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Il romanzo dei Faraoni #2
Akhenaton. L'eretico
Nato diverso, nell’aspetto e nelle idee, Akhenaton ha sfidato l’eredità del padre cambiando per sempre il volto dell’Egitto e della storia. Sposando la splendida Nefertiti, “la donna più bella dell’antichità”, ha dato vita a una delle più appassionanti storie d’amore della storia. Ma soprattutto, Akhenaton “l’eretico” ha sconvolto un impero imponendo un unico dio, Aton il sole, e guidando una rivoluzione religiosa costellata di intrighi, passioni, tradimenti e lotte
per il potere. Una gloriosa e dorata utopia, in una spirale crescente di colpi di scena. Dopo diciassette anni di regno, morì in circostanze misteriose e subì una damnatio memoriae: i suoi monumenti furono abbattuti, le sue statue distrutte e il suo nome cancellato dalle liste reali..
Ma in questo romanzo Akhenaton “l’eretico” rivive con tutto lo splendore e il potere che lo hanno reso celebre fino ai giorni nostri.
per il potere. Una gloriosa e dorata utopia, in una spirale crescente di colpi di scena. Dopo diciassette anni di regno, morì in circostanze misteriose e subì una damnatio memoriae: i suoi monumenti furono abbattuti, le sue statue distrutte e il suo nome cancellato dalle liste reali..
Ma in questo romanzo Akhenaton “l’eretico” rivive con tutto lo splendore e il potere che lo hanno reso celebre fino ai giorni nostri.
- GenresHistorical
354 pages, Kindle Edition
Published May 9, 2018
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Community Reviews
Displaying 1 - 5 of 5 reviews
July 4, 2018
Dopo "Cheope - L'immortale", sono subito passata alla lettura del secondo romanzo della serie dei Faraoni d'Egitto, "Akhenaton - L'eretico".
Vista la buona impressione che avevo ricevuto dal precedente libro, mi sono accostata a questo con alte aspettative.
Mi ritengo soddisfatta della lettura.
Il romanzo narra la vita di Amenofi IV, che, divenuto Faraone, mutò il suo nome in Akhenaton, in onore del dio Aton, il sole.
Nella copertina del grande Maurizio Manzieri, Akhenaton è opportunamente mostrato fuso con il disco solare, Aton. Appare egli stesso un sole e diffonde tutt'intorno i suoi raggi, a simboleggiare - credo - l'enorme influenza che ebbe sull'Egitto come mai nessun faraone aveva avuto prima. Si votò al culto di Aton, scalzando quello di Amon, ma ebbe anche grande influenza sulle arti e non solo.
Non c'è altro nella copertina: non l'Egitto, non una piramide, soltanto il Faraone in simbiosi con il suo dio.
Ed è proprio il rapporto di devozione, amore e compenetrazione fra i due che regna per l'intero romanzo.
Aton è una silenziosa ma abbagliante presenza che affianca Akhenaton in ogni capitolo: lo protegge, lo ispira, lo conforta, lo guida, lo redarguisce perfino.
Nel coinvolgente incipit, la sapiente mano degli autori ci mostra il turbinio interiore del piccolo protagonista: le insicurezze, i dilemmi, la frustrazione, il terrore di subire un destino che si annuncia impietoso, il tutto con una visionaria scena ambientata in una stanza e in un giardino, che, lungi dall'essere statica, ci porta al galoppo fra le pieghe del suo animo, annunciando il mood della storia.
Se Aton appare solare, luminoso, fonte di gioia e calore, grandioso, Akhenaton versa in una perenne tempesta emotiva che trova spazio anche nel corso della storia, grazie ad alcuni flashback capaci di donargli ulteriore profondità.
È un continuo rincorrersi e contrapporsi fra Aton, la divina perfezione, e Akhenaton, l'imperfezione umana, che dal dio trae forza e carisma, intaccandolo a sua volta.
