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Preludio a un bacio

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Emanuele è un senzatetto, un musicista che suona agli angoli delle strade. Ha rinunciato a ogni affetto e contatto umano, tranne quello di Maria, che lavora in un bar e si prende cura di lui. Finché un giorno, dopo un’aggressione, Emanuele si risveglia in ospedale e si accorge d’un tratto che la sua apatia è scomparsa: persone e cose brillano di una nuova luce, spingendolo ad agire per rimediare agli errori di un passato sprecato.
Non solo un romanzo, ma un monologo su carta, ambientato in un teatro fatto di jazz, ricordi e rimpianti; Tony Laudadio ci consegna una storia colorata come una processione lungo le strade di una città di provincia, popolare e anche un po’ kitsch, emozionante come il brivido che ci coglie quando ritroviamo frammenti di fiaba nella vita di tutti i giorni.
Preludio a un bacio è la storia di una rinascita in crescendo, in corsa verso una felicità inafferrabile, ma comunque capace di dare senso a una vita intera.

Questo libro è per chi cerca la divinazione della giornata in libreria, per chi rincorre profumi e colori sulle strade, per chi ascolta tutto l’anno le canzoni di Natale, e per chi si è trovato a piangere lacrime in bianco e nero per la sua vita non vissuta, per poi scoprire che in quello spazio bianco si sono decise le sorti della sua dannata felicità.

224 pages, Paperback

Published March 22, 2018

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About the author

Tony Laudadio

9 books5 followers
Tony Laudadio, formatosi alla Bottega di Gassman, è attore di teatro e di cinema (Risi, Moretti, Sorrentino) ed è autore di testi teatrali e di opere letterarie. I suoi romanzi Esco (2012) e Come un chiodo nel muro (2013) sono editi da Bompiani.

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Profile Image for Ettore1207.
402 reviews
September 25, 2018
Con una manciata di personaggi Laudadio mette in scena quella che all'inizio si profila come una favola un po' triste ma da leggere col sorriso sulle labbra, e che poi, sempre sorridendo, si trasforma in tragedia fino all'improvviso, inaspettato epilogo.

La storia è quella di un uomo e un sassofono. L'uomo è un barbone, Emanuele, cinquant'anni, che ha vissuto senza dignità quasi tutta la vita, solo ( sono un uomo solo o, come direbbe Errico Malatesta, sono un uomo libero), ha perso (o ha voluto perdere) tutto tranne il suo strumento. I suoi trascorsi e le scelte di vita lo hanno segnato: la mia salute mentale è fuori discussione: bene non sto. Pur non essendo tecnicamente matto, non posso negare un’evidente confusione psichica, dovuta più alle circostanze esterne che a una patologia riconoscibile. Ovvero: se avessi soldi, proprietà, tranquillità e amore, sarei perfettamente sano. Invece non sono sano per niente.

Conduce una vita semplice e ripetitiva: qualche esibizione a un crocicchio per tirar su da vivere, poi il bar dove si riposa e beve. Beve tanto, perché l’alcol è la felicità della morte senza il fastidio dell’essere cadaveri. Ma qualcosa nell'animo ribolle, non si può continuare così, una crisi incombe scatenata da debiti morali e materiali Credo che la mia coscienza sia stata amputata o resa inerte dal mancato utilizzo, ed è come se ne stesse spuntando una nuova (e sarà una bella rottura di coglioni, me ne rendo conto). Per fortuna c'è il sax, il suo vero amore, il suo motore immobile. Di amore in verità ne ha anche un altro, altrettanto grande, che sarà il filo conduttore del romanzo, ma mi fermo qui per non "spoilerare" troppo.

Dico solo che questa non è la solita storia mielosa del fallito che si adopera per raggiungere il successo sociale. Invece, è una delicata storia di affetti perduti e ritrovati, intrisa di dolce tristezza, dove Emanuele suona la sua vita come se fosse in uno spettacolo, anzi come se fosse uno spettacolo, con amore sì, ma anche con distacco, ironia, sarcasmo.
Laudadio possiede la dote di raccontare, creare personaggi e atmosfere. Raccontare, non descrivere, non ricamare, ma suscitare, agli occhi di chi legge, visioni da palcoscenico. Non sarà un caso, vista la sua estrazione teatrale.
Devo ammettere che, aprendo per la prima volta questo libro, ero un po' prevenuto: guardo sempre con sospetto quelli che nella vita fanno troppe cose (Laudadio è attore di teatro e cinema, autore di testi teatrali, scrittore di romanzi e racconti, cantante e musicista, cantautore). Mi sono dovuto ricredere. E poi, dato che amo i musicisti di strada e, sotto certi aspetti, dentro sono barbone anch'io, questo libro non poteva dispiacermi.
Profile Image for Post Scriptum.
422 reviews120 followers
September 25, 2018
La musica, come la vita, parapiglia d’emozioni.

