Una ragazza e i suoi sogni. Una storia di passioni, di amicizie e resilienza.Ogni giorno Petra vorrebbe poter tornare indietro. Vorrebbe poter schiacciare il tasto rewind, vorrebbe poter riavvolgere il nastro, riportare tutto a com'era prima. Prima di quella lezione di guida. Adesso sua sorella Cloe non c'è più. E ogni giorno è così maledettamente difficile andare a scuola, sentir ridere gli altri, vedere la sua famiglia cadere a pezzi e sentire tutto il mondo urlarle in faccia che è colpa sua se Cloe è morta in un incidente d’auto. Adesso Petra è sola. Sola con un diario che inizia a riempire con pezzi di se stessa, dei suoi giorni senza Cloe, dei suoi problemi a scuola, della musica che le suona in testa, della mancanza che sente e della sua voglia di vivere anche per la sorella. Piano piano la rabbia si trasforma in voglia di cambiare, di far valere quella vita che le sembra fatta di nulla e renderla degna di essere vissuta anche per lei che non può più farlo, per Cloe. Niente feste sfrenate, niente più alcol o brutti voti a scuola, Petra vuole ricominciare a vivere. Sulla sua strada Petra incontra Lore che le fa riscoprire l’amicizia, quella vera inossidabile che vince su tutto, e Dario. Dario le fa capire che cos'è l’amore, la voglia di stare insieme e non lasciarsi mai, anche se tutto ripiomba nell’oscurità quando il passato del ragazzo rischia di mettere in discussione tutto quello che Petra ha costruito per tornare a vivere. La scuola, l’amore, i problemi con i genitori, le delusioni, i traguardi e le conquiste. Un diario per ricominciare, per permettere a Petra di ritrovare il suo posto nel mondo e per far sì che ogni giorno sia come il primo giorno della sua nuova vita. Il romanzo di Giorgia Penzo arriva dritto al cuore di chi ha perso qualcosa e crede di essere sbagliato, di chi cerca il suo posto nel mondo e di chi si aggrappa alla speranza di riuscire a trovarlo. Per vivere la vita a pieno in tutta la sua straordinaria e bellissima complicatezza, ogni giorno come il primo giorno.
Giorgia Penzo, emiliana, ha l'anima un po' incastrata nel passato. Avete presente quegli scomodi abiti vittoriani? Ecco. Lei non vorrebbe indossare altro.
La prima parte di questo romanzo è veramente coinvolgente. Perché questa autrice ha davvero una bella scrittura. Cosa per nulla scontata, ultimamente.
Una bella prosa e una certa perizia e delicatezza nell'addentrarsi in temi pesanti come il lutto, senso di colpa. Non scade assolutamente nel banale e nel cliché.
Peccato per una seconda parte deboluccia in cui una protagonista interessante perde forza narrativa e diventa leggermente improbabile e anche antipatica.
Ciò non toglie che sia scritto davvero bene. Solo per la scrittura meriterebbe cinque stelline.
Questo libro inizia con un pugno nello stomaco, e pensi subito che peggio di così non può andare, può solo migliorare. Questo libro inizia come un diario, diario che Petra scrive a sua sorella morta “per caso”. Lo fa perché si sente in colpa, si sente sola, abbandonata, ignorata, persa. Senza l’unica persona che era il sole nella sua vita come farà ad andare avanti giorno dopo giorno? Ma nella vita di Petra si affacciano due figure che saranno fondamentali, che le faranno riscoprire che la vita continua, che lei non è inutile e insignificante, che è preziosa. Lore e Dario saranno i pilastri della sua rinascita. Perché ora Petra deve vivere anche per Cloe.
Un libro che racconta una storia drammatica eppure realistica, ti senti trascinato nella storia perché la narrazione a diario ti fa sentire come se fossi Cloe. Leggere della vita e dei pensieri di Petra, vedere la sua rinascita dalle ceneri che erano rimaste è davvero coinvolgente, ti incolli alle pagine e non puoi uscirne fino a che anche per Petra sarà il momento buono per non scrivere più e pensare solo alla vita.
Non so neanche da che parte iniziare a spiegare quanto sia riuscito a coinvolgermi e quante emozioni sia riuscito a farmi provare questo libro. Mi ha conquistato dal principio. È veramente difficile non affezionarsi a Petra, non sentirsi partecipi nel racconto della sua rinascita. Un viaggio lungo un anno, pieno di dolore, coraggio, musica, amore e speranza, che è meraviglioso veder giungere al suo termine. Un racconto che è quasi poesia, che sa affrontare con delicatezza temi non semplici e che merita assolutamente di essere letto. ❤️
Buon inizio settimana, lettrici del Confine. Siete state al mare nel week end? Avete portato con voi un libro per rilassarvi in spiaggia? Il mio consiglio per il vostro prossimo fine settimana di mare e relax è un romanzo di recente uscita, edito Nord, dell'autrice italiana Giorgia Penzo. "Ogni giorno come il primo giorno" è il titolo di questa bellissima storia di dolore, elaborazione e crescita. Ma andiamo a conoscere la trama.
