Che cosa fanno i cucù nelle mezz'ore

by Carla Fiorentino

Clementina conta le macchie sul soffitto e parla con gatti immaginari, Porno ha una cartella sul desktop dell'ufficio chiamata "ancora di salvezza" piena di film porno, Pusher si affida ai libri, Flavia cura con le pietre, e Clara, be', Clara a trent'anni è rimasta bloccata all'università senza una certezza. Tutti vivono nell'adorazione di Elettra, che è andata via ma prima li ha sedotti uno per volta. Nella Roma dei primi anni 2000, tutti loro cercano "qualcosa di fondamentale", quello che li salvi da riunioni insensate, da case precarie, da amori passeggeri, un progetto, il progetto della vita. Quando Clara trova nella soffitta del padre morto da poco un mucchio di dipinti con un unico soggetto - la vagina -, Clementina pensa di aver trovato una miniera d'oro da investire, ma per farlo dovrà elaborare un piano, vincere le resistenze di Clara, tirare dalla sua parte gli amici. In un racconto che non fa sconti delle piccole miserie quotidiane e delle grandi aspirazioni destinate a naufragare, Carla Fiorentino racconta nel suo romanzo di esordio un gruppo di Peter Pan terrorizzati dalle responsabilità, arenati sui divani in attesa della grande occasione per sfuggire da se stessi.

Genres: Fiction

184 pages, Paperback

Published September 13, 2018

Reviews

[Come Musica · Rating 3 out of 5]

Della difficoltà di passare all’età adulta.

[Lidia Calamia · Rating 3 out of 5]

Clementina, Flavia, Porno, Pusher, Clara, Elettra, un gruppo di trentenni dalle grandi speranze e dalle illusioni disattese. I sogni di tanti ragazzi del nuovo millennio che pieni di titoli e di belle esperienze vivono la disillusione di una realtà lavorativa che a stento ti consente di acquistare un hamburger e un’insalata in busta a fine giornata. Clem sogna che il ritrovamento dei quadri-vagina del kinderomane papà di Clara risollevi le sorti di tutti, Clara vive nell’angoscia che il papà erotomane, stimato docente di filosofia, venga alla luce. Pusher, che spaccia libri per alleviare qualsiasi tipo d’infelicità, si ritrova a vendere diamanti umani e Porno che risolveva tutto con una pellicola erotica è l’unico a dover fare i conti con la responsabilità. Flavia, infine, con malachite e giada scopre un mercato inaspettatamente ricettivo. I motore del plot: un ritrovamento non di un cadavere, ma della sua esistenza nascosta. Chi narra? Una giovane donna brillante che vive di oscillazioni, di euforia e sconforto, di piatti succulenti e pigri avanzi, di amore per i propri amici e paura che la sua esuberanza possa allontanarli per sempre. La rappresentazione, insomma, di tutta quella generazione che si è liberata da schemi e da tabù di ogni sorta per pagare il prezzo della frustrazione che genera una vita all’insegna della ricerca del raggiungimento del fine per cui siamo nati. Vivere in attesa del suono del cucù, interpretando ogni segnale come premonizione di quell’evento sonante perdendosi l’armonia degli intervalli che separano questi grandi picchi manifesti. Troppo occupati a constatare le proprie mancanze per apprezzare anche le fragilità come una condizione universale che è sempre esistita ma che non sempre è stata interpretata con simile ossessione come un fallimento.

[Elena · Rating 3 out of 5]

"Qualsiasi ritrovamento sospetto, in realtà, rende il ritrovante sospetto, incolpabile e allora in qualche modo, colpevole"
Le prime 50 pagine di questo libro mi hanno catturata, sono popolate di frasi ad effetto, spunti che possono far viaggiare un po' la testa.
Poi fino circa alla 90 il libro si normalizza....e poi avrei dovuto smettere di leggere: secondo me c'è un cambiamento importante nella penna tra la prima parte del libro (più di pensiero) e l'ultima (più narrativa).

[Debora · Rating 2 out of 5]

mi è sembrato un po' un un'accozzaglia di cose, che vogliono far ridere (e qualche volta ci riescono), ma le ho trovate abbastanza slegate tra loro.
La narrazione è piena di incisi che sono troppo lunghi, e ti chiedi pertanto se siano incisi o se facciano parte a tutti gli effetti del corpo della storia.
Libro abbandonato al 70% della lettura, non mi ha proprio presa

[Maria · Rating 3 out of 5]

Libro 2019

[BaMu · Rating 1 out of 5]

"'il futuro' ce lo eravamo inventati per avere l'alibi di non fermarci. Per coltivare l'illusione che arriverà qualcosa, un domani, per cui è valsa la pena soffrire."

[Giorgia Imbriani · Rating 2 out of 5]

Classico esempio di romanzo preso in prestito dalla biblioteca perché con un titolo così non vorrai mica lasciarlo lì, e col senno di poi era invece il caso di lasciarlo proprio lì dov’era.