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Yeruldelgger #3

La morte nomade

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Sfiancato da anni di lotta inutile contro la criminalità, l’incorruttibile commissario Yeruldelgger ha lasciato la polizia di Ulan Bator. Piantata la sua yurta nell’immensità del deserto del Gobi, ha deciso di ritornare alle tradizioni dei suoi antenati. Ma il suo ritiro sarà breve. Due strani cavalieri lo coinvolgeranno, suo malgrado, in un’avventura ancora più sanguinosa del solito. Sventrata dalle pale meccaniche delle multinazionali, sfruttata dagli affaristi, rovinata dalla corruzione, la Mongolia dei nomadi e degli sciamani sembra aver venduto l’anima al diavolo. Dalle aride steppe al cuore di Manhattan, dal Canada all’Australia, Manook fa soffiare sul giallo un vento più nero e selvaggio che mai.

343 pages, Kindle Edition

First published November 28, 2016

13 people are currently reading
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About the author

Ian Manook

33 books68 followers
Pseudonym of Patrick Manoukian

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Community Reviews

5 stars
82 (18%)
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159 (35%)
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138 (31%)
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52 (11%)
1 star
14 (3%)
Displaying 1 - 30 of 43 reviews
Profile Image for Arybo ✨.
1,468 reviews176 followers
June 9, 2018
Finita la trilogia di Yeruldegger, finito il mio viaggio in Mongolia. Da una parte, sono triste perché non leggerò più del mondo della steppa. Dall’altra parte, invece, sono sollevata: tutta quella violenza e quella rabbia che fanno agire i personaggi non saranno più, d’ora in poi, davanti ai miei occhi. Rimarranno, nella mia mente, luoghi sconfinati e tradizioni millenarie, visi scottati dal sole avvolti da colori vivaci, gesti ed espressioni simboli di un popolo che è stato libero fino a poco tempo fa.
Il giallo, lo ammetto, è di poca attrattiva rispetto a tutta la forza delle descrizioni. Per questo, già sto cominciando a scordarlo. Rimane, però, il fatto di aver voluto portare davanti agli occhi dei lettori tematiche importanti, come lo sfruttamento del suolo, l’inquinamento, lo sfruttamento delle persone per puri scopi economici. Tanto di cappello a Manook per questo.


Libro letto per la All-Over-The-World BookChallenge ✈️, paese: Mongolia 🇲🇳
Profile Image for Sofia.
24 reviews1 follower
February 13, 2020
Violence gratuite, sexualité exagérée et clichés lourds. À quand un roman policier qui ne dépeint pas des scènes de sexe inutiles et surfaites basées uniquement sur des fantasmes masculins? L’histoire ne mène nulle part et ne fait que frustrer le lecteur. Je ne recommande pas.
Profile Image for Antonella Imperiali.
1,268 reviews144 followers
April 1, 2022
Terzo e ultimo capitolo di questa avventura mongola, dove il giallo è solo un pretesto per porre l’accento su problemi molto molto seri: lo sfruttamento del sottosuolo mongolo con l’inevitabile inquinamento e impoverimento del territorio vivibile; la corruzione e l’indifferenza dei potenti che detengono il monopolio delle miniere e di tutto quello che ci gira intorno: sfruttamento dei minatori - molto spesso minori - allettati da facili guadagni, l’impiego di donne veicolate verso la prostituzione, politici e forze dell’ordine fortemente implicati; le alterazioni climatiche che tutto ciò con il tempo comporta, non ultima la desertificazione.
Sempre condito con crudeltà, rabbia, sangue e violenza, lascia però spazio anche ad una certa malinconia.
Storia frammentata con brevi incursioni negli Stati Uniti e in Australia, dietro a una miriade di personaggi attivi nelle varie vicende; devo dire che in molti punti mi ha coinvolta poco o niente, facendomi perdere il filo dell’azione.
Rimangono valide le descrizioni di una natura selvaggia, splendida, che si distende tra deserto, montagne e steppe sconfinate, popolata da gente semplice, fiera e ospitale, detentrice di usanze e riti millenari, forte e dignitosa anche di fronte alla morte. E questa è la parte che più ho apprezzato, quella che più mi mancherà.

«Chiudi il becco e ascolta!»
«Sono le dune che cantano?»
«Sì»
«Lo sapevo, ma ancora non le avevo mai sentite»
«In Marocco, quelle del Sahara cantano un’unica e identica nota. Un sol diesis. È un lamento lugubre temuto dai turisti smarriti. In Oman, invece, il deserto canta più di nove tonalità diverse. Sono melodie inebrianti per le quali i viaggiatori si perdono tra le sabbie. È raro che il nostro Gobi canti così forte due note diverse. Quella duna è forse a un chilometro da noi, ma se fossimo sul posto, il suo canto ci farebbe venire un capogiro tanto urla forte»


C’è una spiegazione scientifica, naturalmente, ma a me piace di più pensare ad una sorta di magia.