Petra è un'adolescente che porta sulle spalle un grosso fardello: la morte della sorella minore, Cloe. Vive con la convinzione che la colpa sia stata sua e con la certezza che i genitori avrebbero volentieri cambiato di posto le figlie. Petra si sente la figlia di serie B, quella che non ha buoni voti a scuola, che combina guai in continuazione, che si ubriaca e usa sostanze illegali per stordirsi e allontanarsi dalla quotidianità. Cloe era brillante ed efficiente, ottima studentessa e figlia modello e per questo non può dare torto ai genitori, che si sono allontanati l'uno dall'altro, che non si parlano e che non parlano con Petra. Ognuno elabora il lutto, la perdita di Cloe, a proprio modo. Per Petra è scrivere su una vecchia agenda. Lì la ragazza riversa il suo dolore, il suo male di vivere senza la sorella, la colpa e il rimorso. Questo sembra darle un po' di sollievo e un rifugio durante le ore a scuola, dove non è accettata ed è additata come quella che ha ucciso la sorella, la ragazza difficile e violenta con cui nessuno vuole stare. Nessuno, tranne una ragazza scozzese di nome Lore, in Italia per un progetto di scambio culturale. Le due ragazze, riconoscendo nell'altra il proprio dolore, diventano amiche per la pelle e Petra comincia a sentire la voglia di cambiare in meglio, di portare a termine la scuola e di ritrovare la fiducia dei suoi genitori. Per riuscire a diplomarsi ha bisogno di ripetizioni di matematica, ed è qui che entra in scena Dario, un ragazzo universitario misterioso e gentile, che offre a Petra i suoi servizi in cambio di aiuto per un suo progetto. Oltre all'amicizia, Petra avrà trovato anche l'amore?
Non conoscevo Giorgia Penzo, questo è il primo romanzo scritto da lei che mi capita tra le mani e anche per puro caso. Ho trovato una brava scrittrice, abile nelle descrizioni e nei dialoghi e con buoni tempi narrativi. Il romanzo si legge con facilità, la lettura è fluida dal ritmo altalenante, che rallenta dove deve e riprende veloce al momento giusto. I personaggi principali sono ben descritti, il carattere delineato a dovere. Petra è la protagonista, Dario e Lore personaggi secondari importanti per la crescita e la rinascita di Petra. Poi c'e' Cloe, la ragazza che ha perso la vita e ha segnato quella delle persone a lei più vicine. Petra ci conduce nel suo viaggio personale attraverso l’elaborazione di un lutto troppo grande e doloroso per il suo giovane cuore. Senza la guida dei genitori, con l'aiuto di un diario e di una nuova amica, riesce ad accettare l'ineluttabile e a tornare dal baratro in cui era caduta, nuova e piena di possibilità per il futuro. Dario sarà importante per il suo cuore e per la spinta a compiere il passo decisivo verso la sua nuova vita. Mi è piaciuto molto leggere questa storia, ho passato due pomeriggi immersa nella lettura di un buon libro, scritto bene ma che non mi ha fatta emozionare tanto come credevo. Non so per quale motivo, ma non sono riuscita a vivere con Petra il suo dolore, qualcosa mi bloccava, la scintilla non è scattata, l'empatia non è arrivata. So senza dubbio che questo è assolutamente soggettivo, per questo non influirà sul voto che darò al romanzo e auguro alla scrittrice un grosso in bocca al lupo
Dolore, una parola che la maggior parte di noi sa cosa significa perché non si può fare a meno di viverlo sulla propria pelle.
Dolore per una perdita è quello che prova Petra. Un sentimento che la lacera dentro e per non piangere decide di scrivere i suoi pensieri all'interno di un diario rivolto alla sua sorellina Cloe.
È difficile combattere con i sentimenti, difficile dimenticare se ci si sente in parte responsabili di ciò che è successo, e lo è ancora di più se la tua famiglia si sta sgretolando.
“A breve, Cloe, avremo entrambe la festa che ci meritiamo. Tu in un raccolto centro culturale, io in un fatiscente capannone di campagna. Tu immersa nel cordoglio di tutti, io nell’indifferenza. Tu sei da mostrare, io da omettere. Tu vali un vestito nuovo e la messa in piega, io una nuvola di smog abbandonata nell’aria. Eppure avevo solo bisogno di sentirmi sussurrare: Stai attenta.”
