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Che tu sia per me il coltello

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In un gruppo di persone, un uomo nota una donna sconosciuta che sembra volersi isolare dagli altri. Yair, commosso da quella che egli interpreta come un'impercettibile e ostinata difesa, le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro e in questo processo di reciproco avvicinamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, chiedendogli con imperiosa delicatezza una inaspettata svolta interiore... Romanzo avvolgente e "impudico" di uno dei più grandi autori contemporanei, Che tu sia per me il coltello mostra a ognuno di noi quanta strada e quanto coraggio occorrano per arrivare a toccare con pienezza l'anima (e il corpo) di un altro essere umano.

330 pages, Paperback

First published January 1, 1988

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About the author

David Grossman

142 books1,188 followers
From ithl.org:

Leading Israeli novelist David Grossman (b. 1954, Jerusalem) studied philosophy and drama at the Hebrew University of Jerusalem, and later worked as an editor and broadcaster at Israel Radio. Grossman has written seven novels, a play, a number of short stories and novellas, and a number of books for children and youth. He has also published several books of non-fiction, including interviews with Palestinians and Israeli Arabs. Among Grossman`s many literary awards: the Valumbrosa Prize (Italy), the Eliette von Karajan Prize (Austria), the Nelly Sachs Prize (1991), the Premio Grinzane and the Premio Mondelo for The Zig-Zag Kid (Italy, 1996), the Vittorio de Sica Prize (Italy), the Juliet Club Prize, the Marsh Award for Children`s Literature in Translation (UK, 1998), the Buxtehude Bulle (Germany, 2001), the Sapir Prize for Someone to Run With (2001), the Bialik Prize (2004), the Koret Jewish Book Award (USA, 2006), the Premio per la Pace e l`Azione Umanitaria 2006 (City of Rome/Italy), Onorificenza della Stella Solidarita Italiana 2007, Premio Ischia - International Award for Journalism 2007, the Geschwister Scholl Prize (Germany), the Emet Prize (Israel, 2007)and the Albatross Prize (Germany, 2009). He has also been awarded the Chevalier de l`Ordre des Arts et Belles Lettres (France, 1998) and an Honorary Doctorate by Florence University (2008). In 2007, his novels The Book of Internal Grammar and See Under: Love were named among the ten most important books since the creation of the State of Israel. His books have been translated into over 25 languages.

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Profile Image for Chiara Pagliochini.
Author 5 books449 followers
July 24, 2014
Io sono la malattia e la cura

Non credo che riuscirò a spiegare perché questo libro possa piacere a qualcuno, a una persona qualunque, come credo di non saper dire in cosa consista la sua bellezza. Me ne infischio, per una volta almeno, dei canoni “oggettivi”. Penso però di poter dire perché questo libro è bello per me e cosa rappresenta per me.
Che tu sia per me il coltello ha saputo parlarmi come un solo altro libro aveva fatto finora (Fahrenheit 451, per essere precisi). Quei libri che non ti cambiano, perché la vita non la cambiano i libri, ma ti salvano, ti salvano nel momento in cui sei più sola e non sai a chi altro rivolgerti. Un legame di sangue che non è possibile spiegare: lo si prova e basta.

So di persone che si sono arenate a pagina 60, o giù di lì. Hanno fatto bene, hanno evitato di sprofondare nell’abisso. Ma evitando di sprofondare non sono neanche uscite dall’altra parte purificate, lavate di tutte le scorie. Non hanno beneficiato di quella che i greci e noi dopo di loro chiamiamo catarsi. Forse non ne avevano bisogno, forse erano tanto fortunate da non sentirne la necessità. Ma io sì, e sono sprofondata e riemersa: “chi può resistere alla tentazione di sbirciare nell’inferno di un altro?”

Questo libro è la storia di due persone che non esistono, o almeno esistono soltanto sulla carta, sulla loro carta, sulla nostra carta. La loro vita è parole, le parole che noi leggiamo, le parole che loro scrivono. E chi scrive non è mai la persona che vive, ma la sua gemella tremendamente più interessante e viva e stimolante e grandiosa. Chi scrive è sempre enorme, chi vive sempre spregevole e piccolissimo.
Yair e Myriam sono questo, due drammatizzazioni di sé, due modi di raccontarsi che diventano anche modi di fingere e di vivere nell’eternità dell’inchiostro quella vita che pensavano di meritare, ma non sono mai riusciti a raggiungere.

Nella prima metà del libro sono stata Yair, incomprensibile, ossessionante, l’uomo che scrive tre lettere al giorno alla stessa donna, che vorrebbe sedurla col solo potere delle sue parole, ma allo stesso tempo ha paura di muovere un passo avanti, un passo qualsiasi, per raggiungerla. Infame, egoista, egocentrico, incapace di comprendere lei, di leggere attraverso i suoi segnali, ma desideroso della sua attenzione, dipendente dall’attenzione di lei, lui che vive solo per lei una vita di carta. Sono stata Yair, finché Yair non s’è rinchiuso in quella camera d’albergo, un albergo a ore, e ha tappezzato le pareti delle lettere di Myriam, senza mangiare quasi niente, stordendosi di sonno e di parole, circondato dai gemiti e dalla grettezza di quello squallido hotel. È stato allora che ho capito, ho capito che Yair era troppo lontano persino per me. Ho capito che Yair mi mostrava ciò che sarebbe stato di me, se avessi continuato ad immedesimarmi in lui.

È stata Myriam a salvarmi, la materna, la consolante Myriam, l’unica dalla quale ti aspetti una frase del genere:

“Non si può guarire solo con le parole. Ammalarsi sì. Probabilmente non è molto difficile. Ma consolare? Far rivivere? Per questo occorre vedere degli occhi di fronte a sé, toccare delle labbra, delle mani, un corpo che si ribella e strepita contro le tue idee infantili di astrattezza “pura”. Cosa c’è di puro? Cosa c’è di puro in me ora?”

Myriam mi ha salvato da Yair quando Yair s’era messo in testa di affogarmi, ricordandomi che lei esiste, che esiste una Myriam vera, dall’altra parte, una Myriam che per tutto il libro ha letto e risposto a quelle lettere, quasi sempre passando sotto silenzio, scomparendo, annullandosi nell’affresco di Yair. Un affresco ingiusto e parziale, quanto Yair è stato ingiusto e parziale con lei, Yair che in fondo ha scritto a lei soltanto per scrivere a se stesso, per scoprire qualcosa di sé. Ma Myriam è una donna e, come tutte le donne, ha il cuore tenero e ha avuto questa sventura, l’enorme sventura di “innamorarsi” di lui. Yair non si è innamorato di lei, io questo non lo credo: io credo che Yair ami soltanto se stesso.