🌏 LdM: Mongolia 🇲🇳
🌏 LdM - Sfida 2022: Gialli
🔠 Alphabet autori: M
Profile Image for Federica Politi.
223 reviews17 followers
August 17, 2020
“All’inizio ogni terra si plasmava a propria immagine, pensò, ma poi l’uomo la insudiciava ed essa cominciava a somigliargli.”
Yeruldelgger ha lasciato la polizia e vive isolato nella steppa, in una yurta, alla ricerca di equilibrio dopo i numerosi violenti episodi che ha vissuto.
La solitudine dura poco perché qui è raggiunto da una donna che chiede il suo aiuto per ritrovare la figlia scomparsa; e da un bambino che lavora in miniera che deve mostrargli qualcosa.
Mentre Yeruldelgger si reca in un luogo dove intende gareggiare con l’arco, seguito dai due, s’imbatte in una serie di cadaveri uccisi secondo un antico rituale coinvolgendolo, ancora una volta, suo malgrado in vicende losche.
La morte nomade è il terzo e conclusivo romanzo della serie di Yeruldelgger. Libri che ho amato e che saluto a malincuore riconoscendo quanto sia stato prezioso questo lungo viaggio fatto di pagine al suo fianco.
Con lui ho avuto modo di conoscere meglio la Mongolia, un luogo molto lontano imparando le sue tradizioni e i suoi costumi. Un paese che si adagia in ampi spazi tra deserto, montagne e steppe sconfinate, dove vi è un popolo ospitale e fiero.
In questo ultimo romanzo prende forza una connotazione ecologica di denuncia di sfruttamento del territorio che alimenta la corruzione e il potere senza riguardo verso niente e nessuno. Come tanti abitanti abbandonino la vita imparata dagli antenati per andare incontro a guadagni facili che non lasciano però la speranza di un futuro in cui l’identità di un paese resti autentica e fedele a se stessa.
Forse questo è quello che mi è piaciuto un po’ meno rispetto ai primi due ma ugualmente essere al cospetto di Yeruldelgger lo ha reso un viaggio indimenticabile. Nel modo in cui sa affrontare con saggezza ogni situazione aggiungendo massicce dosi di ironia. Nella maniera fiera in cui ogni volta riesce a guardare in faccia al proprio destino senza fuggirgli.
“Tutto ciò che permette di capire la gente permette di capire le sue azioni.”
Profile Image for Georgiana 1792.
2,403 reviews161 followers
May 24, 2023
Purtroppo questo terzo caso della serie di Yeruldelgger mi ha molto delusa e non è riuscito a tenere alta la mia attenzione. Mi sembrava di vedere uno di quei film d'azione e di spionaggio pieni di violenza e di ribaltamenti di fronte, con la differenza che, anziché essere ambientato in una tecnologica città occidentale (anche se ci sono scene che si svolgono anche lì), la location è la steppa e il deserto della Mongolia, con Yeruldelgger che viene contattato da più persone per risolvere sparizioni, omicidi e altro, e formando dietro di sé una carovana - una sorta di Armata Brancaleone, come dice la quarta - che si affida all'ex-poliziotto con la massima fiducia nelle sue capacità e nella sua identità di vero nomade mongolo.
Intanto, diverse società occidentali cercano di togliere di mezzo ogni ostacolo per poter continuare di sfruttare le ricchezze della Mongolia, di cui Manook offre un quadro geologico e minerario piuttosto dettagliato, spiegando i giochi politici dietro allo sfruttamento di quelle antiche terre, mentre la popolazione locale cerca di ribellarsi alle influenze sia occidentali che cinesi, dopo essersi liberata da anni di oppressione russa.
189 reviews
March 25, 2018
Un dernier tome qui m'a bien plus intéressé que le deuxième (je n'ai pas lu le premier ...). En dépit d'un style très écrit qui fait dialoguer les personnages tous avec la même faconde, chacun est bien campé. Le roman d'espionnage se nourrit de faits avérés, et dénonce les pratiques des multinationales sur les terres mongoles, avec la complicité aberrante des élites locales. Cela donne envie de creuser la question .... Mais il se plait tout autant à chanter la vie nomade, la beauté des paysages mongols et l'amour. Quant à la violence, inévitable dans ce type d'écrit, elle n'est pas complaisante.
Pour poursuivre en photos, sur ce thème :
https://labanmattei.photoshelter.com/...
Profile Image for Sonia.
758 reviews172 followers
March 10, 2020
Punto final de esta trilogía que ha ido de más a menos.
Sin duda este es el más flojo de los tres, y, aunque entretiene y plantea cuestiones interesantes, lo hace de manera muy superficial e inconexa, con una trama muy deslavazada.
Además en esta novela se difumina el punto fuerte de la trilogía: la ambientación de las costumbres mongolas, que aquí están mucho menos presentes.
Una lástima.
Con todo, he pasado un rato entretenido leyendo, aunque reconozco que gran parte era debida a mis ganas de saber cómo acababan los personajes que aún quedaban vivos y a los que hemos seguido a lo largo de estas tres novelas. Tal vez, si este fuera el único libro que hubiera leído, sin tener todo el bagaje de los dos anteriores, la puntuación habría sido algo inferior: de aprobado raspado.
Profile Image for Labyrinth.
331 reviews7 followers
March 3, 2024
Thriller, qui joue en Mongolie. J'ai apprécié la description des paysages, des yourtes et des traditions mongoles.
Pour le reste, il y avait beaucoup trop de violence, des tas de morts et de torturés. L'intrigue est compliqué et confus. Elle saute de la Mongolie, vers l'Australie et les Etats-Unis avec un nombre énorme de personnages à retenir pour le lecteur.
23 reviews
September 17, 2025
Ce roman n'est pas le meilleur de Manook.
Très brouillon, au début, il n'arrive pas à convaincre ensuite. Le début fait surtout ressortir les "amours" nomades qui n'amènent pas grand chose à l'histoire !
Bref, à lire si on aime vraiment Manook, mais pour moi je ne garderai pas ce roman en mémoire.
67 reviews
July 31, 2021
Encore les mêmes clichés et une intrigue basée sur des complots planétaires.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Laroy Viviane.
367 reviews3 followers
May 16, 2017
Incroyable ce roman.

