Tre sono i volumi che l'Unità offre ai suoi lettori. Il primo, dal titolo "Le belle bandiere", contiene gli scritti su "Vie Nuove" dal 1960 al 1965. Il secondo - "Il caos" - comprende gli interventi sulla rivista "Tempo" nel triennio 1968/1970. Infine il terzo volume - "Lettere luterane" - ripropone gli ultimi scritti giornalistici su "Il Corriere della Sera" e "Il Mondo" dal gennaio all'ottobre 1975, praticamente la vigilia della tragica morte di Pasolini, avvenuta il 2 novembre '75.
Italian poet, novelist, critic, essayst, journalist, translator, dramatist, film director, screenwriter and philosopher, often regarded as one of the greatest minds of XX century, was murdered violently in Rome in 1975 in circumstances not yet been clarified. Pasolini is best known outside Italy for his films, many of which were based on literary sources - The Gospel According to Saint Matthew, The Decameron, The Canterbury Tales...
Pasolini referred himself as a 'Catholic Marxist' and often used shocking juxtapositions of imagery to expose the vapidity of values in modern society. His essays and newspaper articles often critized the capitalistic omologation and also often contributed to public controversies which had made him many enemies. In the weeks leading up to his murder he had condemned Italy's political class for its corruption, for neo-fascist terrorist conspiracy and for collusion with the Mafia and the infamous "Propaganda 2" masonic lodge of Licio Gelli and Eugenio Cefis.
His friend, the writer Alberto Moravia, considered him "the major Italian poet" of the second half of the 20th century.
Nel 1968 muore Salvatore Quasimodo, che teneva su «Tempo» una rubrica di dialogo con i lettori (testi ora raccolti in Colloqui, a cura di Carlangelo Mauro, L’arca e l’arco, 2012). I responsabili della rivista si rivolgono a Pasolini, che accetta e fino all'inizio del 1970 terrà una rubrica settimanale dove scrive un po' quel che vuole, a volte in dialogo con i lettori, a volte con lettere aperte (a Moravia, a Visconti, a Arbasino): considerazioni sull'attualità, sul Movimento studentesco, sulla contestazione della Mostra del cinema di Venezia, sulla venerazione per i motori, sui primi passi umani sulla Luna... A volte scrive dai luoghi dove lo porta la sua attività di regista (stava girando Medea); esprime la sua solitudine, la sensazione di incarnare il ruolo del capro espiatorio, e quindi difende la sua persona e la sua opera.
L'edizione è penalizzante: i testi non sono completi, le note insufficienti, spesso con rimandi a pezzi non presenti nel libro, a volte nemmeno riassunti.
Anche Pasolini non è al meglio, a volte irritante nella sua dialettica provocatoria, poco perspicuo per il suo uso personale e indefinito di parole comuni, per il ragionamento che procede per slogan e corto-circuiti, proprio mentre taccia i "giovani" di "terrorismo" e di "fascismo di sinistra".
Il caos è la prima raccolta che leggo di Pasolini. Devo dire che mi ha portato ad importanti riflessioni ed invogliato ad esplorare una parte della storia italiana già di per se' alquanto fascinosa ed importante. Continuerò sicuramente a Leggere PPP.
La perspicuità del Pasolini polemista, superiore (forse) al Pasolini narratore, l'ho scoperta in questo libro. Ci resta ancora molto da capire sull'uomo Pasolini, il quale era un personaggio 'a tutto tondo' come si usa dire, difficilmente catalogabile
L'edizione letta da me non è quella proposta dall'applicazione. La mia è l'edizione pubblicata nel 1991 da l'Unità / Editori Riuniti: un bellissimo progetto editoriale e una grande testata giornalistica ormai scomparsa (Aimé), i quali ripropongono l'edizione del 1981 Inoltre in copertina vi è riportato un disegno dello stesso autore che si intitola "Donna seduta", disegno del 1941. Raccolta di interventi pubblicati da Pasolini in 'Tempo' tra il 1968 e il 1970, estremamente interessanti e attuali. Uno dei miei preferiti l'intervento sul Natale.
alcune lettere molto interessanti, spiccano, per me, ma sarà dovuto all'interesse personale, quelle relative ai film e al cinema. in particolar modo degne di apprezzamento il dibattito a tal riguardo con Moravia