Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo was an Argentine short-story writer, essayist, poet and translator regarded as a key figure in Spanish-language and international literature. His best-known works, Ficciones (transl. Fictions) and El Aleph (transl. The Aleph), published in the 1940s, are collections of short stories exploring motifs such as dreams, labyrinths, chance, infinity, archives, mirrors, fictional writers and mythology. Borges's works have contributed to philosophical literature and the fantasy genre, and have had a major influence on the magic realist movement in 20th century Latin American literature. Born in Buenos Aires, Borges later moved with his family to Switzerland in 1914, where he studied at the Collège de Genève. The family travelled widely in Europe, including Spain. On his return to Argentina in 1921, Borges began publishing his poems and essays in surrealist literary journals. He also worked as a librarian and public lecturer. In 1955, he was appointed director of the National Public Library and professor of English Literature at the University of Buenos Aires. He became completely blind by the age of 55. Scholars have suggested that his progressive blindness helped him to create innovative literary symbols through imagination. By the 1960s, his work was translated and published widely in the United States and Europe. Borges himself was fluent in several languages. In 1961, he came to international attention when he received the first Formentor Prize, which he shared with Samuel Beckett. In 1971, he won the Jerusalem Prize. His international reputation was consolidated in the 1960s, aided by the growing number of English translations, the Latin American Boom, and by the success of Gabriel García Márquez's One Hundred Years of Solitude. He dedicated his final work, The Conspirators, to the city of Geneva, Switzerland. Writer and essayist J.M. Coetzee said of him: "He, more than anyone, renovated the language of fiction and thus opened the way to a remarkable generation of Spanish-American novelists."
Esto es una miscelánea, en la que Borges vuelve al tema de sueño y de la pesadilla, que ya había tratado en una de sus Siete noches.
El presente compendio nos muestra diversos y asombrosos aspectos del sueño en la literatura (tal vez, como Borges lo sugiere en el prólogo, “los sueños constituyen el más antiguo y el no menos complejo de los géneros literarios”): desde los sueños proféticos de las Escrituras y de las epopeyas homéricas, pasando por las fábulas oníricas del lejano Oriente y de la no menos lejana Edad Media, hasta el Kubla Khan de Coleridge y los textos del mismo Borges (su texto Ulrica retomado de El libro de arena es uno de mis favoritos). En suma, una colección de más de 100 textos cortos sobre los sueños (vale decir: sobre la vida real).
Dejo esta breve reseña para que quede al menos algo de esta lectura en cuanto despierte.
Possiedo molti libri che riguardano i sogni, è un argomento che molto mi affascina. Io stessa tengo un diario dei sogni, come un diario parallelo di quella strana vita differente che viviamo dormendo.
Questa bella antologia compilata da Borges, mi è sempre piaciuto aprirla a caso e leggere il sogno che mi si presenta.
Ed è strano come questi sogni che non sono miei mi parlano come se mi appartenessero.
Vane e fallaci sono le speranze dello sconsiderato, e i sogni esaltano gli stolti. Simile a chi vuole afferrare l’ombra o inseguire il vento è colui che dà credito ai sogni. Chi sogna è come se si ponesse di fronte a se stesso: davanti al suo volto ha l’immagine di uno specchio. Da fonte impura può scaturire cosa pura? E da menzogna, può scaturire verità? Son cose vane divinazione, auspici e sogni: ciò che speri, ecco ciò che sogni. Se non è l’Altissimo che li manda a visitarti, non fare caso ai sogni. Ecclesiastico, 34, 1-6
Altro libro della Biblioteca di Babele, una piccola summa di sogni famosi, partendo da quello di Gilgamesh, passando per Mosè e la Bibbia per arrivare a pensatori e sognatori moderni come Coleridge e Machado. Sono in alcuni casi solo brevi flash, in altri riflessioni sul rapporto con il sogno e la veglia, cosa vuol dire sognare e come si sogna. Io ad esempio non avevo fatto caso di non aver mai sognato un sapore o un odore. Ci penso meglio. La prima sensazione alla lettura è un po’ di noia. Non è un libro da leggere tutto di seguito, ma da centellinare, come brevi massime da fare sedimentare. Recuperato un ritmo di lettura più ampio il libro scorre, è piacevole e incuriosisce. Siamo quello che sognamo o sognamo quello che siamo? Forse così brevemente si potrebbe racchiudere il pensiero sul sogno, come ce lo racconta anche il sogno di Chuang Tzu : “Chuang Tzu sognò di essere una farfalla e al risveglio non sapeva se era un uomo che aveva sognato di essere una farfalla o una farfalla che ora sognava di essere un uomo. ” E così il sogno diventa come il lato rovescio della trama di un tappeto, come lo intende Padilla, la trama dei sogni, nebulosi puntini che solo nella parte dritta lasciano una scia del loro passaggio.
