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No te canses de caminar: La guerra de siria no puede detener el amor y la libertad

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Iris e Ismail van a comenzar una vida junto en Verezzi, Italia. Mientras ella comienza a instalarse en la casa familiar, él regresa a Damasco a ultimar algunos temas familiares y profesionales. Con el comienzo de la guerra en Siria, Ismail queda incomunicado en el desierto y debe luchar por volver a Italia, mientras que Iris descubre que está embarazada e indaga en la correspondencia de su madre y abuela para saber más sobre su pasado.

320 pages, Hardcover

First published November 9, 2017

48 people are currently reading
853 people want to read

About the author

Teresa Radice

97 books105 followers
Teresa Radice is an Italian comics writer, born in Milan in 1975.
In 2002 Radice started working for the Italian Disney magazine Topolino. For almost twenty years she scripted comics featuring such characters as Mickey, Donald, Scrooge, Goofy.
Since 2004 Radice has been involved in an artistic partnership with her husband, illustrator Stefano Turconi, also a prolific Italian Disney cartoonist. Since 2013 Radice and Turconi have published a number of graphic novels, which have received praises in Italy and France. Among their works available in English there are Violette Around the World (Viola Giramondo, Tunué 2013), the Forbidden Harbour (il Porto Proibito, BAO Publishing 2015), Tosca (Dargaud 2017).

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413 (24%)
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2 stars
55 (3%)
1 star
19 (1%)
Displaying 1 - 30 of 237 reviews
Profile Image for Federica.
356 reviews31 followers
November 8, 2017
Foschini della Bao un paio di giorni fa ha detto: “vi sfido a leggere questo libro tutto in una volta!”.
Ecco. Io l’ho appena fatto. E ora gli occhi mi bruciano per la lettura ininterrotta (e non solo), il cuore martella e le emozioni traboccano... Non ho letto un libro, ho vissuto mille vite e visto passare molte lune. Mi sento arricchita e mi sento onorata e fortunata: è stato un privilegio immergermi fra queste pagine, potevo rischiare di vivere la mia vita senza, e invece questo libro è con me, e le sue pagine hanno fatto parte della mia vita. A chi non ha ancora letto il libro sembrerò forse una smielata, una fanatica esagerata, ma in realtà le parole non bastano... quello che posso scrivere son solo piccole gocce rispetto al mare di sensazioni che sto provando. Poi ho appena finito il libro, lasciate scorrere queste piccole buone parole che riesco a mettere insieme!
“Non stancarti di andare” è un atto di amore: verso il prossimo, verso l’uomo, verso il mondo. Quello che troverete fra queste pagine non è un mondo buono, è il nostro mondo, così com’è, pieno di contraddizioni e di zone oscure. Niente è addolcito, le cose brutte succedono, ma è tutto raccontato con tale bontà che ti si stringe (e poi si allarga) il cuore. Quella che fino a qualche minuto fa stringevo fra le mani (e con quanta forza e passione!) è una gemma, fra le più preziose. È una di quelle letture che ti scavano dentro, trovano il loro posto al tuo interno e lì resteranno per sempre. È una bella storia, sì, ma ciò che la rende speciale è il modo in cui viene raccontata: con amore, gioia, speranza, con tratti morbidi, colori caldi... e con tanta semplicità! La semplicità delle persone, la semplicità dei piccoli gesti e la semplicità dei mezzi (grandi capolavori possono venir fuori anche da una semplice Bic!).
C’è tanto degli autori fra le pagine di questo libro, e loro sono persone fantastiche. Per un semplicissimo sillogismo, sapevo già quindi che sarebbe stata una lettura meravigliosa. Ma ciò che ho trovato ha superato tutte le mie aspettative.
Ho amato questo libro, lo vorrò sempre vicino a me, perché fa del bene, e, fra le lacrime, mi fa sentire felice.
Profile Image for erigibbi.
1,128 reviews739 followers
February 20, 2018
Iris inizia a mettersi comoda nella casa di Verezzi mentre Ismail torna a Damasco per sistemare le ultime faccende. Separati da un destino violento e imprevisto, Iris si scopre incinta mentre Ismail lotta per tornare in Italia.

Non stancarti di andare è un romanzo grafico lungo, denso, impegnato e impegnativo, sul senso dell’esistenza e della distanza. Una storia per distruggere le barriere, per imparare ad amare senza riserve, scritta con immenso coinvolgimento emotivo da Teresa Radice e disegnata, a colori, da Stefano Turconi.

Un libro che coltiva l’anima e la fa sbocciare.

I temi trattati in questo graphic novel sono veramente tantissimi: la religione, la diversità culturale, l’immigrazione, la guerra, l’amore, la distanza, l’odio, la maternità.

Iris e Ismail sono una coppia che sta per andare a convivere in una casa appartenente alla famiglia di Iris. Ismail è siriano, professore universitario mentre Iris è una disegnatrice. Ismail decide di tornare in Siria per un breve periodo per aiutare alcuni amici a svuotare un museo prima che la guerra arrivi e distruggi tutte le opere d’arte contenenti al suo interno ma da quel momento Iris non avrà più notizie di lui.

Ci troviamo così a seguire, nel presente, la storia di Iris che dovrà affrontare una gravidanza inaspettata e Ismail che cercherà in tutti i modi di tornare a casa e fuggire dal suo paese natale. Allo stesso tempo cominceremo a conoscere la storia passata dei due amanti, come si sono conosciuti e come si è evoluta la loro relazione e quali personaggi sono determinanti e fondamentali nelle loro vite.

I personaggi di cui parlano Teresa Radice e Stefano Turconi nel libro sono veramente molti ma tutti sono stati caratterizzati molto bene e hanno delle peculiarità rispetto agli altri. Conosceremo infatti la madre di Iris, con la quale la ragazza ha un rapporto difficile e conflittuale; padre Saul, mentore sia per Ismail che per Iris, un prete italiano non convenzionale che si trova in Siria e che non cerca di inculcare la propria religione e il proprio credo a nessuno; Tiz che è stata per Iris come una madre; Ale, migliore amica di Iris. Insomma la rosa di personaggi è veramente molto molto vasta ma tutti sono risultati fondamentali ai fini della storia narrata.

