Marco Vichi was born in Florence. The author of eleven novels and two collections of short stories, he has also edited crime anthologies, written screenplays, music lyrics and for radio, and collaborated on and directed various projects for humanitarian causes. His novel Death in Florence won the Scerbanenco, Rieti and Camaiore prizes in Italy. Marco Vichi lives in the Chianti region of Tuscany.
È la prima volta che impiego tanti giorni per leggere un'avventura del commissario Bordelli. Troppo lungo, troppe reminiscenze dei tempi che furono, troppi rimpianti che occupano più spazio della vicenda poliziesca, che invece doveva essere il fulcro del romanzo, la cui trama alla fine risulta assai esile.
1967 Dicembre - Il commissario Bordelli deve risolvere il caso di omicidio di un ricco vedovo trovato infilzato con un fioretto nel suo studio. Nel frattempo aiuta una vecchia conoscenza ricercata dai servizi segreti.
This is a progress review. I quote from the novel itself:
The traffic in Piazza San Gallo was heavy and moved at a snail’s pace. Once he got beyond it, he turned into Viale Don Minzoni. After the flyover at Le Cure, the traffic flowed a little more easily, and in a few minutes he turned onto Via Baldesi.
And that's about as exciting as it gets…
Finishing this book is going to be a fete of endurance on my part.
More to come (maybe)…
I'm at 75% read and … He turned down Via dei Neri and was submerged by a river of people. He didn’t dare imagine the situation in the streets even closer to the centre, where he had to meet the mystery woman.
Aaagggghhhhhhhh! Will we ever get to the conclusion?
It's done! I've finished this terrible book!
I started this series because I love Florence, I'm a student of the Renaissance and Niccolo Machiavelli is my hero! Strange reasons to read a crime novel and criteria I will never use again.
If you are tempted to read these novels, as I was, then my advice is to resist that temptation and read something more enjoyable.
Wow, gone are the days when I thought Inspector Bordelli was an Inspector Montalbano poor relation. This sixth book in the series was a thoroughly good read. The characters have grown throughout the books and the interlinked story lines grab your attention. The dinners with friends and the ritual of all telling a story from their past experiences are thought provoking. There were certainly many “Ghosts from the Past” in this book. Inspector Bordelli obviously solved the mystery with help from various sources. SPOILER ALERT - hell have no fury like a woman scorned!! What next for Inspector Bordelli with 3 years before retirement - will he ever find the lady of his dreams?
I didnt recall anything about this one, so it was refreshing to read it again, the plot and culprit was very obvious (maybe I remembered) but it really jumped out at me.
Its a shame I have again come to the end of this series, I do hope more will be translated and even like before the Bruno novels with the Colonel. He seems an interesting protagonist. I guess I will have to learn Italian!
These are underrated novels, if you like Maigret, Montalbano or Bruno novels these would be right up your street.
Original Review Superb conclusion to the six (at time of reading) Inspector Bordelli novels, I really enjoyed this one and I hope that more of the series gets translated.
I enjoyed meeting the usual suspects and we made a new friend in Colonel, who also has a series of his own, I hope they are translated too.
I concluded before the big reveal who I thought the murderer was and I was correct in my assumption.
I have to say this series of novels has been one if my favourites, certainly up there with the top detective fiction. I hope one day to visit Florence and relive the escapades of our beloved Inspector Bordelli.
Un romanzo coniugato tutto al passato remoto; un'indagine, questa - invece - al presente, un po' defilata, che fa da contorno.
Tutto sommato non male: il solito ottimo Vichi per quel che riguarda la scrittura; di contro, un Vichi che imprime al romanzo una vena nostalgica, allargando lo sguardo sui personaggi, sui loro caratteri, sul loro vissuto, sulla loro umanità.
Tutto molto bello, ma alla fin fine questi lunghi viaggi nella memoria rallentano il ritmo del romanzo e affievoliscono un po' l'interesse per quella piccola vena "gialla" che si incontra all'inizio e che ogni tanto riappare nel corso del racconto. Quasi ce se ne dimentica... fino alla sua (non imprevedibile) risoluzione.
