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È il primo vero romanzo di Testori, ambientato in un palazzo popolare della periferia milanese degli anni cinquanta, il Fabbricone. Protagoniste sono le voci delle persone che lo abitano, che di continuo dalle finestre si rimandano l’un l’altra. Costruito su tante storie plurali, il libro si dipana anche intorno a una trama centrale: la storia d’amore tra la Rina e il Carlo. Come novelli Romeo e Giulietta, i due devono superare le ostilità delle famiglie, i Villa e gli Oliva, schierate su opposte sponde politiche. I Villa sono comunisti: il padre accoglie i figli la sera mentre legge in poltrona “Rinascita” e rimprovera il figlio Antonio, che cerca una propria strada nella boxe, di non frequentare più la sezione del partito. Completano il nucleo familiare la madre, la figlia Liberata, militante convinta, e Carlo, innamorato di Rina. Speculare ai Villa, la famiglia di lei, gli Oliva, cattolici ferventi e democristiani fino al midollo, a partire dal nonno, pugnace combattente in ogni situazione. È il libro decisivo per Testori: il popolo diventa “la classe sociale con la maggiore vitalità, tanto da essere in grado di ritrovare da sola i grandi temi tragici”, una necessità che spingerà Testori nella sua ricerca artistica degli anni successivi.

117 pages, Kindle Edition

First published January 1, 1961

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68 people want to read

About the author

Giovanni Testori

86 books10 followers
Giovanni Testori, critico d'arte, poeta, autore teatrale e romanziere, è stato tra le personalità intellettuali più complesse del secondo Novecento. Negli anni Cinquanta ha raccontato la periferia milanese nel ciclo I segreti di Milano. Per il teatro, con la Trilogia degli scarrozzanti (L'Ambleto, Macbetto e Edipus), ha creato una personalissima lingua drammaturgica, proseguita con gli oratori di argomento sacro, quali Conversazione con la morte, Interrogatorio a Maria e Factum est, e culminata con la messa in scena del romanzo In exitu, uno dei suoi capolavori. La sua ultima opera, quasi un testamento fra teatro e poesia, è Tre lai.

