Ein Mord in Kommissar Kluftingers beschaulichem Allgäuer Heimatort Altusried – jäh verdirbt diese Nachricht sein gemütliches Kässpatzenessen. Ein Lebensmittelchemiker des örtlichen Milchwerks ist stranguliert worden. Mit eigenwilligen Ermittlungsmethoden riskiert der liebenswert-kantige Kommissar einen Blick hinter die Fassade der Allgäuer Postkartenidylle – und entdeckt einen scheinbar vergessenen Verrat, dunkle Machenschaften und einen handfesten Skandal.
Volker Klüpfel (* 1971 in Kempten (Allgäu)) ist ein deutscher Krimiautor.
Volker Klüpfel wuchs in Altusried im Allgäu auf. Er studierte Politikwissenschaft, Geschichte, Kommunikationswissenschaft und Journalistik. Nach dem Studium arbeitete er als Journalist bei einer amerikanischen Zeitung und beim Bayerischen Rundfunk, bevor er ein Zeitungsvolontariat begann. Klüpfel war bis August 2008 Kulturredakteur der Memminger Zeitung, im September 2008 wechselte er zur überregionalen Kulturredaktion der Augsburger Allgemeinen und wohnt seitdem in Augsburg. Seit 2012 ist er hauptberuflich Autor.
"Spiccioli per il latte" di Volker Klüpfel e Michael Kobr è il primo episodio della serie dedicata al commissario Kluftinger ed è stato un vero caso letterario in Germania. Ambiantato nella remota regione rurale dell'Algovia, il romanzo ha poco del giallo classico e del "Krimi" tedesco, basandosi più sulle tragicomiche avventure dell'investigatore, una specie di Fantozzi teutonico, che sull'interesse della "quest" poliziesca. La morte di un chimico alimentare porta la polizia di Kempten a percorrere campagne e caseifici per scoprire il colpevole di quest'atto criminale che sconvolge la quiete bucolica della regione. Il giallo ricorda certi polizieschi italiani che mettono l'accento sulla descrizione localistica portando alla ribalta aspetti ironici e divertenti ma poco stimolanti sul versante investigativo vero e proprio.
Ultimamente in Italia stiamo scoprendo questi gialletti "rustici" tedeschi; in un certo senso, come i tedeschi a lungo sono stati e sono affascinati dall'Italia paesana e "pittoresca" raccontata nei libri, così ora forse il rapporto si rovescia. Dello stesso "genere" (omicidio in un paesello montano, risolto da commissario burbero e all'antica ma di buon cuore) avevo letto in precedenza anche Omicidio sul ghiacciaio di Lenz Koppelstätter, che non mi era sembrato nulla di che. In questo Spiccioli per il latte se possibile la trama gialla conta ancora meno (), eppure paradossalmente l'ho trovato più gradevole. E dunque lasciamo stare il giallo, è ovvio che in questo tipo di libri il lettore valuta piuttosto quanto simpatico sia il protagonista, quanto vive le figure di contorno e l'ambientazione che si ritroveranno nei successivi romanzi della serie (naturalmente è una serie, ça va sans dire), quanto abilmente gli autori siano riusciti a mischiare i toni da commediola alle indagini. Qui non tutto funziona in modo fluido, le frequenti divagazioni (che servono per presentare ai lettori il commissario Kluftinger, le sue passioni, le sue idiosincrasie, le sue piccinerie), specialmente all'inizio, suonano un po' forzate, perché sembra che mentre il commissario sta lavorando, ad es. sta esaminando un cadavere o interrogando qualcuno, all'improvviso si metta a pensare a tutt'altro. Ciò nonostante ne esce un quadretto tutto sommato piacevole, il commissario cicciottello e amante del buon cibo, però rigorosamente tedesco (il suo disprezzo per il parmigiano è un'offesa che grida vendetta al cielo per me), non molto brillante ma tenace, burbero ma rispettoso dei colleghi, gradevole proprio per la sua insistita "normalità" (nessun passato tormentato, nessuna posa da antieroe), la moglie angelo del focolare ma anche brava a metterlo in riga, il vicino di casa antipatico... Capolavoro? No. È indispensabile proseguire con gli altri libri della serie? No, chi lo sa, vedremo. Ma lettura veloce, poco impegnativa e "scacciapensieri", questo sì.