È la mano amichevole di Myriam che ci aspetta all’altro capo del tunnel, i suoi occhi commoventi, il suo sorriso più vero. “Essere così presa da qualcosa, dedicarmi talmente a un’altra persona da non avere avuto tempo di capire quello che il mio corpo mi stava dicendo con segnali tanto espliciti”. Questa è una donna, e questo è amore puro e costruttivo e privo di egoismo, tutto il contrario dell’amore di lui.

Ma forse io non ho capito niente di questo libro e l’ho travisato e ci ho letto soltanto cose che per me sono importanti ora, per guarire, per essere più Myriam e meno Yair. Ho capito però che lo rileggerò. Rileggerò questo libro ogni volta che mi servirà uno strattone, uno strattone forte che gridi: “la vita sulla carta, certo, ma la tua vita?”.
Profile Image for Marco Tamborrino.
Author 5 books196 followers
September 7, 2011
Fare all'amore con le parole non è facile.

Come da titolo. Non è facile e a volte si scrivono parole vuote. Non ho idea di cosa avesse in mente Grossman quando s'è messo a scrivere questo libro. Cosa voleva mostrarci. A me non è rimasto molto, e onestamente alcuni degli eventi raccontati dai due, soprattutto da Yair, mi sono scivolati via. Ma la stragrande maggioranza delle pagine di Myriam e, soprattutto, le ultime trenta pagine, mi sono rimaste in maniera lacerante. E c'è da dire una cosa su Grossman: non è da nobel.
Grossman gioca sporco. Ti mette lì tante belle, bellissime parole e poi ci gioca, solo che a volte non sa che farci e scade nella banalità. No, non è mieloso come han detto alcuni. È solo terribilmente folle. Yair è divorato da una follia. Ma anche io, come lui, a volte vedo persone sconosciute a cui vorrei raccontare tutto di me. La differenza sta nel "cosa" raccontare. Le parole di Yair sono troppo vuote. Io avrei raccontato altro, avrei aperto la mia anima in un altro senso, per questo non mi ci sono ritrovato.

Myriam invece mi ha fatto tanta, tanta tenerezza. Mi veniva quasi da piangere pensando a quello che doveva sopportare. E quel bambino... poi le ultime trenta pagine. Messe lì sotto il titolo di "pioggia", provocanti e invitanti. Erano già le due quando le ho iniziate. E ho fatto molto fatica, dopo, ad addormentarmi. Pensavo a quant'è folle l'amore, in ogni sua forma. La follia più luminosa è l'amore. Questa l'ho detta io. Ed è vero, assolutamente vero. Grossman, tu sei un folle e dai vita a cose folli che lacerano persone folli di una follia acuta. Quelle ultime trenta pagine le hai messe lì apposta.

Io non capisco quelli che hanno divorato questo libro. Non li capisco perché io ne leggevo poche pagine alla volta, per assimilare.
Fate così, e non ringraziatemi: rileggetevi il finale mentre fate andare fino alla nausea "Half light I" degli Arcade Fire. Davvero, provate. E poi venitemi a dire se non è la cosa più straziante che avete provato in vita vostra.
Profile Image for Pamela.
6 reviews10 followers
February 19, 2016
Sono arrivata faticosamente a pagina 108, mi sono trascinata per giorni dietro a questo libro insensato, noioso e sconclusionato! Le elucubrazioni di un tizio che denuncerei per stalking non mi interessano. La vita è davvero troppo breve per perdere tempo su letture simili.
Profile Image for Maria Beltrami.
Author 52 books73 followers
April 24, 2016
Mi è difficile scrivere la recensione di questo libro, perché mi ha fatto andare talmente fuori dai gangheri da generare un linguaggio un po' triviale.
Ci provo: cerebrale, futile, slegato da qualsiasi realtà, rappresentazione letteraria di puro onanismo intellettuale.
So che il libro vorrebbe essere un omaggio alla perduta corrispondenza tra Kafka e la sua Milena, ma Kafka, per quanto grande, non è da mettersi tra i maggiori esempi di salute mentale.
Mi dispiace per gli ammiratori dell'autore, ma consiglio di curare la depressione che sicuramente li affligge con grosse dosi di Nutella, riprenderanno rapidamente il contatto con la realtà e si renderanno conto che ci sono modi più sani di amare ... e cose migliori da leggere.
708 reviews186 followers
January 31, 2011
"Dopo aver fatto l'amore, dormiremo abbracciati. La tua schiena contro il mio ventre. E io stringerò le dita dei piedi attorno alle tue caviglie, come delle mollette, perché tu non possa volar via la notte. Saremo come un'immagine in un libro di scienze: un frutto tagliato a metà, tu la buccia e io il torsolo."

Se dovessi descrivere questo romanzo usando una sola parola, ne userei una che mi piace tanto: denso. Questo romanzo è denso di parole, la stessa esperienza di lettura è densissima. Non è una lettura scorrevole, soprattutto per tutta la parte dedicata a Yair: i suoi pensieri sono come la pece, ne provi la temperatura e la consistenza immergendo la punta di un piede e ti ci ritrovi inghiottito completamente. Ma la sua bellezza sta proprio qua. Perché la densità dei suoi pensieri è anche la densità della sua anima: assolutamente tangibile.
"Che tu sia per me il coltello" è un capolavoro indiscusso, la prova tangibile del grande genio di Grossman, che è riuscito ad orchestrare un originalissimo romanzo epistolare, inventando sempre nuovi dettagli, nuovi ricordi, nuovi sogni ed incubi dei due protagonisti: dire che Grossman riesce a scavare in maniera sorprendente nell'animo umano, maschile quanto femminile (quant'è grandiosa la caratterizzazione di Myriam!), è veramente dire poco.
Questo è un romanzo proprio "bello": perché esalta la bellezza della vita, dell'amore, del particolarissimo amore dei due protagonisti, un amore che fatto solo di parole, di immaginazione, un amore totalmente spirituale ma che è anche fortemente fisico: perché, come ho detto, le loro anime sono assolutamente tangibili.
E' anche la storia di una paternità e di una maternità. Una paternità inaspettata e felice. Ed una maternità ricercata, negata, poi trovata, ma punita.
E quant'è bello l'epilogo? Dopo due parti monovoce finalmente i due si incontrano: finalmente puoi leggerli entrambi, presenti insieme, contemporaneamente, sulla stessa pagina.
La prosa di Grossman, una prosa-quasi-poesia è qui ricca più che mai. Mentre leggevo tenevo sempre accanto un foglio di carta: per annotarmi tutte le espressioni più belle. Immagino di non essere stato il solo.
Profile Image for Smyth.
9 reviews4 followers
January 26, 2008
I went to bed angry because of this book.