Petra però il suo dolore lo prende, lo plasma, ne scrive e tutto ciò l'aiuta ad andare avanti e a migliorarsi, anche se la cattiveria di chi non capisce non è d'aiuto.
“Basta un attimo, un tratto deciso della penna e l’errore della data è corretto. Farò così giorno per giorno, cancellerò ogni sbaglio. Magari fosse tanto semplice anche nella realtà poter tornare indietro e con uno scarabocchio aggiustare tutto.”
In questo libro la sofferenza si può toccare con mano, la si percepisce e sembra di poterla afferrare. I sentimenti sono intensi, vivi e fa emozionare.
Ho iniziato ad avere gli occhi lucidi fin dalle prime pagine, quindi attrezzatevi di una scatola di fazzolettini perché vi serviranno.
Ho amato la penna dell'autrice perché le sensazioni di ciò che accade a questa ragazza sono intense, così tanto che vorresti tendere una mano per poterla aiutare.
Petra che si circonda di amici come Lore, che ha un passato e un presente che la turbano, e Dario, un universitario dolce, sensibile, ma con un passato che non l’abbandona.
“I pomeriggi con Dario, che siano in biblioteca o al canile, mi tengono lontana da questo diario; non so ancora decidermi se purtroppo o per fortuna”
È un intreccio ben scritto ed elaborato, un libro che va letto perché la recensione non dà il merito giusto che dovrebbe. Quindi lo consiglio!
Libro scritto davvero bene, coinvolgente, appassionante, emozionante, è riuscito a toccare corde profonde e a commuovermi più di una volta. Non mi sono piaciuti alcuni personaggi che ho trovato poco realistici e stereotipati, così come la trama che è abbastanza scontata e prevedibile.
La morte di un figlio all'interno di una famiglia è un evento terribilmente devastante ma in questo libro, dopo un inizio angosciante, il tema è stato trattato superficialmente e in modo abbastanza infantile e non è riuscito a coinvolgermi più di tanto.
"Il tizio che si è inventato la stupidaggine che bisogna godersi l'attesa, non aveva idea di cosa significasse stare lontano dalla persona alla quale appartieni".
on so da dove iniziare a scrivere questa recensione perchè ho un sacco di emozioni e sensazioni aggrovigliate nello stomaco rispetto a questo romanzo. Aggiornando le uscite sulla pagine facebook del blog mi sono imbattuta nella copertina di questo libro che,a primo impatto,mi è subito risaltata agli occhi e mi è sembrata subito fantastica. Andando a cercare la trama del romanzo in questione e leggendola,ne sono rimasta ammaliata e mi ha incuriosita a tal punto da volerlo leggere seduta stante. Ho comprato il libro e l'ho messo sul comodino perchè prima dovevo terminare la mia precedente lettura. Intanto sul web ho letto pareri positivissimi e la mia curiosità aumentava. Così una decina di giorni fa l'ho iniziato finalmente ignara di ciò che mi avrebbe lasciato nel cuore. Questa è la storia di Petra, una ragazza di diciassette anni, la cui vita viene sconvolta totalmente quando la sorella Cloe muore a seguito di un terribile incidente stradale. Petra e Cloe erano completamente diverse: Petra infatti è diventata col tempo la pecora nera della famiglia, la ribelle essenzialmente insicura e con poca autostima, mentre Cloe era esattamente il suo opposto, veniva adorata da tutti e ad era la perfezione fatta persona. Quando Cloe viene a mancare a seguito dell'incidente d'auto alla cui guida c'era proprio Petra, alla giovane crolla il mondo addosso. Il senso di colpa la attenaglia e la sua vita inizia lentamente a sgretolarsi. La madre adorava Cloe e fra le due figlie l'ha sempre considerata la prediletta; affrontavano la vita giorno dopo giorno insieme andando spesso a discapito di Petra che incassava in silenzio, ma che nel suo piccolo mutava lentamente. Quando Cloe viene a mancare anche la madre incolpa Petra per quell'incidente e le due si allontanano più di quanto lo fossero prima. Petra inizia a scrivere così un diario, sotto suggerimento dell'infermiera che curava la sorella in ospedale,per buttare su carta le proprie emozioni e metabolizzarle. Un modo per raccontare anche alla sorella cosa accade giorno dopo giorno nella sua vita. Un modo per farla vivere ancora attraverso le sue parole e le sue azioni quotidiane. Il modo di Petra di affrontare la situazione però non è delle migliori. Il rientro a scuola è terribile e anche i compagni sembrano darle la colpa dell'accaduto. Lei, la ragazzina invisibile agli occhi