Los seguidores de John M. Coetzee reconocerán a la feroz pensadora Elizabeth Costello, cuyas «ocho lecciones» nos llegaron a través del libro que lleva su nombre, de 2003. Se trata de una ficción didáctica, pero a su vez los relatos sorprenden por su capacidad de convocarnos a reflexionar sobre los desafíos que compartimos y que van más allá de lo individual.
Hay algo en este libro que recuerda la antigua, perenne ley del budismo: compasión hacia todo ser viviente. «Siempre abrigué la convicción de que tengo cierto grado de acceso -¿cómo decirlo?- a la interioridad de los animales -dice Costello-. [...] Por la facultad de la empatía que, en mi poco científica opinión, es innata en nosotros. Nacemos con esa facultad [...] y podemos optar por cultivarla o dejar que se marchite».
Cada uno de estos Siete cuentos morales del premio Nobel funciona como un rompecabezas, un objeto hipnotizante que parece llevarnos a otra parte pero termina por reubicarnos frente a nuestra propia realidad. Nos proponen nada menos que repensar cómo interpretamos las consecuencias de nuestras decisiones cotidianas.
Elizabeth Costello lucha por asegurar la cristalización de pensamientos que pocos se esforzarían por comunicar. Dudas acerca de la moral de nuestra relación con el mundo, de nuestra capacidad de comprender otras formas de vida y de llevar con responsabilidad la convivencia con ellas.
J. M. Coetzee is a South African writer, essayist, and translator, widely regarded as one of the most influential authors of contemporary literature. His works, often characterized by their austere prose and profound moral and philosophical depth, explore themes of colonialism, identity, power, and human suffering. Born and raised in South Africa, he later became an Australian citizen and has lived in Adelaide since 2002. Coetzee’s breakthrough novel, Waiting for the Barbarians (1980), established him as a major literary voice, while Life & Times of Michael K (1983) won him the first of his two Booker Prizes. His best-known work, Disgrace (1999), a stark and unsettling examination of post-apartheid South Africa, secured his second Booker Prize, making him the first author to win the award twice. His other notable novels include Foe, Age of Iron, The Master of Petersburg, Elizabeth Costello, and The Childhood of Jesus, many of which incorporate allegorical and metafictional elements. Beyond fiction, Coetzee has written numerous essays and literary critiques, contributing significantly to discussions on literature, ethics, and history. His autobiographical trilogy—Boyhood, Youth, and Summertime—blends memoir with fiction, offering a fragmented yet insightful reflection on his own life. His literary achievements were recognized with the Nobel Prize in Literature in 2003. A deeply private individual, Coetzee avoids public life and rarely gives interviews, preferring to let his work speak for itself.
“Che fine farebbe l’arte del romanzo senza i doppi sensi?
Mi spiace ma non posso essere utile nel lasciare un commento su questa piccola raccolta di racconti.
Il mio giudizio pecca d’imparzialità perché non c’è niente da fare ma qualsiasi cosa scriva Coetzee mi suscita delle emozioni che non riesco a contenere. Qualcosa di dirompente che – anche involontariamente- si traduce in chiari segnali fisici: brividi e pelle d’oca e occhi lucidi. Quindi ne parlo ma sappiate che sono le parole di chi è accecato dall'amore. ------ Sette racconti. Sette aspetti dell’animo umano.
Il primo s’intitola ”Il cane”(2017) e il cane in questione è definito méchant (cattivo) dal cartello che troneggia davanti ad un cancello. La voce narrante (Coetzee sembra amare sempre più le voci femminili….) racconta come ogni giorno passando davanti a questo cancello debba affrontare la rabbia del cane che abbaiando esprime tutto il suo odio. Al di là della coincidenza per cui il mio è proprio questo tipo di cane (odiato da chiunque passi davanti al cancello), il racconto in sé fa riflettere sulla concatenazione: paura/violenza/rabbia e non tanto degli animali quanto degli esseri umani..
Il secondo ha il semplice titolo di ” “Racconto”(2014) dove una donna riflette sulla mancanza di sensi di colpa per il suo adulterio:
“Che genere di donna sono?, si chiede, offrendo il viso alla cascata di acqua calda, alle goccioline che le colpiscono gentilmente le palpebre e le labbra. Che genere di donna sarò per trovare cosí naturale questo tradimento, questa infedeltà?” La domanda potrebbe essere: se essere infedeli significa essere se stessi, è proprio così immorale non aderire all'idea sociale che si ha della "donna sposata"?
