Nel flusso incessante di crimini e ingiustizie che ogni giorno ci raggiunge attraverso mass media e social network, ci capita spesso di aderire a passeggeri moti di indignazione collettivi; in fondo è facile, e non ci costa nulla. Ben più difficile sembra invece schierarsi davvero, prendere posizione con il rischio di rimetterci in prima persona, riconoscere le scelte e le azioni giuste da opporre agli abusi che vengono compiuti davanti ai nostri occhi. Che cosa può fare, allora, chi vuole concretamente cambiare le cose? Secondo il Talmud ogni generazione conosce trentasei zaddiqim nistarim , i “giusti nascosti” che impediscono la distruzione del mondo. Con la memoria dei fatti del Novecento e lo sguardo rivolto al nostro presente, possiamo dire che per fortuna sono molti di più: non solo chi si oppose all’Olocausto, ma anche il colonnello sovietico Stanislav Petrov, che scongiurò una guerra atomica con gli Stati Uniti a costo di inimicarsi il suo stesso paese, o Hamadi ben Abdesslem, la guida tunisina che nel 2015, durante un attacco terroristico, ha scortato verso l’uscita del Museo del Bardo quarantacinque turisti italiani. Gabriele Nissim ci racconta queste e molte altre storie esemplari, con sapienza affabulatoria e persino una punta di «Perché i santi e gli eroi esistono solo nella nostra fantasia, mentre è stimolante scoprire che uomini normali, con gli stessi nostri difetti, sono stati capaci di compiere atti di coraggio in modo sorprendente e inaspettato». Alternando alle storie gli insegnamenti di Socrate, Marco Aurelio, Hannah Arendt, Etty Hillesum, Willliam Shakespeare o Baruch Spinoza, Il bene possibile ci mostra come l’esercizio del pensiero, della capacità critica e dell’empatia siano condizioni necessarie e sufficienti non soltanto per dirci umani, ma per restarlo nei momenti più difficili. E che la scelta non è tra un presunto Bene superiore e le piccole convenienze personali, né tra l’eroismo e l’accettazione passiva degli eventi. In verità, il giusto è semplicemente chi agisce per salvare una vita, anche se non ha nessuna possibilità di salvare il mondo intero. Lo fa comunque, perché è giusto farlo.
«Dobbiamo abituarci a pensare che può diventare un uomo giusto chi è un imbroglione nella vita, chi ha abbracciato l’ideologia più assurda, chi aiuta gli altri senza mai volere rinunciare ai suoi piccoli vizi, chi vive nel modo più disordinato, chi apparentemente si presenta come il peggiore egoista. Non importa quello che faceva prima, ma come si è trasformato. Non esiste sulla faccia della terra un bene puro, ma sempre un bene fragile e contraddittorio.»
Симпатична философска книга за добродетелните хора и тяхната борба с тоталитарните режими, военните диктатури и ислямския фундаментализъм. Нисим е също така известен в България като изследовател на Димитър Пешев и спасяването на българските евреи през ВСВ.
Изданието е много хубаво, без печатни и правописни грешки.
Πολλοί έχουμε δει στον κινηματογράφο την "Λίστα του Σίντλερ" και χαρήκαμε που ο πρωταγωνιστής έσωσε τόσους ανθρώπους. Ηταν άγιος ο Σίντλερ? Κάθε άλλο. Ακόμα λιγότερο στήν πραγματικότητα απ' ότι μας δείχνει η ταινία. Αυτό όμως δεν τον εμπόδισε να κάνει τόσο μεγάλο καλό. Ο Nissim αναφέρει πολλά παραδείγματα, άλλα από αυτά τα ξέρουμε, τα έχουμε διαβάσει στην εφημερίδα ή σε κάποιο βιβλίο, τα περισσότερα όχι. Ο καθένας μας μπορεί να κάνει μικρό ή μεγάλο καλό λέει ο συγγραφέας άσχετα με την ποιότητά του, το παρελθόν του, ενδεχομένως και τις ιδιοτελείς προθέσεις του. Το βιβλίο διαβάζεται εύκολα και με πολύ μεγάλο ενδιαφέρον.
"Chi compie un’azione degna non ha bisogno di nessuna gratificazione perché realizza la sua naturale disposizione; non solo trova la felicità e la ragione della sua stessa vita, ma quasi non dovrebbe accorgersene perché fare del bene è insito nella natura umana, alla stregua di una vite che genera un grappolo, di un cavallo che corre, di un cane che caccia, di un’ape che produce il suo miele. [...] chi agisce con vanità e cerca di venire ricompensato non sarà mai un uomo giusto. L’uomo deve praticare in segreto il bene per il gusto del bene, non per altri fini." Uno dei mille insegnamenti, una delle tante riflessioni che è in grado di offrirti questa meraviglia di libro. Grazie per avermi fatto imparare. ❤️
Nissim negli ultimi venti anni ha definito e ri-definito il concetto di Giusto in ogni libro che ha pubblicato. Questa volta propone una divisione in categorie niente affatto banali (bene politico e bene morale, fragilità e gratitudine, non odiare e molte altre) di Giusti più o meno noti, sia del passato che contemporanei. L'espediente narrativo è la spiegazione di come rende interessanti per i ragazzi a cui parla durante conferenze e presentazioni queste figure così umane, lontane dell'irraggiungibilità dei santi. Ho trovato il libro molto coinvolgente :)
Questo è uno dei tanti libri che ho letto per cercare di fare i conti con la realtà in cui vivo, ed è forse l'unico che mi ha convinta al 100% senza compromessi. È un libro che mi ha riempita di speranza, infatti ho imparato diverse persone di cui non sapevo l'esistenza e mi ha fatto vergognare per la mia ignoranza, anche se questi sono argomenti che mi interessano profondamente, soprattutto il fatto di essere musulmana e di riconoscermi come tale.