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La notte eterna del coniglio

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Un'inaspettata apocalisse distrugge la razza umana e trasforma la terra in un pianeta morto. Sopravvivono quattro piccoli nuclei familiari, rinchiusi in minirifugi atomici nella città di San Francisco. I superstiti possono comunicare tra loro grazie a un trasmettitore satellitare. Improvvisamente gli occupanti di uno dei rifugi cominciano a sentire dei colpi battuti sulla porta, come se qualcuno volesse entrare, benché la telecamera che inquadra la superficie riveli chiaramente che nessuno si è avvicinato. Gli avvenimenti misteriosi si moltiplicano, finché un «coniglio» rosa penetra nel rifugio e compie un orrendo massacro. Gli altri memebri del gruppo si rendono presto conto che il «coniglio» è solo all'inizio della sua missione di morte...

417 pages, Paperback

First published January 1, 2003

3 people are currently reading
315 people want to read

About the author

Giacomo Gardumi

4 books2 followers
Giacomo Gardumi (Milano, 1969) è uno scrittore italiano.
Dopo la laurea in lingue orientali si stabilisce a Shanghai, in Cina, dove risiede da oltre vent'anni, a parte una parentesi di qualche anno a Parigi all'inizio del nuovo millennio.
L'esordio dello scrittore meneghino avviene intorno al 2003 con La notte eterna del coniglio, un cinico thriller psicologico di ambientazione post-apocalittica, che ottiene un buon successo di critica e pubblico. Da questo libro è stato tratto un film per la regia di Valerio Boserman, mai distribuito nella sale ma disponibile su Internet in free download. Nel 2005 Gardumi pubblica L'eredità di Bric, romanzo trattante il tema dell'eterno conflitto tra Ragione e Fede, che delude quanti si aspettavano un romanzo sulla falsariga del Coniglio.

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81 (17%)
4 stars
154 (34%)
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124 (27%)
2 stars
58 (12%)
1 star
35 (7%)
Displaying 1 - 30 of 64 reviews
Profile Image for ☆LaurA☆.
503 reviews148 followers
October 26, 2025
Na-aa-aa, Na-aa-aa, Na-aa-aa.
Hiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Quanto terrore può sopportare la mente di un uomo prima di andare definitivamente in corto circuito?

Io credo di esserci andata, per qualche istante, in corto circuito...non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine, dovevo sapere, non volevo lasciare sole le uniche persone sopravvissute ad un disastro nucleare...erano in pericolo e la cosa più spaventosa è che a terrorizzarle era un coniglio rosa!
Un grottesco delirio, un incubo al quale si riesce a scampare solo per precipitare in un altro, cento, mille volte peggiore.

Perché il coniglio bussa?
È solo parte di un suo crudele cerimoniale, o assolve qualche altra funzione che tu ancora non capisci?
Non sarebbe bene che tu facessi un ultimo sforzo per cercare di capire una cosa così importante, ora che il tempo che ti rimane è così limitato e le possibilità di uscirne viva sono tutte contro di te?

Paranoia pura per tutta la parte centrale del libro...le spiegazioni finali le ho lette, ma in realtà era come se non mi importasse molto di tutti quei perché. Non c'era un vero perché per tutto quell'orrore, per tutto il male, non c'erano spiegazioni!

E se ancora non avete paura dei conigli rosa, forse è il caso che ve la facciate venire....io vi ho avvisati!!! 🐰
Profile Image for Fra' Emme.
30 reviews6 followers
February 9, 2017
Sono arrabbiata, con questo romanzo. Molto, molto arrabbiata.
L'ho conosciuto sull'onda di tutta una serie di recensioni entusiaste, e mi sono fidata. "Claustrofobico", "avvincente", "terrificante". Certo, la claustrofobia c'è eccome: è quella che ti coglie dopo un centinaio di pagine quando ti accorgi che non sei neanche a metà del libro, e di terrificante c'è lo stile nel quale è raccontato il tutto.
Sono arrabbiata perché La Notte Eterna del Coniglio è il classico esempio di un romanzo che "poteva essere", ma non è. Sono arrabbiata perché le premesse erano ottime, la trama così come viene riassunta ti cattura, è interessante, incuriosisce. Poi, la mazzata.
Dopo neanche cinque minuti di lettura ti rendi subito conto che andare avanti sarà un parto, ma lo fai comunque, perché vuoi provare a dargli fiducia. E invece.

