Dopo essersi vista negare ingiustamente la meritata promozione, la giornalista Emma Fontana decide di fondare una rivista per donne, «Revolution». Ma proprio quando sta per essere eletta femminista dell’anno, Emma scopre che i suoi migliori amici l’hanno iscritta al reality show Chi vuol sposare un milionario? Per dieci giorni il giovane e ricchissimo Marco Bernardi ospiterà venti ragazze nella sua villa e sceglierà tra loro la sua fidanzata. All’inizio Emma è furiosa solo all’idea di dover competere per sedurre un maschilista fatto e finito, e parte per Como con l’obiettivo di approfittare della ghiotta occasione per screditare lo show. La sua missione si rivela però più ardua del previsto, a causa delle prove imbarazzanti, dell’atteggiamento sessista di Marco e delle concorrenti pronte a tutto pur di diventare la futura signora Bernardi. A complicare le cose ci si mette anche il fratello maggiore di Marco, Leonardo, tanto affascinante quanto sospettoso delle reali intenzioni di Emma. Mentre i suoi sentimenti nei confronti dei fratelli Bernardi si fanno ogni giorno più intricati, Emma si troverà a mettere in discussione certezze e pregiudizi: e se in fondo fosse lei stessa la sua avversaria più pericolosa?
3.5 Libro fresco, divertente, ironico, ideale per il periodo estivo. Sotto l'apparenza di un chick-lit, però, si celano temi attuali che fanno riflettere, come i siparietti che ogni giorno si vedono nei reality e la loro veridicità. Peccato per il numero eccessivo di pagine, davvero troppe! Soprattutto il corpo centrale del romanzo poteva essere snellito un bel po'.
Lo definiscono frizzante, non potrei essere più d'accordo. Scorrevolissimo, divertente e frizzante, in più tutto italiano ! Un chick lit di quelli che non leggevo da un bel po' di tempo, 4 stelle per la fluidità e la quantità di situazioni che si susseguono, di solito i chick lit sono molto più ristretti.
Quando ho necessità di staccare un po' dagli impegni, in genere, mi butto su piccole letture di poche ore solitamente appartenenti alla categoria dei romanzi rosa. Questa volta è toccato ad "Ho sposato un maschilista", un libricino in versione e-book che mi è costato davvero poco ed ho acquistato con interesse vista la miriade di recensioni positive a riguardo. Inoltre nei giorni in cui l'ho acquistato stavo concludendo alcune letture che trattavano tra le altre cose l'argomento del femminismo ed ho pensato "dai, sarà divertente leggere qualche romanzo rosa sull'argomento", così, giusto per testare - almeno credevo - una trama quantomeno un filino diversa dalle solite. Ma...e c'è il ma, purtroppo devo ammettere che sebbene tenti di dare una nuova prospettiva del femminismo all'interno del mondo dei romanzi rosa, il tutto è sviluppato esclusivamente attraverso un ammasso di luoghi comuni anche grossolanamente sviluppati.
La protagonista parte da una condizione di nazifemminismo alquanto malcelata, anzi è più corretto dire che lo nasconde solo a sé stessa, soprattutto a seguito di un certo episodio. Tutta la trama ruota attorno a lei che viene usata fino all'ultimo da una "Grande Sorella" (per la spinta dittatoriale indoviniamo pure dove ne ha preso spunto...un romanzo a caso: 1984), una nazifemminista da i tratti sociopatici, che cova in modo preoccupante un odio profondo per il genere maschile, nonostante ne abbia sposato un appartenente che, il libro sottolinea in un capitolo, ha mutato in una sorta di lacchè privo di personalità, bisogni e desideri. Insomma si leggono spesso frasi tipo: "le donne soggiogate dalla mentalità maschilista sono le più pericolose per le donne stesse", concetto "rivoluzionario" nel mondo dei romanzetti, un po' meno nel mio campo di studi, quindi sembra quasi essere un punto a favore del libro, salvo poi capire fin dall'inizio che sia Emma, la protagonista, che Veronica, la Grande Sorella, non sono altro che il peggior esemplare di donna pronta a muovere battaglia verso altre donne ed il genere maschile, senza nemmeno essere in grado di farsi un esame di coscienza. Le femministe del libro son tutte ritratte come psicopatiche, arcigne, prive di una vita sessuale soddisfacente che le incattivisce, che passano il tempo a nascondere il lato da amanti delle Soap Opera, dei programmi trash e dei bei sederi maschili. Sono tutte rigorosamente circondate da almeno un amico gay effeminato ed un'amica lesbica maschiaccio (che per quanto ho amato i personaggi di Alessio e di Giorgia, ci sono rimasta parecchio male nel vederli caratterizzati in modo caricaturale). I maschi etero? Tutti straricchi. Perché insomma, vuoi che la protagonista possa rimettere in dubbio la sua scala di valori pensandoci semplicemente su? Giammai, deve avere una spinta dall'esterno, che poi questa spinta arrivi da un bell'uomo con i soldi sinceramente me lo aspettavo, ma è proprio la "spinta dall'esterno" che mi lascia perplessa.
Per carità, forse sono io che mi sono rovinata l'aspetto "magico" di questa trama, con le mie letture e critiche sul femminismo puritano (quello che si scaglia contro gli uomini e le donne con i tacchi "perché complici", per intenderci), ma appunto il tipo di femminismo sottolineato all'interno della trama è più che altro tipico di culture come quella inglese od americana, mentre il femminismo tipico della nostra penisola e delle culture latine è molto meno aggressivo e sinceramente più rivolto alla parità (o almeno è quello che cerca di avvicinarsi di più), anche tra donne, sia che decidano di non vivere sui tacchi, che di viverci, sia che vogliano usare il proprio corpo per raggiungimenti, sia che non lo vogliano usare, eccetera. Insomma trovavo alcuni atteggiamenti e temi esposti all'interno del libro alquanto triti e ritriti, ma provenienti in più da una letteratura anglofona, più che di stampo italiano, quindi - per me - c'è più di qualcosa che cozza e stona, tanto da farmi arricciare continuamente il naso. È come se si fosse trasposta una storia americana, cambiandone semplicemente il nome dei personaggi e dei luoghi, ma senza adattare i comportamenti dei personaggi al contesto culturale di cui fanno parte.
Personalmente non mi è piaciuto particolarmente, sicuramente una lettura leggera, scritta abbastanza bene, ma più di una volta ho avuto l'impressione che intere parti fossero nate prendendo atrocemente spunto da altre trame. Probabilmente si tratta solo di un mio sentore, ma non me la sento di inserire questo libro nella lista di quelli che mi sono piaciuti.
This entire review has been hidden because of spoilers.
