Far from any simplifying drawing, Recalcati presents the mother in its many facets, through a kaleidoscopic gallery drawn from clinical experience, also from the Bible, books and films. It helps us to recognize the profile of a real mother, not ideal, whose thousand faces actually represent only one, the one in which the child knows how to recognize his own. And, above all, it emphasizes the importance of never forgetting that a mother should never stop being a woman, wife and lover, and that the only possible basis for a healthy motherhood is femininity.
He works in Milan as a psychoanalyst and is a member of the Lacanian School of Psychoanalysis, treasuring the Title AME. Founder of JONAS (Center for Psychoanalytic Research on New Symptoms). He teaches at the University of Bergamo and at the Freudian Institute in Milan.
Τα βιβλία του Recalcati σε βάζουν σε μία λογική. Μπορείς να αντιληφθείς την ψυχοπαθολογία της κοινωνίας μέσα από το πρίσμα ενός πράγματος (εδώ τον ρόλο της γυναίκας ως μητέρα). Το σημαντικό (για μένα σημαντικό) είναι ότι παρουσιάζει την υγιή έκφανση και μετά δείχνει και εξηγεί τις αποκλίσεις. Στο συγκεκριμένο (που θεωρώ ότι καθένας που θα ήθελε να γίνει γονιός ή ήδη είναι, πρέπει να διαβάσει!) μιλάει για τη σχέση μητέρας-παιδιού και σε κάποια σημεία σε συνάρτηση με τον ρόλο του πατέρα. Πώς είναι μια ιδανική περίπτωση μητέρας, πώς μια μητέρα ευνουχίζει τους ρόλους της και πώς αυτό επιδρά στη σχέση της με το παιδί ή γενικότερα τον τρόπο ύπαρξής της. Το γεγονός ότι έχω διαβάσει και τα πορτρέτα επιθυμίας και την ώρα του μαθήματος, μου έδωσε τη δυνατότητα να καταλάβω καλύτερα τα πλέγματα και τις επιρροές, το πώς συνδέεται το καθετί. Όχι ότι είναι αναγκαία η ανάγνωση όλων για την κατανόηση, αλλά σίγουρα βοηθάει στην πιο σφαιρική θέαση των πραγμάτων.
Ho capito da tempo che ogni lettura che faccio è motivo utile per pensare a me stessa, ricordando per esempio, e che mi frega pochissimo seguire le ultime uscite, le più vendute fascette, l'anobiano tam-tam. Ho capito che le mie letture più sono lunghe, (nel senso che mi si allungano i tempi di lettura) , più sono 'dolorose' (per es. tale 'Donne che corrono...' è ancora lì a 3/4, io bradipa...) E' che, più cresco, più me le cerco lunghe...le letture. Vallo a capire, perché! Ora: perché un'attempata madre quale sono io (ho 44 anni di maternage, sulle spalle...) , debba leggere uno 'furbo' come Recalcati (a detta di caro 'esperto del settore'), non l'ho ancora capito! Dovrebbe essere passato il mio personale 'trauma-del-far-nascere', ma evidentemente esistono anche sentimenti come la 'ziaggine', la 'nonnaggine'...ma temo che con me declineranno tutti in un' ...'emaggine'. Oddio, in questo mio dire devo aver perso qualche punto interrogativo (dai, solo uno, per oggi), qual era il punto? Ah...il libro! Il libro... Il libro è da 'furbo psicologo' che ripete più volte lo stesso concetto, a volte abbellendolo, per le attempate madri come me. Però non dice nulla che non abbiamo già vissuto sulla pelle e profondamente, anche. Lo dice in tre capitoli densi e fitti di miti, personaggi e teorie, tra cinema e bibbie, pazienti e terapie. Analizza LA madre, Recalcati, dopo essersi occupati del Padre: al ruolo e alla iattura che siamo, mettendo le proprie mani avanti quando parla di mani che accudiscono e che rappresentano il primo 'Altro' da noi. E le mani della madre, più che il pensiero, le teorie o la volontà, sono quelle che si muovono per prime quando arriva un bambino: mani importanti , madri importanti nel loro desiderio di esserlo. All'autore soccorrono la storia della psicologia, della sociologia, Freud e Lacan, nel sistemizzare e razionalizzare questo miracolo della Natura, questa sospensione della mobilitazione degli anticorpi del corpo materno per permettere ad un corpo estraneo di crescere al suo interno, quello che capisco io è che un 'miracolo' ti lascia sempre sorpresa e sola a contemplare noi stesse e il nostro corpo, la nostra storia personae e il nostro desiderio , con le nostre mani che conoscono il nostro corpo meglio di chiunque Altro (quel piccolo Altro, ora che ci penso, lo conosce dall'interno meglio della me stessa che fui). Il nostro corpo è quello del Futuro: Futuro che sta cambiando, come la madre che è sempre più donna, come il padre che è sempre più assente. Crescete e moltiplicatevi ?
