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325 pages, Hardcover
Published April 10, 2018


Erano rimasti incastrati l'uno nell'altra.
Lei era arrossita ma non si era voltata.
E avevano continuato a guardarsi, a scavarsi buchi dentro, zitti e fermi, inzuppati di pioggia.
Avevano fatto finta di niente, come se non si fossero incisi a vicenda sulla pelle quello sguardo.
Come se quella non fosse stata la prima cicatrice che si sarebbero lasciati addosso l'un l'altra.
La prima di tutte quelle che sarebbero venute dopo.
Non ci vedo più.
Glielo stampo sulla faccia: uno schiaffo pieno di rabbia.
Lui storce la mascella, ma sorride.
«Era ridicolo, lo sai vero? Picchia meglio un bimbo di tre anni.»
«Scusami se non sono brava come te a spaccare la faccia alla gente.»
«Brava, spezzata, sei molto più abile a parole.»
Gliene tiro un altro, gli cancello quel ghigno da stronzo che ha.
«La devi smettere di chiamarmi così.»
«Io ti chiamo come mi pare, spezzata.»
Lo disprezzo, ogni volta che lo dice lo disprezzo un po' di più. È piegato di fronte a me, mi guarda e ride. Mi manda fuori di testa.
E faccio una cosa squallida, tanto quanto la frase che mi ha detto lui. Una cosa che non avevo mai fatto prima in vita mia.
Gli sputo in faccia.
Ti sei mangiato tutto lo spazio vuoto dei miei pensieri.![]()
La guardo e lei guarda me, e ci urliamo in silenzio milioni di cose, parole contorte, domande taglienti in grado di scavarci buchi l'uno nell'altra e bugie. Gigantesche bugie.
Puoi prenderti tutto quello che vuoi.![]()
Adesso vengo da te e ti urlo contro davanti a tutti, spezzata, così impari a tenere le mani a posto, o forse ti stringo e le lo dico che se mi lasci andare via un'altra volta, ti ammazzo. Ti dico che ti amo, che non posso smettere di amarti e che amarti mi fa male, mi strappa via i pezzi dello stomaco come se fossero carta. Te lo dico che non importa se hai baciato Bolo, ti perdono, basta che ora baci me. Lo laviamo via con la nostra saliva quel bacio, non importa.
Gli accarezzo la guancia, il contorno delle labbra, gli premo la mano sulla bocca.
Non bacerai mai nessuna come baci me.
Premo più forte, sempre più forte.
Ora ti soffoco, ora ti ammazzo e non ci penso più.
Lui si ribella con spasmi involontari, ma continua a non svegliarsi.
Vai a vedere che ti soffoco e te manco te ne accorci, come non ti accorgi che ogni cosa che fai è una cicatrice in più sulla mia pelle. Come non ti accorgi che mi fai male anche solo se mi respiri lontano.
Premo ancora.
Premo fortissimo sulla sua bocca.
Mi hai spezzata, mi hai rotta dentro e fuori, irreparabilmente.![]()
ℂ𝕒𝕣𝕒 𝕞𝕖, 𝕤𝕡𝕖𝕣𝕠 𝕔𝕙𝕖 𝕥𝕦 𝕤𝕥𝕚𝕒 𝕓𝕖𝕟𝕖, 𝕤𝕡𝕖𝕣𝕠 𝕔𝕙𝕖 𝕥𝕦 𝕒𝕓𝕓𝕚𝕒 𝕚𝕞𝕡𝕒𝕣𝕒𝕥𝕠 𝕒 𝕤𝕠𝕣𝕣𝕚𝕕𝕖𝕣𝕖 𝕕𝕚 𝕟𝕦𝕠𝕧𝕠, 𝕝𝕠 𝕤𝕡𝕖𝕣𝕠 𝕔𝕠𝕟 𝕥𝕦𝕥𝕥𝕠 𝕚𝕝 𝕔𝕦𝕠𝕣𝕖. ℙ𝕖𝕣𝕔𝕙𝕖́ 𝕦𝕟𝕒 𝕧𝕚𝕥𝕒 𝕤𝕖𝕟𝕫𝕒 𝕡𝕚𝕦̀ 𝕤𝕠𝕣𝕣𝕚𝕕𝕖𝕣𝕖 𝕖̀ 𝕡𝕖𝕘𝕘𝕚𝕠 𝕕𝕚 𝕥𝕦𝕥𝕥𝕠 𝕢𝕦𝕖𝕝𝕝𝕠 𝕔𝕙𝕖 𝕙𝕠 𝕡𝕖𝕣𝕤𝕠 𝕡𝕖𝕣 𝕤𝕥𝕣𝕒𝕕𝕒 𝕗𝕚𝕟𝕠 𝕒𝕕𝕖𝕤𝕤𝕠.
