Accade molto di rado che Simenon segnali che i personaggi e gli eventi da lui narrati sono «puramente immaginari e privi di qualsiasi riferimento a persone viventi o defunte». Per capire come mai in questo caso ne abbia sentito il bisogno occorre tornare al 1945, quando al fratello Christian, condannato a morte in contumacia per aver coadiuvato le SS in una spedizione punitiva che aveva fatto ventisette vittime, Georges aveva consigliato di arruolarsi nella Legione straniera: un modo per scomparire, certo, e per riscattarsi – ma anche, cambiando cognome, per non compromettere lo scrittore ormai celebre con una parentela imbarazzante. «È colpa tua! Lo hai ucciso tu!» si sentì rinfacciare dalla madre allorché, ai primi di gennaio del 1948, lo stesso Georges le comunicò la morte, nel Tonchino, del figlio preferito. Nei mesi immediatamente successivi, quasi volesse espellere i propri fantasmi, Simenon scrisse due dei suoi romanzi più neri e potenti: "La neve era sporca" e "Il fondo della bottiglia". In quest'ultimo, uno stimabile avvocato, che è riuscito, partendo dal basso, a conquistarsi un posto nella ristretta comunità dei notabili di Nogales, al confine tra gli Stati Uniti e il Messico, vede vacillare tutte le sue certezze quando gli compare davanti, evaso dal carcere in cui scontava una condanna per il tentato omicidio di un poliziotto, il fratello minore – quello debole, irresponsabile, sfortunato, eppure dotato di un inquietante potere di seduzione –, che gli chiede di aiutarlo a passare la frontiera. Nel piccolo mondo costituito dai ricchi proprietari dei ranch l'arrivo dell'estraneo scatena una sorta di psicodramma, che culminerà in una vera e propria caccia all'uomo, mentre, fra odio e amore, rancori e sensi di colpa, sbronze e scazzottate, si consuma la resa dei conti tra i due fratelli.
Georges Joseph Christian Simenon (1903 – 1989) was a Belgian writer. A prolific author who published nearly 500 novels and numerous short works, Simenon is best known as the creator of the fictional detective Jules Maigret. Although he never resided in Belgium after 1922, he remained a Belgian citizen throughout his life.
Simenon was one of the most prolific writers of the twentieth century, capable of writing 60 to 80 pages per day. His oeuvre includes nearly 200 novels, over 150 novellas, several autobiographical works, numerous articles, and scores of pulp novels written under more than two dozen pseudonyms. Altogether, about 550 million copies of his works have been printed.
He is best known, however, for his 75 novels and 28 short stories featuring Commissaire Maigret. The first novel in the series, Pietr-le-Letton, appeared in 1931; the last one, Maigret et M. Charles, was published in 1972. The Maigret novels were translated into all major languages and several of them were turned into films and radio plays. Two television series (1960-63 and 1992-93) have been made in Great Britain.
During his "American" period, Simenon reached the height of his creative powers, and several novels of those years were inspired by the context in which they were written (Trois chambres à Manhattan (1946), Maigret à New York (1947), Maigret se fâche (1947)).
Simenon also wrote a large number of "psychological novels", such as La neige était sale (1948) or Le fils (1957), as well as several autobiographical works, in particular Je me souviens (1945), Pedigree (1948), Mémoires intimes (1981).
In 1966, Simenon was given the MWA's highest honor, the Grand Master Award.
In 2005 he was nominated for the title of De Grootste Belg (The Greatest Belgian). In the Flemish version he ended 77th place. In the Walloon version he ended 10th place.
La novela fue escrita en 1949, un año después de La nieve estaba sucia, y ambas parecen responder a la necesidad que el autor sentía de cauterizar heridas provocadas por la relación que mantuvo con su hermano, por el que su madre siempre expresó una clara predilección. Las dos forman parte de ese bloque de novelas llamadas romans durs o novelas duras, menos conocidas que las protagonizadas por su famoso detective Jules Maigret, pero de las que Simenon se sentía especialmente orgulloso.
