Contes macabres

by Claude Seignolle

« Claude Seignolle s'est fait une place à part dans la littérature et son sens très particulier de la poésie, du mystère et de l'ironie le situe en marge des écrivains de ce temps. II est le seul dans son genre ! »
Lawrence Durrell

Genres: Horror

Paperback

First published January 1, 1966

About the author

Claude Seignolle was a French author. His main interests were folklore and archaeology before he turned to fiction. He has also written under the pseudonyms 'Starcante', 'S. Claude' and 'Jean-Robert Dumoulin'.

Reviews

[Federico · Rating 4 out of 5]

Una bella di racconti, molti macabri come da titolo e molti con una vena di black humor che ho trovato davvero affascinante.
Signolle è un ottimo scrittore che sa delineare facilmente personaggi e situazioni, facendoci leggere con gioia le sue storie.
Come sempre per le raccolte di racconti, alcune opere le ho trovate bellissime, altre mi hanno convinto poco, ma nel complesso è stata un'ottima lettura, grazie anche all'estrema fantasia dell'autore. Demoni, fantasmi, stregoni e maledizioni la fanno da padrone, sapientemente utilizzati in contesti assolutamente fuori dai soliti schemi.


- Lo specchio - 5/5 - Una diva del cinema affitta una villa per passarci l'inverno, ma nelle profondità del cappuccio da cui non si libera nasconde qualcosa.

- L'uomo che sapeva in anticipo - 3,5/5 - Un falegname con il potere di presagire la morte delle persone, usato per procurarsi in anticipo le assi di legno da trasformare in bare.

- Isabelle - 4/5 - Un uomo acquista un dipinto tutto rovinato, si vede solo un bellissimo viso di ragazza. Restaura il dipinto e si innamora della bella modella nuda che vi è ritratta.

- Un esorcismo - 3,5/5 - Il mugnaio cade paralizzato dal dolore. Il medico del paese non trova nessuna causa del male, quindi la famiglia dell'ammalato chiama lo stregone del villaggio vicino per cercare la causa del male.

- I Gorel - 3/5 - Un medico di paese viene chiamato perché una donna si è ampiamente ustionata con del grasso bollente. Una volta arrivato però, trova un'atmosfera ostile. Cosa nasconde la famiglia Gorel?

- Quello che aveva sempre freddo - 5/5 - Una sera, un essere scalcagnato, sporco, puzzolente e zoppicante, proveniente dal vicino cimitero, arriva nel villaggio e, nel completo silenzio, va alla locanda. Ogni sera la scena si ripete e tra gli abitanti comincia a serpeggiare il terrore degli spiriti dei morti.

- No, non me! - 3/5 - Una sbrodolata di testo senza punteggiatura, ma molto macabro e sanguinolento.

- La fine del mondo - 3/5 - Un viaggio tra aspre montagne per scendere in una valle nascosta da cui nessuno ha mai fatto ritorno.

- il Cristo è vendicato - 3/5 - Una brutta tradizione per vendicare Cristo dalle gazze (???).

- Due denti, non di più - 2/5 - Un trapianto di denti (canini). Scritto bene, per carità, ma davvero banalotto.

- La memoria del legno - 4,5/5 - Una coppia di amici artisti, uno dei due si innamora della ragazza sbagliata, che lo rinchiude in casa e sfrutta le sua abilità di scultore per scopi macabri. Intanto la polizia indaga su un delitto apparentemente senza colpevole. Belle atmosfere.

- Preso tra Dio e il Diavolo - 3/5 - Un uomo perseguitato da un demone, che stavolta lo spinge nella vicina chiesa. Scoprirà poi di aver avuto una premonizione.

- Come un sentore di lupo - 4/5 - Abbattendo un vecchio forno di argilla, il pastore trova un vecchio e ammuffito libro, appartenuto forse al suo bisnonno stregone.

- Un'accurata fatalità - 2/5 - Un vecchio chiacchierone cade a terra stecchito uscendo dalla tabaccheria. Cosa sarà mai successo?

- Il bello stregato - 2/5 - Un uomo è stato maledetto.

- Il famiglio - 5/5 - Uno straniero affitta una casa nel bosco, descrittagli come paradisiaca. Una volta arrivato invece la trova diroccata, piena di ragni e circondata da paludi. L'affittuario stesso ha la pessima fama di essere uno stregone del Diavolo.

[Angelo Maria Perongini · Rating 2 out of 5]

Abbandonato a metà lettura. Tutti i racconti finora incontrati si sono dimostrati un po' banali, "già visti" o prevedibili. Anche la prosa, tranne in alcuni passaggi, è piuttosto blanda e poco memorabile.