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Fai piano quando torni

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Margherita ha trentaquattro anni e un lavoro che ama. È bella, ricca ma disperatamente incapace di superare sia la scomparsa dell’adorato papà, morto all’improvviso otto anni prima, sia l’abbandono del fidanzato che l’ha lasciata senza troppe spiegazioni. Dopo un grave incidente d’auto si risveglia in ospedale. Qui incontra una signora anziana che da poco è stata operata al femore. Anna, oggi settantaseienne – nata poverissima, «venduta» come sguattera da bambina – ha trascorso la vita in compagnia di un marito gretto e di una figlia meschina, eppure ha conservato una gioia di vivere straordinaria. Merito delle misteriose lettere che, da più di mezzo secolo, scrive e riceve ogni settimana.
I mondi di queste due donne sono lontanissimi: non fossero state costrette a condividere la stessa stanza, non si sarebbero mai rivolte la parola. Dopo i primi tempestosi scontri, però, fuori dall’ospedale il cortocircuito scatenato dalla loro improbabile amicizia cambierà in meglio la vita di entrambe.
 
Un romanzo pieno di grazia che racconta, con tono ironico e sorprendentemente leggero, il dolore della perdita e la fatica della rinascita.

241 pages, Kindle Edition

Published March 8, 2018

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About the author

Silvia Truzzi

6 books4 followers

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1 star
9 (1%)
Displaying 1 - 30 of 65 reviews
Profile Image for Stefania Crepaldi.
232 reviews43 followers
April 20, 2018
Non lo so... sono molto perplessa.
Al termine di questo libro, che gode di tre citazioni di illustri personaggi legati al mondo letterario italiano, mi sono detta: "Se l'avesse scritto un qualsiasi Pinco Pallino al suo debutto, così com'è, non gliel'avrebbero mai mai pubblicato."

Può sembrare una constatazione un tantino rigida e anche prevenuta, ma il mondo editoriale spesso è spietato. Vengono pubblicati romanzi di persone che hanno già una reputazione, un ruolo, magari nel mondo giornalistico; o che hanno un bacino di fan a cui vendere il prodotto libro. Peccato che, se in quello della narrativa non sei nessuno, non è detto che tu possa piacere ai lettori.

Ci sono almeno tre dettagli tecnici che fanno scricchiolare la storia e che non me l'hanno resa per niente amabile.

Il primo dettaglio è che l'autrice ha voluto, a mio avviso, mettere a confronto due donne che appartengono a generazioni lontane tra di loro - Anna una balda settantenne e Margherita, trentacinquenne - forzando il confronto a tutti i costi. Non basta appartenere a generazioni diverse per essere come il giorno e la notte. Io sono molto più simile alla settantenne Anna che alla quasi coetanea Margherita.

Le due donne hanno in comune solo una stanza d'ospedale nel reparto d'ortopedia, dove si ritrovano entrambe ricoverate, anche se per cause diverse.
Anna, con la sua età e il suo carattere spumeggiante, non demorde di fronte al continuo rifiuto di Margherita, una donna che ha avuto un terribile incidente stradale all'indomani di una rottura significativa e che ha fatto della depressione uno stile di vita.

La prima parte del romanzo è quindi ambientata in una stanza, un'ambientazione piuttosto statica che lascia all'aspetto introspettivo una parte fondamentale. E qui la prima dissonanza. La storia ce la racconta Margherita, dal suo punto di vista. E Margherita, che dovrebbe essere depressa, è invece una sputa sentenze saccente. Sì, forse lo fa per proteggersi dal confronto, ma è talmente esagerata in quello che dice - e che soprattutto pensa - da risultare caricaturale e stereotipata.

La seconda parte del romanzo si movimenta quando entrambe le donne escono dall'ospedale. E qui Margherita, all'improvviso, diventa un angelo. La sua evoluzione tra il prima e il dopo è assolutamente ingiustificata a livello narrativo, perché non accade nulla e dico nulla, perché lei si ravveda in questo modo totalizzante. E questo è il secondo dettaglio che stride.

Il terzo è il finale... ancora più inconsistente e poco credibile del resto.

I personaggi devono evolvere in un romanzo, certo. Il cambiamento è il motore stesso della vita e di conseguenza anche delle belle storie. Ma l'evoluzione non può avvenire senza solide e comprovate motivazioni all'interno di una struttura narrativa.

Questa storia ha comunque due fattori positivi: il primo è la qualità della scrittura, con dei rimandi molto colti alla letteratura classica e al cinema classico; il secondo è il personaggio della signora Anna. Personalmente avrei consigliato all'autrice di limitarsi a raccontare la storia di Anna.
Attraverso la sua forza, la sua bellezza interiore e l'esperienza, il lettore avrebbe guadagnato moltissimo in grazia e bellezza.

Margherita è la nota che stride nel romanzo. Peccato che sia la protagonista.



Profile Image for Martina ⭐.
158 reviews44 followers
April 29, 2025
La storia dell'amicizia che nasce tra due donne molto diverse tra loro: Margherita, una donna trentenne scontrosa e rimasta intrappolata nelle emozioni di un amore finito; ed Anna, un'allegra settantenne vivace e chiacchierona con un passato complicato. Le due donne si aiuteranno a vicenda con non poche difficoltà ma anche con soddisfazione e comprensione. La storia in sé è carina ma risulta abbastanza banale e scontata, anche se comunque lo reputo un libro d'incoraggiamento e di compagnia, con alcuni spunti anche profondi.

