Un incontro d’anime. Questo è accaduto tra Robert, scrittore e pittore, e Kiran, conte e filantropo. A niente sono serviti rancori fanciulleschi, orgoglio, paura. Sono destinati a ritrovarsi. E nell’attesa del processo che, a pochi anni di distanza da quello subito da Oscar Wilde, si appresta a distruggere vita e reputazione di Robert, i suoi diari sono lì, pronti a restituirgli un’adolescenza che ha saputo sconfiggere ogni convenzione. E che a quelle anime innamorate ha concesso di trovarsi e toccarsi. Unirsi. Questo è il secondo episodio della serie Diario vittoriano.
Laura Costantini nasce in una borgata romana. A otto anni inizia a scrivere storie, che illustra di sua mano. A undici decide che la sua scrittura sarà di fantasia ma anche di realtà: il giornalismo è il suo obiettivo professionale. Raccontare storie resta una passione che condivide con Loredana Falcone, senza mai offrirsi all’ansia della pubblicazione a tutti i costi. Giornalisticamente nasce con la carta stampata periodica, poi approda alla tv pubblica dove a tutt’oggi lavora presso la testata giornalistica regionale. Approdare alla pubblicazione di numerosi romanzi è una naturale conseguenza della tenacia nel continuare a scrivere narrativa. Non ama le classificazioni, spazia tra i generi. Ha un debole per le protagoniste.
MERAVIGLIOSO. Questo secondo capitolo della serie è stato tutto ciò che mi aspettavo e anche di più. È stato intenso, mi ha spezzato il cuore e poi me lo ha rimesso insieme pezzo per pezzo. Ho sofferto e ho gioito con Robert e Kiran che in questo libro hanno assunto una dimensione ancora più reale e sfaccettata rispetto al primo capitolo. Per non parlare delle ambientazioni davvero da "Mille e una notte" (leggendo il libro capirete perché). È una storia complessa, ricca di sentimenti e importante che ci offre uno spaccato su cosa volesse dire vivere un amore proibito in un'epoca fatta di apparenze e pregiudizi. Cominciate questa serie, non ve ne pentirete!
Ho finito questo libro un'ora fa e fatico ancora a riprendermi. Ho speso tutte le mie lacrime per questo volumetto da 200 pagine circa, soprattutto per quanto riguarda l'ultima parte. È stata davvero una lettura breve ma intensissima e vorrei con tutto il cuore andare con ordine e fare una recensione strutturata ma so che finirò per scrivere di getto. Il primo libro, come ho raccontato praticamente a tutti e su tutti i social, mi aveva stupita moltissimo per la cura nei dettagli della trama e per come il rapporto tra i protagonisti era stato sviluppato. Questo secondo libro si è dimostrato degno, anzi, superiore al Ragazzo Ombra. Ho ritrovato lo stile impeccabile dell'autrice nel descrivere l'epoca (bellissima a parer mio già di suo, ma che acquista maggiore fascino grazie a questo libro), nel parlare della bellezza di Kiran e dell'insicuro e coraggioso Robert. Il salto di qualità è evidente in ogni pagina e si sente molto forte l'affetto che l'autrice ha per questi due personaggi. Il loro rapporto, la loro relazione se così la vogliamo chiamare, si svolge con un vero e proprio crescendo di suspence e tu sei li che non chiedi altro che un bacio, una dichiarazione che non arriva e tu aspetti e aspetti e aspetti e sei sempre più preso dalla storia, dalle vicende di questi due ragazzi... E alla fine, non resti deluso neanche un pò. Soffri insieme a loro (ragazzi, si soffre TANTISSIMO sappiatelo) ma alla fine nonostante la situazione sia veramente sul filo del rasoio, non puoi non sorridere. Amo veramente con tutto il cuore come Robert scopra i propri sentimenti poco per volta, prima negandoli e poi prendendo coscienza di loro con il tempo. Amo il modo in cui Kiran cerca sempre, sempre e comunque di proteggerlo. Come la società non riesca a separarli, come si cerchino e si rincorrano nonostante tutto. E poi sono due personaggi cosi reali, con le loro gelosie e paure, tanto che più di una volta mi sono trovata in sintonia con le loro emozioni, le loro ansie e i loro momenti di gioia. Mi è piaciuto particolarmente come in questo libro si analizzi così a fondo la situazione degli omosessuali in quell'epoca. Considerata come una malattia, l'omosessualità veniva punita molto duramente, ed è anche per questo che avrei voluto abbracciare Robert, così confuso e sperduto all'inizio e altrettanto audace alla fine. Robert e Kiran farebbero qualunque cosa per amore e la mia anima romantica sospira di pura gioia. Kiran, in particolare, mi ha colpito per come riesca a riversare il proprio amore anche sui suoi piccoli protetti, trasformando così quello che è stato un passato tragico e traumatico il qualcosa di bello e concreto. È un messaggio bellissimo da trasmettere in un libro, uno dei tanti motivi per cui mi sono innamorata di questa serie. Alcune scene sono state dolorosissime da leggere, eppure talmente impeccabili e pregne di sentimenti forti che non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine. Poi, ovviamente, mi sono fatta un lungo piantino. Spendo due parole