Gli altri cinque racconti sono: Vanità (2016) Quando una donna invecchia (2003-2017) La vecchia e i gatti (2008-2013) Bugie (2011) Mattatoio di vetro (2016-2017)
Hanno in comune la presenza di Elizabeth Costello. Chi conosce Coetzee conosce anche Mrs.Costello come alter ego dell’autore stesso e che qui è cucinata in varie salse ma con un sapore comune: quello della vecchiaia.
Ci si può immaginare –ad esempio- una Elizabeth che dà un ultimo colpo di coda adottando un look giovanile e scandalizzando i figli ("Vanità") che la vanno a trovare oppure abbiamo una versione di Elizabeth che decide di andare a vivere in uno sperduto paesino della Castiglia e prendersi carico di reietti (nello specifico un scemo del villaggio e i gatti randagi) mentre il figlio che la va a trovare è preoccupato di questo suo isolamento("La vecchia e i gatti ").
Elizabeth, però, mantiene il suo carattere deciso e alle paure del figlio risponde:
”– Mi preparo alla prossima mossa, – risponde lei. – L’ultima –. Lo guarda negli occhi; è calma; sembra perfettamente seria. – Mi sto abituando a vivere in compagnia di creature il cui modo di essere è diverso dal mio, piú diverso dal mio di quanto il mio intelletto sarà mai in grado di afferrare. Lo capisci questo?”
Vecchiaia, morte ma anche (e ancora ) la questione del dolore e della sofferenza degli animali. Etica, morale e bugie che più che false affermazioni sono le cose taciute, nascoste come la morte che non nominiamo per falso pudore.
Meraviglioso...ma l'ho già detto che sono di parte! (Intanto, J. M. Coetzee il prossimo febbraio compirà ottant'anni e-come un'apprensiva figlia- mi preoccupo...)
"La verità vera è che stai morendo. La verità vera è che hai un piede nella fossa. La verità vera è che non hai piú scelta, e domani ne avrai ancora meno, e cosí via un giorno dopo l’altro, fino a che non ci sarà piú niente da fare. La verità vera è che non sei in condizione di discutere. La verità vera è che non puoi dire No. Non puoi dire No al ticchettio dell’orologio. Non puoi dire No alla morte."
Sette racconti (alcuni collegati tra di loro) in meno di cento pagine. Le tematiche sono le sue: la vecchiaia, il deterioramento, il rapporto con gli animali, il desiderio, l’infedeltà, la scelta di come vogliamo vivere l’esistenza. Prosa asciutta, dialoghi lucidi, talvolta rivelatori, che insinuano il dubbio sulla consapevolezza che abbiamo di noi stessi e sul riconoscimento dell’altro. Un Coetzee (come sempre) a muso duro, ma anche con il cuore in mano.
El título lo indica claramente: Coetzee utiliza estas siete historias para reflexionar sobre los temas que le preocupan: la vejez y el deterioro que comporta, el trato que damos a los animales, la infidelidad en el amor...
La narradora e hilo conductor de las historias es Elizabeth Costello, personaje de una novela del mismo autor publicada en 2003, que yo no había leído pero que quizá sea aconsejable leerla antes para no perder algunos matices de la obra.
Con una prosa desapasionada y un afán didáctico que no disimula, Coetzee nos transmite su visión del mundo, como un largo combate contra la crueldad en todas sus formas, una visión budista de la existencia en que el fin último sea no causar dolor a otros seres. Es una lectura que no me llevó a ser vegana, como algunos refieren, pero sí me pareció emocionante y necesaria.
"Sono potuta andare in giro liberamente la maggior parte della vita. Ho vissuto, quando ho voluto, circondata dalla bellezza. La domanda che mi pongo ora è: che cosa mi ha dato di buono tutta questa bellezza? Non è forse un altro bene di consumo, come il vino? Lo assapori, lo tracanni, ti dà una breve, piacevole sensazione di euforia, ma cosa ti resta? Il residuo del vino è, scusa il termine, piscio; qual è il residuo della bellezza? A che serve? Ci rende migliori?"
I personaggi di Coetzee non sanno vivere tranquilli e non sanno far vivere tranquilli gli altri (in alcuni di questi racconti si riaffaccia il personaggio di Elizabeth Costello con tutte le sue 'grevi leggerezze'). Anche quando scrive racconti brevi di quattro, cinque pagine, Coetzee ha sempre tanto da dire e indirettamente da insegnare.