di tutti, La ragazzina stramba che veniva considerata tale solo perchè diversa nel modo di vestirsi o nel colore dei capelli rispetto agli altri, ora viene anche considerata un'assassina dai suoi coetanei. Tutti tranne Lore,una ragazza della sua età arrivata dalla Scozia per una vacanza studio, che sembra averla capita fin dal primo istante. Forse la sorellanza non è solo una questione di sangue? Ma questo Petra la scoprirà col tempo... Dopo un brusco incontro/scontro con una compagna di classe, Petra torna a delle vecchie brutte abitudini: alcol e sballo ai rave party. La mattina dopo però, con il post- sbornia e le parole di rimprovero della sorella nella testa, capisce di dover dare una svolta alla sua vita, perchè quella è una non- vita e Cloe non avrebbe voluto questo per lei e fa una promessa: Niente più vita sfrenata. Si deve rimettere in carreggiata! Così,a pochi mesi dall'esame di maturità,capisce di dover partire dalla scuola se vuole avere un futuro, e per recuperare matematica,la materia in cui ha risultati peggiori, decide di contattare il numero di un ragazzo trovato sulla bacheca della scuola per delle ripetizioni. La vita di Petra cambierà radicalmente proprio grazie a quel biglietto col numero di telefono di Dario. Dario è uno studente universitario considerato strambo proprio come Petra, affascinante ed enigmatico sembra avere un fardello altrettanto grande da portare. Dario non chiede soldi per le prestazioni scolastiche,ma chiede alla ragazza solo di dedicargli del tempo. È così che Petra inizierà ad alternare i pomeriggi di studio con i pomeriggi al canile come volontaria insieme a Dario,perchè infatti il ragazzo sta portando avanti un progetto per la ricostruzioni di esso. Petra non si aspetta niente di più di un'amicizia dl giovane. Ma l'amore trova via a noi sconosciute per insidiarsi nei nostri cuori... E se il ragazzo perfetto nascondesse qualcosa che Petra nemmeno si aspetta? Sono partita con i piedi di piombo perchè, avendo una sorella, non è facile leggere un libro del genere ed immedesimarsi nella sofferenza della protagonista senza piangere come una fontana. Ovviamente così è stato per le prime diciamo 30 pagine. La sofferenza di Petra traspare e viene descritta in una maniera così realistica che è inevitabile piangere. Poi però dalla disperazione, si passa ad un sentimento diverso. Ad un certo punto c'è la speranza che guida la giovane ragazza e anche un obiettivo. Il porsi un obiettivo riesce a darle una speranza per la sua vita futura ed è così che la storia prende il via. Questo romanzo non parla di morte. Questo romanzo da una forza incredibile arrivati in fondo all'ultima pagina. Questo romanzo parla di una ragazza che fa un enorme lavoro su di sé,sulla sua insicurezza e sulla sua vita al fine di cambiarla e di renderla migliore, proprio come avrebbe voluto la sorella. Questo romanzo parla d'amore,d'amicizia e di sorellanza anche non consanguinea. Avrete capito che l'ho adorato. Che ho adorato lo stile di scrittura dell'autrice scorrevole e delicato. Ho letto la metà del libro in poche ore e sono rimasta incollata finchè non ho finito perchè dovevo leggere fino all'ultima pagina, ne avevo bisogno. Non mi dilungherò oltre, le recensioni positive che avevo letto avevano perfettamente ragione,questo libro merita di essere letto, con un pacchetto o due di fazzoletti accanto, ma merita davvero!
Petra è spezzata, rotta, divisa in due dal giorno in cui, mentre guidava la sua auto, ha ucciso sua sorella a causa di un incidente. La sorella perfetta, la figlia perfetta: Cloe.
Petra si rifugia nell’alcol e nelle droghe sperando di riuscire a mettere insieme i cocci della sua anima, ma non è così che riuscirà a sfuggire ai demoni che la tormentano. Inizia a scrivere un diario, una finestra che collega il suo mondo con quello in cui si trova Cloe. Le parla, le racconta ciò che accade, ricordando ogni dettaglio della sua vita stravolta, ogni cosa che ha portato alla distruzione la sua famiglia: un padre che non riesce a dimenticare le sue colpe e una madre che ha perso la figlia preferita.
Una madre che non la considera, non le parla, non l’abbraccia, non la guarda. È diventata invisibile. Già, perché Cloe era realmente la figlia preferita; la stabilità, la gentilezza, le responsabilità che la caratterizzavano, fanno passare Petra non al secondo piano, ma direttamente all’ultimo.
