La historia del asedio de Troya (ilion), reconstruida en un lejano future; los dioses son post-humanos que disponen e una " divina" tecnologia cuantica...
Dan Simmons is an American science fiction and horror writer. He is the author of the Hyperion Cantos and the Ilium/Olympos cycles, among other works that span the science fiction, horror, and fantasy genres, sometimes within a single novel. Simmons's genre-intermingling Song of Kali (1985) won the World Fantasy Award. He also writes mysteries and thrillers, some of which feature the continuing character Joe Kurtz.
Le doy 4 estrellas de las de verdad, no esas 3.5 o 3.75 XD
Con respecto al anterior libro he visto una clara mejora en alguna de las tramas que me pareció tediosa y en la forma en que el ritmo de la narración se ha vuelto más fluido.
El resto me ha parecido lo que es, una continuación de un libro que aquí se dividió en dos partes.
Muy interesante la trama hómerica y todo lo que rodea a esta, bien las otras dos tramas, que como digo mejoran y personajes que van evolucionando.
Todo ello sin perder su frescura y originalidad.
Por ponerle algún pero, al final le falta algo de chispa.
Os dejo el enlace a mi blog por si queréis darle un vistazo a la reseña que hice allí.
Gran bella seconda parte! Simmons mescola elementi che mai avrei pensato potessero accostarsi, dando vita a un fantastico romanzo storico-fantascientifico ( che strana definizione!!). Nota stonata, si chiude a metà e sono tanti i punti aperti alla fine di questo secondo capitolo.
Peak de la ciencia ficción. Viajes cuánticos, misteriosos agujeros de gusano que van a otras dimensiones o mundos, post-humanos que abandonaron la Tierra hace miles de años y actúan cómo dioses griegos, troyanos y griegos uniéndose para luchar contra ellos...
Libro con grandes escenarios que juegan papeles importantes cómo las llanuras de Ilión en Marte con el monte Olympus observando como transcurre la trama, los anillos e y p en el vasto espacio dónde viajan los humanos de la historia, el Valle Marineris por dónde navegan los dos moravecs en su viaje paralelo hacia Marte...
El libro no sólo me parece mejor escrito y más emocionante que la primera parte sino que además se ve un gran desarrollo en algunos personajes, tanto en Hockenberry y su desarrollo en la trama, ya no sólo como escólico sino teniendo en cuenta su implicación en la guerra de Troya y cómo su presencia cambia el transcurso de la historia, cómo también en el gran dúo de Harman y Daeman y sus peripecias en la Tierra y viaje a los anillos e y p, dónde sobre todo Daeman, mostrará su gran evolución y cambio de pensamiento, llegando a ser un personaje importantisimo en lo que relaciona a los post-humanos y trama principal con los humanos de la Tierra y la trama paralela de Próspero y compañía. A destacar también en este segundo libro los papeles de los dos moravecs Orphu y Manhmnut, y cómo en este libro ya entrelazan su viaje reuniéndose con Hockenberry en Marte y se continúa viendo la relevancia que tienen en la trama cómo ya se vió en la primera parte de Ilión.
Dicho esto, el final del libro deja un gran frente abierto que se trabajará en el tercer libro y qué responderá a grandes preguntas sobre la historia de los post-humanos, otros personajes como Próspero o Setebos, y hasta dónde alcanzan los viajes cuánticos, todo esto culminando en la gran guerra que se ha llevado al Olimpo entre los dioses, y los troyanos y aqueos unidos juntamente con los moravecs para poner fin a su tiranía, dónde parece que también se verán implicados los últimos humanos que siguen viviendo en la Tierra.
Come già scritto nella recensione di "Ilium - L'Assedio", Lord Mondador ha ben pensato di dividere ciascuno dei due libri inglesi di questa saga in due volumi in italiano, per un totale di quattro, ovviamente. Quello recensito qui è la seconda metà del primo libro inglese, quindi il secondo in italiano.
La carne al fuoco, come era da aspettarsi, aumenta rispetto alla prima parte ma le storie iniziano ad intrecciarsi principiando a dare un senso al disegno globale.
Mentre nella "prima parte" la guerra di Troia si svolge sostanzialmente in accordo al testo di Omero, gli eventi prendono una piega completamente diversa quando lo scoliaste Hockenberry riesce a spingere Achille ed Ettore a collaborare per combattere chi li tratta come dei burattini, giocando con le loro vite. Savi, Harman e Daeman, raggiunto il luogo in cui vengono curati gli essere umani, scoprono chi si cela veramente dietro gli "spedali" e prendono una decisione che muterà le sorti dei terrestri, incontrando anche figure poco definite come Prospero e Ariele, definiti rispettivamente come entità coscienti che rappresentano la logosfera e la biosfera della Terra.
