Amoresano vive a Napoli, ha trent’anni e non ha ancora trovato il suo posto nel mondo. Le sue giornate passano lente, tra la vita con i genitori, le partite del Napoli, le serate con l’amico Russo e la ricerca di un lavoro. Dopo l’ennesimo, grottesco colloquio, decide di dare fondo ai suoi risparmi e di farla finita. Un giorno, però, incontra una bellissima ragazza e se ne innamora. Questo incontro riaccende i suoi desideri e le sue speranze: vivere, essere felice, scrivere. E incontrare Raffaele La Capria, il suo mito letterario. Ma l’amore disperde ancora più velocemente energie e risorse, facendo scivolare via, un centesimo dopo l’altro, i desideri ritrovati e le speranze di una vita diversa. Alessio Forgione racconta una Napoli afosa e livida di pioggia, cinerea come la Hiroshima del film. E con una lingua incalzante, sonora, intessuta di tenerezza, firma il suo esordio, un romanzo di formazione lucido e a tratti febbrile, che ha il ritmo di una corsa tra le leggi agrodolci della vita e i chiaroscuri dell’innocenza.
Questo libro è per chi ama l’odore dell’asfalto bagnato dalla pioggia, per chi si è tuffato nell’acqua di diamante del mare di Procida, per un primo bacio che suona come Brown sugar dei Rolling Stones, e per chi ha capito l’immensità blu di perdere tutto, in un solo momento, come lasciare un bagaglio su un treno in partenza.
An extraordinarily quiet book though it is set mostly in the thronging thoroughfares of Naples. There is little plot, and the ending, though very moving, is no surprise. That the serene ending happens within sight of volcanic Vesuvius pleased me because it was perfectly in keeping with the discrepancy between the quiet story and the busy city, and the further discrepancies between the hugely eventful background stories of the characters in the film Hiroshima, Mon Amour, referenced in Napoli Mon Amour, and the uneventful background stories of the characters in the book itself. However, I liked that their uneventful lives rhyme perfectly with the transfixed-in-time atmosphere of the old streets of Naples which they spend their time wandering. And the contrast between unchanged Naples and horribly changed Hiroshima, while never stated, is discernible between the lines. An added pleasure for me was that the novel mentioned many places I remembered from a glorious visit to Naples three years ago. And the topping on the pizza was the fact that Napoli Mon Amour was a gift from the companion of that visit.
“Faceva un freddo inusuale, che mi bastonava dritto sul naso. Scesi perché dovevo e ficcai le mani in tasca, cercando di stringermi il cappotto il più possibile attorno al corpo. Fuori dalla stazione cominciò a piovere.” Ecco l'incipit del romanzo d’esordio di Alessio Forgione, napoletano temporaneamente (spero) migrato a Londra.
Racconta la sua storia in prima persona Amoresano: ha trent’anni -oggi si dice giovane- è tornato a Napoli dopo un’esperienza di catering sulle navi e gli rimangono esattamente 2035 euro, finiti i quali, se non cambia niente nella sua vita di sconfortante ricerca del prossimo impiego (“shampisti, macellai, operatori di call center, questo c’era”), ebbene, si ammazzerà. Anche perché Amoresano ha due (inutili) lauree umanistiche e una intensa ma frustrata vocazione di scrittore che discende direttamente dalla sua passione di lettore. Altre passioni: l’amicizia con Russo (un grande gatsby di periferia), la birra (troppa), il Napoli (nell’incarnazione eroica di Insigne), i film (sui quali dorme), i libri che cita e celebra, e una ragazza incontrata per strada, una pasionaria nabokoviana che vuole chiamarsi Lola, di cui il giovane cade innamorato all’istante (fall in love, appunto).
Alessio Forgione ha un idolo letterario che condivide con il suo personaggio: è Raffaele La Capria, autore del suo libro di culto, Ferito a morte, quasi un breviario da tenere sempre sotto gli occhi o da rigirarsi fra le mani. Quando Alessio/Amoresano finalmente si deciderà a sottoporre i suoi racconti al giudizio dello scrittore si sentirà dire queste parole, che rappresentano una descrizione perfetta della stoffa di uno scrittore vero: “Lei ha stile, Amoresano” continuò “e, cosa ancora più rara, lei possiede una voce. Un buon narratore, cos’altro è se non una voce che ti sussurra all’orecchio? E lei quella cosa ce l’ha”. Ma gli ricorda pure che la buona narrazione prevede la capacità di staccarsi dal marasma della storia in cui si è immersi, prenderne la giusta distanza e riuscire guardarla dall’alto. Perché “la buona narrazione è fatta tutta alla stessa maniera”.