Son 7 magistrales relatos, sólo 7 que me satisfacen para darle 5 estrellas GoodReads.
Cada cuento nos acerca a valores y opciones éticas. Te hace pensar, y es posible que haya que releer varios párrafos para captar lo que el autor nos quiere decir.
Son cuentos donde uno camina ligero pero hondo en lo que trasmite, con una prosa que atrapa. En uno de ellos habla de evitar el sufrimiento tanto de seres humanos como animales lo cual lo acerca al budismo. Interesante.
Es el mejor Coetzee sin dudas. Para guardarlo y volverlo a leer en 20 años.
La saludable reflexión sobre temas universales como la vejez y el deseo, la infidelidad o nuestro ¿ambiguo? vínculo con los animales. Unos cuentitos que mezclan hábilmente el ensayo erudito con la buena ficción. Siete relatos que conforman parte de la historia de vida de Elizabeth Costello, sencillos, directos y sin juicios morales. De eso deberá encargarse, inevitablemente, el lector. Siete cuentos que son un regalo para nosotros mismos. Uno que nos debemos.
Coetzee torna a parlare, con stile e profondità inimitabili, attraverso le storie di Elizabeth Costello, scrittrice, studiosa, conferenziera, alter-ego letterario dell’autore, oramai avviata sulla via del tramonto e alle prese con tutti i problemi che la vecchiaia comporta. Elizabeth ora conduce una vita appartata in Spagna, insieme ai suoi gatti. Sono racconti morali, ovvero racconti che pongono dilemmi, chiedono riflessione, non si accontentano di spiegazioni affrettate e di luoghi comuni.
In sintesi il contenuto dei sette racconti. 1) IL CANE - Una donna passa regolarmente davanti a un cancello su cui troneggia la scritta “Chien méchant”. Il cane abbaia furiosamente al suo passaggio e lei non è disposta a tollerare quella manifestazione ostile gratuita. Così cerca di discuterne con gli anziani proprietari. 2) RACCONTO - Una donna felicemente sposata ha una relazione sessuale con un altro uomo. Per lei la situazione è semplice: con il marito ha un legame duraturo e solido, con l’altro un rapporto occasionale e passeggero. Situazioni differenti e perfette che le permettono di essere semplicemente se stessa. 3) VANITÀ- È il compleanno di Elizabeth Costello: 65 anni. Quando i due figli vanno a trovarla scoprono esterrefatti la sorprendente novità: la mamma è truccata (non l’ha mai fatto); ha i capelli tinti di biondo con un prezioso ciuffo modaiolo che le cade sull’occhio. Spiegazione: “ voglio essere guardata come si guarda una donna. Tutto qui, solo guardata. Niente di più. Non voglio uscire di scena senza ripetere ancora quell’esperienza.“ 4) QUANDO UNA DONNA INVECCHIA - I figli vanno a trovare Elizabeth e cercano di convincerla ad avvicinarsi a uno di loro per avere una protezione nel corso della vecchiaia. “Non è giusto morire da soli“ dice Helen, la figlia. Il problema è quello della “buona morte”: che cosa significa davvero? Madre e figlia hanno idee diverse al riguardo. 5) LA VECCHIA E I GATTI - È un discorso sugli animali e sull’anima. Elizabeth Costello si occupa di gatti randagi e li accoglie tutti, abituandosi così a vivere con creature radicalmente diverse da lei e incomprensibili all’intelletto umano. Nella conversazione col figlio John, che vorrebbe farla ragionare, lei sostiene il suo punto di vista : quello di un assenso totale senza ombre. 6) BUGIE - Il figlio John insiste a discutere con la madre della sua futura sistemazione, perché lei è “vecchia e bisognosa di cure“, ma Elizabeth gli chiede di arrivare al nocciolo del suo discorso, cioè di dirle qual è “la verità vera“. 7) MATTATOIO DI VETRO - È il racconto più complesso e articolato della raccolta (anche il più sconvolgente e duro). Elizabeth Costello vorrebbe costruire un mattatoio con le pareti di vetro per mostrare a tutti come vengono macellati gli animali, che cosa succede prima alla carne viva che poi arriva succulenta nel nostro piatto. Elizabeth vuole essere testimone attraverso la scrittura di tutte quelle creature che muoiono per mano dell’uomo, quella stessa mano che spesso le ha nutrite e accudite. L’insolito parallelo tra Heidegger, preda della passione per la giovane studentessa Hanna Arendt, e l’esperienza elementare di una zecca assetata di sangue serve a dimostrare l’appartenenza comune alla Natura.
