In una Milano livida e gelida per l'inverno "più freddo del secolo", si materializza lo spettacolo che ha cambiato il volto del teatro in Italia e ha influenzato la drammaturgia europea: "L'opera da tre soldi" di Bertolt Brecht, regia di Giorgio Strehler. Dai provini iniziali al debutto trionfale, dall'arrivo di Brecht a Milano al suo malinconico addio, il racconto della genesi di un'esibizione storica e l'avventura umana dei suoi protagonisti: Giorgio Strehler e Bertolt Brecht, Paolo Grassi e Mario Carotenuto, Tino Carrara, Milly e Gino Negri. Con le testimonianze e i ricordi di Claretta Carotenuto, Filippo Crivelli, Gian Carlo Dettori, Giulia Lazzarini, Antonello Negri e Nicoletta Ramorino. Prefazione di Alberto Benedetto.
Nuovi arrivi Beccogiallo in biblioteca! Stavolta mi sono letta la storia di Strehler che mette in scena, al Piccolo di Milano, L'opera da tre soldi di Brecht. Il regista sarà anche stato un genio, ma certo era pignolo e strizzava gli attori e lo staff fino allo stremo. Interessante anche la parte testuale, con le biografie dei personagi citati e la cronologia in cui si inserisce l'episodio qui raccontato.
Ultimamente grazie alle Graphic Novel sto scoprendo storie e vicende di cui, fino ad oggi, non ne ero affatto a conoscenza. Un esempio è una delle mie letture recenti riguardante i seguaci di Bashir, "Valzer con Bashir. Una storia di guerra", in quanti conoscevano la storia di quella strage? Con questo fumetto della Becco Giallo invece ho cambiato completamente ambientazione e dalla guerra sono passata alla storia del teatro.
Il teatro è uno di quei scenari che da sempre mi hanno tanta affascinata, soprattutto i misteri e le vicende che riguardano i veri geni della drammaturgia. E proprio in questo fumetto faremo la conoscenza di due personaggio che, attraverso uno la propria opera e l'altro per la regia, hanno contribuito a cambiare il teatro in Italia e ad influenzare la drammaturgia europea. Se ancora non avete capito di chi sto parlando vi presento Giorgio Strehler e Bertolt Brecht.
Il Fumetto ovviamente, come avrete capito già dal titolo, si incentra più sull'operato di Strehler, è lui infatti a chiedere il permesso a Brecht di rappresentare al Piccolo teatro di Milano, "Un fumetto da tre soldi", prima opera brechtiana mai presentata in Italia, visto che a quel tempo, la destra era fortemente contrariata dalle idee politiche di Brecht, ma è forte anche la presenza di quest'ultimo nel fumetto. E' veramente affascinante quindi vedere come alla fine si siano trovati così in sintonia, due geni del teatro europeo.
Attraverso le tavole disegnate da Alessandro Ambrosoni, vivremo quindi tutte le vicessitudini legate alla messa in scena dell'opera a partire dai provini, accompagnati poi dalle prove per niente semplici, fino ad arrivare al debutto trionfante. Il fumetto oltre a regalarci delle splendide tavole è accompagnato anche da testimonianze e spiegazioni utilissime a collocare correttamente gli avvenimenti storici e i personaggi incontrati. Il fumetto poi viene strutturato proprio come un teatro e all'interno oltre a trovare il prologo, tre atti e l'epilogo, troveremo anche un sipario aperto e chiuso. Nei primi tre atti verrà data vita all'opera teatrale mentre nell'epilogo finale oltre a proclamare a gran voce il successo di Strehler, apprenderemo purtroppo la triste notizia della morte improvvisa di Brecth.
Sicuramente grazie agli autori di questo libro, si è dato modo di far incontrare due mondi completamente opposti e diversi tra loro quale il teatro e il comics, esperimento sicuramente azzardato ma che a mio avviso è riusciuto alla perfezione. Infatti oltre a traspettermi la passione del teatro di questi due personaggi geniali, mi è venuta talmente voglia di documentarmi ancora di più sulle loro vicessitudini che adesso potrei scrivere una tesina su entrambi.
Consiglio veramente a tutti la lettura di questo fumetto soprattutto alla nuova generazione perchè magari così, attraverso le tavole, si potranno carpire tante nozioni storiche.