Aunque intento no repetirme, me es imposible no volver a comentar la extraordinaria capacidad del autor para crear atmósferas. La novela empieza describiendo como un individuo acodado en la barra de un bar se levanta y se dirige al baño para observar en el espejo si todavía se puede permitir beber una copa más. Con esta escena y en pocas páginas el autor ya nos ha metido en el cuerpo la alarma y el desasosiego que no nos abandonará hasta cerrar el libro.
Este individuo es PM, un hombre discreto, íntegro, escrupuloso, que vive sin pasión un segundo matrimonio con una rica heredera, un abogado que sabe cuál es su sitio, cuyos actos no van más allá de lo justo y necesario, que no arriesga, que siempre sabe cuál debe ser su último bourbon. PM es un triunfador nada seguro de serlo que arrastra una gran culpa por su primer matrimonio fracasado, por la familia con la que cortó toda relación, y, en concreto, por su hermano Donald, el fracasado que, sin pretenderlo, cae bien a todo el mundo, que enternece a las mujeres con su profundo aire de tristeza, un hermano al que no ayudó durante sus malos momentos y que ahora se encuentra huido de la justicia por robo e intento de asesinato de un policía.
Un drama a lo Caín y Abel narrado con el inconfundible no-estilo de Simenon, en el que por encima de todo prima la definición de caracteres y la narración de una historia con su dilema moral y el conflicto interior que genera en los personajes, nunca culpables o inocentes del todo. Simenon nos irá enredando con su habitual habilidad en la madeja de lo inevitable, del destino que atrae a PM por la fuerza de la culpa y la necesidad de redención y por el que la vida le va a enfrentar a uno de esos momentos "en los que a uno lo empujan de forma inexorable a hacer lo contrario de lo que desearía", una de esas ocasiones en los que no podrá detenerse hasta apurar el fondo de la botella.
Il romanzo prende spunto da una situazione autobiografica dello scrittore, il rapporto conflittuale con il fratello minore morto. Caino e Abele, Giacobbe e Esaù sono le storie bibliche tra fratelli che P.M., il fratello maggiore benestante, avvocato di successo in Arizona, sposato con una ricca ranchera americana, rivive nel momento più tragico del romanzo, ripensando al suo rapporto col fratello minore Donald, un poco di buono, rifugiatosi da lui in Arizona dopo essere evaso dal carcere, per chiedere un aiuto per passare il confine col Messico. P.M. ha sempre pensato di essere lui il fratello buono, quello meritevole che ha lottato per salire nella scala sociale ed entrare tra le personalità di rilievo della zona, stimato da tutti, ma l’arrivo del fratello, per lui poco meno che uno sconosciuto, lo getta in una crisi profonda, fra rancori e sensi di colpa. Tra fiumi di alcool e una natura scatenata –che non è quella cui i lettori di Simenon sono abituati, la Senna nebbiosa e le chiatte che la navigano, e che personalmente preferisco- si consuma la tragedia finale, in un epilogo di tensione che nelle ultime righe finalmente si scioglierà come era prevedibile. Il solito Simenon, anche se, ripeto, i canyon tra l’Arizona e il Messico non sono dello stesso livello delle chiatte sulla Senna.
Είναι απίθανο αυτό που κάνει πάντα ο Σιμενον, να παρουσιάζει τόσο ολοκληρωμένους χαρακτήρες, αβίαστα, ανεπιτήδευτα, χωρίς να χάνει ποτέ την ουσία, αποτυπώνοντας τις σκέψεις, τα θολά κίνητρα, την αναπόδραστη τάση μας προς μια κάποια εξιλέωση. Έχω διαβάσει πάνω από 40-50 βιβλία του και δεν παύει να με εντυπωσιάζει η ευστοχία του, ο τρόπος που αναλύει χωρίς να αναλύει. Εδώ έχουμε την αρχέγονη ιστορία των δυο αδελφών. Όλες οι πλάνες, όλες οι αποδράσεις, όλα τα σχέδια καταλήγουν πάντα σε μια μόνο απόφαση, σε μια μόνο απάντηση στο μοναδικό ερώτημα που πραγματικά αξίζει: ποιος/α είμαι πραγματικά. Αυτό διερευνά σε όλα του τα βιβλία, και αυτό προφανώς έψαχνε ο ίδιος ο συγγραφέας στην δίκη του πολυτάραχη ζωή. Φοβερός τύπος, απίστευτος τεχνίτης.