En le fermant, vous entendrez dans l'oreille le sable qui vente et vous aurez même presque une sensation de chaleur.

L'auteur nous transporte dans une histoire mafieuse d'un monde qui se transforme un peu malgré lui. Pas vraiment nostalgique, difficile néanmoins d'en deviner la fin.
Profile Image for Maria Sole Bramanti.
256 reviews5 followers
February 21, 2018
Yeruldelgger è sempre Yeruldelgger!

E “La morte nomade” conferma la forza dell’ambientazione così originale scelta da Ian Manook.

Questa saga ha il chiaro intento di far conoscere un paese dalle mille sfaccettature, attraverso i suoi paesaggi, la sua storia e i suoi abitanti. Tema centrale del terzo capitolo è lo sfruttamento minerario delle terre mongole. Se è vero che la Mongolia è considerata la più grande miniera del mondo, e che gli investimenti per l’estrazione di rame e oro hanno portato molto lavoro e un aumento della ricchezza del paese, è anche vero che il terreno �� stato colpito duramente da questo sfruttamento, che la ricchezza è rimasta in mano a pochi e che il paese rischia la decadenza a causa dell’inquinamento di terre fin qui inesplorate e pure.

Ancora più dei romanzi precedenti “Yeruldelgger. La morte nomade” racconta più il paese che i personaggi, gli intrighi e le bassezze e la corruzione della classe politica, asservita alle multinazionali.

Sinceramente non so quanto il becero indotto delle miniere descritto da Manook sia vero e quanto sia iperbolico; non so quanto siano realmente accadute le ribellioni contro lo sfruttamento. Quello che so è che, ancora una volta, questa storia mi ha aperto gli occhi su un mondo lontano, che poi così lontano non è.

E se la figura di Yeruldelgger si perde un po’ all’ombra di tutto questo e in quell’immenso deserto, è anche vero che la sua presenza si percepisce sempre, tanto da trasformarlo, volente o nolente, in un novello Che Guevara (e qui, l’iperbole mi sembra lampante).

Detto ciò, devo ammettere che ho avuto maggiori difficoltà a seguire la trama, rispetto ai precedenti capitoli. Ho trovato una certa frammentazione nella storia che, almeno inizialmente, mi ha disorientata. E questo Delgger Khan stanco, che vive più nell’idea di Yeruldelgger che nel suo vero essere, mi ha lasciato un po’ di nostalgia.

In conclusione, un noir complesso, che ci porta dalla Mongolia, a New York, a Perth attraverso una girandola di personaggi variegati. Originale come Manook ci ha abituato.