It begins with a love letter from a neurotic rare book seller (and i'm thinking, oh snap...i like rare books. i can get behind neuroses!) to a woman he saw a few days before at a class reunion. This sort of premise is right up my alley, a love affair demonstrated through a series of letters. Like Griffin and Sabine without all of the rad mail art. Anyway, about 20 pages I got pissed off. He describes his own first letter as a "restrained suicide note." I've dated men like Yair, obsessive manipulative wastes of space. It's all in the language he uses..."There's no point to this if I have to explain it, so you don't have to bother responding, because then I was wrong about you, clearly." Yeah Miriam...you've just started reading this letter, no worries if you're not into returning his over-the-top love, but if you don't you've been a supreme disappointment. Way to go, lady.

Yes, the language is beautiful. But I simply cannot stomach this kind of dysfunctional relationship nonsense. Maybe I simply didn't get "it" and, no, I didn't actually finish the damned thing. I wasn't willing to stick around and get Stockholm Syndromed into Yael's crap.

I think all this anger will wear off once I actually get the book of my nightstand and return it to the library. And then I'll be back to my 4-5 star reading schedule, I feel sure of it.
Profile Image for LadyJ.
Author 1 book20 followers
August 23, 2018
Credo di esser rimasta all'incirca mezz'ora con il viso premuto contro il letto, tacendo e ascoltando il vuoto che mi era rimasto dentro.

Ingiusto. Ecco cosa penso di questo romanzo epistolare: è ingiusto.
Ci si ritrova catapultati nella realtà e nelle viscere di un uomo tanto da sentirsi in imbarazzo, ci si sente usurpatori dei ricordi e delle perversioni di Yair.
La cosa che più turba è il flusso di parole, un flusso incessante, crudo, poetico, reale da star male, tremendamente privato. Yair è rivoltante e tenero. Sceglie questa donna, da un suo gesto spontaneo, inconsapevole. La sceglie tra una folla e la fa sua, lega la sua anima alla sua con prepotenza.
Le propone un rapporto di sole parole, parole che come un coltello la toccano, la tastano, la feriscono in modo graduale, insinuante, detestabile.
Yair e Myriam rimangono intrappolati in una rete d'amore-non amore platonico, di passione astratta, di sospiri e rivelazioni e struggimento. Due perfetti sconosciuti che scavano l'uno dentro l'altra senza pudore, concedendosi vicendevolmente in maniera totale e dolorosa.
La sensualità della parole schiaccia quella dei corpi, che diventano irrilevanti, persino d'intralcio, i distruttori della magia e del sogno.

E poi tutto, improvvisamente, capitola.
Improvvisamente, la fragilità di Yair lo induce a porre la tanto indesiderata barriera tra loro, un solco quasi invalicabile tra le loro anime che, nonostante tutto, rimangono separate ma sanguinanti.
O meglio, lui si rivela un egoista squilibrato che si appresta al declino della propria anima e del proprio corpo; lei invece, inizialmente meno incisiva, ci travolge nel suo mondo, molto più crudele e vero di quello di Yair. La forza di Myriam, alla fine, devasta.
Myriam, che trascinata a forza in un'esperienza inaspettata, surreale, immorale e travolgente, è costretta, alla fine, a portarne il fardello.

Ho la testa piena di parole.
Le parole, per me, in questo caso, sono state coltello.
Profile Image for Albus Eugene Percival Wulfric Brian Dumbledore.
587 reviews96 followers
February 11, 2018
Hélas, la défaite …
Pagina 114: il crollo …
Albus - non so, forse non ero pronto.
Armadillo - ciccio, sessant’anni!?!
Albus - vabbeh, non era nelle mie corde.
Armadillo - sei una chitarra?
Albus - forse avrei dovuto insistere.
Armadillo - forse …
Albus - ma è verboso, sembra che questo qui chatti usando carta e penna!
Armadillo - non sai riconoscere la magia delle parole.
Albus - ma non poteva telefonarle e invitarla ad uscire!
Armadillo - le sue lettere sono intrise di sensualità …
Albus - ma è un mattone!
Armadillo - coi mattoni si costruiscono le case …
Albus - ma Pennac dice …
Armadillo - non sei all'altezza. Fattene una ragione.
Albus - sembri il grillo parlante.
Armadillo - questo libro parla all’Anima.
Albus - mi passi quel martello? …
"La plus grande victoire c'est peut-être d'admettre sa défaite ...” [Yvon Paré]
Troppo grezzo per te, David. I’m terribly sorry!
[anobii Feb, 2014]
Profile Image for Anna [Floanne].
624 reviews300 followers
January 1, 2016
Senza voto. Chi sono io per giudicare un mostro di bravura come Grossman?! Nessuno! Però, in cuor mio, non mi sento di dare un voto a questo libro perché non mi ha lasciato dentro assolutamente nulla. Io sono una persona pratica e con i piedi per terra - una Tamar, per intenderci - e non sono fatta per indagare, capire e apprezzare le elucubrazioni mentali di due folli. Scusatemi. Ma A ME questo libro è parso un'insieme di frasi senza senso, ad effetto (che però su di me non hanno avuto effetto alcuno). Sono arrivata alla fine, facendomi violenza, per vedere se potevo dare almeno una stella a questo libro. No. Niente. Il nulla. Sarò una persona vuota, sarà colpa mia, considerato che in molti hanno osannato questo libro? Probabilmente. Ma non mi devo giustificare con nessuno. Sicuramente, però, non lascerò che Yair e Myriam mi privino del piacere di leggere altre cose di Grossman, che, comunque, in Qualcuno con cui correre mi aveva commosso ed emozionato come pochi altri scrittori prima.


Edit 25/10/13
Ho deciso di dare 1 stella ma solo per una questione di classificazione mia personale dei libri letti. Mi confondeva le idee avere un libro senza voto tra quelli letti. Il mio giudizio resta comunque quello espresso nella recensione qui sopra.
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews464 followers
December 6, 2018
Caro David,
nonostante tu ce l'abbia messa tutta, girando e rigirando quel coltello, sappi che non sei riuscito a uccidermi.