Lo stile di disegno utilizzato da Stefano Turconi mi è piaciuto moltissimo. L’autore ha inoltre cambiato lo stile e la tecnica a seconda dell’ambientazione delle tavole: se nelle tavole ambientate nel presente lo stile sembra più realistico e più dettagliato, nelle tavole ambientate nel passato, nei flashback, Turconi ha utilizzato i colori a matita spesso sui toni caldi (rosso, arancio). Non saprei veramente decidere quale stile mi piace di più perché per un motivo o per un altro li amo entrambi ma sicuramente ho apprezzato molto la differenza anche perché è un dettaglio che aiuta il lettore a comprendere quando si è svolta la vicenda.

Non stancarti di andare è un fumetto corposo, non solo per lo spessore e la quantità di pagine (che superano le 300) ma soprattutto per tutte le informazioni contenute al suo interno e per le emozioni che esso trasmette. La portata degli eventi e dei sentimenti dei protagonisti è veramente enorme ed è infatti un fumetto che non ho letto in una sola giornata, non avrei mai potuto farlo. È un graphic novel che richiede molta elaborazione da parte del lettore, è impossibile leggere una pagina e non soffermarsi a riflettere, a pensare, a commuoversi.

Tra l’altro trovo che Non stancarti di andare sia ottimo per chi si affaccia per la prima volta al mondo dei fumetti. Spesso si può pensare che spendere quasi 30€ per un fumetto da leggere in un giorno non ne valga la pena. Ecco, non è questo il caso di Non stancarti di andare. Al di là della ricchezza delle informazioni e del peso di questo fumetto di cui ho parlato poco fa, Non stancarti di andare riporta moltissime parti scritte. Di per sé le didascalie sono molto ricche di parole ma oltre a questo ci sono delle vere e proprie parti narrate, intere facciate o pagine scritte, come se fosse un romanzo. Questo può essere d’aiuto sia a chi vuole cominciare a leggere graphic novel e ha difficoltà a concentrarsi quasi esclusivamente sulle immagini sia a chi trova difficile spendere tanto per un fumetto. Non stancarti di andare non è un libro che leggerete in un giorno, è impossibile, se lo si vuole comprendere appieno è veramente impossibile.

Non stancarti di andare è un fumetto che consiglio ai ragazzi e agli adulti. Il conflitto siriano e l’immigrazione sono sicuramente due temi fondanti di questa storia e attualissimi. Proprio per questo lo consiglio un po’ a tutti: questa storia può far capire a molti di noi cosa sta realmente accadendo in Siria, cosa significa realmente scappare da un paese in guerra con qualsiasi mezzo a disposizione, rischiando la vita ad ogni minuto che passa.

Non stancarti di andare vi farà provare empatia. Ormai siamo così saturi di informazioni sulla guerra e sugli sbarchi di immigrati che siamo diventati insensibili, neghiamo che ci sia la guerra, neghiamo che ci siano i morti, neghiamo la sofferenza di queste persone.

Non stancarti di andare vi farà aprire gli occhi di nuovo, vi emozionerà di nuovo di fronte a tante atrocità, vi farà amare ancora una volta il prossimo, non vi farà girare la testa dall’altra parte ma vi farà piangere il cuore.
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
January 23, 2018

Questione di tempi

Le storie di tre generazioni rappresentate con una narrazione intrecciata, con dialoghi del passato sovrapposti a immagini del presente.

Un uomo e una donna, con provenienze e esperienze diverse tra loro, che si uniscono con comportamenti che seguono già viste nel passato che li precede. Ma anche la storia di tre donne, nonna madre e figlia, e dei loro rapporti conflittuali, fatti spesso di cose non dette. E infine la storia di più culture diverse che si incontrano scoprendo reciprocamente valori comuni.

Centrale è il tema del viaggio, inteso come mezzo per ridurre le distanze, sia fisiche che culturali. E' solo tramite la conoscenza delle differenti culture che si sconfigge l'ignoranza e si riducono gli inutili contrasti tra i popoli.

Non è un libro immediato da leggere, come ci si aspetterebbe da una graphic novel: è lungo, ha piani temporali sfasati, è facile perdersi nei meandri delle parentele (ho dovuto tornare indietro spesso a controllare).

Ma è indubbiamente molto bello e ben realizzato, con immagini e trama molto suggestive; la bravura degli autori d'altronde era già stata ampiamente evidenziata nel bellissimo "Il porto proibito".

Solo un piccolo neo, che si è portato via la quinta stella: il poco equilibrio dei testi. Il libro, che non è chiaramente per tutti, da una parte mira in alto (citazioni colte a pioggia inglobate in un generale parlare forbito) mentre dall'altra cede a una "verbosità" un poco troppo sdolcinata. Avrei evitato certe pagine piene zeppe di testo, a mio dire poco in linea con lo spirito della narrazione.
Profile Image for Rowizyx.
384 reviews154 followers
November 12, 2017
Allora, da dove comincio?

Comincio col dire che a me è bastato aprire le prime due pagine, con da un lato una bellissima calligrafia di aprile scritto in arabo che mi ha fatto rosicare d'invidia da morire per i miei scarabocchi, una citazione immensa sotto, e dall'altra una tavola a figura intera di Genova. Ecco, ero già a posto così per essere soddisfatta e dire "ho fatto un ottimo acquisto".

Ma del resto Teresa Radice e Stefano Turconi mi avevano già conquistato con Il porto proibito, di che mi sono sorpresa?