Il fondo della bottiglia è a tutti gli effetti un romanzo western con i classici stilemi del genere: cowboy silenziosi, ranch immensi, partite a poker sommersi dal fumo e soprattutto tanto, tanto whisky che scorre a cancellare il dolore.
Scritto da Georges Simenon nel 1948 quando si era trasferito in Arizona, è un'opera veloce e tagliente con una forte impronta autobiografica: dietro alla storia cupa e claustrofobica di due fratelli che a distanza di anni si rincontrano dopo una rapina andata male e un’evasione, in realtà lo scrittore racconta del suo rapporto col fratello minore. Accusato di collaborazionismo col regime nazista, Simenon lo allontanò da sé costringendolo ad arruolarsi nella Legione Straniera per sfuggire alle giustizia e a morire da solo in Vietnam.
Quindi Il fondo della bottiglia è sì una storia di cowboy che galoppano solitari nel deserto al confine col Messico, ma è anche e soprattutto un triste e sofferto tentativo dello scrittore belga di affrontare i suoi demoni e il senso di colpa per non essere riuscito a salvare il fratello nel momento del bisogno. Consigliatissimo.
PM, abogado y ranchero en un pueblo de Arizona, cerca de la frontera mexicana, tiene una vida satisfactoria. No es de felicidad, pero la imita muy bien. Le ha costado abrirse camino a partir de sus orígenes pobres, de lo cual está orgulloso, aunque con un pequeño sentido de culpa. Pareciera sentir que debiera estar orgulloso, satisfecho con el reconocimiento de los demás.
Hasta que el pasado, que había elegido dejar atrás, irrumpe en su vida, con la aparición de su hermano. Y sabe que ya nada será igual. Siente cómo si viniera a cobrarse una deuda (¿el pasado?, ¿su hermano?; como su felicidad, ambos se parecen mucho).
"Me di cuenta (que eran hermanos) por la forma en que se miraban" le dice Nora, su esposa; siempre tan sagaz; la que siempre comprende todo. Esa relación tan íntima, entre quienes conocen los secretos del otro, y que conjuga el amor, la rivalidad, el odio, la dependencia. Y aparecen referencias bíblicas a Caín y Abel, a Jacob y Esaú; también podría ser la del hijo pródigo.
Y a partir de un momento, PM se da cuenta que ha llegado el momento de pagar esa deuda, de ganar el reconocimiento de quien realmente importa; que realmente siempre importó.
Y vuelvo a admirarme: No habrá inventado la pólvora, pero ¡Qué bien escribe Simenon!
Έξι μήνες πέρασαν από την τελευταία φορά που διάβασα βιβλίο του Ζορζ Σιμενόν και η νέα αυτή κυκλοφορία μου φάνηκε σαν μια ιδανική ευκαιρία για να τον ξαναπιάσω στα χέρια μου. Αυτό είναι το δέκατο βιβλίο του συγγραφέα που διαβάζω, με τη σειρά του με άφησε ιδιαίτερα ικανοποιημένο. Το "Ο πάτος του μπουκαλιού" ανήκει στην κατηγορία με τα λεγόμενα "σκληρά" μυθιστορήματα του Σιμενόν, τα οποία εμπεριέχουν στοιχεία δράματος και εγκλήματος, με την ατμόσφαιρά τους συνήθως να είναι αρκετά μαύρη και κλειστοφοβική. Εδώ το δραματικό/κοινωνικό στοιχείο είναι σαφώς πιο έντονο από το... εγκληματικό, μιας και ουσιαστικά έχουμε να κάνουμε με δυο αδερφούς, που πήραν εντελώς διαφορετικές κατευθύνσεις στη ζωή τους και που, κατά κάποιο τρόπο, θα έρθουν αντιμέτωποι ο ένας με τον άλλο. Το βιβλίο αυτό έχει αρκετά καλούδια: Ωραία σκηνικά, φοβερή ατμόσφαιρα και μια πολύ καλή αποτύπωση του μικρόκοσμου των κτηματιών που ζουν και εργάζονται κοντά στα σύνορα με το Μεξικό. Και, φυσικά, η γραφή είναι εξαιρετική, οξυδερκής και κοφτερή, με ωραίες περιγραφές και φυσικούς διαλόγους. Δεν ξέρω, η πένα του Σιμενόν έχει μια ιδιαίτερη δύναμη, μέσα σε λίγες σειρές καταφέρνει να πει και να δείξει τόσα πράγματα, αποδεικνύει ότι δεν χρειάζονται ατελείωτες περιγραφές και ανούσιες φλυαρίες για να πεις μια καλή ιστορία.