[Grazie Marty, soprattutto per la dedica: per me è stato esattamente il contrario]


Silenzio.
Riesco a leggerlo solo la notte, quando tutto tace, alla fine l'ho capito.
Ho bisogno di silenzio, di ascoltare solamente il mio respiro e lasciar fluire nel mio sangue le parole di Yair e Myriam, e di trovarmi ad essere, di volta in volta, l'uno e l'altro. E poi nessuno dei due. Goccia dopo goccia, respiro dopo respiro, parola dopo parola.
[6 marzo 2012]


Trascinata
Ieri sera, terminata la lettura de "Il Minotauro" di Benjamin Tammuz, che in qualche modo me l'ha riportato alla mente, dopo aver annaspato per qualche momento, ho deciso che a quella lettura non poteva che seguire questa, e riprovarci.
[15 dicembre 2011]


Non è un abbandono definitivo, semplicemente è un libro troppo intenso che merita di essere letto con più attenzione e non contemporaneamente ad altre cose.
[9 dicembre 2009]
Profile Image for Майя Ставитская.
2,281 reviews232 followers
May 12, 2022
Don't be a knife
"Love is what you are to me, a knife that I dig into myself."
Kafka "Letters to Milena"

David Grossman is not an easy author, and no, I don't associate him with Kafka. If we look for correspondences, it is rather Proustian introspection in conjunction with Dostoevsky's heartbreaking tragedy. And I love Grossman, but at the same time it's a torment to read him, precisely because of this passion for digging up emotional wounds with dumping their inconvenient contents on the reader.

The novel, the title of which contains a periphrase from a Kafkaesque letter to Milena Yesenskaya, can be perceived as a love affair: two people meet, both have families, he is younger, she is older, he begins to write to her. No, not online. real paper letters with envelopes and postage stamps. To write, telling how beautiful she is, how much quiet unconscious charm and grace there is in her, what an unthinkable happiness to become her knight.

Every woman who has ever been the object of interest of a network philanderer has an approximate idea of the praises of the candy-bouquet period of such a novel. After all, he is not in gifts, but in such courtly courtship, when the object is erected on a pedestal, and suddenly, in this blurred life, he begins to feel like a star, a queen, a saint - all together.

Here she was an ordinary aunt, hardly interesting to anyone, becomes the center of someone's universe. They think about her last thought, falling asleep and the first after waking up. They are hooked on the needle of knightly worship, which, carefully, causes addiction. She can think: "So what, but I felt really alive for the first time in many years." But from that much, the claw got bogged down - the whole bird is lost.

And you can do different things with a caught bird: roast it on a spit, read - use it for unencumbered sex, put it in a cage - make it a long-playing mistress, stuffed it is the most time-consuming, but also the most sophisticated way when another person becomes a receptacle for your spiritual slops. Like a psychoanalyst who doesn't need to be paid. With the difference that the unwitting confessor does not have professional skills of psychological protection from the slow poison of revelations.

In fact, this is just one of the aspects of the diverse semantic content of the book. "Be my knife," like everyone else. what Grossman writes is a complex web of images, circumstances, actions, characters, motivations. Miriam (a teacher, married, disabled child) who could not resist the temptation to warm up for a while at the campfire built for her by a caring stranger - this Miriam, with her difficult past, now living in hell, is far from a gray mouse-timid. And when the part of Yair, as inflated as his ego, is completed, the pages of her notes will turn out to be a cutting knife for the reader.

A very good book about an object turned into a tool, cheese in a mousetrap and that "ah, it's not difficult to deceive me..." That it's preferable to remain yourself than to become someone's knife.

Не быть ножом
"Любовь - то, что ты для меня нож, которым я копаюсь в себе."
Кафка "Письма к Милене"

Давид Гроссман непростой автор, и нет, с Кафкой он у меня не ассоциируется. Если искать соответствий - то скорее прустовская самоуглубленность в соединении с достоевским надрывным трагизмом. И я люблю Гроссмана, но одновременно читать его мука, именно в силу этой вот страсти к расковыриванию душевных ран с вываливанием на читателя их неудобного содержимого.

Роман, в заглавие которого вынесен перифраз из кафкианского письма к Милене Есенской, можно воспринять как любовный: встречаются два человека, у обоих семьи, он моложе, она старше, он принимается писать ей. Нет, не в сети. самыми настоящими бумажными письмами с конвертами и почтовыми марками. Писать, рассказывая, как она прекрасна, сколько в ней тихой неосознанной прелести и грации, какое немыслимое счастье стать ее рыцарем.

Всякая женщина, какой доводилось быть объектом интереса сетевого донжуана, имеет приблизительное представление о дифирамбах конфетно-букетного периода подобного романа. Он ведь не в подарках заключается, а именно в таком куртуазном ухаживании, когда объект возводится на пьедестал, и внезапно, в этой затурканной своей жизни, начинает ощущать себя звездой, королевой, святой - всеми вместе.

Вот она бывшая обычной теткой, вряд ли кому интересной, становится средоточием чьей-то вселенной. О ней думают последнюю мысль, засыпая и первую после пробуждения. Подсаживают на иглу рыцарского поклонения, которое, осторожно - вызывает зависимость. Она может думать: "Что с того, зато я впервые за многие годы ощутила себя по-настоящему живой". Но с того многое, коготок увяз - всей птичке пропасть.

А с пойманной птицей можно разные вещи сделать: зажарить на вертеле, читай - использовать для необременительного секса, посадить в клетку - сделать долгоиграющей любовницей, набить чучело - самый трудоемкий, но и самый изощренный путь, когда другой человек становится вместилищем для твоих душевных помоев. Как психоаналитик, которому не нужно платить. С той разницей, что невольная исповедница не имеет профессиональных навыков психологической защиты от медленного яда откровений.

На самом деле, это лишь один из аспектов многообразного смыслового наполнения книги. "Будь ножом моим", как все. что пишет Гроссман, сложная плетенка из образов, обстоятельств, поступков, характеров, мотиваций. Мириам (учительница, замужем, ребенок-инвалид) не устоявшая перед соблазном отогреться ненадолго у костра, разведенного для нее заботливым незнакомцем - эта Мириам, с ее непростым прошлым, теперь живущая в аду, далеко не мышка серая-несмелая. И когда завершится часть Яира, такая же раздутая, как его эго, страницы ее записок окажутся режущим по живому ножом для читателя.

Очень хорошая книга об объекте, превращенном в инструмент, сыре в мышеловке и о том, что "ах, обмануть меня не трудно..." О том, что оставаться собой предпочтительнее, чем становиться чьим-то ножом.