sugli altri personaggi. Il nonno di Kiran e il dottor Mallard per primi, due personaggi stupendi e pieni di affetto e comprensione per i due protagonisti. A seguire Alvena, che nel primo libro mi aveva colpita molto per la sua intelligenza e il suo buon cuore, e che anche in questo secondo libro non mi ha delusa. Il padre di Robert ha fatto scelte molto severe ma tutto per amore del figlio e di Kiran, quindi lo comprendo. E poi tutti gli altri, Bappa così onesto e leale, e Ciril che si è rivelato fondamentale proprio alla fine (avevo le palpitazioni ve lo giuro). Perfino le sorelline di Robert, che appaiono molto meno rispetto agli altri personaggi, le ho trovate molto ben caratterizzate e con una vera e propria personalità. Forse avrei dato un po' più di spazio ad un altra bimba, al mistero che gira attorno a questa neonata, Keyra, di cui non posso parlare perchè sarebbe spoiler, ma immagino che con ancora altri due libri da pubblicare ci sarà tempo e spazio per spiegare ogni cosa. E poi voglio parlare anche di tutte quelle persone che hanno fatto a Kiran e Robert del male, persone spaventose che purtroppo incarnano qualcosa che esiste ancora oggi. Sono convinta che tutti quelli che leggono questo libro dovrebbero prendere spunto da come i due ragazzi si sono rialzati insieme e non si sono lasciati sconfiggere dal dolore e dalla crudeltà. Per ultima, Catherine. Non mi era mai piaciuta, nemmeno nel primo libro. Capisco che sentirsi respinta dall'uomo che si ama possa portare a diventare cattivi, ma non credevo che in lei ci fosse tanto odio. Si è rivelata un personaggio superficiale e terribile, ovviamente tutto studiato ad arte per mandare avanti la storia quindi se dal punto di vista morale non posso che provare odio nei suoi confronti, da quello di lettrice ho amato anche lei. Oddio, non riesco a trovare una singola cosa che non mi sia piaciuta. Questo libro, questa serie, sono entrati a far parte dei miei piccoli tesori che custodisco in libreria e ne sono contenta e orgogliosa. Vorrei stare qui a parlare di Robert e Kiran per giorni (soprattutto Kiran, che è ufficialmente il mio personaggio preferito) ma temo di non poterlo fare. Però, ripeto, questa saga storica è un piccolo gioiello e merita di essere letta e conosciuta il più possibile. Sono molto contenta di aver avuto la possibilità di far conoscere ad altre persone questi libri perchè ci tengo molto, la amo e la adoro. Desidero con tutto il cuore che Robert e Kiran abbiano un lieto fine, che il loro amore vinca su tutto e che possano essere felici (perchè io non ci credo a quello che è successo nel futuro, mi rifiuto) . So di dover aspettare altri due libri per poter sapere cosa accadrà e non vedo l'ora di avere il prossimo volume tra le mani. LEGGETE. QUESTA. SAGA. E sommergetela di amore. E grazie all'autrice per tutto questo. E Fine.
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Forse anche più bello del primo episodio, perché qui i personaggi maturano e delineano il loro carattere, la loro direzione nella storia. Laura Costantini non fa sconti ai suoi ragazzi, non ne edulcora i tratti e i difetti, semmai li esalta mettendo in piena luce debolezze e punti di forza, delineando così personalità e carenze. Questa “impietosa crudeltà” dell’autrice però non fa che esaltarne l’avvenenza e dà lustro anche ai personaggi minori che, sia in positivo che in negativo, vengono descritti con abile maestria. Ci si appassionerà alle storie, ai dolori e delusioni, agli appuntamenti mancati, alle aspettative deluse. E si cadrà sempre di più nel baratro infinito di un amore incolmabile per questi due ragazzi, così giovani, così belli e così coraggiosi da accettare la loro sorte e sfidare le convenzioni sociali dell’epoca e forse non soltanto della loro epoca. Lo stile di Laura Costantini, poi è elegante, sofisticato a tratti, molto diretto in altre occasioni, testimonianza di una ricerca meticolosa sia dell’epoca, degli usi, tradizioni e ambientazione. La storia si fa sempre più complessa e coinvolgente e promette un prosieguo di estrema tensione. . Ipanema - per RFS
Bellissimo, come il primo, anzi, forse anche di più perché qui i personaggi maturano e delineano il loro carattere, la loro direzione nella storia. Laura Costantini non fa sconti ai suoi ragazzi, non ne edulcora i tratti e i difetti, semmai li esalta mettendo in piena luce debolezze e punti di forza, delineando così personalità e carenze. Questa "impietosa crudeltà" però non fa che esaltare l'avvenenza di entrambi i protagonisti e dà lustro anche ai personaggi minori che, sia in positivo che in negativo, vengono descritti con abile maestria. Ci si appassionerà alle storie, ai dolori e delusioni, agli appuntamenti mancati, alle aspettative deluse. E si cadrà sempre di più nel baratro infinito di un amore incolmabile per questi due ragazzi, così giovani, così belli e così coraggiosi da accettare la loro sorte e sfidare le convenzioni sociali dell'epoca e forse non soltanto della loro epoca.
