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L’ispettore Gianni Scapece #1

Aglio, olio e assassino

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Un ispettore di polizia scapolo incallito, un commissario con la faccia da duro e due maestri della cucina napoletana con la battuta sempre la squadra investigativa più divertente del giallo italiano! ------------------- Nell'affascinante quartiere di Mergellina, Francesco e Peppe Vitiello gestiscono la premiata trattoria Parthenope, dispensando buoni piatti e aneddoti ancor più saporiti. L'ispettore Gianni Scapece, amante della cucina non meno che delle donne, lavora nel commissariato appena aperto di fronte al locale e dove si racconta che viva il fantasma di una vedova allegra. Per lui è un ritorno a casa, perché in quel quartiere ci è nato, e nell'ospitalità dei Vitiello ritrova il calore e la veracità che aveva perduto. Nelle settimane che precedono il Natale, però, Napoli è scossa dall'omicidio di un ragazzo, il cui corpo viene letteralmente "condito" dall'assassino con aglio, olio e peperoncino. Perché un rituale così macabro? Quale messaggio nasconde? Per trovare la risposta, l'ispettore dovrà scavare tra simboli, leggende e credenze della cultura partenopea, aiutato dalla tenacia del suo capo, il commissario Carlo Improta, e dalle scoppiettanti intuizioni dei Vitiello. In un romanzo che mescola con sapienza la commedia e l'indagine poliziesca, Pino Imperatore dirige un formidabile coro di passioni e allegria, di bassezze e colpi di genio. Un'avvincente corsa contro il tempo, con uno straordinario, pirotecnico finale. «Un giallo gastronomico ben confezionato in cui la tensione non cala, anche grazie al serrato gioco di dialoghi, costruiti con perizia come raramente accade nei romanzi» - Mirella Armiero, Corriere del Mezzogiorno «Tra le pagine di Pino Imperatore c'è quel modo d'essere meraviglioso dei mai univoco, mai netto, con tutti i colori della città partenopea.» - La Stampa

354 pages, Kindle Edition

Published May 29, 2018

9 people are currently reading
121 people want to read

About the author

Pino Imperatore

18 books11 followers
Nato a Milano nel 1961 da genitori emigranti napoletani e vive in Campania dall’infanzia. È autore di quattro romanzi, oltre che di opere teatrali e racconti. Ha vinto i maggiori premi italiani per la scrittura umoristica.

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Community Reviews

5 stars
54 (17%)
4 stars
107 (34%)
3 stars
100 (32%)
2 stars
39 (12%)
1 star
8 (2%)
Displaying 1 - 30 of 53 reviews
Profile Image for Asia Paglino.
193 reviews39 followers
March 3, 2020
Ho ricevuto questo libro dall'editore in cambio di una recensione onesta.
La cosa che subito salta all'occhio leggendo questo romanzo è la punta di ironia che l’autore è riuscito ad inserire in questo libro, immergendo il lettore in una storia dove i delitti risultano quasi un contorno, e ricordandogli, ad un certo punto, che tolta quella comicità, il libro rimane pur sempre un Giallo.
Leggendo questo romanzo, inizialmente, credo di aver avuto la mancanza di quegli ispettori perfetti e dalle vite un po’ vuote, perché nella maggior parte dei casi i protagonisti di queste storie vengono descritti come delle piccole macchine capaci di pensare e votarsi solo al loro lavoro, senza mai sbagliare niente.
Superata l’iniziale mancanza, mi sono trovata tra le mani un romanzo dove l’autore ha presentato e fatto vivere i suoi personaggi esattamente come le persone vivrebbero nella vita reale, con tutti gli aspetti annessi e connessi, riuscendo a renderli verosimili.
Questo aspetto è quello che più ho apprezzato di questo libro perché lo rende unico nel suo genere.
Profile Image for Desislava Filipova.
364 reviews56 followers
December 17, 2022
"Чесън, зехтин и убиец" от Пино Императоре се оказа доста нестандартна криминална история.
Авторът оплита криминална мистерия с история, архитектура и гастрономията на Неапол и поднася една дръзка и динамична смесица, в която вплита доста разнообразни теми. Но от това на моменти се губи фокусът и историята се размива. Сякаш не е съвсем ясно мястото и ролята на доста от героите.
В сякаш страничния и неособено познат на туристите неаполитански квартал Мерджелина, срещу известната гостилница "Партенопа" се открива нов полицейски участък. Франческо и Пепе Витиело управляват семейния ресторант и поднасят на гостите си автентична неаполитанска кухня, но и създават една уютна атмосфера. Новият инспектор Джани Скапече, наскоро завърнал се в родния Неапол става чест гост на ресторанта и приятел на семейството.
Честно казано за мен е малко неясна ролята на семейството и ресторанта, присъствието им в романа е толкова осезаемо, че на моменти измества основната линия, а тя колкото и от заглавието да е кулинарно насечена, всъщност е много по-близо до историята и религиозния символизъм.
Намерен е труп, гарниран със зехтин, люти чушки и чесън, местопрестъпление, което озадачава разследващите със символиката си. Кой е бил Амедео Карузо и с какво е заслужил подобна съдба? Кой е мистериозният убиец и има ли други потенциални жертви на неговото отмъщение?
Сюжетната нишка върви плавно, с всеки разпит, с всеки нов замесен, с всяко място и символ, Джани Скапече се опитва да сглоби цялостния образ на един ерудиран и коварен убиец. Историята е динамична и финалната развръзка определено ме изненада. Насладих се на този толкова жив и колоритен Неапол.
Profile Image for Martin Rondina.
129 reviews445 followers
July 31, 2021
Me apena no haber tenido una mejor experiencia con esta novela. Una historia que se pierde entre las páginas, con una combinación de tantos géneros al mismo tiempo que terminan perjudicando la obra. No sé a dónde quiso apuntar el autor.
Profile Image for Eva Gavilli.
555 reviews144 followers
February 9, 2022
Un bel giallo ambientato a Napoli, divertente da un certo punto di vista, pieno di personaggi tipici (forse, unico difetto deli libro, un pò troppo esagerata la napoletanità di alcuni, che rischiano di diventare delle caricature). Non un capolavoro dell'intreccio e del mistero, ma leggerlo è comunque tempo speso bene.
***
A nice thriller set in Naples, funny from a certain point of view, full of typical characters (perhaps, the only defect of the book, the Neapolitan nature of some of them is a little too exaggerated, which risk to become a caricature). Not a masterpiece of intertwining and mystery, but reading it is still well spent time.
Profile Image for Antonella Imperiali.
1,269 reviews145 followers
April 28, 2021
Napoli. Città in cui il sacro e il profano creano un sincretismo unico al mondo. La dea Iside e la Vergine Maria, Virgilio Mago e san Gennaro, il dio Nilo e le anime del Purgatorio, le chiese in superficie e le cripte nel sottosuolo, la venerazione dei santi e il culto delle capuzzelle, angeli accanto a diavoli, croci insieme a cornicelli.