Forgione la stoffa dello scrittore ce l’ha per davvero. E la misura della sua distanza da una storia malinconica, per certi versi cupa, per altri struggente sta proprio nello stile: quel connubio di realismo e di ironia che produce al contempo coinvolgimento e distacco. La voce di Amoresano sussurra all’orecchio dell’apprensivo lettore: sì, va tutto a rotoli, è proprio uno schifo, una desolazione, una pazzia...eppure me la caverò, ne uscirò e sarò migliore, vedrai. Dal blu del mare e del cielo, ferito a morte, risorgerò.
Proprio come un buon romanzo di formazione vuole che sia.
ho percorso le stesse strade con le stesse aspettative e paure. ho pianto, gioito e goduto per vicende simili, sognando una vita che non avrò mai, forse. Un libro a cui sono molto grato, che è entrato prepotentemente nella mia vita. Chapeau
BUONA OPERA PRIMA E poi ad un certo punto lui le prepara una carbonara: utilizza tre uova, fa sfrigolare il guanciale e nel frattempo cuoce la pasta ma alla fine mescola tutto con la pentola ancora sul fuoco 🔥 che per gli ortodossi della carbonara è un sacrilegio perché rischia di ottenere l'effetto frittata scomponendo il tuorlo in tanti piccoli fiocchi. La mantecatura finale è sempre hors du feu. Ma un napoletano che prepara la carbonara stride perché questo romanzo è quasi interamente ambientato a Napoli, tranne una breve divagazioni a Roma a casa dello scrittore Raffaele La Capria (una delle parti più belle del libro) dove Amoresano ha il suo picco di gratificazione che è come il bouquet finale dei fuochi d'artificio, un frastuono multicolore che illude, per poi tornare al silenzio del nulla.
Sì un romanzo che prescinde dal cliché sulla città e dal suo folklore chiassoso, anche la prosa è molto neutra, totalmente avulsa da ogni inflessione o gergo dialettale, quasi ne senti la mancanza di qualche jamme o di un bello guagliò. C'è il mare e c'è la squadra che è come una febbre un virus una malattia, e c'è il Vesuvio che sarà l'ultima cosa che Amoresano vedrà, ma il romanzo avrebbe potuto essere ambientato in qualsiasi altra città.
E lo senti fin dalle prime pagine che Amoresano è un perdente. Perché ha due lauree e ha lavorato per sette anni su navi da crociera ma ora di anni ne ha già 30 e non ha ancora una casa propria, vive ancora con i genitori e prende ancora la paghetta, non ha una famiglia sua, non ha un lavoro ma solo una lunga collezione di colloqui grotteschi e umilianti, scrive racconti, è dolce e malinconico e ha un amico che si chiama Russo con cui condivide sigarette, qualche birra nei locali, e le partite del Napoli viste in streaming TV.
Amoresano non ha ancora trovato il suo posto nel mondo e si sente comunque già come bruciato. Fottuto dalla vita e dall'amore, e lo capisce fin dalla prima volta che l'aveva vista ferma al semaforo, sapeva che un giorno Lola gli avrebbe spaccato il cuore che dopo sarebbe stato da buttare, lo sapeva ma lo aveva accettato perché tutto questo era il suo destino. Perché sapeva che:
L'amore non è altro che una grossa emorragia. Arriva qualcuno, ti dà una coltellata e poi te ne vai in giro sgocciolando.
Sì intuisce già tutto fin dalle prime pagine, ma lo stesso, alla fine, rimani spiazzato.
Το «Napoli, Mon Amour» είναι το βραβευμένο λογοτεχνικό ντεμπούτο του Αλέσιο Φορτζιόνε και, εκπλήσσοντας κανέναν, διαδραματίζεται στο ιστορικό λιμάνι της Καμπανίας, που έχει κάπως στερεοτυπικά συνδεθεί άρρηκτα με πράγματα τόσο ετερόκλιτα, όσο το ποδόσφαιρο και τον Ντιέγκο Μαραντόνα, την ανεργία, τη διαφθορά και τη Μαφία, την πίτσα και το λυρικό τραγούδι.
