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La custodia dei cieli profondi

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Cascina Odessa è un satellite periferico di un Pianeta ancor più periferico che naviga placido ai margini della Via Lattea. Un mausoleo eretto sopra i resti di un cane, un microcosmo un tempo forse perfetto e ora malato della malattia della dispersione. Gabriele lotta, contrappone la cura al disfacimento, è erede e custode, e resiste al progressivo sfaldarsi della propria famiglia. Finché non si consuma l’addio più doloroso, quello di suo fratello. Il legame è spezzato, e perfino l’universo sembra accordarsi a questo cataclisma minore: nel cielo compare un altro sole ‒ un sole debole ‒, una luce blu si fonde con la luce gialla, allaga la notte, sovverte il ritmo circadiano. Piovono poiane, i grilli tacciono, gli alberi sono allo stremo e le ore si dilatano in secoli, millenni. E per il Custode è arrivato il momento di abbandonarsi alla folle entropia del Tutto.

190 pages, Paperback

Published September 27, 2018

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Raffaele Riba

3 books1 follower

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Profile Image for Cosimo.
443 reviews
September 22, 2020
Il mio adesso è un passato

“Abbiamo mancato la via più facile che anche solo per inerzia ci si sarebbe aspettati di prendere, ognuno nel suo intimo. Ma allora combattevo questa asimmetria: da un lato ero quello che ero, dall'altro quello che avevo paura di essere. Il rischio è di aver riempito troppo il secondo piatto della bilancia fino a quando quell'inclinazione, educata ma sporca, non ha reso scoliotico il mio modo di esistere. Questo rimane il problema”.

Il calore è la polvere dell'energia, tutto ciò che noi siamo deriva dall'esplosione di una supernova. Così muove la fantasia il discorso di Raffaele Riba in questo emozionante romanzo breve, accostando nel sentito del lettore la cosmografia dei pianeti e quella degli affetti, l'astrofisica che racconta l'universo con l'espressività scientifica, e mitologica, degli elementi chimici che formano e narrano la storia, esteriore e interiore, degli esseri umani, con i loro legami, le valenze, la dispersione e la caduta. Riba scrive di due fratelli, che hanno il cuore come un atomo, e dividono tutto, l'esistenza e la guerra relazionale, il sapere, la formazione, la legge di nascita e di casa. Ci sono diverse temporalità nella trama: un mondo nel quale è apparso un secondo sole blu, che si mangia la notte, lasciando solo tre ore di buio, la natura che se ne sta andando e tutto è allo stremo, in una silenziosa entropia; un bosco indietro, di ieri, dove le persone possono viaggiare e sperimentare sé stesse, una quotidianità fatta di scuola, paese, giochi e frutteti, dove si osserva il cielo e uomo e ambiente si curano e nutrono reciprocamente. Gabriele impara presto la differenza tra il vuoto e il pieno e ha un fratello inseparabile, Emanuele, e loro possono restare attaccati, con la madre e il padre che comunicano e uniscono. Il nonno ha costruito Cascina Odessa, deviando il corso di un fiume, e la famiglia sembra sentirsi in un luogo accettabile al quale appartenere. Ma poi le cose precipitano: il padre decide di andare in una casa di riposo perché sente ormai un'entropia negativa; la madre, forse in depressione, fugge verso la solitudine del mare; Emanuele va in città a studiare e fare carriera. Così Gabriele resta solo per non perdersi, considerato custode di qualcosa di primigenio, di un equilibrio radicale e necessario, e resta a fare manutenzione delle cose e finisce per avvicinarsi ad Agnese, una sua amica di infanzia sensibile e fiabesca. Ma con lo scorrere delle vicende, tutto sembra andare al contrario, niente risponde all'ordine atteso, le foglie non cadono, le persone si allontanano, le malattie avanzano, i disastri stravolgono ogni cosa, non è più possibile comunicare, e nemmeno agire, perché l'elemento cosmico determina con la sua fattualità i cambiamenti inevitabili del paesaggio umano. Raffaele Riba sembra voler indicare nella solitudine estrema l'unica soluzione; ma poi, la terra incontra il disfacimento, il corpo trasfigura in scheletro, l'influsso della malinconia suggerisce una resa all'intensità del disordine. In fondo, la storia solo nel finale rinuncia all'essenza parallela e duplice del rispecchiamento e della distruzione: i fratelli si inseguono, si sognano, si imitano, si separano e infine, giungono a un coraggioso scioglimento, che è anche gemmazione di possibili interpretazioni alternative e forse, in definitiva, di un nuovo inizio.