Il problema degli animali e del loro sfruttamento è un motivo ricorrente negli scritti di Coetzee che, per mano di Elizabeth afferma: “È per loro che scrivo. Quelle vite così brevi, così facili da dimenticare. Sono l’unico essere nell’universo che ancora se le ricorda, a parte Dio. Quando non ci sarò più rimarrà solo il vuoto. Sarà come se non fossero mai esistiti. È per questo che ho scritto di loro, per questo che volevo leggessi di loro. Per tramandartene la memoria. Tutto qui.“
Me han gustado mucho estos cuentos morales en los que se nos plantean temas profundamente humanos (la responsabilidad personal, el derecho a elegir cómo vivir y morir, nuestra relación con los animales, el miedo, las emociones, nuestro legado, etc.) sin tomar partido -el autor- por ninguna opción posible, permitiendo que sea el lector quien reflexione y decida cuál es su postura. Un libro que se lee con la pregunta constante ¿y yo, qué haría? ¿cómo reaccionaría, qué pensaría, qué dejaría de hacer? Porque actuar, a veces, implica no hacer, no reaccionar, optar por mantenerse al margen, si esa es una opción moral (o política ¿podemos separar, acaso, la moral de la política?) conscientemente tomada y asumida.
Desde que le dieron el Premio Nobel (y oí hablar por primera vez de él) he considerado a Coetzee un autor difícil, denso, de temáticas complejas. Puros prejuicios, lo confieso, porque hasta ahora no había leido nada de él. Y con estos cuentos he descubierto a un escritor lúcido, profundo, reflexivo y, al mismo tiempo, con un estilo ligero.
Los cuentos son fantásticos intensos, sobre temáticas muy profundas cono la vejez, el deterioro, la infidelidad, el deseo, la elección de cómo queremos vivir.. Muy pocas páginas, pero con mucha calidad temas cotidianos Pero sobre el final no me ha gustado nada…las ultimas paginas es pura filosofía y me resulto muy confusa, realmente me parecieron 2 libros diferentes ya que se refiere concretamente a Elizabeth Costello quien es el personaje a otro libro que no he leído y que habla sobre el derecho de los animales y que creo quede a medio camino
Rimango sempre affascinata dalla figura di Elizabeth Costello. Ho sempre apprezzato i libri in cui Coetzee la cita o la rende protagonista. Ho sempre avvertito un desiderio di “voler di più”, una voglia di conoscenza dei meccanismi della mente di questo personaggio. Ho l’impressione che berrei a piene mani dagli scritti di questa donna immaginaria e sarei felicemente scombussolata dal suo modo di ragionare e dalle sue argomentazioni.
Sorpresa Sorpresa. Credo proprio che dovrò leggere molto altro di Coetzee: scrive in modo davvero eccezionale e a tratti mi ha ricordato Cormac McCarty. Rimandavo l'incontro da tempo e sono felice di averlo letto anche se non ho idea del livello dei suoi altri: i racconti dentro a "bugie" mi sono sembrati davvero bellissimi anche se non sempre conservano la stessa intensità. Quattro stelle e mezzo.
Como decía por ahí, 15.90€ es lo que cuesta este libro de 123 páginas, razón por la cual no lo compré en su momento, porque ya sabía que a pesar de la intensa admiración que siento por Coetzee, el libro (de relatos además) iba a decepcionarme. No exactamente decepcionarme sino saberme a poco. Y así ha sido después de leerlo gracias a la biblioteca municipal. Coetzee es capaz de hacer que nuestra cabeza se vuelva del revés. Hay tal intensidad en sus textos, envidiablemente bien escritos, tal acúmulo de ideas, que no se puede salir indemne de su lectura. Dentro del texto, de los relatos protagonizados por Elisabeth Costello y sus hijos, se encuentra más o menos (siempre queremos igualar personajes con autor) la razón de la edición de estos breves textos, de alguna manera inconclusos, de alguna manera inicios de textos más amplios y ambiciosos: El miedo a que la mujer de la limpieza aparezca y tiré todos los papeles a la basura. Es decepcionante porque queremos más de Coetzee. Sin embargo son textos muy intensos que nos hacen pensar. A ver quien de vosotros es capaz de leer el libro y no acabar con la imagen del pollito en la cinta transportadora. Magistral.
