Ortensia, spettrale e nerovestita, e Anemone, raggiante e coloratissima: due gemelle talmente diverse da rappresentare gli opposti archetipi della femminilità. Introversione contro estroversione, profondità contro superficie, tanti problemi contro nessun problema. Ma con tutte le loro differenze, Ortensia e Anemone sono accomunate da un'esilarante capacità di raccontarsi, da una gustosissima rappresentazione-confessione della propria femminilità. E non solo. Si scoprirà che i ruoli si possono benissimo invertire: che la donna nera e la donna variopinta non sono due entità distinte, due estranee sorelle, ma le due facce della luna.
Margaret Mazzantini is an Italian writer and actress. She became a film, television and stage actor, but is best known as a writer. Mazzantini began her acting career in 1980 starring in the cult horror classic Antropophagus, she has also appeared in television and theatre. As a successful writer her novels include Non ti muovere (Don't Move) which was adapted into a film of the same name and is directed by her husband Sergio Castellitto and stars Penélope Cruz. Her career as a writer and actress has earned her several awards and nominations including Campiello Awards, a Golden Ticket Award, and a Goya Award. She married Sergio Castellitto in 1987. They have four children. She lives in Rome.
Innanzitutto è perfettamente inutile paragonarlo ad altri libri della Mazzantini. Solo perchè ha scritto libri di un certo tipo, non vuol dire che debba scrivere sempre e solo nello stesso modo. Manola è assurdo, esagerato, a tratti disgustoso e osceno, surreale e in qualche punto divertente. NON leggetelo solo perchè vi sono piaciuti gli altri romanzi della Mazzantini, ne restereste delusi. Leggetelo se volete provare qualcosa di totalmente fuori dagli schemi e sopra le righe in modo eccessivo. Le due sorelle che si raccontano a Manola, sono talmente esagerate che risultano difficili da digerire, ma stranamente non si riesce ad interrompere la lettura, perchè da qualche parte dovranno pur andare a parare... no?
Spassoso, ironico, spumeggiante, paradossale è la storia di due sorelle gemelle Ortensia ed Anemone che sono l’una l’opposto dell’altra e rappresentano ognuna due aspetti diversi della femminilità. Quanto Anemone è estroversa, allegra, superficiale, ottimista, ninfomane tanto l’altra Ortensia è introversa, malinconica, problematica, pessimista quasi asessuata. Alla fine però gli opposti si fondono e l’una diventa l’altra o, meglio, l’una è sempre stata profondamente anche l’altra… La Mazzantini in questo romanzo molto caricaturale, quasi una pièce teatrale, mi ha fatto divertire molto, un lato della scrittrice inedito.
Surreale, comico, devastante, impossibile. E strano, stranissimo. Un romanzo profondo, forse troppo: ammetto di non averne afferrato completamente il senso. Forse, in un certo senso, il bello è proprio questo. Forse, in un certo senso, è un romanzo puramente autoreferenziale: ciò che vuole comunicare è la struttura stessa del libro. Il punto di vista doppio e alterno delle due gemelle, che si raccontano alla figura mai chiarita di Manola. Una discesa profondissima nell'io femminile, una narrazione che scava e rimane incastrata in un'inevitabile gioco di specchi. Quando Ortensia diventa Anemone, e viceversa, tutto diviene troppo confuso, e la densità immaginativa della Mazzantini finisce col stordire. Una cosa è certa. Cercate, cercate pure: non troverete da nessuna parte un romanzo come questo.
Dov'è la Mazzantini? Dov'è la scrittrice che mi ha emozionato, commosso, lacerato il cuore e l'anima? Me lo sono chiesto per tutto il tempo della lettura senza riuscire a trovare una risposta che fosse pertinente, che mi aiutasse. "Manola" non è altro che un racconto a due voci, le voci di due sorelle diversissime: Ortensia, introversa, fobica e Anemone, estroversa, sfacciata, forse un po' più libera. Due sorelle dai caratteri diversi le cui vite finiranno per intrecciarsi al punto da diventare una cosa sola. Rimane un interrogativo: chi è la "Manola" del titolo? Non l'ho capito, non ho avuto elementi sufficienti per capirlo. Chi è? La vocina interiore, la coscienza? Non lo so e attendo delucidazioni. S.ra Mazzantini, si applichi di più la prossima volta e, a risentirci, forse.