Partiamo subito col dire che Gardumi ha una tendenza all'infodump che sfiora il ridicolo. Sembra sentirsi in dovere di spiegare al lettore ogni singola cosa, dalle ragioni più intime del benedetto conflitto nucleare, che occupano decine di pagine (e che, a conti fatti, risulteranno completamente inutili), alle azioni più banali. Sotto questo punto di vista è veramente terribile, riesce a riempire pagine e pagine di nulla assoluto, come se dovesse prendere il lettore per la manina anche per quanto riguarda i ragionamenti più banali. Oltretutto non fa che ammazzare la tensione che, bene o male, riesce a creare in un paio di punti focali della vicenda.
La protagonista, che è anche la voce narrante: classico personaggio che si vorrebbe dipingere come forte e indipendente, ma che poi risulta solo irritante. Noiosa da morire, acida, ogni due righe non fa che ribadire quanto il resto del "cast" sia stupido rispetto a lei. Veramente un personaggio odioso, ideato male e dipinto peggio. Non che il resto dei personaggi sia da meno: banali, piatti, creati ad hoc per far risaltare, appunto, la "genialità" della protagonista stessa. E tra parentesi, l'espediente di far parlare un personaggio con la r moscia e dunque di scviveve tutti i suoi dialoghi con la v al posto della evve è degno di un libro di Geronimo Stilton - senza nulla togliere a Geronimo Stilton, ma qui staremmo parlando di un romanzo thriller-apocalittico destinato ad un pubblico adulto. E parlando di dialoghi, la maggior parte non sono che monologhi del tutto inverosimili, strapieni di frasi "ad effetto" degne di un film d'azione di serie Z e che nella vita non verrebbero mai pronunciate da nessuno.
La verosimiglianza psicologica praticamente non esiste: omicidi, guerre atomiche, la distruzione del mondo... tutto viene affrontato con la leggerezza di un temporale qualunque. Non voglio dilungarmi troppo in questo senso, ma è degno di nota il dialogo che si svolge a pochi minuti dallo scoppio delle bombe atomiche (che, ci tengo a precisarlo, hanno appena distrutto la Terra e ucciso, presumibilmente, la maggior parte del genere umano), in cui il marito della protagonista riesce a contattarla e le domanda candidamente "Tesoro, sei sicura che sia tutto okay?".
Questo romanzo mi fa incazzare perché un paio di scene sono, secondo me, ottime. La prima apparizione del coniglio è molto ben descritta, mi è piaciuta veramente tanto. Ma una manciata di buone pagine non ne giustifica altre quattrocento di nulla assoluto.
E il finale è di una banalità imbarazzante, condito, tanto per cambiare, di un ulteriore infinito inutile infodump, piazzato lì solamente per provare a dare un po' più di verosimiglianza a una vicenda che, alla fine dei conti, risulta totalmente piatta e priva di qualsivoglia spessore.
Profile Image for Ajeje Brazov.
950 reviews
December 20, 2022
Son passati, ormai, quasi 14 anni dalla prima volta che misi gli occhi e soprattutto posai la mia mente su queste pagine. Pagine intrise di sangue e disperazione, di apocalisse imminente e degrado. Ma l'elemento che più permane, dallo scorrere di queste pagine, è la componente psicologica, così labile e soggetta a mutazione da un attimo all'altro.

Le riletture sono esperienze molto particolari. Tempo fa non mi sarei mai sognato di rileggere un qualsiasi libro, nemmeno il mio preferito. Non so neanche spiegarlo a parole, un po' come quando si è di fronte ad un pregiudizievole pericolo, magari non lo è veramente concreto questo ipotetico pericolo, ma in fondo a te stesso, nel tuo io più profondo, te lo senti e così scappi o fai finta di niente. Così lasciai le riletture nel limbo più assoluto ed evanescente del caso.
Poi qualche anno fa iniziai, così di punto in bianco. Prima con letture che necessitano di più letture, tipo La Divina Commedia, l'ho letta 3 volte, ma sono lungi dall'averla compresa, che poi riuscirò mai a comprenderla appieno, anche dopo svariate letture? Ma questa è un'altra storia...
Così con una consapevolezza differente e soprattutto più consona, ritorno agli albori: rileggo "La notte eterna del coniglio".
Vista la trama e il genere, thriller prima di tutto, sarebbe un libro difficilmente rileggibile, perchè insomma in un thriller, quando sai il killer, poi la maggior parte del mistero si perde e la lettura si appiattisce. Ma dovevo rileggerlo, è uno di quei libri, insieme a quelli di King, che mi hanno fatto amare la lettura e...
Se ad una prima lettura la mia mente è stata occupata nell'estrema fatica nel districare la matassa del mistero, nella seconda, anche se a cosiderevole tempo di distanza, essa era in balia di qualcos'altro. All'inizio non capivo bene cosa fosse, perchè ero in quel luogo della mente, dove i ricordi si scontrano con il presente e la nostalgia s'imbatte nella tangibile quotidianità. Ma pian piano, un'altra sensazione prendeva il sopravvento. Ero entrato nelle infinite implicazioni psicologiche della protagonista, decadute le impressioni d'impatto emotivo, come il mistero insito nella trama e tutti i vari colpi di scena, la mia mente si soffermava su particolari che la prima volta non mi ero per nulla accostato.

Penso sia un libro molto attuale, sia per la componente apocalittica del possibile inferno nucleare imminente, sia per la claustrofobia del pericolo che ci potrebbe essere al di fuori del focolare domestico, un primo "assaggio" lo abbiamo avuto con il lockdown da pandemia e poi...

Hiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Profile Image for Ellis ♥.
998 reviews10 followers
December 13, 2022
La notte eterna del coniglio si fonda prevalentemente su due elementi: scenario apocalittico e un coniglio rosa assassino. Come potevo esimermi dal non leggerlo?
Sinceramente non nutrivo chissà quali aspettative su questo romanzo, mi sono fatta trascinare dall'idea di leggerlo in gruppo e, invece, per fortuna, si è rivelato una bella e spaventosa sorpresa. Assistiamo a quello che per certi versi è un vero e proprio gioco al massacro, infatti, l'espediente narrativo usato dall'autore trasmette echi da "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie. Nonostante si tratti di un libro di oltre 400 pagine scorre piacevolmente, qualche sbavatura in effetti c'è e le ho riscontrate in alcune delle riflessioni della protagonista, troppo lunghe per i miei gusti, e nello spiegone finale riconducibile all'epilogo che ha fatto perdere di mordente e "credibilità" all'intero esposto. Per il resto ho provato un'ansia crescente e il desiderio di sapere come si sarebbe evoluto il tutto, tanto da divorarlo in una manciata di giorni. Consigliato!
Profile Image for ⚔️Kelanth⚔️.
1,117 reviews165 followers
December 18, 2019
La notte eterna del coniglio è un romanzo del 2003, pubblicato da Marsilio, dall'italiano Giacomo Gardumi, che a quando si scrive questa recensione a dieci anni di distanza dal simpatico coniglio, ha all'attivo solo un altro romanzo: per gloria di Dio, aggiungo io; no, non ho neanche guardato la trama dell'altro, non sono masochista.

La delusione è devastante, totale, annichilente, su tutti i fronti nonostante le buone premesse: un'apocalisse atomica e quattro bunker collegati tra loro via video e con all'interno quattro nuclei familiari alle prese con la vita da sopravvissuti. Il tutto si complica quando alla paranoia della claustrofobia e le difficoltà di affrontare una vita che non esiste più, sbucherà d'improvviso un serial killer vestito da coniglio rosa.