Frase preferita da incorniciare:
"Non è che se abbassi gli altri diventi più alto tu."
Profile Image for Francesco Piersimoni.
Author 2 books11 followers
May 13, 2018
Scontato e banale. Scrittura scorrevole e piacevole (si legge infatti in uno o due giorni) ma nulla di più. Le appasionate descrizioni di Napoli e Ischia lo salvano dal voto minimo.
Profile Image for Chiara Albertini.
110 reviews35 followers
August 29, 2018
Spinta fortemente dal titolo e dalla cover piuttosto suggestivi e delicati.. lo concludo, questo libro, con un po' di perplessità. Potenziale nascosto nella trama ci sarebbe, ma lo sviluppo della storia non mi ha coinvolto fino in fondo. Ho trovato la protagonista, giovane donna, un po' "fuori dalle righe", piuttosto saccente, a tratti infantile. Non ho riscontrato una profondità psicologico-emotiva e di intenti nelle due figure femminili, che a mio modesto parere avrebbe reso più complesso e autentico il romanzo. Disseminati qua e là riferimenti ed echi letterari/culturali e musicali, che non so.. non li vedo ben amalgamati nella storia. Nel complesso, purtroppo, a fine lettura resto scettica..
Profile Image for Orma.
672 reviews15 followers
December 8, 2020
Non è un capolavoro, no. Ha solo avuto la fortuna di incrociare la mia strada esattamente quando mi serviva un libro così, leggero ma ben scritto, con la giusta dose di emotività ma senza sbrodolamenti.
Profile Image for Occhialinirosa.
3 reviews1 follower
January 28, 2023
"... Sai solo stare male. Ma guarda che star bene è più difficile che star male".
Profile Image for Ellie Effe.
66 reviews2 followers
May 26, 2018
Dopo aver trovato molte recensioni positive su questo libro, ho deciso di leggerlo perché volevo capire cosa mi ero persa.
Ebbene, ho trovato la lettura molto noiosa e ho decisamente fatto fatica a finirlo a causa di Margherita, una donna di 35 anni che ha fatto della depressione uno stile di vita e che ha un carattere che me l'ha fatta risultare molto antipatica. Saccente, acida, con la puzza sotto al naso e con questo atteggiamento da "capitano tutte a me", una persona che si piange addosso per ogni cosa, atteggiamenti che proprio non sopporto. Margherita è in ospedale da tre mesi per un incidente stradale avvenuto perché guidava ubriaca, ma che tutti pensano sia un tentativo di suicidio perché successo subito dopo che il fidanzato l'ha lasciata.
Ed è durante il suo ricovero che conosce la seconda protagonista di questa storia, Anna, un'anziana signora che è stata ricoverata, dopo una caduta, nel letto a fianco a Margherita.
Anna che ha iniziato a lavorare a nove anni come serva in una casa di conti, che da una vita si scambia lettere d'amore col suo primo fidanzato che i genitori le hanno impedito di sposare, che ha sposato un uomo che l'ha sempre trattata male, che ha una figlia che è più interessata ai soldi e all'immagine che alla madre, col suo carattere energico e gioioso è come un faro di luce sull'intero romanzo.
Sinceramente le premesse di un buon romanzo c'erano tutte ma Margherita davvero non l'ho sopportata dall'inizio alla fine: ogni volta che parlava o pensava mi veniva voglia di chiudere il libro.
Le due stelle sono tutte per Anna per il resto, sarà magari un mio limite che mi ha portata a non capire il romanzo, ma proprio non mi è piaciuto.
Profile Image for Aquila Reale.
351 reviews18 followers
March 27, 2018
“Fai piano quando torni” è un intenso romanzo che offre due visioni opposte della vita. Con leggera ironia la scrittrice ci descrive i caratteri e le personalità dei personaggi sottolineando la difficoltà del cambiamento. Se il personaggio di Margherita fa arrabbiare, quello di Anna conquista e apre alla speranza di chi, nella vita, non si è mai arresa. Mi è piaciuta la metamorfosi compiuta da Margherita, complice la forza vitale della signora Anna. Il finale è perfetto, tenero e amaro, a testimonianza di come, nella vita, i momenti tristi si intrecciamo alla felicità. A noi saper cogliere il bello della vita. Davanti al dolore si china il capo ma la sofferenza diventa maestra di vita se noi riusciamo a trasformarla in conoscenza di se stessi, in un momento di maturazione.