Il preludio era anticamente un’esecuzione in forma libera, serviva a trovare l’intonazione e introdurre l’opera musicale.
Forme libere negli standard jazz che Emanuele intona.
Forme libere, proemi che introducono il tema della rinascita.

Nel lemma “preludio” è incastonato “ludere”, “giocare”.
Giocare/suonare in inglese è “to play”, in francese “jouer”, in tedesco “spielen”.
Preludio è il gioco della vita che si spiega a innumerevoli premesse, che scorre placida e turbolenta, gaia e ansante; sempre in forme libere, sorprendenti.

Emanuele gioca con le note, Tony con le parole.
Il romanzo è un succedersi di preludi, ognuno anticipa sogni, tentativi di legami, desideri di risoluzioni e rivoluzioni, di riscatti. In comune un’attesa d’amore. E di felicità.
L’aria della strada raccoglie, s’empie di note, e di parole; quelle di Emanuele e quelle di chi percorre un tratto di pentagramma insieme. S’empie anche di dolore, fisico e morale. Solo all’ultima nota sapremo se il preludio è rimasto ciò che originariamente era o se s’è fatto composizione distinta. Ma lo sapremo veramente?

“La parola è la sorella stronza della musica…”.
Affermazione di notevole impatto. Colpisce. Ha colpito anche me.
Ci ho pensato un po’.
La parola è significato e musica, talvolta è musica ancor prima che significato. È suono, è alito emozionale ed emozionante. Questo un attore lo sa. Allora mi dico che l’affermazione è di Emanuele, non del suo creatore. E mi par di trovare la giusta dimensione.
Ci rifletterò ancora.
Certo è che la musica è quel filo impalpabile che unisce l’umano al divino, e arriva dove la parola non può.

Preludio a un bacio è un romanzo gentile. Umano, come la voce del sax tenore. Sfiora, tocca, e ti dice che, in fondo, nessuno di noi passa invano.
Cede un po’ qua e là, ma scorre e lascia spunti per pensare.



P.S. Si sa, io ci ho il sobbalzo facile.

“Recupero uno straccio per pulirlo [il sax] e smonto anche l’ancia, che in genere lascio sempre attaccata per fare prima. Dovrei comprarne una nuova, questa è consumata e leggermente incrinata, sono anni che la uso.”

Un’ancia spesso ha vita breve, brevissima, talvolta nemmeno ce l’ha, una vita. Lasciarla attaccata all’imboccatura senza asciugarla significa ritrovarla con le “onde” in punta e sfibrarla prima. Anche imbattendosi in una di quelle ance miracolose, sogno di ogni strumentista (e che sogno rimane il più delle volte), si riuscirebbe a usarla per parecchio tempo, alternandola con altre ance. Anni, però, direi di no. E non può essere una sintetica (sarebbe comunque una durata enorme), l’incrinatura e quel “Inumidisco l’ancia” fa cadere l’ipotesi.
Insomma, "è un secolo che la uso" avrebbe reso l'idea di un tempo lungo senza quantificarlo; "sono anni che la uso" fa sobbalzare.
E ho sobbalzato. Ecco.
Pesante, lo so. Tenetemi così.
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Prelude to a kiss.
https://youtu.be/j20urFTll-M
Profile Image for Mosco.
449 reviews46 followers
September 25, 2018
finalmente un libro che lascia il segno
Sono mesi che navigo fra libri gradevoli, abbastanza belli, così così, bruttarelli e dimenticabili. Poco di veramente meritevole di essere ricordato, per bellezza o per fastidio. Questo per fastidio.

Pensavo di leggere un libro sulla vita border line, sui barboni, i diseredati, la vta in strada? Erooore! ho letto un romanzo rosa pieno di stereotipi, trepidazioni, tremori e di lagne. Lui bello e dannato, musicista finito sulla strada per una storia d'amore sbagliata; lei bellissima, elegantissima, gambe splendide, molto benestante, molto in gamba. Si ritrovano dopo anni e riscoppia la passione. Però c'è un però: lei è sposatissima con un uomo sterile, ma ha una figlia. Di chi sarà mai la figlia? Exactly. E che farà mai questa figlia? Altrettanto exactly: si innamora perdutamente del nostro misterioso sassofonista. Eh!
Lui nel frattempo si lamenta, suona per strada ammaliando chiunque lo ascolti, fa innamorare la bella dottoressa, si strugge, si disintossica dall'alcol senza troppa fatica (eh, l'amore fa miracoli!), riunisce la vecchia band, fa ingelosire il legittimo consorte, mi fa cascare le braccia e anche i cabasisi.
L'unico colpo d'ala del libro verso la fine: il protagonista, sì quello che racconta in prima persona, tira inaspettatamente le cuoia. Evviva! Ma non finisce qui, imperversa anche da morto: ci racconta per filo e per segno il suo funerale, l'elenco dei presenti, la musica che lo accompagna all'ultima dimora, la marca del carro funebre, l'atteggiamento delle sue due donne che lo seguono affrante. Segue esame di coscienza e pippone sul senso della vita.