P.M. conduce una tranquilla esistenza, si è fatto da solo, riuscendo a riscattarsi da un contesto familiare dei non più promettenti; gode di impeccabile controllo della propria vita al confine tra Usa e Messico, ha sposato Nora, lei possiede un ranch, lui è avvocato. Tutto è sotto controllo, compresa quella voglia di bere più del possibile, sa evitarlo, basterebbe poco per perdersi. Forse, è ad altro impulso che dovrebbe badare. Così appunto avrebbe dovuto fare: controllarsi maggiormente perché, se ci fosse riuscito, la sua discesa verso l’inferno non sarebbe iniziata e lui avrebbe potuto far tacere ancora il passato. Esso però non è solo un insieme di circostanze o di ricordi, da tenere a debita distanza, è infatti costituito principalmente da persone, quei suoi familiari che ha depositato nel fondo della sua esistenza. Se fosse rientrato prima che il fiume avesse iniziato a ingrossarsi, isolando le fattorie, sarebbe stato possibile circoscrivere l’intruso, espellerlo il prima possibile e consegnarlo al suo destino, a debita distanza, tacendo tutto a Nora. Se solo fosse rientrato prima senza concedersi quella scappatella, Donald, suo fratello, non sarebbe stato un problema insolubile, e invece è lì, evaso, in cerca di aiuto per poter varcare il confine, là dove lo attende la sua famiglia in bilico.
Ritmo serrato, pioggia battente, claustrofobia allo stato puro, epilogo magistrale. Duro senza ritorno.
Nel risguardo di copertina vengono fornite informazioni su un fratello scomodo di Simenon, collaborazionista condannato a morte, al quale lo scrittore consigliò di sparire nella Legione Straniera. Caso volle che il legionario andasse a morire nel Tonchino e che la madre accusasse il figlio vivo di aver ucciso il figlio morto.
Come fanno a volte gli scrittori, in alcuni loro racconti o per lo meno in alcune parti di essi provano a esorcizzare fantasmi privati. Dicono che sia per questo che si premurò di chiarire che i personaggi ed i fatti presenti sono puramente immaginari, cosa che faceva molto di rado.
Esaurito l’argomento curiosità dirò poco del libro. Tanto chi ama Simenon lo leggerà a prescindere e chi non lo legge, non lo leggerà.
Storia di due fratelli. P.M. vive in una valle dell’Arizona dove abitano persone ricche che passano il tempo in un girovagare di villa in villa con un bicchiere in mano. Uscendo dalla miseria si è costruita una vita comoda, è un bevitore moderato, ha una moglie ricca e frigida. Dal passato, scappato dalla galera, compare il fratello più giovane che vuole raggiungere moglie e figli al di là del confine con il Messico. Ingabbiati tra il fiume in piena che impedisce l’accesso al confine e il fiume di alcol in cui navigano tutti, ognuno con il carico delle proprie vite a volte segrete, i due fratelli arrivano ad una specie di scontro in cui P.M. comprende ciò che divide il forte dal debole.
Excelente novela de Simenon, la primera ubicada en Estados Unidos, trata sobre el vínculo de hermanos, de una manera que evoca la tragedia griega. Una creación de personajes impecable, una historia interesante y un final conmovedor. Breve e intensa, hace pasar un muy buen rato.
Η ψυχογραφική αφήγηση και το υπαρξιακό βάθος των ηρώων σε συνδυασμό με την κλειστοφοβική ατμόσφαιρα και το λιτό ύφος της γραφής ασκούν στον αναγνώστη μια ακαταμάχητη έλξη με τη δυναμική τους.