C'è molta attenzione anche verso gli altri personaggi, i quali appaiono vivi e lasciano un segno con poche pennellate. Basti pensare all'odioso fratello di Akhenaton, Tutmosis, degno comprimario in una indimenticabile scena ambientata di notte. O alla sposa di Akhenaton, Nefertiti, unica donna, sopra tutte le altre, di un Faraone che adorava un unico dio sopra tutti gli altri.
Ma anche i paesaggi, gli edifici regali e i riti si avvantaggiano di descrizioni piene, rotonde, maestose.
Leggendo il romanzo si sentono i profumi, i sapori dell'Egitto, il tumulto della folla, si vedono gli scenari, i vestiti.
Le vicende scorrono limpide come in un film: calde e luminose di giorno, ammantate di mistero e angoscia di notte.
Nel finale, da magone, mi è dispiaciuto che la storia fosse già finita.
Per me è stata una bella avventura.
Fra i plus segnalo i riferimenti alla figura di Cheope, che si inserisce nella vicenda stabilendo un ideale collegamento con il romanzo precedente, "Cheope - L'immortale", e la preparazione che gli autori fanno, negli ultimi capitoli, per il prossimo romanzo, su Tutankhamon. A questo punto non vedo l'ora di leggerlo.
Nota: come nel caso di "Cheope - L'immortale", anche "Akhenaton - L'eretico" l'ho preso in ebook, ma avendo assistito alla presentazione di entrambi i libri al Salone del Libro di Torino, posso confermare che anche la versione cartacea di questo secondo romanzo è molto bella, sia da vedere che da toccare.
Vista la buona impressione che avevo ricevuto dal precedente libro, mi sono accostata a questo con alte aspettative.
Mi ritengo soddisfatta della lettura.
Il romanzo narra la vita di Amenofi IV, che, divenuto Faraone, mutò il suo nome in Akhenaton, in onore del dio Aton, il sole.
Nella copertina del grande Maurizio Manzieri, Akhenaton è opportunamente mostrato fuso con il disco solare, Aton. Appare egli stesso un sole e diffonde tutt'intorno i suoi raggi, a simboleggiare - credo - l'enorme influenza che ebbe sull'Egitto come mai nessun faraone aveva avuto prima. Si votò al culto di Aton, scalzando quello di Amon, ma ebbe anche grande influenza sulle arti e non solo.
Non c'è altro nella copertina: non l'Egitto, non una piramide, soltanto il Faraone in simbiosi con il suo dio.
Ed è proprio il rapporto di devozione, amore e compenetrazione fra i due che regna per l'intero romanzo.
Aton è una silenziosa ma abbagliante presenza che affianca Akhenaton in ogni capitolo: lo protegge, lo ispira, lo conforta, lo guida, lo redarguisce perfino.
Nel coinvolgente incipit, la sapiente mano degli autori ci mostra il turbinio interiore del piccolo protagonista: le insicurezze, i dilemmi, la frustrazione, il terrore di subire un destino che si annuncia impietoso, il tutto con una visionaria scena ambientata in una stanza e in un giardino, che, lungi dall'essere statica, ci porta al galoppo fra le pieghe del suo animo, annunciando il mood della storia.
Se Aton appare solare, luminoso, fonte di gioia e calore, grandioso, Akhenaton versa in una perenne tempesta emotiva che trova spazio anche nel corso della storia, grazie ad alcuni flashback capaci di donargli ulteriore profondità.
È un continuo rincorrersi e contrapporsi fra Aton, la divina perfezione, e Akhenaton, l'imperfezione umana, che dal dio trae forza e carisma, intaccandolo a sua volta.
C'è molta attenzione anche verso gli altri personaggi, i quali appaiono vivi e lasciano un segno con poche pennellate. Basti pensare all'odioso fratello di Akhenaton, Tutmosis, degno comprimario in una indimenticabile scena ambientata di notte. O alla sposa di Akhenaton, Nefertiti, unica donna, sopra tutte le altre, di un Faraone che adorava un unico dio sopra tutti gli altri.