Ο τίτλος, όμως, μαρτυρά και τη διακειμενική αναφορά στο «Hiroshima, Mon Amour», το κινηματογραφικό αριστούργημα του Αλέν Ρενέ κι αυτός ήταν ο λόγος που αποφάσισα να το διαβάσω, ελπίζοντας σε κάτι περισσότερο από ένα λογοπαίγνιο με αυτό. Ευτυχώς, όχι μόνο η ταινία παίζει κεντρικό ρόλο στην πλοκή, αλλά προσφέρει στο βιβλίο μερικές από τις καλύτερες σελίδες του. Και οι σινεφιλικές παραπομπές δεν σταματούν στον Ρενέ.
Ως γέννημα θρέμμα της πόλης, ο Φορτζιόνε είναι κάθε άλλο παρά τουρίστας στην πόλη του και, καταρρίπτοντας τα κλισέ, παρουσιάζει το σύγχρονο, αληθινό της πρόσωπο, μέσα από την ιστορία του Αμορεζάνο, ενός νεαρού άνεργου που ελπίζει και απελπίζεται στους δρόμους μιας πόλης, όπου δεν υπάρχει ελπίδα.
Σε μια αντίστροφη μέτρηση που αντικατοπτρίζεται στο υπόλοιπο του τραπεζικού του λογαριασμού, ο Αμορεζάνο περιφέρεται στις στοές, τις γειτονιές και τις πλατείες της πόλης του, βλέπει φανατικά ταινίες και την αγαπημένη του ποδοσφαιρική ομάδα, προσπαθεί να γράψει τα πρώτα του διηγήματα, ψάχνει για δουλειά στο δημόσιο και στο εξωτερικό, ερωτεύεται. Μα πάνω απ’ όλα αποτυγχάνει. Σε όλα.
Στην Ιταλία της οικονομικής κρίσης, άλλωστε, ο Αμορεζάνο δεν είναι παρά ένας ακόμα νέος που βουλιάζει στη θλίψη, όσο κι αν παλεύει να βγει από αυτή. Ο Φορτζιόνε καταγράφει (μάλλον βιωματικά) αυτή την υπαρξιακή πτώση με αμεσότητα και επώδυνη ειλικρίνεια, πλάθοντας έναν ήρωα με πάθη, αδυναμίες και ελπίδες, που σταδιακά απονεκρώνεται. Ο Αμορεζάνο θα μπορούσε να είναι ο ίδιος ο συγγραφέας. Ευτυχώς, όμως, ο τελευταίος είχε στην πραγματική ζωή περισσότερη τύχη.
(Το ότι η Νάπολι κέρδισε μετά από δεκαετίες το πρωτάθλημα τη χρονιά που βγήκε το βιβλίο στην Ελλάδα είναι μια ειρωνεία που αξίζει να αναφερθεί. Το ότι το ξέρω εγώ αυτό είναι μια δεύτερη.)
"Το να είσαι με κάποιον σημαίνει,πάνω απ'όλα,να του μιλάς για τις στιγμές στις οποίες δεν είσαστε μαζί."
"Άναψα το τσιγάρο&ένιωσα σημαντικός.Σε πείσμα μιας πόλης που είχε καταστραφεί,μιας μουσικής που είχε πεθάνει,ενός κινηματογράφου που είχε πεθάνει,μιας λογοτεχνίας που είχε πεθάνει,ακόμα και εμένα του ίδιου που δεν ήμουν και στα καλύτερά μου, ένιωσα επιτέλους κάτι ζωντανό,δυνατό,μαχητικό που,αν ήθελε,σ'έπαιρνε,σε ισοπέδωνε και σε άφηνε νεκρό στο έδαφος."
"Βρέθηκα μπροστά στη θάλασσα και μην μπορώντας να προχωρήσω άλλο,ένιωσα σαν κυνηγημένος.Ήταν εκεί,μπροστά μου,σταθερή&ακλόνητη&απέραντη.Σκέφτηκαότι σε πολλούς ανθρώπους οι πόλεις δίπλα στη θάλασσα δίνουν την αίσθηση του απείρου,επειδή τους προσφέρουν,μ'ένα σχετικά απλό&υποτυπώδη τρόπο,τη δυνατότητα της φυγής.Εγώ όχι,δεν είχα αυτή την αίσθηση."