Continuano le storie di Kiran e Robert da adulti. Questo secondo libro l’ho trovato troppo corto per quello che voleva raccontare. Avrei preferito qualcosa di più approfondito. Comunque mi ha intrattenuta il giusto e volevo proprio questo!
I due protagonisti stringono un legame ancora più unito rispetto al libro (che per ora ho preferito di gran lunga). Lo reputo un buon seguito non appagante al 100% ma coerente.
Durante la lettura del primo episodio mi sono affezionata ai protagonisti, Robert e Kiran, due tredicenni con vite completamente diverse ma che il destino ha fatto incontrare. Il secondo volume “Lord Kiran di Lennox” mi ha tenuto compagnia durante la sessione invernale e ha allietato le mie giornate. Ho adorato il primo libro, per i temi, per il contesto storico, per la struttura del romanzo. Lo stile è scorrevole, semplice ma raffinato. Anche in questo secondo volume vi sono tre piani narrativi diversi : la narrazione esterna, la storia raccontata tramite il diario di Robert adulto e l’altra dal diario di un Robert più giovane. Il primo libro si chiude con una scoperta devastante ed è così che si apre anche il secondo libro. Continua il tema a sfondo LGBT, continua la lotta per un amore che per quell’epoca considerato da “invertiti” e contro natura. I due protagonisti non sono più bambini; oramai adulti sono costretti a lottare contro una società moralista e intollerante. Cercano così di destare ogni sospetto, ma come? Tentando di innamorarsi e di offuscare un sentimento illecito e da “condannare” , di farsi una vita, di sposarsi….. Ci riusciranno? Non vi resta che leggere questa meravigliosa serie, fatta di colpi di scena, anche nel secondo volume 😱 Nel corso della lettura ho sorriso, ho pianto, mi sono arrabbiata…insomma il romanzo è coinvolgente, intrigante, avvincente e sorprendente fin dalle prime righe.
RECENSIONE A CURA DI LADY MARMELADE Questo secondo capitolo del Diario Vittoriano è ancora narrato dalla voce di Robert, attraverso il suo diario e lunghi flashback dal suo passato, ma il fulcro intorno al quale ruota è la figura di Kiran. Un Kiran ormai adulto, forte, fiero, potente, sempre più bello e letale, ma anche solo ed emarginato. La sua famiglia d’origine vorrebbe che si trasferisse in India, ora che la nonna materna è venuta a mancare, ma il richiamo della famiglia acquisita e l’amore che nutre per Robert, lo tengono ancorato al Regno Unito Continua sul nostro blog!
Come è stato per Il ragazzo ombra, sono rimasta piacevolmente colpita da questo libro. Pur non essendo un'amante dei romanzi storici e non essendo nemmeno molto pratica di tematiche LGBT, la trama mi ha subito catturato, facendomi appassionare alla storia di Robert e Kiran. Confermo di aver molto apprezzato sia la costruzione dei personaggi che lo stile di scrittura dell'autrice. Leggerò sicuramente anche gli altri volumi della saga!
Recensione: Lord Kiran di Lennox è un libro che non avrei potuto non leggere. Finito il primo volume, ho dovuto, mossa dalla curiosità, leggere anche il secondo. Qui Robert e Kiran sono un pò più cresciuti, il loro rapporto prende sfumature che non sempre riescono a controllare, ma riescono comunque a continuare a restare amici, sebbene con qualche zona grigia d'incertezza. La vicenda in cui è coinvolto il Robert adulto acquisisce sempre più interesse, poiché si cominciano a capire gli ostacoli che deve affrontare, che naturalmente non vi anticipo, preda di un dolore che lo fa quasi rassegnare all'idea di non farcela. Il Robert adulto non si aspetta nessun miracolo dal futuro, se non quello di rivedere Kiran, la cui assenza non accetta. Né la moglie, che conosceremo meglio durante la descrizione del loro primo incontro e del loro rapporto, né suoi genitori sembrano trovare il modo di farlo reagire. Alla tristezza del presente, si somma la gioia, le difficoltà e i dolori provati in passato, quelli che Robert e Kiran sono costretti ad affrontare. Prima a scuola, poi in società, il loro rapporto viene giudicato e ingiuriato, soprattutto sulla base del passato da ragazzo oggetto di Kiran. Nessuno sembra credere che il loro sia solo un rapporto d'amicizia, a eccezione di Sir William e Alvena. Tutti sembrano condannarli senza prove certe. Come per i processi alle streghe, le dicerie bastano a condannare una persona nell'Inghilterra vittoriana. I due trovano una valvola di sfogo, seppur breve, in India. Lì il nonno di Kirian, sebbene sia un uomo di potere e legato alle regole, non giudica il nipote per quel legame morboso con Robert, anzi lo comprende e lo consola. Il nonno di Kiran sa che le loro anime sono indissolubilmente unite e che nulla potrà separarli, neanche i doveri di Robert in