La strana coppia rappresentata da Mahnmut e Orphu raggiunge Olympus Mons, dove incontra Thomas Hockenberry. Il congegno trasportato dai due colleghi di sventura trova un'applicazione non facilmente prevedibile.
Trovo che l'autore sia riuscito a fornire spiegazioni sufficienti a placare la mia curiosità sui punti irrisolti della prima parte lasciando, naturalmente, al successivo book/libri il compito di illustrare come potrà andare a finire una guerra tra mortali ed immortali.
Muy bueno, todo acción y suspense, segunda parte de Ilión (realmente es uno). Se lee rápido y ahora queda continuar con la continuación de la saga, Olimpo. Ahora todas las líneas son igualmente atrayentes, y todos los personajes interesantes. Recomendado
L'argomento è interessante, ma troppi intrecci di storie e noiosi tutti quei riferimenti a Shakespeare , Proust etc. specialmente il fatto che siano amati da macchine senzienti due-tremila anni dopo, quando si è perso ogni conoscenza dei secoli precedenti; non parliamo poi di prospero, Calibano etc. etc.
Pocos cambios con respecto a la primera parte. Se me sigue haciendo bola la parte que conecta con la Iliada, no se hace nada amena. Sí es cierto que, al final, los acontecimientos se precipitan y se desvelan algunos de los interrogantes, pero la historia queda inconclusa, con lo cual supongo que habrá que remitirse a "Olympo" para terminarla.
Mucho más rápido de leer que el primero, probablemente por las escenas de acción y porque porfin se entrelazan los mundos completamente, me gustaría haber sabido que paso con patroclo y la guerra
Leí este libro esperando que la conclusión de la historia fuera tan buena como en "la caída de Hyperión". Por desgracia, no es el caso. La mayor parte de los temas que introduce en la primera obra resultan ser irrelevantes y podrían haberse resuelto de otra forma sin que esto afectara a la historia.
A pesar de todo, Simmons escribe bien. Solo por esto merece las tres estrellas.
L'inizio è molto potente e il mondo che viene accennato nella prima centinaia di pagine è molto interessante. Quindi abbiamo tre POV che proseguono pari passo. E da ognuno apprendiamo qualche informazione in più e siamo sempre più avidi e vogliamo di più. L'ambientazione è l'unica che si salva. I personaggi all'inizio sono promettenti ma con le svolte che la trama prende... tutto va a rotoli.Innanzitutto prendiamo in esame Hockenberry: decide di rivoltarsi contro gli dei. Con L'elmo di ade e il medaglione TQ dopo che Afrodite viene ferita e La musa lo cerca da tutte la parti si rifugia disperato da Elena che riesce a convincerlo a decidere di fermare la guerra. Poi si scopre che anche tutte le altre donne (Andromaca, le sacerdotesse, Ecuba ecc.) avevano un simile desiderio e che si riunivano in una camera di piombo per parlarne (questo mi ha strappato un sorriso, lo ammetto) e quindi appoggiano il suo piano che fondamentalmente non è di fermare la guerra ma di causarne una ancora più sanguinolenta contro gli dei stessi. Non dico che non è normale che sentano il diritto di ribellarsi. Il fatto è che non è questo il motivo che adducono. Hockenberry non riesce a uccidere il figliolo di Ettore anche se avrebbe forse salvato tutta Ilio e poi causa una guerra contro gli dei? Pensava che questo non avrebbe causato ancora più morti? Ma comunque diamola per buona. Ma le donne, che vogliono fermare la guerra suppongo per non veder morti i loro morti e Ilio intera lo appoggiano? E che ci guadagnano? Che ora li salvano da una morte certa verso un'altra morte certa (lo sembra a quel tempo, ancora non si sa che soldatini moravec degli asteroidi salveranno la situazione). Poi alla fine del libro quando scopriamo che sono passate tre settimane da quando è scoppiata la guerra ritroviamo un Hockenberry che sa maneggiare con scioltezza arco e spada ed è diventato soldato da che era uno scoliaste. Va bene che la guerra cambia gli uomini in fretta ma così in fretta? E inoltre tre settimane