Geniale l'inserimento del colonnello Bruno Arcieri, nato dalla penna di Leonardo Gori, che chiaramente ha collaborato alla stesura.
Il racconto giallo, di per sé modesto, costituisce solo lo sfondo per il reale romanzo teso ad analizzare lo stato d'animo sofferto di un personaggio che ha vissuto epoche e scelte difficili e non riesce a trovare una realizzazione sentimentale. Molto ben descritta la vita di Firenze. nei suoi aspetti di vita quotidiana, ben lontana dal fenomeno del turismo
I slugged my way through this long, dull read and was shocked at how lousy it was. Redundancy abounds--as if the author has lost his marbles, something was lost in translation or he was getting paid by the word. I also admit to not giving a darn about the juvenile fantasies of a nearing 60 Italian police inspector. Hope for better next time.
Ogni giallista che si rispetti ha il suo investigatore di punta cui affidare i casi più difficili: Andrea Camilleri (il commissario Montalbano), Carlo Lucarelli (l’ispettore Coliandro), Gianni Biondillo (l’ispettore Ferraro), Luigi Guicciardi (il commissario Cataldo). Marco Vichi ha ideato il mitico Franco Bordelli, commissario di polizia della Firenze anni Sessanta, personaggio che nessun fiorentino dalla mezza età in su non può non amare. Bordelli, a un passo dalla pensione, è un uomo autentico, schietto, di poche parole ma di tanti e profondi sentimenti, amante della solitudine ma anche di ritrovarsi con gli amici più intimi per una gustosa spaghettata, accompagnata da un buon rosso d’annata. Il commissario si muove in una città unica e seducente, da cartolina d’altri tempi, quando viverci era più semplice, la criminalità non era ancora allarme sociale e tutto aveva una dimensione più umana rispetto già al decennio successivo. Con questo romanzo Vichi consegna ai suoi lettori un’altra indimenticabile avventura, un esempio di come la tensione letteraria che ruota attorno a uno specifico personaggio possa legarsi in maniera indissolubile all’atmosfera di una città. Fantasmi del passato, di Marco Vichi non è un giallo puro. Le prime 25, 30 pagine fanno da anticamera, un po’ sbilanciano anche il lettore meno sprovveduto. Per essere precisi il racconto poliziesco sta nel mezzo, non avvolge l’intera trama, a volte ce ne dimentichiamo persino. Il poliziesco arretra di fronte ad altro: intorno vortica un intreccio di storie parallele e di ricordi che si alternano tra loro senza creare disarmonie di sorta. Questa sensazione è tanto vera che una volta risolto il delitto, il romanzo non è ancora concluso, all’autore servono ancora una trentina di pagine per sciogliere nodi di diverso genere, di quelli che non si possono ignorare. Il tutto avviene con lo stile narrativo e con l’impostazione solita a cui lo scrittore ci ha abituato. Pertanto, se cercate un giallo potreste restare delusi da questa serie perché il toscano narratore delinea quelli che sono casi concreti senza tanti colpi di scena, senza tanti intrighi o fronzoli e con trame molto lineari ma lascia anche molto spazio all’aspetto umano e introspettivo dei suoi personaggi cosa che se mixata con il fatto che in questo particolare capitolo delle vicende, il passato è veramente molto presente, potrebbe annoiare, rendere la lettura più farraginosa. Insomma, scopo del romanzo non è solo risolvere il giallo, scoprire l’identità di colui che ha assassinato con un colpo di fioretto tale Antonio Migliorini, ma anche chiudere un capitolo dell’esistenza del commissario e far primeggiare quel volto, quella inflessione leggermente infantile che ce lo rendono simpatico, ingenuo quanto basta per non pregiudicare la perizia e l’intuito richiesti dal suo mestiere. Giallo di riflessione e intuizione più che di azione, dove i rapporti umani tra i vari protagonisti rivestono grande importanza, in un contesto storico e sociale fatto di valori autentici e tanta spontaneità, qualcosa di inimmaginabile oggi. Il punto di forza del romanzo è veramente tutto il contorno: tutti i particolari dell’ambientazione fiorentina, i ricordi, i riferimenti all’alluvione, i personaggi minori, come il colonnello Arcieri, i dialoghi del protagonista con se stesso. Alla fine ti rendi conto che lo scoprire chi è l’assassino è l’ultimo dei tuoi pensieri.