... Genera mostri. E mostri sono, queste due gemelle che non sanno vivere, sognare, respirare; uguali-diverse nel loro essere disadattate tra ragione e sentimento. Una bella lezione di narrativa per chi crede che la letteratura impegnata sia un'insopportabile teoria di disgrazie. Ortensia, anoressica umbratile pelosa masochista isterica, è, nei suoi eccessi, l'archetipo del modello femminile svenduto dalla narrativa del dolore. Lode alla Mazzantini, che ha trasformato dunque una promessa (emo-insostenibile) via Crucis nel trionfo del grottesco.
Che delusione! I loved "Venuto al mondo" (wanted to give it 6 stars!) and "Non ti muovere", so I had high hopes... Well, I HATED it. Nothing about the relationship between the twins, just plain weird. A writing exercise with no plot.
Due gemelle, l' una l' opposto dell' altra parlano di sé stesse e del loro rapporto conflittuale di sorelle rivolgendosi a questa misteriosa fattucchiera di nome Manola. Dalla storia emergono tante bizzarrie, anche un po' tanto discutibili. È un libro che coglie di sorpresa, che può lasciare basiti i lettori più fedeli di questa scrittrice perché non è un libro che ci si aspetterebbe da lei. Bisogna anche considerare che fosse il suo secondo romanzo, e quindi un po' acerbo, da diventare piuttosto stravagante . Inverosimile, surreale e strampalato da fare storcere anche un po' il naso, però comunque coraggioso ed originale. È come se la Mazzantini nella scrittura non si fosse anteposta alcun limite sulla rappresentazione della realtà, conscio e subconscio, ed è venuta fuori una scrittura un po' sperimentale sulla psicoanalisi, sfatandola e mettendola persino in discussione. Si deduce anche una gran bella presa in giro alle tesi freudiane e di tutto ciò che ne consegue. Riconosco la bravura di questa scrittrice nel buttar giù pagine di un romanzo psicoanalitico sardonico, che lascia l' amaro in bocca, producendo l' effetto di disgustare il lettore per lo squallore dei rapporti familiari e di coppia, di cui le protagoniste sono impregnate. Poi mi è piaciuto molto il ribaltamento dei ruoli delle due gemelle, che in fin dei conti, finiscono per rimescolare e rovesciare le loro personalità, e assumere l' una l' essenza e la natura dell' una e dell' altra. In più di un'occasione è come se ci fosse uno scambio di identità fra l' una e l'altra. Continuo a pensare che " Non ti muovere" per quanto la trama fosse più lineare e scontata , e avesse meno introspezione, be' ecco sia più sensato e piacevole da leggere, rispetto a questo, però non ritengo neanche che sia stata una lettura spiacevole nel complesso, anzi ci sono state delle parti riflessive e introspettive che mi hanno particolarmente colpito, e mi sono parecchio piaciute, ma il resto insomma, un po' meno, forse un po' meno stranezze e lo avrei apprezzato di più.
Due monologhi che si alternano, due donne, due sorelle che si confessano e raccontano a una misteriosa ascoltatrice, la Manola del titolo, forse zingara che riceve in una roulotte, forse altro, che non pronuncia mai una parola, tanto che potrebbe anche essere un dialogo con lo specchio. Poche pagine per capire che la cifra stilistica è il surreale, il grottesco sopra le righe senza limiti fino alla fine. Ortensia detta Orty e Anemone detta Any, due gemelle etero zigote che più diverse non potrebbero essere, cresciute in un albergo, anche a ore, con i genitori, due tipi sui generis che se ne sono andati all’improvviso con un ultimo sberleffo. Orty, brutta, perfino pelosa, che veste a lutto da quando ha perso i vermi che allevava, mai contenta, mai una gioia, secca e grifagna che di fobie e complessi ha fatto la ragione di vita mentre Any è solare, boccolosa e burrosa, mai un problema, la gioia di vivere e del sesso, tacchi spillo e abiti sexy. Infanzia, adolescenza, primi ragazzi e gelosie, la scuola delle suore, la strada sembra segnata con Orty destinata alla depressione e Any eterna gaudente e invece è l’incontro con l’uomo – e che elemento! – a sparigliare le carte. Any come ovvio, lo ruba a Orty, ma mentre la sfigata comincia a rifiorire e vedere con altri occhi il mondo intorno a sè, è Any a deprimersi nella gabbia del matrimonio: le due sorelle sono in fondo più simili di quanto si possa pensare, le due facce della stessa luna. La Mazzantini ironizza alla grande sull’universo femminile, senza peli e senza freni, dal sesso al matrimonio al femminismo. Ci infila un tacchino da cartoni animati e una analista barbona ex paziente dello psichiatrico, in una storia sbragata, a volte eccessiva, odorosa e puzzosa. Diverso da tutti gli altri romanzi della scrittrice può lasciare perplessi se non schifati, secondo me invece ha un suo perché anche se non lo consiglierei come primo approccio. Tre stelle e mezzo.