Finché decide di vivere anche per sua sorella. Niente più alcol, niente più droghe. Prende le redini in mano e inizia a galoppare sul quel destriero che più di una volta si imputerà davanti agli ostacoli facendola cadere. Ma si sa: cadi da cavallo, ti rialzi, monti in sella e riparti, consapevole che al prossimo fossato lui salterà.
Petra è prossima al diploma, ma rischia la bocciatura se non recupera la maggior parte della materie. Lo scoglio più grande, però, è la matematica. Non si dà per vinta e decide di affidarsi a uno studente universitario che l’aiuterà a studiare: Dario.
Dario è un ragazzo dal cuore d’oro. Non vuole soldi, ma vuole che lei gli conceda un po’ del suo tempo. Dovrà aiutarlo nella gestione di un canile. Ed è qui che i due iniziano a conoscersi e, ben presto, quelle ore passate insieme diventano un sentimento che va ben oltre la passione per i cani, che va ben oltre l’aiuto nello studio.
È un sostenersi a vicenda, è un tenersi per mano quando hanno paura di camminare da soli.
Ma Petra pensa di non meritarsi tutto ciò…
Ed è qui che subentra Lore, una ragazza scozzese arrivata nella scuola per un progetto di studio. È incredibile il legame che instaurano nell’arco di breve tempo. Anche Lore ha un segreto – terribile – che tiene ben ancorato in fondo al cuore. Prenderà il posto di Cloe, anch’essa saggia e pronta a sostenerla con le parole giuste dette al momento giusto.
Le insegna ad amarsi perché, prima di poter amare qualcun altro, bisogna accettare tutti i propri difetti. Petra, grazie a Lore e a Dario, si rialza, supera i suoi limiti, vive. Finché arriva l’ostacolo più grande, i segreti di Dario nascondono un mondo oscuro dal quale è difficile sfuggire.
Riuscirà a uscire dalle brutte pieghe che la spirale della vita le ha messo davanti? Troverà la pace che si merita? Petra è forte…
“Ogni giorno come il primo giorno” è una storia di rinascita. Dove tutto può accadere e tutto si può risolvere. C’è una soluzione per ogni singola emozione, per ogni paura, se queste vengono vissute con chi ci ama. Un amico, un fratello, un compagno.
Giorgia Penzo tratta tre vite diverse l’una dalle altre, ognuna con un passato duro e cattivo. Ma lo fa con la grazia che da sempre le appartiene. Ha la capacità di fartele vivere in prima persona senza risultare pesante. Tutto in questo libro vi farà riflettere. Tutto vi porterà a una conclusione che spetta a voi comprendere, perché…
Petra ha perso l’unica persona che ha sempre ritenuto dalla sua parte, e che da sempre ha amato. Sua sorella Cloe. Le due non potrebbero essere più diverse. Cloe era vivace, allegra, dai capelli biondi, vestiva sempre con colori sgargianti. Petra sarà l’esatto opposto. Solitaria, cupa, che vivrà sempre all’ombra della sorella. Petra si sentirà la pecora nera della famiglia, come se non potesse meritare l’amore dei suoi genitori. Genitori che secondo il mio modesto parere sbaglieranno, perché in un certo qual modo porteranno Petra ad invidiare il rapporto che avevano avuto con Cloe. Quella che ferirà maggiormente Petra sarà sua madre. Petra cercherà di essere la figlia che non è mai riuscita ad essere. Cercherà di migliorare i suoi voti a scuola. Cercherà di essere un po’ come Cloe. Ma solo in sé stessa troverà la forza di voltare pian piano pagina. Soprattutto grazie alla presenza di due persone meravigliose: Lore e Dario. Lore le insegnerà il valore dell’amicizia. Dario quello dell’amore. La cosa strana di questo romanzo è che ogni singolo personaggio vi lascerà qualcosa. Ogni singolo personaggio troverà la sua strada, nel bene e nel male riusciranno a toccarvi. Ed è anche inutile dirvi che saranno solo bellissime emozioni. Proprio per questo ne sentirete la mancanza. Mi mancherà Petra con la sua fragilità. Lore con la sua cazzutaggine. Dario con la sua voglia di rinascita. Giunti alla fine delle recensioni in genere vi dico se ve lo consiglio o no. Beh, in questo caso ve lo consiglio sicuramente, ma solo quando vi sentirete tristi. Io l’ho fatto in un momento di tristezza personale e mi ha aiutato a tornare a sorridere. Ci sarà un po’ di Petra in tutti voi, e come Petra a volte bisognerà trovare la forza di tornare, giorno dopo giorno a vivere. Nonostante tutto.
