Ti ho chiesto una rosa,Una rosa che non appassisce.Tu me l'hai portataUn racconto che riformula l'intramontabile storia della Bella e la Bestia in una nuova un mostro, un castello, una maledizione da spezzare.E tutto l'amore necessario per farlo.Questo racconto è una storia breve di circa 16000 parole
Io adoro "La bella e la bestia", avrò visto il cartone talmente tante volte da conoscerlo a memoria. Quando girovagando tra le offerte kindle, mi sono imbattuta in questo retelling, non ho perso tempo a leggerlo. Soprattutto data la poca lunghezza (la me appena uscita dal blocco del lettore ringrazia). Onestamente non c'è nulla di troppo da dire, un retelling molto credibile, scorrevole, piacevole e soprattutto non banale, con quel pizzico di critica, che però non infastidisce, anzi. Ho apprezzato molto anche la scelta di questa specie di punizione/contrappasso ed il fatto che a pagare la maledizione, non siano innocenti (come nel cartone), quanto dei colpevoli, presi da avarizia ed altri peccati.
La storia è sempre quella ma cambia la maledizione; la cosa per me è un punto a favore perché rinnova un po’ una trama che altrimenti conosceremmo a menadito.
Mi è piaciuto il modo in cui viene gestita la servitù sotto incantesimo, l’ho trovata davvero intrigante. Devo ammettere che alla prima descrizione di Antoine ho avuto i brividi.
La cosa che invece ha rovinato la mia valutazione è stata la lunghezza del libro. Non solo il numero di pagine ma il fatto che fossero troppo poche per sviluppare degnamente l’idea. Tutta la questione della maledizione (come nasce e come si spezza) ed il rapporto tra Belle e la Bestia ci vengono presentati e risolti in una sessantina di pagine. Davvero troppo poche.
Sono rimasta insoddisfatta, come se non avessi ricevuto abbastanza spiegazioni e fosse stato tutto troppo frettoloso. È davvero un peccato perché l’idea meritava decisamente di più.