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Liszt o il giardino d'Armida

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Henri Blaze de Bury, recensendo l'esecuzione lisztiana della parafrasi dell'Invito alla danza di Weber scriveva: «Chi non ha mai ascoltato Liszt tradurre con la sua anima e il suo genio questo episodio fantastico ignora a qual grado di sovraeccitazione possa condurre il senso della musica». Il grande virtuoso Biedermeier — terrificante la quantità di note e di timbri che riusciva a cavare dal suo strumento — il perfetto collaudatore dei pianoforti Érard, il disincantato e solitario incantatore, sicuramente uno tra i massimi protagonisti — compositore e interprete, ma anche didatta e saggista — dell'Ottocento musicale, i suoi innumerevoli affari di cuore — casti amori e brucianti passioni (le ultime parole che il padre Adam gli rivolse prima di morire furono: «Temo per te le donne») — sono qui raccontati da Piero Rattalino in un meditato, e spregiudicato, "ritratto d'artista".

128 pages, Paperback

Published January 1, 1993

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Piero Rattalino

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