La storia di Petra è simile a tante altre, non c'è dubbio alcuno, ma avuto bisogno comunque di essere raccontata. La sua è una storia di redenzione, cambiamento, accettazione.
Petra viveva col fantasma della sorella anche prima che essa perisse, la morte di Cloe ha solo accentuato il divario. Petra però, in virtù del bene che voleva alla sua sorellina, decide di cambiare e vivere anche per Cloe ma a modo suo perché "Petra è Petra, Cloe è Cloe". In un anno lungo e difficile, affronta un percorso che la porterà a farsi nuovi amici, disintossicarsi dalle cattive abitudini, prendere il sudato diploma e trovare nuovi sogni da realizzare. L'amore non era nei piani eppure non ha mancato anch'esso il suo ruolo chiave nella partita a dadi con Petra.
Particolare che l'autrice ha saputo sapientemente usare sono i dettagli mascherati in parole, sogni, fotografie, ricordi che hanno portato Petra ad agire in un modo e allo stesso tempo avvisarla dei pericoli, dei rischi, senza però farla desistere. Petra non si è arresa nonostante gli intoppi: ha pianto, ha perso la calma ogni tanto ma non si è lasciata abbattere e ha continuato comunque a vivere la sua vita senza farsi influenzare completamente; è stata brava a seguire la corrente che la vita le aveva destinato di seguire.
Il dramma ha accompagnato Petra sempre, anche attraverso le storie di chi avrebbe dovuto solo accompagnarla e invece poi è restato. I suoi accompagnatori l'hanno seguita e aiutata ma in fondo è stata anche lei ad aiutare loro. Petra non si immedesimava nel suo nome eppure, senza saperlo, se l'è guadagnato quel nome: è diventata quella "roccia" che era e nel suo anno di rinascita si è consolidata. Cosa riserverà il futuro a Petra, solo lei potrà saperlo ma sarà sicuramente un futuro bellissimo.
Petra ha deciso di scrivere un diario. Lo ha deciso perché glielo hanno consigliato, perché il dolore che ha dentro ora è insopportabile, rischia di farla esplodere. Perché sua sorella Cloe è morta, ed è colpa sua. Perché la vita ora sembra inutile, perché ora è veramente sola e non ce la fa più. Ma proprio quando le sembra di aver toccato il fondo ecco la risalita, nelle persone di Dario e Lore.
I bisbigli ribadiscono tutti la stessa cosa: è stato un incidente, una fatalità. Eppure, io mi sento Caino.
Questo libro è un pugno nello stomaco, è forte e fa male. Va a toccare temi impegnativi perché oltre che del lutto parla di rapporti familiari, di amicizia e anche di amore. Ma anche e soprattutto di presa di coscienza di sé, di crescita, di passaggio alla maturità.
Ci ho messo un po’ a leggerlo, perché mi ha colpita nel profondo e non sempre avevo voglia di scandagliare l’animo per portare a galla riflessioni o emozioni sopite. Questa per me non è una cosa negativa, anzi, colloco questa lettura in quelle che definisco terapeutiche, che mi aiutano a dare un nome a ciò che provo. Non è però una lettura di evasione, né da fare in maniera leggera, richiede il suo giusto tempo.
Mi rannicchio in posizione fetale, ho paura di perdermi. Ho diciotto anni ma dentro ne sento mille, tutti accatastati sul petto. Mi schiacciano e non mi fanno rialzare.
La storia di Petra mi ha coinvolta molto, trovo che il lavoro fatto dall’autrice sulla caratterizzazione dei personaggi, non solo la protagonista, sia stato eccellente. Ha descritto un ventaglio completo di possibili persone, di possibili reazioni al dolore e alle difficoltà. ... continua sul blog
Che viaggio. Che viaggio quello nella storia di Petra e nella sua vita. Così distrutta all’iniziò eppure con un lieto fino tutto suo. Un libro che sapevo di amare, che mi sentivo di comprendere ma che allo stesso tempo mi ha stupito. Una storia così reale, così difficile. Piena di pensieri che tutti noi facciamo, ragionamenti della nostra quotidianità, che ci insegnano a non mollare.
Ho bisogno di raccontarti com’è la vita senza di te, sorellina. Perché non so piangere, e spero ancora che tu – non so come – me lo possa insegnare.
Questo libro è stato un fulmine a ciel sereno, in una giornata difficile per me. Sembrava una storia difficile e non giusta per quel momento e invece si è rivelata l’antidoto per superare quello che avevo in testa, lasciandomi completamente senza parole. Ho provato delle emozioni devastanti mentre leggevo Petra e la sua vita, più volte avrei voluto stringerla a me e farle capire che lei non era sbagliata, che doveva solo crederci. E alla fine lo fa, ci crede, ci crede ad una vita diversa, ci crede alla convivenza con delle cicatrici che non l’abbandoneranno mai.