patria. Robert cercherà in tutti i modi di respingere i sentimenti per Kiran, che ha sempre saputo di provare ma che non ha mai realmente capito del tutto, a causa della giovane età. Adesso è più maturo, è più forte, non solo fisicamente ma anche psicologicamente, ed è pronto a combattere per non perdere Kiran, anche a costo di fingere una vita normale con una donna accanto e dei figli. Kiran, anche in questo volume, cerca di difendere Robert dalle perfidie di un mondo che a lui non ha mai risparmiato nulla. Sebbene entrambi non siano mai stati attratti da altri uomini, ma solo dalle donne, il sentimento tra loro è qualcosa che travalica ogni senso di giusto o sbagliato, ogni categoria sessuale esistente. È qualcosa di unico che è nato e che entrambi vogliono continuare a vivere. Anche in questo volume, l'autrice non si è risparmiata e ci ha regalato la realtà vittoriana nella sua crudeltà, non solo nella verità dei luoghi ma anche nella oscurità dell'animo della gente. La violenza, il dolore, le difficoltà sono elementi che si ripetono in un rapporto che sin dall'inizio non ha mai avuto piena libertà di crescere ed esistere. Un personaggio che non ho molto apprezzato è sicuramente quello di Catherine, moglie di Robert. Una donna che non ama l'uomo in sé, ma vuole solo possederlo. Una volta venuto meno questo senso di possesso non le rimane che abbandonare il padre dei suoi figli al suo destino. Catherine è una donna che non accetta i sentimenti del marito per Kiran, giudicato da lei un selvaggio, anche se inizialmente fa finta di non vederli, quando questi verranno allo scoperto, li percepirà come un tradimento e un qualcosa contro natura. A Catherine non importa di aver conosciuto il vero Robert, lo giudica un invertito come tutti gli altri. Catherine è il simbolo stesso di una società che non va oltre le apparenze, che non conosce ma che si ferma alla superficie. “Il male cammina tra gli uomini, Altezza, e decide destini. Il motivo é la sua esistenza e la nostra incapacità di opporci. Se il giovane conte resterà ad alleviare la pena della vostra perdita, io accetterò la morte che vorrete darmi.” In conclusione, Lord Kiran di Lennox prosegue dignitosamente la serie Diario Vittoriano riservando al lettore nuovi spunti di riflessione e nuove curiosità. Claudia
Bello, bello bello!!!! Non so da che parte iniziare a parlare di questo libro che ho adorato e divorato in poco tempo. Quando ho letto il primo volume non sapevo in cosa mi sarei imbattuta ed è stata una sorpresa, questa volta, invece, un'idea l'avevo ma in ogni caso sono rimasta completamente intrigata dalla storia e ammaliata dalla profonda amicizia tra i due protagonisti, Robert e Kiran.
Abbandonati i magici paesaggi dell'India, la storia si sposta in Scozia, dove Kiran ha finalmente preso il posto che gli spetta, quello di Conte di Lennox. Nonostante il titolo e l'ingente patrimonio, Kiran rimane un ragazzo profondamente logorato nello spirito e spezzato nell'anima, un ragazzo solo, cupo, tormentato da un passato che lo ha marchiato e che non riesce a lasciarsi alle spalle e che incombe nel presente in modo pericoloso e rischia di coinvolgere anche il suo caro amico Robert, l'unica persona capace di comprenderlo, di donargli conforto e appoggio. D'altra parte Kiran, nonostante sia conte, per tanti rimane un selvaggio mezzosangue ed il profondo legame con Robert alimenta le malelingue che additano i due ragazzi come invertiti. E' un'accusa pesante in quegli anni (siamo nel 1882) anche se infondata e, più di una volta, Kiran cerca di allontanare Robert per proteggerlo. Quest'ultimo, però, dimostra grande determinazione e coraggio: non è più un ragazzino timido ed incompreso e l'affetto che lo lega a Kiran è talmente forte che non è disposto a perderlo per nessun motivo, anche se sarà costretto a compiere alcune difficili scelte per mettere a tacere le dicerie.
Il legame che lega i due ragazzi, al confine tra amicizia ed amore, è qualcosa di così perfetto ed intenso che lascia senza fiato e mi piace il modo in cui ci viene raccontato, cioè attraverso i ricordi del Robert adulto mentre rilegge i diari di quando era giovane. In questo modo la storia si snoda tra passato e presente e ci fa capire come quell'amicizia, nonostante le numerose difficoltà, sia durata e sia ancora forte e vivida in un presente che appare intricato e difficile ancor più del passato e che spero riservi un colpo di scena in particolare. Non c'è alcuna difficoltà di lettura nel passaggio dal passato al presente alle pagine del diario e la narrazione risulta molto scorrevole. Non posso che consigliarvi la lettura di questa serie ed ora corro a recuperare il terzo volume!
