La magia della narrazione ha da sempre rapito la mente dell’uomo con il suo potere immaginifico e la capacità di creare ponti tra generazioni diverse, di trasmettere valori e di costituire un’identità comunitaria, nelle sue forme più svariate: il mito, la fiaba, la favola, il racconto, il romanzo. E oggi, che il tempo per leggere ed ascoltare scarseggia e la soglia di attenzione si è ridotta in modo drastico? Incredibilmente, l’arte del narrare è diventata ancora più centrale: ci si racconta sui social network e sui blog, si leggono reportage narrativi, si scrivono fanfiction sulle community di appassionati e sui siti di self-publishing; persino i selfie e i video su Snapchat non sono altro che un modo di raccontare la propria storia, nel momento stesso in cui la si sta vivendo. Per non parlare dell’ambito della comunicazione (d’azienda, politica, turistica ma non solo), in cui l’evoluzione delle tecniche di storytelling, che si ibridano con le molte possibilità offerte dalle nuove tecnologie, dà vita a coinvolgenti universi narrativi per promuovere un prodotto, una persona, un servizio o un marchio, creando rappresentazioni testuali, visive, sonore, percettive. Il volume di Serena Bedini passa in rassegna tutte queste modalità di racconto del sé e del mondo, partendo dalle forme della tradizione orale e indagandone le strutture, per poi concentrarsi su elementi di narratologia (trama, personaggi, focalizzazioni), sui tipi di storytelling (digital, visual, crossmediale e transmediale) e sui suoi settori di applicazione, affrontando inoltre il tema del reportage narrativo in ambito giornalistico e quello dell’autobiografia (e della sua graduale trasformazione in personal storytelling) nell’era dei social network e della multimedialità. Perché, se un tempo raccontare storie era appannaggio unicamente di un’élite colta, oggi è un’attività non soltanto comune, popolare e alla portata di tutti, ma anche necessaria, insita nello spirito della nostra società ed epoca.
Nata a Firenze nel 1978, si è laureata all'Università degli Studi di Firenze in Filologia Moderna. Dal 2003 si occupa di formazione e attualmente è docente di Scrittura creativa e di Italiano presso la LABA di Firenze. Da sempre appassionata di letteratura e arte, ha collaborato e collabora con vari artisti ed è stata caporedattrice di i.OVO, rivista di arte e cultura contemporanea (Firenze, Nardini Editore). Suoi interventi appaiono su Qui-Libri – La rivista di chi legge (Milano, La Vita Felice Editrice), Espoarte (Savona), Rassegna della Letteratura Italiana (Le Lettere, Firenze), La casa dei doganieri (Firenze), Fronesis (Firenze) e il Bollettino ITALS dell'Università Ca' Foscari di Venezia. Ha vinto il XXX, XXXI e XXXIII Premio Letterario Nazionale "Il Portone" (Pisa) nella sezione racconto. Ha pubblicato i seguenti libri: Storie di Firenze (Odoya, 2019), Il club dei presunti astemi (Betti editrice, 2018), Racconto & storytelling (Franco Cesati editore, 2018), La filosofia della torta di mele (Ouverture Edizioni, 2016), C'era una (s)volta (Aldenia Edizioni, 2013), Pessimi pensieri di ottimi ortaggi (Aldenia Edizioni, 2012), Un celiaco per amico (Aldenia Edizioni, 2011), Giochi (ETS, 2011), Stelle cadenti (ETS, 2009). Da anni collabora con toscanalibri.it, curando tra le altre cose la rubrica Amico Libraio da cui nel 2019 è nato Amico Libraio. Viaggio alla scoperta delle librerie in Toscana (primamedia editore). Ultime sue pubblicazioni Scrittori sulla scrittura (Odoya) e Notturno con fuga (Ensemble).