In questo romanzo non funziona praticamente nulla a partire dalla narrazione in prima persona, verbosa e introspettiva... di un personaggio femminile che è anche la voce narrante di cui non è dato sapere quasi nulla e che sembra l'autore stesso, lontano anni luce da qualsiasi buon personaggio femminile e risulta praticamente odiosa dal primo momento in cui si palesa. Gli altri personaggi sono solo abbozzati, stereotipati e noiosi. L'ambiente, che dovrebbe essere claustrofobico, lo è per il lettore che si domanda con vero terrore (l'unico del libro) quante pagine mancano alla fine, la tensione del luogo confinato che dovrebbe inasprire le personalità dei personaggi li rende invece ancor più buffi ed insulsi (la zia con la "evve" moscia è un oltraggio alla scrittura). E i dialoghi sono scadenti che più scadenti non si può: legnosi e innaturali.

Se a tutto questo aggiungiamo pagine e pagine di discorsi, spiegazioni e deliri raggiungiamo vette di noia che Messner aggiungerebbe volentieri ai suoi personali 8,000 da scalare. Ma purtroppo il vero colpo di grazia è la spiegazione finale della protagonista sul come e perché i fatti si sono svolti, evidentemente l'autore giudicava i suoi lettori non sufficientemente “svegli” (forse perché addormentati dal suo scritto) per capire come si era svolto il tutto. Un noiosissimo “Epilogo” e poi ancor più l'inutile “Conclusione” quando il lettore da tempo sta già pensando a cosa leggere per farsi passare il mal di stomaco da quest'orridume.

Lungo, noioso, assurdo, banale.
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews153 followers
August 5, 2017
Come molto spesso accade, autori italiani guardati con diffidenza o poco conosciuti dimostrano di sfornare romanzi di grande impatto e qualità, e Gardumi è uno di questi. Un vero e proprio colpo di genio. In un'ambientazione del tutto particolare (4 rifugi sotterranei antiatomici nell'America del 2010) si sviluppa un giallo imprevedibile, terrorizzante, dal ritmo rapido, incalzante..dopo le prime pagine che introducono i personaggi e descrivono brevemente la catastrofe che segnerà le loro vite, praticamente ogni pagina del libro è paura, terrore, suspence puro. Pure la copertina è fantastica! Impossibile leggere questo libro senza provare almeno una volta la tentazione di voltarsi alla ricerca di 'sto malefico conigliaccio rosa che poi...no, non anticipo proprio nulla...da leggere!
Profile Image for Yukki.
68 reviews10 followers
January 16, 2024
Che peccato... davvero, che gran peccato!
Una storia originale potenzialmente avvincente, drammatica e inquietante che però non ha avuto affatto una degna giustizia.
Le premesse c'erano tutte: l'ambientazione, la claustrofobia, l'ansia del vivere confinati, l'orrore da cui non c'è scampo che vive tra realtà e fantasia; sulla carta tutto perfetto ma a causa di una pessima realizzazione e sviluppo dell'ottima idea, a mio totale e umile parere, è crollato tutto quanto nel baratro deragliando dai giusti binari.
L'assenza di capitoli enumerati essendo il libro suddiviso solo in macro parti, esempio "parte prima/parte seconda" e così via, rende la lettura eterna e pesante. Non c'è un attimo di "pausa mentale", è tutto un incessante e logorroico leggere.
L'autore è così descrittivo tale da esprimere un concetto, una basilare e comune azione, in un totale letterale di sei righe di pagina con annessi: sinonimi articolati, metafore complesse e il tutto contornato con questa sua estrema peculiarità, la dovizia di particolari anche futili. L'insieme di tutto ciò presenta la lettura in un modo artificioso che a lungo andare estenua molto. A lungo andare a tratti snerva, secondo me.
Trovo eccessiva questa concentrazione in dettagli inopportuni anziché nel fulcro della storia. Non c'è suspense. Non c'è brivido. Non c'è coinvolgimento. Non c'è adrenalina. Non c'è ansia. Non c'è panico. Non c'è l'essenza, il filone, "thriller" che dovrebbe possedere un libro simile perché, le volte che l'autore ci ha provato, tutto viene costantemente smorzato di netto dalla sovrabbondanza di descrizioni.
Sono d'accordo sul creare del "contorno" ma fatto in questo modo esagerato assume soltanto la forma di uno sproloquio.
Ciò rende insopportabile anche la protagonista del libro nonché voce narrante.
Il colpo di scena finale poi? Un delirante e onirico momento di cui sinceramente non sono rimasto affatto impressionato, anzi.
Troppe pagine. Sembra quasi un voler "allungare il brodo" sinceramente. Io sono fermamente convinto che se le pagine fossero state anche solo la metà, con al loro interno i dettagli che davvero contano, questo libro sarebbe risultato un capolavoro assoluto perché la sostanza c'era. Più compatto e di conseguenza molto più immersivo e spaventoso.
Un enorme peccato...
Profile Image for Moloch.
507 reviews782 followers
February 17, 2015
Che dire, spero vivamente che il film sia meglio. Il libro fa quasi schifo.
Le prime 100 pagine o giù di lì sono pessime: a pagina 20 circa l'autore aveva già spiattellato tutto sul carattere dei protagonisti, la natura delle loro relazioni interpersonali, il loro passato, senza lasciare assolutamente al lettore il gusto di scoprire da solo alcunché: questa fretta indiavolata non vuol dire nient'altro che trovare un modo un po' più sottile e sofisticato per veicolare le stesse informazioni, magari prendendosi un po' più di tempo, attraverso i dialoghi, i gesti e cose così, andava al di là delle sue capacità limitate; i protagonisti sopravvivono fortunosamente all'olocausto nucleare e dopo 3-4 pagine sembrano già essersi perfettamente abituati all'estinzione dell'intera razza umana e alla vita nei rifugi, tanto che neanche ci pensano più. Tanto l'unica cosa che preme all'autore è arrivare il più in fretta possibile al mistero del coniglio. Tralasciamo anche l'impressione di un'ambientazione falsa e costruita sugli stereotipi, si vede che è un'America "da telefilm", come se la immagina un italiano, non autentica, il fastidioso uso dell'io narrante che già ti fa capire chiaramente chi sopravviverà al massacro finale (e fra l'altro la protagonista è di un'antipatia unica). Sorvoliamo sul fatto che l'uso corretto della punteggiatura non è decisamente il punto forte di Gardumi, e che i frequentissimi a capo, spesso non realmente utili, rendono la lettura spezzettata, forse vorrebbero creare la tensione ma sono in realtà irritantissimi. Non stiamo a sottilizzare sulla povertà della scrittura, che è veramente a livello di sceneggiatura più che di letteratura (questo è uno di quei libri che dà l'impressione di essere stato "pensato" fin dall'origine come un film, a inquadrature), con periodi pieni di aria fritta buoni solo ad allungare il brodo di qualche riga, una quantità di chiacchiere solo per dire lo stesso concetto in tanti modi diversi, e comunque sempre banalmente o cercando in tutti i modi la frase "a effetto", con quest'uso del corsivo e delle maiuscole che se lo può permettere giusto Stephen King, e anche lui deve stare attento a non esagerare, perché in chiunque altro suona come un espediente copiaticcio e fiacco. A prescindere da tutto questo, la vicenda in sé qualche briciolo di curiosità lo suscita pure, se non altro per vedere come si risolverà: peccato che arrivati al dunque si abbia la netta impressione che l'autore si sia messo a studiare a tavolino quale potesse essere la soluzione la più sconvolgente, la più inaspettata, che sicuramente ci avrebbe colto tutti di sorpresa, un po' come nei gialli di Agatha Christie in cui il colpevole era sempre quello che meno ti aspettavi. E gliela possiamo anche passare, alla fine l'importante è essere arrivati in fondo a questo strazio. E invece no, perché ci sono ancora pagine e pagine di una noia e un'inutilità incredibili in cui l'autore sembra essere stato posseduto da un'ansia insopprimibile di spiegarci tutto, ogni minimo dettaglio, quando a noi non ce ne frega più nulla: quando si dice l'anticlimax. Tutto quello che ho scritto viene riassunto in una splendida e lapidaria recensione di un lettore che trovate sul sito ibs.it: "Leggendo una pagina ogni dieci la tortura non dura molto, ma la speranza di un finale che giustifichi il tormento autoinflitto è purtroppo infondata. Lungo, noioso, assurdo, banale".