“È l'immanenza delle cose l'unica che adesso può spiegare tutto. I singoli elementi che combinati insieme formano strutture replicabili e modelli. Atomi di amore legati ad atomi di odio, in numero sempre uguale e necessario a generare molecole familiari. Stabili per un tempo finito, perché poi arriva qualcosa che rompe il legame. Le particelle, libere, vengono scagliate via producendo energia. L'energia di Emanuele. La mia. Un tutto che si crea e si distrugge, evento casuale dopo evento casuale. E questa è la guerra. Non una cosa, ma la dispersione violenta degli avvenimenti, delle vicende del cosmo”.
Profile Image for Gabril.
1,043 reviews257 followers
March 25, 2019
“Questa è l’esperienza della mia fratellanza. Una via piena di buche dal bene al male.”

Cascina Odessa è il centro di un mondo in dissoluzione: il mondo fuori, dove appare accanto al giallo acceso del sole una luce parallela, fredda, un intramontabile astro blu che impedisce alla notte di spandere il suo velo di pace sul sonno umano; gli alberi si ammalano, gli uccelli impazziscono: perdono il senso e il volo, precipitano e muoiono. Ma anche il mondo dentro è in preda a una lenta, inarrestabile entropia: ne è testimone il Custode di Cascina Odessa, Gabriele, rimasto solo a presidiare l’antica casa di campagna che fu costruita dal nonno nel 1936 e che “doveva essere la trasformazione di un rito funebre in energia”, mentre ora, invece, è soltanto il centro immobile di una storia familiare ormai disgregata. L’insolito abbandono dei genitori; la separazione di due fratelli dal nome biblico.
L’inevitabile distruzione dell’universo conosciuto è in fondo il destino dell’uomo, quello individuale e quello cosmico. Per attraversare le linee immaginarie dell’entropia il protagonista, custode e narratore, usa un linguaggio chirurgico e raffinato, algido e perfetto come l’universo che descrive. Perché anche ogni dramma personale, e perfino il destino oscuro del pianeta, appare irrilevante davanti a un intero cosmo che incessantemente si espande, si contrae, si moltiplica, muore e si rigenera. Esempio di questa trasformazione/distruzione ineluttabile è la morte del castagno:
“Soffocavano i rami e poi le parti del tronco, il libro, il cambio, l’albume, il durame e infine il midollo. E poi la struttura primaria e secondaria delle radici, la zona pilifera, l’apice radicale. I castagni morivano in piedi. Senza lamenti. Il tronco seccava e via via l’ultima goccia di linfa. I colori dell’albero malato smettevano di mutare e si sdraiavano sul letto delle foglie perse. […] Per l’uomo morire vuol dire fermarsi, per le stelle esplodere, per gli alberi prosciugarsi. È sempre qualcosa che se ne va.”

Anche il racconto segue questo passo e questa misura, fatale e consapevole insieme, dove la minaccia incombe ma rimane alta nel cielo, visibile e osservabile. Così Gabriele, il Custode, non può fare altro se non contemplare il dramma della condizione umana, di una natura malata alla radice, offerta allo sfregio del tempo e a qualche umana angoscia passeggera che rimane inesplicabile e indescrivibile nella sua essenza e incomprensibile nel suo senso.

Nessun appiglio emotivo può distogliere qui dalla visione globale, astrale, di questo universo: come se un filosofo dal centro quieto dell’uragano potesse rimanere imperturbabile per un po’ a guardare lo sfracello del mondo, prima di ridiventare lui stesso un frammento sperso di quelle rovine.
Profile Image for Diletta.
Author 11 books242 followers
November 19, 2018
Un immaginario chiuso e perfetto. Quando non ci sono certezze, perché qualcosa si è scardinato, e ha lasciato entrare o uscire un pezzo essenziale, a quel punto la profondità non è calcolabile. Quello he accade in terra accade in cielo, solo che il cosmo lontano sembra molto più comprensibile.
(Interi paragrafi da scrivere sui muri di casa, davvero).
Profile Image for Anncleire.
1,338 reviews98 followers
December 10, 2018
Recensione anche sul mio blog:
http://pleaseanotherbook.tumblr.com/p...


“La custodia dei cieli profondi” di Raffaele Riba è stato pubblicato da una casa editrice estremamente interessante, la 66thand2nd. Me ne sono innamorata di passaggio alla libreria Therese quando sono andata alla presentazione di Amatka e leggerlo immediatamente un imperativo che ho colto al volo. E per fortuna non me ne sono pentita, anzi è stato un viaggio a tratti allucinante a tratti estremamente esaustivo.

