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Cenere

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Cenere è il racconto dell’estate in cui tre ragazze decidono di riprendere il controllo della propria esistenza.
Ash alle prese con un padre sempre più distante, la Reba a cui servirebbero gambe funzionanti e Anna alla ricerca del suo amore perduto.

Del resto, con il regime corporatista che incombe, cosa si può fare vivendo in provincia se cucinare cristalli o stordirsi di alcool non è più sufficiente?
Le tre ragazze se lo chiedono spesso e inventano il Gioco. Una scappatoia, una strategia di sopravvivenza e l’unica possibilità che hanno per dare un senso a giornate di ordinaria disperazione.

Nel frattempo intorno a loro tutto si fa più oscuro: la morte della Gramigna, un prete scomparso, un marchio a identificare chi non vuole o non può allinearsi al pensiero dominante.

La voce potente e appassionata di Elisa Emilani racconta una storia di amicizia e di resistenza. Di quelle amicizie che a sedici anni ti riempiono le giornate
e che insieme alla speranza di una rivoluzione sono tutto quello che serve quando sei giovane e ti senti immortale.

268 pages, Paperback

Published January 21, 2019

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37 people want to read

About the author

elisa emiliani

9 books20 followers
Elisa Emiliani vive di fianco alla Linea Gotica col marito pittore e due coinquiline feline.
Ha pubblicato romanzi con le case editrici indipendenti Zona 42 (Cenere, 2019), Moscabianca (La Trappola, 2022) e Dalia (Solo Radio Wild, 2024).
Laureata in filosofia semiotica a Torino, ha completato la sua formazione con esperienze di lavoro e volontariato in Inghilterra e Spagna. Ha frequentato la Bottega di Narrazione.

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6 (11%)
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3 (5%)
Displaying 1 - 16 of 16 reviews
Profile Image for Alessandro Vietti.
Author 16 books24 followers
January 29, 2019
Il primo accostamento che mi è venuto d’istinto leggendo “Cenere” di Elisa Emiliani è stato (addirittura) con la seconda parte del film “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick. E perché mai?, vi chiederete, visto che sembrano – anzi sono – due soggetti distanti anni luce. Ebbene la risposta è: per il tono dell’ambientazione. Nel film, il Vietnam rappresentato da Kubrick è rarefatto, quasi onirico, surreale, una trasposizione dechirichiana del sud-est asiatico, imprecisa e imprecisata (non a caso le location degli esterni furono in Inghilterra), in un territorio distillato, che si svincola dalle catene del realismo per approdare all’idea metafisica della guerra, e mi riferisco in particolare alle scene che si svolgono in ciò che resta della Beckton Gasworks di Beckton e che dovrebbero rappresentare le rovine di Hué. Ecco, l’ambientazione di “Cenere” mi ha evocato una modalità simile, ove la guerra viene sostituita dall’opposizione al regime e il Vietnam da una provincia romagnola anch’essa distillata, sublimata nei caratteri dei personaggi, ma anche in questo caso che assurge a teatro ideale della contrapposizione a tutti i regimi. A tale riguardo anche la (non) descrizione del regime corporativista contribuisce ad amplificarne l’effetto, sebbene in questo caso a mio avviso le conseguenze di questa scelta non sono solo e del tutto vantaggiose per la storia.

Faccio un passo indietro per chiarezza. La storia, in due parole (e senza spoiler), vede tre amiche adolescenti Ash, Anna e la Reba alle prese con un regime oppressivo contro il quale le circostanze della vita decidono di metterle. Per ora questo può essere sufficiente. La scelta, tuttavia, dell’autrice di non descrivere (mai) la sua distopia, se non per gli effetti che in fondo tutti i regimi oppressivi hanno, ovvero l’eliminazione fisica attraverso la reclusione e/o l’omicidio di tutti coloro che vi si oppongono, se da un lato restituisce a questa distopia il senso di ogni distopia, dall’altro, in un mondo editoriale così ricco (inflazionato?) di distopie, la mancanza di un approfondimento si sente, vuoi per la legittima curiosità del lettore, vuoi perché questa assenza a mio avviso finisce per contribuire a indebolire le motivazioni delle protagoniste.