3.5 stelle La definirei la classica commedia romantica, piena zeppa di equivoci e di figure incresciose, con protagonisti particolari e costellata di personaggi secondari stellari. Ci sono tutti, la protagonista "nazifemminista", il protagonista maschile playboy incallito, l'amico gay e la sua compare fuori di testa, e ovviamente non potevano mancare la svampita e la carogna. Tutta questa baraonda di gente la rende una lettura scorrevole ed estremamente piacevole, a tratti addirittura esilarante, con un lieto fine da occhi a cuore ed una morale vera anche se leggermente scontata, perchè checchè se ne dica, per quanto noi donne siamo forti ed indipendenti, un pò sogniamo tutte un "ufficiale e gentiluomo" che venga a sollevarci e portarci di peso verso un futuro radioso.
"Qualcuno deve dare una lezione a quel donnaiolo da strapazzo e quel qualcuno sono io. Lo farò cadere ai miei piedi e poi gli spezzerò il cuore senza pietà. Marco Bernardi, hai appena firmato la tua condanna." . Salve Fenici, oggi vi parlo di Ho sposato un maschilista, la fantastica commedia romantica nata dalla penna di Joanne Bonny, con cui la Newton Compton Editori ha inaugurato il nuovo anno.
Credete di essere delle vere femministe? In questo romanzo ne conoscerete una con i fiocchi! Emma Fontana, di professione giornalista, è l’instancabile direttrice, nonché fondatrice, di Revolution. Convinta sostenitrice della parità dei sessi, grazie all’impegno mostrato per l’emancipazione femminile, Emma sta per essere eletta “Donna dell’Anno” dalle Sorelle, un importante gruppo di donne affermate che lottano contro la fallocrazia.
Ma cosa accade quando una sfegatata femminista, come la nostra protagonista, si ritrova costretta a partecipare ad un reality per conquistare il cuore di un milionario dongiovanni come Marco Bernardi? Ovviamente scintille! Soprattutto quando l’unico scopo per cui decide di partecipare è quello di umiliare pubblicamente il più misogino dei casanova e screditare tutte le partecipanti disposte a sacrificare la loro dignità di donne per accaparrarsi il più maschilista dei milionari.
Emma dovrà superare prove di ogni genere, per arrivare in finale e portare a termine il suo proposito. Fare innamorare il golden boy d’Italia, lo scapolo più desiderato del Paese, richiederà una dura lotta tra cuore e vendetta e per la nostra protagonista cercare di restare indifferente al fascino e all’animo di Marco non sarà poi così semplice…
Quando mi sveglio la capanna è illuminata dalla vivida luce del sole.
E al mio fianco è sdraiato l’errore più grande della mia vita.
Cosa accidenti avevo in mente?
Il nulla, è chiaro, ma in compenso avevo un incendio tra le gambe e questo è il risultato.
Sappiate solo che il lieto fine c’è, ma non è poi così scontato… Non intendo raccontarvi nulla di più, perché ciò che accade è il cuore e il punto di forza di questo romanzo.
Lo stile di Joanne Bonny mi ha conquistata. La sua scrittura è fluida e si lascia leggere con piacere, nonostante la notevole mole di pagine. Ho sorriso ad ogni pensiero di Emma e al modo originale in cui il suo personaggio è riuscito a superare tutte le assurde prove che i produttori del reality hanno escogitato per le concorrenti.
La costellazione di personaggi creati dall’autrice è fenomenale. Al di là dei protagonisti, non si riesce a non adorare Alessio e Giorgia, i due assistenti della nostra Emma. Non si può non affezionarsi alla dolce, seppur svampita, Titti e alla burbera Marica. Non si può non odiare Sabrina e il suo seguito di vipere ma, soprattutto, non si può non restare intrigate da un personaggio come quello di Leonardo Bernardi.
Non perdetevi quindi questa geniale commedia, che tra balli imbarazzanti, feste in piscina, prove “estreme” e battibecchi adorabili, vi ruberà sicuramente più di un sorriso. . Dada - per RFS
[Attenzione: non sono molto sicura di questa recensione, probabilmente la rivaluterò e cambierò cambierò in futuro.]
Non so dove iniziare ma riordinando un po’ le idee, forse, ci riesco... Personalmente non mi è piaciuto e non l'ho nemmeno finito, non ce la facevo. L’idea di una protagonista femminista mi piaceva, non è la solita protagonista sottomessa e così via, ed è anche realistica (non è una protagonista di chissà che bellezza, da quanto è scritto, ma carina, dalle forme giuste e col sedere un po’ cascato, umile) e, in sintesi, anche la trama generale, di base, è carina, ma è proprio com’è raccontata che proprio non è andata. Lo stile di scrittura è semplice e il libro, anche se di circa cinquecento pagine, si legge in un soffio, e la storia contiene delle incoerenze.
La protagonista, di nome Emma Fontana, è direttrice di una rivista femminista chiamata “Revolution”. Questa redazione ha circa due anni ma ha riscosso già molto successo in Italia, ma mi sorge un dubbio. Penso ci sia voluto un po’ di tempo per “costruire” da sola una redazione, cercare delle persone disposte a lavorare, eccetera... quindi penso ci siano voluti almeno mesi per sistemare tutte queste cose, personalmente non trovo molto credibile il fatto che sia diventato famoso in un annetto e qualche mese, ma questo dipende anche dalla rivista, che sia mensile, settimanale o non so. Pensiero mio, magari sbaglio.
C’è stata una frase che mi è saltato all’occhio tra i primi capitoli del libro che recita “Basta servizi di moda con giovani anoressiche.” Io non so se l’autrice sappia cos’è davvero l’anoressia, ma questa frase è davvero offensiva per chi ne è davvero affetto, scritta così con nonchalance. Ah, questo, dalle mie parti, si chiama body-shaming ed è poco femminista a parer mio da dire.
Tornando alla storia, la protagonista ha dei migliori amici che sono personaggi abbastanza stereotipati: Alessio - l’unico, e dico l'unico, uomo (gay) a lavorare per la redazione - e Giorgia, una donna lesbica assetata di sesso, fanno uno scherzo alla protagonista, che è poi obbligata ad andare ad un reality show sessista dove deve fare da spia per un reportage sulla verità dietro ai reality show maschilisti e così via (l’ho scritto comunque, non importa).
Durante le registrazioni dello show la nostra spia femminista Emma Fontana fa la conoscenza delle altre concorrenti. Le concorrenti sono scritte malissimo, sono fastidiose e surreali nei modi più incredibili. Forse questo tipo di persone esistono, ma l’autrice ha fatto in modo che tutte le concorrenti, tranne la protagonista, fossero le classiche sceme e, alcune, senza cervello, imbarazzanti, psicopatiche (anche certe femministe del libro), tutte stereotipatissime e così via. Titti, una delle concorrenti viene descritta come una donna rifatta da testa ai piedi (rifarsi o no è una scelta personale, non c’è nulla di male), con seni super prosperosi (ovviamente rifatti) e, per dire, priva di cervello (pensieri della protagonista “superficialità da oca di Titti”). Questa volta lo devo dire. Alcune frasi che la protagonista pensa mi sembrano un po’... poco carine e alcune situazioni mi fanno pensare "Cosa?". La maggior parte delle donne del libro pensano solo ai soldi, alla droga, al sesso e hanno le rotelle fuori posto, ma forse questo può anche starci.