Όχι αυτό δεν είναι ένα ρομαντικό ιταλικό βιβλίο.Αυτό είναι ένα λυρικό γλυκόπικρο βιβλίο για τη σύγχρονη πραγματικότητα!Μπορεί η Νάπολη να αντικατασταθεί με οποιαδήποτε άλλη πόλη;Μια πόλη στην οποία ένα νεαρό ζευγάρι ερωτεύεται και φτιάχνει όνειρα χωρίς εμπόδια;Ίσως ναι&ίσως όχι.Με μια ξεχωριστή πένα ο συγγραφέας μας γνωρίζει τον ήρωα του ξεκινώντας με μια άτυπη αντίστροφη μέτρηση για ένα τέλος που έχουμε μαντέψει από πριν.Πώς φτάσαμε όμως μέχρι εκεί;Πολλά συναισθήματα θα γεννηθούν στον αναγνώστη διαβάζοντας το,αξίζει όμως της προσοχής μας για τη φρεσκάδα της γραφής του και της δύναμης των εικόνων του.
L'inquietudine e la rassegnazione, le passioni e le aspirazioni, si mescolano e generano euforia e disorientamento. Le giornate si ripetono uguali a se stesse e l’amore luminoso in cui ci imbatteremo dovrà fare i conti con un animo grigio. Una tavolozza di colori che mescolati insieme formano un caleidoscopio per creare una molteplicità di strutture simmetriche che sono riconducibili, solo e soltanto, alle linee della nostra vita, alle scelte giuste e alle scelte sbagliate, e alla moltitudine di strade che avremmo potuto intraprendere. In poche parole: lo specchio dei giorni nostri.
- Pensai solo a quella cosa che diceva Louis-Ferdinand Céline e cioè che non si poteva chiedere ad una persona come stava perché poi quella subito cominciava la commedia, pronunciando milioni di parole e tonnellate di bugie e ch'era molto più sensato e saggio chiedere alle persone se riuscivano a dormire, perché se ci riuscivano voleva dire che non avevano problemi, che stavano abbastanza bene da fottersene di tutto quello che gli accadeva.
Quanto fa schifo avere trent'anni? Chiedetelo ad Amoresano perché lui lo sa. Napoli Mon amour di Alessio Forgione racconta l'età adulta in tutta la sua spietata fermezza. Un lavoro che non arriva, un sogno nel cassetto che esce ma poi non sa dove andare, un amore intenso che però non basta. E alla fine niente basta mai quando tu stai fermo e il resto ti corre davanti, ci sono solo i soldi spesi, una vita scandita da ciò che perdi e mai da ciò che hai. Che se ci pensate bene a quest'età ogni spesa è qualcosa che toglie e mai aggiunge, si vive per sottrazione. Questa è stata la parte che ho più apprezzato del romanzo, la precarietà del diventare adulti e il timore costante di restare senza niente pur avendo pochissimo. Per il resto, toni forse un po' troppo melodrammatici soprattutto nelle relazioni, ma d'altronde ognuno soffre a modo suo e chi sono io per giudicare. Se un libro ti fa arrabbiare ha detto quello che doveva dire? Può essere, nel dubbio io due calci in culo ad Amoresano li avrei dati ma come li darei a un amico, senza rancore.
Un libro molto molto bello che ti lascia davvero con l'amaro in bocca.. Ho amato questo libro e ho amato la Napoli di Forgione. Mai mi sono sentita così vicina ad un protagonista e la sua storia. Lo rileggerei altre mille volte!
Ωραία η Νάπολη. Η πόλη. Τούτη δω με κούρασε σε σημείο που περίμενα να πεθάνει επιτέλους ο αφηγητής να πάμε για ύπνο. Δεν ξέρω τι έφταιξε, πάντως ούτε τη Νάπολη ευχαριστήθηκα από τις περιγραφές, ούτε και τίποτα άλλο ενδιαφέρον βρήκα,να πω την αλήθεια.Αδιάφορος ήρωας,σε όλα τα επίπεδα,υπήρχε υποτίθεται ένα υπόβαθρο αλλά φευ, δεν μου έδωσε κάτι συγκλονιστικό.Ίσως άνδρες αναγνώστες και δη ποδοσφαιρόφιλοι βρουν κάτι να ταυτιστούν-από μένα 1/5 συνολικά, το οποίο όμως θα το κάνω 2 τελικά, χάριν των πρώτων 10 σελίδων που με οδήγησαν στο να το αγοράσω. 2/5. Ό,τι χρειάζεται να ξέρετε είναι στο οπισθόφυλλο. Μέσα δεν βρήκα τίποτα περισσότερο. Κρίμα.