Ma andiamo avanti con 320 pagine di assoluta bellezza ed emozione. Iris e Ismail sono una coppia di innamorati che stanno affrontando il trasloco nella casa di famiglia di lei, a Verezzi (da cui la famiglia era emigrata negli anni '30 lasciando lì la nonna). Iris è nata in Italia, Ismail è siriano e sta per cominciare a insegnare all'università, ma deve tornare in patria per le ultime questioni burocratiche. Siamo nel 2013.
Rassicura la compagna, non correrà rischi, non c'è pericolo, sarà lontano dalle zone di guerra... Ma sono bugie, anche se Ismail non sa ancora da quanto vicino vedrà la guerra civile che sta dilaniando il suo paese. Tra le tappe che il suo viaggio prevede c'è un saluto a Padre Saul, sacerdote liberamente ispirato a Paolo Dall'Oglio.

Iris intanto scopre di essere incinta proprio qualche giorno prima che Ismail scompaia nel nulla. Senza sapere se l'amato è vivo, se sta bene, la giovane donna si prepara ad affrontare la gravidanza nella speranza di vederlo tornare da lei, circondata dalla migliore amica, dalla zia acquisita Tiziana, che ha sopperito le responsabilità di una madre incasinata, dall'insegnante che l'ha aiutata a dare una direzione alla sua vita (e dalla sua compagna) e proprio dalla madre, che nella difficile situazione di Iris trova forse il modo di fare i conti con un ruolo di genitore che non ha desiderato, e con il passato di figlia con cui non ha mai fatto pace. Maite, infatti, nata in Argentina, è stata rispedita nella terra natia della famiglia materna quando le cose iniziavano a farsi brutte sotto il regime militare quando lei era poco più che un'adolescente, a un'età in cui si sente rifiutata da una famiglia che cerca solo di proteggerla da una fine inevitabile, e che solo quando è troppo tardi capisce la gravità della situazione in cui sono rimasti i suoi genitori.

È difficile spiegare questo libro. Quali sono i suoi punti di forza? Una storia umana di speranza, nonostante tutto, e che unisce tanti orrori passati e contemporanei, ricordando prima di tutto che l'uomo è un essere migrante per sua natura, e che la mia Genova, ritratta in maniera così splendida da Stefano, è stata città di migrazioni, porto da cui le masse di italiani in cerca di un futuro migliore partivano sperando nelle opportunità del nuovo mondo. È una lettera d'amore a un sacerdote dallo straordinario coraggio che tutt'ora risulta disperso, rapito dall'ISIS, e di cui non si conosce il destino. Una di quelle persone che sono capaci di vivere la fede e trasmetterne i valori più positivi a tutti, facendo dell'inclusione e dell'amore il messaggio fondamentale dell'uomo. Da non credente io stessa, vorrei un mondo di Paolo Dall'Oglio, perché questo modo di intendere la vita, la fede, l'amore è la sola via che permetterà all'uomo di salvare questo mondo barbaro, una via che guarda alle similitudini e al bello delle varie confessioni o degli stili di vita trovando punti di contatto, anziché diversità su cui creare muri e cancelli.

È... tutto. Non so, sono ancora sopraffatta dalle emozioni ricevute nella lettura e dalla quantità di storie, di idee, di retroscena e di amore che sono stipati in questo libro, che però è perfetto. Non è sovrastrutturato, è come dovrebbe essere. E poi lo stile! L'uso del colore, il ritorno a uno stile più infantile nei flashback... Le vignette paesaggistiche, commoventi.

No sul serio, leggetelo tutti, perché è una gemma <3
Profile Image for Blackjessamine.
426 reviews72 followers
April 9, 2018
Temo che, alle volte, le aspettative giochino brutti scherzi. Di Teresa Radice e Stefano Turconi avevo letto e apprezzato molto “Il porto proibito”, quindi già partivo con grandi speranze. Le recensioni leggiucchiate qua e là di “Non stancarti di andare”, poi, erano tutte incredibilmente entusiaste (avrò due su tre gridano al capolavoro), quindi sono stata felicissima di metterci sopra le mani appena ne ho avuto la possibilità. E che dire, carino, è carino, eh, per carità, ma non è poi così incisivo.
“Non stancarti di andare” racconta la storia di Iris e Ismail, innamorati e intenti a metter su famiglia, improvvisamente divisi dall’ultimo viaggio a Damasco di lui: la guerra si mette di traverso, e per nove mesi noi seguiamo la lenta attesa di Iris, e il terribile viaggio di ritorno in Italia di Ismail. Certo, si piange un sacco leggendo questa storia, ma solo una pietra non si commuoverebbe davanti a determinati racconti. E sì, ci sono passaggi toccanti, denunce importanti, riflessioni tutto sommato condivisibili, ma nulla di più. O meglio, non c’è nulla di più di quanto ci si immaginerebbe leggendo le poche parole della trama: una coppia divisa dalla guerra, lei che non sa niente di lui, e si limita ad ascoltare gli orrori trasmessi dal notiziario, lui che deve attraversare deserti e frontiere e mari nelle condizioni peggiori immaginabili.
“Non stancarti di andare” è una bella storia, ed è importante raccontare storie del genere proprio ora, ma mi sarei aspettata un passo oltre. Mi è sembrato che questa fosse una storia piuttosto concentrata su sé stessa, e se è vero che ogni viaggio è una storia a sé, e che non si può pensare di appiattire tutto dimenticando le essenziali differenze che fanno di ogni persona un libro unico e particolarissimo, è anche vero che qui c’è pochissimo spazio per qualcosa che vada oltre Ismail e Iris. E al tempo stesso c’è troppo che va oltre di loro: la storia della madre di Iris, ad esempio, l’ho trovato un po’ fuori luogo. Per carità, ho capito che cosa volevano dire gli autori, però l’ho trovata comunque una nota un po’ stonata (per non parlare del finale assurdo e del tutto inverosimile di questa parte della trama).
Spesso mi è sembrato che gli autori facessero sfoggio di un numero spropositato di citazioni (non parlo solo di quelle, molto belle e perfettamente centrate con la storia, che accompagnano ogni calligrafia ad inizio capitolo, ma proprio di quelle sparse nel testo, anche durante i dialoghi), con il solo scopo di sfoggiare la loro cultura. Ecco, in certe situazioni nessuno parlerebbe mai come parlano i loro personaggi, al punto che spesso, pur vivendo situazioni diametralmente opposte, si ritrovano a parlare esattamente con la stessa voce. E con la stessa smania di ascoltarla, la propria voce. È un po’ paradossale, forse, ma pur essendo un fumetto, la parola scritta mi è parso avere un peso troppo grande: i monologhi, i dialoghi irrealistici e del tutto artificiosi spesso hanno soffocato l’emozione, rendendo difficile lasciarsi del tutto andare e credere alla storia di Ismail e Iris. Che pure è una storia tanto attuale che è un po’ paradossale fare fatica a crederci, ma la vocina compiaciuta che accompagnava ogni pagina ha avuto, almeno su di me, proprio questo effetto.
Le lettere che Iris scrive al suo amore minuscolo , poi, sono state la mazzata definitiva: la prima era anche quasi carina, la seconda si poteva sopportare, ma poi, davvero, che noia! Una sequela di autocompiacimento, fiumi d’inchiostro utilizzati non per voler davvero comunicare qualcosa all’ amore minuscolo , ma solo per rileggere le proprie parole e godere di metafore e belle immagini.
Non voglio dire di non aver apprezzato per nulla questo romanzo grafico, perché sarebbe una bugia: alcune tavole sono meravigliose, e ci sono dei passaggi genuini e realmente commoventi, ma nell’insieme sono rimasta piuttosto delusa.
Un libro carino, che racconta una bella storia in maniera abbastanza semplice e senza colpi di scena sconvolgenti, probabilmente un ottimo approccio al mondo del fumetto per chiunque ne sia totalmente a digiuno, ma, decisamente, per me “capolavoro” significa altro.
Profile Image for Laura V. لاورا.
543 reviews80 followers
April 29, 2023
Cinque stelle e lode per questo lungo romanzo a fumetti dal quale, in verità, non avrei voluto più staccarmi! Emozionante, coinvolgente appassionante con il suo perfetto intreccio di vite e storie spesso imperfette, ma meravigliosamente umane.
Pagine intrise di bellezza e poesia profonde che sorprendono.
Quando amarezze e delusioni del quotidiano vivere travolgono, trovare rifugio in libri così belli conforta parecchio, anche se il volume in questione mi ha ricordato, non senza dolore, ciò che non potrò avere; ma mi ha pure riportato alla mente che esistono appartenenze a cui, infine, non possiamo non fare ritorno, che siano amori "minuscoli" o sconfinati.
Profile Image for zumurruddu.
139 reviews151 followers
September 4, 2018
Camminare domandando