1,5/5

http://moloch981.wordpress.com/2009/1...
Profile Image for _Oblivia.
116 reviews4 followers
January 20, 2011
Allora ammetto che all'inizio ero un po' incerta se dare tre o quattro stellette a quest'opera, ma poi l'angoscia che per tutta la durata della lettura mi ha accompagnata mi ha fatto inevitabilmente pendere per il massimo dei voti.
Partendo dall'inizio... angoscia.. è questa la parola che ha continuato a martellarmi durante tutta la storia, lasciandomi una vaga inquietudine anche quando non stavo leggendo (forse dovuta anche al fatto che alcuni capitoli li ho letti a notte fonda).
La notte eterna del coniglio mi ha trascinato in un'allucinante spirale di panico, sofferenza ed ansia in maniera talmente paranoica che mi ha quasi sfinito; certo il fatto che tutto questo terrore possa essere provocato da un coniglio rosa (per quanto i conigli siano degli animali che ti guardano con quegli occhioni rossi fingendo di essere teneri mentre invece aspettano in silenzio il momento della loro vendetta) dai fenomenali poteri paranormali che gli permettono di passare attraverso muri con intelaiature in piombo aveva fatto sorgere qualche moto di ribellione anche in me, o almeno la piccola parte razionale del mio cervello (che è davvero esigua) tentava di dare una spiegazione coerentemente logica a tutto quello che stava succedendo.. ma l'atrocità dei fatti non era ancora arrivata al suo culmine, perchè ormai anch'io me ne sarei dovuta rendere conto.... le cose peggiori è sempre l'uomo a commetterle.
-mai prima d'allora avevo sperimentato qualcosa di vagamente simile, mai ero stata risucchiata all'interno della mia mente e dei suoi deliri in modo così vivido e violento.-
Profile Image for Patty_pat.
455 reviews75 followers
February 9, 2023
Siamo nel 2010. L’ennesima “litigata” tra nazioni degenera e boom! Siamo a San Francisco, dove quattro gruppi familiari si sono fatti costruire un rifugio antiatomico in giardino; al momento torna utilissimo, visto che il “boom” è atomico e distrugge completamente la città. Questi bunker sono collegati tra di loro da un sistema di comunicazione di base, visto che quello più avanzato costava troppo: c’è un’unica linea, per cui o si parla con un altro bunker (solo uno dei quattro), oppure si può guardare all’esterno. Nei bunker si trovano un padre e una figlia (Jane, la voce narrante) e un cinese idraulico infiltratosi praticamente a forza (era in casa del padre di Jane per un lavoro). I responsabili della bomba atomica sono i cinesi, per cui la convivenza non sarà rose e fiori, e nemmeno l’ingresso nel bunker. In un altro bunker troviamo Mark, il marito di Jane e il di lui padre, un uomo un po’ svanito che però ha portato nel bunker ciò che potrebbe salvare le specie vegetali distrutte dalla bomba. Nel terzo bunker la sorella del padre di Jane e il marito: due piuttosto anziani e malaticci. Nell’ultimo bunker una signora, Nancy e i suoi due bambini (il marito purtroppo non ha fatto in tempo a rientrare a casa). Terribili i primi momenti di chiusura dopo l’esplosione e il tentativo di equilibrare una situazione così incredibile. E poi accade il fattaccio: durante un collegamento Jane vede un coniglio rosa, di quelli da luna park, che tiene in mano la testa di suo marito e che ha ucciso anche il suocero. Da lì in poi è il delirio, perché le ipotesi e le paure sono tantissime. Di questo libro mi sono piaciute l’atmosfera dei bunker e la trama bellissima, non mi sono invece piaciuti i personaggi che potevano essere più incisivi, invece di svolazzare via; la prolissità iniziale e finale esagerata. E ho comunque apprezzato l’aver localizzato a San Francisco il romanzo, perché alcune cose le ritengo possibili solo negli USA, compreso il finale!
Profile Image for Fabio.
467 reviews56 followers
June 6, 2021
I conigli rosa uccidono
E' cosa nota che i conigli rosa uccidano, almeno dal 1988.