Amare non equivale a essere innamorati. Innamorarsi significa pensare di non poter più fare a meno di una persona. Amore è averne l’assoluta convinzione. Uno è la tempesta, l’altro la quiete.
Uno stile quello di Giorgia che mi ha stupito, scritto sotto forma di diario lei racconta la storia di Petra e del suo lutto. Una scrittura fluida e scorrevole ma emozionante e toccante vi troverete faccia a faccia con la parte più oscura e difficile di voi, tanto che vi lascerà senza fiato. Un libro che consiglio fortemente a tutti, perché tratta tanti argomenti e tutti con una profondità che non è da considerarsi scontata. Ringrazio di cuore Giorgia per avermi donato parte di sé.
Il mondo di Petra è sempre rimasto chiuso in un bozzolo all’interno della parte più profonda di sé: nessuno si è mai mostrato interessato a farlo dischiudere, perché faticare molto per scoprire i lati nascosti di una persona sembra non interessare nessuno. In fondo, a sovrastarla c’era sempre Cloe: bella e solare, senza spigoli o aspetti caratteriali da smussare; soprattutto, senza chiusure né atteggiamenti scostanti. Per Petra, sua sorella è sempre stata il fantasma che la accompagnava: ogni obiettivo raggiunto era già stato ottenuto da Cloe, ogni compito era già stato svolto meglio da lei. Perché migliorarsi, allora? Petra ha deciso di tenere dentro di sé ciò di cui aveva più bisogno dai genitori, e nel frattempo amava incondizionatamente sua sorella. Il perenne confronto con lei era estenuante, eppure per nulla al mondo avrebbe voluto una sorella diversa: affidabile, pronta a difenderla, propositiva, incoraggiante.
Ma quando Cloe muore in un incidente d’auto, il mondo di Petra crolla. Ora sua sorella è un fantasma che vorrebbe si palesasse, per farle capire che non è sola; ora sua sorella è un’assenza che getta i suoi genitori nella disperazione più nera. È come se avessero perso la figlia del cuore, l’unica che li faceva svegliare col sorriso sulle labbra. Con un padre che decide di allontanarsi da casa per scendere a patti col dolore da solo e una madre che si chiude in se stessa, del tutto indifferente al fatto che Petra sia ancora viva, quest’ultima si affida all’unica persona in grado di aiutarla a non sprofondare nel baratro: Cloe. ...continua sul blog: https://tralemaniunlibro.blogspot.com...
Questo è un libro che consiglio a chi sta soffrendo, a chi ha sofferto, a coloro i quali sono in cerca di una speranza, di un’occasione per far affiorare un sorriso in mezzo a tanta nebbia. Solo chi è stato scottato dal dolore può capire quanto in fondo riesca ad arrivare, quanto siano forti le sue radici e quanto possano riuscire a soffocare qualsiasi tiepida emozione. Petra lo sa bene: la sua è una vita fatta di tormenti, di disadattamento, che il più delle volte si è anche autoinflitta. D’altra parte, quando le persone non si accorgono di te, cosa si può fare se non virare e cambiare completamente rotta andando in contromano? Ma, a volte, si finisce per isolarsi ed essere i soli ad andare in quella direzione.
Quando, però, la vita le gioca un brutto scherzo, è messa con le spalle al muro: reagire e ricominciare come se fosse il primo giorno di una nuova vita, o mandare in frantumi quel poco che resta di sé stessa e di quelli che la amano?
Complice come sempre anche il destino, ma soprattutto la forza e la volontà, Petra stravolgerà la sua vita, supererà ostacoli che sembravano insormontabili e rimetterà insieme i pezzetti di sé stessa e della sua vita che credeva ormai carta straccia...
"Non ci sei più, sorellina.L’odore di vaniglia se n’è andato; le tue magliette e i tuoi peluche sono spariti; i quaderni pieni dei ritagli di giornale dei tuoi cantanti preferiti non sono più sullo scaffale. La tua stanza ora è una camera d’albergo."
Per continuare a leggere la recensione vieni sul blog (meetyourbookblog.blogspot.com)
Ogni giorno come il primo giorno di Giorgia Penzo è una storia che parte con un gran carico di dolore e di malinconia, il lettore annega nella pena di Petra e insieme a lei man mano riemerge, riscoprendo le cose belle della vita: famiglia, amicizia e persino l’amore. Il tema del lutto lo si affronta poco alla volta, la protagonista intraprende un percorso di rinascita in una età difficile da gestire soprattutto quando ci si sente soli.