“Yeruldelgger 3. La morte nomade” è assolutamente un romanzo da leggere perché conclude un ciclo che merita di essere completato.

qui trovate un approfondimento sulla figura di Yeruldelgger, per il Blogtour organizzato da Fazi editore: http://thrillernord.it/ian-manook-2/
Profile Image for Claudia Vannucci.
Author 2 books31 followers
December 26, 2019
Mah.
Terzo capitolo della saga, anche se sembra molto slegato dagli altri due, quasi un 2+1 più che una trilogia...
Alcuni personaggi vengono spediti fuori dalla Mongolia e dalle vicende senza troppi complimenti, per poi essere sostituiti da personaggi quasi uguali. Manook, ridacci quelli vecchi a cui eravamo affezionati!
Ne esce una Mongolia sempre più vittima degli interessi stranieri, dove lo stile di vita tradizionale è ormai spacciato, schiacciato da un progresso malsano che impoverisce popoli e terre.
Ma lo Yeruldegger appassionato, manesco, furibondo e astuto che fine ha fatto? Finisce a vagabondare nel Gobi, testimone e non protagonista di crimini e vicende che gli scorrono accanto senza coinvolgerlo realmente...
Un capitolo finale molto triste che mi ha lasciata insoddisfatta. Manook comunque rimane un grande narratore di luoghi lontani e di rocambolesche storie thriller, capace di creare personaggi forti, sopra le righe ma sempre plausibili, ai quali è impossibile non affezionarsi.
Profile Image for Patricia.
93 reviews6 followers
April 30, 2021
Thriller captivant dans une Mongolie où la vie traditionnelle des nomades est menacée par l'exploitation minière.

Voici le dernier roman qui conclut la trilogie Yeruldegger au moment même où celle-ci entame une retraite spirituelle et physique dans la steppe. Dans cet opus, les morts pleuvent toutes les dix pages, tout comme la multitude de personnages qui affluent autour de notre héros, ce qui gâche la lecture car apportant parfois une légère confusion. Mais certains sont intrigants, parfois excentriques, d'autres provocants ou très naturels, d'autres pas assez exploités mais la plupart interagissent plus ou moins avec notre "Mongol Shaolin". Quoi qu'il en soit, on prend toujours grand plaisir à découvrir les traditions et autres plats de la Mongolie, ici sous l'emprise des nombreuses multinationales venues piller son sol, heureusement notre héros veille.

Pour ma part, trop de fils à connecter à mon goût !! La fin du roman m'a attristé et j'aurais préféré une fin moins tragique. Je regrette de devoir quitter la Mongolie et son commissaire préféré.
Profile Image for Flapidouille.
876 reviews3 followers
February 11, 2018
À couper le souffle, peut-être plus encore que les deux précédents volumes de cette incomparable trilogie. Expérience de lecture paradoxale, tant on veut tourner les pages au rythme haletant du récit... et tant on se prend à relire plusieurs fois chaque phrase pour la puissance du style -- les images sidérantes en particulier.
Je recommanderais donc plusieurs lectures: c'est un livre qui demande que l'on y revienne.
Pour le reste, on tombe en amour avec les personnages, avec la Mongolie, la force de paysages, les croyances et coutumes; on apprend dans tous les domaines, et c'est addictif, voire envoûtant!
L'auteur parvient par exemple à nous passionner pour la géologie tectonique, ce qui n'est pas si commun.
Je termine tout de même par un énorme défaut du livre: c'est le dernier de la série...
Comme consolation je suppose qu'il ne reste qu'à foncer voir ce que Ian Manook a ciselé d'autre!
Profile Image for Vincent.
94 reviews3 followers
January 8, 2022
J'aurais aimé apprécier ce livre, mais force est de constater que plusieurs failles narratives le plombe sérieusement. D'une part, l'auteur nous bombarde de violence gratuite, de sexe et de dialogues machos afin de couvrir la faiblesse de son intrigue, qui, on le rappelle, est sensée être la colonne vertébrale d'un roman policier. Bref, après 50 pages, mon principal intérêt était de prévoir qui allait baiser qui. Point final.

D'autre part, pour avoir vécu en Asie pendant plusieurs années (et avoir accessoirement visité la Mongolie), j'ai été totalement écoeuré de voir comment les personnages ne font que nous ressortir des répliques directement issues de séries cocorico des années 1980. Je veux dire... personne n'a vu Jean Réno dans Le professionnel là-bas, alors pourquoi faire semblant?