Sopporto poi a fatica le frasi del genere:
il sole che stanotte ha fatto bagordi, come un ragazzo alla prima sbronza che al mattino si sveglia stordito e senza forza
ancora: l’arcobaleno umano si è ormai disperso nella luce chiara dell’ora di pranzo.
o le frasi fatte: Rivederti da sola, e baciarti anche se di sfuggita, mi aveva squassato l’anima.
La sua presenza mi accende un fuoco interiore,


E questa da dove spunta? Posa un bacio sulle mie labbra, come si posa un anello sul comodino, ed esce. un anello sul comodino? come si posa un anello sul comodino?

QUesta poi mi ha stroncata: Il cielo sanguina di tramonto e il sole porge la testa alla ghigliottina, a breve verrà sgozzato dalla lama della notte che viene da ovest.. Sanguina di tramonto? Ghigliottina? Sgozzato?

In sostanza un indimenticabile brutto libro.
Profile Image for Gabril.
1,036 reviews249 followers
April 30, 2019
Favola dolceamara dove i buoni sentimenti imperano (e qui sta il dolce) e dove il lieto fine non è scontato (e qui l’amaro).
Colonna sonora annessa e connessa.

Profile Image for Alessandra Gennaro.
324 reviews41 followers
September 26, 2018
Cinquant'anni di letture mi hanno insegnato a chiedere a questo genere di libri niente più di due ore di svago - e se pensate che mi accontenti di poco, guardate la lista infinita delle letture abbandonate dopo i primi due capitoli. Laudadio me le ha regalate, affrontando una tematica pesante in modo lieve e quasi scanzonato, che non diventa mai parodistico o irrispettoso. La storia di questo barbone che affronta le difficoltà della vita con il suo sax è raccontata in prima persona, con un'autoironia che finisce per intenerire, al di là degli aspetti improbabili della vicenda e di alcune "cadute di stile", letterariamente parlando (e temo che anche letterariamente parlando lo sia :). Gli si perdona tutto, insomma, ad Emanuele e si perdona tutto anche al suo creatore, in nome di quella empatia con il lettore che troppo spesso i suoi colleghi dimenticano e che lui è stato invece capace di ricreare.
Profile Image for Fairies Wear Boots.
1 review3 followers
September 25, 2018
Tutte le mattine, per recarmi a lavoro, prendo la metro fino al capolinea: Garibaldi, la stazione centrale. Da lì, per arrivare in ufficio, mi tocca una passeggiata di circa 15 minuti che mi porta ad attraversare parte della stazione. Lungo il tragitto incrocio centinaia di persone in transito, turisti che arrivano in città o ripartono, lavoratori. E poi ci sono loro, quelli che della stazione hanno fatto la loro casa, i senzatetto che si affidano alla bontà dei passanti per poter racimolare un po' di soldi per tirare avanti, volti noti che tutte le mattine ritrovo sempre ai soliti posti. Spesso mi chiedo quale possa essere la loro storia, cosa li abbia condotti lì e sono state proprio queste riflessioni ad aver influito sulla scelta di leggere il libro di cui mi accingo a parlare. Tra queste persone ce n'è una in particolare che incrocio con piacere tutte le mattine. Si tratta di un signore africano, del Congo, se non ricordo male. Per sua fortuna un tetto sulla testa ce l'ha, vive in una sorta di centro di accoglienza e tutte le mattine si reca alla stazione centrale. Non chiede l'elemosina, non esplicitamente. Lui è lì ogni giorno per salutare i passanti e attribuire loro un titolo, un mestiere. Ed è così che di volta in volta sfilano davanti ai suoi occhi professori, ministri a capo di ministeri mai esistiti, agenti dell'FBI, parenti di vario grado di Koulibaly. Io sono stata principessa, figlia di presidente, maestra di studio legale, modella magra senza palestra, ma alle volte mi saluta semplicemente con un sorriso seguito da un 'Nice!'.
Può sembrare una cosa insignificante, ma questo signore mi distoglie, anche se solo per un attimo, dai pensieri e dalle preoccupazioni che già mi girano per la testa prima ancora di mettere piede in ufficio. Quest'uomo mi regala un sorriso, una gioia e ci metto la mano sul fuoco che non sono l'unica a pensarla così.

Anche il protagonista di Preludio a un bacio dona una gioia ai passanti, ma lo fa con la musica: Emanuele è un barbone che si guadagna da vivere suonando per le strade di Caserta. A causa di un'aggressione viene portato in ospedale dove si risveglia dopo un brevissimo coma che sembra aver spazzato via l'apatia che lo ha accompagnato per anni. Pagina dopo pagina ci rendiamo conto di essere davanti a un uomo con una carriera da musicista alle spalle e una cultura che spazia dal cinema alla letteratura, passando per la filosofia. Grazie all'aiuto di Maria, una giovane cameriera che scopriamo poi essere sua figlia, Emanuele cerca di rimettersi in carreggiata, di pagare i suoi debiti e liberarsi dal vizio dell'alcol. La dea bendata che per anni lo ha abbandonato ora sembra volersi far perdonare: Emanuele va a vivere a casa di Maria, ritrova Angela, madre della ragazza e suo grande amore, gli si prospettano nuove opportunità di lavoro e diventa un punto di riferimento per le persone che lo ascoltano suonare e che si rivolgono a lui per avere dei consigli.

