Salvatore Brizzi in questo libro – che trae spunto da un suo ciclo di conferenze – mira a trasmettere una visione della sessualità che è collegata con l’antichità, ma allo stesso tempo proiettata nel futuro: ciò che era sacro tornerà a essere sacro.
In una sezione decisamente originale del testo, l’autore mette in collegamento gli attuali disturbi legati alla sessualità (eiaculazione precoce, impotenza, frigidità, ecc.) con le antiche pratiche magico-sessuali che queste persone avevano messo in atto nelle loro passate incarnazioni al tempo di Atlantide.
"Anticamente le sacerdotesse rivestivano questo ruolo particolarmente delicato: si occupavano di istruire alla sessualità i giovani uomini e le giovani donne. Spiegavano che il sesso è legato alla trasmissione dell'Amore e non ha niente a che fare con lo sfregamento di due parti anatomiche e con il piacere fisico che ne deriva. Si prendeva la decisione di fare sesso come noi oggi prenderemmo la decisione di andare a messa; con l'intenzione di svolgere un rituale che permette l'avvicinamento a Dio" Salvatore Brizzi
sicuramente spunti interessanti e parti ampiamente condivisibili tra cui il necessario ritorno al Cuore e alla pratica sessuale legata a un connubio spirituale più che al semplice "sfregamento dei genitali" ...anche il versante prostituzione come scuola di avviamento alla vita sessuale mi trova pienamente d'accordo (purché, come specifica l'autore, sia regolamentata come lo era un tempo). Altre considerazioni mi lasciano perplessa e non credo sia dovuto a una mia ottusità mentale o bigottismo