Questo e molto altro si legge in questo romanzo giallo. Sebbene l’aria che si respira sia quella tipica di un giallo all’italiana, godibilissimo tra l’altro, il clima di fondo che aleggia è leggero, sapientemente ironico, tanto da alleggerire le atmosfere più pesanti; i protagonisti risultano un po’ al di fuori delle convenzioni ma simpaticissimi, il loro altruismo verso il prossimo è spesso in prima linea; il contesto partenopeo è da cartolina, arricchito da notizie flash che ho trovato molto interessanti, non ultime quelle di natura artistica; l’ambiente in cui molte scene si svolgono è caldo, accogliente, familiare e i personaggi che ne fanno parte sono una “banda” irresistibile. Cane compreso.

Mi sono divertita assai leggendo, a volte ci è scappata la risata, a volte ho avvertito una sensazione di tristezza, ma mai noia.

Decisamente promosso!

«... Un’investigazione che conduce alla scoperta della verità assomiglia alla lettura di un buon libro: ti appassioni alla storia e ai personaggi e quando arrivi all’ultimo capitolo, alle ultime righe, ti senti appagato ma ci resti anche un po’ male».

Vero...


🔠 Alphabet/AZ autori
Profile Image for Emanuela.
762 reviews39 followers
October 21, 2020
Non conoscevo ancora Pino Imperatore e mi ha attratta di questo libro soprattutto il titolo e l’ambientazione nella mia amata Napoli. E l’ho letto tutto d’un fiato, incapace di lasciarlo, curiosa di scoprire cosa succedesse ai personaggi.

L’ispettore Scapece, insieme al commissario Improta e al fedele agente Cafiero, si trovano ad indagare su un omicidio alquanto insolito di un ragazzo, Amedeo, figlio di una importante e facoltosa famiglia napoletana, il cui cadavere è stato “condito” con aglio olio e peperoncino.
Le indagini si svolgeranno quasi interamente nella zona di Mergellina, dove avviene l’omicidio e dove hanno aperto il nuovo commissariato, proprio di fronte alla trattoria Parthenope, storico ristorante di cucina tipica della città, ispirata alla sirena, creata dalla penna di Virgilio, che aveva provato a stregare Ulisse.
A gestire questa trattoria troviamo la famiglia Vitiello, con Peppe e il padre Francesco, i più pittoreschi ed esilaranti, insieme ai figli Diego ed Isabella e al divertentissimo cane Zorro, la mascotte del locale.
Si troveranno anche loro coinvolti nelle indagini ed è inutile dire che ne vedremo delle belle!!

E uno degli aspetti che ho apprezzato di più di questo libro è stato proprio questo. Perché diciamocela tutta: questo è un giallo decisamente atipico. Le indagini più “serie”, per dire così, si affiancano ad attimi di pittoresco umorismo e comicità, a volte anche su aspetti caricaturali della città.
E spesso a causare questa ilarità sono proprio i simpatici personaggi di questa famiglia, che riusciranno a raggiungere il cuore anche a questo ispettore un po’ solitario.
Ma precisiamo: non si tratta della figura di agente perfetto, senza macchia nè paura e malinconico e che ama la solitudine, come ne esistono tanti nella letteratura del genere, ma anzi, ci troviamo di fronte ad un uomo, napoletano doc che ha fatto tanto per tornare nella sua città, un po’ fifone e che crede alle leggende e alle maledizioni, che odia le armi, una buona forchetta, che resta da solo unicamente perché ama poter fare i propri comodi e per pigrizia ma che ama le donne e se ne circonda, uno sciupa femmine si direbbe, e che, come tutti gli uomini, teme di morire per un’influenza.
E accanto alla famiglia suddetta ovviamente ci sta alla perfezione.

E in effetti gli aspetti delle indagini sono un po’ carenti circa da metà libro, dove si comincia a concentrarsi più su queste disavventure e su deduzioni del gruppo, piuttosto che su aspetti procedurali veri e propri. E proprio per questo devo dire che arrivare a ipotizzare chi sia l’assassino diventa una vera e propria impresa, fino all’ultimo momento, risultando del tutto una rivelazione.
E questo per me è stato un po’ il punto debole, visto che, leggendo un giallo, uno vorrebbe poter partecipare alle indagini ed essere messo a conoscenza degli elementi utili per fare deduzioni che invece in questo caso restano unicamente del protagonista.

Però c’è di più, ancora più di tutto questo, che mi ha fatto amare questo libro.
Ed è che qui la vera protagonista è Napoli, la mia amata città che porto sempre nel cuore, unica nel suo genere, ricca di storia e di arte, di bellezze architettoniche e di prelibatezze culinarie.
Unica perchè al suo interno si possono ritrovare elementi religiosi ed elementi profani che si intrecciano, aspetti apparentemente contraddittori che però si intersecano e si completano creando un substrato culturale che rende ricco di attrattiva ogni angolo della città, ed ogni storia, caratterizzato da leggende e superstizioni sedimentate negli anni.