“Non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori.” (Euripide)

Recensione completa sul blog Penna D'oro: http://pennadoro.blogspot.it/2018/03/...
9 reviews
October 16, 2022
Libro leggero ma non troppo "rosa". Personaggio e storia di Anna più interessanti di quelli di Margherita, ma alla fine qualche spunto interessante si trova. Alcuni luoghi comuni non lo fanno brillare.
Profile Image for Stefania.
243 reviews33 followers
February 3, 2021
Ma per favore... Non so neanche perché l'ho finito
Profile Image for Aspassocoilibri.
149 reviews9 followers
May 2, 2018
“La stagione dell'amore viene e va
I desideri non invecchiano quasi mai con l'età
…All'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà”[cit.]
Margherita ed Anna: due vite totalmente differenti che si incontrano e si completano, uno scambio osmotico di confidenze e sentimenti. Le due donne che hanno avuto un vissuto opposto, età diverse, progetti mal concilianti e caratteri che non collimano, dopo le prime ritrosie si troveranno giocoforza ad amalgamarsi come fanno il mascarpone e il cacao amaro nel tiramisù. E il risultato sarà quello di un sapore unico e sublime: la squisitezza di un’amicizia sincera, forte, incrollabile.
A fare da punto d’incontro i racconti dei loro amori perduti. Francesco, il fedifrago, il maniaco di controllo, l’insicuro che ha lasciato Margherita per Olivia, il cui nome è tutto un programma (“una tipa scialba, essenzialmente alta, tipo Olivia di Braccio di ferro”). Nicola, l’amore di gioventù, impossibile, eternamente idealizzato della signora Anna (Era bello. Bellissimo. Aveva la pelle scura, gli occhi neri. Con la divisa non sai com’era affascinante con la divisa dei carabinieri…Una bocca rossa e carnosa…e aveva un odore…).
Due amori che non riescono a scrollarsi di dosso, che fanno ancora male come nel caso di Margherita e che invece infondono speranza e desiderio a una donna diversamente giovane come la signora Anna che vende ancora tutto rosa, che indossa scialli, chemisier e baby doll di pizzo totalmente pink.
E se l’amore rappresenta il tallone d’Achille delle due donne, l’ironia e il pragmatismo raffigurano i loro rispettivi punti di forza.
<<“Signora Anna, mi vuole spiegare l’utilità di un wonderbra?”
“Di cosa?”
“Del reggiseno che tira su.”
“Te le fa più grosse.”
“E quindi?”
“Agli uomini ci piace avere da toccare, dovresti averlo capito alla tua età.”
“Siamo razionali: a un certo punto il reggiseno si toglie e si svela l’imbroglio. A cosa serve?”
“Vedi che non capisci niente? A quel punto, dopo che ti ha slacciato il reggipetto, secondo te uno si tira indietro? Al momento che scopre che sei piatta è già successo tutto, non so se mi spiego.”
La signora Anna era sempre, ma proprio sempre, in grado di zittirmi. >>
La signora Anna, questo tornado di simpatia e gioia di vivere, fragile di cuore ma dal cuore grande, sempre con la sigaretta accesa, amante della buona tavola e della femminilità, poteva andare avanti per ore a chiacchierare con Margherita – che lei chiamava affettuosamente bambina – nonostante il lessico scalcinato e un italiano poco ortodosso. Per anni aveva fatto la sguattera al servizio dei conti De Bellis, e li aveva imparato a cucinare, aveva scoperto sbirciando nelle stalle come funzionano gli ormoni umani quando sono attratti, aveva appreso che la felicità non sono i soldi a farla ma solo un cuore ricambiato. E aveva capito una cosa fondamentale, che di tutto quello che aveva assimilato dalla sua esperienza doveva farne tesoro. Un tesoro che mise nelle mani di Margherita non appena fece la sua conoscenza, circondandola col calore dei suoi manicaretti, assediandola coi suoi racconti e i suoi consigli pratici, accerchiandola coi suoi abbracci e le sue richieste. E Margherita, la schiva, diffidente, disillusa, amareggiata Margherita, non poté che soccombere di fronte a tale affetto, a questa avvolgente coperta di Linus. Marghe si sentiva a casa in compagnia della signora Anna, era il suo nirvana, la sua roccia, la sua quercia. Finalmente Margherita, dopo tanti anni dalla morte di suo padre, aveva ritrovato una sua dimensione nel mondo circostante ed era pronta a scrollarsi di dosso un amore sbagliato, a riconciliarsi con sua madre e a lasciarsi andare, schiudendosi alla vita come un fiore a primavera, ossigenandosi come un tuffo nel blu.
“Quel bagno – l’acqua blu, fredda, la luce accecante fuori e scura sott’acqua, il sale nel naso – mi guarì del tutto. Nel lampo di un tuffo.”
E la signora Anna con Margherita aveva riacceso quella vitalità giovanile mai sopita, riaprendo il cassetto dei sogni e della biancheria intima che avrebbe indossato ancora una volta per il suo Nicola.
Ma si sa che la realtà ha sempre più fantasia degli umani e l’epilogo suona tutta un’altra musica, diversa da come ci si aspettava ma inevitabilmente bella.
“Fai piano quando torni”, è uno di quei romanzi d’esordio degni di nota, di quelli che fanno gol nel cuore dei lettori. Silvia Truzzi è riuscita a fondere due diversi registri linguistici, due personalità opposte, due vite parallele che diversamente da come raccontato nella sua storia non si sarebbero mai incontrate. Ed è più di ogni altra cosa riuscita, con un linguaggio diretto, profondo e sagace, a dare il giusto spessore ai sentimenti e alle emozioni, mettendo ordine in un caotico vaso di Pandora.
