Année 1902, Tom Smith et Jerry Wesson se rencontrent aux pieds des chutes du Niagara. L'un passe son temps à rédiger des statistiques météorologiques ; l'autre à repêcher les corps engloutis par les rapides. Rencontre exceptionnelle, comme celle que les deux types font avec Rachel Green, jeune journaliste prête à tout pour dénicher le scoop du siècle, même à embarquer Smith et Wesson dans son projet loufoque : plonger dans les chutes du Niagara et s'en sortir vivante. Tout le monde en rêve, personne ne l'a jamais fait. Il ne reste alors qu'à se glisser dans un tonneau, défier les lois de la physique et sauter. Nous avons tous besoin d'une histoire mémorable, d'un exploit hors norme pour réaliser quelque chose qui nous soit vraiment propre.
Alessandro Baricco is an Italian writer, born at Torino in 1958. He's the author of several works, including the novels Lands of Glass (Selezione Campiello Award and Prix Médicis Étranger), Ocean Sea (Viareggio Prize), Silk, City, Emmaus or Mr. Gwyn, among others.
He is also the author of the majestic rewrite of Homer’s Iliad, the theatrical monologue Novecento, the essays Next: On Globalization and the World to Come or The Game.
Baricco hosted the book program "Pickwick" for Rai Tre, which, according to Claudio Paglieri, "invited Italians to rediscover the pleasure of reading." In 1994, he founded a school of "writing techniques" in Turin called Holden (as a tribute to Salinger), which, under his direction, has been a resounding success. Since the publication of Silk, which has become a long-standing bestseller both in Italy and internationally, Baricco has established himself as one of the great Italian writers of the new generations.
He was awarded the Fondazione Il Campiello Prize in 2020 and the Penna d’Oro Prize in 2022 for his body of work.
C'è poco da fare, con le parole Baricco è un giocoliere, ci fa quel che vuole. E lo è ancora di più in questo testo teatrale dove le battute dei dialoghi sono serrate, velocissime, delle fucilate appunto, come ci ricorda il titolo ammiccante. Ma i due protagonisti niente hanno a che fare con la famosa fabbrica di armi, anzi, sono due macchiette strepitose con le loro fissazioni e paure (uno non si alza dal letto per 5 giorni per rimettere in equilibrio gli organi interni, l'altro vuole recuperare e mettere per iscritto che tempo faceva negli ultimi settantasette anni). A scombussolare la loro placida routine di piccole stranezze rassicuranti, arriva una giornalista alla ricerca di una sua dimensione personale in un mondo precario e privo di porti sicuri, sia dal punto di vista lavorativo e sociale (vuole affermarsi come giornalista e scrittrice ma non se la fila nessuno) sia a livello emotivo e psicologico. Il finale è tutt'altro che banale. Un testo che seppur molto breve - si legge in un'ora - resta una lettura godibilissima e foriera di riflessioni.
"Avrei dovuto dirle che tutti lo fanno chiusi nelle loro paure, chiusi dentro la botte mefitica delle loro paure. Un posto piccolissimo, molto nero, dove sei solo, e fai fatica a respirare."
Questo libro lo commento in maniera lapidaria riportando una frase dello stesso autore: Dove diavolo finiranno, se muoio, i libri che non scriverò? Ecco, è meglio che non li scrivi, se sono tutti come questo!
Posledne tri knihy od Baricca, ktore vysli v Slovarte mi akosi zahmlili moje krasne spomienky na Pana Gwyna, Emauzy, Hodvab, ci Bez krvi. Tam som Baricca milovala.
Kısa bir tiyatro oyunu. A. Baricco kara mizahı kullanarak yaşamlarında başarılı olamamış ama umutlarını yitirmemiş üç insanın trajikomik öyküsünü anlatıyor. Sıradışı özellikleriyle üç absürd insanın biraraya gelerek yarattıkları projeyi gülümseterek okuyacaksınız.
Perché a vent'anni esatti da Novecento, che è un racconto breve e infinito insieme, che ancora oggi è replicato nei teatri di tutto il paese, perché venire fuori con una sceneggiatura del genere? Attenzione, non è pessima; ci sono un paio di passaggi d'effetto, qualche frase baricchiana. Ma poi? Non c'è niente. Non c'è un'idea. Non c'è spessore. Non che Baricco avrebbe dovuto inventare il salto dalle cascate per rendere un buon testo, ma avrebbe dovuto metterci qualcos'altro. Chi conoscerà Baricco per la prima volta attraverso questa storia forse non ne resterà deluso, lui sa come accalappiarsi il lettore, ma io, che di libri ne ho letti dieci, non riesco ad accontentarmi.