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O Αμορεζάνο είναι ένας νεαρός άντρας τριάντα χρονών που επέστρεψε στη Νάπολη έχοντας στο τραπεζικό του λογαριασμό 2.035 ευρώ. Με αυτό το μικρό κεφάλαιο προσπαθεί να κάνει μία νέα αρχή αναζητώντας δουλειά. Συνοδοιπόροι του είναι ο φίλος του Ρουσσό, μία κοπέλα που γνωρίζει την Λόλα, τα βιβλία, οι ταινίες, το ποδόσφαιρο και το ποτό.
Ο ήρωας μας είναι ένας υποτονικός και μελαγχολικός χαρακτήρας που προσπαθεί να ανασυνταχθεί και να βρει ένα νόημα στη ζωή του. Η μικρή του εμπειρία στον εργασιακό του χώρο και ο τρόπος που αποφεύγει να ασχοληθεί με τον βιοπορισμό του μας δείχνει έναν άνθρωπο χωρίς στόχους και με μηδενική αυτοπεποίθηση. Εχθρός του είναι η διαρκής ματαίωση και το γεγονός ότι προσπαθεί να πιαστεί από κάπου για να βγει στην επιφάνεια. Όσον αφορά το ερωτικό κομμάτι ακόμα και εκεί δυσκολεύεται να ανταποκριθεί καθώς ο ίδιος βάζει συνεχώς εμπόδια στο δρόμο του.
Αν ανακεφαλαίωνα με λίγα λόγια το ψυχολογικό υπόβαθρο του χαρακτήρα μας θα έλεγα ότι έχει μία μορφή κατάθλιψης. Οι πέτρες που έχει βάλει στον δρόμο του είναι τα γνωσιακά λάθη στα όποια πέφτει συνεχώς και τον μπλοκάρουν. Σαν άνθρωπος θέλει συνεχώς μία φιλική ή ερωτική παρουσία του δίπλα όμως δεν μπορεί να ευχαριστηθεί την συντροφιά του άλλου καθώς δεν τα έχει βρει με τον εαυτό του.
Τo Napoli mon amour είναι ένα ιδιαίτερο βιβλίο. Θεωρώ πως απευθύνεται σε μεγάλο μέρος του αναγνωστικού κοινού καθώς δεν έχει πλοκή και αναλύει τις σκέψεις και τις ψυχολογικές διακυμάνσεις του Αμορεζάνο.
Απόλαυσα αυτό το ανάγνωσμα γιατί μου αρέσει να παρακολουθώ έναν χαρακτήρα και τις αντιδράσεις όσον αφορά τον τρόπο με τον οποίο διαχειρίζεται την καθημερινότητά του και αν οι πράξεις του είναι λειτουργικές ή μη.
Avevo partecipato alla presentazione di questo libro con l'autore, ed effettivamente la lettura ha rispettato le sensazioni che avevo avuto mentre ascoltavo Forgione che ne parlava. La storia è piuttosto vicina alla mia esperienza personale sia per l'età del protagonista che per le varie difficoltà che lui incontra nel cercare un lavoro. Non mi ha però entusiasmato la pigrizia e la passività di Amoresano nei confronti della vita, dei problemi, dei dubbi e delle indecisioni. A un certo punto della storia avrei preferito una scossa, una grande cambiamento, un imprevisto che invece secondo me non c'è stato.
Napoli mon amour è il romanzo d'esordio di Alessio Forgione, nonché secondo volume della nuova collana di NN: Gli innocenti.
La prima cosa che si teme quando ci si approccia ad un autore esordiente è lo stile, perché la poca esperienza dell'autore potrebbe rischiare di inficiare la piacevolezza della lettura. Sotto questo aspetto non solo Forgione tranquillizza ma stupisce persino: la sua scrittura è sicura e già ben riconoscibile, priva di incertezze. Presenta frasi significative senza cadere mai nello stereotipo, e lo si nota dall'enorme quantità di citazioni che vi ho riportato.
