A quattro giorni da Capodanno, l'hotel Fata Turchina, a quota 2000 metri sul Passo del Bernina, è isolato da una tormenta di neve come non se ne vedevano più da anni.Un gruppo di turisti è bloccato nella struttura, in attesa che il maltempo si plachi e che la Protezione Civile svizzera riesca a portarli a valle, al sicuro.Tutto sembra destinato a risolversi in una paziente attesa finché uno dei dipendenti dell'hotel trova una giovane nuda nella neve, apparentemente morta.Esaminandola i turisti del Fata Turchina si accorgono che non è morta bensì soltanto in coma, ma fisicamente illesa, a dispetto della temperatura glaciale a cui è stata esposta.Poi il personale dell'hotel inizia a sparire nel nulla.Come se non bastasse, poche ore più tardi, delle figure vestite di nero e dal volto nascosto compaiono nei dintorni dell'hotel.E non sono di certo i soccorsi...
Un Girola ai suoi massimi. Veramente bello e coinvolgente, con una trama serrata e impeccabile, che me l'ha fatto divorare in una serata e qualche ora. IL libro rientra nel ciclo di Italian Doppelganger, aprendo ad un nuovo romanzo, più grande, di prossima pubblicazione. Niente da dire sui personaggi, che sono caratterizzati molto bene e fin dalle prima battute è possibile visualizzarli chiaramente nel caratteri e nelle caratteristiche personali, grazie alla prosa di Girola. La storia denota una notevole ricerca folkloristica compiuta per la stesura, in quanto vengono presentati numerosi elementi del folklore montano come l'"on selvarech", che viene qui mescolato con la figura del Dio Pan, in una fusione sublime, che nonostante si discosti dall'immaginario tradizionale dell uomo selvatico, non disturba affatto. Direi un ottimo lavoro, rispetto ad alcuni testi di Girola che avevo letto ultimamente e mi avevano lasciato un po l'amaro in bocca. 10+
L'unico neo che contesterò sempre a Girola è che le sue opinioni politiche potrebbe risparmiarsele.
Giallo fortemente commisto al fantasy moderno, con una trama ben condotta ma che non mi ha convinto del tutto. Il pathos c'è, ma non sempre funziona al meglio, e i personaggi tendono ad essere troppo rigidi nel ruolo che li definisce. Ho avuto la ripetuta sensazione di già visto e già sentito, anche se non sarei in grado di identificare con esattezza quando e dove. Il volume risulta, comunque, un lettura piacevole che non annoia, anche se non entusiasma.
Da qualche tempo i racconti ambientati nell'Italia Doppelganger di Alessandro Girola presentano caratteristiche diverse rispetto ai racconti più vecchi: c'è un maggiore senso di incombenza e, laddove prima venivano narrate le anomalie in cui si poteva incappare scivolando in una differente realtà nascosta dietro un velo, ora sono quelle stesse anomalie ad invadere la nostra realtà. Merito dell'autore stesso che, da "Milano Tsunami" in poi, sta seguendo un percorso più preciso e strutturato nell'ambito della sua ambientazione e ce ne dà cenni in ogni storia.
Non fa eccezione questa, ambientata in un albergo in montagna, dove uno sparuto gruppo di turisti e pochi membri del personale rimangono isolati dal mondo a causa di una immane tempesta di neve. Il ritrovamento di una ragazza completamente nuda in stato comatoso (ma non assiderata) e la sparizione di alcune persone del gruppo, offrono lo spunto per una storia d'assedio che presto si contamina di suggestioni di "gotico rurale". Il tutto condito dalle solite intelligenti citazioni cinematografiche e letterarie che aiutano il lettore di genere a sentirsi comodamente a casa propria.
L'autore definisce questa storia come l'inizio di una nuova fase per la sua Italia Doppelganger: le premesse sono ottime e bisogna essere pronti visto che pare "sia in corso qualche strano movimento di massa, nel mondo dell'occulto [...] la nascita di qualcosa che si chiama Arcadia Nera".
Ancora un'ottima prova di questo autore, che garantisce al lettore sempre testi assai interessanti. La particolare ambientazione e la consueta attenzione alla localizzazione, sia geografica che storica, fanno di questo racconto lungo una perfetta lettura per tutti gli amanti della letteratura di genere. Alessandro Girola è sicuramente uno degli autori di letteratura di genere più importanti del panorama italiano.
Il filone di Italia Doppelganger si arricchisce di un nuovo agghiacciante capitolo. La saga diventa sempre più intrigante. Mi stupisce sempre come Girola riesca a creare dei personaggi e delle atmosfere sempre credibili anche se così lontane dalla nostra realtà.
Si percepisce una ricerca documentale accurata eppure la trama è sempre appassionante. Non si riesce a smettere di leggere
e vite di Noa e Astrid si intrecciano...sulla sfondo la guerra che infuria con tutto il suo orrore, l’amicizia, l’amore e la vita circense. Un romanzo coinvolgente e commovente!