Ed accanto a tutto ciò, ancora, l’autore ha voluto sottolineare la famosa nobiltà d’animo dei napoletani, di cui esempio più noto sono state le azioni del principe De Curtis che lasciò i propri averi ai più bisognosi. Ed è proprio a Napoli che, nelle zone più povere, si possono ravvisare atti di solidarietà estremi, dove le associazioni combattono per aiutare chi ne ha più bisogno, come nel caso dei senzatetto di questa storia.

Mi è dispiaciuto lasciare questo libro per i personaggi che riescono davvero a riempire la giornata, ma anche perché è stato un viaggio nella mia terra, da cui torno sempre malvolentieri.
Profile Image for La Biblioteca di Eliza.
590 reviews89 followers
October 3, 2018
https://www.labibliotecadieliza.com/2...

Mi aspettavo qualcosa di più. Divertente e ironico, certo, il giallo è ben costruito anche se non impossibile da capire, però mi aspettavo una marcia in più da un'idea e da un titolo che mi hanno colpito fin da subito.

Nella bella Napoli, città dai mille problemi ma anche dai grandi pregi e bellezze, il ritrovamento del corpo di Amedeo Caruso potrebbe non essere nulla di eclatante, eppure il modo in cui l'assassino ha lasciato la povera vittima fa scattare subito un campanello d'allarme nella testa di Gianni Scapace, ispettore della polizia da poco tornato in città. Un vero e proprio rituale con cui l'assassino ha condito il povero Amedeo con aglio, olio e peperoncino. Le indagini si fanno subito difficili, eppure il buon Scapece non manca occasione per frequentare la trattoria della famiglia Vitellio, proprio nel quartiere Mergellina in cui ha da poco riaperto il suo commissariato. Tra buona cucina e aneddoti divertenti, Scapece dovrà venire a capo di un intrigo che sfiora magia e superstizione, angeli e demoni... magari sotto lo sguardo vigile del fantasma della vedova allegra che sembra abitare ancora le mura del commissariato.

Come dicevo mi aspettavo qualcosa di più. Divertente è l'atmosfera giocosa e goliardica che in molti capitoli condisce (fatemela passare questa) un giallo appassionante, eppure molte spiegazioni o racconti di miti ed elementi religiosi li ho letti troppo forzati, troppo pesanti. Insomma potevano essere uniti in maniera più leggera al resto della storia.

Fin qui i lati negativi. Ma andiamo a vedere cosa mi è piaciuto di questo romanzo. E' un romanzo genuino, che porta in scena personaggi simpatici, della porta accanto, caratteri semplici, che amano la famiglia e vogliono anche fare del bene. Qualcuno li definirebbe "persone comuni", a me invece viene da pensare quanto sia straordinario oramai trovare persone così, con un'etica, un cuore e un'anima, pronti ad aiutare. Questo è il mondo che Pino Imperatore ci propone, a volte chiassoso ed eccessivo, ma di un calore e di una umanità unica.
Dietro alla storia della famiglia Vitellio, dell'ispettore Scapece e del serial killer del peperoncino c'è sicuramente un amore, anzi una passione, per questa città magica e unica, quasi oscura nella sua tradizione a metà tra sacro e profano, cristiano e pagano. A Napoli miti e vangeli si mescolano, creando storie uniche nel loro genere, affascinanti ma anche inquietanti. Ogni vicolo, ogni chiesetta, quasi ogni muro del cuore antico della città hanno la sua storia, il suo passato da raccontare e l'autore usa appunto la storia del Diavolo di Mergellina come trampolino per il suo giallo, per il movente di un assassino talmente lucido da sfiorare la pazzia (o talmente pazzo da sfiorare la lucidità?).

Quindi, in conclusione, mi è piaciuto? E' un NI. Lo consiglio a chi, come la sottoscritta, è in piena fissazione da gialli e noir, a chi ne leggerebbe uno dietro l'altro, perchè è un assaggio del genere che non può mancare nella vostra scorpacciata. Certo, non ci fossero state quelle parti così forzate.... va beh, non tutte le ciambelle riescono col buco (e giuro di non fare più riferimenti culinari dopo questa!)
Profile Image for Meshua Arcieri.
586 reviews19 followers
May 4, 2019
In Aglio, olio e assassino l'ispettore Gianni Scapece si trova a dover indagare su un omicidio particolare. Un uomo è stato trovato morto senza vestiti e 'condito' con aglio, olio e peperoncino. L'ispettore condurrà questa indagine frequentando nel frattempo la trattoria Parthenope, dove farà amicizia con i simpatici proprietari.

Pino Imperatore è stato per me una piacevole sorpresa. Non amo i gialli in genere, ma riescono sempre a stupirmi quando il mistero si intreccia con la parte romance. E questo è stato il caso!
Ho apprezzato molto lo stile di scrittura dell'autore, che ha una penna fresca e leggera che rende la lettura scorrevole.
Ho apprezzato molto i personaggi principali, che sono tutti ben caratterizzati. Ognuno ha le sue caratteristiche, le proprie stranezze e i propri pregi. Tra tutti ho preferito l'ispettore Scapece, che mi ha colpito con la sua ironia ed arguzia. Questo personaggio è riuscito a catturare la mia attenzione a pieno, è riuscito a farmi entrare in sintonia con lui e con la sua vita. Avrei tanto voluto essere una sua amica per poterlo sostenere nelle indagini e per poter tenere con lui una conversazione illuminante. Anche i Vitiello sono riusciti a conquistare il mio cuore: una delle tipiche famiglie calorose, che riesce a farti sentire a casa anche solo con una parola. Tutti molto simpatici!
Ho trovato interessante l'intreccio tra il mondo della cucina e quello dei crimini/indagini, l'autore è riuscito a creare un mix ben equilibrato tra questi due temi. Vediamo infatti susseguirsi scene in cui l'ispettore indaga e fa ipotesi sull'omicidio da risolvere e scene in cui i Vitiello sono protagonisti con le loro ricette e i loro consigli.
Infine ho trovato l'ambientazione a Napoli molto ben fatta: mi è sembrato di camminare tra le vie di questa città grazie alle descrizioni dell'autore. È riuscito a farmi visitare una città descrivendone prelibatezze e opere artistiche.
Metto 4 stelline e non cinque solo perché mi aspetto grandi cose dal successivo. ☺️
Profile Image for Lia.
37 reviews8 followers
December 1, 2025
Horror (e non mi riferisco al genere)
Profile Image for Rosana Adler.
839 reviews73 followers
July 22, 2021
Demasiado dispersa, exceso de escenas que no aportan algo útil y alargan la novela hasta el aburrimiento.