Ho apprezzato molto il modo in cui l’autrice è riuscita a esprimere il rapporto d’amore e allo stesso tempo conflittuale tra sorelle molto diverse e come è riuscita a trasmettere il dolore della perdita, il sentire la mancanza di una presenza data per scontata. ...continua
In Ogni giorno come il primo giorno la protagonista è Preta, una ragazza di appena 18 anni costretta a convivere con un enorme senso di colpa sul cuore. Si sente sola senza la sorella con la quale ha sempre condiviso tutto e, al tempo stesso, si ritiene immeritevole di quella vita che è invece stata tolta a chi l'avrebbe saputa vivere meglio. Col passare del tempo, però, Preta conosce due persone, Lore e Dario, che in qualche modo proveranno a farle vedere le cose sotto una nuova prospettiva. Si tratta quindi di un romanzo che affronta temi forti, importanti e assai dolorosi. E' scritto in maniera divina, non ci si riesce a staccare dalle pagine con facilità e lo stile di Giorgia è, a mio avviso, unico nel suo genere. Riesce a toccare le corde giuste e a incantare rigo dopo rigo.
Pur essendo un libro in cui la passione (peraltro scritta senza cadere nella scontata gestualità) è ben evidente, riesce a spaziare su molti temi collegati al dolore, alla solitudine e finanche che spesso si deve emigrare per trovare nuovo coraggio
splendido, letto e riletto dal 2018 è uno dei libri che mi ha introdotto al mondo della lettura, ha un posto speciale nel mio cuore e lo consiglio a chiunque si trovi in un momento della sua vita in cui ha più domande che risposte e si sente persa in questo grande e folle mondo.
molto molto bello, frasi e tutto. Non avevo letto la trama, mi sono fidata cecamente di una booktoker ma non me ne sono pentita affatto, molto intrigante tra l'altro
Di questo libro ho apprezzato particolarmente la crescita di Petra, la forza con la quale ha affrontato le difficoltà e le scelte che la vita le ha messo davanti.
Non mi sono trovata in sintonia con alcune delle decisioni che ha preso nel corso della storia, ma resta comunque un bel libro.
È una storia capace di salvare, in grado di tirare fuori dal baratro una persona che ci è caduta e aiutarla ad alzarsi e a trovare la forza per arrampicarsi, in modo da permetterle di ammirare la vista una volta fuori.
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Ci sono molti modi di affrontare un lutto: piangere, pregare, ignorare. Ogni modo, per quanto diverso esso sia, ha in comune un unico scopo ovvero quello di sopravvivere al dolore, supplicare che l’emozione di abbandono fugga via, che venga estirpata da lacrime o suppliche. Quando però, ad andarsene è una sorella, un’anima così affine seppur diversa dalla protagonista, allora tutto è più complesso. Petra è una giovane donna, una ragazza a dire il vero, che perde l’amata sorella Cloè. Cloè lascia questo mondo in una notte il cui cielo è illuminato dai fuochi d’artificio, in cui una famiglia si trova con l’ostacolo di dare una ragione a un evento così fatalmente tragico. Petra tra tutti, tenta di sopravvivere e lo fa scrivendo un diario. Le pagine che la ragazza scrive, sono una sorta di racconto a Cloè di quella che è la sua vita senza di lei, di quello che avrebbe potuto essere. Nel racconto della Penzo, mi è piaciuto tantissimo l’utilizzo costante di predicati come vorrei, dovrei, andrei… l’uso dei condizionali come simbologia grammaticale propria della condizione in cui lei si trova. Petra si scopre, infatti, racchiusa in un limbo, limitata da quello che vorrebbe e quello che invece fa. Limitata dall’inettitudine di aiutare i suoi genitori a superare la responsabilità dell’incidente che ha ucciso l’amata figlia, a uscire dalla depressione, ad aiutare se stessa. E Cloè invece? Cloè così benvoluta da tutti, cosa avrebbe fatto? A dire il vero non si sa, ma di certo, la vita di Petra, raccontata in forma quasi epistolare alla sorella, in qualche modo segna una sorta di rinascita. Attraverso quelle parole, la ragazza analizza la sua vita e gli strani casi che l’esistenza le mette lungo il cammino. Una nuova amicizia e forse l’amore. A mano a mano che la meravigliosa rinascita di Petra continua, un senso di rifioritura, di riscatto riempie il cuore del lettore. La fiducia che la vita, seppur dolorosa, possa continuare, coincide con l’affermazione dell’assenza di Cloè, pur essendo quest’ultima sempre presente. Continua a leggere la recensione su: CrazyForRomance