E che abbiano una tendenza alla ricomparsa.



Si ignorava però l'esistenza di una varietà di coniglio rosa con la spiccata predisposizione per l'uccisione a colpi di noia e spiegoni.
Profile Image for Pietro Bellini.
286 reviews2 followers
December 20, 2020
Tre stelle e mezza. L'incipit del fallout nucleare serve sia per introdurre quella che sarà l'ambientazione del romanzo (i bunker sotterranei), sia per conoscere i vari personaggi, che saranno "prigionieri" dei propri rifugi, in balìa delle proprie angosce e di un surreale killer travestito da coniglio gigante.
Molto coinvolgenti i momenti topici (anzi, conigliciAHAHAHAHAHA) del romanzo.
Finale con spiegone anche troppo didascalico, ma ci sta.
Bel thriller.
8 reviews1 follower
February 11, 2013
Libro veramente bello. La trama è coinvolgente, il ritmo è ottimo. Difficilmente leggo libri di questo genere che non finiscano poi per deludermi, ma questo è un ottimo esempio di thriller ben strutturato e davvero interessante. Lo consiglio agli amanti del genere. Bellissima la copertina!
Profile Image for Phoebes.
597 reviews27 followers
August 29, 2013
A parte qualche forzatura nella storia, il libro mi è piaciuto molto. Mi ha messo paura per buona parte del romanzo, poi, quando il mistero si chiarisce, non l’ho trovato così sconvolgente com’è scritto in quarta di copertina, ma mi è comunque piaciuto.
http://www.naufragio.it/iltempodilegg...
Profile Image for Ines.
322 reviews264 followers
July 10, 2015
caspita che peccato....era partito bene l'autore ma poi..uno sfacelo!!
personaggi mollati lì senza un minimo di approfondimento, soluzioni logiche da imbarazzo..... e il finale...... "na tristessa"!!
peccato!
Profile Image for Paviotti Silvia.
63 reviews3 followers
July 24, 2022
Traumatizzante a dir poco...ma rimane comunque uno dei migliori horror post apocalittici che abbia mai letto.
Profile Image for Reynard.
272 reviews10 followers
January 1, 2023
(audiolibro) Un bel racconto horror ben interpretato nella versione audiolibro, a parte qualche passaggio con voci un po' troppo enfatiche. La tensione resta alta per tutto il libro, come deve essere per un titolo come questo. Capisco anche che sia un libro che possa piacere molto, o per nulla, io sto nel mezzo. Il mio voto: 3,5 stelle.
Profile Image for G.A..
Author 8 books34 followers
November 4, 2024
Un bel thriller dal finale un po' scontato.
Profile Image for Palma Pamela.
Author 2 books3 followers
May 12, 2020
RECENSIONE A CURA DEL BLOG "GLI OCCHI DEL LUPO" - Pamela Perretta

Ci troviamo in un mondo che è in guerra, quando su San Francisco viene lanciata una bomba atomica che polverizza tutto. Fortunatamente quattro nuclei familiari riescono a mettersi al riparo in tempo nei bunker antiatomici fatti costruire tempo addietro. I superstiti si ritrovano così rinchiusi separatamente e isolati dal mondo, ma in grado di comunicare in videochiamata grazie ad un trasmettitore satellitare installato sui rifugi. All’improvviso da uno dei rifugi arrivano delle strane segnalazioni: sembra che ci sia qualcuno che bussa ritmicamente alla porta, come se volesse entrare, e quando attiveranno la telecamera esterna per vedere di chi si tratta, si troveranno di fronte una cosa assurda, ossia un grande coniglio rosa, che a breve compirà un sanguinoso massacro nel rifugio, e che non ha nessuna intenzione di fermarsi… lui ha appena iniziato!

Gardumi è definito da molti “lo Stephen King versione italiana”, e dopo aver letto “La notte eterna del coniglio” inizio a capirne il motivo

Ci troviamo di fronte ad un thriller post-apocalittico, forse per qualcuno anche un po' horror, in cui dopo un inizio normale, dove assistiamo a vicende familiari e a notizie via radio sulla situazione politica mondiale, si entra nel vivo della storia.

Tutta la trama gira intorno ad un alone di mistero, terrore, angoscia, ansia, paura dell’ignoto, paura del futuro. Durante la lettura ci si sente parte di quel rifugio, si percepiscono alla perfezione gli stati d’animo dei sopravvissuti, sembra di percepire addirittura gli odori, l’aria pesante, la tensione. È come se seduto alla postazione di videochiamata ci fosse il lettore stesso. A questo enorme mix di emozioni non manca di certo la sorpresa quando nella seconda metà della storia assistiamo ad un colpo di scena tanto inaspettato quanto incredibile!

Le scene di violenza descritte sono abbastanza forti, ma servono per tenere alta l’attenzione del lettore. Io, personalmente, ho apprezzato molto la vividezza dei particolari.