Non verremo alla meta
a uno a uno,
ma a due a due.
Se ci conosceremo
a due a due,
noi ci conosceremo
tutti
e i figli un giorno
rideranno
della leggenda nera
in cui un uomo
piange in solitudine.

Paul Éluard



Dico subito che di miele qua dentro ce ne sono dosi massicce, ma nonostante questo quattro stelline ci stanno tutte, e abbondanti. Perché il trasporto emotivo è stato davvero intenso (non avrei mai immaginato di piangere leggendo un fumetto, e piangere non per le vicende dei soli protagonisti, ma per quelle dell’umanità intera), e soprattutto i temi trattati sono importanti e profondi: e anche molteplici, perché nello spazio di una sola storia ne vengono toccati davvero tanti (dalla situazione in Siria, ai barconi di immigrati, al rapporto genitori-figli, alla diversità, l’accoglienza, il dialogo interreligioso…) senza forzature o esondazioni di trame secondarie.

E poi bisogna dire che veramente questa è una cosa fatta col cuore, piena di poesia, di entusiasmo tangibile, una storia drammatica ma per una volta piena di speranza. Scusate se è poco.
Spero che questo libro lo leggano in tanti. In questi tempi dominati dall’intolleranza farebbe davvero bene a molti.

In cammino, ora, che di strada da fare ce n’è tanta.

“Piccoli, coccolate i vostri talenti.
Cercate la strada che porta il vostro nome.
Costruitevi un sogno buono. Perseguitelo con ostinazione.
Non lasciate che nessuno vi scoraggi.

Siate aperti al mondo, entusiasti ed accoglienti.
Partite, esplorate. Tornate (se vi va), raccontate.
Seminate. Attendete fiduciosi.
Condividete. Moltiplicate.