RECENSIONE (3,5\5): La settimana scorsa vi ho parlato del primo libro di questa saga, spiegando che mi è piaciuto veramente veramente veramente tanto, in quanto aveva tanti elementi che non solo rientravano nei miei gusti, ma hanno approfondito tantissimi interessi personali. Perciò sono molto triste nel dirvi che, per quanto lo ritenga interessante per degli elementi di cui vi parlerò più avanti, questo secondo libro mi è piaciuto molto di meno rispetto al primo, principalmente per questioni di stile. Infatti, se la scorsa volta ho ammezzo che lo stile dell’autrice manteneva unitario il passato e il presente e il futuro del libro, in quanto il libro si dirama in diverse direzioni temporale, qui mi è risultato molto frammentario e in un certo senso mi ha causato un pochino di confusione sugli elementi. Inoltre, certi passaggi sono stati per me descritti troppo frettolosamente, come ad esempio la relazione tra Robert e Kiran, il suo evolversi, che più che naturale mi è sembrato molto affrettato, per quanto questi due personaggi si conoscano da una vita ed è perciò comprensibile il sentimento tra loro due cresca, ma a me è sembrato molto molto affrettato, assieme al costante ostacolo della concezione dell’epoca, che “improvvisamente” viene superato. Perciò non solo lo ho trovato, un pochino affrettato ma anche non esattamente genuino. Ma è un’opinione prettamente personale (se anche voi lo avete letto… fatemelo sapere). Ciò che però ho estremamente apprezzato, nonostante la fretta di alcuni passaggi, è la crescita dei personaggi e una maggiore panificazione del programma temporale all’interno del libro, che ci fa vedere la differenza tra i personaggi e soprattutto ci procura un attacco di cuore nell’andare avanti e indietro. Penso perciò che i personaggi rimangono la parte fondamentale del libro e la sua parte migliore, mentre penso che forse la trama potrebbe sembrare più confusionaria, ma rimane molto particolare per l’impianto narrativo scelto. Nonostante on sono esattamente “delusa” da questo libro, penso che mi piaccia decisamente meno del primo, ma credo che continuerò la saga, perché sono veramente curiosa di vedere cosa succederà in seguito. E voi? Lo avete letto? Che ne pensate? Un seguito vi ha mai deluso?
Oggi vi parlo del secondo episodio della serie Diario vittoriano, ovvero “Lord Kiran di Lennox” e della novella “Amanti : quello che il diario non dice” di Laura Costantini, che ringrazio per le copie , insieme a Luca Terlizzi.
Durante la lettura del primo ero rimasta affascinata da Kiran e Robert, talmente tanto che, anche se reputavo eccessiva la costruzione intorno ad essi e la presenza degli altri personaggi, ho deciso di continuare, perché speravo di leggere molto più su di loro ed in effetti così è stato, ma non solo, perché ho letto qualcosa che ha portato il mio giudizio verso il massimo, un bel balzo in avanti, che devo dire mi ha stupita parecchio.
Ci sono ancora delle parti che ho dovuto rileggere, perché tra la conversione del file e i salti temporali in alcuni punti ho rischiato di perdermi, però la storia di Kiran e Robert è dolcissima e struggente, ci sono parti (di cui non parlerò nello specifico per evitare spoiler) che mi hanno spezzato il cuore in due, anche per motivi diversi.
In certe scene è stata la pena e la compassione per un sentimento così tormentato a farmi provare questo malessere, in altre l’odio profondo verso la società e gli uomini crudeli che circondano Kiran e Robert, pensare anche solo in maniera superficiale a cosa questi due ragazzini, molto giovani (tredicenni/quattordicenni) per gran parte del libro, abbiano dovuto sopportare semplicemente perché si amano è doloroso.
So che per il periodo storico in cui è ambientato il libro è diverso, perché “si cresceva” prima, ma qui, soprattutto per Kiran, non è esistita completamente l’infanzia.
Questo libro lo vedrei benissimo come serie tv, mi piacerebbe proprio tanto vedere sullo schermo questa storia, credo anche che leggendo, visto la ricchezza di descrizioni, sia facile immaginare tutto.
Davvero un’ottima lettura anche la novella, che ho trovato una aggiunta davvero perfetta per svelare tutte quelle piccole (o grandi) cose che i due provano ma che non sono manifeste nei precedenti libri.
Se non vi spaventa soffrire un po’, vi consiglio questa lettura !!
Ho avuto la possibilità di leggere anche questo secondo volume, grazie ad una collaborazione. Avevo già apprezzato molto il primo e anche questo secondo volume non è da meno. Anzi, mi è piaciuto molto di più. Una scrittura scorrevole e piacevole. Conosciamo già i personaggi, il loro passato, quello che hanno subito e la loro forte amicizia. Ma in un epoca bigotta, piena di pregiudizi e dove l’unica cosa importante era l’apparenza e non il benessere di una persona. Cosa succede, quando iniziano a rendersi conto che forse provano qualcosa più dell’amicizia? In un secolo dove rischiano la vita, letteralmente se vengono scoperti. Dove anche un’amicizia normale viene vista strana, senza motivo. Cosa potrebbe succedere? Come se non bastasse, la cattiveria delle persone è sempre presente. Passeranno i secoli, ma l’uomo sa essere sempre crudele. E le persone che Kiran si ritroverà sul cammino, continueranno a tormentarlo per via del suo passato. Non basta quello che ha subito, deve pure essere umiliato da persone che invece dovrebbero essere dalla sua parte, visto che lui è la vittima. In un colpo di scena dietro l’altro, dove i demoni del passato di Kiran ritorneranno a minacciarlo e non solo, minacceranno Robert stesso. Cosa saranno disposti a fare per stare insieme e non perdersi? Accetteranno le regole che la società bigotta impone a loro? Ognuno di loro prenderà moglie per mitigare i sospetti tra gli aristocratici? Entrambi proveranno a lungo a respingere quel tipo di sentimenti, ma nonostante le continue interferenze di chi cerca di separarli, loro lotteranno per stare sempre uno nella vita dell’altro. E chissà, forse finalmente anche nel privato. Ma un nuovo guaio è alle porte, e involontariamente l’ha portato Robert stesso. Catherine. Le ultime pagine mi hanno lasciato un magone e un senso di rabbia, da desiderare di poter essere all’interno della storia per fargliela pagare a certi personaggi. Una lettura che vi consiglio assolutamente.