Lo ho adorato per: - l'ironia e pesonalità dei personaggi; - il messaggio di fondo; - la meravigliosa capacità di Baricco di saper scegliere le parole più adatte ad ogni contesto.
Lettura di estrema rapidità questa piéce di Baricco. Si salvano qualche bella frase sparsa qua e là e l'originalità dell'idea di discendere le cascate del Niagara dentro ad una botte di birra - con annessa speranza di sopravvivenza. Per il resto niente, non rimane niente della storia di Tom Smith e Jerry Wesson (ma poi, sul serio, stiamo parlando di nomi quali Tom & Jerry e Smith & Wesson? Davvero?)
Non lo faccio (quasi) mai, molto raramente prima e ancor meno spesso dopo aver terminato la lettura di un libro: lanciare una occhiata alle recensioni, siano esse pubblicate sui fogli culturali dei quotidiani o sui social network dedicati, ha il potere di inaridire la mia vena creativa e farmi sentire costretto in un contraddittorio. Per l’ultimo Baricco ho fatto un’eccezione: “Smith & Wesson” si legge con inesorabile rapidità, il nome dell’autore in copertina crea sempre una discreta aspettativa, i lettori si sono spesso divisi fra “adoratori a tutti i costi” e “detrattori oltre ogni sensatezza”. Insomma, ero curioso di raccogliere una sorta di mood complessivo.
Percentualmente, mi sembra di poter affermare che siano più i pollici verso che le voci a favore. Questo è un fatto, e non può non essere tenuto in considerazione. Però, però… cavolo, mi rendo conto che notarlo mi è dispiaciuto. Trovo che ci siano degli elementi assolutamente funzionanti: i giochi sui nomi, che non si limitano al solo titolo, l’atmosfera ottocentesca, una sottile ironia che in alcuni punti fa proprio sorridere, tre personaggi che colpiscono lì, dove il tessuto miocardico pompa sangue verso le vene. Azzardo: il meteorologo del passato, intento a tracciare una statistica funzionale del clima di una determinata giornata durante gli anni appoggiandosi ai ricordi delle popolazioni del luogo, è fra i più riusciti della produzione dello scrittore torinese.
La delusione generale nasce, forse, dalla forma narrativa (un testo teatrale messo in scena nella nostra testa eguaglia con enorme difficoltà un racconto) e – mi sbilancio – dalla lunghezza dello stesso. Non mi riferisco allo stereotipato “10 euro per 106 pagine?”, naturalmente, ma al desiderio di leggere, saperne, innamorarsi, partecipare di più, che da un testo sottomisura è inevitabilmente un po’ frustrata.
Sintetizzando brutalmente, a me “Smith & Wesson” non è affatto dispiaciuto: è come una delle storie raccontate dal nonno davanti al camino, mentre fuori cade la neve. Non avranno tutte la stessa intensità, non saranno tutte memorabili e tramandate ai posteri, ma accidenti quanto è bello ascoltarle! Ah, quasi dimenticavo: da http://baricco.feltrinelli.it/#ecards è possibile inviare delle cartoline virtuali con una citazione tratta dal romanzo. Una bella iniziativa!
Leggere le recensioni mi mette tristezza. A chi dice che c'è giusto qualche frasi ad effetto e niente di più, che non è il solito Baricco, vorrei far notare che non è un romanzo. È un testo teatrale. A chi dice che la trama è scontata, vorrei dire che non si legge un libro per la trama. Che se leggete solo e soltanto per trovare i colpi di scena, allora non siete sulla strada giusta. E che d'altronde, con una trama così, solo due scenari sono possibili: o lei si salva, o non si salva. In entrambi i casi, scontato. Non è questo il punto. Io l'ho trovato geniale, veloce, appassionante. Divertente, che è quello che spesso il teatro vuole fare: divertire. Non si deve scrivere sempre mattonazzi alla Dostoevskji per riuscire in qualcosa. Questo è brillante, e spero tanto di vederlo rappresentato in teatro.
Era da tanto che non leggevo Baricco. Riconosco che in questa breve piéce teatrale non ho trovato il solito Baricco eccezionale giocoliere delle parole, però non ci ho neppure trovato nulla di coinvolgente ed emozionante. Tre protagonisti, Smith, Wesson e Rachel Green che vogliono far parlare di sé, vogliono passare alla storia: Smith e Wesson non vorrebbero farlo (con le armi che portano il loro nome) con la morte, ma salvando una vita, quella di Rachel, ambiziosa giornalista che sfida le cascate del Niagara, luogo preferito dei suicidi. Non dico come finisce l’avventura, metafora del tentativo coraggioso di liberarsi dalle nostre paure che ci costringono e ci rinchiudono. Dico soltanto che, a parte alcuni momenti di quasi poesia, il resto mi è sembrato piatto e inconcludente.