Eppure le protagoniste ci sono e sono belle toste, e non lo sarebbero se l’autrice non le avesse dotate di carne e sangue (e droga e alcool) come si doveva. Questo, a mio avviso, è l’aspetto migliore del romanzo, il suo pregio più grande e sorprendente per maturità e profondità, perché la forza delle ragazze non diventa mai uno stereotipo e dunque non va mai a discapito del loro realismo e della loro vividezza. Insomma tre bei personaggi umani a tutto tondo, espressione di quella forza adolescenziale capace di opporsi al potere con tutta l’incoscienza e la sconsideratezza (e la disperazione) necessarie a innescare ogni rivoluzione. Quello che invece va un po’ a corrente alternata, a mio avviso, è la struttura narrativa della storia.

Se infatti il libro parte a bomba con un incipit fulminante e la prima ventina di pagine spacca proprio, subito dopo la strada si fa in salita, la storia deve prendere quota, ma a mio avviso il romanzo non scala le marce come dovrebbe e scende di giri. Da un lato “il gioco” ci mette troppo ad arrivare al dunque e quando ci arriva non corrisponde del tutto alle aspettative create, dall’altro la trama di Febe e dei “libri”, che promette di essere il momento clou del romanzo (almeno è questa l’impressione che ha dato a me), viene risolta anzitempo con un po’ troppa facilità e poi in qualche modo messa da parte. Insomma, se le dinamiche tra i personaggi sono davvero ben riuscite, è nel loro confronto con il regime che ho sentito qualche scricchiolio e la necessità di un approfondimento e di un maggiore lavoro su tempi e struttura. D’altro canto questo si nota anche in altri punti del romanzo, sparsi qua e là, dove ci sono situazioni che secondo me avrebbero meritato un po’ più di respiro, sia per liberarne la parte emotiva, sia per contribuire al consolidamento della sospensione dell’incredulità.

Per tirare le somme, ho trovato “Cenere” una bella sorpresa letteraria, in un singolare equilibrio tra freschezza adolescenziale e cupezza sociale, che trova la sua cifra nello scintillio dei personaggi e delle loro dinamiche (e in un finale forte e coraggioso); un libro complessivamente godibile che, se da un lato non può essere considerato per il suo contributo alla letteratura distopica, dall’altro ci offre un approccio originale e contemporaneo al tema della resistenza all’oppressore, ovvero per estensione all’impegno politico, e all’importanza delle energie che i più giovani vi dovrebbero dedicare. In fondo significa combattere per il proprio futuro e il futuro è il loro.