So che questo libro è una commedia, ma è esagerato e non mi è piaciuto, anzi, direi addirittura che l’ho odiato. Lettura leggera che però ho trovato a tratti irritante. Quello che ho scritto penso basti, comunque sia, non voglio aggiungere altro.
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"Ho sposato un maschilista" è una commedia romantica divertente e con una trama fuori dal comune. Emma ha sempre lottato per far sì che le donne vengano considerate al pari degli uomini in un mondo, purtroppo, ancora troppo maschilista. Proprio nel momento in cui uno dei suoi più grandi sogni sta per prendere forma, viene contatta dalla redazione di un reality in cui venti giovani ragazze devono gareggiare per conquistare lo scapolo d'oro italiano: Marco Berardi. Bello da far paura, ricco sfondato e a capo dell'azienda di famiglia, il bel don Giovanni ha deciso di trovare moglie per dare un motivo in più al padre di fidarsi di lui. E con Emma tra le partecipanti, questo compito non gli sarà particolarmente facile. Ho adorato questo romanzo, è scritto in maniera semplice, ma con un'ironia ed uno studio della trama che trovo difficile non innamorarmici. La lettura scorre in maniera piacevole e, durante l'avanzamento delle pagine, la curiosità del lettore cresce sempre più. L'autrice ha fatto un ottimo lavoro con tutti i personaggi presenti nel libro, disegnandoli nella mente del lettore in maniera precisa e inequivocabile. Ho adorato Emma che, nonostante la situazione a suo sfavore, è riuscita a rimanere coerente con le sue idee, cercando di educare e di far riflettere ogni suo interlocutore sul ruolo che il sessismo ricopre nella società odierna e ottenendo, delle volte, anche dei risultati positivi. Consiglio vivamente questa lettura che, oltre a divertirvi da pazzi, vi farà riflettere su quello che ci circonda…
Questo libro è stato puro stupore. Anzitutto parliamo di un chicklit e non di una commedia romantica. La comicità è presente in ogni capitolo, ma alla base non c’è la storia d’amore. C’è la maturazione della protagonista e l’analisi di un argomento molto serio.
Emma è stata discriminata per essere donna, così fonda la rivista Revolution e diventa una femminista rigidissima. Il mondo è maschilista e lei vuole offrire sopporto alle donne messe da parte perché giudicate inferiori. Il suo cammino all’interno del programma “Chi vuol sposare un milionario” comincia con un piano ben preciso e si conclude con una grande presa di coscienza. Emma è stata una bellissima protagonista. Partita con propositi nobili, si ritrova in una situazione uguale e diversa al tempo stesso a quella che aveva immaginato. Fra superficialità, inganni, maschere ben costruite, dispetti anche molto pesanti, entra a contatto con realtà diverse che fanno maturare la sua visione un po’ troppo estremista.
Fra le tante cose che mi hanno stupita c’è il personaggio di [...]
Ciao readers, Per iniziare l'anno mi sono dedicata ad una lettura frizzante: “Ho sposato un maschilista” di Joanne Bonny, edito Newton Compton editori.
Emma Fontana vive sulla sua pelle la discriminazione che affligge noi donne sul posto di lavoro, tra cui non essere presa in considerazione per una promozione perché è donna. Essendo una femminista convinta, molla tutto e inizia la sua sua attività per dimostrare che una donna può fare ciò che fa un uomo. È proprio il suo femminismo che allontana tutti gli uomini, per questo i suoi due collaboratori, nonché amici, la iscrivono ad un reality in cui dovrà conquistare un milionario. Per sua sfortuna viene scelta e deve così provare a tirarsene fuori, perché questo programma va contro tutto ciò in cui crede. Peccato che la penale sia troppo alta e non le resta altro che partecipare. Il capo di un gruppo di femministe le propone di non rinunciare ma, anzi, di vincere e umiliare il milionario come esempio per tutti i maschilisti. Per vincere dovrà omologarsi alle altre donne senza rivendicare i suoi diritti. Riuscirà a tenere a bada la sua lingua?
Emma è una donna in carriera e sotto molti aspetti condivido i suoi pensieri sulle donne, mentre in altri li ho trovati troppo esagerati. È vero che siamo alla stregua degli uomini, ma se ci lasciamo coccolare non significa per forza sottometterci. Quando dal nulla si crea da sola dimostra che anche una donna può ottenere ottimi risultati. Se all'inizio del libro vediamo che è forte e indipendente, dall'inizio del reality ci toccherà leggere di come si debba trattenere per conquistare il bel milionario Marco. Lui ha assolutamente degli atteggiamenti sessisti e ammetto che io per prima avrei rinunciato a lui dal primo momento, nonostante la bellezza. Mentre finge di essere qualcun'altra per conquistare il milionario, flirta senza volerlo con il fratello maggiore di Marco, con il quale scopre di avere sempre più affinità. Specialmente perché lui sembra non trattare le donne come oggetti. Si direbbe che in un caso o in un altro potrebbe davvero innamorarsi di un milionario. Marco è un ragazzo che passa da una donna all’altra. Ama la bella vita ma non le responsabilità di cui si carica il suo fratellone. Durante il reality non disdegna umiliare le sue corteggiatrici con prove stupide e spesso denigratorie. Non posso assolutamente dirvi altro, però, altrimenti vi perdereste il divertimento. È meglio che lo conosciate man mano come ho fatto io. Assisteremo a teatrini in cui Emma gareggerà con le altre ragazze per avere le "attenzioni" di Marco e vi assicuro che ci sarà da ridere. L'autrice è molto brava a mantenere un ritmo incalzante e specialmente a deviare e sorprendere il lettore. Posso assicurarvi che non mi sarei mai aspettata il finale, mi ha felicemente shockato. Non perdetevi questo gioiellino perché vi farà ridere, vi farà riflettere, vi farà innamorare e vi insegnerà che un libro non si giudica mai dalla copertina. Buona lettura.