Sorridete sempre. Salutate tutti.
Alzate gli occhi a guardare il cielo.
Amate senza misura.”
Profile Image for Claudia.
328 reviews115 followers
July 4, 2019
Unpopular opinion: l'ho abbandonato al 40% perché ultimamente sto leggendo molto e non mi va più di sprecare tempo con libri che già a pagina 20 mi fanno storcere il naso.
I disegni - belli. Mi sono piaciuti. Il problema è la narrazione: anche laddove ci sono disegni che parlano da soli c'è un groviglio di parole, scritte anche in piccolo, fiumi di descrizioni, pensieri, riflessioni - oltretutto ho trovato queste ultime artificiose. Poi i personaggi: tutti buoni, caritatevoli, generosi, aperti al cambiamento e aperti di mente, ad eccezione di uno (o due). Ma non è troppo facile presentare un personaggio così?
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews156 followers
January 13, 2018
Teresa Radice e Stefano Turconi avevano già fatto breccia nel mio cuore di lettrice con “Il Porto Proibito” , e quindi mi aspettavo tanto da questo loro lavoro successivo. Tanto, ma non così tanto.
Questa graphic novel è un autentico miracolo letterario, fra le più belle che io abbia mai letto in assoluto.
Una storia che ci parla di un amore puro e assoluto nato nonostante le barriere geografiche e culturali, dei traumi che segnano il nostro passato sconvolgendo per sempre la quiete della nostra anima, delle ferite mai sanate, della necessità di colmare le distanze, di cercare un dialogo, di smussare il nostro orgoglio e di esserci sempre per gli altri, per coloro che amiamo.
Ma anche dei disastri attuali di una terra bellissima, la Siria, martoriata da guerre e fanatismi.
Ho pensato a tantissime cose girando una pagina dietro l’altra, rincorrendo il tratto meraviglioso dei disegni, soffermandomi sulle citazioni di ogni “Luna” che apre i capitoli, emozionandomi per le lettere che Iris scrive al bimbo che porta in grembo. Ho pensato a quanto vera potrebbe essere questa storia, a quanta sofferenza c’è in realtà che nemmeno sfioriamo, a quanto raro è l’amore tra Iris e Ismail, un amore che supera tutto, le distanze, l’attesa, le differenze, le paure. E mi sono innamorata dei personaggi, tutti. Non solo Iris e Ismail. Ma anche padre Saul (ispirato a padre Paolo Dall’Oglio, gesuita realmente scomparso in Siria nel 2013 e, forse, ucciso) e il suo monastero, pacifico luogo di incontro e di dialogo; Maite, la madre di Iris, cresciuta in asprezza e ribellione dopo l’allontanamento dalla famiglia ma capace di dimostrare, a modo suo e con tutti i suoi limiti, tanto amore per gli altri; zia Tizi, una seconda mamma per Iris, e il suo affetto caldo e costante; Ale, l’amicizia vera, di quelle ormai rarissime. E tutti gli altri. Tutti portano con sé valori positivi, nonostante le realtà con cui si scontrano, e le difficoltà che devono affrontare.
C’è romanticismo? Sì.
C’è un messaggio di speranza? Anche.
C’è la voglia di ritrovare e riscoprire la bellezza in tutte le cose del mondo, nonostante tutto, nonostante tutti. E di andare avanti, sempre, senza stancarsi.
Cos’è questo, se non un inno alla vita, del tipo che oggi ne abbiamo sempre più bisogno?
Una menzione finale la dedico allo spazio bianco lasciato dagli autori, nelle ultime pagine, per la notizia del ritrovamento di Padre “Saul”…mi ha colmata di tristezza, ma anche di speranza. Speriamo. E rivolgiamogli un pensiero, e una preghiera.
Grazie a Teresa Radice e a Stefano Turconi per averci regalato questo miracolo letterario.



Profile Image for Vittorio Rainone.
2,082 reviews33 followers
October 20, 2018
Mi piacerebbe che questo libro mi fosse piaciuto di più. E’ strano da dire, ma è così: perché la coppia Radice Turconi sa raccontare, perché i disegni di Turconi sono sempre belli, diretti, dettagliati, ma con una loro carica liquida e istintiva che te li rende qualcosa di più che apprezzabili. E’ come se avessero un cuore evidente, le sue tavole, una emozione bella sottesa ad ogni singola immagine.
E perché la nota finale fa apprezzare il lavoro, anzi, un po’ fa commuovere.
E però ho avuto l’impressione che la storia arrancasse, anzitutto appesantita da una dinamica lenta, infarcita di scene che mi sono sembrate rallentare l’azione più che supportarla, ulteriormente zavorrata da un finale che si dilunga in più rivoli. E poi c’è una forte vena retorica che mi è sembrata soffocare tutto: nelle lettere della protagonista al nascituro (che magari hanno un senso, nel loro essere retoriche), ma anche nella storia della mamma della protagonista, nella sua stessa indole ribelle-ma-pronta-a-redimersi. Mi è sembrato tutto troppo già visto, troppo disposto ad arte, e troppo, pur nella drammaticità di alcuni elementi della trama, edulcorato.
Anche il viaggio di Ismail, anche la tragedia dei nonni di Iris o quello che accade a padre Saul: è stato come osservare eventi brutti di lontano, al sicuro, senza reali conflitti, senza sentire davvero il sangue, le urla, i compromessi. Ed è strano, perchè in teoria Ismail avrebbe dovuto viverli direttamente sulle pagine. Nel suo caso le parti davvero tragiche scivolano via come parentesi da chiudere in fretta, tanto che le sue crisi successive sembrano quasi sproporzionate rispetto a quanto ci è stato mostrato gli sia accaduto.
C’è un’altra cosa, al di là degli eventi specifici: se nel Porto proibito l’equilibrio fra testo e immagini era pressoché perfetto, qui il testo diventa tanto, troppo, e la cosa avrebbe senso se fosse un bel testo, con un bello stile. Invece l’abbondanza (per me eccessiva) di metafore e la costante ricerca di un tono impostato, piuttosto che diretto, lo rende pesante da affrontare. Artefatto anch’esso, quando dovrebbero essere le emozioni a dominare e a distorcerlo.
Davvero peccato: la storia avrebbe potuto colpire al cuore, mordere, e invece si limita a un soffio gentile.
Profile Image for Hal Incandenza.
612 reviews
January 22, 2018
Write a review? No, perché anche se armato delle migliori intenzioni con le mie parole sporcherei una cosa purissima. Questo libro ha un Cuore immenso. Non sono di certo in grado di parlarne ma posso consigliarvi con tutto me stesso di leggerlo, perché io da lettore vivo per leggere opere come Non stancarti di andare, dello splendido duo Turconi e Radice.
Profile Image for Chiara White.
64 reviews42 followers
April 25, 2018
Dopo aver letto Il porto sepolto, sapevo che quando sarebbe uscito un altro libro di questi due autori non avrei resistito ad averlo. E così è stato. E quando ho iniziato a leggerlo (è un libro pieno di citazioni letterarie di rimandi culturali in alcuni casi li ho trovati anche un forse perfino eccessivi, come il 'Chiamatemi Ismaele'), pensavo: "eh no, non mi fregano stavolta! è no eh! succede tutto a loro! smielato! e questo e quello..." poi alla fine ho pianto come una disperata.
Direi che ci sono caduta dentro con tutte le scarpe. Una storia d'amore che attraversa passato, presente, futuro, intrecciandosi con l'Argentina, la Siria, l'Italia, quelli che sono partiti, quelli che restano e quelli che ci saranno. Quindi cosa dire è bellissimo, lo consiglio.
Profile Image for Emma.
1,013 reviews1,026 followers
July 25, 2019
I enjoyed this graphic novel so much! I think it deals with vey current themes and things that need to be talked about more often, like for example the situation in Syria and the fleeing towards Europe that a lot of people have to go through. The relationship between Iris and Ismail was one of the purest things ever and I loved the fact that she was there when he needed her the most. Ismail had to face so many difficult things to get back to Iris and it was truly moving to see, especially considering that a lot of people actually go through this type of stuff in real life.
I highly recommend this book!
Profile Image for Fabiola.
369 reviews7 followers
November 7, 2017
Non si può pensare di recensire un libro del genere. È una di quelle cose che "non si può": non si può ingabbiare quest'agglomerato di storie che s'incrociano in qualche rigo che - magari - vorrebbe essere razionale, lucido, chiarificatore, analitico.
Perché Non stancarti di andare non lo è.
Non stancarti di andare è un racconto emozionale ed emozionante e, in quanto tale, un lettore può solo tentare di esprimere senza troppe pretese le emozioni che il libro gli ha suscitato - e già questa, credetemi, sarà un'impresa non da poco... mi si perdoni il debole tentativo!