Reading Vichi's Inspector Bordelli books makes me reach for a map of Florence. He' got that in common with Donna Leon's Brunello, but Franco Bordelli drives more often than he walks, unless he's in the woods. Vichi's book is infused with the street life of Florence--its center and surrounding areas--as well as contemporary (to the novel's 1967 setting) culture--music, radio, TV, and movies--and steeped in the city's long history and famed literature, especially the writings of Dante Alighieri. Art for once takes a back seat.
180 The author sums up his desire for the reader: "A good feeling to lose oneself in a novel...like living another life."
420 "ghosts of the past" equal both Eleanora but also relate to the murder
The character's interest in women makes me uncomfortable. Italy's culture differs from American, and this was published originally in 2011. The British publisher brought it out last year. I like to think Bordelli's tendency to watch and admire any woman he sees in public is not meant to show him as a predator but rather as an admirer, but that's not the effect it has on me. I overlook it, for all the other aspects I enjoy in the novel.
44 Vichi compares the attempt to organize one's thoughts to "straightening books on a shelf."
61 What a coincidence that I read this book with a character ruminating on the big three in Tehran just after reading Kerr's thriller on the same topic.
76 When he lived in the city, he dreamed of country life. Now that he lives in Impruneta in a farmhouse, he considers getting an urban pied a terre.
77 Driving home--and Vichi usually describes the exact route, he'd fit in perfectly in New England--he describes a scene and captures a moment. "The moon was large, almost full. By its light, the soil under the dark branches of the olive trees looked almost phosphorescent." I know that look.
87 Bordelli believes his friend Dante's metaphor shows a knowledge of Bordelli's 3 murders...and a friend's absolution.
147 Listeing to Bach's suites: "revealing in the spiritual, earthy music, following its contours delicately as if through the brain's own pathways, as thou on a search for oneself."
396 "Distant memories which would disappear with him...It occurred to him housed this thought was. This was why writers jotted down their thoughts, to trick themselves into believing that memories wouldn't disappear."
397 "War was ugly but there was nothing better for revealing human nature." I agree that war offers a chance to reveal character--but I sometimes think it's too easy to use such extraordinary events to highlight human nature's chance to shine or dim. The small, every day moments, also reveal the best and worst. Maybe I want those emphasized because of the time when I live; however, we're getting more extreme chances to prove ourselves.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Durante l’alluvione che ha colpito Firenze nel 1966 il commissario Bordelli si è trovato alle prese con un caso che lo ha colpito profondamente, la crudeltà l’ha colpito nei suoi affetti più cari, tanto da spingerlo a decidere di farsi giustizia da solo e ad autosospendersi dalla Polizia, abbandonando il suo appartamento di Firenze per trasferirsi in un casolare all’Impruneta. È passato un anno, la riga nera sui palazzi rende indelebile il ricordo di quanto successo, ma nonostante tutto la vita ha ricominciato a scorrere regolare e Bordelli è tornato in questura e si ritrova ad indagare su un nuovo caso di omicidio. Antonio Migliorini, ricco e raffinato imprenditore, apprezzato per la sua generosità, viene trovato cadavere nella sua villa del Salviatino, trafitto da un fioretto. L’assassino non ha lasciato alcuna traccia nella villa della vittima e Bordelli si trova così davanti a uno dei casi più difficili della sua carriera. Parallelamente alla trama principale dell’omicidio, c’è la vicenda del colonnello dei Carabinieri Bruno Arcieri, protagonista dei gialli pubblicati da Leonardo Gori, che si trova in pericolo e viene ospitato da Bordelli nel casolare. Tra loro nascerà un profondo legame di amicizia fatto delle piccole cose quotidiane e dalla condivisione di ricordi anche molto dolorosi. I