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Non lasciatevi ingannare dal nome, l’autrice è italianissima e ci permette di iniziare (per me finire) l’anno col botto. Una femminista convinta. Un milionario maschilista (o forse no…). Un reality televisivo che più trash non si può (ma forse, allo stato attuale, probabilmente lo guarderei anch'io!) e una competizione all'ultimo sangue per contendersi il cuore del suddetto milionario. Questi gli elementi che fanno di questo romanzo una commedia romantica coi contro fiocchi. Riuscite a percepire l’elettricità e l’eccitazione nell’aria? Il romanzo, abbastanza lunghetto per essere un comedy, si svolge nella splendida cornice del lago di Como, dove le venti ragazze si sfideranno per arrivare in finale. Alla fine solo una rimarrà, solo una fortunata indosserà un vero anello di fidanzamento. E lasciate che ve lo dica, queste donne non si faranno scrupoli per entrare nelle grazie del bel Marco Bernardi. Tra di esse c’è Emma, la nostra protagonista, ma i suoi propositi sono diversi da tutte le altre e non proprio ammirevoli. Emma è una femminista nata, ha creato dal nulla (con un piccolo aiutino…) una rivista tutta al femminile, attirando l’attenzione del “movimento” femminista italiano e di una certa Grande Sorella che lei stima per essere un pilastro della comunità femminista. Una donna come lei non parteciperebbe mai a un programma sessista e denigrante come Chi vuol sposare un milionario?, ma lo zampino degli amici cambieranno le carte in tavola. Decide allora di partecipare allo show e vincerlo per poi screditarlo in diretta nazionale, il reality e il bel milionario che però non è davvero come appare. Le cose si complicano poi quando sentimenti sempre più confusi si insinuano nella sua testa e nel suo cuore. Quel programma che tanto disprezzava potrebbe per sempre cambiare la sua vita e far vacillare le sue convinzioni. Continua a leggere la recensione su: CrazyForRomance
Avevo tanto sentito parlare bene di questo romanzo e devo dire che nel complesso non sono rimasta affatto delusa.
La trama è sotto certi punti di vista abbastanza scontata, sin da subito si può già immaginare che cosa succederà e come finirà. Certo è che moltissime delle cose che succedono durante il romanzo uno non riesce ad immaginarsele, perché si tratta di scene al limite del surreale, che agli occhi del lettore risultano davvero buffe. Non scherzo, ho passato l’intero romanzo con le lacrime agli occhi ed il mal di pancia, ma tutto questo a causa del troppo ridere! Il romanzo è costituito da continui siparietti esilaranti e battute dei due protagonisti che fanno sì che 500 e passa pagine di libro scorrano via fin troppo velocemente, ritrovandosi dopo poche ore di lettura a chiedersi è già finito? No, perché io voglio ridere ancora!. Che poi è il motivo per cui cinque minuti dopo stai comprando altro di questa autrice… Ma allo stesso tempo questo romanzo affronta anche delle tematiche serie, arrivando a dimostrare come l’apparenza, il più delle volte, inganni, e che non bisogna giudicare gli altri troppo presto, nonostante sia un difetto che tutti abbiamo ed un errore che tutti compiamo, anche chi pensa di essere al di sopra di queste cose. Inoltre mi è piaciuta molto la critica alle femministe fin un po’ troppo convinte, perché sono la prima a dire che anche in quel senso il troppo stroppia.
Per quel che riguarda i personaggi, devo dire che mi è piaciuta molto la loro evoluzione. Inizialmente, infatti, riuscivo a mandarli a mala pena giù, Emma in particolar modo in alcune scene mi piaceva moltissimo, in altri momenti non riuscivo proprio a sopportarla. Andando avanti, però, sono riuscita a comprenderli meglio, dato che hanno dimostrato il loro vero io, per cui arrivata a fine romanzo ero ormai completamente conquistata sia da Emma che da Marco.
Nel complesso, quindi, un libro molto carino e davvero divertente. Un consiglio da amica: non mettetevi a leggerlo in pubblico se non volete essere scambiate per delle pazze psichiatriche che si ritrovano a ridere come delle matte da sole!
Questo libro mi ha subito incuriosito, sia per la copertina che per la trama e così mi sono buttata e l'ho comprato.. Devo ammettere che mi è piaciuto molto, l'ho trovato divertente e scorrevole, e si legge d'un fiato. Il punto di forza è sicuramente l'ironia che serpeggia per tutto il libro, in certi punti avevo le lacrime agli occhi. Ma non è solo divertente, non è solo farci sorridere il fine ultimo, o farci comprendere come alle volte l'apparenza inganni, ma anche (e soprattutto) ci insegna che si deve sempre portare rispetto per chi è diverso da noi, o che non la pensa come noi. Marco, il protagonista, è un uomo che si ritrova con un'etichetta appiccicata da cui fatica a staccarsi, vive nell'ombra del padre e del fratello maggiore, e nel complesso l'ho trovato adorabile anche se ogni tanto gli avrei dato una tiratina d'orecchi. Emma, la protagonista, invece mi ha fatto provare sensazioni contraddittorie, un momento l'avrei abbracciata, il momento dopo avrei voluto darle uno scrollone.E' una donna forte (all'apparenza) che è riuscita a realizzare il suo sogno con le sue sole forze, ma il suo eccesso di femminismo a volte mi ha fatto storcere il naso. I personaggi secondari sono molto ben caratterizzati, sia il fratello maggiore di Marco, Leonardo, che le altre partecipanti allo show. Concludo consigliando il libro se si ha voglia di un libro leggero ma non privo di contenuti.
Emma è una femminista convinta che lotta contro quei maschi beceri ed ignoranti e sta per ricevere la nomina più importante dell'anno nel mondoinco dell'editoria femminile. I suoi due migliori amici però la iscrivono ad un programma che di femminista non ha proprio nulla, anzi, venti concorrenti dovranno sfidarsi per diventare la moglie del famoso miliardario Marco Bernardi. Emma viene scelta per partecipare al programma al quale lei non vuole affatto partecipare ma la Grande Sorella,a capo dell'associazione che premierà Emma, le chiede di ripensarci e partecipare allo show per poi scriverne un reportage e screditare non solo Marco ma anche tutte quelle donne che vanno contro il loro stesso sesso. In un turbinio di incomprensioni, malintesi e fraintendimenti scopriremo il percorso di Emma durante la gara contro delle vere stronze fino al grande finale.
Questo libro l'ho acquistato per fortuito caso, grazie ad un'offerta. Il titolo mi aveva incuriosita e la quarta di copertina declamava quanto fosse ironico, divertente e la rivelazione dell'anno. Non potrei che essere più d'accordo! Un libro fresco, sbarazzino e perché no dai consueti tratti da commediola rosa. Lo consiglierei alle femministe incallite perché oltre a farvi ridere fino alle lacrime, alla fine c'è una morale che affronta il tema femminismo e la parità dei sessi da cui c'è da imparare. 4.5
Libro carino e divertente, anche se avrei preferito meno situazioni alle volte assurde e meno "caciara" in generale. Per il resto si lascia leggere nonostante le 512 potrebbero scoraggiare.