𝕃’𝕒𝕞𝕠𝕣𝕖 𝕟𝕠𝕟 𝕔𝕒𝕟𝕔𝕖𝕝𝕝𝕒 𝕚𝕝 𝕕𝕠𝕝𝕠𝕣𝕖, 𝕝𝕠 𝕒𝕞𝕡𝕝𝕚𝕗𝕚𝕔𝕒. 𝕀𝕟𝕔𝕚𝕕𝕖 𝕔𝕚𝕔𝕒𝕥𝕣𝕚𝕔𝕚, 𝕤𝕔𝕒𝕧𝕒 𝕓𝕦𝕔𝕙𝕚 𝕖 𝕟𝕠𝕟 𝕔𝕒𝕟𝕔𝕖𝕝𝕝𝕒 𝕚𝕝 𝕓𝕦𝕚𝕠. 𝕄𝕒 𝕡𝕖𝕣 𝕢𝕦𝕒𝕟𝕥𝕠 𝕞𝕒𝕝𝕖 𝕗𝕒𝕔𝕔𝕚𝕒, 𝕥𝕚 𝕕𝕒̀ 𝕒𝕟𝕔𝕙𝕖 𝕝𝕒 𝕗𝕠𝕣𝕫𝕒 𝕕𝕚 𝕝𝕠𝕥𝕥𝕒𝕣𝕖.
𝔾𝕦𝕒𝕣𝕕𝕒 𝕚𝕝 𝕔𝕚𝕖𝕝𝕠 𝕖 𝕧𝕠𝕣𝕣𝕖𝕚 𝕤𝕒𝕡𝕖𝕣𝕖 𝕒 𝕔𝕠𝕤𝕒 𝕡𝕖𝕟𝕤𝕒, 𝕧𝕠𝕣𝕣𝕖𝕚 𝕔𝕙𝕖 𝕞𝕚 𝕤𝕔𝕠𝕣𝕣𝕖𝕤𝕤𝕖 𝕟𝕖𝕝 𝕤𝕒𝕟𝕘𝕦𝕖 𝕝𝕒 𝕤𝕦𝕒 𝕤𝕥𝕖𝕤𝕤𝕒 𝕧𝕚𝕥𝕒 𝕡𝕖𝕣 𝕒𝕧𝕖𝕣𝕖 𝕝𝕒 𝕤𝕦𝕒 𝕗𝕠𝕣𝕫𝕒. ℙ𝕖𝕣 𝕤𝕖𝕟𝕥𝕚𝕣𝕖 𝕤𝕠𝕥𝕥𝕠 𝕝𝕒 𝕡𝕖𝕝𝕝𝕖 𝕤𝕖 𝕝𝕒 𝕤𝕖𝕟𝕥𝕖 𝕒𝕟𝕔𝕙𝕖 𝕝𝕖𝕚 𝕢𝕦𝕖𝕤𝕥𝕒 𝕔𝕠𝕤𝕒 𝕔𝕙𝕖 𝕔𝕚 𝕝𝕖𝕘𝕒.
«𝕊𝕖 𝕤𝕥𝕠 𝕔𝕠𝕤𝕚̀, 𝕡𝕠𝕥𝕣𝕖𝕚 𝕖𝕤𝕤𝕖𝕣𝕖 𝕕𝕠𝕧𝕦𝕟𝕢𝕦𝕖», 𝕕𝕚𝕔𝕖 𝕔𝕠𝕟 𝕦𝕟 𝕗𝕚𝕝𝕠 𝕕𝕚 𝕧𝕠𝕔𝕖. «𝕊𝕦𝕝 𝕡𝕠𝕟𝕥𝕖 𝕕𝕚 𝕦𝕟𝕒 𝕟𝕒𝕧𝕖, 𝕤𝕦𝕝𝕝𝕒 𝕔𝕚𝕞𝕒 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕒 𝕋𝕠𝕦𝕣 𝔼𝕚𝕗𝕗𝕖𝕝, 𝕤𝕕𝕣𝕒𝕚𝕒𝕥𝕒 𝕤𝕦𝕝 𝕡𝕣𝕒𝕥𝕠 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕠 𝕤𝕥𝕒𝕕𝕚𝕠. 𝔻𝕠𝕧𝕦𝕟𝕢𝕦𝕖.»
«𝔻𝕠𝕧𝕖 𝕧𝕠𝕣𝕣𝕖𝕤𝕥𝕚 𝕖𝕤𝕤𝕖𝕣𝕖?»
«ℙ𝕖𝕣 𝕠𝕣𝕒 𝕞𝕚 𝕓𝕒𝕤𝕥𝕒 𝕖𝕤𝕤𝕖𝕣𝕖 𝕢𝕦𝕚.»
«ℕ𝕠𝕟 𝕤𝕖𝕚 𝕕𝕒 𝕤𝕠𝕝𝕠.»
«𝕃𝕠 𝕤𝕠.»
«ℕ𝕠, 𝕋𝕖𝕤𝕔𝕙𝕚𝕠, 𝕤𝕠𝕟𝕠 𝕤𝕖𝕣𝕚𝕒. 𝕀𝕠 𝕟𝕠𝕟 𝕧𝕒𝕕𝕠 𝕕𝕒 𝕟𝕖𝕤𝕤𝕦𝕟𝕒 𝕡𝕒𝕣𝕥𝕖. ℕ𝕠𝕟 𝕥𝕚 𝕝𝕚𝕓𝕖𝕣𝕖𝕣𝕒𝕚 𝕕𝕚 𝕞𝕖 𝕟𝕖𝕞𝕞𝕖𝕟𝕠 𝕧𝕠𝕝𝕖𝕟𝕕𝕠.»
«ℕ𝕠𝕟 𝕝𝕠 𝕡𝕦𝕠𝕚 𝕤𝕒𝕡𝕖𝕣𝕖.»
«𝕀𝕟𝕧𝕖𝕔𝕖 𝕝𝕠 𝕤𝕠.»