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Ed eccoci tornati ad un secondo giro di rodeo con Kiran e Robert! Un altro pezzettino di storia va ad aggiungersi a quello che già conosciamo e, se è possibile, è ancora più bello del primo. La storia continua con la delicatezza e la bellezza del primo libro ma con una nota di qualcosa di un po’ più adulto a gestire il tutto. Sì perché ora i nostri due eroi sono cresciuti e devono scontrarsi con la verità del mondo, un mondo che li vuole omologati quando loro non vorrebbero che essere liberi ma quando due persone sono legate così profondamente nulla può tenerli lontani. Ostacoli, problemi, etichetta, contrasti, sentimenti e tanto altro si susseguono in questo secondo capitolo tenendomi incollata alle duecento pagine che lo compongono, non vi nascondo che più di qualche volta mi si è stretto il cuore. Menzione “speciale” in questo caso va a Catherine che vediamo poco ma che già mi sta sulle scatole, secondo me lei mi farà incazzare di brutto, voi che ne dite? Insomma un libro dal sapore classicheggiante, con lo splendido stile di @lauragzcostantini e l’eleganza di quel mondo, leggetelo se ancora non l’avete fatto! #ilragazzoombra #lordkirandilennox #kiran #robert #bookstagram #bookstagrampertutti #lauracostantini #amore #storiedamore #londravittoriana #epocavittoriana #londra #malexmale #ostacoli #problemi #etichetta #contrasti #sentimenti #lovestory #classici #ottocento #autoriitaliani #autoriemergenti #autoriemergentiitaliani
Se nel primo conosciamo lui e Robert da giovani, qui li troviamo ormai praticamente uomini e ancora profondamente legati l'uno all'altro. La storia, come il primo libro, mi è piaciuta molto. Ci sono nuovi personaggi che personalmente ho trovato davvero interessanti: il nonno di Kiran e Catherine. Lasciatemelo dire, Chaterine non mi è piaciuta fin dal primo momento in cui è apparsa, il nonno di Kiran invece potrebbe diventare tranquillamente il mio personaggio preferito. Non ho ancora ben chiaro il rapporto tra Kiran e Robert, dico la verità, ma ho ancora due libri per scoprirlo e farvelo sapere.😂 Anche in questo libro ho odiato il personaggio del padre di Robert come pochi per avere una mente così chiusa e primitiva, però almeno il poverino ci prova su! Ho avuto solo una piccola difficoltà leggendo il libro; distinguere il presente dal passato. Il fatto che non ci sia un warning ma solo un cambio nel carattere mi ha richiesto di rileggere alcune parti più di una volta, ma solo all'inizio del libro. Per il resto è scritto, come sempre, in maniera sensazionale e devo ammettere che era da un po' che non leggevo una saga così bella, ed ora mi ritrovo a bramare il seguito come una disperata.😂
Ho letto il primo libro alla fine di novembre e l'ho adorato, ma trovo che questo secondo volume sia semplicemente perfetto. La storia prosegue quasi esattamente da dove eravamo rimasti e continua ad affrontare magistralmente argomenti molto sensibili e non facili da gestire. L'autrice riesce a tratteggiare ogni scena alla perfezione con pochi tratti, con i quali però riesce a trasmettere veramente tutti i diversi tipi di emozioni. È raro trovare dei personaggi tanto realistici, sia tra quelli di cui ci si innamora che tra quelli che non possiamo che disprezzare. Penso che questo libro dia molto ad un lettore, non si limita ad essere semplice intrattenimento. Per quanto l'ambientazione sia sicuramente uno dei maggiori punti di forza e lo stile sia impeccabile, la vera gemma di questo libro sono i due protagonisti, Kiran e Robert. Sono davvero unici e speciali, in modo diverso l'uno dall'altro ma ugualmente bello. Sono entrambi molto coraggiosi, così come la loro meravigliosa e struggente storia.
Il secondo volume della saga: “il Diario Vittoriano” è terminata. È un libro che provoca svariate emozioni: alcune molto positive altre molto negative. Il libro tratta tematiche davvero importanti che, soprattutto nella società in cui si svolge il libro, rendono ancora più toccante la lettura. Laura Costantini è molto brava a raccontarci queste storie con intensità e coinvolgendo il lettore. I personaggi sono sempre molto ben descritti e anche tutto quello che li circonda, dall’ambientazione all’epoca fino ai personaggi secondari tutto è in perfetto equilibrio. Cosa dire oltre: il secondo volume è una conferma! Laura Costantini scrive libri belli emozionanti e scritti davvero bene in questo,libro come nel primo della saga, mi piace molto anche, il cambio di scrittura nel salto temporale.lo rende più riconoscibile, ti riporta veramente in epoca e passate. Nuovamente complimenti a Laura Costantini che mi ha confermato la sua bravura. Consigliato: assolutamente sì! Ed ora attendo con ansia di leggere il terzo volume.