Profile Image for Simona.
974 reviews228 followers
February 5, 2021
Ho terminato questo romanzo da un paio di giorni, ma ancora non riesco a staccarmi da tutto il dolore e l'abisso in cui sprofondano i protagonisti di questa opera di Grossman e con loro, anche il lettore. Terminata la lettura, si prova una sorta di sollievo, ma anche d'immenso dolore per ciò che il lettore è riuscito a raccogliere nelle 300 pagine e oltre.
Grossman sa giocare moto bene con le parole e ciò che infligge al lettore, non sono piccoli taglietti a cui basta un cerotto per curare la ferita, ma si tratta di vere e proprie stilettate, di un coltello che penetra nell'animo lasciando cicatrici profonde e difficili da rimarginare.
Il rapporto tra Yair e Myriam, le lettere sono il simbolo del dolore che li attraversa dal quale sembra non esserci redenzione. Più che lettere, sono un dialogo con sé stesso, ricco di angoscia che porta ad annegare facendosi del male. Sicuramente si tratta di un romanzo da leggere con cautela facendo ben attenzione a leggere il bugiardino per via degli effetti collaterali e controindicazioni che potrebbero risultare dannosi.
Profile Image for Nele.
Author 5 books45 followers
June 24, 2024
Een verre van gemakkelijk boek. En tegelijk: wat een boek! Heftig, snijdend, in de gapende wonde wondermooi. Het verhaal op zich is onwaarachtig. Je moet je open durven te stellen voor de metafoor die het boek - zo lees ik het toch - is, je moet Jaïr, Mirjam, Anna, Ido, Jochai de kans geven om onder je huid te versmelten en als de verschillende tonen van één akkoord uit je borstkas te weerklinken. Relaties als de veruitwendiging van het innerlijke gesprek. De ander als brug om de kloof in jezelf te dichten. Zoiets ...

Ik heb zoveel rake zinnen gemarkeerd tijdens het lezen dat het boek eigenlijk één lang onafgebroken citaat voor me geworden is. Deze ene zin vat het voor mij misschien wel samen:

"Want wij zijn uit de verbeelding voor elkaar geschapen"

David Grossman, jouw woorden zijn ons mes!
Profile Image for Alessia.
28 reviews24 followers
May 15, 2021
Come leggere il diario di uno stalker.
Un amore platonico affrontato in modo davvero pesante, due palle
Profile Image for Maria Pallozzi.
84 reviews13 followers
September 4, 2011
Io penso che leggere questo romanzo sia stato un grosso errore da parte mia. Un atto di autolesionismo bello e buono. Voleva essere un esorcismo, e invece le ferite si sono riaperte di nuovo, la crosticina è caduta dopo nemmeno dieci pagine. Il sangue fuori i miei vasi sanguigni.
Io sono stata Yair, e sono stata Myriam. Allo stesso tempo chiedevo d'essere vista e di poter guardare gli altri.
Ho incontrato uno Yair, o una Myriam anche io, e allo stesso modo, in modo meno lirico, gli chiesi di essere il mio luz.
O forse chiesi che le parole fossero il nostro luz, e che perfino il tempo e lo spazio, e il corpo, tutto venisse rivestito da una coltre dattiloscritta di caratteri.
Per questo rivedere l'irrimediabile caduta di lei nell'innamoramento, e lo sfruttamento di lui nei suoi confronti per liberarsi, riversandole addosso il suo livore mi hanno toccata nel profondo.
E' una storia che tutti abbiamo vissuto, e che probabilmente chi ha utilizzato un po' le chat per trovare un altro sé stesso e non qualche maniaco da quattro soldi ha vissuto meglio di altri.
Ho trovato così semplice leggere la parte dedicata a Yair. La sua scrittura così lirica, la poesia di una frase, la struggente dolcezza con cui plasmava le cose agli occhi di lei. Ruggivano le sue parole, coprendosi di menzogna, e lei nonostante covasse il suo dolore personale, fatto di Yoachi, di Yair, del non sentirsi pienamente donna ( così materna gli diceva lui, e come doveva ghignare di dolore lei leggendo quel solo termine che la riduceva nell'unico ruolo che la natura le impediva di assumere), lei nonostante non fosse felice quanto lui, ha lasciato che il bisogno di Yair di possedere la sua mente, il suo corpo attraverso le parole prendesse il sopravvento, che ogni barriera svanisse, si è lasciata ferire volutamente per lenire ferite non sue, e lo ha cullato con amore, finchè lui glielo ha concesso.
Io la vedo così, lui l'ha usata, abusando del suo tempo e della sua bontà (sì abusando), certamente spinto non da fini ignobili, per una necessità segreta e privata, la possibilità di salvarsi dalla solitudine, e lei, stupidamente, o forse volutamente (sì, volutamente) si è lasciata usare, ha assunto per l'ennesima volta il ruolo di balia.
In un mondo giusto lei non avrebbe dovuto rispondergli, sarebbe dovuta scappare, impedire a quell'amore che già da principio aveva compreso che l'avrebbe divorata di svaporare, estinguersi sul principio.
Invece non 'ha fatto.

Questo mio pessimismo non viene sciolto nemmeno dalla certezza di Myriam di amare Amòs, questo non toglie che lei provi lo stesso, in modo diverso e più forte, anche per Yair.
Non so se Yair l'amasse ancora al cadere della pioggia, o se abbia gridato il suo nome sempre spinto da quella meschinità che lo caratterizza. Come non amarlo, tuttavia.
So solo che questa storia mi ha toccato molto, è la storia che avrei potuto scrivere anche io, perchè io stessa l'ho vissuta in prima persona, e mi è molto cara.
Insomma, 5 stelline, e perdonate l'interpretazione del testo presumibilmente sbagliata.
Profile Image for Claudia Gualina.
209 reviews33 followers
January 2, 2013
Ad un raduno del liceo, Yair vede una donna sconosciuta, Myriam e decide di scriverle una lettera per proporle di intraprendere per un anno una corrispondenza libera e senza vincoli. La donna accetta. Nella prima parte, sono raccolte solo le lettere di Yair, tuttavia la personalità di Myriam emerge comunque grazie agli accenni che lui sparge qua e là. L’uomo racconta della sua vita, in modo particolare della sua infanzia, riportando anche episodi non molto positivi, riuscendo comunque a sentirsi meglio, come se attraverso le parole potesse “purificare” la nefandezza di una porzione della sua anima. La corrispondenza viene interrotta bruscamente da Yair, dopo un viaggio a Tel Aviv, prima del termine fissato dalla “ghigliottina”. Inizia, quindi, la seconda parte del libro, in cui Myriam tiene un diario, dove narra alcuni frammenti della sua giornata e raccoglie i suoi pensieri. Nel finale, arriva l’agognata pioggia ed i due protagonisti possono finalmente parlarsi, dopo mesi di silenzio. È decisamente un romanzo forte, non è certo il solito libro epistolare. Grossman ha un modo di narrare molto particolare. Ho davvero adorato il suo stile ed il suo lessico: ha scelto con cura le parole da accostare per creare della immagine linguistiche davvero magnifiche. Mi ha molto colpito la sincerità con cui Yair parla della sua vita ad una sconosciuta, senza censure ed inibizioni, riuscendo a vedere i suoi avvenimenti passati sotto un altro punto di vista, esterno da lui. Come Kafka scrisse a Milena: “Amore è il fatto che tu sei per me il coltello con cui frugo dentro me stesso”.
Profile Image for Nadia.
736 reviews186 followers
May 9, 2021
Noioso, pesante e prolisso. Questi gli aggettivi che mi sono venuti in mente appena terminato il libro.
Leggerlo è stata una sofferenza, avrei voluto mollarlo da subito ma no, stoicamente sono andata avanti per vedere fino a che punto sarebbe arrivata questa storia d'amore epistolare.
Niente, non mi è piaciuto niente. Ma soprattutto non mi è arrivato nulla, a parte la voglia di prendere a schiaffi qualcuno.
A me le storie tormentate e tormentose piacciono molto, ma forse Grossman è a livelli troppo alti per i miei standard. Non amo le cose troppo cerebrali e annessi "pipponi" mentali.