Profile Image for Domenica Puglisi.
738 reviews9 followers
March 11, 2020
Libro perfetto per la challenge di questo bimestre per quanto riguarda la trama ma era già in lista dallo scorso anno, quando venne preso come esempio per la visual challenge scorsa. Mi avevano colpito sia la copertina che il titolo ed infine la trama.
Margherita e Anna. Una trentacinquenne e una settantenne che si ritrovano a condividere la stanza in ospedale, nel reparto di ortopedia. La prima è lì da parecchio tempo e dopo diversi interventi, a causa di un brutto incidente; la seconda per un'intervento in seguito ad una caduta.
Due donne diverse, che più diverse non si può!
Margi è arrabbiata e depressa allo stesso tempo. Dopo anni non riesce ancora a superare la morte improvvisa del padre, con cui parla al cimitero e la "perdita" più recente di Francesco, suo ex fidanzato.
Ma perché una ragazza giovane, di buona famiglia, con una carriera di avvocato ben avviata dovrebbe disperarsi così? E' quello che non riesce a capire anche la madre, che cerca in tutti i modi di aiutarla e farla seguire da un suo collega psichiatra ma che lei "odia"!
La sola che si impone è proprio la signora Anna che, nonostante le sue proteste, continua imperterrita a raccontarle la sua vita, la sola cosa che in quel momento possa fare, per stimolarla, per distrarla.... e anche, secondo me, per solo per sfogarsi. Perché Anna, nonostante il suo carattere forte ed espansivo, nasconde un passato triste.
Di umile famiglia, sin da piccola lavora in una famiglia nobile come cameriera e poi, col passare degli anni come cuoca. Nonostante tutto questo lavoro si rivelerà per lei un'opportunità: può anche studiare ma soprattutto scoprirà la passione per la cucina e, con i soldi guadagnati potrà essere indipendente e non dipendere del tutto dal marito. Marito però che non sarà l'amore della sua vita! Quello lo dovrà abbandonare perché non gradito alla famiglia, un napoletano di cui si innamora poco alla volta e che continuerà ad amare per tutta la vita, anche se entrambi sposeranno altre persone e avranno dei figli.
Questo amore contrastato, poco a poco, incuriosisce Margherita e nonostante la sua ritrosia iniziale, si scopre a pensare alla storia di Anna e a volerne sapere di più.
Arriva il momento delle dimissioni per Margherita mentre Anna sarà costretta a passare altri giorni in ospedale: così la incarica di portarle la posta, le lettere del suo amato Nicola.
Margherita migliora giorno dopo giorno, le giornate passano serene tra la casa della madre dove e ritornata e quella di Anna.
Anche se a volte è ancora scontrosa, quando anche Anna sarà dimessa progettano un viaggio a Napoli: anche Nicola è vedovo, potranno finalmente incontrarsi!
I preparativi per la partenza sono divertenti, tra una vacanza al mare nella casa di famiglia e le spese "pazze" che entrambe si concedono, il gran giorno si avvicina ma Anna non si presenta alla stazione.
Margherita parte, nonostante sia contrariata. Il viaggio si rivelerà un toccasana per Margherita, la farà riflettere ancora di più, la farà svagare in compagnia della sua amica e ... ci sarà la sorpresa finale! Quando ci sono le coincidenze! Ritrovarsi a Capri per un matrimonio, un invito non previsto con il cugino dello sposo che ha viaggiato con lei in treno e fa parte della comitiva della sua amica! Forse un po' esagerato, ma va bene! L'epilogo è quello che ci aspettiamo, con un velo di tristezza per la scomparsa di Anna.
Come sempre le recensioni sono discordanti ma io, come nella maggior parte dei casi, non seguo e mi distacco dalle valutazioni. Mi sono divertita a leggere i dialoghi tra Anna e Margherita. Ho riso proprio! La signora è così diretta e non ha peli sulla lingua.
Margherita sarà stata in alcuni punti insopportabile ma molto veritiero il suo personaggio: quando sei così giù c'è poco da fare, si è così, si cambia umore spesso e si è intrattabili!
Dietro a tutto ciò la caparbietà di Anna nel volerla aiutare, non lasciandola sola a rimuginare su Francesco, sul padre morto, su tutto quello che poteva essere e che non sarà mai più con lui... anche quando la manda sola a Napoli, non c'è solo la paura di Anna nel rivedere Nicola dopo anni, ma la volontà, secondo me, di sbloccarla, di indirizzarla verso una nuova vita. La stessa Margherita, girovagando tra i vicoli di Napoli, si domanda dove è stata fino a quel momento, dove e come ha vissuto. In quei pochissimi giorni la corazza che si era costruita in torno si sgretolerà e inizierà una nuova vita per lei, più serena, con accanto una persona diversa da Francesco ma che la sa apprezzare molto di più.
Profile Image for Virginia.
76 reviews42 followers
March 27, 2018
Il libro si apre in una stanza d’ospedale, dove troviamo la protagonista della storia ricoverata a causa di un incidente d’auto. Margherita, così si chiama, si presenta malissimo: maleducata come pochi, alterna momenti dove si piange addosso a momenti dove tratta male tutto e tutti, compresa la sua compagna di stanza, un’arzilla vecchietta di nome Anna, reduce di un femore rotto.