La prima cosa che mi ha colpito di questo volume è stata la copertina, da amante della astronomia non poteva non colpirmi e conquistarmi. Ed è sempre questo a fregarmi, il design che si mostra al lettore distratto e facilmente condizionabile. Io sono così, preda di facili entusiasmi e di convincenti scelte di marketing. Ma ammetto che la 66thand2nd regala sempre chicche interessanti, che vale la pena di leggere. È anche per questo che non ho resistito neanche un giorno prima di immergermi nella storia di Riba e di scoprire che niente è come sembra e che tutto può diventare una metafora anche un apparente apocalisse. Al centro della scena Gabriele un uomo alla disperata ricerca di un appiglio, di una possibilità di salvare il suo mondo, la sua casa, la sua intera esistenza. Gabriele è convinto che debba rimanere ancorato a Cascina Odessa, la casa costruita dal nonno, il nucleo di una famiglia sfaldata e dispersa. Gabriele deve ricostruire e tenere insieme i pezzi dei suoi genitori e di suo fratello, deve ricucire i brandelli di quello che ha sempre voluto durante la sua infanzia. Cascina Odessa allora non è solo una casa, una tenuta, un punto imprecisato del globo terrestre, è di fatto il centro intero dell’esistenza di Gabriele, il luogo in cui si concentrano i suoi sogni e le sue speranze. Gabriele è una foglia che naviga in un mare di disillusione e di tristezza, disperatamente bisognoso di un’ancora di salvezza. Ma è difficile quando tutto il mondo sembra sull’orlo di un baratro, sembra impossibile quando tutto si sgretola intorno a lui. La storia di Gabriele piena di metafore e scogli insormontabili di abbandono e di sfiducia. È l’idea stessa di rimanere che sembra quasi anacronistica, soprattutto quando non c’è più nessuno ad aiutarlo. Per lui è fin troppo semplice sprofondare in un sé stesso e in una spirale che lo porta ad affondare sempre di più nei suoi ricordi, alla ricerca di un tempo passato di felicità. Gabriele come tutti noi è all’interno di una cerchia chiusa, il suo baricentro per affrontare la sua vita sempre più allo sbando e prima o poi dovrà trovare una soluzione, un modo per porre rimedio al caos che lo investe. Gabriele è l’ultimo custode di un tempio che reclama, disperato, perché se non può essere felice adesso, può ricreare la serenità passata, può rivivere i momenti che hanno illuminato la sua infanzia, l’unico momento davvero felice.

Il particolare da non dimenticare? Un albero…

Una storia che intreccia metafora e realtà, incubo e speranze, che investiga i meandri più scuri della psiche mentre cerca barlumi di certezze, tra sprazzi di soli blu e galassie lontane.
Buona lettura guys!
Profile Image for Ambra.
211 reviews3 followers
September 25, 2023
Era una sera d'estate e mi trovavo con mio fratello in un locale della nostra città che si chiama Empatia.. questo locale è un bar "letterario" cioè tu vai li, ti prendi un caffè e puoi leggere un libro o acquistarlo.. ed i libri di questo locale sono libri che non trovi ovunque, diciamo dei libri di nicchia.. bhe come spesso mi accade, questo piccolo capolavoro mi ha chiamata e me lo sono riportata a casa... ho atteso il momento giusto per leggerlo, il momento in cui la mia mente ed il mio cuore erano pronti a reggere questo viaggio perché questo libro è un viaggio nei meandri della mente del protagonista.
Gabriele, ormai un uomo cerca di mantenere in piedi i pezzi della sua casa Cascina Odessa (nome datogli dal nonno che la costruì a ridosso di un fiume sui resti del suo fedele cane Odessa)

Il libro di alterna di pensieri e racconti del protagonista su tutta la sua vita con tutti gli eventi e le persone che ne hanno fatto parte e che l'hanno sconvolta. Oltre ad Agnese con la piccola Sofia le persone che ruotano molto forte in Gabriele sono il fratello Emanuele che decide di diventare un fisico e il papà di Gabriele ed Emanuele un grande matematico! Non posso dire di più perché farei spoiler e non voglio perché questo libro merita un posto in tutte le librerie.