Profile Image for Daniele.
304 reviews68 followers
August 10, 2019
Che creatura meravigliosa Myriam!
Profile Image for Arianna Nicolini.
18 reviews6 followers
July 10, 2018
Non riesco a sopportare il protagonista, nemmeno a 40 pagine l’ho mollato. Mi sembra la storia di uno stalker, di un maniaco e il modo in cui il protagonista scrive le lettere mi fa sentire viscida. Davvero terribile.
Profile Image for Chiaruccia.
55 reviews
February 19, 2016
A 300+ pages summary:
a pshyco sees a woman, does some mental mansturbation about it and starts writing her letters. Dysfunctional relationship nonsense.
Profile Image for cristina.
54 reviews1 follower
February 3, 2020
Una platessa al vapore senza condimento è meglio
Profile Image for Silvia ❄️.
241 reviews33 followers
April 7, 2021
Ho avuto un rapporto quasi conflittuale con Yair e Myriam, i protagonisti di questo romanzo epistolare. Ho impiegato un po’ di tempo per riuscire ad entrare nella testa di Yair, l’empatia non ha funzionato fin da subito. Inizialmente, provavo quasi antipatia per lui, mi sembrava una persona bipolare, paranoica, incapace di prendere una decisione senza pentirsi l’attimo dopo, in un primo momento dà libero sfogo ai suoi pensieri e l’attimo dopo si ritira nel suo guscio per paura di spaventarla, sempre troppo preoccupato della reazione che avrebbe potuto avere Myriam, incapace di fidarsi del proprio istinto. In seguito, però, sono stata totalmente rapita dalla profondità dei suoi sentimenti, della capacità di provare un amore platonico, ma al contempo così intenso, verso una persona vista solo per pochi minuti. Sono rimasta stupita, alla fine della parte dedicata a Yair, quando ha deciso di troncare con lei, dopo il viaggio forzato a Tel Aviv. In questa città ha avuto una sorta di crisi psicotica molto forte, che gli ha fatto rivedere tutte le sue priorità e gli ha dato modo di passare in rassegna tutte le emozioni ed i sentimenti provati fino ad allora. Myriam ne è uscita totalmente devastata. In poco più di 8 mesi lei ha trovato in Yair una sorta di rifugio, le ha porto su un vassoio d’argento la chiave per aprire il suo cuore. Improvvisamente si sente svuotata, nostalgica, arrabbiata, inconsolabile, inizia a scrivere su un vecchio quaderno come se stesse rispondendo a lui, non potendo fare altro, dopo che Yair ha interrotto bruscamente la corrispondenza. È straziante come descrive la malattia di suo figlio Yochai, come negli anni sia peggiorata e come lei non si arrenda, utilizzando tutto il suo affetto di madre devota e amorevole. Avrebbe bisogno di Yair, ma lui non c’è più. Con l’arrivo della tanta desiderata pioggia, avviene anche l’agognato incontro tra i due, dopo una telefonata piuttosto singolare e improvvisa dell’uomo a Myriam. Ho amato il fatto che i personaggi abbiano scelto appositamente di comunicare tramite lettere scritte a mano, nonostante vivano già in un’epoca in cui esistano altri mezzi di comunicazione più veloci. Dopo una serie di sentimenti contrastanti, posso dire che questo romanzo è scritto talmente bene, da sembrare che non sia scaturito dalla penna di una sola persona e che non siano lettere fittizie. Sembra che appartengano a persone realmente esistite e che abbiano provato davvero tutte quelle emozioni, in un tempo e in un luogo non troppo lontani.
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Profile Image for Simona B.
928 reviews3,150 followers
January 21, 2016
"Non sai di quante allusioni a te sia pieno il mondo"

E' stata una fatica immane finirlo. E non lo dico né con rimpianto né con immensa gioia, badate bene che il mio è un tono perfettamente neutro, sebbene quasi tutte le recensioni che ho letto di questo libro abbiano un tono molto più che appassionato.
I miei sentimenti durante a lettura sono stati decisamente altalenanti: le prime quaranta pagine le ho amate con tutta me stessa, poi il mio entusiasmo si è raffreddato fino ad arrivare alla seconda parte, intitolata "Myriam". Intensa, molto più di tutti gli sproloqui di Yair.
Anche se c'è da dire che ho letto questo libro in maniera molto 'egoistica': le pagine che ho trovato più belle ed emozionanti sono anche quelle che mi rappresentano di più, dove ciò che provavo io si rispecchiava nelle riflessioni dei due protagonisti. Non ho guardato a ciò che provavano loro, ma a ciò che provavo io.

"Mi sento attratta anche da semplici parole della vita di tutti i giorni. (...) accendo la radio e cerco di riconoscere un messaggio inviato a me sola, come la strofa di una canzone che sembra "appartenerci", o una frase senza significato, e allora mi dico: ecco, tutto tra noi è vuota illusione."

Sotto questo aspetto mi sono ritrovata piacevolmente coinvolta nella vicenda (ma esiste, in questo libro, una vicenda?).
Nel complesso non mi ha lasciato molto. Ha più che altro saputo tradurre in parole sentimenti che provavo già.