Piccola vicenda scritta per il teatro che andrebbe vista in teatro ma che acquista un fascino anche nella semplice lettura. Baricco come sempre mi cattura con poco, con semplici parole e piccoli rimandi che mi toccano le corde dell’anima.
Alessandro Baricco, Smith & Wesson'da üç "tutunamayan" karakterin hikayesini anlatmaktadır. Smith, Wesson ve Rachel; biri dolandırıcı, biri babasının gölgesinden kurtulamayan bir adam ve biri de hayatı boyunca yazmak ve geçimini bu yolla kazanmak isteyen biridir.
Rachel'in ifadesiyle, "Hayattan çok şey bekliyorduk, hiçbir şey beceremedik, hiçliğe doğru kayıp gidiyoruz ve bunu göt kadar bir yerde yapıyoruz; burada harika bir şelale bize her gün yoksulluğun insanların bir buluşu olduğunu anımsatıyor. Başımıza kurşunu sıkabiliriz ama tabanca alacak paramız bile yok. Onun için boka batmış durumdayız, üçümüz birden... sadece bir şey bizi kurtarabilir." Sf:51
İşte o "bir şey" Niagara şelalesinden atlamak ve sağ kalmak ve böylece gazetede sağlam bir ilk sayfa haberi yaparak meşhur olmak ve en nihayetinde "yırtmayı" başarmak.
Baricco, mizah tonu yüksek bir metine imza atarken, hayatın gerçekliğini Mrs. Higgins'in sözleriyle dışavurmaktadır: " Sevgili Rachel... Bir zafer günü yaşamaya gerçekten layıktı, onu ve öbür iki deliyi nasıl özlediğimi bir ben bilirim bir de Tanrı. Ama olmadı işte, çoğu kez beklenen olmaz. Ekilir, biçilir ama iki şey arasında çoğunlukla bir bağlantı yoktur. Olduğunu öğretirler sana ama... bilmem, ben hiç görmedim. Zaman olur ekersin, zaman olur biçersin, o kadar... İşte bunun için bilgelik gereksiz bir kural, hüzün doğru olmayan bir duygudur, her zaman. O gün özenle ektik, hayal, çılgınlık ve yetenek ektik. Ne biçtik, belirsiz bir meyve: bizi her zaman güzel ve gizemli kılacak bir anının güzel ışığını ve bir duygulanmanın ayrıcalığını. Tanrı'nın izniyle, bu, kalan ömrümüz boyunca kurtulmamıza yeterli olsun." Sf:121.
Okuduğum en farklı yazarlardan biri. Tiyatrosunda da yine farklı öykülerini sürdürmüş. Bir kaç saat sürmüyor okumanız o denli akıcı bir kitap. Hem sürükleyici hem farklı bir kitap okumak isteyenler için çok uygun bir kitap.
Libro veloce e piacevole, che non resta impresso più di tanto se si sono già letti altri romanzi e sceneggiature di Baricco; soprattutto perché qui torna il suo grande leitmotiv: personaggi falliti che, non riuscendo a condurre una vita ordinaria o a realizzare piccoli sogni, si attaccano a quelli impossibili con una disperazione mascherata da infantile fiducia nelle proprie possibilità. In parole povere, meglio vivere da folli che esistere senza uno scopo: una storia che Baricco ha già raccontato molte volte, ma che probabilmente non si stancherà mai di rielaborare.
«Seminammo immaginazione, e follia e talento. Ecco cosa abbiamo raccolto, un frutto ambiguo: la luce bella di un ricordo e il privilegio di una commozione che per sempre ci renderà eleganti e misteriosi. Voglia il cielo che questo basti a salvarci, per tutto il tempo che ci sarà dato, ancora.»
Baricco prostě v těchto svých krátkometrážních knihách dokáže rozehrát příběh a ještě se mu tam vejde i nějaká ta filozofie. Ještě nemám přečtené všechno, co je od něj dostupné, ale budu pokračovat.
Ho voluto leggere questo libro proprio perché ambientato in un luogo magnifico che ho avuto il piacere di visitare: Le cascate del Niagara. lo stile dell’autore è inconfondibile. La storia racconta l’impresa di Rachel Green che affronterà le cascate in una botte.
“Son qui perché se mi arrendo questa volta mi arrenderò tutta la vita.”
“Questo strano bisogno di correggere le piccole imperfezioni, quando ormai è tardi per fermare l'enormità di un destino sbagliato.”