Mi aspettavo di trovare in queste pagine uno spaccato di vita vissuta, di quelli che ti colpiscono come un pugno nello stomaco, forte, brutale. Invece non è stato così. L'idea di base è interessante, ma sembra avvenire tutto troppo facilmente, senza intoppi. Ho proseguito la lettura cosciente che potevo aspettarmi solo un banale lieto fine e invece è qui che l'autore mi ha spiazzato. Non voglio essere cinica, ma il colpo di scena finale che magari non sarà piaciuto a chi ha apprezzato l'intreccio da favola moderna era proprio quello che ci voleva per evitare una conclusione scontata.

Aspettative disattese a parte, credo che non inserirò Laudadio tra gli autori da dimenticare. Il suo modo di scrivere non mi è dispiaciuto e, anche se non a breve, credo che ci incontreremo di nuovo!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for SStefano.
10 reviews3 followers
September 28, 2018
Pensavo fosse amore, invece era un calesse.........
Forse Laudadio farebbe meglio a dedicarsi solo al teatro.
La lettura di questo libro mi ha suscitato solo senso di attesa e di già letto.
Una storia di sopravvivenza esistenziale di un Peter Pan al capolinea. Un adulto irrisolto che cerca di mantenere una linea di galleggiamento ma che, nonostante gli intenti , non ce la fa ad annegare.
Mi sono sempre piaciuti i loser, i protagonisti borderline ma Emanuele è un personaggio ambiguo e il registro stilistico di Laudadio, sempre in bilico tra realismo e compiacimento drammaturgico, non aiuta.
Profile Image for flaminia.
452 reviews129 followers
March 8, 2019
"emozionante come il brivido che ci coglie quando ritroviamo frammenti di fiaba nella vita di tutti i giorni", dicono. e "rabbrividiamo", dico io, con lo stesso entusiasmo di natolia quando presenta i bulgari.
Profile Image for Emina.
38 reviews1 follower
October 8, 2018
Emozionante. Mi ha commosso in più riprese. Piaciuto molto.
Profile Image for Losfoglialibri.
78 reviews8 followers
August 5, 2021
Se si potessero dare più stelline non esiterei a farlo.

Una scrittura fuori dal comune che ti cattura dall'inizio per poi lasciarti sconvolto alla fine.
Profile Image for Agnese D.
320 reviews10 followers
February 3, 2021
La storia viene narrata in prima persona da Emanuele, un musicista che vive per la strada e il cui unico bene posseduto è un sassofono, strumento che gli permette di guadagnare alcuni spiccioli per sopravvivere. Ogni giorno ha un rituale: visitare la libreria e scrivere una frase di sua invenzione su un cartoncino, un piccolo messaggio che lo accompagnerà durante le sue esibizioni, come fosse un complemento del suo spettacolo musicale, per poi finire la giornata in un bar.



Questa arte musicale e poetica è una forma per annegare i suoi  ricordi, di anni passati insieme al suo quartetto jazz, di un amore mai dimenticato, dei genitori morti e di una figlia non riconosciuta. I ricordi, inoltre, provocano in Emanuele sentimenti di rancore e di disprezzo per una vita non vissuta, che si rispecchiano nella mancanza di aspirazioni e nel vuoto interiore.

“Però con la musica, non si può mentire neanche volendo, neanche provandoci con tutte le forze: la musica non mente mai. Quando suoni riveli sempre quello che sei, la tua misura d’uomo oltre che di musicista. Al contrario la parola è sempre un artificio. Non svela, non nasconde, distorce o comunque tradisce ciò che vorrebbe comunicare”.

Lo stile di vita del protagonista vive una svolta quando, in seguito a un incidente, egli supera il trauma e inizia un percorso di crescita e di riflessioni, per incontrarsi e perdonarsi. Il suo aspetto fisico cambia: da barbone–straccione a persona rispettabile, che ispira più fiducia grazie alla cura di sé. Anche i suoi messaggi giornalieri subiscono un mutamento: sono più credibili e testimoni di una metamorfosi. 

Questa trasformazione viene riconosciuta anche dai passanti e dalla gente che si ferma ad ascoltare il suo concerto o a leggere le sue frasi; molti, tra una canzone e l’altra, approfittano per parlare con il sassofonista, si confidano e ricevono in cambio una parola di conforto da lui. Incontri che piano piano si intrecciano tra di loro, rendendosi ancora più unici e magici.