Ma anche i paesaggi, gli edifici regali e i riti si avvantaggiano di descrizioni piene, rotonde, maestose.
Leggendo il romanzo si sentono i profumi, i sapori dell'Egitto, il tumulto della folla, si vedono gli scenari, i vestiti.
Le vicende scorrono limpide come in un film: calde e luminose di giorno, ammantate di mistero e angoscia di notte.
Nel finale, da magone, mi è dispiaciuto che la storia fosse già finita.
Per me è stata una bella avventura.
Fra i plus segnalo i riferimenti alla figura di Cheope, che si inserisce nella vicenda stabilendo un ideale collegamento con il romanzo precedente, "Cheope - L'immortale", e la preparazione che gli autori fanno, negli ultimi capitoli, per il prossimo romanzo, su Tutankhamon. A questo punto non vedo l'ora di leggerlo.
Nota: come nel caso di "Cheope - L'immortale", anche "Akhenaton - L'eretico" l'ho preso in ebook, ma avendo assistito alla presentazione di entrambi i libri al Salone del Libro di Torino, posso confermare che anche la versione cartacea di questo secondo romanzo è molto bella, sia da vedere che da toccare.
December 3, 2019
Secondo capitolo della saga dei faraoni.
Dopo Cheope troviamo un meno conosciuto Amenofi che diventa Akhenaton dal nome della città che fa erigere e in cui sposta la capitale del regno d’Egitto.
Diversamente dai suoi predecessori che adoravano principalmente il dio Amon, dell’ombra, del buio e della notte, porta il culto innovativo del dio Aton, della luce, del giorno e del sole. Sposa la principessa Nefertiti a cui si dedica principalmente con mente e corpo, diversamente dalle abitudini di avere un harem con diverse concubine.
Il suo punto debole però sta nel non riconoscere che luce e buio sono due parti del tutto e che uno non possa esistere senza la presenza dell’altro risultando incompleto.
Così lui non riesce a vedere chiaramente i lati negativi in chi gli sta intorno nè a riconoscere i nemici e ad ammettere i propri limiti.
Come anche per il volume precedente ho divorato questa nuova vicenda, restando affascinata dalle tradizioni di un popolo così distante da noi eppure molto più complesso ed in fondo anche molto avanzato nelle conoscenze e negli studi in diversi ambiti.
Ho apprezzato tantissimo il personaggio di Nefertiti e in parte anche della regina madre, anche se non mi è piaciuto come sia andata a finire.
La cosa che invece non ho digerito è stata la conclusione. Certo qui si tratta di vicende storiche ma in fondo, dato che sono romanzate, poteva essere creata una cornice migliore per la chiusura, che così risulta invece essere affrettata e sbrigativa, lasciando praticamente tutto in sospeso.
Chissà se la narrazione proseguirà nella prossima biografia...
Fatto sta che la sua fine è triste e solitaria. E la sua fama non arriverà fino a noi se non attraverso gli studiosi, perché tutte le sue opere sono state distrutte dalla casta sacerdotale di cui lui osteggiava i privilegi.
E poi non dimentichiamoci che proprio lui ci ha lasciato Tutankamon!
Dopo Cheope troviamo un meno conosciuto Amenofi che diventa Akhenaton dal nome della città che fa erigere e in cui sposta la capitale del regno d’Egitto.
Diversamente dai suoi predecessori che adoravano principalmente il dio Amon, dell’ombra, del buio e della notte, porta il culto innovativo del dio Aton, della luce, del giorno e del sole. Sposa la principessa Nefertiti a cui si dedica principalmente con mente e corpo, diversamente dalle abitudini di avere un harem con diverse concubine.
Il suo punto debole però sta nel non riconoscere che luce e buio sono due parti del tutto e che uno non possa esistere senza la presenza dell’altro risultando incompleto.
