Owen Theobart è uno dei più famosi scrittori del mondo e tutti sanno che non può smettere di raccontare, eppure nessuno, a parte lui, sa perché. Ma arriva il giorno in cui, dopo una vita di menzogne e segreti, le sue storie mettono in pericolo la sua famiglia e l'intero pianeta e c'è un'unica cosa che può fare> provare a sconfiggerle con ogni mezo necessario, fino ad affrontare rivelazioni sconvolgenti e mettere in discussione sé stesso e la realtà che lo circonda.
INSTANTLY ELSEWHERE è un'avventura fantastica sul potere dell'immaginazione e la magia della narrazione.
Un disegno originalissimo e un uso del colore "emotivo" e con una palette davvero bella al servizio di una storia che mescola riflessioni meta-letterarie sul creare storie e mondi a un bel po' di azione. Bravi Palloni e Martoz!
Che “Instantly Elsewhere” non sia il classico fumetto lo si capisce anche solo sfogliando rapidamente il volume. I disegni essenziali e surrealisti di Martoz, che in alcune delle tavole presenti nel volume ricordano con prepotenza i quadri astratti di Joan Miró, saltano all’occhio immediatamente, dando la sensazione, grazie anche all’utilizzo quasi esclusivo dei soli colori primari, di trovarsi dinanzi a un’opera che vuole sfruttare con prepotenza l’immaginazione del lettore per essere compresa fino in fondo. L’elemento più stupefacente del romanzo grafico tuttavia, è come il tratto così caratteristico del writer si amalgami perfettamente alla scrittura rapida ed essenziale di Palloni, che traccia rapidamente le linee guida di un racconto destinato restare impresso nella mente dei lettori molto a lungo. L’alternarsi di sequenze caotiche e action a quelle più “riflessive” che coinvolgono i protagonisti (perfettamente bilanciate anche con le sequenze frenetiche del vivere quotidiano) restituiscono una storia in cui l’immaginazione la fa da padrona e in cui il lettore si sente trascinato fino a diventarne non solo un semplice spettatore o comprimario, ma il vero protagonista. Una volta delineata la trama, infatti, il graphic novel si sviluppa attraverso una serie di situazioni ed eventi che stimolano la riflessione del lettore e lo fanno empatizzare con i protagonisti fino allo sconvolgente colpo di scena finale, che sovverte quasi del tutto lo schema narrativo utilizzato fino a quel momento. Un fumetto da divorare tutto d’un fiato, che farà contenti sia gli amanti del genere action sia quelli dell’opera grafica ragionata.
Un fumetto incredibile in cui il racconto attraversa generi (il character study, il fumetto supereroistico, il kaiju movie, il dramma sentimentale/familiare) ed evoca echi (le parti più surreali/oniriche mi hanno ricordato un po’ Incal) diversi tra loro ma li amalgama in maniera sapiente. Il tema centrale comunque e’ la riflessione meta narrativa sul potere demiurgico e progenitore dello scrittore (il protagonista Owen Theobart e’ sostanzialmente un tramite che prende personaggi e mondi di altri universi e li rinchiude in quelle prigioni di carta e inchiostro che sono i suoi libri) e di quanto ciò che viene creato abbia/possa avere una propria coscienza ed autodeterminazione. I disegni sono un misto tra l’avanguardia cubista/futurista e lo stile di Gipi (anatomie grottesche ed un tratto ancora più nervoso). La scelta di disegnare in maniera così grezza e quasi infantile diventa comprensibile solo alla fine del racconto. Colori molto acidi ed in alcuni punti psichedelici. Unico difetto: il fluire delle vignette non sempre e’ chiarissimo, così come le scene d’azione.
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