Emanuele ha un carattere complesso e forse contraddittorio: un artista che, anche se è costretto a dormire per strada, non rinuncia al suo sogno di vivere per la musica, malgrado i suoi monologhi esprimano una continua e profonda insoddisfazione, sempre alla ricerca di qualcosa. Si ha infatti la percezione che il passato ritorni in modo ciclico: i pensieri di Emanuele ci lasciano addosso un senso di frustrazione, poiché egli sembra impotente di fronte la sua incapacità di realizzarsi e migliorare.

Tony Laudadio ambienta il racconto nel periodo dell’Avvento, dando così l’illusione che i cambi di attitudine e di perdono possano essere un effetto del Natale. La scrittura è scorrevole e riesce a catturare l’attenzione del lettore, anche se a volte si avverte un circolo vizioso e drammatico nelle relazioni che l’autore intreccia tra i personaggi.

Abbiamo incontrato Laudadio con “Il blu delle rose”, una storia distopica e suggestiva, quasi cinematografica, mentre con ‘Preludio a un bacio’, edito da NN, entriamo in un ambito assai diverso: la nostra impressione è che lo scrittore, attraverso uno stile di scrittura differente, più dolce e aderente alla trama, parta da un crescendo per dare respiro alle vicende, mitigando il ritmo verso il finale.

Il testo tuttavia ci aiuta a riflettere sul senso della vita, punta sulla rivincita personale di un uomo, sulla riscoperta delle emozioni e sulla riconoscenza dell’aiuto altrui. Una storia di un risveglio consigliata a tutti, soprattutto a chi ama la poesia e la musica.

Recensione scritta per :brainstorningculturale
Profile Image for Laura.
25 reviews1 follower
March 27, 2020
Sornione, a volte romanzescamente forzato, quasi stucchevole. Trascina nel suo ritmo concitato e commuove, cogliendoti, non esattamente consenziente, alla sprovvista.
Profile Image for Sandy.
211 reviews6 followers
August 16, 2018
La parola sarà anche la sorella stronza della musica ma non c’è dubbio che nelle mani di quest’autore acquisisce potere, risuonando potente tra le pagine e regalando ai lettori un romanzo che di certo non passa inosservato.

Personalmente sono rimasta colpita dal suo modo di raccontare, il suo stile sostiene un ritmo incalzante, fluido e alle volte anche poetico, accompagnato da riferimenti letterari e musicali che regalano molti spunti su cui riflettere.

Preludio a un bacio è una melodia, nota dopo nota ci si accorge che ogni suono racchiude dentro sé un po’ di amore, rimpianto, delusione, voglia di rivincita e passione. Insieme tutti questi elementi esplodono, trasformando quella semplice melodia in un grido alla vita, a tutto ciò che ci si lascia alle spalle e a quanto sia importante cogliere l’attimo prima che sfugga.
Profile Image for Cettina.
23 reviews48 followers
July 8, 2018
Una lettura piacevole, commovente, ironica, reale, empatica. Fa riflettere, anche solo per il tema che tratta; il protagonista è un barbone, lo è diventato un po' per sfortuna, un po' per le scelte sbagliate che ha fatto. Nel corso della narrazione, in seguito ad alcuni eventi e grazie all'aiuto di una persona in particolare, riesce a dare una svolta alla sua vita. E pare che questa rinascita debba necessariamente passare attraverso le fila di un passato, di questioni irrisolte, per arrivare alla sua redenzione.

Quello del protagonista, Emanuele, è un gran bel personaggio, soprattutto dal punto in cui inizia la sua evoluzione, o rivoluzione, personale, molto empatico, ironico, brillante, quasi a dispetto della sua condizione. Ma se posso dirlo, io ho amato moltissimo Maria, sfido chiunque legga questo libro a dire il contrario, le parole che rivolge ad Emanuele in diverse situazioni sono davvero balsamo per l'anima, un personaggio dal cuore infinito!


Profile Image for Harrystuart.
87 reviews8 followers
November 15, 2018
Se ci soffermassimo solo alla trama sarebbe una di quelle storielle rosa ormai stereotipate: il protagonista dopo tanti anni ritrova la figlia, frutto di un amore di gioventù, instaura un rapporto con lei che... oplà si innamora di suo padre senza nemmeno saperlo e ovviamente soffrirono tutti...
In realtà è ben più di questo, Laudadio compone in maniera magistrale un inno al riscatto, al perdono, ai rimorsi e anche all'amore perduto e ritrovato. Forse più che un inno (che di solito è abbastanza lungo), il titolo è azzeccato. Un preludio. Per quello che poteva essere e non è stato, per quello che è e non sarà mai.
Profile Image for Izzy_ci.
77 reviews1 follower
July 12, 2019
Un libro veramente bello,con una narrazione fluida e un finale per nulla scontato! Davvero molto bello e anche un po' malinconico
Profile Image for Mariateresa.
857 reviews18 followers
May 26, 2022
"la musica non mente mai. Quando suoni riveli sempre quello che sei, la tua misura d’uomo oltre che di musicista.Al contrario, la parola è sempre un artificio. Non svela ma nasconde, distorce o comunque tradisce ciò che vorrebbe comunicare. È un intralcio più che un aiuto, un abisso di distanza e inadeguatezza: la parola sta al pensiero come una candela a un fulmine, una passeggiata ai viaggi interstellari, una giostra a un terremoto.”