Divertente, buffo, ironico, coinvolgente. Ho letto questo libro in pochissimi giorni e nonostante fossi un pò scettica all'inizio, è stata una lettura davvero piacevole. Il romanzo perfetto da leggere d'estate sotto l'ombrellone.
First reaction: "It is so bad, I wanna give you a zero. But that's not possible, so I give you a one". Un libro terribile: personaggi piatti, costruiti per far si che facciano risaltare la protagonista (si è tipo autoproclamata la Giovanna d'Arco dei poveri, ma tipo: chi te l'ha chiesto? Chittesencula?); trama molto traballante, colpi di scena terribili, ma la parte peggiore: LA PARTE PEGGIORE, VI PREGO TRATTENETEMI PERCHÈ SENNÒ FAMO DANNI. Talmente tanti luoghi comuni, concetti omofobi, islamofobi, slutshaming, white saviorism, classismo, C'È TUTTO AMICI, TUTTO A METÀ PREZZO. E come se tutto questo non bastasse è pieno zeppo di affermazioni che si vogliono far passare per femministe, ma sono di un sessismo unico, che il patriarcato stesso a confronto sembra Simone de Beauvoir, e non me ne frega nulla se alla fine fa il discorsetto carino, se per tutto il libro c'è solo questo. Non so chi sia peggio tra Emma, la libfem per eccellenza, o Veronica (aka Grande Puffa di sta cippa lippa), la vera nazifemminista e cattiva della storia. Avevo già dei dubbi quando l'ho iniziato, ma comunque volevo una storia carina e leggera da leggere in sessione. E invece mi trovo davanti sto obrobrio, che non sono riuscita a non finire, per il solo fatto che sono una perfettina del cacchio e detesto lasciare le cose a metà, anche quando dovrei farlo. Assolutamente bocciato, e vi assicuro che questo NON è femminismo (nemmeno il discorsetto paraculo finale).
Era da tanto, tantissimo tempo che non ridevo così con un libro. Romantico, divertentissimo e pungente... insomma, una lettura fantastica...un po' lunghetta, ma fantastica. Ecco a voi la mia recensione completa, scritta per il blog di LIBRI E SOGNALIBRI:
“Qualcuno deve dare una lezione a quel donnaiolo da strapazzo e quel qualcuno sono io. Lo farò cadere ai miei pedi e poi gli spezzerò il cuore senza pietà. Marco Bernardi, hai appena firmato la tua condanna.”
La protagonista è una donna in gamba cresciuta con il forte desiderio di diventare una giornalista. Ha lavorato sodo e con fermezza per conquistare il suo obiettivo, ma quando le viene vista negare la promozione, la giornalista deve fare i conti con la realtà. Un mondo dove il sessismo contro le donne è prepotente e discriminatorio, ma per farvi capire meglio cosa fa scattare la rivalsa a Emma Fontana vi faccio leggere un breve estratto di risposta da parte del suo capo:
«Il tuo anulare è nudo, ma ancora per quanto?... Nessuna che si sogna di avere figli, inorridite al pensiero al solo pensiero, e poi guarda caso rimanete tutte gravide nei momenti meno opportuni. Hai idea di quanto ci rimetta la rivista?»
Vi lascio immaginare il proseguo della risposta, e analizzare come vi sareste sentite voi dopo un’affermazione tale per una donna capace, competente e dedita a garantire la stessa affidabilità di un collega maschio. Emma Fontana è talmente pertinace che si rimbocca le maniche diventando in soli due anni la fondatrice di “Revolution”, una rivista che dà voce alle donne. Un successo dal sapore amare se pensiamo che in questo arco ti tempo Emma ha una vita sentimentale insussistente. Complici Alessio e Giorgia i suoi amici e colleghi fidati, si trova incastrata per partecipare a un Reality Show “Chi vuol sposare un milionario”, proprio Emma femminista convinta! Non potendosi tirare indietro e convinta dalla Grande Sorella, il guru del femminismo che considera leggenda vivente, decide di partecipare per trarre vantaggio a favore della sua rivista. La narrazione vi coinvolgerà come spettatori attenti come se foste comodamente davanti la tv a guardare uno show in diretta. Sul trono il maschilista Marco Bernardi. Sexy, ricco e sfacciatamente attraente. Dall’altra parte venti pretendenti, bellissime, esuberanti e sfacciate che agiscono a suon di gomitate pur di contendersi bel milionario. Non mancheranno colpi di scena, sfide e tanta ironia da spronarvi a voltare velocemente le pagine
“Non fissarlo, Emma, non fissarlo. Concentrati sulle telecamere che ti circondano. È tutto finto, tutta una messinscena, è solo televisione di bassa... Dio, se è figo, però! Ma è anche un maschilista, ricordatelo. È un becero dongiovanni che cambia le donne come calzini e non ha alcuna considerazione di loro. Quindi al diavolo quei bicipiti così muscolosi, quegli addominali scolpiti è quel pacco mastodontico... No, meglio non pensare al pacco!”
Questa commedia mostra anche i retroscena di situazioni che solitamente non vediamo nelle varie trasmissioni. L’autrice ci fa riflettere su quante volte le apparenze possano ingannare, ma anche contrariamente confermare alcune personalità femminili. Certo è che Emma avrà una lezione di vita e di approfondimento, laddove la convinzione è un filo sottile tra la ragione e il cuore, giudicando da una diversa prospettiva. Un bel romanzo che vi appassionerà e vi regalerà una lettura piacevole e divertente.
𝘉𝘶𝘵 𝘧𝘪𝘳𝘴𝘵, un aneddoto che mi lega tutt'ora a questa storia: l'avevo scoperta ben cinque anni fa — anno più, anno meno — quando era ancora disponibile su Wattpad.
È stato l'anno più brutto della mia vita, l'anno in cui son nati dei “problemi” abbastanza spiacevoli e da cui credevo non poter mai più uscire, l'anno che vorrei semplicemente dimenticare per sempre.
Eppure, in mezzo a tutta quella negatività, e ai tempi in cui ero ancora un'assidua lettrice sulla piattaforma, sbucò dal nulla questo titolo. Diverso, all'epoca. L'avevo iniziato a leggere per curiosità, vista la trama simpatica e accattivante, e da lì non l'ho più mollata. In quel periodo buio, questa storia mi aveva aiutata a non pensare a nulla.
Anzi, aveva fatto molto di più: mi aveva fatta ridere.
𝘙𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦.
In generale, lasciarmi travolgere da una risata di pancia durante una lettura mi è difficile. E se il chick-lit non è uno di quei generi per cui impazzisco è (purtroppo) anche per questo: difficilmente rido. Vuoi perché in alcuni romanzi le battute le ritengo già sentite, oppure di cattivo gusto, o peggio: imbarazzanti. Ma c'è da dire che io ho un senso dell'umorismo un po'... lunatico. Dipende da molti fattori.
