L'Odissea è il primo vero romanzo della letteratura occidentale e Ulisse, il suo protagonista, è l'ultimo degli eroi, il primo personaggio moderno. Ma che uomo è stato? Ha lasciato una moglie a casa da sola con un bambino e un vecchio suocero da accudire. E come padre? Il figlio Telemaco è dovuto crescere senza di lui, prigioniero della sua ombra e condannato a non poter diventare mai davvero adulto. E le tante donne che ha incrociato nel suo viaggio? Per quanto si possano essere rivelate perfide, sono state tutte sedotte dal suo fascino e dalla sua scaltrezza e poi abbandonate: Circe, Nausicaa, Calypso. Guidorizzi ci accompagna alla scoperta di un eroe guardandolo attraverso gli occhi di chi ha partecipato solo da comprimario alla sua epica vicenda. E lo fa, come di consueto, unendo al rigore del classicista la passione e la brillantezza del narratore.
Giulio Guidorizzi (Bergamo, 1948) è un grecista, traduttore e accademico italiano. È codirettore, con Alessandro Barchiesi, della rivista Studi Italiani di Filologia Classica. Autore di numerosi saggi critici, è traduttore di testi greci, in prosa e in poesia. Per l'Istituto nazionale del dramma antico ha tradotto Eracle (2007) e Ifigenia in Aulide (2015) di Euripide. Nel 2013 ha vinto il premio Viareggio Rèpaci per la saggistica con Il compagno dell'anima. I Greci e il sogno e il premio De Sanctis (categoria saggio breve) per l'Introduzione a Il mito greco (Gli eroi). Vive a Milano.
Il canto intessuto di narrazioni, il principio dell’ospitalità, la speranza nutrita dai sogni fanno da cornice al racconto del ritorno per eccellenza, quello di Ulisse. In un viaggio che inverte l’ottica e ci concede il privilegio di sentire le voci di chi l’esule incontrò, seducendolo, amandolo, fermandolo, lui divorato dalla eterna sete del conoscere, lui cantato e sublimato in un mondo fra terra e mare dilatato all’infinito, voci tutte al femminile. Si inizia dal luogo dove si attende il ritorno, una Itaca più petrosa che mai, se a raccontarla è la spartana Penelope, circondata da gente gretta, più pretendenti della stessa Elena, lo sguardo lungo di chi ha saputo nell’istante fugace del primo incontro, seppur da poco ragazza, leggere negli occhi di uno straniero audacia e intelligenza. Penelope al telaio, avvolta in sogni che al mattino rinnovano speranza , risvegliando paura e ansia. Telemaco, in cerca del padre giunto al cospetto di Elena e di Menelao, lontano da Itaca suscita il ricordo che si tramuta in elogio al coraggio, all’astuzia. Investito di una nuova identità è ora deciso a canalizzare il dolore per un padre troppo presente nella sua assenza, per farsene un vanto prima e una ragione poi. Circe, stregata e ammaliata, lei che potrebbe in un attimo trasformarlo, per puro divertimento, in un animale, lei che si annoia nel rendere gli uomini indifesi alla sua mercé. Con Ulisse è diverso: lui narra ed è canto, neanche le sirene possono tanto. E si procede così , ed è la volta di Calypso, ed il divario tra mortale e immortale si cristallizza per sempre: neanche la lusinga dell’immortalità potrà fermare “l’ultimo degli eroi”. Altre prove lo attenderanno, il suo limite dato dalla condizione mortale non sarà ora fatale, tornerà Ulisse, stanco e provato, e ritroverà la patria, gli affetti … Una bella rivisitazione della storia di Ulisse secondo le donne che lo hanno amato, un’ottima occasione per approcciare il poema, una lettura che restituisce secondo il modulo del romanzo psicologico la complessità dell’epos, per mano di uno studioso che si rivela essere anche un eccellente narratore riservandoci nell’epilogo la possibilità di infinite letture.