Point bonus pour les références aux repères urbains et ruraux mongols. Mais c'est tout.
Profile Image for Nate.
25 reviews1 follower
February 11, 2021
La mort nomade, troisième et dernier volume de la trilogie Yeruldelgger, se déroule quelques années après les deux premiers romans, alors que Yeruldelgger a quitté le corps policier et a choisi d’aller s’isoler et de retrouver un mode de vie nomade pour se recueillir.

Son repos sera de courte durée, parce que les embrouilles lui tomberont dessus, comme à l’habitude, malgré son état reclus dans la nature sauvage mongole. Cadavres d’humains exécutés, cavaliers mystérieux qui le suivent de loin et complot des multinationales minières le forceront, malgré lui, à être mêlé à une dernière enquête.

Bon roman, captivant comme les deux autres volumes. On veut constamment tourner la page pour voir ce qui va se passer dans le prochain chapitre.
Profile Image for Ruggero Ligotti.
39 reviews1 follower
October 7, 2021
Evidentemente il detto secondo cui per non provare soggezione di qualcuno occorre immaginarselo mentre espleta i suoi bisogni fisiologici, ha per Manook un fondo di verità dal momento che il racconto inizia con Yeruldelgger che seduce (o è sedotto?) da una Milf Nomade accovacciato dietro un cespuglio.
Da lì in avanti l'autore non perde il vizio di infarcire il racconto di trucchi e trucchetti di routine che banalizzano lo sviluppo della vicenda. Il tutto ad arricchire una storia talmente cupa da far pensare che l'autore odi i suoi personaggi.
Detto questo l'ambientazione insolita e l'intreccio rendono la lettura comunque godibile. Credo che l'idea sia un pò quella di chiuderla qui, ma dal momento che anche Sherlock si è salvato dalla caduta nelle cascate del Reichenbach chi può dirlo?
Profile Image for Vodkamelie.
601 reviews3 followers
March 16, 2019
Malheureusement, je ne comprends pas que ce livre ait eu un prix. De nouveau, des allers et retours qui rendent l'histoire confuse, la vulgarité de certains personnages surtout féminins m'ont vraiment déçue. Cette série est allée crescendo vers le pire. Je n'y ai trouvé aucun sense. Juste de la vulgarité et de la violence mal placés.
Profile Image for Giorgia Legge Tanto.
418 reviews13 followers
November 3, 2022
Come ho già detto altre volte è per stomaci forti, ma l'ambientazione in Mongolia vale già tutti i libri. La storia del commissario Yeruldelgger è piena di dolore personale, che si incastra con i casi di cui si deve occupare. I personaggi di contorno sono caratterizzati ottimamente e la scrittura di Manook è ipnotica. Se volete lo potete ascoltare anche su @storytel.it
Profile Image for Nathalie Ziegler.
693 reviews11 followers
February 12, 2023
Ce dernier volet de la trilogie Yeruldelgger nous raconte la mort annoncée d'une nation, la mort annoncée d'un peuple. C'est un roman noir et sans espoir ou règnent avidité et corruption et oú la Mongolie s'auto-detruit à coup d'exploitation minière et d'avancée du désert oubliant dans la steppe le fierté du peuple nomade qui tente de survivre.
Profile Image for Coralie.
64 reviews1 follower
July 10, 2018
J’ai été déçu, on oscille entre très bon passage et gros moment de creux. Le tome 1 m’avait vraiment emballée. Mais Les longueurs du tome 3 ne m’ont pas permis d’apprécier l’histoire à sa juste valeur.
2 reviews
August 10, 2020
Leí los otros dos anteriores y no me terminaron de gustar, tienen un toque místico que me deja fría. A este le dí la oportunidad por ser el último de la trilogía. La trama me pareció a ratos muy enmarañada, poco clara. El final en cambio sí me gustó.
Profile Image for Patrycja Holuk.
59 reviews11 followers
March 27, 2018
A differenza dei due precedenti La morte nomade raccoglie troppi fili in un grosso nodo senza scioglierlo veramente. Ti rimane in gola. Peccato.
Comunque qualità e stile di scrittura sempre alto.
Profile Image for Brizna.
113 reviews22 followers
March 22, 2020
Lo que empezó siendo una trilogía entretenida e interesante por lo novedoso de la ambientación ha acabado siendo una mierda infame.
Profile Image for GrangerDanger.
228 reviews27 followers
March 20, 2022
Ravie d'avoir enfin fini, plus qu'autre chose. Mais je ne lui en tiens pas rigueur, de mémoire c'était très bien (si un peu lent ?), et les paysages superbes.
Displaying 1 - 30 of 43 reviews

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