“Come abbiamo già visto” Sì abbiamo spesso già visto. Anche solo poche righe più in là. Ridotto - di una trentina di pagine, a occhio -, questo saggio risulterebbe una buona traduzione del pensiero di Lacan sull’eredità del materno (la trascrizione si avventura dal lacaniano antico al lacaniano parlato). Se invece si volesse tradurre ulteriormente, e felicemente travisare, toccherebbe spostarsi altrove. Per un paio di settimane, non di più. Negli Stati Uniti, ad esempio. Nel caso, mettete in valigia un antidoto contro il lobbismo psichiatrico, gli psicoaccanimenti strategici e l’ipercoscienza: Luce Irigaray va benissimo.
Qui si narra del diventare giuste, giusti, con la madre (inesistente) e con le madri. Di comprendere cosa possa significare donare l’assenza, la mancanza, il vuoto: il desiderio. Con buona pace dell'eventuale, redivivo, patriarca legiferante.
Dal seno, al segno, al sogno. Come abbiamo già visto. O no. Non abbastanza.
كتاب لطيف وعميق يأخذك في رحلة داخل عالم الأمومة من منظور التحليل النفسي. يناقش الكتاب اضطرابات الأم مثل النرجسية والاكتئاب، ويستكشف العلاقة المعقدة بين الأم وطفلها، وبعض الأفكار فيه ممكن تحس إنها مبالغ فيها أو متطرفة شوي، لكن هذا ما يقلل من أهمية الكتاب.
يمزج الكتاب بين التحليل النفسي والتأمل الشخصي، ووفيه بعض الأفكار اللي تحتاج تقرأها بعين ناقدة، نظرًا لخلفية الكاتب وتأثره ببعض المدارس الفلسفية.
Στα χνάρια του προηγούμενου μεταφρασμένου βιβλίου του για την πατρική λειτουργία στην εποχή μας (Το σύμπλεγμα του Τηλέμαχου), ο Ρεκαλκάτι πραγματεύεται εδώ τη φιγούρα της μητέρας στη μεταμοντέρνα εποχή μας, τις φαντασιώσεις της, τις επιθυμίες της και τον ρόλο της στην ανατροφή των παιδιών.
Βασικό ερμηνευτικό κλειδί που διατρέχει το βιβλίο είναι η διαλεκτική μεταξύ μητέρας και γυναίκας στο γυναικείο ψυχισμό και το ασύμπτωτο των δύο, πράγμα το οποίο είναι η πηγή της ζωής και της δημιουργίας. Παθολογίες εμφανίζονται όταν η υπερίσχυση του ενός πόλου (μητέρα) δημιουργεί τη μητέρα-κροκόδειλο τη κανιβαλιστική, καταβροχθιστική πανταχού παρούσα-μητέρα που "πνίγει" τα παιδιά της, ενώ η υπερίσχυση του άλλου (γυναίκα) οδηγεί στη ναρκισσιστική μητέρα που κάνει το παιδί της να βιώνει αισθήματα κενού, εγκατάλειψης και τελικά απουσίας νοήματος.
Τα βιβλία του Ρεκαλκάτι είναι σπουδαία γιατί χωρίς να είναι απλοϊκά, κάνουν κατανοητές σημαντικές όψεις της Λακανικής ψυχανάλυσης (όλοι καταλαβαίνουμε τι τιτάνιο έργο είναι αυτό χεχε), η ροή του λόγου είναι στρωτή αλλά και με βαθιές απολήξεις, ενώ χρησιμοποιούν και παραδείγματα από τη τρέχουσα πολιτισμική παραγωγή (ταινίες, βιβλία κτλ) για να κάνουν πιο εύληπτο αυτό που θέλουν να πουν.
