sento come quando agli scout assegnano una stellina per un’impresa compiuta. Oggi ho guadagnato tre stelline.
Io mi sentirei come se fossi perseguitata, la vorrei vedere rinchiusa in un manicomio in un altro stato. Cioè ci lavori da meno di una settimana e questa si e presa tutta questa confidenza? Ma stai nel tuo!
E il flirt instantaneo con il fratello? Ma fossi stata in lei avrei avuto paura e li avrei allontanati, oh!
Vorrei anche soffermarmi su come Sparkle sembri una donna di spessore.
Da Victoria's Secret chiede un reggiseno 1 coppa B, e la commessa ribatte che per lei sarebbe meglio una 2 coppa C.
«Quando sono con un uomo, non voglio che veda il mio seno in un reggiseno “giusto”. Nessun uomo vuole una donna con le tette giuste, la vuole con le tette enormi. In una prima B sembrerà che il mio seno stia per esplodere! Questo vuole vedere un uomo. È tutto più chiaro, adesso?»
Proseguiamo con la trama, Allegra un giorno va addosso ad un tizio, Tristan, e si macchia tutto il vestito di caffè. Ma Tristan è un galante e super figo americano, che subito propone ad Allegra di ricomprarle un vestito, per farsi perdonare.
Getta la mia giacca su una poltrona e si rivolge a una commessa; una qualsiasi delle cinque che lo stanno guardando con aria adorante da quando è entrato. «Alla mia amica serve un vestito. Fatele provare quello che desidera, purché le doni e piaccia anche a me».
Credo potrei indicare almeno sette motivazioni per cui un comportamento del genere meriterebbe un'analisi approfondita dello psicologo e, perché no, un paio di denunce alla polizia. Anche perché tu non prendi la roba che ho addosso e non la butti su qualche poltrona a caso. E prima di qualsiasi altra cosa, il vestito al limite deve piacere a me, te maschio x con il cervello nei pantaloni fai tre passi indietro e muto.
Dopo il vestito, devono scegliere il cardigan.
«La quaranta di quello bianco», ordina lui.
«Porto la quarantadue», lo correggo.
«Se non lo allacci, è meglio». E mi fa l’occhiolino.
In questo libro la gente ha un problema con le taglie.