Devo dire che all’inizio ho fatto veramente fatica a trovare la voglia di andare avanti con la storia, il carattere della protagonista mi tentava al lancio del libro dalla finestra, ma piano piano, con l’entrata in scena dell’irresistibile signora Anna, mi sono ritrovata a leggere sempre più interessata e soprattutto con la voglia di scoprire cosa sarebbe successo. Questa mitica anziana, con le sue succinte mise in pizzo rosa, inizia a molestare Margherita con opinioni, osservazioni non richieste, racconti di gioventù; incurante delle sue uscite acide o condiscendenti, con una forza unica, rimettendola al suo posto, per la gioia del lettore, fino a quando vediamo nascere tra le due una vera amicizia, che si rafforza notevolmente con la dimissione di Margherita dall’ospedale.

Quest’ultima la smette con il suo atteggiamento fastidioso, che si scopre poi essere la sua corazza contro un forte dolore che tiene stretto dentro di sé. Come ha visto bene la signora Anna: “si vede che hai sofferto molto, ma non riesci a guardare avanti”. È bloccata nel limbo, Margherita, guarda la sua vita scorrere e non reagisce, nonostante sia ricca, bella e che abbia una madre pronta a tutto per aiutarla e che le vuole molto bene.

La signora Anna invece è il suo esatto contrario: di famiglia molto povera, ha iniziato a lavorare giovanissima e non ha mai smesso; sa leggere e scrivere solo grazie ai signori dove era a servizio, ma nonostante questo, ha una forza e una voglia di godersi la vita irrefrenabili, con le quali affronta le difficoltà della sua esistenza senza mai buttarsi giù, anzi!, forse anche a causa di certe lettere (e di certi “ms”!) che le arrivano a cadenza regolare.

Vedremo intrecciarsi sempre di più la vita di queste due donne all’apparenza così distanti, in un viaggio di riscoperta e di riscossa tra i colli di Bologna, il mare di Baratti e la bellissima Napoli, che è descritta magistralmente dall’autrice.

Questo è un libro che parla di amicizia, di generazioni diverse, di donne agli antipodi, che sapranno imparare una dall’altra per rimettersi in gioco, superare dolori e rimpianti, e ripartire da zero, più cariche e soddisfatte che mai.

Do 3 stelline e mezza per l’inizio claudicante e per qualche forzatura della storia, ma non posso dire di non essere stata contenta di averla letta!
Profile Image for Giusy Guerra.
473 reviews7 followers
April 16, 2021
Ho valutato questo libro 5 stelle perché le merita proprio. È uno di quei libri spensierati che ti fanno dimenticare dove sei e cosa stai facendo, che ultimamente mi capitano di rado.
Un racconto, una storia di vita vissuta, un cuore acciaccato, un amore che non conosce età, la guarigione dalle ferite, contiene un po tutto. Un bel confronto fra due generazioni che all apparenza non hanno nulla in comune, ma invece nella realtà ne hanno tanto, e sicuramente possono prendere quello che c è di buono l una dall altra.
Trama: Margherita, detta Margi, si risveglia in ospedale dopo alcuni giorni di coma. Qualche osso rotto, un po di lividi sparsi e un misto ancora di rabbia e delusione. Le dicono che ha avuto un incidente d auto dopo che si era messa alla guida un po brilla.
Le hanno assegnato uno psicologo per seguirla in ospedale. Ma davvero pensano che voleva uccidersi? No non era così, ha solo chiuso gli occhi un attimo, perché il cuore le faceva troppo male e aveva bisogno di chiudere gli occhi, solo un attimo.
Il dott. Iodice, lo psichiatra, è superbo ed altezzoso, ed anche un po antipatico, ma perché non la lasciano in pace? Al letto accanto al suo una vecchia, che le pare un po rimbambita e che non finisce mai di parlare, la signora Anna. Ma quanto parla la signora Anna, visto che lei tace, le racconta la sua vita, prima serva in casa di nobili e poi proprietaria di un negozio e poi la sua storia d amore con Nicola, carabiniere di istanza a Bologna ma napoletano di nascita.. Che storia! E qui che Margi si ferma, il suo cuore e a pezzi perché Francesco l ha lasciata e Anna invece le racconta di un amore segreto, che dura da 60 anni, diventato tutto..la vita ci cambia un po le carte in tavola e anche quando non si ha una buona mano, bisogna sempre portare a casa il risultato.
Un racconto delicato, con un milione di sfumature, divertente e che spesso fa sorridere. Veramente consigliato.
Profile Image for Francesca (Agirlwithabook).
128 reviews2 followers
November 22, 2021
Recensione di A girl with a book

"Napoli, 10 maggio 1960
Annuccia, amore mio. Ti ricordi quel proverbio che sempre ti ripetevo? L’ammore fa passà ‘o tiempo e ‘o tiempo fa passà l’ammore. E’ falso. Anche se il tempo passa io ti penso sempre. E penso a un fiore profumato.
Nicola"

Almeno una volta nella vita è capitato a tutti di sentirsi come Margherita, protagonista di “Fai piano quando torni”.
Dopo un incidente stradale dove ha quasi rischiato la vita, si ritrova a fare i conti con la propria vita e su come stesse affondando sempre più in una spirale senza via d’uscita.
A differenza di tanti però, Margherita ha avuto la fortuna di incontrare nel proprio cammino una donna che le ha permesso di aprire gli occhi.

La signora Anna è un mix di passione scatenata e tanta, tanta luce sprigionata da ogni poro.
E all’inizio è proprio quella luce a infastidire Margherita perché se ti ritrovi al buio da tanto tempo, in un primo momento, quel bagliore dà fastidio ai tuoi occhi e cerchi in ogni modo di oscurare di nuovo tutto, magari nascondendoti sotto alle lenzuola.