Siete historias protagonizadas por mujeres, las cuatro últimas por Elizabeth Costello, personaje anterior del autor (que son como un solo texto), en los que siempre, con lucidez y un toque filosófico, existe rebeldía contra algo: la muerte, la fidelidad conyugal, el color del cabello o un perro agresivo. Hace pensar en nuestra relación con los animales y también con nuestras familias, aunque los finales a veces no llegan a cuajar del todo.
Stai per dire che tutta la bellezza che hai conosciuto non ti ha lasciato niente di tangibile, che uno di questi giorni ti troverai al cancello del cielo con le mani vuote e un grande punto interrogativo sulla testa. Sarebbe tipico tuo, cioè di Elizabeth Costello, dirlo. E crederlo. #quote
Un libro bastante recomendable. Cuentos que están conectados entre sí y que llegan de distintas maneras. Las reflexiones y los diálogos de los personajes son lúcidos, a veces diría que hasta reveladores. Abren perspectivas y cuestionan sobre el reconocimiento del yo y del otro. La conciencia de nuestras percepciones. Bastante disfrutable.
Me impresiona sobremanera el talento de Coetzee. En siete cuentos, que juntos forman una historia, se tocan tantos debates morales y sociales que es difícil no analizar nuestro propio espacio en el mundo desde el punto de vista de Elizabeth Costello y sus hijos. Son tan pocas páginas para tanto contenido que me sorprende la capacidad del autor para hacer pensar al lector de temas tan cotidianos que ya ni nos detenemos a pensar.
Un fragmento para recordar: "Escribo para ellos. Tuvieron una vida tan breve, tan fácil de olvidar. Dejando a Dios de lado, soy el único ser del universo que los recuerda. Y cuando yo ya no esté, solo habrá vacío. Será como si no hubieran existido. Por eso escribo sobre ellos y quería que leyeras lo que he escrito. Quería transmitirte a ti la memoria de esos seres. Nada más."
Pequeñas piezas que, mediante el recurso de la conversación, nos invitan a repensar en nuevas perspectivas acerca de temas urgentes y actuales: La relación de la humanidad con los animales y sus condiciones de existencia particulares, la vejez y la autonomía, el olvido y la muerte, el deseo y la vanidad, entre otras. Las conversaciones entre Costello y sus hijos a ratos incomodan e inquietan. Buscan sensibilizar e interpelar a sus lectores acerca de temas que conciernen a lo moral, a lo moralmente aceptado,situación que muchas veces esconde terribles realidades y sinsabores que deben ser develados. Cueste lo que cueste.
Siete cuentos, donde los dos primeros no queda claro si corresponden a la vida de la protagonista de los restantes. Sin embargo, lo anterior no condiciona a los relatos, según mi perspectiva. Los siete tratan de colisionar posturas morales, yendo de menos a más a medida que avanzamos en el texto.
Es para quienes tienen un gusto por hacerse preguntas. Preguntas sobre la vida, la vida antes de la vida, la vida de otros seres vivos. Para quienes tienen el afán de encontrar respuestas sabiendo que en la misma búsqueda profundizaremos el deficit de nuestra propia incapacidad.
São sete contos e os dois primeiros, a princípio, não parecem ter muita relação com os outros cinco, os quais trazem o alter-ego feminino do autor, Elizabeth Costello, e seus filhos.
Com uma linguagem direta e transparente, o autor aponta contradições entre natureza e cultura, usando, algumas vezes, os animais para tratar da conduta humana.
A tentativa de dois filhos de convencer uma idosa a ir morar perto de um deles (em razão do avanço da idade e da debilidade do corpo e, mais tarde, ela admite, da sua mente) é pano de fundo para discorrer sobre velhice, amor, família, solidão e direitos dos animais.
Tem um bom ritmo, uma leitura muito fluida, enquanto sua escritora renomada, sra. Costello, faz críticas a trabalhos de filósofos (Heidegger e Descartes, por exemplo) para provar seu ponto de vista sobre a alma, direitos e condução dos animais, um tema caro ao próprio Coetzee.
A simplicidade da linguagem contrasta com a complexidade de raciocínio dos personagens e com a riqueza das referências e dos temas.
“Contos Morais”, escrito por J. M. Coetzee, constitui uma coletânea de narrativas que exploram, em chave onírica, a temática do desejo. São sete contos que procuram desenvolver e abarcar uma concepção contemporânea da experiência humana vinculada a esse tema, em suas múltiplas variáveis e nuances polêmicas.