Los personajes, pretendidamente interesantes, se hacen cansinos y aburridos, desde el policía hasta los componentes de la familia Vitiello, a cuyas anécdotas carentes de interés se les dedica demasiada atención.

El misterio... soso y sin interés, con una resolución convencional, confesión incluida.
Profile Image for Giulia.
335 reviews33 followers
May 10, 2019
Pino Imperatore ci regala un romanzo inaspettato, si cimenta nel giallo, riuscendoci in maniera egregia.
Francesco e Peppe Vitiello gestiscono la trattoria Parthenope, accanto alla quale viene aperto un nuovo commissariato di mergellina, dove lavora l'ispettore Gianni Scapece. Quest'ultimo si troverà sin da subito, ad indagare il ritrovamento, quanto mai particolare, del cadavere di Amedeo Caruso.
Con l'aiuto del suo superiore, della bella Isabella e ei titolari della trattoria, Scapece riuscirà a sbrogliare un mistero davvero fitto.
Si tratta, dunque, di un romanzo giallo, non particolarmente impegnativo ma simpatico e leggero che si legge tutto d'un fiato. Come al solito, la storia è ambientata a Napoli e Imperatore ci delizia con la descrizione di chiese, quadri e monumenti, oltre a raccontarci credenze popolari e misteri grazie a cui Scapece riuscirà a risolvere l'indagine.
La storia scorre fluida, grazie anche al linguaggio usato dall'autore che alterna l'italiano perfetto al dialetto napoletano, che rende l'atmosfera più leggera, grazie all'ironia che pervade il romanzo.
I personaggi sono, come in tutti i romanzi di Imperatore, ben costruiti e delineati. L'indagine è condotta da Scapece,personaggio divertente e scaltro ma come tutti gli uomini o quasi, parecchio ipocondriaco (ho riso tantissimo durante il racconto dell'influenza dell'ispettore!). I reali protagonisti sono, però, nonno Ciccio e la sua famiglia, compreso Zorro il loro cane. Sono tutti ironici, divertenti e generosi. Imperatore riesce a costruire dei personaggi indimenticabili, sempre sui generis come Angelina, la moglie di Peppe Vitiello, amante dell'horror, sempre chiusa in casa, ma capace di prevedere quello che succederà al povero Scapece.
Nonostante io sia riuscita ad individuare il colpevole abbastanza facilmente, ciò nulla ha tolto alla godibilità del romanzo, intenso, ironico ma ricco di storia e cultura.
Rileggerei questo romanzo tante volte, ma prima leggerò la seconda avventura dell'ispettore Scapece, curiosa come sono di vedere che avventura si è inventato il nostro autore.
Profile Image for Raffaella De Leonardo.
1,698 reviews15 followers
February 23, 2023
Un giallo napoletano, decisamente godibile e molto piacevole, con una serie di personaggi simpatici e molto accattivanti.
La storia gialla è abbastanza intrigante e seppure non appaia di semplicissima soluzione si riesce, comunque, a intuirne la soluzione.
Profile Image for Marta Folgarait.
693 reviews7 followers
July 13, 2019
Un piccolo giallo scorrevole, a tratti ironico e fantasioso, senza grandi pretese, stile classico Imperatore.
7 reviews
April 24, 2020
Imperatore sei troppo forte!! Vorrei che i tuoi libri non finissero mai...trovo che leggere i tuoi lavori sia un piacere x il corpo e x la mente...grazie!
Profile Image for Elisa Schiorlin.
250 reviews16 followers
June 6, 2023
l'ispettore Gianni Scapece deve indagare sulla morte di un ragazzo "condito" con aglio e olio.