Le parole utilizzate sono ricercate e ben scelte, così come la sintassi di ciò che viene scritto. Nei dialoghi, sia diretti che indiretti, troviamo spesso un gergo differente, più colloquiale o regionale, ma mai frasi in dialetto o totalmente incomprensibili per chi non conosce il napoletano.
La trama del libro verte su un problema sociale ancora molto presente; la disoccupazione. Il quasi trentenne Amoresano, protagonista di questa storia, è in costante ricerca di un'occupazione, ma nemmeno le sue due lauree lo aiutano a ricevere proposte lavorative credibili e praticabili a cuor leggero.
La storia racconta sin dall'incipit la quotidianità del ragazzo, diviso tra le uscite serali e notturne e la necessità di economizzare per non finire i soldi accumulati grazie ad un precedente lavoro come marinaio.
La scrittura in prima persona ci aiuta ad entrare totalmente nella mente del protagonista, permettendoci di comprenderne sfumature del carattere nascoste persino ai suoi cari.
DNF al 50% Mi sono piaciuti i primi due capitoli sulla vita quotidiana di un trentenne che non sa dove e come stare nel mondo, ma mi hanno annoiata terribilmente sia la storia romantica sia la descrizione delle partite – non tifo e non guardo una partita da anni. Per qualcuno queste parti potrebbero essere punti di forza.
Il finale è giusto, fa capire tanto anche del resto del libro, ma per arrivarci mi sono dovuta sorbire duecento e passa pagine di pesci in mano. Mi sembra tanto da chiedere a chi legge.
Ps. Copiare pari passo dei brani da "E l'asina vide l'angelo" di Nick Cave senza neanche menzionare chi ha fatto la traduzione non mi sembra carino. Forse l'autore non ci ha pensato, ma la casa editrice avrebbe dovuto farlo. Di quel romanzo ci sono tre edizioni diverse e mi pare che quella citata nel romanzo sia ad opera di Silvia Rota Sperti (ed. Mondadori). Magari mi sbaglio, eh, ma... alla citazione non devo mica pensarci io.
Letto in due giorni, mi è piaciuto tanto il modo di scrivere di questo nuovo autore, mi sono stupita fosse il suo romanzo d'esordio. Ha catturato la mia attenzione fino all'ultima pagina, che mi ha lasciata completamente di stucco. Ha reso bene l'idea della vita quotidiana del protagonista trentenne, sembrava di vedere delle immagini. Che dire di lui... È un personaggio statico, non c'è stata un'evoluzione, nemmeno con l'innamoramento, e anzi tutto peggiora inesorabilmente. Mi è spiaciuto vedergli lasciare tutto al caso, senza prendere in mano le redini. Quando sembra fare qualcosa per uscire dai suoi blocchi (andare in Inghilterra) torna a casa dopo un unico "no". E anche la storia d'amore mi è sembrata piuttosto casuale. Bello l'innamoramento, ma poi nessuno dei due lavora per costruire un amore vero. Lui d'altronde sembrava anche completamente possessivo e ossessivo, il classico "senza di te non vivo" che può offrire molto poco all'altra persona. Infatti Nina a un certo punto capisce che è tutto tranne che un Amoresano (guarda caso), ma se fosse stata più emotivamente intelligente, anche lei avrebbe potuto fare qualcosa di più, e non uscire di scena come un fantasma. Il finale mi ha stupito perché non pensavo che una persona come il protagonista potesse prendere in mano le redini della sua vita/morte. Peccato però, se ha saputo scegliere di suicidarsi, avrebbe potuto anche scegliere di vivere. Si vede che nessuno glielo ha mai fatto capire.
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Per chi ha 30 anni e vive nel centro storico di Napoli questo romanzo ha più di un motivo per essere letto. Tuttavia, merita di essere letto anche se una di quelle due condizioni non dovesse esserci. L'estetica dei luoghi fotografati da Forgione è reale. Immagini vivide in cui è naturale immedesimarsi ma in cui é naturale anche rielabolare la percezione di quei luoghi, sotto un punto focale diverso, meno scontato, più vivo. Il racconto dello scenario ha una forza narrativa prepotente, ingurgita la storia, le conferisce sfumature peculiari. Ecco, la storia. La storia di un fallimento. É nell'aria, sin dall'inizio, ma ciò nonostante é l'ineluttabilità dello stesso a dare speranza. Ed è questo quello che consente alla storia d'amore di insinuarsi: inevitabile, certo, come lo sarà il suo epilogo.
