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Paperback
First published January 1, 1994
Cronaca di una lettura...
La storia è abbastanza semplice: una giovane donna adulta che ricorda la sua infanzia con la nonna, appena deceduta. Così, il momento del funerale diviene occasione di un lungo flashback.
Ora. Pausa.
Che un intero romanzo sia basato sul ricordo della "nonnina" può piacere ad alcuni ("ma che carino, che commovente!") o annoiare mortalmente altri (ME).
Potrebbe aiutare uno stile interessante. Peccato che la Mazzantini nel suo esordio sceglie un linguaggio così ostinatamente e forzatamente desueto che viene meno, secondo me, a quello che dovrebbe essere l'imperativo fondamentale della letteratura: comunicare.
Aggiungiamoci che inizia con ricordi d'infanzia sparsi, poi si ferma e comincia a narrare l'infanzia della nonna nel lontano millenovecento..qualcosa.
A questo punto mi scatta qualcosa in testa: "Toh, ma guarda un po' che cosa ha copiato Ugo Riccarelli col suo Dolore Perfetto!!".
Così sarei tentato di assegnare una misera stellina. Forse una e mezza: perché d'altronde è della Mazzantini che si parla.
Verso la fine, trovo uno straordinario flusso di coscienza che non si vedeva dai tempi di Joyce.
Facciamo così: solo per questo flusso di coscienza le stelline diventano due e non se ne parla più.
Grazie a Dio la Mazzantini ha decisamente cambiato stile...