Από την άλλη, υποβόσκει μια αίσθηση ηθικολογίας και καθηκοντολογίας στο κείμενο, πχ πρέπει να βρούμε τον μέσο δρόμο μεταξύ μητέρας-κροκοδείλου και ναρκισσιστικής μητέρας, που τελικά θα σώσει την κατάσταση. Αυτό το ιδανικό πρότυπο μητέρας προφανώς δεν υπάρχει, πάντα οι ζωές μας θα κινούνται ως εκκρεμή ανάμεσα στα δύο όρια. Είμαστε όλοι (πατέρες/μητέρες) κανίβαλοι και νάρκισσοι.
You don't need to love psychoanalysis or enjoy Lacan to find this book useful. All of us have wondered from time to time, what makes a mother "Mother" ? What are the special characteristics, what are here obligations, what are her rights, what are the implications on her children? What is the role of the father figure in this process? Where is the mother wound hidden, is it hereditary? While patriarchal society is still stuck and still processing the breaking down of basic last century' taboos, as to how mothers can also be women and embrace their femininity, in his work Recalcati, goes a lot further. We have surpassed this taboo, of course a mother can and basically should be feminine, should have a role outside the mother role, and she should be absent in order to let her child breathe and develop, but now we are also experiencing the exact opposite, a mother that can hurt through her extreme detachment of her mother-role and its implications. Each side offers their unique wound to the child, like all the choices we make in life. All the writing, the thoughts, the paradigms, even the movie references are very interesting and to the point. I found especially interesting the view around the heritage of trauma which is something we often forget to address. Will definitely proceed to read his other books as well!
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Essenziale. Per ogni figlia e per ogni madre. E, idealmente, per ogni compagno. Mettere al mondo un figlio, generare, donare l’eredità materna, altrettante questioni centrali dell’esperienza umana e in primis di quella femminile, ma completamente -o quasi- assenti dal percorso educativo e dal dibattito pubblico. Il figlio come desiderio del Due. Il figlio e il desiderio. Fondante per la mia riflessione sulla maternità.
Nel suo genere è perfetto. Accessibile a tutti, anche a persone che come non sono laureate in psicologia. La madre ha il potere di creare e distruggere il ponte che ci collega alla vita. Recalcati lo spiega perfettamente attraverso riferimenti biblici, le esperienze dei propri pazienti, film, la letteratura greca. La maternità è primordiale e non ne esiste una versione unica.
per motivi decisamente spiegabili sono incredibilmente attratta da qualsiasi media che parla di maternità (soprattutto abominevole, psicotica e depressa) e del rapporto tra madre-figlia, perché vorrei conoscere tutto così da comprendere tutto (un'impresa difficile anche per una figlia femmina, devo riconoscerlo), e in questo caso ad essere interessanti sono sia i temi affrontati e le nozioni trasmesse, così come i continui riferimenti a film e libri, ai testi antichi (che belle le donne bibliche), e ai casi clinici della sua carriera; mi è piaciuto che prima di parlare di certe cose ci sia stato il tatto di permetterne altre
(la cosa della madre morta, del lutto mancato del figlio... non so se la supererò facilmente)
"(...) οι γυναικες λυγιζουν στην αντρική φαντασίωση με την ψευδαίσθηση οτι η συνολική τους ανταπόκριση σε αυτό καθιστά δυνατό να παραμερίσουν τη δυσκολία ως προς το να υποκειμενοποιήσουν το μυστήριο της γυναικείας επιθυμίας".
Εξαιρετικός Ρεκαλκάτι, για άλλη μια φορά κι ενώ γράφει για ένα τόσο δύσκολο θέμα, από ψυχαναλυτικής πλευράς, όπως είναι αυτό της θέσης της μητέρας.