Il commissario Kluftinger è una sorta di Montalbano tedesco, anzi per la precisione algoviano. Cinquantaseienne commissario di paese, circondato dalla bellezza delle montagne, ha poche occasioni di occuparsi di casi complessi, ma a un certo punto ci scappa il morto, e addirittura nel suo paesino! Bella la costruzione del giallo, esilaranti alcune parti. Penso ai genitori (soprattutto la mamma) che trattano il commissario cinquantaseienne come un bambino, chiamandolo "ometto", e poi il punto forse più alto è quando la madre gli dà dei soldi e, quando lui li rifiuta, si dispiace dicendo che eppure per la merenda li voleva sempre! L'appostamento di Kluftinger è un altro dei punti più divertenti del romanzo. Il commissario è un pasticcione ma è pure bravo nel suo lavoro. Moltissimi i riferimenti culinari; ovviamente Kluftinger predilige il cibo puramente tedesco, mentre la moglie si lancia volentieri in sperimentazioni culinarie internazionali.
Un romanzo gustosissimo, non vedo l'ora di proseguire con la serie.
Continuerò a ripetere allo sfinimento: le copertine del progetto grafico di Emons sui gialli tedeschi sono bellissime. 5 stelle alla grafica. Al romanzo: decisamente meno. Avevo aspettative più alte rispetto ad altri romanzi che fanno parte di questa collana e che invece mi hanno convinta di più. Adoro gli spätzle, ma non bastano per farmi alzare i voti. Funziona la parte più comica, quella che fa sembrare Kluftinger impacciato e provinciale, pur nella sua efficienza teutonica, meno quella del noir. Che la questione ruotasse intorno alle quote latte viene spoilerato a partire dal titolo, quasi. Apprezzabile la passione per la descrizione dei luoghi, che li fa amare, ma insomma non è che il senso di un romanzo di questo tipo debba essere solo farci innamorare di un posto tipo ente di promozione turistica. Non è che ci siano suspense e colpi di scena a ogni pagina, insomma. Eppure i pareri degli altri lettori di questa piattaforma erano molto positivi. Vabbè. Ci rifaremo con i prossimi Emons, che tanto appena mi innamoro di una copertina ne compro uno nuovo e siamo daccapo. Infatti ho comprato un altro dei romanzi della serie con Kluftinger protagonista (che però non è quello successivo al primo, mi piacerebbe capire perché li traducono a caso).
Ich bin leider ziemlich enttäuscht von dem Buch, das ich mir extra für den Urlaub in den Alpen eingepackt hatte. Am meisten stört mich der Hauptcharakter, der wohl "kultig" und "orginell" sein soll, aka "da schau her, ein waschechter Allgäuer, der is a bißerl kauzig etc. pp.". Funktioniert für mich leider nicht, für mich wirkt "Klufti" eher wie ein sehr konservatives, nicht sehr schlaues, etwas sexistisches Klischee. Und alle um ihn rum finden das auch total ok. Da kann man dem Chef ja auch mal anbieten die Wäsche zu waschen, wo die Frau eine Woche im Urlaub ist! Ich mein, man kann ja von dem Mann nicht erwarten, dass er alleine Wäsche wäscht. Oder sein Essen selbst macht. Und warum der "Klufti" eine extreme Abneigung gegen alle hat, die Wörter wie "checken" oder gar "Corporate Design" verwenden (oder, Gott bewahre, Parmesan mögen), dafür aber den ...
Positiv: Ich hab es fertig gelesen weil ich wissen wollte, wie es ausgeht. Es war flüssig zu lesen. Viele Landschafts- und Umgebungsbeschreibungen haben sich "real" angefüllt und glaubhaft.
Milchgeld vom Autorenduo Volker Klüpfel und Michael Kohr erschien 2003 und setzte den Anfang einer inzwischen sechsbändigen Reihe um Kommissar Kluftinger. Kluftinger ist Allgäuer und das macht Milchgeld und seine Nachfolger zu Regionalkrimis. Dabei übertreiben es die Autoren zum Glück nicht mit dem sprachlichen Lokalkolorit, die Dialekteinwürfe passen und machen die Charaktere authentisch. Kluftinger ist dennoch ein Unikat, in vielen Rezensionen wird er als kantig bezeichnet. Interessant finde ich seine Beziehungen zu den Menschen um ihn herum (allen voran zu seiner Frau) und seine Gedankenwelt - funktioniert irgendwie, ist aber anders als gewohnt. Interessant.