“Quel che avrei potuto dirle, per aiutarla, l'ho capito solo più tardi ripensando a quel giorno, al suo salto, alla sua follia. Le avrei dovuto dire che tanti saltano nello stesso modo via dalla loro vita, oltre se stessi, rischiando tutto per sentirsi davvero vivi. Avrei dovuto dirle che tutti lo fanno chiusi nelle loro paure, chiusi dentro la botte mefitica delle loro paure. Un posto piccolissimo, molto nero, dove sei solo, e fai fatica a respirare.”
Un racconto nel complesso piacevole, con alcune citazioni che colpiscono, ma senza nulla di davvero memorabile.
En bref, cette pièce regroupe tout ce que j'aime au théâtre : de drôles de personnages au caractère déjanté et des scènes dynamiques ! J'ai adoré ma lecture !!!
La storia è carina ed è il pretesto (forse) per parlare della condizione lavorativa dei giovani, di ciò che devono dimostrare per poter esprimere le proprie ambizioni ed i propri talenti. E' questa la molla che spinge Rachel Green, aspirante giornalista, a rincorrere uno scoop mettendo a rischio la propria vita. Tutto questo per dimostrare ai propri datori di lavoro le proprie abilità.
La storia, però, sembra essere il risultato di un'azione collettiva di scrittura creativa in cui sono dati alcuni riferimenti quali i protagonisti, i ruoli, l'ambientazione, il periodo storico e poi assemblati insieme, finché non ne risulta una narrazione plausibile, caricata anche di valori etici e sociali, come accennavo nel paragrafo precedente. Con questo non voglio dire che il risultato sia scadente, è molto gradevole. Lo sarebbe sicuramente di più se il pezzo teatrale fosse rappresentato.
La fantasia gioca un ruolo importante. Simpaticissima l'idea del ruolo del metereologo Jerry Wesson che ricava dati statistici intervistando gli abitanti intorno alle cascate del Niagara, chiedendo loro di ricordare giorni speciali e di riferire il tempo che faceva.
E' sempre un piacere tornare a leggere uno scrittore tanto amato e ritrovare il suo stile, le sue metafore, i suoi personaggi particolari. Questo libro non mi ha entusiasmato più di tanto ma è stata comunque una piacevole lettura. Smith e Wesson è un breve testo teatrale che non riesce, secondo me, ad avere quella carica, quell'incisività tipica di altre opere di questo autore. Non credo che il problema sia dovuto alla brevità del testo (Novecento per me è un capolavoro eppure è brevissimo), almeno non se a scriverlo è il signor Baricco. I personaggi seppur nella loro fuggevolezza riescono ad apparire vividi e incisivi, forse però mi aspettavo qualcosa di più da tutti loro, dalle loro azioni. Un significato più grande, ecco. Sicuramente sono altri i libri da cui iniziare per conoscere questo autore. Per chi già lo ama, una lettura obbligata!
Geniale. Baricco sa sempre come sorprendere. Risulta impossibile indovinare cosa accadrà nell'immediato futuro. pagina dopo pagina ti trasporta nelle avventure di due uomini alla ricerca di tutto e del nulla. Due persone che non hanno chiesto di incontrarsi, e che sembrano infastiditi l'un l'altro della reciproca presenza, ma che diventano da subito complici in tutto, fino ad essere inseparabili e a "fuggire" per raccontare la loro storia e quella di una ragazza che ha permesso loro di vivere l'avventura sulle cascate de Niagara. L'ambientazione è situata nei primi del 1900 e la narrazione è in realtà una pièce teatrale per niente "infastidente". Se volete gettarvi in un'avventura, e badate bene non dalle cascate del Niagara, questo è il libro che fa per voi.
Da amante di Baricco da sempre, quando ho visto il libreria, nella sezione “Recenti” il suo ultimo Smith&Wesson, non ho saputo resistere alla tentazione di averlo per le mani. E così è stato.
Poche pagine e la sua penna caratteristica; l’ho portato sempre con me in questi giorni, cercando di leggerne il più possibile nei vari momenti di pausa. In ascensore, al bar, per strada, sul bus che mi portava a casa la sera e su quello che... [continua su http://lalibraiainblu.wordpress.com/2...]
Slávny taliansky autor Alessandro Baricco vo svojom najnovšom diele Smith & Wesson tiež pripomína, že umelecká forma je najmä fikciou, a že novela môže mať pokojne aj podobu strohého divadelného scenára určeného pre tri postavy. Tak sa v jednom diele stretáva Baricco – románopisec s Bariccom – dramatikom. Próza Smith & Wesson okrem toho svojím názvom navodzuje metaforu na strelnú zbraň, pričom dialógy v nej obsiahnuté sú skutočne ako krátka, no zároveň intenzívna prestrelka.