La dinamica politica è diventata il popolo contro le élite, quelli in basso contro quelli in alto, i 'buoni' contro i 'cattivi'. La dinamica politica è diventata il popolo contro le élite, quelli in basso contro quelli in alto, i 'buoni' contro i 'cattivi'. La 'popolizzazione' degli spiriti e delle pratiche politiche ha disseppellito il mito della 'vera democrazia' forgiata dal 'popolo autentico' con ciò minando alle fondamenta la democrazia rappresentativa che si avvia a diventare una popolocrazia. Il populismo è comparso e compare sempre in periodi di forti incertezze, di traumatici, di fasi di crisi. Crisi economiche, sociali, culturali. E, soprattutto, crisi politiche quando rientrano nell'ambito dell'eccezionale, dell'inatteso, dell'imprevisto, dell' la delegittimazione dei governanti, delle istituzioni, delle regole e delle norme in vigore, delle abituali procedure di mediazione. È su questo terreno che i populisti possono prosperare, dipingendo un quadro apocalittico del presente e proponendo il ritorno a un passato favoleggiato o facendo intravedere un futuro radioso. Sono contemporaneamente i prodotti di queste crisi e i loro creatori. Come sta rispondendo la democrazia a tutto questo? Ahimè inglobando elementi di adeguando gli stili e il linguaggio politico, i modelli di partito, le scelte e le strategie di governo. In una parola, sta trasformando se stessa in una popolocrazia.
Com’è difficile dare un significato concreto al concetto, volutamente generico, di populismo. Declinato in modi diversi da una nazione all’altra, mantiene un tratto univoco: rispondere a problemi complessi con soluzioni semplici. E per quanto esista anche a sinistra è un fenomeno tipicamente di destra: quella xenofoba e razzista. Analisi distaccata e lucida. Il risultato: più ne so, meno mi piace.
Zeppo di concetti e con numerosissimi riferimenti bibliografici, è però troppo corto e, per tale ragione, non riesce ad approfondire compiutamente gli argomenti trattati. È tuttavia ottimo per stuzzicare la curiosità del lettore e spingerlo a cercare altre fonti.
Un repaso interesante de la historia (casi crónica) de movimientos antiestablishhment en Italia y Francia, bastante popurrí intelectual en mi opinión. Todos son populistas, o sea que el populismo no es nada. Y, por supuesto, hay populismo bueno (Renzi, Macron) y malo ("los extremos"). Bastante decepcionante y el capítulo sobre Italia muy mal escrito.