L'Incubo Sogno un antico re. Di nudo ferro è la corona e ha lo sguardo spento. Non ci son più volti così. La salda spada gli obbedirà come il suo cane. Non so se è di Northumbia o norvegese. So che è del Nord. La rossa e rigogliosa barba gli copre il petto. Non mi degna di un solo sguardo quello sguardo cieco. Da quale fioco specchio, da che nave dei mari corsi nella sua avventura sarà sorto quest'uomo grigio e austero a impormi il suo passato di amarezza? So che mi sogna e giudica, impettito. La notte si rischiara. Non va via.
Qué c h u l a d a de libro, lo amé. Esta joya es una antología de poemas, relatos, fragmentos de libros, cuentos, frases, ánalisis etc. de distintas épocas todo relacionado con sueños. No es una obra interpretativa ni académica, es simplemente una colección de aquellos textos que Borges leyó y que encontró fascinantes.
Me gustó el tono tan majestuoso que muchos relatos tenían, al hablar del cielo y de como este es la verdadera patria de la humanidad o cuando se describía el sueño del fin del mundo o el Juicio Final. Muchos me soprendieron, como el de las mil y una noches y otros me asustaron, como el de in illo tempore. Me gustó también el nuevo cristal con el que te inspira a ver tus propios sueños, lo podría comparar con la sensación que tienes después de ver Inception, te hace pensar más en que significan realmente las imagenes que crea tu cerebro cuando duermes, en que significado oculto tienen, y en si no es casualidad soñar con algo que eventualmente sucede en la ''vida real''.
A mí parecer faltaron ciertos autores que también han descrito experiencias oníricas en sus obras y que me hubiera gustado encontrar en este libro, como Gérard De Nerval o Marcel Proust. Fuera de ahí, el libro me parece perfecto y muy rápido de leer.
Desde pasajes de la Biblia, frases de Samuel Taylor Coleridge hasta pequeños relatos chinos componen este libro hermoso compilados por el Maestro.
Comparto esta maravilla de Colerigde a modo de ejemplo: "¿Y si durmieras? ¿Y si en tu sueño, soñaras? ¿Y si al soñar fueras al cielo y allí recogieras una extraña y hermosa flor? ¿Y si cuando despertaras tuvieras la flor en tu mano? Ah, ¿Entonces qué?"
Un sogno per alcuni, un incubo per altri* Una silloge con argomento il sogno, con frammenti che spaziano dagli albori della letteratura al XX secolo. Una miscellanea di tale portata, inevitabilmente, comporta diversi rischi, non ultimo quello di risultare stancante per il lettore. Infatti la lettura andrebbe centellinata - cosa che naturalmente non ho fatto. Oltretutto, al variare della sensibilità personale, i vari estratti proposti possono risultare più o meno interessanti, più o meno piacevoli, dando l'impressione di una qualità altalenante - bisognerebbe avere un gusto sovrapponibile a quello di Borges per apprezzare completamente l'opera.