"Επομένως, ενώ η πατρική κληρονομιά αρθρώνεται μέσω μιας διαδικασίας εξιδανικευτικής ταύτισης του γιου με τον πατέρα, η μητρική κληρονομιά φαίνεται να αναχαιτίζεται μπροστά στην αδυναμία μετάδοσης του τι είναι μια πραγματική γυναίκα. Αν η οιδιπόδεια επίλυση στον άντρα καταλήγει στην ενδυνάμωση της ταύτισης με τον πατέρα και στη μεταφορική αντικατάσταση της μητέρας με μια άλλη γυναίκα, η γυναίκα αντίθετα παραμένει μια από τις πιο δυνατές - αναρχικές, ασταθείς, χωρίς στολή, χωρίς να είναι δυνατό να κουμαντάρει και να υπολογίσει - ενσαρκώσεις της ετερότητας του Άλλου. Το ίδιο της το φύλο δεν είναι ορατό, διαφεύγει από την αναπαράσταση, είναι κρυφό, ξεφεύγει από το πρόδηλο του φαλλού. Για τον λόγο αυτό, ο Φρόιντ υποστήριζε ορκομωσια η απόρριψη της θηλυκότητας δεν αφορούσε μόνο τους άντρες αλλά και τις γυναίκες. Η ανυπαρξία μιας καθολικής υπόστασης της γυναίκας - το ισχυριζόταν με επιμονή ο Λακάν: Η Γυναίκα δεν υπάρχει, υπάρχουν μόνο οι γυναίκες - καθηλώνει την κόρη στη μητέρα, ως πρωταρχικό τόπο όπου μπορεί να βρει τα απαραίτητα χαρακτηριστικά για να συγκροτηθεί ως γυναίκα. "
Los grandes maestros tienen discípulos mediocres, y Lacan no es una excepción.
Este texto tienen varias debilidades que le hacen ser absolutamente prescindible. En primer lugar, es excesiva e innecesariamente extenso. Las 200 páginas podrían ser perfectamente reconvertidas en 20 y contendría la misma información, con la virtud de no resultar aburrido. El autor, haciendo honor a su apellido, repite hasta la saciedad las mismas tesis (sí, Massimo, a la quinta vez ya nos quedó claro el carácter dialéctico propio/ajeno del hijo).
Pero las dificultades van más allá. Parece que el autor no haya pasado del Seminario XVI, y por supuesto que ni haya olido el Seminario XX. Quedarse en la dialéctica del deseo, en el Nombre del Padre, en la cadena significante puesta en marcha por el no-lugar del significante fálico es algo propio de críticos lacanianos que no lo han leído detenidamente, como Nancy y Lacoue-Labarthe. ¿Dónde queda el goce de lo real y la cuestión del semblante?
En definitiva, un texto que no creo que interese a conocedores medios de la obra de Lacan. Por otra parte, con carácter introductorio, resultan mucho más didácticos y agradecidos los libros de Jacques-Alain Miller.
Ho letto "Le mani della madre" subito dopo "Cosa resta del padre", sempre di Massimo Recalcati. L'idea era quella di comprendere il punto di vista di un grande psicoanalista italiano sul ruolo dei genitori, dal momento che tra circa un mese nascerà la mia prima figlia. Ho apprezzato lo stile di questo breve saggio, scorrevole e a mio avviso abbastanza accessibile anche a chi non è esperto di Psicologia. Tuttavia condivido l'impressione di altri lettori: certi concetti vengono ripetuti più e più volte, sebbene in contesti diversi, ma se non altro questo espediente permette di fissarli bene in testa e comprenderli a fondo. L'aspetto che ho trovato più interessante sono gli esempi tratti da libri o film che hanno colpito particolarmente l'autore e che permettono di illustrare quanto spiegato precedentemente a livello teorico.
Questo libro mi riconcilia abbastanza con quello che è il mio pensiero sull'essere madri, sulla maternità. Credo che i figli siano dono di Dio e che tutto ciò che apparentemente è "nostro" in questa vita, è "nostro" solo nella misura in cui riteniamo sia in realtà Suo, di Dio. Le cose, le persone, i figli, ci vengono donati, anzi affidati, come prestito, e noi dobbiamo solo averne cura, senza considerarli di nostra proprietà. I figli non sono dei genitori, men che meno delle madri, sono di Dio. E quanto mi rasserena saperlo! Quante psicosi o altre figure materne presenti nel libro (la "madre-coccodrillo", la "madre narcisistica" e così via) probabilmente si eviterebbero o ridurrebbero se fossimo consapevoli che noi madri non siamo proprietarie della vita dei nostri figli (e neanche della nostra!).