"E' una legge non scritta: chi vuole starmi vicino deve assumersi la responsabilità della mia anima."
Profile Image for Giulio Ciacchini.
389 reviews14 followers
October 7, 2025
Illegible
L���idea di partenza è interessante e originale: un uomo, Yair, decide di scrivere a una donna quasi sconosciuta, Miriam, proponendole un rapporto fatto solo di parole, una corrispondenza segreta e profonda che non diventi mai reale. Un amore vissuto esclusivamente attraverso la scrittura, come un esperimento di intimità assoluta.
Lo svolgimento invece mi ha lasciato sgomento.
Immagino che per apprezzare una lettura di questo genere si debba avere una sensibilità particolare.
Ho notato che molte recensioni positive sono di donne, il che ha senso.
Infatti è un libro che può affascinare chi ama la psicologia delle relazioni, e la scrittura analitica, ma che per me è risultato lento, contorto insomma estenuante.
Pur partendo da un concept affascinante, ho trovato il libro estremamente faticoso da leggere. Lo stile di Grossman è denso, circolare, a tratti ossessivo: le lettere di Yair sembrano più dei flussi di coscienza che un vero scambio, e col passare delle pagine diventano ripetitive, introspettive al limite dell’illeggibile.
Il tono della lettera è ambivalente: da un lato tenero, dall’altro possessivo, quasi disperato. L’autore mostra con lucidità quanto la scrittura possa diventare una trappola, un modo per costruire un legame che ci sembra autentico ma che è, in fondo, un dialogo con noi stessi.
Eppure, è proprio qui che il romanzo diventa difficile: la ripetizione, il continuo scavare nei sentimenti, l’assenza di azione concreta finiscono per logorare il lettore. La frase “anche se parleremo per trent’anni, mi sentirò sempre come se avessimo appena cominciato” sintetizza perfettamente questo circolo senza fine: un amore che non si compie mai, che resta sempre sospeso, come un desiderio che si alimenta del proprio vuoto.
Forse non ti capisco, forse sei completamente diverso da come ti immagini. Dopotutto ti spio attraverso le fessure e mi invento una storia che magari è soltanto immaginaria. (Sai ​​cosa non è immaginario? Quello che il mio corpo ti sta dicendo in questo momento.)
Eppure ho la sensazione che ogni cosa che mi racconterai perché ciò che a un primo sguardo potrà sembrarmi contraddittorio, e mi colpirà con inconsueta durezza così già che in seguito la capirò. Capirò quanto sia giusto per te e radicata in te, nel tuo profondo, tanto da divenire legge
Sono anch'io così per te? (Credo di no.)
Non allontanarti. Ho bisogno di te. Abbiamo ancora molto di cui parlare, siamo solo agli inizi. Lettera dopo lettera capisco che abbiamo appena cominciato. Non solo: anche se parleremo per trent'anni, mi sentirò sempre come se avessimo appena comminciato.

Non essendo un amante dei romanzi epistolari, ho sentito il peso della forma: la narrazione si muove poco, tutto resta chiuso nella mente e nelle parole dei protagonisti, e la storia sembra girare su se stessa senza mai evolvere davvero.
Inoltre il protagonista non ci sta troppo con la testa
Nudo, invece, improvvisamente, potevo farlo, me n'era venuta voglia. Pensa: ballavo nudo, raggiante di felicità. Forse è impossibile non essere belli quando si è felici e Maya parve quasi sul punto di lasciarsi andare. Sentii che il desiderio cresceva in lei e per un momento sembrò come sradicarsi da se stessa. Ma poi non lo fece. Perché il poliziotto nel tuo sogno pretendeva che tu sporgessi denuncia contro di me? Per averti scritto delle lettere minatorie?
(Come mi sono sentito rinascere, all'improvviso, quando hai detto a quell'idiota ficcanaso che ti sembravano piuttosto lettere minatorie nei miei confronti forse è proprio per questo che non mi lasci.)
Ballavo nella foresta. Magari potessi ballare così ora, in questi anni. Ballavo perché, inaspettatamente, non aveva cominciato a rodermi il solito dubbio, il brivido di freddo. O meglio: stava per arrivare, naturalmente È un meccanismo che in me funzio-na sempre, appena il cuore mi si allarga per qualche motivo, la vescichetta piena di veleno si svuota subito nell'apparato circolatorio. Ma quella volta mi provocó una reazione contraria. Mi scatenai ancora di più, non so perché. Forse sentivo che stavo finalmente facendo lo sbaglio giusto e, anche se Maya mi aveva già girato le spalle tornandosene in macchina, non riuscivo a smettere di correre tra gli alberi e di ballare, così, nudo.