Più passa il tempo però, più l’occhio si abitua e piano piano quella luce diventa fondamentale.
Ebbene, questo è proprio quello che succede tra le due, si crea un legame unico nel suo genere che aiuterà Margherita a vedere la vita sotto un altro punto di vista.

Questa storia è riuscita a toccare tante piccole corde nel mio cuore.
All’apparenza un racconto molto semplice ma che, al suo interno, nasconde tanti messaggi e per chi magari è alla ricerca di conforto sono lampanti.

Link per la recensione completa: https://agirlwithabook.altervista.org...
Profile Image for Raffaella De Leonardo.
1,698 reviews15 followers
February 9, 2021
Bellissimo, un libro che mi è piaciuto moltissimo, una storia che mi ha conquistato sotto tutti i punti di vista, molto ben raccontata e con personaggi perfettamente caratterizzati tra i quali spicca la bellissima figura di Anna, una donna unica e così ben tratteggiata da risultare quasi reale.
Punto focale della storia è l’amicizia tra due donne totalmente diverse, per età, estrazione sociale, carattere, amicizie, tutto.
Da una parte Margherita, una trentaquattrenne bella, ricca, che apparentemente ha avuto tutto dalla vita ma che, in realtà, si porta dietro tanti problemi irrisolti a cominciare dalla morte, avvenuta otto prima, dell’amatissimo padre, perdita questa che nonostante il tempo trascorso non riesce ancora a superare, per di più aggravata anche da un rapporto difficile con la madre.
Dall’altra parte c’è Anna, una settantaseienne formidabile, che nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato la sua vita, l’estrema povertà, la mancanza di istruzione, un marito gretto e una figlia meschina non si è fatta sconfiggere dagli ostacoli e le avversità e ha sempre conservato una forza straordinaria e un’incontenibile gioia di vivere.
Il loro incontro in ospedale, dove si trovano a condividere la stanza, seppur nato sotto cattivi auspici e unicamente per la caparbietà di questa donna straordinaria, darà l’avvio ad un’amicizia speciale destinata a cambiare la vita di Margherita e le sue prospettive.
Da non perdere assolutamente.
Profile Image for Valeria Cristino.
Author 3 books19 followers
November 6, 2023
Ho ascoltato questo romanzo su Audible e ne sono felicissima perché ho trovato sublime il modo in cui è letto. Spettacolare il doppiaggio con tutti gli accenti variegati e le intonazioni perfette, mi sono completamente immersa nella storia.

Oltre alla bellezza dell’audiolibro, comunque, ho trovato la storia davvero molto intima e immersiva. Mi sono sentita subito in empatia con Margherita, nonostante non sia una protagonista facile da apprezzare all’inizio, ma soprattutto con le sue emozioni.

Margherita non è felice perché non riesce a superare il suo passato, non riesce a uscire dai suoi pensieri negativi e non riesce ad andare avanti. La tristezza non è una scelta e questo Margherita proprio non riesce a spiegarlo a chi le sta intorno.

A fare da controparte al suo personaggio, c’è Anna che nella vita ha avuto un amore impossibile ma fortissimo a farle da guida anche nei momenti peggiori.

Il romanzo è molto semplice, seguiamo la “rinascita” di Margherita grazie all’influenza della vecchia signora Anna e alla forza di volontà che la porta a sforzarsi per guardare avanti.

Una storia che nella sua semplicità lascia il segno, intrisa di nostalgia e dolore. Ma anche una storia che secondo me è un omaggio all’Italia, ai paesaggi e alla bellezza delle piccole cose.