Giallo molto bello. scorrevole e molto divertente
Profile Image for Shirl.
281 reviews16 followers
July 6, 2021
Giugno è stato il mese delle delusioni, puntavo molto su questo libro ed invece purtroppo non ha soddisfatto le mie forse troppo alte aspettative!
La trama era molto promettente così come la sua ambientazione napoletana, non ho apprezzato invece come sia stata sviluppata, mi aspettavo un romanzo divertente, frizzante ed invece l'ho trovato banale e superficiale!
Amo molto Napoli, motivo per cui volevo tanto leggere questo libro, e se da una parte nel libro l'abbia ritrovata -la sua atmosfera, i suoi colori, luoghi, la sua magia- dall’altra invece i personaggi sono stati resi delle macchiette e davvero troppo sopra le righe, spesso sembrava di assistere a delle scenette dove i personaggi napoletani venivano rappresentati con i mille stereotipi a cui purtroppo siamo abituati, mi ha dato fastidio.
A tutto ciò poi si aggiunge il fatto che la parte investigativa è quasi inesistente e leggera come un bicchier d’acqua, ci sono tanti momenti inutili, che non portano nulla alla storia, se non fosse per il guizzo di genio (così tutto ad un tratto) finale dell’Ispettore staremo ancora girando in tondo. Ho apprezzato però la parte religiosa intrecciata alle credenze popolari, quel lato misterioso al confine tra angeli e demoni, tra mito e leggenda che mi attira sempre!
Sinceramente gli avrei dato due stelle/due stelle e mezza, ma il mio amore per Napoli con tutte le sue luci ed ombre ed il fatto che comunque qualche risata in fondo la strappa mi fa essere buona ed arrotondare a tre :)
Profile Image for Lucinda.
190 reviews
February 2, 2021
Bella l’ambientazione napoletana con molte citazioni di storia architettura napoletana. Molto divertente e simpatico pieno di battute. Però...La trama poliziesca è decisamente secondaria al resto del libro che sembra incentrato su una famiglia di persone buone, tanto buone, tutte buone…che rasenta la parabola. La narrazione è pesantemente rallentata in molti punti in cui l’autore vuole insegnarci la vita ed educarci. La narrazione è appesantita sermoni su cosa è la buona cucina napoletana, su come è giusto accettare i gay, su come bisogna essere aperti e aiutare i senza tetto. Spesso è didattico e ci rispiega i colpi di scena. C’è stato un momento che ho pensato di aver sbagliato e di aver scelto un giallo per ragazzi.
Profile Image for Patrizia Tresca.
13 reviews
January 27, 2020
Pino Imperatore ci porta nel cuore di Napoli per raccontarci di un omicidio "condito" da personaggi per me eccessivamente caratterizzati (buoni, intelligenti, disponibili, belli, altruisti) e un po' scontati. Alcuni passaggi della trama sono decisamente banali, se fosse un film lo definirei "un'americanata". Rimane una lettura piacevole, una passeggiata per Napoli.
Profile Image for Massimiliano L..
143 reviews6 followers
August 16, 2018
Un bel giallo condito dalla solita ironia di Imperatore. Fino alla fine non si capisce chi possa essere l'assassino/a, anche se in un punto del libro una lampadina si accende, anche se flebilmente.
Non guastano i racconti dei luoghi e di alcune opere di Napoli (e non solo).
Profile Image for gabriella.
17 reviews
February 22, 2021
volevo quasi dargli due stelle ma quella scena finale del bambinello che cade nel presepe per sbaglio allo scoccare nella mezzanotte mi ha piegato in due dalle risate quindi si becca un’altra stella solo per quello
Profile Image for gaia arnone.
74 reviews5 followers
August 14, 2018
Un thriller venato di comicità, partorito dalla geniale mente di Pino Imperatore, che coinvolge il lettore in un turbinio di suspance, prelibatezze culinarie e richiami culturali. Sullo sfondo di una Napoli voluttuosa e intrisa di storia, si aggira l’Ispettore Capo della polizia di Stato Gianni Scapece, napoletano verace che si ritrova ad essere assegnato, dopo anni di lontananza dalla sua città natale, al commissariato appena inaugurato in piazza Sannazzaro, nel vivace quartiere di Mergellina e all’affettuosa e paterna supervisione del commissario Carlo Improta, che lo appoggia con stima ed amicizia. Per Scapece è un gradito ritorno alle origini, ad una città che riesce oggi a guardare con occhi quasi da “turista”, perdendosi tra i richiami a metà tra storia e leggenda delle sue chiese, delle sue fontane e dei suoi antichi quartieri, nel periodo più sacro dell’anno, le festività natalizie. Il riappropriarsi del territorio dell’ispettore, viene però brutalmente interrotto dal ritrovamento di un cadavere che porterà grosso scompiglio al commissariato e nella vita degli abitanti di tutto il quartiere. L’assassino che toglie il sonno a Gianni Scapece agisce con meticolosa precisione, seguendo un febbricitante disegno e lasciando delle “piccanti” tracce ad ogni omicidio: firma le sue imprese con peperoncino, olio ed elementi basilari della cucina partenopea. Il commissariato si trova proprio di fronte alla storica trattoria a conduzione familiare, la “premiata trattoria Parthenope”, governata con allegria dalla famiglia Vitiello: il capostipite Francesco, detto Ciccio, coadiuvato dal figlio Peppe, soprannominato per la sua stazza “Braciola”, e dalle sorelle Gianquinto, Bettina e Cristina, sorelle e cuoche sopraffine ormai entrate a far parte dell’allargata famiglia Vitiello. La suddetta trattoria, subito adocchiata dal palato raffinato dell’attento Scapece, diventa ben presto luogo non solo di piacevoli libagioni ma anche quartier generale delle indagini dell’ispettore, che si destreggia con intuito ed intelligenza tra i piatti tipici della tradizione partenopea serviti al solito tavolo a lui riservato, raccontati con animosa passione da Ciccio Vitiello, e la spasmodica ricerca di un assassino delirante e crudele, che viene scovato grazie all’aiuto indiretto dei personaggi che transitano alla Parthenope, traghettandoci verso un vero e proprio finale con il “botto”.