personaggi che ruotano attorno al commissario sono sempre gli stessi: l’ex prostituta Rosa; lo scassinatore e mago dei fornelli detto il Botta; il dottor Diotivede; il bizzarro "Archimede pitagorico" Dante; il solerte collaboratore Piras. Bordelli è un personaggio molto particolare: una vaga somiglianza con l’attore francese Lino Ventura, reduce dalla guerra contro i nazifascisti, un carattere talvolta ruvido e chiuso, ma sotto sotto gran sognatore e tenerone, molto sensibile al fascino di una bella donna e capace di innamorarsi ogni volta come un imberbe adolescente. In questo libro, ancor più che nei precedenti, il giallo si perde in un intreccio di storie parallele e di ricordi che si alternano tra loro. Infatti, una volta risolto il delitto, il romanzo non si conclude immediatamente, all’autore servono ancora una trentina di pagine per sciogliere nodi di diverso genere. L’autore per questa serie narra casi concreti senza tanti colpi di scena, senza tanti intrighi o fronzoli e con trame molto “semplici” lasciando molto spazio all’aspetto umano e introspettivo dei suoi personaggi; in questo particolare capitolo in cui il passato è veramente molto presente la cosa potrebbe annoiare un po’ anche se personalmente l’ho apprezzata molto. Si potrebbe definire un giallo di riflessione e intuizione più che di azione.
This is the latest in the Inspector Bordelli series, and we meet the inspector shortly after he returns to work in Florence after a six-month break. Like most popular police officers in fiction, Bordelli has his demons, and this is what makes him truly human. Frustrated by the inability of the legal system to provide justice for the murder of a young boy, he takes matters into his own hands. This leaves him guilt-ridden and tormented by his past failures.
When a popular local industrialist is found murdered, there are few clues and even fewer suspects and the case moves very slowly. This isn’t a problem though as this novel isn’t about solving a murder, but rather is a study of Bordelli’s life, his friends and the lifestyle he has adopted in the Tuscan hills. The picture is completed by the discovery of a past colleague and friend who is on the run from the secret security police for whom he works. Bordelli wastes no time in offering his home and his friendship, and a close bond of trust is formed between the two men.
Bordelli is a passionate man, and whilst he mourns the separation from his lover, Eleonora, this doesn’t slow him down in his relationships with other women, one of which will prove seminal.
The novel is written with great sensitivity and atmosphere which really immerses the reader in the lifestyle of Italians in both the countryside and the city of Florence. The pace is far slower than we are used to in a police procedural, but the resulting story is far more satisfying.
A further aspect is that the writer crosses paths with characters from the books of another author, Leonardo Gori which adds a different dimension.
I loved this book, and if you enjoy a detective with heart, you will as well.
Pashtpaws
Breakaway Reviewers received a copy of the book to review.
Sono indeciso. Forse si merita il massimo dei voti per aver finalmente incluso una battuta niente male sul cognome "inopportuno" del commissario. Storia, caratterizzazioni, luoghi, atmosfere. Tutto già visto nei romanzi precedenti, ma non se ne parla. Non ce ne è per nessuno. Bordelli è un personaggione, one, one.
Fra queste pagine (di goodreads) simpaticamente definito tra l'altro un vecchio bavoso, sarebbe probabilmente il primo ad apprezzare questo appellativo. Dopotutto, perché negare? A 57 anni si innamora perdutamente di qualsiasi paio di belle gambe gli girino intorno, incluse giovani donne sospette di omicidio, gioca con loro e immancabilmente finisce per farle piangere. Egli stesso però continua sempre a tormentarsi in maniera estenuante. Lacrime di coccodrillo? Non lo so, ma per fortuna ci sono sempre il Botta, Diotivede, Piras e gli altri a tirarlo su. Ah, questa volta anche Bruno Arcieri, personaggio uscito dalla penna di Leonardo Gori per una inaspettata "intromissione" letteraria. E graditissima, per giunta.