La trama è talmente intrigante che dopo la parte iniziale si fa davvero molta fatica a mettere i pausa la lettura, troppa è la voglia di sapere come andrà a finire la storia (personalmente ho divorato il libro in un giorno, e mi ha tenuta incollata alle pagine fino alle 3 di notte perché dovevo assolutamente conoscere la fine!).

Dunque, se siete amanti del genere thriller/post-apocalittico/horror, recuperate questa lettura! Non ve ne pentirete!
Profile Image for Taksya.
1,053 reviews13 followers
November 30, 2014
Delusione su tutti i livelli, nonostante le buone premesse.
Narrazione in prima persona, verbosa e introspettiva... di un personaggio femminile che (l'autore è maschio e a volte si sente) ha la capacità di scatenare di tutto tranne che empatia. L'ambientazione americana sembra servire solo per giustificare la creazione dei bunker antiatomici (da noi non avrebbe retto, siamo meno paranoici). Tutto il cappello e l'epilogo fantapolitico l'ho trovato superfluo, non c'era la necessità di spiegare una situazione critica quando normalmente rischiamo che un pazzo decida di premere un bottone risolvere tutto in pochi minuti. Saremo meno a rischio che negli anni 70 ma tutti i discorsi fatalistici, mistici e premonitori che vengono attribuiti ora a uno, ora all'altro personaggio sembrano quasi infantili.
I personaggi sono solo abbozzati, anche la voce narrante è poco delineata, tanto che del suo passato (tranne che litiga con il padre da sempre) si sa poco o nulla. L'ambiente claustrofobico è solo noioso, non si avverte la tensione del luogo confinato dove le personalità (che si vorrebbero) estreme dei personaggi si scontrano.
Con l'apparizione del Coniglio Rosa e le prime morti il primo pensiero è stato "Perché mi ricorda "10 piccoli indiani"?"
Ecco... Questa rivelazione, assieme a pagine su pagine di discorsi, spiegazioni, deliri e parossismi di terrore (non il terrore che avrebbe voluto l'autore, ma quello nel vedere quante pagine mancano ancora alla fine), rende il tutto ancor più noioso.
Ad esempio: se sto aspettando che una creatura misteriosa sbuchi dal nulla per farmi a fette, non passo due pagine a spiegare a quel poveraccio che se la sta facendo nei pantaloni come me come organizzare una sorveglianza fatta solo di lenti movimenti della testa e degli occhi.
Il colpo di grazia, una volta che tutti i nodi vengono al pettine, è la spiegazione ulteriore della protagonista sul come e perché i fatti si sono svolti... o l'autore pensava che i lettori non avrebbero capito come si era svolto il tutto o necessitava lui di un riassunto. In tutti i casi, pagine inutili e dispersive.
Il finale fa guadagnare qualche punto, anche se io, disegnata sulla botola, ci ho visto il profilo del coniglio di Playboy.
Spero tanto che non sia foriero di un sequel... un altro coniglio rosa (sempre che non si chiami Harvey e non arrivi con James Stewart a seguito) non credo lo sopporterei.
Profile Image for Daniele Gabrieli.
Author 3 books24 followers
June 26, 2014
Questo romanzo ha una trama. Si può trovarla convincente o meno, ma è un altro discorso; intanto è chiaro che l'autore è partito con un'idea in testa e le è rimasto fedele con coerenza fino all'ultimo. Se fosse un romanzo anglosassone, sarebbe il minimo sindacale. Siccome è un romanzo italiano, la Chiesa si sta già interessando per ufficializzare il miracolo. È per questo motivo, e solo per questo, che il voto è due stelle e non una.

Sotto ogni altro aspetto siamo in zona catastrofe naturale. Non c'è un modo gentile per dirlo: Gardumi non sa scrivere. È uno di quelli che, potendo esprimere un concetto in dieci parole, ne usano cinquanta, e tutte sbagliate. Gli vengono particolarmente male i dialoghi, spesso declinati in legnosi e chilometrici monologhi, che nella vita reale nessuno sarebbe in grado di pronunciare né sostenere.

E le battute che finiscono in "!!?" sarebbero inaccettabili anche in un tema delle elementari.

Profile Image for Sil.
21 reviews8 followers
January 6, 2021
Un romanzo che sicuramente cattura l'attenzione perché si basa sulle paure più profonde dell'essere umano, quella dell'ignoto e della solitudine.
Già di per sé è abbastanza inquietante l'essere rimasta una dei pochi superstiti sulla faccia della terra (o pensare di esserlo), sapere che c'è qualcun altro fuori che tenta di entrare nel tuo unico rifugio non aiuta di sicuro, come cita la protagonista nel libro: "L'ultimo uomo sulla terra è solo in una stanza. Qualcuno bussa alla porta."
Tutto sommato a me è piaciuto, non ho dato proprio 5 stelline per qualche piccolo dettaglio che non ho gradito. A mio parere è stato un po' inutile divagare sulla questione politica che ha portato all'apocalisse, ai fini del libro non mi sembrava necessario.
8 reviews
March 2, 2011
Letto sull'onda degli entusiastici commenti degli anobiani, non l'ho trovato coinvolgente. Personaggi poco definiti, quasi veline sullo sfondo di emozioni cotte e ricotte per decine (centinaia ?) di pagine. Lo schema del racconto in prima persona fornisce comunque già una certezza sul finale nonchè una buona mano sull'identità del roditore. Azione poca, intervallata da praterie di "suspance" girata e rivoltata sugli stessi temi. E' un po' come in certe opere dove il significato del tutto di risolve in una o due arie famose. Il libro di per sè non è brutto, onesto, ma nulla piu'.

Profile Image for Baldurian.
1,229 reviews34 followers
May 22, 2013
L'ultimo uomo sulla Terra è solo in una stanza. Qualcuno bussa alla porta. Espandete l'idea, arricchitela con qualche comprimario e uno scenario post-nucleare. Pensate poi al qualcuno come un coniglio rosa psicopatico alto due metri e armato d'ascia. Ciliegina sulla torta, questo romanzo è di uno scrittore ITALIANO (e qui è concessa un'espressione WTF!). Complimenti a Gardumi, peccato solo per il finale un po' diluito (le ultime 30 pagine sono praticamente superflue), altrimenti cinque stelle le meritava tutte.
Profile Image for Alessia.
10 reviews
March 30, 2012
Toc-toc, pausa, toc-toc. Chi eeeeè??