Το "Napoli Mon Amour" είναι μια μελαγχολική ιστορία για έναν άντρα που προσπαθεί αδιάκοπα να βγει από τον φαύλο κύκλο της αποτυχίας και της μιζέριας στη Νάπολη, με φόντο τις ποδοσφαρικές επιτυχίες και αποτυχίες της ομάδας της πόλης. Παρά τις συνεχείς του προσπάθειες και τους σωστούς υπολογισμούς του, συνεχίζει να είναι παγιδευμένος στην πόλη που μεγάλωσε και τον μαγνητίζει ακόμη. Η ατμόσφαιρα του βιβλίου είναι γεμάτη σιωπηλό πόνο και αποτυπώνει άριστα την αίσθηση της μοναχικότητας και της αβεβαιότητας που βιώνει ο πρωταγωνιστής.
J'ai essayé de toutes mes forces de le finir mais j'ai sauté les 30 dernières pages.
C'est une suite de jérémiades, de descriptions de films / matchs de foot et de comptabilité. L'écrivain a l'air de s'être dissocié de son corps dans l'écriture.
Quelques bonnes réflexions mais j'ai lu des bouquins sur des personnages dépressifs plus intéressants que ça.
Ένα τρυφερό γράμμα στη Νάπολη. Ένα γράμμα χωρίς φτιασιδια. Ένας νέος της εποχής μας που προσπαθεί να βρει το δρόμο του. Ένας έρωτας νεανικός, από εκείνους τους παλιούς. Μπύρες, πολλές μπύρες. Και πίτσα. Και ζυμαρικά. Και λεφτά που όλο λιγοστεύουν. Ένα βιβλίο που διαβάζεται σχεδόν μονορούφι.
Bella prosa. Non mi ha convinto del tutto la caratterizzazione del personaggio (un po' troppo strumentale?), ma le atmosfere sono di buon livello, la scrittura cattura.
Ένα βιβλίο που στην αρχή με προβλημάτισε και στη συνέχεια με θύμωσε. Δεν θα σταθώ καθόλου στον τρόπο που ήταν γραμμένο ούτε στα σχόλια που διάβασα για την "οικεία" φυσιογνωμία του πρωταγωνιστή. Ο Αμορεζάνο δεν είναι ο κλασικός ήρωας της διπλανής πόρτας που αντιμετωπίζει προβλήματα στην καθημερινότητα και την προσωπική του ζωή. Ενώ διαμαρτύρεται συνεχώς για το πόσο δύσκολο είναι να βρει μια δουλειά, ενώ παράλληλα διαμένει στο ίδιο σπίτι με τους γονείς του, παραμένει αμετανόητος νάρκισσος που κατακρίνει διαρκώς τον κόσμο γύρω του, τον κολλητό του μέχρι και τις ξένες γυναίκες που γνωρίζει στα μπαρ και τους κλέβει τον καπνό, αφού δεν παραλείπει να μετράει διαρκώς τα λεφτά που του μένουν στην τσέπη. Αντί να πάει να δουλέψει ακόμη και σε μια δουλειά που δεν του αρέσει, αφού το έχει τόση ανάγκη, εκείνος κατακρίνει αυτούς που βάζουν τις αγγελίες και διαρκώς κλαίγεται για το πόσο περισσότερα προσόντα έχει σε σχέση με τον υπόλοιπο κόσμο. Πώς γίνεται, παράλληλα με τον τόσο ναρκισσισμό και την κατάκριση, να φλερτάρει διαρκώς με την αυτοκτονία; Πώς γίνεται τη στιγμή που γνωρίζει μια κοπέλα και την ερωτεύεται να μη νιώθει στιγμή ευτυχισμένος αλλά να συνεχίζει να μετρά τα λεφτά που του "τρώνε" τα ραντεβού τους; Το Napoli mon amour δεν είναι η επιτομή της Ναπολιτάνικης μελαγχολίας, είναι η ιστορία ενός τύπου που τα θέλει όλα έτοιμα και όλο τον κόσμο να υπηρετεί τις δικές του βλέψεις. Ακόμη και η κοπέλα όταν του φέρνει την πρώτη αντίρρηση, μεταβιβάζεται από έρωτα της ζωής του σε αυτή που τον κατέστρεψε οικονομικά και του ρήμαξε τον τελευταίο χρόνο της ζωής του. Δεν θα πω σε κανέναν να μη το διαβάσει, πάντως για μένα δεν ήταν σε καμία περίπτωση αριστουργηματικό.