Gianni Scapece mi è piaciuto dal primo istante: 40enne, belloccio, stiloso, irrimediabilmente “femminaro” e incautamente godereccio, folgorato in gioventù dalla lettura di Conan Doyle e dal personaggio di Sherlock Holmes da cui trae il vezzoso utilizzo di una lente di ingrandimento, feticcio che si porta sempre dietro. Scapece ha charme da vendere ma non ostenta, rimane sempre ben piantato per terra, anzi oserei dire attaccato al tavolo dell’allegra trattoria Parthenope, in cui osserva, (spettatore divertito) i deliziosi siparietti tra il sagace nonno Ciccio, 70enne arguto ed intuitivo, che sfrutta la sfrontatezza acquisita con lo status di “anziano”che ha ormai raggiunto ed il “giovane”figlio Peppe, che alla soglia dei 50anni viene bacchettato ora dal padre ora dalla moglie Angelina, un tempo giovane e remissiva mogliettina, oggi annoiata ed incazzosa donnona con la passione per l’horror e straordinari poteri di chiaroveggenza. Nonno Ciccio Vitiello si scioglie soltanto di fronte alla bellissima e dolcissima nipote dalla chioma fulva Isabella, eterea fanciulla che rapisce anche il cuore dello scapolone impenitente Scapece, e davanti ai racconti di una Napoli che fu, quando presidenti, attori e cantanti famosi transitavano nei prestigiosi locali della trattoria. Davvero ben descritti anche i personaggi satellite, simpaticissima la figura di “Zorro” quadrupede pensante, mascotte della trattoria, dotato anche lui, di sentimenti e opinioni, canine, ma tanto tanto umane!!!
Lo stile della narrazione di Pino Imperatore è molto molto piacevole: è semplice, diretto, colloquiale, ricco di riferimenti a serie tv attuali (passione che condivido con Angelina!!) e ben condito di riferimenti letterari che mi hanno permesso di imparare qualcosa in più su opere d’arte e sulla bellissima città di Napoli, così come allo stesso tempo riesce a creare un gradevole effetto di attesa, di pathos che mi ha accompagnato fino all’ultima pagina. Mi è piaciuto lo spazio dedicato a ciascuno dei personaggi e l’originalità di un assassino a tema culinario, così come il sapiente mix di umorismo, noir e superstizioni. Pur riconoscendo alcune “forzature”, necessarie sicuramente a stemperare la tematica seriosa di una indagine per omicidio, che mi hanno fatto un attimo storcere il naso ( ho trovato poco credibile infatti, che un ispettore di polizia, condivida con dei perfetti sconosciuti delle informazioni riservate generalmente agli inquirenti) credo che gli spassosi espedienti disseminati tra le 360 e più pagine rendano assolutamente valido l’intero romanzo. Consigliatissimo a chi, come me, è una buona forchetta, ama il genere poliziesco, le indagini misteriose e non disdegna una sana risata di tanto in tanto!!!!
Profile Image for Emanuele Gemelli.
676 reviews17 followers
June 6, 2020
Sinceramente la trama è un po' ridicola e i personaggi delle macchiette che rendono il tutto raffazzonato e non piacevole da leggere
28 reviews1 follower
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April 22, 2019
Aglio, olio e assassino è ambientato Napoli, nel quartiere di Mergellina. Nel nuovo commissariato, dove si dice che viva il fantasma di una vedova allegra e dove lavora l’ispettore Giovanni Scapece, tornato nella sua città natale dopo vari incarichi in altre città italiane. Di fronte, per la gioia del palato dei poliziotti e non, c’è la trattoria Parthenope, di proprietà della famiglia Vitiello. È stata fondata da Francesco Vitiello.
È dicembre, mancano poche settimane al Natale, quando accade un omicidio molto particolare. Un ragazzo viene ritrovato morto e “condito” con aglio, olio e peperoncino nel suo appartamento.
Cosa vuol dire? È un rituale? Chi è stato?
È ciò che deve scoprire l’ispettore Scapece e per farlo dovrà indagare nella vita della vittima e districarsi tra credenze e simboli della cultura napoletana.
Tanti sono i protagonisti di questo romanzo oltre all’Ispettore Scapece, affascinate scapolo amante della buona tavola e delle belle donne, Francesco Vitiello alias Nonno Ciccio, il saggio sovrintende della Premiata Trattoria Parthenope, il figlio Peppe detto Braciola per la sua mole, il nipote Diego autentico genio della matematica, Zorro il cane a cui manca solo la parola, gli ospiti fissi della trattoria con le loro piccole manie e i loro pregi, i piatti serviti nella trattoria che sono poi i piatti della tradizione napoletana e la città stessa con i suoi quartieri, sue leggende e le sue tradizioni molto ben descritte nel libro che catturano l’attenzione del lettore tanto da far sentire il quasi profumo del mare il calore delle persone complice anche il dialetto napoletano che ogni tanto entra nel discorso ma facilmente comprensibile a tutti.
La storia è ben organizzata alterna momenti di convivialità all’interno della trattoria, spesso divertenti ed esilaranti, a quelli dell’indagine vera e propria a cui partecipa a modo suo anche Nonno Ciccio dispensando consigli e intuizioni. Personalmente non ho individuato l’assassino se non verso la fine e questo per me è un pregio.
Il finale un po’ rocambolesco forse non è proprio in linea con il resto del romanzo ma risulta emozionante; comunque è un libro che mi è piaciuto molto, che mi ha fatto ridere, che mi a fatto riflettere ma soprattutto mi ha fatto scoprire un po’ di storia religiosa e artistica, aneddoti e leggende della città di Napoli.
Profile Image for Raffaela.
53 reviews13 followers
May 11, 2019
Ci sono varie tipologie di gialli, quelli pieni di mistero e suspense, quelli psicologici, e poi ci sono quelli scritti usando uno stile leggero e tanta ironia dove c’è il morto ma non sono le indagini a tenere alta l’attenzione del lettore. Questo è il caso di “Aglio, olio e assassino” di Pino Imperatore.