Un thriller-horror degno di tale nome!

La storia è geniale: scenario post-apocalittico e 4 rifugi collegati tra loro, ma isolati da tutto e tutti. Mentre leggi ti sembra di sentire il peso delle pareti che grava sulla testa, l'aria viziata, la mancanza di luce, ... ma non finisce qui!! Un "simpatico" visitatore comincia a fare visita ai bunker, un visitatore che nessuno vorrebbe far entrare ...

Diciamocelo: senza il pretesto della catastrofe nucleare la vicenda non avrebbe retto, ma con questi presupposti è invece molto plausibile. Serviva, infatti, un avvenimento sconvolgente che facesse uscire tutti dalla loro solita routine e che facesse venire vuori la vera natura e i sentimenti dei protagonisti, tutte le loro preoccupazioni, paure, fobie.
Trovo che il lungo inizio piatto sia essenziale al fine di creare un'atmosfera di quotidianità e normalità (importante perchè deve essere totalmente sconvolto in modo da dare avvio a tutta la faccenda) e le notizie socio-politiche sono il principio senza il quale la storia non esisterebbe.
Il mondo che tutti conosciamo è appena stato annientato (per quel poco che sappiamo), siamo isolati da tutto, costretti a vivere sigillati sotto terra senza poter abbracciare chi amiamo, senza una prospettiva per il futuro, senza esserci preparati a questa eventualità, costretti a stare mano nella mano con le nostre paure più profonde. Sfido chiunque a non impazzire! Da lettrice ragiono in maniera lucida, ma se mi trovassi al loro posto non so ......

L'idea di questa minaccia che incombe ma non si sa quando colpirà è assolutamente terrificante, la paura più profonda che possiamo trovare nei nostri cuori. Puoi provare a fare qualsiasi cosa, tanto non si può scappare e l'unica possibilità è restare inerme a guardare uno schermo mentre gli ultimi barlumi di lucidità si spengono lentamente, mentre tutto perde senso. Guardi la morte in faccia e non puoi fare niente per evitarlo.

La paura dell'ignoto prende la forma di un innocuo e simpatico coniglio rosa, un ossimoro d'effetto che rende il tutto ancora più inquietante e perverso.

Diciamo che l'effetto sorpresa non è dei migliori: già alla fine della "seconda parte" si capisce cosa sta succedendo (non credo di essere un genio per quanto riguarda i Gialli! Sono ampiamente nella norma ^^''' quindi di certo non sono io ad aver scoperto chissà quale segreto inimmaginabile).
Ma nonostante tutto il dubbio ti resta e la storia si fa leggere comunque: a quel punto siamo oramai incastrati in una nebbia fatta di irrealtà sempre più fitta e gli eventi assurdi che stanno capitando di certo non aiutano ad aggrapparsi ad una logica ferrea. L'angoscia è tale che prende anche il lettore e non si può fare a meno di sbirciare qualche riga sotto per sapere se si è al sicuro oppure no.

Arrivi alla fine e dici "BO ok, lo sapevo" e la storia horror finisce per lasciare il posto a un epilogo di certo più adatto ad un thriller.
Parlando sempre del finale: per me il romanzo finisce a pagina 390! E' assolutamente perfetto, tutto è stato svelato e quello che non si è detto, chiarito, svelato è perfettamente intuibile e immaginabile. Il capitolo "Conclusione" è assolutamente inutile: la vicenda è ormai conclusa, vengono solo ripetute le stesse cose aggiunti dei dettagli inutili che non interessano. E' un peccato, perchè in questo modo tutta la tensione accumulata lungo la lettura svanisce velocemente mentre si leggono queste pagine di nulla cosmico ... peccato! Se volete leggerlo (e vi consiglio di farlo!) concludete la lettura a pagina 390 ... sarà assolutamente perfetto!

Un'altra cosa che risulta abbastanza inutile è l'immagine finale del coniglio: chi può essere stato? Di certo qualcuno a conoscenza dei fatti, perciò ho pensato subito a Mark ... se poi mi sono sbagliata ed è stato Steve (ma lo escludo, visto che l'"HELP" c'è ed è la conferma che lui ha scritto quello) qualcuno mi spieghi ... ma tanto è una cosa comunque inutile, aggiunta solo per ritrovare un pò di quella tensione e angoscia che ormai abbiamo salutato da un bel pezzo.

I personaggi mi sono risultati strani. Mi spiego: l'unico con il quale sono entrata in empatia è il povero Steve. Ovviamente ho provato tenerezza per i bimbi, ma per quanto riguarda gli altri niente. Mark che con la sua patina di ostentata sicurezza non mi ha convinta fin dall'inizio; Eric che non ci provava nemmeno prima della catastrofe a vivere nel mondo reale; Jane con il suo menefreghismo e il non voler minimamente provare a capire gli altri e a mettersi nei loro panni, vuole sempre avere ragione e uno volta che ha deciso non torna sui suoi passi neanche morta (che si tratti della sua vita, delle relazioni con gli altri, delle sue idee e convinzioni); Nancy poi è un personaggio assolutamente vuoto (NB a conferma di ciò non mi ricordo mai il suo nome), le sue reazioni sono sempre quelle sbagliate, è completamente fuori sincro rispetto agli altri e senza alcuna minima iniziativa; Audrey, Norman e Frank sono delle semplici comparse.
Con tutto questo voglio dire che l'impianto dei personaggi risulta essere stato concepito apposta in questo modo così da focalizzare l'attenzione su quei personaggi e quegli avvenimenti veramente importanti nella storia. E soprattutto, non c'è un eroe, nessuno è totalmente innocente, non puoi entrare in empatia con nessuno perchè in realtà le persone sono solo un pretesto per concretizzare le Paure e i Difetti dell'uomo. Questi personaggi non sono altro che involucri vuoti animati solo dal terrore. Non possono crescere, non possono migliorare e vivono in un limbo fatto di pura paura e angoscia che non lascia scampo (ed ecco che qui trovo una risposta al disegno del coniglio sopracitato: una specie di memento mori, un monito che ribadisce esattamente ciò che quelle persone sono e l'impossibilità di uscire fuori da tutto questo orrore).