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Διαβάζοντας το κείμενο στο οπισθόφυλλο σκέφτηκα επιτέλους ένα βιβλίο για μια γενιά που βιώνει μια άγρια ενήλικη ζωή γεμάτη απογοητεύσεις και άγχος. Πράγματι, με φόντο την ιταλική Νάπολη, ο συγγραφέας κατορθώνει με αριστοτεχνικό τρόπο να μεταφέρει τις σκέψεις και την καθημερινότητα ενός άνεργου 30αρη, ο οποίος ψάχνει να βρει τη θέση του στον κόσμο. Αναζήτηση εργασίας, διαμονή στο σπίτι των γονέων, ποτά με φίλους, ένας έρωτας με προοπτική αλλαγής ρότας από την μίζερη καθημερινότητα και τη βία του να μην έχεις χρήματα, και τελικά το αναπόφευκτο.
Το ζήτημα με το παρόν βιβλίο έγκειται σε μια ασυνέπεια που το χαρακτηρίζει. Αρκετές μελό και κλισέ σελίδες, ένα χλιαρό χολιγουντιανό τέλος, που πραγματικά αδικεί τη γραφή και τις πολλές άψογες σελίδες, με ευφάνταστους διαλόγους και αφηγήσεις. Από τη μια σε ενθουσιάζει και από την άλλη σε γειώνει απότομα. Σαν να έχει γραφτεί από δύο συγγραφείς
Volevo leggere "Napoli mon amour" da tempo. Due anni fa durante un festival letterario comprai, facendo anche la fila per autografo e dedica, "Giovanissimi" il secondo libro dell'autore che ho apprezzato molto.
L'autore è riuscito molto bene a rendere quella sensazione di vuoto che si prova quando nella vita inizi a sentirti con la faccia al muro, come se fossi impantanato e bloccato in una realtà che non riesce a darti quello che vuoi. L'amore per Napoli e il suo centro storico palcoscenico della storia sentimentale con Nina, l'amore per il Napoli e Insigne, per la nonna e per la Peroni sono gli aspetti principali di questa storia. Tutti aspetti e "amori" che non riescono purtroppo a colmare il vuoto di Amoresano, che di fronte al Vesuvio e immerso nelle acque della sfortunata Gaiola decide di lasciarci con l'amaro in bocca. rating : 4 stelline quasi piene
Μ’αρεσε πολύ η λυρική γραφή του και βρήκα αρκετά ενδιαφέρουσα την οπτική γωνία από την οποία παρουσίασε έναν ματαιόδοξο και άνεργο 30χρονο που μένει με τους γονείς του. Ο έρωτας πράγματι κάνει θαύματα και του επανέφερε τη δίψα για ζωή αλλά τον ισοπέδωσε όταν σταμάτησε να έχει αυτό που ήθελε, κάτι να τον κρατάει στη ζωή. Δεν μ’άρεσε που κατηγόρησε τη Νίνα που ήθελε να φύγει, να εξελιχθεί, να ακουλουθήσει την καριέρα της για να μείνει μαζί του και να καλύψει τα δικά του κενά. Και το άλλο που κούρασε ήταν οι μακροσκελείς αναλύσεις ποδοσφαιρικών αγώνων γιατί μου φάνηκε σαν να ήθελε να «γεμίσει» την ιστορία. 3.5 αστεράκια
Mi manca Napoli e mi manca la città, ma ancora bevo Peroni contando i soldi messi da parte e che mi restano prima di sentirmi spacciata; ancora cerco, vago e mi detesto mentre trovo l'ennesimo libro da leggere ora più lentamente perché, come l'autore, altro non ho da spendere, altro non riesco a dire