Manola di Margaret Mazzantini è un romanzo di circa 240 pagine alquanto insolito. Tratta di due donne, due gemelle “non monozigote” talmente diverse da rappresentare gli opposti archetipi della femminilità. Ortensia, spettrale e vestita sempre di nero, e Anemone, raggiante e coloratissima. Manola è il romanzo di due gemelle che si raccontano, in cui i vari racconti si intrecciano, si alternano, si completano. Tali racconti raffigurano una vera e propria rappresentazione-confessione della loro femminilità. Ma non solo. In realtà con il procedere della lettura si scoprirà che non si tratta di due identità distinte, ma di due facce della luna, i due volti dell’anima della donna. Mazzantini con questo romanzo mette in luce l’aspetto tragicomico della vita con una notevole ricchezza espressiva e con grande conoscenza dell’animo umano che viene completamente messo a nudo. È il primo romanzo che leggo della famosa autrice, sicuramente ne leggerò altri, ma questo non mi ha lasciato un segno indelebile, probabilmente non l’ho compreso a pieno. Non mi sento di dare più di 3 stelle.
Completamente diverso dalle altre opere di Margaret Mazzantini , è la storia di due gemelle Ortensia e Anemone che si raccontano a Manola, una fattucchiera che ascolta passivamente quasi fosse la loro valvola di sfogo per un flusso di coscienza senza fine.Le due gemelle ripercorrono la loro vita, dall'infanzia all'età adulta raccontando gli stessi episodi da due punti di vista opposti; Ortensia è infatti timida e terrorizzata dal mondo, Anemone al contrario è sfacciata e gioiosa. Le storie raccontate sono assurde e surreali ma trascinano in un vortice di sentimenti sempre più profondo e reale. La scrittura della Mazzantini è ancora una volta magistrale: alterna racconti di episodi a pensieri riguardo ad essi che non sembrano mai scontati.
Mah. Un libro stranissimo. Storia di 2 gemelle eterozigote apparentemente diversissime tra loro (in realtà non poi così tanto). A tratti caricaturale, quasi grottesco e con notevoli forzature. Ammetto che questo genere non rientra assolutamente tra i miei gusti, inoltre la Manola del titolo non si capisce bene chi dovrebbe rappresentare: una confidente? Una maga? Una sorta di deus ex machina? L'inconscio freudiano delle 2 gemelle? Onestamente, non ne consiglio la lettura.
una delle cose più surreali che abbia mai letto... La storia delle due gemelle, Anemone e Ortensia, mi ha fatto ridere, mi ha fatto riflettere, a volte mi ha anche disgustato... Tutto è portato all'esagerazione!!!
Non ce la facevo a chiudere il libro e smettere di leggere, è quella sorta di storia che ti colpisce così intimamente. È il primo libro di Margaret Mazzantini che io abbia mai letto e devo dire che sono affascinata dal suo stile! Pure domani vado in libreria a comprarne altri.
Grottesco, esilarante, assurdo, geniale, disgustoso. Un libro che ci lascia pensierosi, durante e dopo la lettura. Come se ci fosse qualcosa che ci sfugge, qualcosa che dovremmo capire ma che non stiamo capendo. Quel senso nascosto, quell'epifania che non arriva. Indescrivibile.
Simpaticissimo libro, due sorelle agli antipodi ma in realtà così simili e le loro avventure fin dalla tenera età! Lettura leggerissima e divertente. Bello bello
Lo si divora perché è scritto molto bene e vuoi capire dove andrà a parare, ma la storia è molto assurda e comunque anche sul finale a tratti incomprensibile. Una buona storia sul karma? La rivincita della sorella sfigata? Forse non ho ben capito l'obiettivo della racconto
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Leggero, profondo e stuzzicante. La condizione degenere della mente umana rende tutti labili e flebili. E' interessante analizzare come gli stessi avvenimenti acquistino diverse e conrtapposte sfumature nel racconto di diverse persone. E' vero che una stessa medaglia ha diverse facce, ma quale stiamo guardando?
Due sorelle, Ortensia ed Anemone, agli antipodi. Introversa e nera la prima, estroversa e spregiudicata nel sesso la seconda. I loro ruoli finiranno per invertirsi grazie all’interazione con Poldo. Un libro teatrale e divertente ma non ho capito chi è Manola (una specie di maga?)