Scorrendo l'indice, possiamo trovare autori e opere universalmente note (almeno in questa parte del globo), esimi sconosciuti, oscuri prosatori e poeti il cui nome fa suonare un campanello, ma va a ricordare perché... In sostanza, il lettore medio si sente parecchio ignorante. E per lettore medio, intendo il sottoscritto, sia chiaro. Se ci aggiungiamo autori che sembrerebbero non esistere, nel tipico gioco borgesiano di invenzioni, nascondimenti e malizia, il gioco è fatto.
Personalmente avrei preferito meno frammenti biblici, magari compensati da una maggiore attenzione al mondo greco e romano. Per il Medioevo c'è un vuoto quasi totale, se si escludono un brano di Alfonso X di Castiglia, un rimando al poeta anglosassone Caedmon e un Sogno della Croce anonimo del IX secolo. Male, male, male.
Abbiamo qualche interessante tappa in Oriente, diversi autori iberici e sudamericani (non manca lo stesso Borges), ritorna il Papini tanto caro al curatore - vedi il volume a lui dedicato nella collana. Ungaretti c'è, Kafka anche... la varietà non manca.
Manca. Cosa manca? Un commento, una contestualizzazione dei vari frammenti, una spiegazione: ecco cosa manca. Così siamo di fronte a una miscellanea curiosa, a tratti affascinante, a tratti tediosa, un cocktail che stimola la sete, ma non la spegne.
Ci sono pagine notevolissime, sia chiaro (quelle su Coleridge, Kubla Khan e Xanadu, ad esempio; oppure l'ilare Il sogno del Giudizio Universale, o Il sogno dei teschi di Francisco de Quevedo, e molti frammenti brevi), accanto a pagine di dubbia utilità: Gaspard de la nuit è da ricordare per aver ispirato Ravel, più che per la qualità letteraria, almeno secondo me.
Cortesia Sognai che il cervo illeso chiedeva perdono al cacciatore deluso. (Nemer Ibn el Barud)
Romantica Una vita riuscita è un sogno di adolescente realizzato nell'età matura. (Alfred de Vigny)
(per apprezzarlo occorrerebbero una cultura e una memoria enciclopedica in modo da collegare e capire tutti i riferimenti. visto che non ho nessuna delle due, ahimè, l'ho trovato oltremodo ehm noioso).
Borges lo destaco por su prosa que clasifico como mística, esta recopilación que junta ciento doce relatos donde el pilar es los sueños y su relación con lo profético. En definitiva es un obra celebre de Borges como toda lo que escribió, misticismo característico de Borges considerado como autor importante de la lengua hispana de todos los tiempos. En el capitulo de Los idos de marzo, concluye que por naturaleza no puede existir animal en la tierra sin corazón. Hay unos relatos que llamaron mas mi atención, el autor crea una relación de los sueños con el alma, cuerpo y los sentidos. Los órganos de los sentidos buscan lograr reposo para la reparación necesaria del el cuerpo. ´Las alucinaciones del gusto, sobre todo del olfato, son mas raros que de de los otros sentidos´. Le permite el lector la conexión con el hilo conductor que el titulo plantea. El alma en algún momento tiene ideas de lo que le gusta al compañero de esa alma en conclusión al mortal. ´Cuando los órganos que involucran los sentidos entran en reposo y necesitan reparación y el cuerpo ya no puede acompañar al sustancia espiritual a lo que esta unido, el alma agudiza y continuar en acción hasta que el sujeto despierte y puede acompañarlo nuevamente. En el relato de Borges titulado SOBRE SUEÑOS afirma que el reposo del cuerpo parece ayudar a despertar el alma, el alma comenzaría al entrar en reposo a sentirse libre de las ataduras del cuerpo que la habita y comenzara a razonar de si misma como corresponde a discutir sobre la inmortalidad de el alma. Heraclito: Todo hombre habita un mundo común pero cada uno piensa que habita su propio mundo cuando duerme. En la narración de Entre sueños uno de los relatos de Borges de este libro menciona que la elaboración del sueño, no terminaba siendo factores, o material preciosos si no integración de los sentidos. 1`Juzgaran que la historia de los sueños es una condena, un dibujo trazado por el azar, como las formas de leones o caballos que aveces configuran las nubes´ Sin dudas es misticismo y las continuas metáforas que expone las obras de Borges me permite ubicarlo en la lista de autores predilectos contemporáneos. 2 ´El sueño absorbe una porción considerable de la vida humana, y por otra parte, no parece dudoso que al soñar sea una forma intermitente de locura o delirio periódico o mas o menos caracterizado´.