Στο βιβλίο Ο Πάτος του Μπουκαλιού διαβάζουμε για την αρχέγονη και βιβλική σχέση μεταξύ αδελφών. Οι επιλογές τους, οι φιλοδοξίες τους και τα σταυροδρόμια της ζωής απομάκρυναν τον έναν από τον άλλον. Ο ένας, θεωρεί τον εαυτό του μάλλον επιτυχημένο στη ζωή, ζει άνετα με την εύπορη σύζυγό του, είναι δικηγόρος και περνάει τον χρόνο του από σπίτι σε σπίτι πίνοντας αλκοόλ και συζητώντας χωρίς νόημα με φίλους της πόλης, ενώ ο άλλος, σίγουρα είναι ένας φυγάς, αποτυχημένος και καταζητούμενος. Τι θα συμβεί όμως όταν ο δεύτερος αναγκαστεί να αναζητήσει τον πρώτο με σκοπό να περάσει τα σύνορα των ΗΠΑ - Μεξικού; Μέχρι που μπορεί να φτάσει η βοήθεια του πρώτου, και τι νοηματοδοτεί ο χαμένος του αδελφός γι' αυτόν; Τι αλλαγές και ποια ηθικά διλλήματα θα προκαλέσει η επανεμφάνιση του αδερφού του στη ζωή του;
Με φόντο τον ποταμό Σάντα Κρουζ που ολοένα και φουσκώνει με νερό απ'την βροχή, τα απροσπέλαστα κάνιονς και την αχανή έρημο της Αριζόνας, ο Σιμενόν γράφει ένα υπαρξιακό δράμα με στοιχεία αρχαίας τραγωδίας.
Con il primo libro dell'anno parto dal fondo. E' un Simenon insolito questo, che fa leva sull'esperienza della sua vita personale per scrivere. Lui che sta sempre in superficie per il lettore, scavando solo nei sui personaggi, adesso si scopre inesorabilmente. Due fratelli, uno di successo, l'altro un fallito. Partono dalla stessa famiglia per arrivare a due soluzioni di vita differenti. E il conflitto che i loro stili di vita diversi genera esplode nel momento in cui si ritrovano faccia a faccia. E' una guerra che si è alimentata silenziosa per moltissimi anni, senza saperlo quasi, che si vede negli occhi dei personaggi e che scivola nel loro cuore fra un bicchiere e l'altro di alcool. L'ambiente è squallido. Famiglie ricche e annoiate che non fanno altro che passare da una casa all'altra della contea bevendo e continuando a bere senza sosta. Si soffoca fra queste righe e vien voglia davvero di aprire una bottiglia e bere. Il conflitto è fra “bene” e “ male”, fra chi ha sempre seguito le regole e chi invece ce l'ha fatta sempre e ad ogni costo. Ma è davvero così netta questa spartizione? Solo alla fine sapremo. Un romanzo fuori dal suo genere, che mi ha messo a disagio, forse per la mancanza di voglia che avevo di scoprire un Simenon non più asettico come lo conoscevo, ma che si raccontava nel suo dramma. Una buona lettura, comunque.
Simenon es sinónimo de buena literatura. Exagero un poco la nota, pero es que, si le inventamos una categoría exclusiva a este autor (sin ponernos a comparar con otros grandes textos: con los que quizás saldría "perdiendo" ), hasta ahora, todo lo que leí de él es excelente. Se disfruta mucho la lectura de este libro en particular. Me pasó que cada pausa en la lectura, en algún momento, derivó en pensar en la historia y en querer saber (y pensar, y especular) cómo continuaría. Me gustan varios aspectos del texto: la trama, que es un revisitado a la clásica bíblica de los dos hermanos enfrentados a muerte; la potencia de sus personajes, la construcción de cada uno en sus psicologías complejas e impredecibles; la capacidad de narrar con un ritmo rápido, pero con "capas" de subtextos y silencios que enriquecen y le dan a la historia un realismo y una sensación de inminencia trágica; lo profundo de lo que transitamos, logrado con pocos recursos (aprovechados al máximo), con una escritura muy pulida y virtuosa. Lo bueno de Simenon es que, posiblemente, a los/as que nos gusta, nunca se nos va a agotar.
