En la Edad Media se viaja por motivos políticos, por trabajo, para rezar o para estudiar: por los caminos se encuentran reyes y mercaderes, peregrinos y delincuentes, clérigos y juglares, marginados y caballeros andantes. Se navega por ríos, por lagos, por canales, por mares o por el océano. Este libro nos presenta a esta variada humanidad en camino mientras atraviesa países y continentes; reconstruye sus trayectos, sus penalidades, sus miedos, sus emociones. ¿Qué significaba ponerse en camino dejando atrás el propio hogar?, ¿cuáles eran los modos concretos de viajar?, ¿qué conocimientos nacían del saber geográfico y cuáles eran solo fantasías?, ¿cuáles eran los países por entonces conocidos?, ¿qué relaciones se establecían con los extranjeros? Curiosidad, inquietud, fe, deseo de aventura, ansias de conocer, necesidades materiales o exigencias del trabajo animan sin cesar este trasiego de gentes. Ningún libro de viajes, por muy fiel que sea, podrá describir la intensidad y la dimensión que caracterizaban el ir y venir de personas normales y corrientes por los caminos medievales.
Si, viaggiare... Si e' portati spesso a ritenere il Medioevo il periodo della stagnazione per eccellenza se non della regressione, se diversi autori hanno gia' sfatato questa visione negativa del periodo di mezzo, il presente lavoro contribuisce a rivedere radicalmente alcune certezze riguardo i viaggi, gli spostamenti di persone e cose. La societa' medievale non e' per nulla immobile, si viaggia per mille ragioni, con mille espedienti e superando mille ostacoli. L'ambiente e' ostile per definizione ma nulla trattiene la volonta' del commerciante, del militare, del nobile, del pellegrino, dell'artista, del brigante, del povero dal raggiungere le proprie mete. Il libro tratta sia gli aspetti materiali del viaggio medievale, con le sue peculiari caratteristiche, sia la conoscenza e la rappresentazione del mondo che faceva da teatro per gli spostamenti. Fiere terribili, mostri spaventosi, sovrani lontani e potentissimi, popoli originali e cosi' via. Un difetto del libro e' la totale assenza di una seppur minima cartografia che possa aiutare a collocare i dati esposti oltre a uno stile narrativo che risulta troppo 'vischioso'.
Davvero illuminante su un periodo che, ovviamente a torto, viene considerato stagnante, e in cui invece si viveva in maniera dinamica, seppur in modo diverso rispetto a quanto era stato prima. Tutti i tipi di viaggi sono presi in considerazione e ci vengono forniti dettagli e testimonianze.
"Il fatto che non manchi, nella descrizione dei paesi, anche una produzione fantastica di leggende non inficia la validità dell'opera, bensì costituisce una prova tangibile dell'esistenza di un mondo duplicato per l'osservatore medievale, in cui all'universo fisico, si potrebbe dire, si sovrappone un universo simbolico".
Il saggio offre un panorama dettagliato del periodo medievale , per ciò che riguarda le condizioni materiali, le finalità , l'ambiente naturale e umano con i quali il viaggiatore si confrontava. Si apprezza il superamento della mentalità storiografica ottocentesca (e oltre) che tanto ha arrecato danno ai nostri programmi scolastici e alla comune nozione di "storia". Essa si concentrava su sovrani,battaglie,Papi,conquiste,potere; questo saggio si concentra sulla vita delle persone comuni, senza tralasciare gli aspetti politici rilevanti.