A Tere&Stè.
Vi seguo da relativamente poco - un paio d'anni all'incirca -, ma mi sembra di conoscervi da molto più tempo, perché, dopo la lettura de Il porto proibito, ho recuperato tutte le vostre storie e queste mi hanno accompagnato, coccolato, consolato, fatto sognare, toccato le corde dell'animo fino a far entrare nel mio cuore anche voi stessi come "persone".
Ho finalmente avuto il piacere di conoscervi qualche giorno fa, quando mi sono presentata con la mia copia di Non stancarti di andare a una vostra session di firmacopie e quell'incontro, per quanto breve, ha solo confermato la mia convizione su quanto voi siate due splendidi esseri umani. Il dolce sorriso smagliante di Teresa e la tenerezza dello sguardo di Stefano non possono mentire o dare adito a fraintendimenti: i due autori che hanno scritto storie così meravigliose sono meravigliosi quanto le storie stesse.
Quando avete saputo che ero "Fabiola che commenta sul blog", quel sorriso e quello sguardo sono diventati - se possibile! - ancor più luminoso l'uno e gentile l'altro; durante tutto l'incontro avete ascoltato e accolto le mie richieste, chiacchiere, gongolamenti, l' "Adottatemi!" (ma che bello sarebbe avere zii del genere? ♥) fino alla domanda d'abbraccio finale.
Vi ho raccontato di come voglia regalare questo libro dal titolo speciale a un'amica che, secondo me, ne ha bisogno "oggi, qui" e abbiamo tenuto una conversazione che porterò sempre nel cuore.
La cosa che non avevo messo in conto era quanto anch'io avessi bisogno di questa storia.
Ho cominciato la lettura del libro durante il volo di ritorno e, arrivata solo a pagina 18, il bambino seduto accanto a me mi ha quasi visto piangere.
Son tornata a casa... e ho dovuto comunque più volte stoppare la lettura per i lucciconi che continuavano a salirmi agli occhi (le persone intorno a me son stupite e ormai prevedono per loro stesse valli di lacrime).
Questo libro ha tutto ciò che si potrebbe cercare in una storia, non manca di nulla, non vi è elemento che non funzioni, bullone avvitato male, punti deboli o incrinature: non riesco a immaginare come si potrebbe non amarlo a lettura ultimata. A metà lettura. A inizio lettura. Dal titolo.
È sicuramente diventato uno dei miei "libri della vita", uno di quelli che ti smuove profondamente, che ti stringe il cuore fin quasi a farlo scoppiare, uno dei mattoncini per le fondamenta dello spirito. È una lettura intensa, che fa bene, che fa male, che fa piangere, che fa sorridere, che - avvolgendoti - ti fa sperare.
È inutile che mi dilunghi oltre, perché, come detto inizialmente, Non stancarti di andare non si può riassumere e raccontare: questa storia familiare di eredità trasmesse, incontri, spiritualità, condivisione, amori, guerre e barriere culturali la si può vivere soltanto leggendola, immergendosi in punta di piedi nelle sue acque profonde, abissali. Dapprima si finirà inghiottiti e travolti, ma poi ci si ritroverà cullati dalle onde verso la costa e, di quel turbinio, di quello sconvolgimento dei sensi, rimarrà qualche goccia salata sotto gli occhi accompagnata a un nuovo, rinnovato, potentissimo senso di speranza che scalda, illumina e conforta un cuore che è stato magari ferito e messo alla prova.
Quindi grazie, Tere&Stè, per questa perla, questa poesia candida, armonica, forte.
Grazie. Vi si vuol bene ♥.

Torno ad abbracciare il libro.
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Profile Image for Giorgia Legge Tanto.
418 reviews12 followers
March 29, 2021
Racconta la storia di Iris, disegnatrice di fumetti freelance, e di Ismail, insegnante di arabo e di scrittura siriano. Come spesso succede, si incontrano, si innamorano e vanno a vivere insieme. Ismail decide di tornare in Siria per sistemare alcune faccende personali, nel frattempo Iris scopre di essere incinta, ma decide che lo dirà ad Ismail solo quando tornerà a casa. In Siria purtroppo infuria la guerra civile e Ismail e Iris staranno a lungo lontani.
Una storia semplice, una storia di viaggi: quello di Iris per la gravidanza e quello di Ismail per tornare a casa. Non è una semplice storia d'amore. Attraverso dei flashback conosciamo la storia della famiglia di Iris, soprattutto del vissuto di sua madre, conosciamo la vita di Ismail quando in Siria era un paese vivibile, scopriamo come si sono conosciuti Ismail e Iris.
Un libro che sprizza vita e vitalità in ogni pagina, in ogni dialogo, in ogni colore, che porta il lettore nella vita reale dei personaggi, una storia pienamente verosimile. Accanto a immagini colorate e vivaci, ci sono immagini più tristi e cupe soprattutto quando si parla di migrazione. Insomma un Graphic Novel che mi è piaciuto tantissimo, la scoperta di Teresa Radice è stata folgorante e leggerò tutto di lei, non ho una grande competenza sui disegni ma per me sono bellissimi, ma la storia mi ha travolto.
Comprate questo libro, leggetelo, tutti, assolutamente.
Profile Image for Luca Masera.
295 reviews76 followers
March 4, 2020
Romanzo grafico che fa delle parole il suo punto di forza ma anche, in certi tratti, la sua debolezza risultando (almeno per me) troppo "verboso": in questo senso è sì un'opera visiva eccezionale per disegni, idee e colori, ma che spesso paga il dazio di una scrittura eccessiva.