Probabilmente ho sbagliato qualcosa io... Ero in libreria, in un periodo di grande fascinazione per Ulisse e l'Odissea (le due letture precedenti sono state proprio Un'Odissea di Daniel Mendelsohn e l'Odissea di Omer). Ho visto questo volume della ET Saggi ad opera del Professor Guidorizzi e me lo sono accaparrata! Peccato che non sia un saggio ma una raccolta di sprazzi semi onirici che, in un mix di ricordi, pensieri e narrazione per grandi eventi ripercorre a grandi linee (e non sempre del tutto fedelmente) la vicenda omerica. Poco o niente viene aggiunto al racconto originale. Anche l'intento di mettere "nella mente" dei personaggi pensieri che dovrebbero servirci a caratterizzare Ulisse non mi ha convinto. Forse il fatto che mi aspettassi qualcosa di diverso ha compromesso la mia lettura... ma per me è no!
Ulisse di Giulio Guidorizzi è un retelling ben scritto, elegante e competente di una storia che non ha bisogno di essere reinventata. La scrittura è chiara e solida, frutto di una profonda conoscenza del mito, e accompagna il lettore lungo il viaggio di Odisseo in modo fluido e coinvolgente.
Non aggiunge una prospettiva nuova né rilegge il personaggio in chiave inedita: si limita, nel senso migliore del termine, a raccontare bene una storia già straordinaria. Una lettura bella e interessante, soprattutto per chi ama la mitologia e desidera una riscrittura rispettosa e piacevole da seguire.
Mi aspettavo il solito saggio ed ero pronta anche alle parti lunghe e noiose, ma non ho incontrato nulla di tutto ciò in questo libro di Guidorizzi. Non ha affatto nulla da invidiare ad un romanzo, è scorrevole e piacevole da leggere. La struttura narrativa mi è piaciuta molto: dedicare a ciascuna delle avventure dell'eroe un singolo capitolo e inserire dei racconti in prima persona degli altri personaggi coinvolti l'ho trovato stimolante, perfetto per avere una visione completa di Ulisse. Lo consiglio a chi vuole approfondire la storia dell'eroe di Itaca, ma anche a chi non nutre una grande curiosità in merito, leggere questo libro non potrà che accenderla!
Non è un saggio, ma che piacere leggere Guidorizzi, in qualunque collana venga catalogato. I miti greci hanno il potere di riportare a galla valori e aspetti dell’animo umano antichi e sempre attuali, e sui quali poco spesso ci si sofferma a riflettere oggi. Se penso che gli spunti di riflessione per alcune persone siano le frasi motivazionali casualmente trovate sui social, vorrei che tutti potessero avere tra le mani narrazioni come quelle di Ulisse, Elena, Circe, Nausicaa…
una versione in prosa dell’Odissea scritta molto bene, a tratti poetica, riflessiva, aderente al testo greco con licenze narrative legate all’”io” narrante che può cambiare repentinamente. Mi è veramente piaciuto soprattutto per la resa narrativa, tuttavia non lo consiglierei in prima media, lo vedrei adatto ad una prima superiore anche per i termini usati e per la visione dell’amore, mai volgare, ma da capire nella sua complessità.
Letto in tre giorni, una lettura breve ma molto piacevole leggere alcuni parti più famosi della odissea, leggere delle donne che si innamorano di odisseo e del suo ritorno a Itaca
libro perfetto per chi, come me, è interessato alla mitologia e alle imprese epiche ma non capisce nulla leggendo in versi. La prosa è scorrevole, semplice e il racconto è senza dubbio avvincente
Libro molto interessante soprattutto per chi vuole approcciarsi alla cultura ellenica, ma non solo anche agli scritti di Omero, in questo caso l'Odissea senza troppe difficoltà. Posso decisamente accostare questo libro ad un suo fratello maggiore ossia l'Iliade di Baricco.
Questo libro è una sorta di ri-racconto dell'Odissea, vedendo la storia dal punto di vista dei diversi personaggi che fanno parte del viaggio di Ulisse e che cambiano per ogni capitolo. Una bella scrittura che riesce ad incuriosire, nonostante già si conosca il poema, e secondo me è proprio la scrittura a fare la differenza in questo libro. Sono curiosa di leggere qualcos'altro dell'autore.
In alcuni momenti sembra un po' noioso ma poi viene raccontato qualcosa che spinge la tua curiosità e la tua voglia di leggere e non te ne penti. Libro bellissimo
3.0 ⭐ Una lettura abbastanza piacevole, me la sono goduta e mi sono immersa nella storia, ma penso che non abbia aggiunto più di tanto alla storia classica che tutti conosciamo.