Una lettura davvero molto interessante che aspettavo di fare da anni, ma che è arrivata proprio al momento giusto.
Profile Image for Isabella.
29 reviews2 followers
January 19, 2025
Dalle prime pagine mi ritrovo a una doppia scrittura.
Una lettera confidenziale indirizzata prima a un uomo, poi a una donna.
I capitoli sono sequenziali e segue il crescente stacco emotivo.
Mano a mano che mi addentro nel romanzo scopro una ragazza viziata, testarda e ricca.
Scopro una mamma che non ha ancora come la figlia assorbito la perdita del marito/babbo.
Per fortuna trovo la Sig. Anna che mi tiene sveglia in questa monotonia.
Gli stereotipi non mancano. Il sud è caldo, tutti sono affettuosi e il nord è freddo e arcigno.
I ricchi sono annoiati e i poveri, ma quelli proprio senza quasi nemmeno una casa, sono comunque
felici.
Nel mezzo una storia d'amore e di abbandono.
Non l'ho trovata proprio una storia originale. È scritta bene ed è scorrevole.
Inoltre ho riscontrato alcune incongruenza. Nicola nelle lettere lo fa parlare in napoletano a pag 266 quando incotra Margherita invece parla un italiano perfetto.
Anna, che è nata nel 1939, non frequenta le scuole obbligo, ma il Duca, dove faceva servizio, le ha insegnato, con un tutore a leggere e a scrivere. Lei all'epoca aveva 9 anni. Quindi il duca faceva lavorare una bambina? Poi la scuola dell'obblico era già in vigore fin dal 1923.
Tutto sommato, a parte queste peculiarità, ho trascorso qualche ora in una famiglia dilaniata dal dolore e incontrato un’amica sì eccentrica e impicciona, ma grazie a lei mamma e figlia hanno scoperto che la vita bisogna viverla.
Profile Image for Una vita da sfogliare.
153 reviews8 followers
March 23, 2020
Quando Margherita si risveglia, dopo un grave incidente, in ospedale, vede nel letto a fianco a sé una massa amorfa sotto un lenzuolo con dei bigodini in testa: Anna. Mai avrebbe pensato che questa signora "anziana" le avrebbe cambiato la vita. Anna, più di ogni altro psichiatra, riuscirà ad entrare con tanta delicatezza e dolcezza nel cuore di Margherita. Niente sdolcinature, niente frasi fatte (anzi spesso frasi molto dirette), ma solo raccontando una storia di bambina venduta ad una famiglia benestante per diventare sguattera, una storia di donna che ha dovuto mettere in un cassetto il suo vero Amore per accettare quello imposto dl dai genitori. Una storia, la sua, di Anna. La 76enne (anziana🤦🏻‍♀️) riuscirà a prendere il cuore di Margherita, "la sua bambina", nelle sue mani, lo riscalderà e lo sradichera' da un passato fatto di tante mancate elaborazioni: lutto, abbandono, maternità mancata. Questo cuore, Anna, lo farà affacciare ad un futuro tutto da vivere con occhi nuovi, maturi e consapevoli che lasciare il passato alle spalle non vuol dire rinnegarlo, dimenticarlo, ma ripercorrerlo con uno sguardo diverso.
Con dolcezza, serenità e quel pizzico di ironia che fa bene al cuore, Silvia Truzzi ci racconta queste due storie apparentemente parallele, ma poi con un miracolo della matematica diventeranno perpendicolari.
Profile Image for violacea.
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June 3, 2023
Non credo avrei mai comprato questo romanzo, non avevo mai sentito parlare di Silvia Truzzi, ma ho fatto un esperimento; ascoltando il podcast di Matteo b. Bianchi sono venuta a conoscenza della piccola farmacia letteraria, una libreria di Firenze. Una sera mentre cazzeggiavo col telefono mi è uscita una sponsorizzata di questa libreria dove mi invitavano a fare un test e poi mi avrebbero inviato un libro adatto al profilo che usciva da quel test.
Ecco, ho letto il risultato del test molto velocemente e coi lacrimoni, non pensavo di poter essere "letta" così facilmente e ho lasciato un po' sedimentare...
Ho letto il romanzo in pochissimo tempo e devo dire che è uno dei rari casi in cui, nonostante la voce narrante sia assolutamente antipatica e giudicante nei confronti del resto del mondo, sono riuscita a portare a termine la lettura e anche piacevolmente. Ecco il finale secondo me è un po' troncato giù di brutto, voglio dire, ormai che hai buttato giù più di 250 pagine mettine 3 di più, che ti cambia?... Ad ogni modo mi piacciono le storie in cui nascono amicizie fra persone diverse, dove si incrociano le storie e ci ho sentito un fondo di onestà, il racconto di qualcosa che si è osservato e studiato da vicino.
Una lettura piacevole e non banale.
Profile Image for Giorgio Rigoldi.
27 reviews
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December 5, 2023
Fai piano quando torni è il romanzo della sensibilità, della delicatezza, delle emozioni squisite e raffinate. Pagina dopo pagina capiamo quanto spesso e volentieri siano le braccia di uno sconosciuto a saperci accogliere in modo gratuito, a saperci ascoltare, a regalarci rari momenti di attenzione. Questo ha ancora più valore se è un anziano a volerci dedicare tutto il suo tempo, la sua esperienza, la sua gioia nel condividere la sua vita vissuta. Il rapporto con il prossimo è spesso il modo per migliore per guardarsi dentro, per leggere introspettivamente dentro la propria vita e cercare di indirizzarla verso un ottimismo più duraturo. E' proprio questo che succede a Margherita nell'incontro con Anna. Il suo pessimismo cosmico nei confronti delle relazioni lascia spazio ad un ritrovato benessere interiore che pervade anche il lettore.
Profile Image for Maria Barilà.
86 reviews
June 15, 2020
Lati positivi e negativi del genere narcisista, egotista, egocentrico. Più attrazione o più repulsione verso il genere? Spesso razionalmente si pensa che è meglio starne lontani. Però avete mai conosciuto un narcisista che non ha la sua dose di fascino? Io no. Certo ci sono anche i patetici. Ma quelli sono innocui. Comunque, anche se cadi nella trappola di chi si sente al centro del mondo, sembra che per uscirne basti poco. I consigli di Anna, ad esempio, sono una soluzione. Certo questo libro non è letteratura ma è divertente e leggero.
E poi cara Margherita e care amiche, penso che la tipa che si è messa con Francesco o in genere quella che l’ex ha preferito, sarà magari più giovane e carina, e non è neanche detto, ma sicuramente meno affascinante e intrigante.
Profile Image for Alli .
19 reviews1 follower
September 5, 2023
Piacevole da leggere, la storia sa catturare il lettore...almeno sino a quando non si arriva all'ultima parte, in cui alcuni personaggi si sviluppano con una banalità imprevista e la stessa protagonista procede secondo un susseguirsi degli eventi troppo rapido e irreale. Sembrava quasi che l'autrice non vedesse l'ora di chiudere la narrazione. I personaggi principali, soprattutto la signora Anna, sono abbastanza ben costruiti e caratterizzati. Margherita (a mio parere) è purtroppo invece parte del solito cliché "protagonista bellabrava, praticamente perfetta, che non sa di esserlo ma lo è più degli altri, con happy ending assicurato", e ciò mi ha sinceramente stufato perché l'ho letto troppe volte. Comunque, non mi aspettavo certo il capolavoro e ne ho avuto la conferma.
43 reviews1 follower
January 5, 2020
Storia originale e testo scritto benissimo!!!
Era da un po’ che non trovavo un libro capace di togliermi il sonno..non si riesce a smettere di leggerlo fino alla fine e non solo per “vedere come va a finire” ma anche per restare nella piacevole e quasi magica atmosfera che l’autrice riesce a creare con la sua raffinata scrittura.
Come succede in questi (rari) casi, per tutto il tempo sembra impossibile che la storia sia stata inventata e non appartenga invece ad un momento particolarmente intenso della vita di Silvia Truzzi.
Profile Image for Francesca .
175 reviews
March 18, 2018
tiserveunlibro.blogspot.it