Algunas citas:
"En realidad, ¿fue en aquel momento cuando aquel mecanismo se puso en marcha? La de los Noland dejó de ser una casa como las demás, la presencia de un negro yendo del uno al otro con su bandeja de plata le impresionó, así como mil detalles no sólo del decorado sino de los seres que en él se agitaban. Se puso entonces a mirar a su alrededor, no ya con sus ojos, sino con los ojos de Donald, o más exactamente, se puso a juzgar personas y cosas con la mentalidad que le suponía a Donald."
"Cady, sin saberlo, le había hecho bastante daño tratándole como acababa de tratarle. P. M. no le guardaba rencor, estaba en uno de esos momentos en que uno querría pedir perdón a todo el mundo."
"Pero a partir de aquel momento tuvieron la prudencia de callarse. Su actitud, y sus gestos, se hicieron más solemnes. P. M. estuvo a punto de encender otro cigarro, pero renunció. No le guardaba ya rencor a su hermano, pero no podía evitar pensar en él con amargura. ¿Por qué Donald le había hablado como lo había hecho? Fue una crueldad inútil. En el fondo, ya él solo se bastaba y se sobraba para atormentarse."
"Todo se hacía cada vez más impreciso, cada vez más vago, y a la vez, más sutil. Tenía la impresión de no haber estado nunca tan lúcido, o más exactamente, de no haber estado nunca tan cerca de la lucidez."
Bello e di una tristezza inaudita, questo romanzo nasce da una vicenda autobiografica che l'autore elabora e forse cerca di esorcizzare: la morte del fratello, ex collaborazionista dei nazisti, nell'allora Indocina, dove lui stesso lo aveva aiutato a rifugiarsi perché non venisse giustiziato. Il protagonista ora è un avvocato del Midwest che per tutta la vita ha cercato di emanciparsi e finalmente sembra esserci riuscito, ha sposato un'ereditiera e gestisce un ranch in Arizona al confine col Messico. È una persona rispettabile e ben integrata nella comunità, pare avere tutto, finché una sera si trova sull'uscio il fratello minore, un disgraziato, un debole, uno che non ha mai combinato niente di buono, eppure si aspetta sempre, anzi pretende, di venire aiutato a togliersi dai guai. Infatti è lì, appena evaso di prigione, e vuole che il fratello gli faccia passare il confine. Ma proprio quel giorno è iniziata la stagione delle piogge, il Santa Cruz è già in piena e guadarlo è impossibile. La vicenda, pur coprendo un arco di tempo brevissimo, è un crescendo di tensione e disperazione, in cui il protagonista si tormenta, perde il controllo, beve, e più alcool butta giù più tornano a galla questioni con cui non ha fatto mai i conti, frustrazioni e un disperato senso di colpa, che lo porta a tentare l'impossibile per quel fratello maledetto e ingrato. Una lettura da cui esco ammaccata, ma accidenti che scrittore enorme è Simenon.
Georges Maiunagioia Simenon si cimenta questa volta con un roman dur dalle tinte western e con accenni autobiografici. E come al solito la soddisfazione è tanta, ma la malinconia anche: sale inesorabile come l'acqua del fiume e alla fine, quando tutto è compiuto, la piena se ne va, la sbronza pure e al loro posto restano detriti e desolazione. Simenon è una certezza, non delude mai.
Uno dei romanzi piu' evocativi di Simenon, forse grazie all'elevato tasso autobiografico. Il rapporto conflittuale tra fratelli viene delineato con una crudele sincerita' e al tempo stesso con un tenero rimpianto. Verosimilmente solo chi ha provato queste situazioni ed emozioni puo' descriverlo in questa maniera, posto di essere Simenon ovviamente. A mio avviso l'unico punto dolente e' l'ambientazione statunitense, nel deserto dell'Arizona che all'autore era tanto piaciuto. La volonta' di immedesimazione e forse l'entusismo per la societa' locale, conferiscono un vago tono da guida turistica che depotenzia la narrazione.
Σπουδή πάνω σε μια από τις αρχετυπικές συγκρουσιακές σχέσεις αυτή των αδελφών, με βιβλικό υπόβαθρο και προεκτάσεις σύγχρονης τραγωδίας. Πολύ αμερικάνικο (με τη καλή έννοια), σχεδόν ξεχνάς ότι γράφει Ευρωπαίος.