La storia è quella di una gravidanza, dentro la quale non c'è una sola vita che si sviluppa ma tantissime altre che si intrecciano nel presente (storie di guerra e lontananza) e nel passato (storie di dolore e perdite).

Evidente il confronto con il capolavoro di Craig Thompson "Habibi" da cui esce inevitabilmente un po' ridimensionata (ma nessuna graphic novel di questo tipo potrebbe mai superare "Habibi").
Profile Image for Manuel Bricoli.
64 reviews7 followers
April 19, 2021
Una delle graphic novel ma anche letture più sensazionali mai intraprese.
Quando desidero un testo che mi faccia sentire bene in uno strano periodo scelgo sempre la coppia Turconi-Radice e anche stavolta mi hanno sorpreso alla grande. Abituati a stare a casa e lontani da affetti, cari, persone mi sono immerso in questo viaggio sia fisico che mentale (durato mesi, me lo sono gustato piano piano come un bella lasagna al forno) dei protagonisti del libro, fatto di lontananze e mancanze, di appartenenze sociali e sacrifici in termini religiosi. Ho scoperto una parte di mondo attuale, di storia e di attimi di vita quotidiana molto vicini ai nostri giorni.

Morale della favola: leggete sempre Turconi e Radice.

Profile Image for Ermocolle.
472 reviews44 followers
May 6, 2021
Un'altra storia intensa, appassionata e coinvolgente.

Un grande amore che travalica differenze e sospetti, un viaggio verso "casa" travagliato e difficoltoso di rientro come clandestino dalla Siria. Un rapimento doloroso e una nuova vita che si affaccia unitamente alla speranza che tutto si aggiusti.

Tanti intrecci in un'unica storia mirabilmente illustrata.
Profile Image for Old Man Aries.
575 reviews34 followers
February 12, 2018
Sono terribilmente combattuto nello scrivere di questo volume, perché ci sono due voci contrastanti, di cui una oggettiva e una terribilmente soggettiva. Sarebbe facile dire "l'oggettiva è la più importante", ma è anche vero che nell'apprezzamento di un libro, così come di qualunque altro modo di raccontare una storia, la soggettività è un ingrediente fondamentale.

Quindi sono in una sorte di impasse che cercherò di gestire al meglio possibile.

Partiamo con alcune premesse, per poi proseguire con gli aspetti oggettivi.

La premessa è che avevo enorme fiducia nel nuovo lavoro di Teresa Radice e Stefano Turconi. Dopo aver adorato Il Porto Proibito, l'annuncio fatto a settembre del nuovo volume mi aveva fatto fremere di anticipazione, tanto da acquistarlo immediatamente a Lucca ed essermelo poi fatto dedicare e disegnare a Milano in un incontro qualche settimana dopo.

Inoltre le anticipazione parlavano di una storia importante, commovente, difficile.

Come non avere aspettative alte?

Ecco, una volta letto, posso dire che il volume è oggettivamente bello. I disegni di Stefano Turconi, stavolta colorati, raggiungono livelli notevolmente alti e la storia è coinvolgente e difficile, come promesso.

I personaggi, reali e vivi, escono dalle pagine per raccontare in prima persona la propria storia e mai si ha l'impressione, dal punto di vista della vicenda, di qualcosa di forzato o fuori luogo.

Ci si appassiona, ci si può emozionare, si desidera sapere come proseguiranno le disavventure dei personaggi e, soprattutto, si riflette sulle condizioni di chi fugge dai paesi in guerra. Ci si riflette non per pietà, ma per empatia, immedesimandosi in quanto avviene.

Tutto bene, quindi (e qui entra la parte soggettiva)?

Purtroppo no.

Perché se i disegni sono splendidi, se la sceneggiatura è ben scritta, se (aggiungo) i dialoghi sono spesso centrati e funzionanti, quello che pesa è la prosa dei tanti momenti di non dialogo.

Lettere, diari, voci fuori campo sono carichi di una forma pesante, arcaica, carichi di aggettivi come fosse uscita da un romanzo del secolo scorso e che, in una lettera scritta a un bambino, stonano pesantemente. Così come finisco per essere stucchevoli le innumerevoli citazioni di cui tali scritti sono infarciti: l'intenzione evidente di dare un'ambientazione al testo, di fornire un contorno poetico, di dare una base ulteriormente autorevole al messaggio che si vuole trasmettere finisce per essere tradita e per ottenere l'effetto opposto. Ho lottato più volte con me stesso per non saltare alcuni di questi passaggi che - onestamente - non aggiungono molto alla vicenda di per sé.

Poi, durante la lettera post titoli, si scopre che molto di quanto c'è nel volume non è - ovviamente - autobiografico ma ha comunque forti basi nella realtà e questo porta, almeno in parte, a perdonare: in molti di quei scritti c'è l'anima stessa dell'autrice e questo non si può giudicare, si può solo prenderne atto e ammirare.

Ma rimane il fatto che quegli elementi sono stati, almeno per me, un ostacolo non da poco.

Lo consiglio? 

Molti che l'hanno letto lo definiscono il miglior volume del 2017. Io lo considero un volume di qualità e con molto da dire, ma dei cui potenziali limiti (potenziali, perché altri potrebbero non considerarli tali) bisogna tenere conto.

4-4,5 per quanto riguarda la qualità oggettiva e l'importanza della storia
3 per l'apprezzamento soggettivo inficiato dai difetti che ho citato.