3 e 1/2 e non quattro, a mio parere, per una certa disorganizzazione formale che porta a volte a ripetere gli stessi concetti. Altre volte a dare per scontata la comprensione in contesti però differenti, che invece andrebbero spiegati meglio al lettore. Resta per me il concetto base che ogni madre non è proprietaria del figlio, cosa che parrebbe ovvia, ma sappiamo non esserlo, nelle sue manifestazioni di narcisismo o di appropriazione fagocitante nella cura. E che ogni donna avrà da guadagnare per sè e le proprie relazioni - tutte - se conserverà e accompagnerà il proprio essere, appunto, donna oltre che madre. Nel rapporto madre-figlia ho apprezzato la spiegazione di Recalcati di certe dinamiche mai troppo indagate, sulla trasmissione del mistero femminino. Ogni donna col suo, peculiare modo, contribuirà o meno a lasciare un'eredità che sia Dono alla propria figlia?
Riflessioni interessanti (e nelle quali mi ritrovo) sulla madre coccodrillo (colei che mangia, fagocita il proprio bambino, volendolo per sé) e il concetto francese di “ravage”, che indica gli effetti della distruzione che non conserva nulla, “devastazione”, e in questo caso indica (secondo Lacan) un legame che non si esaurisce mai, non “pur” essendo distruttivo, ma proprio “perché” distruttivo. Il legame devastante tra madre e figlia (cosa che non esiste con il figlio) non ha mai fine, è un amore senza limiti, un odio che vincola per sempre.
E come dice Recalcati nell’epilogo, “Ho scritto questo libro perché volevo essere giusto con la madre; bisognerebbe provare a esserlo”, questo è il massimo invito che rivolgo anche a me.
2,5 /5 Un libro sicuramente denso di nozioni di psicologia (tanti riferimenti a Freud ecc) e di filosofia, che affronta una tematica interessante. A tratti l'ho trovato un po' ridondante e ho percepito una visione prevalentemente tetra della maternità e sebbene l'autore dia anche due immagini di madri più positive (all'inizio e alla fine, madri che si sacrificano), mi sembra però dia molto più spazio alla figura di madre-coccodrillo e madre narcisista. Rimarca molto anche il ruolo del padre come figura salvifica che puo' creare una separazione (positiva) tra donna e figlio e non ridurre la donna solo al ruolo di madre. Non so quanto sia veritiero e l'ho trovato un po' antiquato e semplicistico come concetto.
Un saggio utile a comprendere l’essenza della madre, da un punto di vista empirico, che in pochi comprendono per limitazioni culturali ancora radicate nella società contemporanea. Da marito e padre, poco informato in un particolare e delicato periodo della mia vita, determinavo alcuni atteggiamenti e/o comportamenti quali capricci e sfumature dettate da un particolare carattere. Invece in fondo c’è dell’altro, di estrinseco alla volontà seppur intrinseco al suo essere, di cui un compagno/marito e futuro papà dovrebbe essere a conoscenza per fare da spalla alla donna che si ha accanto. Ciò ci permetterebbe anche di comprendere al meglio le nostre mamme e di conseguenza quello che oggi noi siamo grazie a loro.
📌 Desde hace años, tratando de entender y solucionar el vínculo más complicado que he tenido en mi vida, me he dedicado a leer sobre la maternidad y las madres. 📌 Este libro, un ensayo psicológico, le ha dado bastante luz a ese sendero que durante años he recorrido en penumbra. 📌 Quizá nunca vuelva a mirarme en sus ojos pero ahora entiendo con mayor calma que ser madre es también enfrentarse a una vida que, aunque habitó y salió del propio cuerpo, tarde o temprano se vuelve extraña e incontenible y nadie nos prepara para eso.
Non leggendo questo genere di libro da un po' di tempo mi sono trovata un filo di ruggine. La scrittura è articolata e caratterizzata da periodi lunghi e in alcune parti può sembrare più difficoltosa ma nel complesso viene trasmesso il concetto fondamentale e primo. Si possono trovare numerosi esempi riferiti a ciò che viene spiegato e questo favorisce anche la comprensione e la memoria dei numerosi concetti. Ho trovato questi molto molto interessanti e ho sottolineato numerose righe e frasi!