non bastano affatto sono ad affinare tali abilità (ad aggravare il fatto non assistiamo alla "trasformazione" quindi il tutto perde davvero credibilità). Un simile time-lapse avviene anche con Damian che raggiunge insieme alla vecchietta, non mi ricordo il nome, e a Harman(giusto?)la città dei Post-umani e la vecchietta muore uccisa da Calibano. Harman e Damian trascorrono un mese nella grotta mangiando e bevendo roba schifosa. E dopo questo mesetto troviamo Damian cambiato. Anche qui, va bene, va bene, l'istinto di sopravvivenza è indubbiamente una forza potente ma comunque mi pare strano che in un ambiente del genere Damian perde tutta la propria paura per diventare un vero uomo,dominato dall'ira, grazie alla quale, a suo dire è riuscito ad affrontare Calibano. E se davvero è così, faccelo vedere!La famosa regola"show don't tell" esiste per un motivo. Seguiamo i personaggi passo passo per giorni mentre affrontano intemperie senza cambiare troppo e poi l'autore fa passare un mese e tutto cambia? Bastava farci assistere al momento culminante cosicché poi si poteva anche dare per scontato la fine del processo di"maturazione" di Damian. Il POV di Mahnmut è quello che mi è piaciuto di più con il rapporto di amicizia che si sviluppa tra lui e Orphu e i loro dibattiti letterari durante il loro viaggio. Se da qualche parte gli altri due fili della trama perdono tutta la tensione che si era andata a creare per svolte banali dei personaggi e della trama qui si mantiene invece abbastanza bene anche se purtroppo visto che Manhmut e Hockenberry si incontrano la storia comincia a seguire più lo scoliaste lasciando Manhmut e Orphu in secondo piano. Altre piccole cose che mi hanno dato fastidio: non ho ben capito se l'Olimpo si trova su Terra o Marte... E in che tempo... Poi mentre Damian e gli altri due compagni sono nel bacino del mediterraneo ripetono la tiritera sul fatto che la vecchia ha 1400 anni e come è possibile... ah, li hai passati dormendo!Capisco, capisco... ma, non l'abbiamo già scoperto quando ti abbiamo incontrato per la prima volta nell'iceberg? :D In sintesi dalla metà del primo libro in poi quasi tutto perde credibilità, concretezza e coerenza.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Me lancé a la aventura de leer "Ilion" y "Olympo", de Dan Simmons, y vaya viaje. Estos libros son una mezcla loca de ciencia ficción y mitología griega, con un montón de giros que te dejan pensando. Tenemos a post-humanos que se creen dioses del Olimpo, humanos que están reviviendo la guerra de Troya sin tener ni idea de cómo termina, y unos robots medio humanos llamados moravecs que están investigando unos rollos cuánticos en Marte.
El mundo que Simmons pinta es de lo más raro: la Tierra se ha vuelto un lugar donde vives tus "veintes" y luego, supuestamente, te vas al cielo. Y no me olvido de los voyniks, esos seres que empiezan siendo ayudantes y terminan queriendo acabar con todo. Es una locura.
Entre toda esta ensalada tenemos a Thomas Hockenberry, un tipo que sabe un montón sobre la antigua Grecia y que se encuentra en medio del fregado de Troya. Y claro, no pueden faltar las inteligencias artificiales que se creen más listas que todos y acaban liándola parda.
Simmons se saca de la manga cosas como alienígenas que se comunican de forma que te rompe el corazón, literalmente, y submarinos con misiles con ojivas de agujeros negros. Aunque suene a batiburrillo, de alguna manera te mantiene enganchado y te hace querer más.
Como alguien que lleva años leyendo ciencia ficción, te digo que aunque "Ilion" y "Olympo" pueden ser un poco un rompecabezas y el final te deja un poco ¿eh?, en realidad son una pasada. Dan Simmons tiene una manera de contar historias que te atrapa, y aunque todo parezca un caos, al final te deja con ganas de más. Es como si un cuentista griego hubiera decidido escribir ci-fi. En resumen, si te mola la ciencia ficción con un toque de locura clásica, estos libros son oro puro.