¿Al despertar de un sueño cambia algo la forma de ver la vida?
1 Libro de sueños____ Jorge Luis Borges_Editorial DeBolsillo 2 Libro de los sueños___ El reflejo___ J.L.B___Editorial Debolsillo
Quizá no fue buena cosa iniciarme con Borges a través no de una novela suya, sino de una recopilación de diversos testimonios literarios que tratan el tema del sueño, ¿eh? El autor presenta aquí, por lo tanto, una extensa variedad de relatos ajenos y algunos otros de cosecha propia, tanto de literatura clásica como de contemporánea, que conciernen el mundo de los sueños, en especial su interpretación y su significado. Dentro de un tema tan vasto, lo cierto es que las selecciones no atañen a ningún particular, sino que conforman más bien una suerte de miscelánea. Como aspecto positivo, valoro que Borges se ocupara de diversas culturas y no se ciñera al mundo occidental, lo que resulta en una antología de mirada holística. Como aspecto negativo, esta misma heterogeneidad que provoca que algunos relatos me interesen, otros menos. Supongo que este es uno de esos caprichos que sólo se pueden permitir los grandes autores, y de los que extraemos ciertas reflexiones por cuanto, si a ellos les proporcionaron inspiración, no pueden menos que ser importantes.
You can read the full review on my blog, as well as a post going more in-depth about the themes explored in this anthology.
Jorge Luis Borges’ Libro de Sueños / The Book of Dreams (1976) (2015 from Adelphi edizioni), which gathers different writings on the topic of dreams, begins with a prologue detailing the different kinds of dreams—dreams could be considered, under a certain light, a literary genre in themselves, Borges says.
[…]
The book itself gathers literature recording dreams, or on the topic of dreams, from all over the world and ranging from the ancient times of Gilgamesh to contemporary writings. The tone shifts, from prophetic to philosophical to purely narrative; the lengths of the extracts vary; prose sometimes gives way to poetry. All texts are captivating and I often find myself in a meditative mood after I’ve read a section from this collection.
Some have caught my attention more than others—for instance, the Machado poem about memory and narrating dreams, which I’ve chosen as a name for my blog; or Thornton Wilder’s Ides of March, an epistolary novel that I’m certainly going to read now that I’ve loved the two extracts present here.
This was my first approach to Borges; unconventional, I’m sure, since the majority of the writings in this collection aren’t his, yet strangely alluring: it is after all the product of his mind, his knowledge, and his preference.
Rüya edimi doğu kültüründe görülen gösterilenken batıda yapılan bir şey. Borges bu kitabını kutsal metinlerden, destanlardan yola çıkarak bu iki farklı bakışın arasında salınan birçok metinle zenginleştirmiş. Rüyaları fizyologların elinden kurtarıp şairlere teslim etmiş. Calvino’nun Görünmez Kentler’ini okurken Borges’in bu kitabından, rüyaların asırlar boyu başka başka hallerdeki tezahürüne dair Kubilay Han ve Coleridge arasındaki esinlenmeyi ele aldığı yazısı sebebiyle haberdar oldum.