Dico però innanzitutto lo stile come un diario, come una lettera, come un ricordo.
L'ambientazione e le descrizioni fanno davvero pensare di vedere ciò che succede.. sembra davvero di provare la stessa stanchezza del protagonista, i silenzi, i rumori i profumi insomma sembra davvero di essere li come un sogno con Gabriele che tira i fili par far vedere quello che è successo.

I personaggi diciamo che non mi toccano molto
La madre di Gabriele se così si può definire mi ha lasciato uno schifo dentro.. il padre l'ho adorato ed ho provato compassione per lui... Emanuele non l'ho inquadrato ma di certo penso sia stato un grandissimo egoista ed irriconoscente... e Gabriele..il protagonista ho avuto una grande voglia di abbracciarlo..

Consiglio a tutti di leggerlo ma leggerlo con la preparazione mentale giusta di un libro che entra w difficilmente esce!
Profile Image for Adriano Pugno.
Author 2 books22 followers
November 15, 2018
Raramente, leggendo, ho sentito tale urgenza nel raccontare una storia, nel volerla esplicare fino in fondo, scavando verso i significati ultimi di quello che si portava dietro.

La custodia dei cieli profondi è una storia che nasce con una premessa reale e totalmente assurda: la presenza di due soli causata dall'esplosione di una supernova. Un avvenimento sconvolgente, digerito nello spazio altro di Cascina Odessa e nella coscienza del protagonista, nella sua voglia ossimorica di ricomporre e distruggere al tempo stesso: la storia di sé e della sua famiglia, la casa che è sempre stata il loro mondo, e soprattutto il rapporto di fratellanza che è il vero motore di tutto il romanzo.
Profile Image for Orca.
281 reviews
July 9, 2022
“Piccola preghiera alla fisica

che fino a Planck è scienza poi diventa fantasia

Piccola preghiera alla fisica

dove i gatti morti sono vivi, fino a prova contraria

Piccola preghiera alla fisica

che guarda solo a incontri e a scontri, e non vede cose sole

Piccola preghiera alla fisica

dove chi è stato insieme un attimo rimane insieme sempre

Piccola preghiera alla fisica

che ci fa vedere nel passato senza macchine del tempo

Piccola preghiera fisica

che mi dice «sei energia, devi solo correre».”
Profile Image for Cecilia Emme.
12 reviews10 followers
January 15, 2020
"La custodia dei cieli profondi" è un libro delicato e profondo sul come si sopravvive nella dissolvenza della memoria e delle relazioni. Mentre tutto crolla e in cielo esplodoni supernove, anche la polvere può insegnare qualcosa. È difficile dirne una trama, sappiate solo che Cascina Odessa è una realtà e allo stesso tempo uno spazio-tempo distorto e surreale ed è qui che la polvere ci insegna a capire la complicata fisica dei rapporti umani. Avevamo bisogno di un libro come questo in Italia, senza complicati sentimentilismi e vicende arzigogolate, ma che sia un lieve manuale di fisica del deperimento delle relazioni umane e degli oggetti della memoria.

Qualcosa in più qui: https://unavisionedellastrada.home.bl...
Profile Image for Luca ⚡️.
22 reviews2 followers
July 25, 2023
Non so spiegare perché ma penso che sia uno dei libri più tristi che abbia mai letto. Bellissimo.
Profile Image for Francesca Ostili.
6 reviews2 followers
August 21, 2019
"Tuttavia, capire cosa succede in cielo sarà più facile che ricostruire cosa è successo qui, su questa porzione di terra che, una volta, aveva una densità di persone e di legami che ne facevano una casa. Questa è una sapienza da raggiungere studiando il dolore, qualcosa che ha a che fare con la dispersione"

Il libro è il racconto in prima persona di Gabriele, un racconto che da subito non è semplice, non è comodo per chi legge perché Gabriele affronta un tema profondo, complesso e permettetemi il termine ineluttabile: la dispersione.

Il racconto di Gabriele che si sviluppa con dei passaggi repentini, segnati al lettore da un evidente cambio di paragrafo, dal presente al passato, dall'interiorità alla descrizione dei puri fatti, non è altro che una ricostruzione del processo di dispersione che investe ogni cosa in ogni dove e prima davanti a tutto la dispersione del suo legame di fratellanza che sembra dissolversi piano piano senza che lo stesso protagonista se ne renda conto.

La ricostruzione degli accadimenti è inesorabile e necessaria direi per spiegare l'evento finale che rimane tale fino alle ultime pagine ma che è anche il punto di non ritorno da dove ha inizio la storia.....


http://conifilitralemani.blogspot.com...
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