Niente da fare! Anche dopo la lettura della seconda parte (Ilium - la rivolta) il romanzo di Dan Simmons non decolla: le poche aspettative che si potevano nutrire dopo Ilium - l'assedio restano irrisolte e addirittura, cosa da ritenersi impresa pressochè impossibile, il tutto riesce ad ingarbugliarsi ancora di più
Come in un piatto già eccessivamente ricco di ingredienti mescolati alla rinfusa, il cuoco, per cercare di porre rimedio, ha aggiunto alla ricetta ulteriori improbabili elementi, da Atlantide all'11 settembre fino a Prospero e Calibano, personaggi shakespeariani che oltre tutto assumono crescente importanza nella trama del minestrone somministratoci dall'autore.
Un pizzico di divertimento, determinato dall'assurdità surreale delle interrelazioni fra un anziano studioso del ventunesimo secolo e Elena di Troia, fra un gigolo del futuro e un mostro mezzo tecnologico e mezzo personaggio shakespeariano, filtra nella lettura quel tanto da convincere il lettore a digerire, complessivamente fra i due tomi, quasi 800 pagine!
Tuttavia, poichè è in agguato una seconda parte (Olympus), che ovviamente nella versione italiana è stata a sua volta sdoppiata in Olympus La guerra degli Immortali e Olympus L'attacco dei Voynix, agli audaci che oseranno cimentarsi in questa nuova e ancor più perigliosa impresa dichiaro fin d'ora che non contino sul sottoscritto...
Questo secondo capitolo del ciclo su Ilio è all'altezza del primo, se non superiore. Le storie si intrecciano e la fantasia dell'autore ne guadagna in respiro e prospettiva. Resto affascinato dal modo di mettere insieme storia e fantascienza, regalando così un quadro ampio, al di là delle strette regole dei benpensanti, e lasciando sbizzarrire la fantasia, comunque al servizio di un binario già tracciato. In alcuni momenti si perde leggermente il senso degli accadimenti, forse il cambio scena ad ogni capitolo non aiuta, ma il grado di leggibilità rimane fuor di dubbio alto.
Le voy a dar 4.5 porque unió 2 de mis géneros literarios favoritos: La Ciencia Ficción y la Mitología Griega. Es imposible explicar cómo metes el asedio de Troya, humanos vs Post-Humanos que deciden actuar como Dioses, robots del futuro que gustan de literatura clásica como Shakespeare y otros seres muy particulares, en una misma historia general o.O Lo único q no me gustó es que lo dejaran tan en suspenso (preparación para Olimpo: La Guerra), debió haber terminado ahí x.x igual, muy interesante libro y como logra manejar todos sus arcos :)
la guerra di troia sta distruggendo la costa ... un vecchio studioso è stato riportaot in vita pr controllre che venisse rispettto il poeta omerico suilla terra ci sono degli umani che sognano quello che altri vivono sul campo di battagli un gruppo di droidi va a vedere cosa succede un romanzo complesso un opera affascinante e bellissiam che trovsa il suo conoronamento in olympos ...a proposito come mai ... in italia raddoppiamo il numero dei volumi?
A pesar que la primera parte me costó un mundo poder enganchar con la historia y los tediosos capítulos donde se debatía que si era mejor Shakespeare o Proust y la interminable pasarela de nombres no ayudan mucho.
pero después de pasar por todo eso el libro mejora y un montón! la trama los personajes, la narrativa todo mejora tanto que no te darás cuenta el momento en que el libro te secuestra y no pretende soltarte hasta que acabes hasta la última de sus páginas.
Buenísima continuación, aumentando la tensión del primero. Con estos libros me ha ocurrido algo similar a lo que me pasó con el señor de los anillos: me costó empezarlos, pero después no los podía soltar hasta leer todos los tomos.
De la mano de Dan Simmons, tenemos uno de los space opera más emocionantes que he leído hasta el momento. En el cual nos reencontramos con la inmortal obra de Homero “La Ilíada”, pero esta vez en clave de ciencia ficción.
Con este volumen se llega a la mitad de la historia. Ninguna línea argumental queda resuelta, con todo pendiente para Olympo. Habrá que esperar para ver si esto es una gran historia o un gran desatino.
Ribadisco quanto già scritto nel commento alla prima parte di Ilium. Questa saga è uno spasso! ...Certo è che se mai Omero è esistito, ora si sta rigirando nella tomba! Povero Patroclo...!
Culminación de una primera parte genial. Como suele ser habitual, no estará la historia terminada hasta terminar Olimpo, pero es buena señal que te deje con muchas ganas de más.
Dan Simmons toma lo mejor de la CF clásica y de paso, se mete con Homero, Shakespeare y Proust, en el mejor sentido y de manera extraordinaria. Favorito desde ya.