“Bir Moğol İmparatoru 13.yüzyılda rüyasında bir saray görei ve aynen gördüğü sarayı inşa ettirdi. 18.yüzyılda, bu sarayın bir rüyadan yola çıkarak yaptırıldığını bilmeyen bir İngiliz şair rüyasında saray üzerine bir şiir gördü. ...Rüyalar ve işler dizisinin son bulmadığını tahmin etmemizi sağlayacaj sayısız girişim mevcuttur...Eğer şema sapma göstermezse, birisi, bizden yüzyıllar sonra bir gece aynı rüyayı görecek ve başkalarının da bu rüyayı gördüğünü hiç düşünmeden onun için bir mermere şekil verecek ya da müzik besteleyecektir. Rüyalar dizisi son bulmayabilir ama belki de anahtar sonuncudadır. ....Belki de insanlara hiç vahyedilmemiş bir arketip, sonsuz bir nesne yavaş yavaş dünyaya girecektir...”
Gılgamış’la başlayan bu kitapta farklı yazarlardan farklı kaynaklardan birçok rüya, birçok bölüm var. Yaradılış, kıyamet, tekvin gibi yüzyılların soruları rüyaları rüya kapılarının gelecekten haberler getirdiği ümidi ve inancı ile nafileliği arasında salınıyorsun. Bilinmeyene gaybı bilmeye dair zorlayıcı arzulara dair peygamberlerden, krallara, superisinden ateşböceğine atfedilen rüyalarda Shakespeare’in “We are such stuff as dreams are made on...” sözünde birleşilmiş sanki. Rüyalarımız ve biz birbirimize karışıp ayrılıp yeniden karışıyoruz. Renkli, zengin bir kaynak. Bu kitabı peş peşe bir okuma ile değil de günbegün rüyalardan fal tutar gibi ya da aralıklı okumak daha iyi olurmuş diye düşündüm.
Kırmızı Kedi yayınlarından okudum. Latince kısımlar olduğu gibi bırakılmış. Bunun dışında çok başarılı.
Borges okumaya başlamak için yanlış bir kitap çünkü yazarın 1-2 şiir ve yazısı dışında geri kalan bölümler, kutsal kitaplardan, mitolojik hikayelerden, insanlığın ilk metinlerinden ve ilerledikçe çağdaşlarına doğru bir çok kitaptan alıntılanan metinlerden oluşuyor. Rüya, doğu toplumunda da önemli bir yere sahip özellikle gelecek konusunda. İstiareye yatmak diye bir şey sonuçta. Kitapta da bolca gelecekle ilgili rüyalar var ayrıca iç içe geçen rüyalar da mevcut.
Bazı bölümlerde maalesef çok sıkıldım. Yine de kitabın hazırlanma aşaması bile ciddi emek ister kanaatindeyim.
Maravillosa antología: Circula por diversos mundos, distintos textos religiosos (me despertó cierto interés por la Biblia), cuentos o historias en puntos muy alejados en la misma Historia de la humanidad e inclusive textos del propio autor, quien, con gran maestría, los reúne y expone para compartir su particular fascinación con los sueños.
4.5 Very interesting collection of myths, stories, legends, biblical and other religious texts that refer to dreams. It was so immersive to go through these texts and read about dreams and what they mean to humanity throughout centuries.
Para ser la primera antología que leo, me parece impresionante conocer las diversas perspectivas culturales con respecto al sueño y su papel como un género literario de la antigüedad. Contiene cuentos y escritos llenos de información valiosa que ayudan a crear una opinión y explicación propia de qué son los sueños.
Borges recopila y relatada de nuevo sueños de diferentes momentos de la historia de la literatura. Caben destacar los fragmentos de Kesse, Quevedo, el propio Borges...
En este libro siento a Borges fascinado en una de sus tantas tardes de biblioteca, seguramente un lunes, después de un sueño profundo de domingo. Descansado paseando por los pasillos y disfrutando del silencio, del tedio que le da a mucha gente visitar la biblioteca un lunes. Así, digiriendo el sinsentido onírico pensaría, quizá, en cuántos hombres habrán soñado igual que él y se habrán paseado de la misma manera en la que él lo hace y ve entrar esa luz dorada como una revelación: en él están también todos los sueños del mundo. Así, fascinado, sin saber a quién contarle, seguro a Bioy, comienza a arrancar hojas y pegarlas en su cabeza, sueña mil sueños para dejarlos todos en uno solo con su hoja y así, quien lee, puede vivir esa tarde mil veces y soñar también todos los sueños del mundo, ser mariposa, caballero negro, flor que reposa en una mesa, revelación divina, semidios, o ser simplemente Borges en una tarde de lunes paseando en la biblioteca.
