A Posillipo non succede mai niente. Da quando Denis Carbone è stato sbattuto nel commissariato di quel quartiere di signori per un brutto affare di scommesse, il suo fiuto da segugio si è dovuto misurare al massimo con qualche topo d'appartamento. Ma una mattina d'agosto il corpo di Ester Fornario, ricca, disinibita e bellissima, viene trovato ai piedi della torre che domina la sua villa da copertina: dopo dieci anni d'inattività forzata, è per Denis l'occasione perfetta per placare la sete di giustizia che insieme al Macallan gli sta bruciando il fegato. Per la squadra Mobile, che minaccia di scippargli l'inchiesta, sarebbe fin troppo facile chiudere il caso incastrando uno degli amanti dell'ereditiera, ma la caccia privata dell'ispettore Carbone, tallonato nell'ombra da ambigui figuri, rischia di portare alla luce una verità molto diversa. Una verità che ai piani alti della questura di via Medina non piace neanche un po', e che a Denis potrebbe costare non solo il posto, come dieci anni prima, ma la vita stessa. Per chi come lui le regole non le ha mai seguite non sarà un problema mettere la soluzione delle indagini davanti a tutto il resto, ma stavolta scoprirà suo malgrado che il nemico non ha un solo volto e che la cosa più saggia da fare sarà tenere il dito ben fermo sul grilletto. Dal giallista più spregiudicato e originale della sua generazione, una nuova serie noir in cui il bene e il male si scambiano di posto in modo frenetico, sullo sfondo di una Napoli vibrante di rabbia e rimpianto, d'amore e malinconia.
Angelo Petrella è nato a Napoli nel 1978. Ha scritto i romanzi Cane rabbioso (2006), Nazi Paradise (2007), La città perfetta (2008), Le api randage (2012), Pompei. L'incubo e il risveglio (2014), Operazione Levante (2017), tradotti anche all'estero. Come sceneggiatore firma soggetti e script per il cinema e la televisione.
Poco più di un racconto lungo, questo libro ha dalla sua la velocità di lettura. E' una storia che si legge senza grandi problemi, anche perché è abbastanza coinvolgente. Ho trovato però la trama un po' ingarbugliata e il protagonista un po'... "troppo". Troppo maledetto, troppo ubriacone, troppo sofferente per un amore perduto e allo stesso tempo troppo intelligente e intuitivo... e pure un po' Rambo, visto che viene ferito ad un braccio e si ricuce la ferita da solo, dopodiché si rituffa nell'azione sgominando la banda dei cattivi che gli sparano addosso senza scrupoli... Forse se l'autore non avesse esagerato nel creare il personaggio maledetto e la trama intricata la lettura ne avrebbe giovato. Del resto che "il troppo stroppia" lo dicevano già le nostre nonne...
“È finita da un’ eternità. Non era semplice dimenticare e andare avanti. Puoi rialzarti e proseguire per la tua strada un’infinità di volte, ma il ricordo rimarrà sempre: è l’unica cosa che ti è precluso resettare.” Fragile è la notte Angelo Petrella Estratto La strada per cercare di migliorarsi e provare a vivere bene è sempre in salita. A volte lievemente, spesso ripida. Immagino sia più facile, quindi, lasciarsi andare in discesa verso l’autodistruzione rotolando giù trascinandosi dietro rimpianti e rimorsi. Denis Carbone ha sbagliato. Nel lavoro così come nell’amore. E sta pagando ma continuando a sbagliare pur accorgendosene. Lavora presso il commissariato di Posillipo dove non succede mai niente e quando gli capita la morte sospetta di una donna bellissima, sola, ricca, sfrontanta, trovata cadavere ai piedi della torre del palazzo dove vive, con evidenti segni di trauma non compatibili con la caduta, in lui si innesca un meccanismo sopito che riattiva il suo desiderio di verità ma soprattutto la sua sete di giustizia. Un poliziesco breve e asciutto che si srotola sull’onda del classico hard boiled senza risparmiare scontri e colpi di scena, dove il protagonista si ascrive perfettamente alla categoria: gran bevitore, imperituro fumatore con un passato irrisolto, un presente problematico ma con un fuoco dentro che alimenta la passione con cui svolge la sua indagine senza badare a leggi o regole. Tutto questo arricchito dal forte contrasto tra alcune zone di Napoli, eleganza e degrado. Una lettura facile ed incalzante.
La storia scorre bene fino agli ultimi capitoli dove arranca un po’ e nelle ultime pagine fa addirittura un riassunto dell’intrigo 😳 Come se non si avesse fiducia nel lettore 😅 Il personaggio principale ha qualcosa di Non originale: un mix tra gli altri ispettori, commissari, detective, poliziotti già letti in libri del genere. Consiglio comunque la lettura, è piacevole ed è scritto bene.
Carbone est commissaire à Naples. Il traite des faits divers. Il a été muté parce qu'il s'est fait grillé par un collègue pour corruption. Il est appelé pour enquêter sur le décès d'une femme, retrouvée dans le bas de sa maison. Elle avait une vie solitaire au premier abord mais Carbone découvre vite qu'elle cachait des mœurs bien différents. Le gros point négatif, c'est le personnage principal. Il est alcoolique, obsédé par son ex. Il passe son temps à ressasser. A force, ça devient lourd. Il cache des preuves. Un personnage vu et revu. Un cliché ambulant. Le roman pourrait être bien meilleur mais l'intrigue est gâchée par le personnage principal.
Ho comprato questo libro un po’ per caso. Sempre per caso, l’ho letto poco dopo il librone di Don Winslow, Corruzione. Il poliziotto corrotto alcolizzato impasticcato maledetto incapace di amare ma in fondo buono di New York vince a mani basse sul poliziotto corrotto alcolizzato impasticcato maledetto incapace di amare ma in fondo buono di Napoli. Due stelline di incoraggiamento.
Il protagonista del libro è Dnis Carbone, un polizziotto alcolizzato, finito nei guai e mandato in esilio a Posillipo. Gli viene affidato un semplice caso di apparente suicidio che si rivelerà invece un assassinio in cui sono coinvolte persone molto influenti e vicine a Denis. Un libro scorrevole da leggere tutto d'un fiato!
L’inizio è promettente. Dopo una trentina di pagine si va a rilento. Infine riprende il ritmo circa verso pagina 80. Il protagonista è un coacervo di stereotipi, oltre ad essere “immortale”. Anche meno, direi...
Libro breve ma piacevole nella lettura che va dritto al nocciolo della vicenda. Quasi tutti i clichè dei libri gialli sono presenti, ma nel complesso non gravano nella lettura del libro. Buon libro da leggere sotto l'ombrellone.
Un giallo crudo ma intenso e pieno di colpi di scena tra Posillipo, Lago Patria e Fuorigrotta. Non conoscevo questo autore ma continuerò a leggerlo appena potrò
Prima e speriamo l’ultima delle indagini di Denis Carbone. Un coagulato di stereotipi triti e ritriti, senza nemmeno una storia interessante o personaggi di spessore a fondamento.