Così lui non riesce a vedere chiaramente i lati negativi in chi gli sta intorno nè a riconoscere i nemici e ad ammettere i propri limiti.
Come anche per il volume precedente ho divorato questa nuova vicenda, restando affascinata dalle tradizioni di un popolo così distante da noi eppure molto più complesso ed in fondo anche molto avanzato nelle conoscenze e negli studi in diversi ambiti.
Ho apprezzato tantissimo il personaggio di Nefertiti e in parte anche della regina madre, anche se non mi è piaciuto come sia andata a finire.
La cosa che invece non ho digerito è stata la conclusione. Certo qui si tratta di vicende storiche ma in fondo, dato che sono romanzate, poteva essere creata una cornice migliore per la chiusura, che così risulta invece essere affrettata e sbrigativa, lasciando praticamente tutto in sospeso.
Chissà se la narrazione proseguirà nella prossima biografia...
Fatto sta che la sua fine è triste e solitaria. E la sua fama non arriverà fino a noi se non attraverso gli studiosi, perché tutte le sue opere sono state distrutte dalla casta sacerdotale di cui lui osteggiava i privilegi.
E poi non dimentichiamoci che proprio lui ci ha lasciato Tutankamon!
January 3, 2021
Secondo capitolo della serie sui Faraoni. Amenofi IV, passato alla storia con il nome di Akhenaton, è noto per aver introdotto una riforma religiosa in Egitto. Personaggio controverso, viene analizzato questo romanzo in tutta la sua vicenda personale. Il libro è forse più articolato rispetto a quello di Cheope e mi è piaciuto soprattutto nella parte nella quale si parla del suo amore per Nefertiti.
La storia di questo faraone, perennemente in bilico tra il suo amore per la sua regina e la devozione religiosa, assume via via toni drammatici, ma non manca di lasciare dei colpi di scena. Mi è piaciuto molto e ne suggerisco la lettura.
La storia di questo faraone, perennemente in bilico tra il suo amore per la sua regina e la devozione religiosa, assume via via toni drammatici, ma non manca di lasciare dei colpi di scena. Mi è piaciuto molto e ne suggerisco la lettura.
July 2, 2018
Un personaggio difficile della storia, vissuto in un civiltà remota. Una bellissima regina straniera, ultima sposa dell'anziano padre di Akhenaton. Una storia d'amore senza tempo.
Il libro narra le vicende dell'audace faraone-dio in un linguaggio a tratti poetico, intimo, interiore. Un viaggio fra le luci e le ombre dell'Egitto di oltre 3000 anni fa.
Il libro narra le vicende dell'audace faraone-dio in un linguaggio a tratti poetico, intimo, interiore. Un viaggio fra le luci e le ombre dell'Egitto di oltre 3000 anni fa.
March 30, 2019
Il mio dio è più forte del tuo
Qualche secolo dopo le imprese ambiziose di Cheope , Akenathon si trova intrappolato tra un complesso di inferiorità irrisolto e una lotta di potere nel suo regno. I problemi nell'animo del faraone trovano il loro doppio speculare negli intrighi di corte e la lotta di potere cristallizzata nel confronto tra le divinità di Amon e Aton. Un romanzo che, mantenendo la promessa di qualità del precedente volume e conservando lo stesso schema narrativo, vi si discosta per il carattere molto più indeciso del protagonista e per uno svolgimento che lascia spazio a digressioni erotiche.
Qualche secolo dopo le imprese ambiziose di Cheope , Akenathon si trova intrappolato tra un complesso di inferiorità irrisolto e una lotta di potere nel suo regno. I problemi nell'animo del faraone trovano il loro doppio speculare negli intrighi di corte e la lotta di potere cristallizzata nel confronto tra le divinità di Amon e Aton. Un romanzo che, mantenendo la promessa di qualità del precedente volume e conservando lo stesso schema narrativo, vi si discosta per il carattere molto più indeciso del protagonista e per uno svolgimento che lascia spazio a digressioni erotiche.
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