Un'antologia di racconti dedicati al sogno, con testi di epoche e autori diversi, una lettura piacevole che mette in luce aspetti intriganti di un tema altrettanto affasciante.
Borges tiene la maravilla de ser infinito. Sus libros y antologías - incluyendo esta - tienen la propiedad de ser mapas de sí mismos y, a la vez, de la literatura universal. Vi en Dreamtigers el sueño de Dios: nosotros. Sentí en el Sueño de Coleridge - a su segunda lectura - un espejo de Tlon, Uqbar y Orbis Tertius. El libro de Daniel es una invitación a darle una oportunidad a la Biblia y buscar literatura fantástica. Por lo menos, leer sólo a Daniel... Los textos de Rodericus Bartius, apócrifo, son, como mínimo, de interés para todo curioso. En algún punto debo terminar... Pero Borges sacrifica su espíritu para nunca hacerlo.
L'antologia dell'onirico. Il libro è una raccolta o sunto della storia dei sogni, di fatti l'autore svolge una narrazione che segue lo sviluppo in letteratura di materiale onirico. Partendo dalla genesi, passando per la narrativa, arrivando alla poesia Borges intraprende un itinerario più o meno dettagliato ove ci mostra le differenti accezioni di "sogno" tra culture e religioni differenti. Oltre ai classici miti l'autore ci delucida riguardo il significato e l'interpretazione delle varie fantasie, in toni anche lirici. Quindi il sogno diventa il motore primo della letteratura, utilizzato per dimostrare e prevedere il futuro, per padroneggiare il presente; è la fonte attraverso la quale si coglie lo stato psico-fisico del sognatore cercando di carpirne i cambiamenti emotivi. Così anche l'incubo è materia narrativa prima, è la possibilità di immergersi nel lato nascosto dell'uomo, dove si celano timori e dolori. A mio avviso può essere considerato anche un trattato religioso poiché molte brevi "storie" si basano sulla connessione anima-corpo, ciò comporta una certa componente di fede in chi legge: il concetto di anima è intimamente connesso con la sfera spirituale, anche filosofica, ma pur sempre fideistica ( ovviamente si tratta di una mia opinione). é senz'altro un'ottimo modo per rivedere la letteratura da un punto di vista particolaristico; da la possibilità di immergersi in un mondo a sé stante, fatto di suggestioni e sensazioni fugaci collegate al nostro stato organico, poiché in fin dei conti siamo fatti della stessa stoffa di cui son fatti i sogni. Senz'altro è un'opera apprezzabile ma non la consiglierei come primo approccio a Borges essendo un'estrapolazione da altre opere. La mano dello scrittore si percepisce sporadicamente e credo che come antologia poteva esser sviluppata meglio, soprattutto dal punto di vista della categorizzazione/catalogazione, con molteplici aggiunte anche più dal punto di vista psicologico; questo ovviamente si basa su gusti personali. Tutto sommato è una lettura intrigante e fruibile
#rüyalarkitabı #jorgeluisborges #librodesuenos Sık sık rüya görür müsünüz ya da rüyalarınızın yorumuna bakar mısınız? Bu kitapta borges çeşitli kitaplardan ve ünlü insanların rüyalarını birleştiriyor. Destanlardan şiirlerden şarkılardan eski balatlardan çeşitli günlüklerden topladığı rüyaları burada birleştirmiş. Kitabın teması oldukça ilginç, aralarda yine rüyalarla ve kabuslarla alakalı olan bazı yazılar da var yazarın kendisinin yazdığı. Özellikle dini metinlerin ve destanların çok sıkıcı olduğunu söylemem lazım çünkü metin içerisindeki sadece rüya ile ilgili olan kısımlar konulmuş O yüzden karakterler birdenbire karşınıza çok fazla çıkıyor ve kafanız karışabiliyor. Sadece 2 sayfalık bir metinde 8-9 tane karakter ismi okuyorsunuz ki bu bence gereksiz. Çeşitli kutsal kitapların rüyalarla alakalı olan kısımları da eklenmiş buraları atladım. Çoğu metni sıkıcı buldum içinde ilginç olanlar da vardı atlayıp geri döndüğüm metinler oldu. Çevirisini çok kötü buldum. Bazı zamanlar ne anlattığını anlamak için iki defa falan okumak zorunda kaldım bazı paragrafları. Kitabı genel anlamda beğenmedim. Kitaplığınızda farklı metinlerin içerisinden ayıklanmış rüyalar olsun istiyorsanız koleksiyon olarak değerlendirilebilir ancak oturup okunacak bir kitap değil.