Ma questa storia è un'eccezione.
(Autrice, se mai leggerai, tra le righe di questa recensione si nasconde un enorme 𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘦).
“Ho sposato un maschilista” si appoggia all'ironia per donare interessanti spunti di riflessione su una tematica dolorosamente attuale: i diritti sulle donne, i movimenti femministi, l'emancipazione femminile, la parità dei sessi non ancora del tutto raggiunta, le ingiustizie sul posto di lavoro.
Emma, dopo essersi licenziata dal vecchio impiego da giornalista (sempre a causa di ingiustizie che si basano su favoritismi di natura sessista del datore di lavoro), decide di vendicarsi a modo suo, mettendo in piedi un giornale dove ne è a capo, in cui la 𝘮𝘪𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯 si fonda su riviste che elogiano donne importanti e che appoggiano la loro causa.
L'indipendenza è un valore a cui Emma si aggrappa con le unghie e i denti, e da quando ha deciso categoricamente di non farsi più mettere i piedi in testa da un uomo, ne hanno risentito le sue relazioni, poiché ha iniziato a... esagerare un po': non vuole che le venga aperta la portiera, che le venga avvicinata la sedia a tavola, che venga chiamata “signorina”, etc. Piccolezze, ma che per due anni le hanno impedito di lasciarsi andare, dimenticando come ci si possa sentire a essere “coccolate”.
Si ringraziano i colleghi che hanno avuto l'idea di iscriverla a un programma trash (e che, nella vita reale, avrei guardato subito).
Marco Bernardi, lo scapolo più ambito d'Italia e con un conto corrente che supera i sei zeri, per fare un favore a suo padre vuole scegliere moglie tramite tal programma.
A Emma basta un'occhiata (e il suo fiuto da giornalista incallita) per capire che è l'esempio lampante di uomo che distrugge i suoi valori: un affascinante maschilista, figlio di papà e del patriarcato.
Invece, durante i dieci giorni di riprese, capirà ben altre cose sul suo conto, cose esulate dalle telecamere e dalla facciata che mostra sui social. Cose che avranno persino modo di farla riflettere su se stessa.
Innanzitutto non mi aspettavo di infilarmi in uno pseudo-triangolo amoroso e uscirne illesa. Non sono una di quelle che demonizza il 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘦 a prescindere, specie se me ne trovo davanti uno fatto decentemente: l'autrice, ammettiamolo, ha giocato sporco inserendo il fascino austero del fratello maggiore di Marco. Leonardo è un uomo di sani princ𝗂̀pi, dà una grande importanza al lavoro, responsabilizzato sin da quando la mamma è venuta a mancare.
Perciò, Leonardo non può fare a meno di tenere d'occhio il fratello minore durante le riprese del programma, studiando da vicino le donne che hanno partecipato, proteggendolo da eventuali arrampicatrici sociali o, comunque, da coloro laddove ci sarebbero alte probabilità che gli spezzino il cuore (come già era capitato in passato).
Imbattendosi in Emma fiuta qualcosa di insolito (per non fare spoiler non dirò come mai abbia deciso di partecipare comunque al programma) e lei capisce di dover scegliere le sue carte con attenzione.
So che sarò un po' una voce fuori dal coro, ma ribadisco ciò che pensavo ai tempi di Wattpad: loro due, insieme, non mi dispiacciono per niente. È stato complesso decidere per chi par𝗍eggiare. (A una certa mi sarei buttata tra i due fratelli e basta).
La chimica c'è, ed è pure bella, intrigante, lui poi interessante (ok, ammetto che gli uomini freddi in giacca e cravatta giocano facile con me), e con lei ce lo vedevo tanto per 𝗀𝗅𝗂 𝗂𝖽𝖾𝖺𝗅𝗂 in comune (la lettura è stata caratterizzata da momenti in cui fangirlavo come una stupida dodicenne).
Ma ho capito come mai la scelta (immagino ardua pure per l'autrice) sia caduta sull'altro Bernardi. Marco rompe le apparenze che vede Emma con una personalità inaspettatamente sfaccettata, 𝗌𝖼𝗁𝗂𝖺𝖼𝖼𝗂𝖺𝗍𝗈 𝖽𝖺𝗅���e insicurezze del figlio minore che si sente un pesce fuor d'acqua in un clima dove prevale un forte senso di “responsabilità”. Senza contare del background per cui, boh, io lì a fremere di abbracciarlo e avvolgerlo in una coperta calda.
Niente di eccezionale 𝗈 𝗌𝗍𝗋𝗎𝗀𝗀𝖾𝗇𝗍𝖾, certo, ma ha fatto sì che ai miei occhi fosse più 𝘷𝘦𝘳𝘰 e meno lo stereotipo 𝘮𝘢𝘤𝘩𝘰 venerato dalla corrente mediatica. Insomma, immaginarlo come un ragazzino timido, con il busto a combattere la scoliosi, e con questa profonda passione per Stephen Hawking e il mondo delle stelle trasmessa dalla madre, me l'ha fatto voler bene.
Collegato a questo, una cosa che ho trovato proprio 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘢 e coerente, è questo suo tratto “timido” che, nonostante lo nasconda con una facciata sì bastarda e sicura di sé, Emma riesce a intravederla lo stesso, anche se ciò accad𝖾 di rado.
Altra cosa che è fonte di apprezzamento, è come i personaggi non siano dei santi; nessuno ha ragione e nessuno ha torto, ma soprattutto, nessuno è perfetto. Anche Leonardo ha i suoi nei, come lo ha il suo matrimonio altalenante, sua moglie, la Grande Sorella, Marco, Emma stessa. Insomma, alternare le scelte su chi avrei voluto prendere a schiaffi ha contribuito a rendere più divertente la lettura.
Lezione importante che viene spesso ricalcata è che — a dispetto dei princìpi errati a cui si aggrappa la Grande Sorella — il femminismo non ha come scopo quello di prevaricare sull'altro sesso, sebbene di base ci sia un grosso desiderio di riscatto, ma di equilibrare la bilancia dei diritti, aiutarsi, sostenersi, e non 𝘢𝘧𝘧𝘰𝘴𝘴𝘢𝘳𝘦.
E questo discorso non vale solo fra uomo e donna, ma anche fra donna e donna: il programma a cui partecipa Emma non solo ha il compito di fare da sfondo all'intera storia, ma ha anche quello di fare da perfetto 𝘦𝘴𝘤𝘢𝘮𝘰𝘵𝘢𝘨𝘦 per parlare della competizione che nasce fra noi donne, su come il supporto fra di noi, spesso e volentieri, non esiste, e viene surclassato da vendette subdole, insulti sessisti.
E vorrei aggiungere che ciò non accade solo quando di mezzo c'è l'uomo più ambito d'Italia, ma anche per molto, 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 meno.
Il che è triste, e fa riflettere.