" Si può tornare all'età in cui ti è concesso piangere, star male, e c'è qualcuno che per contratto viene a consolarti? A dirti: va tutto bene, stai tranquilla. Una mano sulla testa, che meraviglia la mano sulla testa...Invece no: adesso nessuno ne vuole sapere di una che sta male. Appena cominci a dar timidi segni di disagio, tutti si affannano a dirti che devi stare meglio, affrontare i problemi e fare qualcosa per ritornare in carreggiata."

"Televisione? No, alle quattro del pomeriggio potevo incappare solo in Maria De Filippi. Piuttosto un tavor."

"Sai solo star male. Ma guarda che star bene è più difficile che star male."


Due donne bloccate in una stanza di ospedale, due donne che non potrebbero essere più diverse; la trentacinquenne Margherita, di buona famiglia, laureata, con alle spalle una storia finita da poco, e la signora Anna, ultrasettantenne nata povera, grande lavoratrice fin da bambina, quando non si era certo potuta permettere un'istruzione, vedova.
Margherita è arrabbiata col mondo, col suo ex Francesco, con la madre psichiatra sempre perfetta e misurata, con se stessa per la sua incapacità di vivere e di appassionarsi alla vita, coi medici che la assistono da tre mesi, da quando si è letteralmente schiantata con la macchina, fatto che ha instillato più di un dubbio sull'ipotesi di un suo tentato suicidio. Ora in quell'ospedale Margherita ha una nuova persona da odiare e su cui accanirsi; la sua compagna di stanza che la chiama "Bambina", la sommerge di parole, racconti, informazioni da lei non richieste, la disturba con la sua invadenza, le sue osservazioni fuori luogo, il suo assurdo modo di vestirsi e comportarsi.
Di giorno in giorno Margherita inizierà a conoscere tutto di questa molesta signora, che inspiegabilmente tiene tanto a raccontarle la sua vita e, soprattutto, la sua grande e quasi platonica storia d'amore che resiste nel tempo, nonostante tutto.

Primo romanzo, edito da Longanesi, della giornalista Silvia Truzzi, "Fai piano quando torni" è una lettura piacevolissima e tutta al femminile. Una voce narrante, quella di Margherita, che col suo cinismo, la sua mancanza di fiducia negli altri come in se stessa, il suo tagliente sarcasmo, fa sorridere e riflettere, emozionare e imeddesimarsi, arrabbiare e appassionarsi. Sia lei che Anna sono personaggi indimenticabili, profondi e complessi in due modi totalmente opposti, entrambe hanno qualcosa da imparare l'una dall'altra, entrambe hanno bisogno l'una dell'altra.
Se Margherita è spaventata e delusa dalla vita, nonostante il benessere economico e sociale in cui ha avuto la fortuna di nascere e crescere, Anna quella vita se la beve nonostante le mille difficoltà che ha sempre dovuto affrontare. Col suo italiano maccheronico fa sorridere e commuovere, con la corrispondenza tra lei e l'amato Nicola ripercorre un'epoca e ci insegna il sacrificio, quello a cui spesso non siamo più abituati, e allo stesso tempo ci mostra come godersi la vita.

"Fai piano quando torni" parla di resilienza, di quella forza che sta dentro ad ogni donna anche quando proprio non la riusciamo a vedere, e tra una stanza di ospedale, Bologna, il mare toscano e verso la fine la maginificenza di una città come Napoli, inneggia alla bellezza della vita e alla fatalità del destino.
Profile Image for Anna Giovane Reader.
247 reviews20 followers
March 22, 2018
4.5 stelline.
Si dice che l'amicizia costituisca la miglior cura alle inquietudini della vita e questo romanzo è un vero e proprio inno all'amicizia e alla fiducia nel prossimo, nonostante le protagoniste siano diversamente giovani. La Truzzi, in quello che per padronanza stilistica, maturità di argomenti e grande capacità narrativa non può essere considerato un esordio, ci presenta due personaggi dal carattere molto forte.

Recensione completa sul blog: https://appuntidiunagiovanereader.blo...
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