Risvolto Firenze, dicembre 1967. L’Alluvione è passata da poco più di un anno, lasciando a sua memoria una spessa riga nera sui muri dei palazzi, ma la vita in città ha ripreso a scorrere con i ritmi di sempre. Il commissario Bordelli è appesantito dai rimorsi di una faccenda non lontana nel tempo e dal desiderio struggente di una donna che ha perduto. Il ricordo di sua madre, scomparsa ormai da diversi anni, lo avvolge di dolce malinconia. Nel freddo di dicembre, in una villa sulle colline, un uomo molto ricco e benvoluto da tutti viene ucciso con un fioretto, e l’assassino non lascia nessuna traccia. Alle prese con questo difficile caso, Bordelli cercherà di scovare un minimo indizio che possa metterlo sulla buona strada per inchiodare il colpevole, ma nel frattempo si troverà a vivere situazioni del tutto inaspettate... e a dominare ogni cosa saranno i fantasmi del passato.
Spiace incontrare nuovamente un amico come Bordelli e dover constare che la storia che lo vede come protagonista non è neppure lontana parente di quelle passate che ti avevano fatto appassionare al personaggio, complice l'ambientazione fiorentina. In questo libro resta poco del giallo e dell'indagine che si colloca sullo sfondo, quasi fosse qualcosa di accessorio, per lasciare spazio ai fantasmi del passato, troppi, narrati troppo lentamente, sfuggenti e sfuggevoli. Peccato. Pare addirittura in alcuni momenti che Vichi tiri a scrivere. E nulla può da un lato la nuova presenza di Arceri, personaggio tratto dai libri di Gori, e dall'altro dei soliti amici del commissario e di Eleonora (evocata ogni tre pagine). Quando l'ho finito mi sono sentita quasi sollevata....
It's best not to go into the Bordelli novels as if they are murder mysteries to be solved, in the Agatha Christie mode, otherwise one will surely get frustrated. As readers have experienced before, Bordelli often wrestles with the idea of how to uphold justice, as much as who is responsible for committing an offence.
In Ghosts of the Past - a well-regarded man, with no enemies, is found murdered. It's difficult to see who has a motive to murder him, even if, like me, one figures out who it is and, even, why, the added complication is, what will Bordelli do about it.
This series has been a very interesting and entertaining addition to my reading - but I would caution against judging the books by the rather twee UK covers or generic Christie-like titles.
Mi piacciono molto i gialli/polizieschi, le storie con enigmi da risolvere… in questo caso c’è tutti tranne quello che uno si aspetta di trovare. Ci sono molti spunti anche divertenti, aneddoti e racconti di tanto tempo fa… ma di giallo c’è poco o niente. Fastidioso poi, perché veramente troppo caricaturizzato, il commissario Bordelli… viene descritto continuamente mentre guarda, pensa, desidera ecc le donne. Sembra un incrocio tra una patologia e la descrizione del macho. Metà del libro è incentrata sulle donne che vede, incontra, immagina, ricorda… e le sue fantasie collegate… se fossi un uomo troverei imbarazzante essere descritta così, praticamente un senza-cervello fissato con il genere femminile, se molto più giovane va anche meglio. Sinceramente non lo consiglio.
What a wonderful book! This was the best in the series. So much poetry and music in the writing. I have really enjoyed this series. But Bordelli's roving eye is a bit tiresome at times. The back story with Colonel Arcieri is very interesting and I would like to read more about him. The atmosphere set as Bordelli and Piras try to find the Murderer in in this story is told well. The sense of malaise and frustration as Bordelli claws his way to the end is very well told. Love the descriptions of Florence and the Tuscan Hills. Bordelli's dinners are always fun. So much wine drunk and such interesting stories. This generation lived through so much.