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Displaying 1 - 12 of 12 reviews
Profile Image for Hex75.
986 reviews60 followers
April 24, 2018
una casa popolare: è il dopoguerra, ma in fondo potrebbe essere una qualsiasi casa popolare in una qualsiasi periferia italiana, con tutti che si conoscono, i rancori pubblici e i drammi personali.
testori la rende come in un film, ci porta dentro le case e le stanze, tra gli orti e i parchi, e dentro le persone, e non si fa alcun problema a sbattere in faccia al lettore la realtà per quella che è, senza abbellimenti (non oso immaginare le reazioni all'epoca alla vicenda di sandrino).
comprato per caso, dopo qualche anno che testori m'incuriosiva, e divorato in pochi giorni: bella scoperta, al momento la migliore dell'anno.
Profile Image for lise.charmel.
524 reviews194 followers
March 8, 2018
Una casa popolare negli anni Sessanta a Milano, la vita della povera gente che ci abita, il disperato tentativo di mettere la testa fuori e cercare un'alternativa migliore. Scritto con uno stile semplice, che ricalca la parlata della gente, arriva dritto al cuore.
Profile Image for Orma.
672 reviews15 followers
April 28, 2020
Uno sguardo molto disincantato sulla Milano delle case popolari nel secondo dopoguerra.
Peccato che ci si aspetti che succeda chissà cosa, sembra che effettivamente accada di tutto e... pof.
Profile Image for Pep Bonet.
921 reviews32 followers
May 10, 2016
Non sono entrato facilmente in questo libro perché è un libro su carta e non ho il tempo per la carta. All'inizio non era facile di seguirlo e di capire se c'era una storia. Ma a un certo punto tutto comincia a mettersi a posto e diventa un quadro realistico, oppure suprarealistico. La storia non finisce con il libro, rimane aperta, reale, cruda, anche terribile. Bello, impattante, immagine d'una Italia di post guerra che non ha stato facile di vivere. Un piacere di lettura,
Profile Image for Eddy64.
588 reviews17 followers
March 1, 2025
Un palazzone popolare costruito negli anni 20 nella periferia milanese, in quella zona di confine che non è più città e non ancora piena compagna, simbolo all’epoca dell’edilizia di regime con lussi quali bagno e latrina in ogni appartamento. Alla fine degli anni cinquanta, decaduto per la mancanza cronica di manutenzione da parte della pia fondazione che lo gestisce, è diventato una sorta di “refugium peccatorum” abitato da povera gente che cerca di vivere dignitosamente un esistenza misera e sempre uguale. Un romanzo corale per raccontare rabbia, frustrazioni e le poche speranze degli inquilini, a partire dalla Redenta, una “vedova bianca” di guerra che ha perso il fidanzato in guerra e passa le giornate a recriminare contro il mondo e dagli Schieppati, una famiglia con sei figli costretti dal poco spazio a dormire ammassati come le bestie nella stalla e la madre disperata per il primogenito che per far soldi si prostituisce al parco. Il vero fulcro della narrazione diventa poi la rivalità tra gli Oliva e i Villa: i primi ultra cattolici e democristiani, i secondi comunisti tutti casa e sezione di partito, rivalità che sfiora la violenza fisica oltre che verbale, peccato che finiscano per innamorarsi il più scaldato dei Villa e la ragazza pia e remissiva (?) degli Oliva, con le immaginabili reazioni (roba da Capuleti e Montecchi parody più che da Peppone e Don Camillo)Testori ha uno stile ruspante, tormentato, a tratti teatrale, in altri neorealistico, con una sottile vena grottesca nel rappresentare personaggi e situazioni. La disperazione e la sofferenza inframmezzati dallo sberleffo, la violenza che sfocia nella tenerezza, non ci sono mezze misure. Un romanzo che si apre su un forte temporale estivo, un diluvio annunciato che toglie solo un po' di polvere e si chiude sulla speranza di un amore in mezzo a un incredibile e insopportabile fetore da tubature di scarico rotte. Non avevo mai letto Testori, e questo suo primo romanzo mi ha sorpreso positivamente. Quattro stelle.
Profile Image for Daniela.
20 reviews7 followers
February 5, 2025
Milano periferica del secondo dopoguerra, il ricordo della guerra è ancora vivido: miseria, prostituzione, lotte fra democristiani e comunisti, ma l'amore - beffardo - non conosce fazioni.
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"Quella carne alla sera, era una delle tante abitudini del fratello che la Redenta non riusciva a giustificare; tanto più che, lei come lei, faticava già molto a mandarla giù a mezzogiorno. Un'ombra di terrore, come se preparandola prima e mettendosela tra i denti poi, sentisse chissà che eccessi di somiglianza con la carne umana. Fesa, manzo, filetto. Tutto uguale. Per non parlare di quand'era il fegato che si trovava tra mano! Quel colore cupo, quel sangue violastro, quei nervetti! Del resto, tutto quel carname cominciava a farle schifo dal momento in cui se lo vedeva là. Ammassato e penzolante dalle vetrine e dalle pareti del negozio. Perché, in definitiva, il giorno in cui i capi, i padroni, si fossero decisi a dare sfogo a tutto il loro progresso e a tutta la loro umanità, a cosa si sarebbe ridotto il mondo, se non a una macelleria?"
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"In fondo, si disse e si ripeté la Rina, le idee, se son vere, e se uno ci crede, non possono essere mai da nessun'altra parte che da quella della vita."
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"L' odio ricominciò a salirle in corpo. Un odio per il mondo e la vita così com'erano. Per tutte quelle macchine. Per tutto quell'oro che brillava davanti a quei poveri disgraziati e li costringeva piano piano a perdere coscienza, dignità, onore, tutto. E odio anche per loro che non erano più in grado di capire e salvar niente. Lei come lei avrebbe fatto la fame. La terra, avrebbe mangiato, piuttosto di scendere ai patti e alle richieste di quei maiali! Ma lei era nata e cresciuta in altri tempi. E il mondo adesso andava così."
Profile Image for Pollapollina Books.
736 reviews68 followers
May 30, 2019
Attraverso brevi capitoli, come pezzi sbocconcellati di un panino, l'autore ci racconta le giornate di un gruppo di abitanti di una casa popolare nella periferia milanese degli anni '50. Disillusione, rancori e difficoltà sono i veri protagonisti di questo breve libro, che anche nel finale sembra dire che ci dobbiamo un po' rassegnare.
63 reviews
October 10, 2023
Insomma, facile e veloce. Una storiella di degrado e povertà nella periferia di Milano, tra famiglie che si odiano per via delle loro "idee", una storia d'amore improbabile, e un ragazzo di diciassette anni che si prostituisce. Nient'altro di particolarmente interessante. Di sicuro gli estremismi della famiglia ultra DC e quella ultra PC fanno sorridere, e ti viene da chiederti, quale sia il peggiore. Alla fine, tutti gli estremismi, come per definizione, sono estremizzati da gente ignorante e chiusa mentalmente.
Profile Image for Elisa.
683 reviews19 followers
February 6, 2020
米兰筒子楼(?)的狗血日常生活。真的非常非常Catholic。。。和短篇一样,所有的故事都没有结局(但没有短篇效果好,他确实不是那种善于社会分析的作家)。中长篇而论其实跟Pasolini水准差不多,我还稍微更喜欢后者一点,因为这些米兰无产阶级有点太道德了……不过Testori写异性恋真的好萌。
Profile Image for Marco Freccero.
Author 16 books71 followers
June 4, 2020
Il fabbricone è il titolo di un romanzo italiano, edito dalla casa editrice Feltrinelli, scritto da Giovanni Testori. Uno degli scrittori italiani più importanti del Novecento, e stranamente poco ricordato e citato.
Uno dei tanti misteri italiani che dovrebbe essere adeguatamente indagato. Io, invece di indagare, l’ho letto, nella sua versione digitale.