In sostanza, almeno per me, un 3,5-4/5
Profile Image for Irene Rosignoli.
228 reviews7 followers
January 16, 2018
Ho trascorso tutte le vacanze natalizie in compagnia di Non stancarti di andare, che avevo acquistato a Lucca ma che ha dovuto aspettare un po' sul comodino. Ho conosciuto Teresa Radice e Stefano Turconi tramite Topolino e quello che mi è sempre piaciuto delle loro storie è l'apertura alla vita, la gioia e la bellezza che riescono a scorgere in ogni dove e poi in qualche modo a imprimere su carta. Questa in particolare è un'opera che celebra la bellezza della vita a tutto tondo, in tutti gli aspetti, dall'amore alla famiglia, dalla natura all'arte, dalla spiritualità alla pace. E riesce persino a trovare bellezza nella sofferenza, nel dolore, nel lutto, nell'abbandono e nell'attesa. Sentirsi persi di fronte alla vastità del mondo e del divino, ma anche sentirsi saldi sulle proprie gambe guardando le meraviglie che ci circondano, per le quali vale senza dubbio la pena di continuare ad andare avanti.
Fatevi un favore e recuperatevi non solo questo, ma anche tutti gli altri loro lavori.
Profile Image for Clervie.
102 reviews9 followers
April 19, 2022
Questa è il primo graphic novel che leggo della coppia Teresa Radice e Stefano Turconi, e mi sono subito innamorata del loro stile. Una storia d'amore senza confini si intreccia alle vicende politiche Siriane, si riflette in come l'uomo vive la religione, sull'innato bisogno di spiritualità, sulla maternità come viaggio di crescita personale... Con toni mai troppo pesanti, Teresa Radice tesse queste storie, illustrate con incredibile dettaglio da Stefano Turconi. Una bellissima scoperta, una storia piena di speranza e nostalgia che in alcuni momenti mi ha anche strappato una lacrima...

*Rilettura un anno dopo*

Questo è una delle graphic novel più belle, complesse e profonde che abbia mai letto. Rileggendolo ci ho trovato nuovi spunti di riflessione e nuovi stimoli... sopratutto adesso, in questo periodo di guerra e di speranze che sembrano mancare. Le parole di Teresa Radice sono cariche di poesia e nostalgia, e si sposano perfettamente con le tavole di Stefano Turconi. Una storia per sentirsi meno soli e ritrovare un pochino di fede nell'umanità.
Profile Image for Arybo ✨.
1,468 reviews176 followers
June 12, 2019
Non so che pensare di questa GN. I disegni sono magnifici, ma ci sono troppe parti scritte, che sviano l'attenzione dalle tavole. Se avessi voluto leggere, invece di guardare, avrei scelto un libro… Ciononostante, il tema è importante, sebbene sia stato infarcito di frasi sdolcinate che hanno rovinato la lettura. Avrei preferito meno parole e più immagini. So che le parole servivano a creare la storia, ma le immagini bastavano, anzi esprimevano meglio ciò che le parole cercavano di dire. Consigliato, ma state attenti alla dolcezza, il troppo stroppia.

edit: ho messo tre stelle, ma è un giudizio ballerino, potrei virare sulle quattro (l'ultima parte è meravigliosa) oppure rimanere sulle tre (troooooppe parole).
Profile Image for Ian.
374 reviews22 followers
November 23, 2017
Bello, bellissimo, avvincente, il doppio viaggio di una gravidanza e una fuga, una italiana e un siriano, una madre e un prete, e le storie di tante vite che si incrociano nell'arco di due generazioni. Turconi e Radice sono come sempre poetici nel raccontare il mondo, anche nei suoi momenti più scabrosi e complicati, sia con le parole di Teresa che con le splendide illustrazioni e calligrafie di Stefano.

Epperò.
La cosa che mi frena dal dargli cinque stelline è lo stesso personalissimo 'problema' che ho riscontrato nel Porto Proibito: a volte le persone di questo libro, che siano i personaggi o gli autori, si scordano di essere in un fumetto ed entrano in un romanzo di inizio novecento, elungandosi in monologhi interiori ed esteriori di pagine e pagine, citazioni di interi paragrafi a memoria, elucubrazioni, manierismi, insalate di sinonimi forbiti da fare impallidire il mio prof di letteratura alle superiori, che pure già pareva una enciclopedia su due piedi più che un mero uomo. Senza contare le lettere che Iris scrive al nascituro nella sua pancia, lunghe chilometri e chilometri e chilometri e stampate tutte di fila in un lettering piccolo e fitto senza nemmeno uno scarabocchio in mezzo a spezzare la pagina.

Ora, non dico che l'opposto sia meglio, che i personaggi debbano esprimersi solo a frasi brevi, monosillabi e grugniti di periferia, ma magari una giusta mezza via avrebbe aiutato di più. Specie in scene come quella della barca (spoiler), dove un autoriale silenzio a mio avviso sarebbe stato molto più potente e incisivo di una forzata poesia sotto annegamento(fine spoiler).

Epperò.
Leggetelo lo stesso perché è veramente bello, e parla di cose importanti, e vi farà piangere un po'.
Profile Image for Serena.
81 reviews18 followers
January 16, 2018
"Lascia che ti sussurri quanto bene può farti una poesia, un'ora a teatro, un minuto dentro una canzone. Quanto ti fa crescere un bel film, quanto lontano può trascinarti un libro, quanta empatia può suscitarti per il genere umano. E che batticuore sa scatenare un quadro."

Wow. Ma come si recensisce una cosa del genere?
Bello. Bello che fa male.
Profile Image for Caroline Tessier.
4 reviews
April 2, 2019
J ai adorée la poésie de cette bd qui se lie tout doucement. L'histoire jongle entre maternité, spiritualité, secrets de famille, tendresse, beauté, religion, drames en Syrie, difficultés des migrants, etc. Magnifique.
Displaying 1 - 30 of 237 reviews

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