Fortunatamente, fra quella tor𝗆𝖺 di concorrenti, Emma ha modo di conoscere due ragazze che le faranno ricredere sul genere di partecipanti di un simile reality.
Apprezzate.
E a Titti voglio bene.
Non c'è molto approfondimento sugli altri personaggi secondari, è vero, ma qui non mi ha disturbata, 𝗁𝖺 𝗌𝖾𝗇𝗌𝗈; focalizzarsi sugli altri non avrebbe giovato alla trama.
Capitoli che mi hanno fatta volare altissimo: il Fruttolo™ e la sessione di paracadutismo.
Capitoli che, invece, mi hanno fatta sospirare: l'ultimo appuntamento con Marco (ma sì, pure il finale) e il giro nel labirinto con Leo. (Sono banale? Sì. Me ne frega qualcosa? No. Continuo a ridere per la sciata spericolata di Emma? Ovvio).
Dovrebbe essere chiaro: è un libro che suggerisco volentieri 𝖺 chi, una volta tanto, vorrebbe staccare la spina dalle letture complesse e dedicarsi a qualcosa di più leggero, 𝖽𝖺𝗏𝗏𝖾𝗋𝗈 divertente, ma soprattutto scritto da una penna 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘢𝘱𝘦𝘷𝘰𝘭𝘦. E non c'è cosa più bella 𝗂𝗇 𝗎𝗇 𝗅𝗂𝖻𝗋𝗈: 𝗅'𝗂𝗇𝖿𝗈𝗋𝗆𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾, sapere cosa si sta scrivendo.
(Domanda: Leonardo 𝗁𝖺 𝖽𝗂𝗏𝗈𝗋𝗓𝗂𝖺𝗍𝗈? Chiedo per un'amica).
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Il mio voto non poteva che essere 5⭐/5!! Ho divorato questo libro in meno di una settimana (mio record in periodo scolastico) e dire che l'ho amato è dire poco! Questa storia mi ha coinvolta totalmente, mi ha fatta sbellicare dalle risate, mi ha fatta innamorare, mi ha fatta arrabbiare. Mi sono immedesimata completamente nelle avventure e disavventure di Emma, la nostra protagonista, una giornalista e femminista affermata che è stata iscritta per scherzo al programma "Chi vuol sposare un milionario?", in cui dovrà fare appello a tutte le sue qualità migliori per conquistare il bel Marco Bernardi,considerato però da tutti come un incallito maschilista. I colpi di scena di certo non sono mancati, vista la costante competizione tra le concorrenti, che cercano di attirare l'attenzione di Marco in tutti i modi possibili, meschini e non. Poi c'è, cosa si può dire di Marco? È il classico bel ragazzo che tutte noi desideriamo, tutto sorrisi, sguardi penetranti e addominali scolpiti. Sarà davvero l'incallito playboy che tutti pensano, o sotto quella maschera si cela qualcos'altro? Se volete scoprirlo, leggetelo anche voi, non ve ne pentirete : la storia è coinvolgente al massimo, frizzante, frivola, piena di avventure e colpi di scena... Insomma, è una commedia tutta al femminile, da cui è difficile staccarsene una volta aver sfogliato l'ultima pagina, e che vi farà divertire un sacco, ve l'assicuro! Era proprio quello di cui avevo bisogno dopo un periodo di letture un po' "pesanti", lunghe e dalla narrazione lenta e descrittiva, e leggere questo libro è stato un toccasana. Se anche voi vi trovate in questa situazione, nel blocco del lettore o semplicemente avete bisogno di leggere qualcosa di frivolo e leggero, questo è il libro che fa per voi! Tra l'altro sullo sfondo viene trattata una tematica che non potrebbe essere più attuale, cioè quello del femminismo, della discriminazione nei confronti delle donne, alle quali, detto grossolanamente, non viene neppure riconosciuta una promozione lavorativa per il semplice fatto di avere delle ovaie. Infatti, è di fronte a questa situazione che Emma decide all'inizio del libro (non è spoiler) di licenziarsi e di fondare una sua rivista, "Revolution". Ma questo libro è veramente perfetto o ha qualche pecca? Ahimè, una pecca ce l'ha, anche se io non l'ho trovata poi così tanto grave, cioè vi spiego meglio : nel corso del libro ho trovato diversi errori grammaticali riguardanti per esempio l'accordo tra il soggetto e la coniugazione del verbo (es veloce : "Lei chiamai"). Non sono stati d'intralcio alla comprensione della lettura, ma hanno dato un po' fastidio quello si 😅 Anche perché pensi : "cavolo, che libro bellissimo che è!" e poi incappi in cose come queste! Sicuramente non è stato revisionato a dovere questo libro. Tuttavia nonostante ciò non mi sento di penalizzarlo, perché la storia mi è piaciuta da morire, e le 5 stelle per me quanto a contenuto sono più che meritate 😊❤️
Emma Fontana, aspirante giornalista vede sfumare la sua promozione solo perché “Donna”. Ora detto tra noi, se siete aspiranti donne in carriera e lavorate 20 ore al giorno sgobbando più di chiunque altro, anche io mi sentirei indignata con una scusa del genere.
“La osservo interdetta. Cos’ha la mia mano che non va? «Il tuo anulare è nudo, ma ancora per quanto? Sei una bella ragazza di ventisette anni, non ci vorrà molto perché qualcuno infili un anello di fidanzamento a quel dito. Questo significa che tra minimo un paio d’anni sfornerai il primo pupo, al quale magari seguiranno il secondo e il terzo. Sono situazioni che non possiamo permetterci, «Record» ha bisogno di inviati sempre attivi e al servizio della rivista. “
Ma la nostra Emma fervente e convinta femminista si rimbocca le maniche e fonda senza aspettare oltre, una rivista tutta al femminile, “Revolution”, per dare voce a tutte quelle donne che si sentono vessate sul posto di lavoro. Dopo due anni dal lancio della sua attività e proprio quando in ballo c’è la sua nomina all’ambito titolo “donna dell’anno”, i suoi migliori amici, un gay pazzo e una lesbica incallita, decidono in preda all’alcool, di iscriverla al più famoso reality show “chi vuole sposare un milionario” dove insieme ad altre 20 ragazze, dovrà mettersi in mostra per conquistare il cuore del milionario e playboy incallito Marco Bernardi. Ve la immaginate la nostra protagonista tutta d’un pezzo e con un velatissimo risentimento verso il genere maschile, a duellare con delle sciacquette superando prove in costume, gare pazze sugli sci e balli proibiti mettendo in mostra il suo corpo? La risposta è scontata, vi sembrerà di stare sulle montagne russe dalla prima all’ultima pagina.
