Théodore e Dorothée sono, a modo loro, una coppia perfetta, a cominciare dai nomi di battesimo, uno l'anagramma dell'altro. Lui programmatore informatico, lei insegnante impegnata da anni in un'ambiziosa tesi di laurea su un politico francese, sono giovani, belli, progressisti, e soprattutto si amano profondamente, al punto di compiere il grande passo e prendere una casa insieme, a Parigi. Eppure, la loro vita è un continuo qual è il modo migliore di divertirsi? Che cosa si deve mangiare, e che cosa no? Che cosa fare del proprio corpo, e quanto prendersene cura? A cosa consacrarsi? È più giusto fondare una famiglia, lavorare, oppure arricchire la schiera degli «indignati»?In Théodore e Dorothée Alexandre Postel ci svela, con partecipe ironia, l'anatomia di una coppia e delle sue dinamiche, raccontando attraverso i suoi due protagonisti un'intera generazione in perenne attesa di una primavera che sembra sempre dietro l'angolo ma che non arriva mai.
L'analisi minuziosa della relazione d'amore tra due persone si è rivelata per me una delle cose più pallose del mondo perché i dettagli in apparenza insignificanti ma che per i protagonisti sono tutto, hanno valore solo per i protagonisti della relazione, appunto. Più una cosa è specifica, più è difficile generalizzarla ed entrarci da lettrice, per me. Se sei a tua volta in una relazione, lettore, verrà spontaneo confrontarti con queste due persone dalla carriera mediocre, dagli hobby mediocri, che cercano in modi vari di elevarsi perché a loro volta si confrontano con le coppie di loro amici. Loro da questi confronti escono frustrati, io invece me ne esco con senso di gratitudine per la mia noiosa ma genuina routine condivisa e calorosa. Devo ringraziare il romanzo perché mi sento ancora più fortunata di quanto mi sentissi prima. Invece la lettura in sé non mi ha emozionato. Il romanzo è scritto bene, ma c'è troppa mediocrità nel racconto... Forse proprio per questo può risultare realistico. In effetti, ogni innamorato pensa che la propria storia sia unica, ma per chi ne sta fuori si tratta solo di una relazione come un'altra. È stata un'occasione per riflettere su questo legge delle storie d'amore.
"Non era affatto colpa loro se era finita, avevano fatto del loro meglio; era colpa della coppia assoluta, come certi prodotti industriali, era programmata per durare poco. Con Dorothée gli sembrava tutto diverso: erano al tempo stesso giovani e vecchi; non erano innamorati dell'Amore; sapevano annoiarsi insieme.“