Priml Buch, um es in den Worten Kluftingers auszudrücken! Wirklich unterhaltend und einigermaßen spannend geschrieben. Ich kann nun wirklich verstehen, wieso Kommissar Kluftinger so eine Kultfigur geworden ist
Kluftinger, Hauptkommissar bei der Polizei Kempten, liebt Kässpatzen, gutes Bier und ein ruhiges Leben. Dies wird jedoch jäh unterbrochen durch einen Toten in seinem Heimatort Altusried. Als Kluftinger an die Nachforschungen geht, stößt er auf ziemliche Ungereimtheiten. Dabei führt eine Spur zu einer bekannten Käsefirma im Allgäu. Gerade Käse, den Kluftinger ja so liebt. Und als wäre ein Toter nicht genug, fährt Kluftingers Ehefrau Erika auch noch ohne ihn nach Mallorca, weil der Fall es gerade nicht zulässt, dass Kluftinger in Urlaub geht. So muss sich Kluftinger auch noch um sich selbst kümmern.
Die schrullige und verschrobene Art des Kommissars ist sehr liebenswert. Dabei gerät die Aufklärung des Falls fast in den Hintergrund. Mit außergewöhnlichen Handlungsweisen, ebenso verschrobenen Kollegen und einem Hang, in Fettnäpfchen zu treten, gibt Kluftinger einen sehr sympathischen Charakter ab. Das Allgäu wird mit sehr viel Liebe beschrieben, ebenso die Protagonisten. Das Autorenduo legt dabei sehr viel Herzblut in die Geschichte, was den Allgäu-Krimi zu etwas ganz besonderem macht.
Mit seinem ganz eigenen Charme nimmt Kluftinger einen besonderen Platz ein und schleicht sich in jedes Herz. Seine Kollegen Strobl, Hefele und Meier ebenfalls, aber auch die Ehefrau Erika, die ihren "Butzele" liebt und trotz seiner komischen Eigenarten zu ihm hält.
Aber nicht nur mit dem Mordfall muss sich Kluftinger abmühen. Wenn er arbeitet, ist er ganz in seinem Element und geht auch sehr professionell zu Werk. Muss er jedoch mit seinen Mitmenschen persönlich agieren, fällt es ihm sehr schwer, sich "normal" zu benehmen. Er interpretiert so einiges falsch, liest Dinge heraus, die so nicht sind und wundert sich über manches Verhalten, weil er selbst so nie reagieren würde.
Gerade wenn er auf seinen "Feind" Dr. Langhammer trifft, wird es zum Schreien komisch. Dr. Langhammer ist Arzt und der Mann der besten Freundin von Erika, Kluftingers Ehefrau. Erika und Annegret fahren zusammen nach Mallorca, wobei Annegret kurzfristig an Kluftingers Stelle einspringt. Dabei nehmen die Frauen ihren Männern das Versprechen ab, sich zu treffen und gemeinsam zu kochen. Kluftinger, der lieber seine Ruhe haben will, würde dieses Versprechen gerne brechen, doch Langhammer, ein sehr alternativ und sportlich lebender Mann, sieht darin die Chance, das Verhältnis zu Kluftinger zu verbessern. So stoßen ein mürrischer Kluftinger und ein aufgedrehter Langhammer aufeinander und es kommt zu Szenen, die besser nicht sein könnten.
Es macht sehr viel Spaß, Kluftinger auf seinem Weg der Recherche zu begleiten. Aber auch die private Seite hat ihren Reiz.
Ein Running Gag: Kluftingers Vorname wird nie genannt, was sich auch durch die weiteren Bände zieht und - glaube ich - auch erst im zehnten Band aufgelöst wird.
Fazit: Ein Allgäu-Krimi mit viel Herz, Charme und vielen Fettnäpfchen.
I often give 5 stars to any book I can read in German, because it’s so exciting. That said, I’m giving this 4 stars. I think I got maybe 70%, so was frustrated. Also, this Krimi ended up being very Betrieb-focused, so wasn’t quite my style to begin with. I did “enjoy” all the drama between him and his wife, and I think I got almost all of that content—but that wasn’t the majority of the plot. (Pretty sure I would have given it 3 stars in English and not continued on in the series.) I don’t think I will go farther in this series auf Deutsch, but never say never…
Mi è piaciuto molto il primo giallo di questa coppia di autori tedeschi (o è uno solo? non riesco a capirlo ancora), ambientato in Baviera, zona che adoro. Un giallo molto godibile, con ritmo, colpi di scena, scene dure e scene divertenti, molto equilibrato. Mi ha ricordato lo stile di Schiavone di Manzini, il commissario tedesco quasi ci assomiglia, anche per l'ironia nel narrare ma la forza che esercita quando è necessario. Belli i personaggi e l'ambientazione, e interessante il giallo ambientato nel mondo dei formaggi e della chimica. Spero traducano gli altri della serie!
My first book in German for quite some time. It was an okay read, nothing fancy. Liked the humour and the main character. Not sure yet if I'll be on the lookout for the other books in the series though...