Siamo a Milano, ma quella delle periferie. E siamo negli anni Cinquanta. La guerra è appena alle spalle, il Paese assapora già quella cosa che di lì a poco sarà il boom economico che riverserà su tanti, non su tutti, il suo benessere.

Il fabbricone come si può capire, è un edificio di edilizia popolare che ospita un’umanità marginale affamata e già incattivita. Affamata non solo di soldi e benessere, e per essi disposta a tutto. Incattivita perché intuisce che alla fine nulla cambierà davvero.

In questo piccolo mondo si muovono 2 famiglie: i Villa, comunisti; e gli Oliva, democristiani. Ripeto: siamo negli anni Cinquanta e queste differenze in realtà creavano divisioni, anzi odii profondissimi. E queste due famiglie si odiano.
Ma.

Carlo e Rita, esponenti di queste due famiglie, si innamorano. Pessima scelta, si dirà, e in effetti è così. Perché Testori mette in scena che cosa l’ideologia, di entrambe le parti, possa produrre. Un’autentica tragedia, dove le vittime paiono essere le donne. Rita, che si ritroverà cacciata di casa perché sta con un comunista, e alla quale anche il prete rifiuterà l’assoluzione. Perché va bene tutto, ma con un comunista no e poi no.

Ma anche la Redenta, il cui fidanzato è morto in guerra e lei dopo di allora nessuno mai. E che alla fine, ormai rassegnata di non avere più alcuna possibilità di essere quello che voleva essere, si decide a dare una mano a quella coppia di innamorati additati e disprezzati da tutti.

La tragedia non è solo il presentarsi di una catastrofe di immani proporzioni. Semmai è quando le persone, in modo consapevole, ignorano la loro umanità e scelgono di difendere la propria ideologia a qualunque costo. Schiacciando aspirazioni e sentimenti e legami di sangue. Questa è la vera tragedia che Testori, in questo romanzo, mette in scena.

La tragedia di un’umanità talmente cieca da preferire la creazione di un nuovo inferno, e nello stesso tempo affermare, con orgoglio, che ci si sta battendo per un mondo migliore. Un mondo dove però si muoverebbero sempre e solo quelli che la pensano alla stessa maniera, con tutti gli altri all’inferno.

La piccola Rita e il Carlo, in principio lui dilaniato dal desiderio di fedeltà alla famiglia e al partito, e poi serenamente vinto dal sentimento della sua ragazza, sono l’esempio di un mondo che ha capito quanto le ideologie possano essere mortali.

Testori con questo romanzo non ha solo scritto una storia che dovrebbe essere letta e apprezzata di più. Ha cercato, con successo, di celebrare la vera umanità. Che non cammina irreggimentata e obbediente. Ma che si tiene per mano, e si ama.
Profile Image for Angelica.
18 reviews
July 26, 2024
One of the best books I've read this 2017 💯
I totally recommend it, especially if you live in Milan and you want to discover more of this city. The book and its characters are set in the Milan of the early 50s during the economic boom years. The "Fabbricone" is a housing project situated in the Milan's suburbs; many people and families live there but the author focused especially with the Oliva and Villa families: they hate each other for religion beliefs and different political views - the Villas are Communists while the Olivas are strictly Christian-Democratic. It contains so much drama, and multiple topics like: male prostitution, the love of a mother and female emancipation (especially from Rina). The novel also contains a Romeo and Juliet lookalike love story between an Oliva & Villa - but you should read it to find out how it ends. Also, this reminds me so much of Dickens' characters - the poors and hopeless people of the working class. Very intriguing from the very first page to the last.
I totally didn't expect to like a "homework" book, but I totally enjoyed this one. 🇮🇹
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