"Bisognerebbe ripensare la madre a partire dalla sua memoria, a partire dalla sua eredità. Il legame arcaico con la madre non è solo una palude mortifera da cui bisogna liberarsi, ma è in primis una donazione che rende possibile la trasmissione non solo e non anzitutto della vita in quanto tale, ma del sentimento della vita, del desiderio di vivere. La psicoanalisi sa bene quale sia l'incidenza di questa eredità nel processo di umanizzazione della vita: l'alimento di cui si nutre la vita è il desiderio dell'Altro." Illuminante come ogni libro di Massimo Recalcati.
Massimo Recalcati explora y expone desde la perspectiva del psicoanálisis, y mediante referencias a obras de arte (cine y literatura), la función de la madre en la vida del ser humano, y los claros y oscuros de la maternidad, partiendo de la consideración de su omnipotencia respecto al niño, especialmente los primeros años de vida. A su vez, comenta distintas problemáticas en las relaciones entre madres e hijas ya mayores de edad, a consecuencia de las huellas inconscientes inscritas por el trato (palabra, tacto) materno, mediante la presentación de casos clínicos; quizá una de las partes mas interesantes por abordar la cuestión del deseo femenino.
La lectura, asequible para quien no tenga nociones sobre psicoanálisis y que se hace también repetitiva, cobra más fuerza y engancha cuando se detiene en las partes menos luminosas o escabrosas de la maternidad.
“Le mani della madre di Torino non sono mani che puniscono, castigano, umiliano, non sono le mani dell’ira e della violenza, non sono mani che colpiscono e che possiamo ricordare nelle nostre cicatrici di figli. Sono nude mani, mani che si tendono verso altre mani, mani che sostengono la vita sull’abisso del senza fondo. La vita in quanto vita umana ha necessità di incontrare queste mani, le nude mani della madre, le mani che salvano dal precipizio dell’insensatezza.”
Un libro che punta al cuore e alla mente delle madri, dei padri e di tutte le persone attorno alla coppia genitoriale. Sicuramente poco sentimentale e scientificamente più concreto e punta molto al legame che si instaura tra madre e figlio/a dal concepimento al post parto, passando attraverso il momento di attesa. Non mi aspettavo così tanti spunti religiosi a riguardo ma tutto sommato il libro è accessibile a tutti, anche a persone come me che non hanno mai approcciato argomenti psicologici.
Un libro interessante, probabilmente del Recalcati migliore, che recupera il materno dopo anni di lavoro intorno alla figura paterna.
Un libro tenero, anche se non esaustivo, a cui manca una forte voce femminile (presente per lo più come caso clinico e basta).
La pecca più grossa, oltre quella precedente, è la ripetitività. Come sempre, Recalcati impiega 180 pagine a quello che potrebbe dire in poco più di cinquanta. Peccato.
3,5 Molto interessante, a tratti dà concetti per scontato che andrebbero spiegati molto di più. Vorrei si fosse concentrato in egual misura sul rapporto madre-figlio e madre-figlia, invece ho avuto l’impressione che madre-figlia fosse trattato meno. Espone chiaramente gli aspetti patologici della maternità, non capisco però se altrettanto chiaramente siano esposte le soluzioni a tali aspetti. Un peccato, perché la trovo una lettura fondamentale sia per i genitori sia per i figli.
من أول صفحتين في المقدمة تقدر تشم رائحة النسوية والتوجه الحداثي في فكر المؤلف، لكن لأنه مصبوغ بصبغة التحليل النفسي ما قدرتش نوصف توجهه بدقة كبيرة. سألت تشات جي بي تي قال بأن ماسيمو ريكالكاتي نسوي التحليل النفسي أو "لاكاني حداثي"، نسبة لجاك لاكان. فهذا تحذير، ودعوة للتأني، وضرورة الحاجة للبحث عن فكر المؤلف مضافا إلى قراءة النبذة ومراجعات القراء. ومع هذا الكتاب لا يخلو من أفكار مميزة وجديدة (عليّ على الأقل). لكن الإزعاج فيه أكثر من الفائدة : )