3,5 Sterne für „Milchgeld“. Ich fand Kommissar Kluftinger sehr sympathisch, leider aber die Handlung an manchen Stellen sehr unrealistisch (lassen sich die Assistenten wirklich ohne Widerrede so rumkommandieren) und mit großen Sprüngen.
Murder mystery taking place in the Allgäu, a rural scenic part of Bavaria. Fun to read because of the local chief inspector, a typical "Allgäuer". The writers both know the area very well and it shows.
Das Allgäu - bilderbuchmäßige Landschaft, gemütliche Menschen (böse Zungen würden eher sagen, behäbig), die Uhren scheinen hier etwas langsamer zu ticken als im Rest der Welt. Und genau so ist der Krimi. Bzw. der Teil des Buches, den man als Krimi bezeichnen kann. Hauptbestandteil von Kluftingers (der Kommissar) erstem Fall ist nämlich die Beschreibung der Gegend und der darin vorkommenden Menschen - überwiegend Allgäuer. Zugegeben, wenn man das Allgäu mag und sich dort ein wenig auskennt, macht das Spass zu lesen. Wer aber dem Krimi mehr Gewicht beimisst, wird eher enttäuscht. Die Story schleppt sich hin, trotz zweier Toter entsteht kaum Spannung - am ehesten noch gegen Ende. Die Lösung ist zwar wirklich überraschend, doch erhöht dies den Reiz des Ganzen nicht. Fazit: Für Allgäuliebhaber ein Muss, wer aber dem Krimi größeres Interesse einräumt, wird enttäuscht sein.
Mein erster Klufti, bin aber durch die Filme schon vorgeschädigt. Der grantelnde Kommissar mit seiner Sparmentalität, seinen Flüchen und technischen Schwächen brachte mich regelmäßig zum Lachen. Freue mich schon auf den 2. Fall.
Ich denke, mir gefaellt Kommissar Kluftinger auch deshalb so gut, weil er kein Superheld sondern einfach menschlich ist - mit Staerken und Schwaechen. Auf alle Faelle spannend, unterhaltsam und immer wieder so eine Sitationskomik, dass es mich vor Lachen geschuettelt hat: absolut lesenswert!
Un giallo veramente carino e carico di humor quello edito da emons edizioni. ミ★ Trope letterario ★彡: un brutale omicidio, un paesino tra le montagne e un detective è alla ricerca disperata dell’assassino.
Questo libro mi è piaciuto dalla prima pagina, gli autori hanno costruito il personaggio principale con grande maestria. Il protagonista infatti non solo è il detective del paese, ma è anche un uomo e un marito che nella sfera privata, si dimena tra la moglie che deve accontentare malgrado il suo impegnativo lavoro e i genitori ormai anziani che lo trattano come un bambino. Non è il classico giallo che ruota solo intorno alla ricerca dell’assassino, il bello è proprio questo! La storia di contorno regala un’atmosfera davvero piacevole che non annoia e crea un vero legame con il personaggio e con l’ambientazione. Quest’ultima è veramente affascinante, personalmente do sempre molta importanza al contesto e alla scelta dell’ambientazione. La storia ha come sfondo l’Algovia, un paesino immerso nel verde tra le montagne tedesche! È un libro molto piacevole e divertente, si legge benissimo e per chi è appassionato di gialli è un toccasana.
Auf dem Cover sind grüne Wiesen, Berge und ein Kuhwarnschild
Der Lebensmittelchemiker (Product Designer) eines Milchwerks (Käserei) wurde umgebracht. Kommissar Kluftinger versucht zu ermitteln und fischt mit seiner Truppe sehr viel im Trüben, bis sich endlich zufällig Hinweise ergeben. Der nervige Chef, eine Trommel und ganz viel Stinke-Käse spielen auch eine Rolle.
Nachdem mein Mann total begeistert ist, vom Kluftinger, dachte ich, lese ich auch mal. Ich bin noch nicht warm geworden – also mit dem Kluftinger. Ich fand ihn jetzt nicht übermäßig spannend und auch nicht übermäßig witzig.
Ja, das Schreiber Duo Kobr/Klüpfel schreibt gut und natürlich ist da auch der Vergleich mit „Dem Eberhofer“ (Rita Falk), aber der ließ auch ab Band 4 nach.
Ich werde ihm aber noch eine Chance geben, dem Kluftinger mit seinem Nachbarn und seiner Frau Erika, die für mich eigentlich das einzige Highlight war und die war verreist.