Altra opera magnifica della tastiera del Sr Vichi. Si intrecciano, come di consueto, tutto una sorta di emozioni, pensieri, storie, e riflessioni profondi, con una persona ammazzata e nessuna traccia da seguire. La tenacia del Commissario, e l'intuito sempre fino del sardo Piras, é l'unica cosa che gli condurre a seguire anche se non vede la direzione. È notevole l'inclusione del personaggio Bruno Arcieri dello scrittore Leonardo Gori, un elemento che aggiunge molto alla ricchezza della storia e del tessuto narrativo. È la seconda volta che leggo questo libro e mi è piaciuto ancora più della prima lettura.
Tre stelline e mezza per il solito Bordelli: un personaggio inspiegabilmente simpatico in un giallo che come giallo non è un granché, che è troppo verboso e lungo, ma che si legge volentieri lo stesso per via delle sue figure. Le chiacchiere, le amicizie, gli incontri umani... tutto un po’ più carino che natura. Punto di forza di questo volume fra quelli della serie, il grande spazio dato alla figura del colonnello Arcieri, eroe di una serie immaginata da Leonardo Gori - caso singolare di due autori che condividono i loro personaggi.
Ricordo esattamente dove mi trovavo quando avevo tra le mani questo libro: ero in ballo con un cambio lavoro, una vita e mezza fa (questa rece è stata scritta anni dopo) e ricordo come la speranza di un miglioramento si fosse trasformata in una terribile delusione. Passavo le giornate in un capannone e non riuscivo a tornare a casa per la pausa perché stavo troppo lontano, l'unico conforto era la vita di Franco Bordelli che mi teneva compagnia. Nonostante la vena malinconica di questa storia, il fascino rimane incontaminato e di quel periodo tremendo mi porto nel cuore questo romanzo.
Fra i libri che hanno come protagonista Bordelli, questo è senz'altro il mio preferito. La trama non è complicatissima, e passa in secondo piano grazie alla grande capacità di Vichi di descrivere i ricordi, i "fantasmi", gli umori del Commissario, gli ambienti e le scene familiari. In particolare, la casa in campagna assume un ruolo principale, è il perno su cui ruota il libro. Un ottimo romanzo, scritto da un bravissimo scrittore italiano che sa come parlare dell'Italia.
This book was first published in 2011 but not translated into English until 2018. The story is set in Florence in December 1967 and features police Inspector Bordelli. Bordelli is investigating a murder but he does not actually do much and most of the book involves his thoughts and memories and also anecdotes from his friends. It's well written but hardly gripping so it took me over a week to finish it. I doubt that I will bother reading any more of this series.
Romanzo più che semplice giallo, nostalgico e suggestivo, ma direi che di thriller c'è ben poco. Penso che continuerò a leggere questa serie perché è come ascoltare un vecchio amico che racconta e ti parla con umanità un po di tutto. Giusto o sbagliato che sia, con tutti i distinguo del caso, per me è un Maigret all'italiana e mi piace
Absolutely love this series of books. Started reading them after a trip to Italy a few years ago and now I can't get enough. This continues the story of Inspector Bordelli, who seeks justice in every murder case, escape from the memories of World War II that haunt him decades later and passion from just about every woman he meets.
I did not enjoy this book. I found it rambling and boring. The central murder mystery is reasonably entertaining but loose ends left overall. The central character is creepy and his drinking is way over the top. I could see no point at all in the long rambling stories his friends tell on drunken evenings. Shall not read any more of this author.
Una serie imperdibile, un protagonista unico e che amo moltissimo, tanti personaggi vari che contribuiscono a creare un gruppo organico e variegato e ogni libro è pieno di tante storie e su tutto spicca tanta umanità. Una lettura a cui non so rinunciare. Bellissimo anche questo come tutti gli altri.