"Non è scritto bene" ... certo, certo ... errori e imprecisioni ci sono MA meglio un libro scritto non benissimo ma con una storia che ti cattura e ti fa dimenticare questi errori O un romanzo scritto alla perfezione che dalla noia non ti fa arrivare nemmeno a metà?! (se volete vi faccio i nomi!) La perfezione sarebbe OVVIAMENTE un racconto scritto bene e avvincente, ma non si può sempre avere tutto e quindi io preferisco di certo la prima ipotesi! ;)

Il più grande merito dell'autore è quello di non avvisarti quando sta per succedere qualche cosa e il risultato è che il lettore si trova a trattenere il fiato assieme ai protagonisti sperando di poter tirare un sospiro di sollievo. Di certo dopo pagina 172 le cose cominci ad aspettartele, ma sei allo scuro così come lo sono i personaggi, a tratti pensi come loro, altre volte gli urli di non fare niente, altre volte ancora il tuo timore si avvera e subito dopo hai sbagliato alla grande. Ti ritrovi perfettamente all'interno della storia!

Ps: sinceramente i commenti di Donna Moderna e di Linus sulla quarta di copertina non invogliano la lettura. Non tanto per le frasi in sè, quanto per i "soggetti" che le hanno scritte: una rivista e uno speaker radiofonico non sono esattamente dei grandi esperti in letteratura e non vorrei trovare delle loro citazioni su un libro. Un King, un Gaiman, un Carroll & Co. di certo sarebbero stati più appropriati e accattivanti.

Ps2: mentre leggevo pensavo "Cavolo! Altro che i soliti film dell'orrore!! Con questo ci puoi fare un signor film!!!" ... finito di leggere vedo che effettivamente il film è stato realizzato (sono un genio ;) hehe) e presto lo vedrò ... Boserman e compagnia bella: VI PREGO spero che abbiate fatto un buon lavoro ... anche se il fatto che sia coprodotto da Rai Cinema non mi fa ben sperare T.T vi saprò dire!
Profile Image for Federico.
50 reviews1 follower
October 25, 2022
Thriller post-apocalittico a tinte horror italiano.

L'inizio mi ha catturato subito: è molto politico, verosimile e studiato, con un taglio quasi giornalistico.

Proseguendo nella lettura la tensione sale e, trauma dopo trauma, arriva a superare la barriera oltre cui il lettore possa parteggiare per uno o più personaggi.

In soccorso di ciò entrano il grosso colpo di scena e l'occhiolino all'affascinante orrore cosmico lovecraftiano. Queste due soluzioni sono però compensate da un nuovo problema: gli spiegoni che nella parte finale il narratore onnisciente forza addirittura nel subconscio della protagonista.

Infine, nell'ultima pagina, dopo aver dato una spiegazione razionale di ogni dettaglio del colpo di scena, l'Autore sceglie di lasciare il finale pressoché aperto.

Trovo che sia una grande occasione in parte sprecata, innanzitutto per il taglio cinematografico e l'ambientazione americana: se, come indicato nell'epilogo, anche l'Europa è stata nuclearizzata, sarebbe stato interessante ambientarlo nel Paese dell'Autore, che non sempre si trova a suo agio a descrivere la società statunitense. Esistendo un lungometraggio e un audiolibro, consiglio perciò questi due modi per fruire di una storia interessante, seppur con qualche sbavatura
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1 review
May 3, 2022
Due stelle perché all’inizio mi aveva coinvolto. Secenario inquietante, soprattutto in questo periodo, ahimè, che mi ha dato molto da pensare, viste le affinità incontestabili tra la Cina del libro e la Russia della realtà. Bene ancora quando interviene per la prima volta l’elemento traumatico ed enigmatico del coniglio. Fino a poco più di metà si regge ancora sulla curiosità, anche se cominciano a diventare pesanti I turbinii mentali della protagonista. Dopodiché diventa veramente noioso e alla fine vuoi solo arrivare fino in fondo, per capire come l’autore vuole uscire dal guazzabuglio che ha creato. E, onestamente, non è che ne esca proprio bene..
Scritto male, dialoghi improbabili, molto “televisivo”, con personaggi per i quali non si riesce a provare empatia, in particolare la protagonista, davvero antipatica.
Quindi, nel complesso, un’occasione mancata.
Profile Image for Chiara Cordellina.
2 reviews
August 23, 2021
L'idea da cui parte il romanzo mi piace molto, l'ho trovata originale. Qualche riserva sullo stile di scrittura, a tratti troppo prolisso e veramente troppo pieno di "spiegoni", ma tutto sommato godibile. Il problema secondo me è la conclusione, la spiegazione di cosa sia effettivamente il coniglio. L'ho trovata assolutamente irreale, veramente troppo forzata. Penso che gli "spiegoni" servano appunto a motivare il finale che altrimenti non si arriverebbe mai a concepire. E anche con quelli ho fatto gran fatica a considerarlo credibile. Insopportabile la protagonista, ma quello magari è un problema mio...
Profile Image for Francesco Morra.
166 reviews23 followers
August 13, 2019
Trama originale. Esempio di come anche in Italia esistano scrittori di talento che si dedicano alla narrativa di genere. Plauso all'incastro dell'intreccio e per la fantasia. Lettura che avvince e non annoia. Chi é il coniglio!?
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