Insomma un pò matto questo Yair, che corre nudo in mezzo a una foresta...
La seconda parte, in cui Miriam prende voce, porta un po’ di sollievo ma non riesce a risollevare il ritmo. Persino il finale, pur coerente con il tono malinconico dell’opera, lascia più un senso di stanchezza che di commozione.
Così dirò, e tu griderai basta, basta, perché sai già che quando
scrivo una cosa del genere, frutto dell'autoesaltazione, mento. Ti sono di nuovo vicino-a-una-distanza-da-urlo. Aiutami contro di me, ti prego. Guardami dritto negli occhi e chiedimi di nuovo, come hai fatto nella lettera, se per caso i muscoli dorsali della mia anima non si stiano atrofizzando e se tu non stia diventando troppo pesante per la mia illusione. Chiedimi dell'altro, chiedimi quali sono le mie vere sensazioni quando ti apri così davanti a me. Non rinunciare, aiutami a combattere il gemello nero che c'è in me, perché da solo non ne sono capace, non posso vincerlo. Chiedimi di affrontare senza riserve i miei sentimenti verso questa tua ferita aperta che mi risucchia al suo interno, richiudendosi sopra di me. Chiedimi di provare il dolore di un altro, di sentire dove fa male, in quale punto del corpo. E se ritengo davvero possibile provare il dolore di un altro, o se per me è solo una menzogna qualsiasi, una frase vuota. Ripeto la parola "dolore" come fa Yochai con le parole che non capisce. Hai detto che in questo modo cerca di tenere lontano le cose che non conosce. Dolore dolore dolore.
Profile Image for Grazia.
503 reviews219 followers
January 16, 2015
Un uomo, colpito da uno sguardo e una movenza di una donna nel suo contesto di insegnante, decide, come se in questo moto avesse riconosciuto una persona della sua stessa "razza", di cominciare a scriverle, per far si' che le sua anima e quella di lei si incontrino in un mondo fatto solo di parole... ["...noi due siamo gente che vive di parole..." - "...la voce potrebbe essere troppo reale"] Straordinariamente, la donna lo corrisponde... perchè, come scopriremo cammin facendo, lei è la donna che risponde, sempre...["... hai cominciato a spiegare a te stessa che in fondo comincia sempre cosi', dallo sguardo di uno sconosciuto..." - "Come sei entrato nella mia vita? Com'e' possibile che fossi cosi' indifesa? E non sei nemmeno entrato da una finestra o da un lucernaio. Sei riuscito a trovare una fessura attraverso il quale mi hai trafitto il cuore"] Il romanzo è la storia di Yair, Myriam e della pioggia... E' un' incredibile, elegantissima, come le parole di cui si compone, storia dell'incontro di due anime ferite. Dapprima tutte le lettere di Yair a Myriam, scritte in modo incalzante, vertiginoso, tanto poetiche da lasciare senza respiro... ma anche prolisse, ridondanti a volte barocche ["...le mie lettere sono come una matassa..."] [Il passaggio in cui Yair appende tutte le lettere di Myriam nell'albergo a ore in cui è malauguratamente approdato suo malgrado, è struggente... ] Poi i diari di Myriam, la sua angosciante realtà, solo intuita tramite i racconti di Yair, che rivelano, tramite pacate e ordinate parole, la potente tristezza della sua vita... Il silenzio di Yair, dopo otto mesi di corrispondenza incessante... Il dolore di Myriam per questa assenza di Yair, la necessità di un incontro sul piano fisico, da lei richiesto e da Yair negato ["Ma consolare? Far rivivere? Per questo occorre vedere degli occhi di fronte a se', toccare delle labbra, delle mani, un corpo che si ribella e strepita contro le tue idee di astrattezza "pura"" e ancora "Un altro giorno. Non ci sei. Non smetto di guardare il cielo. Come sei riuscito a trasformare il mondo intero in un'enorme morsa che a poco a poco si stringe intorno a me? Basta, basta, basta"] E poi la pioggia, risolutrice... Un romanzo, a mio parere, di una bellezza sconvolgente. Un romanzo che è una terapia per l'anima. "Non avevo mai immaginato che conoscere il linguaggio di un estraneo potesse essere eccitante come il primo contatto con il suo corpo, il suo profumo, la sua pelle, i capelli e i nei."
Profile Image for Frannie.
508 reviews221 followers
March 24, 2018
C’ho provato, giuro che c’ho messo tutto l’impegno di cui sono capace, ma alla fine non sono riuscita a terminarlo e mi dispiace molto, perché non succedeva da un bel po’.
In questo romanzo scritto unicamente in forma epistolare, un uomo di nome Yair, dopo aver notato una donna sconosciuta ad una riunione del liceo, decide di iniziare con lei una relazione fatta solo di lettere, in cui le apre la propria anima.
La premessa sarebbe potuta essere interessante e forse sarei pure riuscita a passare sopra al fatto che i romanzi epistolari solitamente mi danno sui nervi, ma la verità è che ho detestato il protagonista (ma soprattutto lo stile di scrittura) fin dalla prima riga: tutto questo parlare per metafore, immaginare scene e incontri che in realtà non avvengono, piazzare lì dei ricordi a casaccio, senza un filo logico e senza approdare da nessuna parte mi ha snervata. Per non parlare della sua continua tendenza a sminuirsi, salvo poi ritrarre Myriam, la donna a cui si sta rivolgendo, con un lirismo esagerato e con una presunzione davvero insopportabile, quasi fosse l’unico in grado di cogliere il senso di ogni suo gesto e di ogni espressione del suo viso.
Non mi sorprende che si tratti di uno dei libri più citati della storia, le frasi poetiche e filosofeggianti ci sono eccome; peccato però che l’intero libro ne sia infarcito a tal punto da risultare pesante, prolisso e insostenibile, almeno per quanto riguarda la mia esperienza di lettura. Dicono che se si riesce a superare la prima parte, quella più impegnativa, il resto è davvero magnifico. Ma nel dubbio, almeno per adesso, io ho deciso di fermarmi qua.
Profile Image for Ellis ♥.
998 reviews10 followers
May 15, 2019
Che tu sia per me il coltello di David Grossman, va detto subito, è un libro impegnativo. Il mio rimane un parere puramente soggettivo poiché, infatti, mi sono resa conto che questo libro ha suscitato non poche diatribe. C'è chi lo definisce un capolavoro della narrativa contemporanea, chi una noiosa e pedante serie di pensieri contorti e forzatamente filosofici. Insomma questo è uno di quei libri che o si ama o si odia e a me non è dispiaciuto. Grossman con questo romanzo epistolare tratteggia con meticolosità un dialogo a due voci sulla potenza dei sentimenti. Mi ha molto colpito la versatilità dell'autore di immedesimarsi dapprima nell'animo maschile e poi in quello femminile in maniera così agevole, ne viene fuori un libro non convenzionale sull'amore. Eppure, ai fini della narrazione, non condivido la scelta dell'autore di suddividerlo in sezioni, prima Yair e poi Miriam, sarebbe stato più incisivo leggere una sorta di "botta e risposta" tra le due controparti. Tanti gli aggettivi che si prestano a descrivere le caratteristiche : tagliente, denso, poetico, cerebrale, struggente etc... Sicuramente è d'impatto la tecnica del flusso di coscienza unita ad uno stile molto ricercato, a creare quasi una sorta di climax in crescendo... Ciò mi ha molto disorientata, tanto da sentire l'esigenza di rileggere alcuni passi più volte pur di capirci qualcosa, soprattutto all'inizio. Un libro non per tutti, lo consiglio in particolare a chi ha una spiccata sensibilità e stia cercando un romanzo di valore e introspettivo da assaporare a piccole dosi.
Profile Image for Christine Bonheure.
808 reviews300 followers
August 23, 2019
Niet mijn meug. Vanaf pagina 50 wist ik al dat het niets ging worden, maar ik zette door omdat K., een veellezende vriendin met een uitmuntende smaak, dit als hét beste boek ever omschrijft. Helaas, wat ik aan het lezen was vond ik enerverend saai. Het uitgangspunt mag er zijn. Een man ziet een onbekende vrouw op een reünie, is onder de indruk en begint haar brieven te schrijven. Maar zulke pedante brieven vol narcistische eigenwaan heb ik nog nooit gelezen. Maar wat erger is, die vrouw gaat daarop in! Mocht ik zo’n brieven krijgen, ik geef die man meteen aan voor stalking. Je krijgt ook alleen maar zijn brieven te lezen en niet haar antwoorden, en dat beschouw ik als een gemis. Haar dagboekfragmenten komen pas in deel twee aan bod, zo’n 250 pagina’s verder. Het idee dat het boek dan zou beteren, deed me verder lezen. Helaas pindakaas. Véél tijd verloren. K., zijn we nog vriendinnen? ☺
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