A dirlo è Emanuele, il protagonista di questo libro. Lui che con le parole non ci sa fare, preferisce di gran lunga esprimere quello che sente con il suo amato sassofono, davanti al Blue Bird, il bar dove lavora Maria. Una donna che per lui conta tantissimo, anche se non gliel’ha mai detto.
È che certe cose non si riescono a dire, si devono solo sentire.
Emanuele è un senzatetto cinico, intelligente, lucido e colto. Non si sente mai all’altezza e forse questo gli ha impedito di diventare un sassofonista di successo, perché talento ne ha parecchio.
È un uomo che sa elencare tutti i suoi difetti in ordine alfabetico e da cui non ci si aspetterebbe tutta quella poesia e tenerezza che arrivano dritti al cuore e agli occhi. Più volte, leggendo, mi sono commossa.
Non è un uomo facile, né perfetto. Ma è autentico e non si commisera. Sa che è artefice di ciò che è diventato, sa che ha commesso molti errori e quando una notte di dicembre si ritrova in un letto di ospedale dopo un’aggressione, decide che è arrivato il tempo di riparare alle sue mancanze; crea quindi una lista di tutte le persone con cui è in debito e si mette in moto per risolvere la situazione con ognuna di loro.
La persona con cui si sente più in debito di tutti è Maria, che gli salva la vita più di una volta, che lo sfida e lo aiuta e che è la più saggia di tutti i personaggi meravigliosi che si trovano nel racconto di Emanuele e tra le pagine di questo libro.

” ti piacciono i panorami? mi ha chiesto seria
- certo, a chi non piacciono
- bene. Allora considera questo: per me ogni essere umano è un panorama. In ognuno puoi trovare qualcosa da vedere, di cui meravigliarti, dentro il quale perderti. E quindi anche in te stesso. Ecco come devi guardarti: come un panorama come fai a non amarti?” (dialogo tra Maria ed Emanuele)


C’è chi lo accoglierà a braccia aperte, chi con stupore, e chi lo tratterà malissimo, ma si sa che il genere umano è molto vario e non tutti siamo inclini al perdono e alla comprensione. C’è chi preferisce essere un bastardo, sempre e comunque.

Man mano che depenna i nomi sulla lista le cose cambiano, lui cambia (ma forse è il trauma cranico o l’astinenza dall’alcol) e sempre più persone si mettono ad ascoltare le sue esibizioni. E a confidarsi. Perché lui che parla poco e attraverso la sua musica, è un ottimo ascoltatore.
E un giorno da lui arriva Angela: un amore mai dimenticato, rimasto sospeso, come un brano che non trova la conclusione e resta lì – giorni, mesi, anni, non importa- ma che poi verso la fine la trova. E, come una delle canzoni suonate da Emanuele, lascia quel misto di bellezza e tristezza, di malinconia e dolcezza insieme.

Il finale del romanzo non mi ha sorpreso, sotto sotto me l’aspettavo (come spiegare alcune cose, altrimenti? Come chiudere certe questioni?).
Mi è piaciuto comunque moltissimo per il modo in cui è scritto, per la scelta di quelle parole che saranno anche stronze, ma che riescono ad aggiungere bellezza alla bellezza.
Bella anche la scelta di intitolare i capitoli con i colori (e associargli un brano), che richiamano un album da colorare lasciato in uno scatolone in cantina e un papà che un giorno ha regalato a un bambino l’amore per la musica e la possibilità di riempire il mondo di colore.
Mi è piaciuta tanto anche la struttura del romanzo e l’idea di fondo dei “sei gradi di separazione”, mi piace quando “tutto torna” (per capire a cosa mi riferisco, leggete il romanzo. Non posso dirlo senza raccontar tutto).
Persino l’idea che le parole creino confusione – così come quelle taciute- mi è piaciuta, in favore dell’eloquenza della musica, che dall’anima parte e all’anima arriva.
Che dire di più?
Leggetelo se vi piacciono le storie che parlano di musica, di padri e di bellezza.
4 stelle e tre quarti e godetevi la lettura di questo romanzo.
Grazie a Daniela che me l’ha consigliato (non so più nemmeno quanto tempo fa, ma pian piano recupero tutto!)