Amedeo Caruso, un giovane di trent’anni viene trovato morto dalla donna delle pulizie. Le parti intime della vittima sono state adagiate su una padella con aglio, olio e peperoncino. Quale sarà il messaggio che l’assassino ha voluto mandare? Ad investigare sulla morte del giovane, è l’ispettore Giovanni Scapece, da poco trasferitosi nella sua città natale. Scapece è stato assegnato al nuovo commissariato aperto nel quartiere Mergellina e di fronte alla trattoria Parthenope, gestita da Francesco e Peppe Vitiello.
Scapece diventerà un assiduo frequentatore della trattoria Parthenope, stringendo una solida amicizia con la famiglia Vitiello, che verrà coinvolta nelle indagini da Scapece.

Non voglio dilungarmi troppo sulla trama di "Aglio, olio e assassino" vi consiglio di leggerlo, specialmente se siete alla ricerca di una lettura leggera, ben scritta, con la giusta dose di ironia e tensione, e avete bisogno di una lettura che vi tiri su di morale. Ho letto "Aglio, olio e assassino" in un weekend lisbonese piovigginoso e uggioso, e passarlo in compagnia della famiglia Vitiello e dell’ispettore Scapece ha fatto la differenza. La famiglia Vitiello è simpaticissima è impossibile non sentirsi parte della loro famiglia. Ho trovato fin dalle prime pagine Francesco aliasCiccio’ un personaggio simpatico e molto molto curioso, dalla battuta pronta e soprattutto un accanito giocatore di asso piglia tutto. Ciccio mi ha un po’ ricordato mio nonno e le partite di asso piglia tutto che ci giocavamo durante i giorni di festa. Mio nonno utilizzava le carte per tenere tranquille e impegnate me e mia sorella mentre mia nonna cucinava.
L’unica cosa che ho trovato un po’ nebulosa sono state le indagini e la scoperta dell’assassino. Forse perché ero più interessata a conoscere i vari componenti della famiglia Vitiello e Scapece, e le loro storie personali che non scoprire l’assassino.
Profile Image for Alessia.
324 reviews5 followers
June 21, 2022
Il romanzo mescola in maniera magistrale due generi antitetici, il poliziesco e la commedia. Rifacendosi alla lunga tradizione del giallo italiano, che ha il suo vertice in Camilleri, riesce a tenere assieme il tono drammatico con delle scene a dir poco esilaranti, ma mai banali. Del resto sono le corde napoletane che portano a Totò e al suo sottile stile.
E un ritmo calmo, tranquillo, lontano dal rumore dei thriller convenzionali ricchi di azione.
Certo, la trama ha la sua importanza, ed è ben gestita, ma non è questo il fulcro. Il lettore è invitato a godersi aspetti che di solito non trova nei thriller. Una leggerezza, un’ironia che ci fanno quasi dimenticare di essere in cerca di un serial killer.
Al centro una Napoli vivida e misteriosa come non si vedeva da tempo. Imperatore possiede una cultura forte della sua città, che qui dispiega a piena potenza. Tutto è descritto nei minimi dettagli: dai viottoli ai quartieri, dalle opere d’arte agli aspetti religiosi.
Soprattutto la mentalità napoletana viene sviscerata pienamente. Terra di credenze, misteri, ma anche di una storia eccezionale e pregna di arte. A farci capire come vive e ragiona l’uomo di Napoli ci pensano dei personaggi riusciti pienamente, mai semplici macchiette, ma tutti dotati di un loro piccolo spessore, che ce li fa imprimere subito nella memoria. Ovviamente Scapece, detective anticonvenzionale, senza pistola e con una lente alla Sherlock Holmes, è il centro di tutto, ma si potrebbe ben parlare di romanzo corale, dove tutti hanno una loro importanza.
Proprio la trama gialla è un’altra scommessa vinta, assolutamente credibile e coinvolgente! Scapece procede inesorabile verso la soluzione del caso, tra testimoni non sempre attendibili e a volte decisamente sospetti; si percepisce la difficoltà del protagonista nell’afferrare le motivazioni dell’assassino, che appare irraggiungibile e letale fino alla stretta finale, spettacolare e rocambolesca!
Sconsiglio la lettura di questo libro se siete a dieta come me, la descrizione dei buonissimi piatti napoletani cucinati da Bettina e Cristina vi prenderà per la gola. Vi avviso prima, non si sa mai….
Profile Image for Gastone Dal Molin.
253 reviews2 followers
October 5, 2024
Aglio, olio e assassino - Pino Imperatore
Un godibilissimo giallo che forse è più una commedia con delitto.
Bellissima la storia della famiglia Vitiello e l'amicizia con l'ispettore Scapece, in una storia che si lascia leggere tutta d'un fiato.
Consigliato

Trama:
Un ispettore di polizia scapolo incallito, un commissario con la faccia da duro e due maestri della cucina napoletana con la battuta sempre pronta: la squadra investigativa più divertente del giallo italiano!

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Nell'affascinante quartiere di Mergellina, Francesco e Peppe Vitiello gestiscono la premiata trattoria Parthenope, dispensando buoni piatti e aneddoti ancor più saporiti. L'ispettore Gianni Scapece, amante della cucina non meno che delle donne, lavora nel commissariato appena aperto di fronte al locale e dove si racconta che viva il fantasma di una vedova allegra. Per lui è un ritorno a casa, perché in quel quartiere ci è nato, e nell'ospitalità dei Vitiello ritrova il calore e la veracità che aveva perduto. Nelle settimane che precedono il Natale, però, Napoli è scossa dall'omicidio di un ragazzo, il cui corpo viene letteralmente "condito" dall'assassino con aglio, olio e peperoncino. Perché un rituale così macabro? Quale messaggio nasconde? Per trovare la risposta, l'ispettore dovrà scavare tra simboli, leggende e credenze della cultura partenopea, aiutato dalla tenacia del suo capo, il commissario Carlo Improta, e dalle scoppiettanti intuizioni dei Vitiello. In un romanzo che mescola con sapienza la commedia e l'indagine poliziesca, Pino Imperatore dirige un formidabile coro di passioni e allegria, di bassezze e colpi di genio. Un'avvincente corsa contro il tempo, con uno straordinario, pirotecnico finale.
#aglioolioeassassino #pinoimperatore
Profile Image for Elisa E.
557 reviews1 follower
September 12, 2022
“Aglio, olio e assassino” di Pino Imperatore pag. 367

