Alla nascita, il cervello non è una tabula rasa, ma presenta una serie di circuiti e strutture predeterminate dal nostro programma genetico, generate durante lo sviluppo prenatale e postnatale. Tuttavia, l’impatto dell’ambiente su di essi è enorme, poiché modula e perfeziona tutte le funzioni mentali che sono alla base della nostra vita. Dunque, che cosa pesa di più: l’ereditarietà o l’esperienza? Dopo decenni di dibattito sull’importanza relativa delle influenze genetiche e ambientali sulla nostra intelligenza e la nostra memoria, per citare soltanto due degli aspetti più studiati, oggi la maggior parte degli scienziati sposa un approccio integrato, considerando la genetica e l’ereditarietà componenti inscindibili della medesima realtà: lo sviluppo dell’essere umano. La scoperta di come i geni influenzano il comportamento umano, sommata alla maggior conoscenza delle modalità d’azione dell’epigenomica, consente di rivedere la visione dicotomica e alimenta il dibattito classico, come si spiega in questo volume.
Di lettura facile e veloce, è un ottimo strumento per addentrarsi nel mondo della struttura mentale, nella terminologia e nella relazione eredità genetica-comunità, che tocca anche il campo storico. La traduzione di Monica Nastasi, a mio avviso, presenta delle lacune che penalizza leggermente la fluidità della lettura.