Buone letture e alla prossima!
Profile Image for Ronnie Picciotto.
24 reviews3 followers
May 16, 2019
Un sottile filo rosso collega le pagine di questo libro: la musica. Jazz. Un costante riferimento a musicisti e titoli originali che fanno da sfondo ad una storia tenera dalle note natalizie. Quasi una colonna sonora da godere insieme alle parole. Parole che l’autore vive come un parente bastardo della musica.
Il protagonista segue un percorso catartico che lo porta fino ad una Epifania il cui finale non deve essere rivelato e segue una strada costellata di sofferenze e privazioni che vengono raccontate con un ritmo musicale a volte leggiadro, a volte drammatico. La musica è sempre presente, quasi che il libro sia stato scritto ascoltando note onnipresenti.
Tutta la narrazione è permeata da un certo distacco materiale, a sottolineare che le persone scompaiono mentre le cose restano e quindi vuole porre una distanza tra “l’avere” e “l’essere”. Perché il protagonista vuole soprattutto “essere”. Anche i luoghi finiscono per diventare inopportuni in certi momenti, con un accostamento alla già citata antipatia nei confronti delle parole a vantaggio delle note.
E’ anche un libro di critica nei confronti di un Occidente opulento che scarta cibo ed esseri umani con la stessa indifferenza e che ha come coscienza una bilancia per controllare la propria scandalosa obesità. La persona che seguiamo ovunque e cui finiamo per affezionarci è un uomo sbandato, ferito e rinunciatario che ha tuttavia una grande sensibilità e una delicatezza d’animo tale da captare le leggere ondulazioni di animo delle persone che incontra sulla sua strada. Tutta la sua ricchezza passa inevitabilmente attraverso la musica del sassofono, inseparabile strumento che lo rappresenta con ogni clima ed in ogni luogo: l’anima sempre al vento. Felicità e malinconia passeggiano abbracciate in una dimensione che viene rappresentata magnificamente con un termine solo: blues.
I rapporti tra i personaggi sono strutturati con grande delicatezza in un quadro pirandelliano di dolce bellezza con una costante musicalità delle parole che rende la lettura piacevole e scorrevole mantenendo un ritmo costante che stimola l’interesse quasi che l’intero libro sia un concerto denso di improvvisazioni jazz dove il lettore coglie i passaggi da un tempo di esecuzione ad un altro.
Il protagonista è in una costante lotta per il superamento del dolore sentendosi maggiormente a proprio agio con la dimensione del passato piuttosto che con quella del presente. Un presente costellato di problemi e difficoltà quotidiane in una battaglia per la sopravvivenza. Una immagine appropriata rimanda all’affanno delle mosche che ronzano instancabilmente sul vetro in un tentativo di raggiungere la luce al di là di questo.
Un finale che non è possibile rivelare riporta il lettore ad una dimensione reale e tangibile, quasi che tutto il libro fosse finora costituito da quell’aria magica che si sottende a cavallo delle feste natalizie. Il finale appare realistico, plausibile e comprensibile anche se si insinua il dubbio che potesse essercene stato un altro in origine e diventa quindi interessante immaginare altre conclusioni, quasi come se l’autore avesse voluto intercalare nel lettore il dubbio che questa improvvisazione della chiusura possa preludere ad altre conclusioni.
Ma alla fine l’applauso è spontaneo e dovuto. Un gran bel concerto. Godibile come una serie di improvvisazioni su un tema ben stabilito.
Profile Image for Manuel Magro.
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March 19, 2020
Un sassofonista senzatetto si rende conto, dopo aver subito un grave incidente, del degrado che vive per strada. Emanuele, dopo l’incidente, cambia, vede le cose e le persone in modo differente. La luce è tornata a far parte della sua oscura vita - che il destino gli ha rifilato. Un destino crudele. Una vita di segreti ed inganni, di separazioni e di scelte sbagliate lo hanno portato ad essere un uomo senza cuore ed alcolizzato. Maria, sua amica e confidente, è l’unica, che lui sappia, che si preoccupi per lui. Ed è proprio lei a salvarlo dalla strada, donandogli un quantitativo di umanità fuori dal normale. Tant’è che Emanuele non crede di meritarsi tutte queste cure e tutto questo affetto. Afflitto nel profondo dal segreto che consuma l’animo suo. Un segreto che gli porta felicità e guai, disperazione e morte.
“Preludio a un bacio” è più di un romanzo d’amore, non è la solita storia smielata. È un romanzo di cambiamento, di presa di coscienza, di assestamento. Emanuele cela una vita straordinaria, nascosta dalla sua maschera da senzatetto. Emanuele è il perfetto esempio del “non giudicare un libro dalla copertina”. Quello che nasconde è: tantissima cultura, un passato in un quintetto jazz, una potente estate d’amore, e una figlia, che non sa chi sia il suo vero il padre.
Amore, desiderio, tristezza, solitudine vengono accompagnati dal suo sax e dai colori delle giornate invernali. Il protagonista afferma che la parola è stronza, disonesta, perciò preferisce esprimersi attraverso la musica, la sorella della parola, che non mente mai e che si dirige direttamente all’interno del nostro essere, di noi.