Recensione a cura della pagina instagram Pagine_e_inchiostro: Borges parte da un’affermazione di Addison secondo cui, nel sogno, l’anima diventa palcoscenico, attore e spettatore di una moltitudine di eventi immaginati e personaggi inventati. Non solo, l’autore aggiunge un’ipotesi ancora più affascinante, ossia che l’anima possa anche l’autrice della storia che sogna. Da qui prende forma la sua esplorazione del sogno come genere letterario originario attraverso secoli e culture. In Il libro dei sogni, Borges costruisce una sorta di enciclopedia onirica che raccoglie visioni, incubi, epifanie notturne e sogni profetici, attingendo non solo dalle sue opere, ma anche ad un universo letterario sterminato. Le atmosfere sono fiabesche e attingono da varie epoche e culture, quindi il libro procede per alti e bassi, a seconda del gusto del lettore. La prima parte, di ispirazione biblica, risulta forse la più ostica. Altre parti, come quelle sull’incubo, risultano più scorrevoli e accessibili. L’idea di base é invece oggettivamente affascinante per tutti. Sicuramente non l’opera più semplice per conoscere l’autore.
Pensé que era un libro ensayistico de Borges explicando el funcionamiento de los sueños, su origen y modus operandi en los individuos, pero no, es una recoleccion de diferentes autores sobre lo que es el sueño, como se manifiesta, que se experimenta en él, y cuáles son las implicaciones "mágicas" de este estado subconsciente del hombre. Hay textos antiguos/biblicos que no me interesaron y leí por arriba. Hay frases, argumentos en latin y en griego que no están traducidos, lo cual resultó algo tedioso. Los textos de Borges estaban interesantes, pero pocos me encantaron. Tengo frases y reflexiones de algunos autores que me enamoraron; llené el libro de post its de una forma tal que me di cuenta que, si bien no es EL LIBRAZO que esperaba, terminó siendo una lectura amena y necesaria. ¿Lo recomendaría? Si, pero no es para cualquiera. ¿Lo volvería a leer? Posiblemente, pero dentro de unos años. Está aprobado.
“El Sueño de Melania” Yo iba por la nieve, creo, en un carro arrastrado por caballos. La luz era ya sólo un punto; me parecía que acababa. La Tierra se había salido de la órbita y nos alejábamos más y más del Sol. Pensé: “Es la vida que se apaga”. Cuando desperté, mi cuerpo estaba helado. Pero hallé consuelo porque un piadoso cuidaba de mi cadáver. Gastón Padilla, Memorias de un prescindible (1974)
Interesante recopilación de sueños tenidos por pensadores, reyes emperadores, filósofos, profetas y de escritores a través de la historia. Algo tan importante que algunas veces no lo tomamos en cuenta pero que es un rasgo inherente de nuestra existencia. Tenerlo mano durante la noche y leer a lo sumo uno diario es una interesante experiencia.