Con l’assurda convinzione di partecipare per smascherare pubblicamente il più misogino degli esemplari di maschio alfa, Emma intraprende questa avventura portando con sé un orgoglio smisurato, ma non si aspetta minimamente che lo scapolo più desiderato del paese nasconda un fisico da adone e uno charme d’altri tempi e per lei, che non fa sesso da due anni, sarà un arduo compito riuscire a mantenere ben saldo l’obiettivo.
“Qualcuno deve dare una lezione a quel donnaiolo da strapazzo e quel qualcuno sono io. Lo farò cadere ai miei piedi e poi gli spezzerò il cuore senza pietà. Marco Bernardi, hai appena firmato la tua condanna.”
Ho sposato un milionario è una storia assurda e divertente, da leggere d'un fiato. La scrittura di Joanne è leggera e fluida e ti intrappola nelle sue descrizioni e nelle bellissime riflessioni sulla parità dei sessi, oltre che riuscire sempre a farti ridere con eleganza e ironia. Certo, un particolare negativo c'è ed è la lunghezza del romanzo, a mio avviso troppo – troppo! – prolisso per essere un chick-lit. Il finale, mi ha lasciato a bocca aperta, sebbene fosse prevedibile il lieto fine non ho potuto fare a meno di lanciare uno strillo di gioia. L'unica pecca è che la scena finale e risolutiva di tutto il romanzo risulta un po' breve per quella che è la lunghezza del libro, sembra quasi affrettato e forse avrei preferito più fretta nel raccontare il programma televisivo e una conclusione più lunga e dettagliata. I personaggi sono originali, divertenti, veri, quasi tridimensionali. Emma è una ragazza rigida che ce la mette tutta per non lasciarsi andare e rimanere fedele ai suoi principi, ho amato l'evoluzione del suo personaggio, soprattutto negli ultimi capitoli dove viene alla luce la differenza tra l'essere femministe ed essere nazi-invasate. Marco è un personaggio con davvero tantissime sfaccettature, il suo passato e le delusioni l'hanno reso lo sbruffone che è oggi, ma presto si fa chiaro il fatto che sia solo una maschera e che sotto si nasconda una persona dolce, premurosa e caritatevole. Leonardo, invece, è più nebuloso rispetto al fratello, le sue azioni e motivazioni non sono sempre limpide e il lettore deve unire i punti e colmare gli spazi vuoti per capirlo davvero. Il mio preferito, però, resta senza dubbio Titti. Sebbene sia lo stereotipo della soubrette col seno rifatto e il Q.I. di una marmotta in letargo, non si può non amarla. Tutto il lei è genuino, spensierato e sotto il trucco e i vestitini succinti si nasconde una ragazza davvero dolce, pronta a cambiare. Consiglio questo libro a chi ha bisogno di una pausa (magari un po' lunga) per staccare i pensieri e farsi qualche risata, a chi cerca romanticismo e dolcezza, ma soprattutto a chi ha bisogno di capire che il mondo non è bianco o nero e che lasciarsi andare a una sfumatura di grigio può far stare bene.
"𝑸𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒗𝒆 𝒅𝒂𝒓𝒆𝒖𝒏𝒂 𝒍𝒆𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒅𝒐𝒏𝒏𝒂𝒊𝒐𝒍𝒐 𝒅𝒂 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒑𝒂𝒛𝒛𝒐 𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒊𝒐." . Cosa succederebbe se si mettessero un maschilista e una femminista nella stessa casa? Emma Fontana è una giornalista di successo, proprietaria e fondatrice di Revolution, una rivista che mira a valorizzare la donna in tutto e per tutto. Emma infatti è una femminista incallita, crede fermamente nella parità dei sessi e nelle pari opportunità, uno dei motivi per cui non riesce a trovare un uomo che le vada a genio perchè tutti hanno atteggiamenti maschilistici. Data questa sua difficoltà, i suoi migliori amici pensano bene di iscriverla a sua insaputa ad un reality show, "Chi vuol sposare un milionario?" in cui venti concorrenti devono competere tra loro per aggiudicarsi il fidanzamento con Marco Bernardi, uno degli scapoli più ambiti d'Italia. Quando lo scopre Emma fa di tutto pur di non partecipare perchè il programma rappresenta in tutto e per tutto ciò che lei cerca di combattere da una vita ma non può tirarsi indietro perchè come da regolamento dovrebbe pagare un ingente penale. Impossibilitata quindi a tirarsi indietro, cerca di sfruttare la cosa a suo vantaggio, decidendo di scrivervi un reportage a riguardo con lo scopo di denigrare lo show. Le cose però si fanno ben più complicate del previsto perchè oltre alle concorrenti spietate, pronte a tutto per accapparrarsi la vittoria, Emma si ritrova a mettere in discussione le proprie convinzioni perchè Marco non è come immaginava! . "𝑰𝒍 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒆̀ 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒏 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒆 𝒏𝒐𝒊, 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒊𝒏𝒄𝒂𝒍𝒍𝒊𝒕𝒆 𝒇𝒆𝒎𝒎𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒆, 𝒔𝒊 𝒏𝒂𝒔𝒄𝒐𝒏𝒅𝒆 𝒖𝒏𝒂 𝒇𝒂𝒏𝒄𝒊𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒓𝒐𝒎𝒂𝒏𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒕𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒔𝒊𝒅𝒆𝒓𝒂 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒂𝒎𝒎𝒊𝒓𝒂𝒕𝒂 𝒆 𝒄𝒐𝒓𝒕𝒆𝒈𝒈𝒊𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒂 𝒖𝒏 𝒃𝒆𝒍𝒍'𝒖𝒐𝒎𝒐." . Questa è una commedia romantica un po' diversa dal solito. Una storia che per alcuni versi mi ha un po' ricordato il film "come farsi lasciare in 10 giorni" in cui la protagonista femminile, sempre giornalista, inizia a frequentare un uomo con lo scopo di scriverci poi un articolo e devo dire che anche il finale si è risolto più o meno allo stesso modo. Come mi era piaciuto il film, mi è piaciuto anche il libro. �� una storia frizzante e divertente, in grado di strapparti una risata dietro l'altra, perfetta se si è alla ricerca di una lettura leggera. Mi è piaciuto davvero tutto, tranne un piccolo particolare che mi ha impedito di dare un punteggio pieno, ossia il triangolo amoroso che si crea e che per me si è protratto un po' troppo. Marco è sicuramente il personaggio che ho apprezzato di più, un ragazzo all'apparenza superficiale che invece si è rivelato essere molto dolce e interessante. Anche Alessio, il migliore amico di Emma mi è piaciuto molto, rappresenta l'amico gay che tutte vorremmo avere. Emma invece mi è piaciuta ma non l'ho amata, ho apprezzato la sua determinazione e il suo altruismo ma le sue insicurezze ogni tanto mi hanno dato sui nervi, troppo indecisa. Una lettura che si è rivelata essere davvero piacevole e divertente e che vi consiglio