Molto bello il parallelismo tra il fratello di Simenon e il fratello perduto e poi ritrovato dal protagonista PM. Tragico epilogo finale, ma comprensibile.
Μεταξύ 3 κ 4 αστεριών θεωρώ πιο δίκαιο το 4. Ήταν η πρώτη φορά που διάβασα Σιμενον και σίγουρα έχει εντελώς ξεχωριστό στυλ γραφής. Σίγουρα καθόλου αστυνομικό δεν είναι αυτό το βιβλίο,μα ένα ωραίο ψυχολογικό θρίλερ. Για όσους αγαπούν τα βιβλία δράσης αυτό δεν είναι το είδος τους.
Novelanegra, Anagrama y Acantilado juntas, y un clásico como George Simenon, puessólo podía ser todo un éxito. Ambas editoriales se han unido para traernos laobra, empezando por estos tres libros, de un autor con más de 190 obraspublicadas pero que ha costado que su talento literario llegara a los lectoresde nuestro país, y esto se pretende con esta iniciativa conjunta.
El primero de ellos, “El fondo de la botella”, tiene una narrativa excelsa. Y esque, a pesar de incluirse dentro del thriller y la novela negra, tiene un ritmolento y su fuerte se basa en hacerte sentir cada movimiento y cada pensamientode los protagonistas. Y en un presente, donde la gran mayoría de los thrillersse basan en un PIM PAM PUM (y que conste que a mi me encanta eh), tener unestilo distinto donde se cuida tanto la narrativa, me parece una oportunidadque no debemos dejar de lado.
En elsegundo de ellos, “Maigret duda”, conocemos al Poirot de Agatha Christie, elInspector Maigret. Así que si te encanta Agatha te va a encantar toda la seriede Maigret. Un escenario cerrado, un crimen o posible crimen, y x personassospechosas. ¿Quién será el asesino/a? ME ENCANTA. Mi favorito de los tres.
Y, entercer lugar, “Tres habitaciones en Manhattan”, el más profundo de los tres.Con un estilo similar al primero, más psicológico si cabe, nos adentra en lamente de Kay y Frank, dos almas a la deriva que se encuentran de casualidad. Entreellos arranca una relación bastante tóxica que viviremos principalmente desdela celosa mente de Frank.
⭐⭐ ⭐e mezza... raiplaysound.it/audiolibri/ilfondodel... Le musiche, tra l'altro ben scelte, sottolineano e danno intensità e drammaticità alla narrazione e mi hanno permesso di immergermi a pieno nel contesto, siamo al confine America del Nord e Messico. È un Simenon oltremodo cupo dato che la narrazione prende spunto da una vicenda personale dell'autore.
Plot: En rentrant de Nogales, où il a passé la soirée au bar et chez des filles, P. M. rencontre sur le pas de sa porte Donald, son frère, évadé de prison, qu'il n'a plus vu depuis des années. Donald veut qu'on le fasse passer au Mexique où l'attendent sa femme Mildred et ses enfants. Mais c'est le moment où la rivière en crue empêche toute traversée et isole les ranchers de la vallée.
Brothers reunite in the mountains of Arizona. One is a rancher. The other is a fugitive who needs to get to his family in Mexico. An exciting adventure, with mixed consequences for all. Moving.
Finalmente mi sono decisa a leggere per sommi capi la biografia di Simenon (che è alla base di questo romanzo). Si conferma il mio poco amore per questo scrittore: l'ambientazione è poco credibile (o, almeno, la Senna è più viva nelle sue descrizioni) e la storia sembra infinita, pur non essendo un romanzo particolarmente lungo. Peccato perché il tema dei due fratelli (Caino e Abele, Giacobbe e Esaù) e della rabbia di quello che è sempre stato l'uomo onesto che deve a un certo momento dare una spiegazione al proprio "doppio" poco di buono era potenzialmente una bomba.
È il secondo libro che leggo di Simenon e ho deciso di creargli apposta lo scaffale 'angoscia esistenziale' perché il male di vivere che mi mette addosso quest'uomo in due/tre ore o poco più di lettura ha un che di straordinario.