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Meraviglioso. Ancora più bello del primo. In realtà non avrei dovuto dare la quinta stellina perché anche qui il finale è tronco, la storia continua nel prossimo volume, ma l'intensità della vicenda, del rapporto tra Kiran e Robert, della sofferenza dei due protagonisti è tale che mi sono lasciata trascinare dall'emozione. E le descrizioni vivide di Londra, dell'India, del viaggio, della scuola in Scozia sono così coinvolgenti che ti sembra proprio di essere lì, di sentirne gli odori, i rumori, il caldo e il freddo. E sono ancora affascinata dallo stile e dalla proprietà di linguaggio dell'autrice. Sarà che leggo troppe traduzioni (e spesso tradotte così così), ma non so più quanto era che non leggevo uno storico con una tale ricchezza di vocabolario e allo stesso tempo uno stile scorrevole e fluido, mai pesante. Non vedo l'ora che esca il terzo.
Un secondo volume che mi è piaciuto più del primo! Ho imparato ad apprezzare sia Robert che Kiran. Mi sono piaciuti entrambi, tutti e due molto carini. Mi sono affezionata a loro. Mi sono riusciti ad entrare nel cuore. Durante il primo volume non ero sicura di questa cosa, non pensavo potesse piacermi Robert. Invece l'ho apprezzato molto. Penso che Laura abbia un modo di scrivere veramente profondo e coinvolgente. Per ora questo è il mio libro preferito della saga. Bellissimo, lo consiglio. Scorrevole e interessante. Complimenti all'autrice!
"Il ragazzo ombra non esisteva più. Il giovane conte era un estraneo." -Lord Kiran di Lennox di Laura Costantini . . "Lord Kiran di Lennox" è il secondo romanzo della saga del "Diario Vittoriano" iniziata con "Il ragazzo ombra". Ho amato alla follia questo libro, anche conoscendo la bravura dell'autrice, non mi aspettavo un libro del genere. È stato perfetto in tutto e per tutto: la trama, l'evoluzione dei personaggi, lo stile, la descrizione dei luoghi; non c'è una cosa fuori posto. Questo libro è un pugno nello stomaco, soffri moltissimo per i protagonisti che ormai sono diventati due tuoi cari amici che vuoi proteggere da tutto e da tutti. Non vedo l'ora di continuare la serie e di scoprire che piega prenderà tutta la storia. Iniziate questa serie e non ve ne pentirete.😍 . . Ringrazio ancora per questa collaborazione @laurazgcostantini e @terlizzibooks
4.5/5 Questo secondo romanzo si addentra ancor di piú nell’animo di Robert e Kiran, mostrandoci tutte le luci ed ombre del loro rapporto, portato e tirato allo spasimo, in continuo allontanamento e riavvicinamento, mentre i due provano a sfuggire al sentimento, al tempo proibito, che cresce in loro.
Questa parte é veramente intensa, ben fatta, realistica ed emotiva. L’introspezione dei due ancora piú eccellente, la crescita da ragazzini a giovani uomini complice di questo cambiamento. Il loro desiderio si fà realistico, impellente, ed é stato realizzato e dipinto benissimo dall’autrice; emana dalle pagine, si fa persino palpabile durante la lettura.
Tutto, fra alti e bassi, procede verso l’incontro con uno dei personaggi che piú ho odiato da che ricordi: Catherine, colei che pensavo vittima, anch’essa, del bigottismo dell’epoca, ma che invece si fa carnefice. Questo mi ha solo che reso piú facile odiarla per ciò che compirà in futuro.
Un’altro dettaglio molto importante, oltre alla crescita dei personaggi, all’ambientazione attenta ai dettagli, che richiama una Londra vittoriana realistica ed affascinante, all’argomento trattato benissimo e all’emotività piú che realistica, é Kiran stesso, il suo passato e i suoi gesti per combattere quello che l’ha, in parte, reso quello che é ora: un’uomo, cresciuto troppo in fretta, con una rabbia cocente, ma un’uomo stupendo, con ideali e intenzioni volte a salvare chi come lui é stato abbandonato.
Ci viene rivelato pian piano Kiran, ma quello che viene mostrato é nudo e crudo, e al contempo bellissimo il suo personaggio é indescrivibile, con una forza di volontà enorme e un senso del dovere e del sacrificio ancora piú grandi. Il suo amore per Robert é senza confini, cosí come il suo odio per ciò che si nasconde nelle ombre dell’aristocrazia; parte analizzata con sentimento, assieme al razzismo e all’omofobia del tempo, con scene forti, ma interrotte(scelta a mio parere perfetta, l’immaginazione e questi accenni bastano a far venire i brividi) nel momento in cui stanno per sfociare nella violenza piú cruda, lasciando al lettore il tempo per capirle e immaginare da solo cosa possa essere accaduto, anche grazie alla forte introspezione e ai sentimenti che tutto lascia.