L’ispettore Gianni Scapece è da poco tornato a Napoli, città dove è nato e viene assegnato al nuovo commissariato di Mergellina, sotto la direzione del commissario Improta. Il giorno dell’Immacolata viene trovato il cadavere del giovane Amedeo Caruso, rampollo di una ricca famiglia di costruttori. Il ragazzo viene trovato in casa sua, sdraiato nudo sul letto, con i genitali dentro una padella contenente olio e aglio, un mazzetto di peperoncini poggiato sulle natiche e un coltello nel cuore.
Proprio di fronte al commissariato di trova la trattoria Parthenope dove Scapece va spesso a pranzare attirando l’attenzione del fondatore Nonno Ciccio e di Peppe ‘Braciola’, chef della trattoria e figlio del fondatore. Oltre a loro lo “staff” della Parthenope, che presto diventerà una sorta di squadra investigativa di supporto, è composto da Diego, figlio di Beppe e riluttante cameriere ai tavoli, le sorelle Bettina e Giacinta Giaquinto, impareggiabili in cucina, e il cane Zorro implacabile custode dei locali. Ma soprattutto c’è Isabella, figlia di Peppe, che con la sua bellezza e simpatia conquista immediatamente l’attenzione dell’ispettore.
A fare da sfondo alla vicenda Napoli e i suoi quartieri, oggetto di spunti e cenni storici molto interessanti, perfettamente contestualizzati e che impreziosiscono lo sviluppo della trama.
I personaggi sono ben delineati, la descrizione dei rapporti umani, a volte anche esilaranti, è uno dei punti forti di questo libro.
Difficile capire sino alla fine il colpevole in quanto l’autore non ci regala neanche un indizio utile a risolvere i delitti.
Questo autore si è rivelato decisamente una bella scoperta.
Profile Image for Chicca Palmentieri.
668 reviews27 followers
September 27, 2018
Recensione del Blog Librintavola.altervista.org

Nello scrivere la recensione di questo libro, ho dovuto più volte tornare sui miei passi per cercare di essere imparziale nel mio giudizio, visto che ogni cosa raccontata in Aglio, olio e assassino l’ho vista attraverso la finestra del mio cuore che affaccia direttamente su Napoli.
Protagonisti del romanzo un nutrito gruppo di personaggi pittoreschi dotati di acume, spirito e tanta simpatia.
Primi fra tutti la famiglia Vitiello, fondatrice alla Premiata Trattoria Parthenope e il commissario Gianni Scapece che oltre ad essere gradito ospite di Francesco e Peppe si trova a condividere con loro alcuni pensieri sull'assassinio che ha sconvolto il quartiere in cui vivono i Vitiello.
La storia, che alterna momenti di convivialità vissuti nella trattoria a quelli dell’indagine vera e propria è un omaggio alla città stessa, infatti molti sono i riferimenti a luoghi storici di Napoli ed alle sue prelibatezze culinarie.
Posso affermare con cognizione di causa che questo romanzo sprigiona ad ogni pagina sapori e gusti a cui sono da tempo affezionata, ma non è l’unica cosa degna di nota, perchè attraverso una storia ricca di particolari si entra nella mente dell’assassino e nel metodo d’indagine di Scapece.

I personaggi, come dicevo sono sicuramente notevoli, tutti ben caratterizzati, sia nelle loro piccole manie che nei loro pregi. Non c’è nessuno che spicca più degli altri perchè ognuno di loro ha una particolare sensibilità e quella vena un po’ pazzerella che lo contraddistingue.
Per quanto riguarda l’identità dell’assassino (o assassina) ho intuito chi fosse a poco meno di metà libro, ma ciò non mi ha creato problemi nel prosieguo della storia, proprio perchè catturata dal fascino generale.

E’ di certo un libro che consiglierei a chi ama la cucina e i gialli, e mi complimento con l’autore per aver saputo dosare ad arte tutti gli ingredienti della narrazione.
48 reviews1 follower
February 25, 2020
Dopo aver letto Il colibrì di Sandro Veronesi ho fatto molta fatica a ricominciare a leggere, così ho cercato un libro che potesse aiutarmi a recuperare le emozioni più spensierate legate alla lettura di un libro. Facendo un po’ di mente locale, mi sono resa conto di aver letto tutti i libri di Diego (De Silva), così ho deciso di leggere comunque un romanzo ambientato a Napoli e scritto da un autore napoletano: “Aglio, olio e assassino” di Pino Imperatore.

Finalmente ieri sera ho finito di leggere i miei due libri che mi accompagnano sia di giorno che di notte, e non posso non iniziare da Gianni Scapece, il mio surrogato di Vincenzo Malinconico.

Il mio primo amore letterario è proprio il romanzo giallo, il thriller, dove ci sono indagini e decessi improvvisi, ma “Aglio, olio e assassino” è un romanzo decisamente sui generis. Non è un giallo, non è un romanzo d’amore, non è un romanzo umoristico, ma è un’ottima costruzione narrativa che permette al lettore di avere ritmo, di leggere, di ridere e di appassionarsi ai suoi protagonisti. Gianni Scapece, infatti, è il mio idolo insieme ai suoi spiritelli che tengono a bada gli istinti con le donne; sono la parte più vera ed esilarante del romanzo.

Altra grande protagonista è Napoli con la sua cucina, il suo dialetto e le sue tradizioni. I Vitiello sono ristoratori da generazioni e conoscono bene sia le tradizioni culinarie che i trascorsi dei loro clienti più affezionati, aiutando l’ispettore Scapece nelle indagini. Due violenti omicidi segnano le pagine di cronaca nera napoletana, in comune solo un indizio: il peperoncino.

Avrei voluto impiegare meno tempo per leggere questo divertentissimo giallo napoletano, ma il tempo è tiranno. Quantomeno, mi sono concessa dei momenti di puro svago per spezzare la routine del lavoro e della famiglia.

#lapescatricediasterischi #pinoimperatore #aglioolioeassassino #deaplaneta #napoli #giovanniscapece #libridaleggere
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