Il romanzo è ambientato in una regione della Germania, forse a pochi conosciuta: l'Algovia. Uno di quei paesi verdi di montagna che vedi nei film o in televisione: verde, verde, mucche, latte. Ci si aspetta che nei paesi cosi' verdi e rilassanti tutto sia tranquillo e regolare, invece sorprendentemente, anche qui avviene un omicidio. Il commissario del posto, Kluftinger, inizierà le sue ricerche, nell'ambient caseario, perchè la persona morta è un chimico alimentare. E' proprio durante il funerale dello scomparso, a cui i poliziotti partecipano, come ben è solito sapere, che partono le indagini, innescate dalla fuga di un uomo. La persona in fuga, si saprà in seguito, è il figlio della persona per anni aveva collaborato all'attività di ricerca con la persona uccisa. E' li che si dirigeranno i primi sospetti. Il commissario cosi' preso dal caso , trascura la moglie, cuoca prelibata, che sarà costretta ad andare senza di lui in una vacanza in Spagna. Il giallo è ben articolato ed è interessante perchè evidenzia una delle tante attività illecite che esistono in tutto il mondo, anche nella solida e regolare Germania: la frode alimentare. Le indagini poco alla volta porteranno alla scoperta del colpevole, che fino alla fine non verrà svelato. Il libro mi è piaciuto. Scorrevole, semplice e attuale. Se non fosse stato per la sfida, probabilmente non l'avrei mai letto.
How on earth is this series so popular? I was frankly tempted to give this one star and only the fact that murder mystery itself is semi-compelling saved it from this fate. Meanwhile, Kluftinger, our protagonist-detective, is just, supremely unlikeable and not in a compelling way either - he seems to dislike everything and everyone which is not from his tiny part of Bavaria (he considers spaghetti bolognese and parmesan to be exotic, foreign food, why can't we just eat our good-old traditional German meals - big yikes), is deeply awkward (but not in an entertaining way) and any time he thinks about a woman or interacts with one (including his own wife - who's name we learn 100 pages in!!) just made me want to throw the book away in disgust. Also the writing... it's not that good. The narration is close third person, except for when it suddenly jumps into omniscient for weird asides, which drove me *nuts* - like, pick a lane!! I definitely will not pick up another one of these.
Durch eine Empfehlung kam ich zu der Kluftinger Reihe und dachte mir: Warum nicht? Also holte ich den ersten Teil und habe ihn ziemlich schnell beendet. Die Auflösung am Ende sah ich so nicht kommen und meistens errate ich eigentlich recht schnell, wie es ausgeht. ;) Ich mag den Humor im Buch sehr gerne, die Figuren sind sympathisch und realistisch. Kluftinger ist ein herrlich normaler Mensch, man kann sich in vielen Situationen gut in ihn hineinversetzen. Und oft musste ich lauthals loslachen. Ich habe auch schon Band 2 und 3 hier liegen.
Fazit: Für mich definitiv eine neue Serie, die ich mit Begeisterung lesen werde!
Kluftinger è un personaggio divertente e un commissario un po' improbabile, tedesco e algoviano fino al midollo, conosce poco o nulla di ciò che non è originario della sua terra, non sa cosa sia la paella né che il parmigiano esista anche in forme diverse rispetto a quello grattugiato che compra nelle buste, è piuttosto tirchio, pigro e poco socievole, ma il tutto si fonde in qualcosa di simpatico. L'indagine non è particolarmente complicata, ma presenta comunque qualche imprevisto e la lettura è scorrevole, in definitiva non un libro imperdibile, ma un piacevole intrattenimento
Spannender und unterhaltsamerer Kriminalfall im beschaulichen Allgäu! Die Idylle des Allgäus wird wunderbar beschrieben. Wir haben einen etwas exzentrischen und eigenen Kommissar, der trotzdem sein Handwerk versteht, mit Herzblut dabei ist und einem ans Herz wächst. Der Fall passt perfekt in die Alpenidylle und ist sehr spannend und super zum Miträtseln.
Giallo tedesco molto carino e con un personaggio principale davvero ben caratterizzato. Il finale è forse un filo deboluccio e non giustifica pienamente tutto il corso degli eventi, ma non toglie che "Spiccioli per il latte" è stata una bella scoperta estiva.
Das Buch lebt von Klischees und Situationskomik. Es ist gute und leichte Unterhaltung und nebenbei lernt man etwas über kulturelle Eigenheiten der Region Allgäu, daher ist es auch als Urlaubsvorbereitung zu empfehlen.
Der Herr Kluftinger ist sympatisch, lustig und meistens gut drauf. Er hat nicht nur Staerken sondern auch viele Schwaechen, und das macht das Lesen viel mehr interressant. Ich werde gerne auch das zweite Buch lesen ...