I ricordi e i rimpianti sono il filo conduttore di quest’opera. “Una scintilla nel pagliaio della memoria, e le immagini divampano, mi riempiono la testa di un cumulo di ricordi e di parole, un velocissimo montaggio, quasi indistinguibile, di dolcezza e ferocia, di distanza e sesso, di lacrime e risate.”.
Si potrebbe definire un romanzo che ricerca la felicità. Anche se questa felicità è troncata dalla memoria e dai segreti. Durante la lettura sei quasi convinto che tutto finirà per il meglio, ma le rivelazioni dei segreti si rivelano una mossa falsa e fatale.
Tuttavia, non è necessario un lieto fine. Il lieto fine non farebbe cogliere fino in fondo la morale che l’autore cerca di trasmettere. E la morale sembra piuttosto chiara. Segui il tuo cuore, non parlare troppo, non pensare troppo, ascolta la musica che arriva dritta al cuore e agisci di conseguenza.
Laudadio ha un modo teatrale con cui descrive le scene, che diventano dei fermi-immagine, proprio come delle rappresentazioni teatrali. Alcuni passaggi e digressioni fanno, letteralmente, sciogliere il cuore. Descritti con una tavolozza di colori - che lui utilizza quasi come un pittore - sorprendentemente avvolgente e con una sonorità jazz incredibile. Una piccola opera d'arte, insomma.
42 reviews
March 15, 2019
Questo libro è decisamente dolce, delicato, breve ma appagante, fatta eccezione per un finale inaspettato che lascia con l'amaro in bocca. Ho trovato estremamente piacevole la scrittura di Laudadio, che ha saputo rendere questa storia una di quelle letture da fare di sera, con una luce soffusa per lasciarsi semplicemente quasi cullare ed avvincere dalla narrazione, così melodiosa e descrittiva da farci arrivare la musica e tutte le emozioni che assieme ad essa Emanuele, il protagonista, vuole trasmettere. E' un libro che fa riflettere, meditare, che ci fa rimettere in discussione, che ci fa pensare a tutte quelle cose che noi diamo per scontate e che invece scontate non sono, a partire dagli affetti che ci circondano. E sono proprio questi che l'autore ha descritto in modo incantevole: le varie sfaccettature che l'amore può assumere. L'amore verso la propria famiglia, l'amore perso in gioventù e ritrovato, l'amore nuovo che sa stuzzicare ed è invitante, l'amore che tutto sommato sa essere casto e intenso esattamente quanto sa essere passionale, appagante e travolgente. Ma la cosa che più ho amato di questo libro è il tipo di amore più bello: quello verso se stessi. Viene descritto con una frase talmente bella da far accapponare la pelle, quando l'ho letta ho chiuso il libro e mi son fermata per assaporare quelle parole: "...per me ogni essere umano è un panorama. In ognuno puoi trovare qualcosa da vedere, di cui meravigliarti, dentro il quale perderti. E quindi anche in te stesso. Ecco come devi guardarti: come un panorama. Come fai a non amarti?". Preludio a un bacio è questo è molto altro: è ironico, di un umorismo sagace, fine, mai scontato. E' un libro che ci fa sentire la musica. Ed è una musica che fa emozionare. Preludio a un bacio è un riscatto, è speranza, ottimismo, fiducia, disillusione e anche realtà, docce fredde e amarezza. Incantevole.
Profile Image for Sole.
11 reviews4 followers
January 28, 2019
Non è un capolavoro né ha la pretesa di esserlo , ma ha qualcosa di particolare che ha a che fare con la parte migliore di ogni persona, con l'uscire allo scoperto dopo una vita passata a nascondersi . In alcuni punti sembrava una telenovela? Vero, ma con una scrittura fluida che è stata un piacere .
Profile Image for Anna Giovane Reader.
247 reviews20 followers
April 15, 2019
"Preludio a un bacio" è una storia di cambiamento, di rinascita, di resistenza, di coraggio, di profondo attaccamento alla vita, con i suoi alti e bassi, e ai propri affetti. Una storia venata di romanticismo ma chiamata a scontrarsi con il piglio minaccioso della vita, quella vera, quella che concede e riprende, a volte più di quanto ha dato, in un battito di ciglia.

Recensione sul blog: https://appuntidiunagiovanereader.blo...
Profile Image for Emanuele Malpezzi.
73 reviews11 followers
May 14, 2019
Una lettura gradevole che non aspira a essere qualcosa di più. Bella l'idea di voler intrecciare il discorso narrativo con quello musicale (a partire dal titolo), e interessanti alcuni risvolti di trama. Niente di più.
Profile Image for Giorgia Imbriani.
704 reviews11 followers
June 11, 2021
A volte capita, se si è fortunati, di imbattersi nel libro giusto al momento giusto. Un libro che ti parla, e sarebbe proprio il caso di ascoltarlo, una buona volta. Poi, sempre se si è fortunati, è pure un bel libro, a prescindere.
2 reviews
November 11, 2020
Libro iniziato per caso che invece mi ha sorpreso. Storia originale e finale spiazzante, mi sono scese le lacrime.
Profile Image for Silvia.
2 reviews
January 3, 2021
Una rinascita raccontata sottovoce, cruda e dolce, come la musica di un sax in sottofondo.
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