Os sete contos se articulam de modo quase quimérico entre relações humanas e não humanas. Alguns se apresentam de forma mais sutil em sua concepção, enquanto outros revelam já em suas primeiras linhas um caráter mais direto e incisivo. Essa heterogeneidade cria uma tessitura textual capaz de dialogar com diferentes perfis de leitores e múltiplas situações de recepção.
No entanto, em termos avaliativos, questiona-se: vale a pena a leitura? Considero que não. As conexões internas entre os contos revelam-se frágeis e pouco consistentes. A ausência de uma materialidade narrativa convincente compromete o pacto de leitura. Em geral, ao abrir um livro, acionamos um mecanismo de “suspensão da descrença”, isto é, aceitamos provisoriamente a ficcionalidade como se fosse plausível. Contudo, nos contos apresentados por Coetzee, essa suspensão não se realiza de forma eficaz, sobretudo pela fragilidade estilística que permeia a obra.
A narrativa se mostra enfraquecida, mesmo em textos curtos, resultando em um conjunto literário que tende ao desinteressante e ao desprovido de vigor estético.
Impecable la pluma de Coetzee, sus enseñanzas y todo el realismo filosófico, y sicológico, del que echa mano en este libro. Sin embargo, debo decir que me costó terminarlo. Prefiero la novela sobre el cuento, y quizás por ello leía un relato, abandonaba el libro y volvía a él semanas más tarde. El tema central del libro es la vejez y el deterioro, está profundamente tratado, con respeto, consideración y crudeza. Quizás eso sea lo que me llevó a alejarme por temporadas de esta lectura, si bien es amena debido a su intelectualidad, una pluma tan masculina y el sabor amargo de cada uno de los relatos, hizo que me fuera alejando de a poco del libro físico y de su contenido.
Após quase 2 anos na minha lista da Amazon, decidi comprar no prime day. Ler Desonra foi surpreendente. Não lembro quem indicou, tampouco quando, mas acabei o livro já interessado pelo Coetzee, que não frustrou minhas espectativas com estes Contos Morais. Não imaginava que ia ficar tão intrigado pela Elizabeth e sua família. Posso jurar que projetei os Contos como cenas de uma peça, quem sabe até um monólogo pela Denise Fraga. Urge, na verdade. Aos órfãos, ainda não acabou. Aparentemente tem um livro sobre essa personagem, que pode até ser um alter ego do autor, quem sabe, espero le-lo logo. Não vejo a hora, mas o próximo será a infância de Jesus. Vamos ver o que vem ai
¡Me encantó! la forma que los cuentos relatan no solo una sola historia, sino diferentes puntos de vista morales me atrapó de principio a fin. Es corto, pero tan potente que dan ganas de seguir leyendo por horas. No soy una persona que le guste leer cuentos, pero la forma en que estaban construidos cada uno de ellos, me gustó muchísimo.
Es perfecto con un café cortado, una medialuna y una tarde tranquila bajo el sol de verano.
"La verdad sin rodeos es que no estás en situación de negociar. Que no puedes decir "No" y detener la marcha del reloj. No puedes decirle "No" a la muerte. Cuando la muerte te dice "Ven", tienes que agachar la cabeza y seguirla. Por lo tanto, acepta. Aprende a decir "Si"."
" pero a veces no podemos porque los apetitos nos dominan. Nos dominan y nosotros cedemos, nos rendimos. Después, una vez satisfechos los apetitos, volvemos a la vida de la razón."
“Querida, llegará el día en que a nosotros también tendrán que decirnos la verdad, la verdad sin rodeos. ¿Hacemos un pacto? Prometámonos mutuamente que no nos mentiremos, que por difíciles que sean las palabras concretas, las pronunciaremos. ‘La situación no va a mejorar; va a empeorar, y seguirá empeorando hasta que ya no pueda empeorar más, hasta que llegue lo peor de todo’. Tu marido que te quiere, John” ❤️🩹
muy impresionado con mi primer contacto con Coetzee
Quem sou eu para avaliar a obra de um ganhador do Nobel? Mas, embora tenha amado o impactante "Disgrace", este aqui não me tocou muito. Fala-se muito da questão dos direitos dos animais que o autor pincela nestes contos, mas como sou vegetariana engajada na causa há 23 anos, para mim o conteúdo mais marcante da maioria desses contos acabou sendo outro. Um tema tabu e atualmente dolorido para mim, talvez por isso o meu desconforto com a obra: o envelhecimento.