Io sto apprezzando sempre di piú questa serie, un concentrato di argomentazioni che mi stanno molto a cuore e di battaglie emotive che comprendo e che emozionano come dovrebbero.
Assolutamente meraviglioso. L’autrice ha uno stile elegante, ricercato che rimanda ai classici. Una storia complessa, coinvolgente, emozionante ma anche difficilissima da metabolizzare in alcuni momenti. Eppure l’intreccio scorre fluido tra le vicissitudini del passato e del presente, in un crescendo di trama, di comprensione che coinvolge, seduce e irretisce letteralmente. Personaggi vividi, intensi e meravigliosamente sfaccettati. La storia di un incontro che ha segnato e legato indelebilmente i destini di questi due ragazzi, ora uomini. Una storia che si lascia amare pagina dopo pagina e che ha tanto ancora da svelare.
“Si sopravvive sempre, Kiran, anche quando non si vorrebbe. Si sopravvive e si va avanti”
Sempre io
♠ La cosa che fa più male è sapere che queste persone esistono nella realtà. Non puoi semplicemente chiudere il libro, farti scendere una lacrima e poi sorridere di nuovo. Senti il magone, perché è bello pensare che certe cose non succedano, che le persone marce ed egoiste non esistano, che la vita per gli omosessuali sia cambiata. Migliorata, certo, ma non possiamo dimenticare che ci sono ancora paesi nel mondo dove si rischia la pena di morte per amore, per essere se stessi. E il peso morale che queste due povere anime sostengono è indescrivibile. Da una parte l'amore infinito e indissolubile che li lega, dall'altra le aspettative e la legge che invece fanno di tutto per tenerli separati. Soffrono e noi con loro.
♠ Voglio credere che la storia finirà bene, non perché io sia una persona romantica, lungi da me, voglio credere che ci sia una qualche giustizia, se non nel mondo reale almeno in quello finto, che permetterà ai due di amarsi com'è giusto, di essere felici e di vivere felici dopo tutto il dolore. Perché se deve esistere un motivo per sopravvivere all'odio, al male e alla cattiveria che questo motivo sia la felicità più pura.
♠ Continua a lasciarmi un po' fredda la scelta di usare personaggi piuttosto giovani, in questo libro si avvicinano ai 18 anni e se ne capisco il senso visto che è il Robert del futuro a raccontarci la loro storia ogni volta mi chiedo come sia possibile che questi a 16/17 anni già siano così sicuri di loro stessi e dei loro sentimenti. Forse, ripeto, è il contesto storico.
Catherine deve morire male, non sprecherò altre parole per lei e mi semba di capire che mancano ancora due libri ma l'ultimo non si sa quando uscirà. Mi sto facendo del male.
Il secondo volume del "Diario Vittoriano" riprende la vicenda più o meno da dove l'avevamo lasciata. Le vicende di Robert e Kiran diventano sempre più complicate ed intricate, e il rapporto tra i due vede alti e bassi dovuti a: pericoli per via dei pregiudizi e della mentalità del tempo (e le leggi, anche); quel che gli altri si aspettano da i due ragazzi; il passato di Kiran che si riaffaccia a tormentarlo anche quando pareva essersene liberato almeno un po'; l'ingenuità di Robert, al quale tante volte nel corso del libro avrei volentieri dato un ceffone per dirgli "Ma che fai??? Ma sei matto??? Così fai un casino! Così rovini tutto!".
Le descrizioni di scenari, azioni, personaggi, vestiario e tutto il resto sono come al solito stupende, e trasportano il lettore dritto dentro la vicenda facendogli salire l'ansia quando la scena è sul filo del rasoio e facendogli battere il cuore quando ci sono momenti di dolcezza e intimità.
La parte che ho adorato maggiormente è stata quella del viaggio di Robert e Kiran al palazzo del nonno di quest'ultimo: molto profondo e pieno di significato.
Anche se so che soffrirò, non vedo l'ora di leggere il resto della saga!
🖤Nel primo libro ci eravamo lasciati con l'addio di Robert e Kiran, qui rivediamo un riavvicinamento e contemporaneamente con i ricordi di Robert troviamo il suo processo ne presente. • 🖤Con i ricordi a sua storia con Kiran tutti i fili si collegano. Nel terzo libro, che è più un contenuto speciale che un libro ufficiale, vediamo tutto senza segreti e senza censure. • 🖤Un amore condannato ancor prima che nascesse, ma un'amore così forte da sembrare indistruttibile ma anche maledettamente fragile, in una società in cui non è contemplato se non vuoi essere uccis0. • 🖤Rispetto al primo ho amato questi due libri, infatti li ho divorati uno dietro l'altro. Ci sono ancora dei cambi repentini di tempo, che puoi capire soltanto grazie al cambio di tipo di scrittura ma qui non ho trovato nessuna difficoltà. • 🖤Il contenuto speciale "Amanti, quello che il diario non dice" l'ho amato ed è diventato il mio preferito. Mi piacerebbe tanto sapere come finirà questa storia, sono curiosissima.