[Voto 3,5 su 5 + mezzo punto già per il prossimo titolo!]
1 review
January 24, 2019
Questo libro e' meraviglioso.
E' un prefetto incrocio tra cyberpunk, romanticismo, avventura e racconto di un'estate adolescenziale alla Stand by me, senza essere specificatamente nessuno di questi.
Mi ha tenuta incollata alla storia fino all'ultima pagina.
Lo stile e' secco ma scorrevole, (gli svarioni di Ash forse sempre un po' troppo pericolosamente vicini ai miei 😛 ), ad alcuni forse potrebbe sembrare anche TROPPO asciutto, quasi mancante di informazioni, ma io trovo che questo rispetti in pieno l'atmosfera di tutta la storia, lasciando libera la trama di scorrere, senza appesantirla di orpelli inutili.
I personaggi sono fantastici (i miei preferiti: La Reba e Jimmy il cane spelacchiato su tutti), non banali, ben delineati.
Insomma, se volete un buon romanzo, lontano da tutto il trito-e-ritrito-mainstream-lo abbiamo gia' sentito mille volte, Cenere e' il romanzo che fa per voi.
Ah, nota importante: non adatto ai deboli di cuore, a quell* che l'ammmore vince sempre su tutto, ai moralisti e ai corporativi!
Profile Image for Luca Cresta.
1,044 reviews31 followers
February 15, 2019
Un romanzo di fantascienza italiana proposto da Zona 42 ? Un must da leggere al più presto. E così ho fatto, anche considerando la possibilità di incontrare l'autrice con i due "barbudos" alla presentazione di Sabato 16 Febbraio a Milano, presso la libreria "Il Covo della ladra". Il libro non si è rivelato il "must" che mi attendevo. Onestamente, leggendo la presentazione sul sito dell'editore, qualche dubbio mi era venuto, dubbio che la lettura del testo mi ha confermato. Niente da dire sul testo in sè, anzi la lettura è scorrevole ed assai piacevole, nonostante gli argomenti trattati, e voglio fare i complimenti all'autrice per la capacità di tratteggiare personaggi, situazioni ed ambientazione. Quello che non ho trovato nel testo è la parte SF a supporto della storia. Certo si trattava ovviamente di una distopia sociologica (modalità narrativa ahime molto amata dai nostri autori), ma le tecnologie e il background "storico" alla base della narrazione sono troppo sottotraccia, mentre le azioni dei protagonisti sono ogni tanto quelle dei supereroi di "Gifted". Giudico lo spazio lasciato all'introspezione dei personaggi sovrabbondante rispetto al resto del testo e in alcuni passaggi i rapporti fra i vari protagonisti sono veramente troppo "young adult". Come sempre, voglio sottolineare che la mia è la valutazione personalissima di appassionato del genere, ma poco incline alla SF di tipo sociologico. Il libro in ogni caso merita di essere letto perchè è ben scritto e sicuramente piacerà di più agli appassionati di questo genere di SF.
Profile Image for Diletta.
Author 11 books242 followers
September 3, 2022
Beh Elisa Emiliani, potevi farci anche un pochino meno male.
Profile Image for Gordie.
67 reviews11 followers
February 10, 2019
Ho divorato questo romanzo edito da Zona42 (una garanzia) immergendomi completamente nella storia, risucchiato dalla prosa incalzante di Elisa Emiliani, un romanzo distopico ambientato nella campagna romagnola, uno spazio e un tempo che però da subito sfumano lasciando il lettore spaesato e circondato da luoghi alieni, rapito da un'ansia reale quasi a respirare l'aria calda, umida e pesante dei protagonisti. Ambientazione che mi ha ricordato molto alcuni scenari creati nei romanzi di Tullio Avoledo.
E' prima di tutto una storia di amicizia tra tre ragazze: Ash, Anna e la Reba, che vivono il passaggio dallo sballo adolescenziale alla completa presa di coscienza di giovani donne, in un'Italia dove vige un regime corporativista che poco a poco conforma e agglomera tutto e tutti, concedendo, all'apparenza, un minimo di libertà ai cosiddetti Esterni, costretti comunque a sottostare a rigide regole per far parte della vita pubblica, scuola compresa.
La distopia in questo romanzo resta presente pagina dopo pagina, ma senza uno "spiegone" di cui il romanzo, secondo me, non ha bisogno per la sua impostazione. E cattura il lettore per come la situazione non sia poi così distante da uno dei futuri (ahimè) auspicabili di questi tempi.
Rispetto però ad altri romanzi distopici, nei cuori delle giovani protagoniste troviamo uno spirito ribelle e una passione rivoluzionaria che racchiudono la speranza che le cose possano cambiare.
Poi ci sono i libri, libri considerati proibiti, libri che fanno paura, armi rivoluzionarie nelle mani coraggiose dei "Liberi Pensatori", tecnologia, realtà virtuale, giovani nerd e una Torre sullo sfondo che mette i brividi: l'Alveare, un edificio in aperta campagna gestito dai Corp e di cui nessuno ne conosce i segreti.
Ebbene, tutto questo, scritto con l'appassionata freschezza dell'autrice, rende il romanzo davvero godibile, una storia tutto sommato autoconclusiva, ma che chiede a gran voce (a cui mi unisco anch'io) un seguito, magari in uno spazio e un tempo diversi e con nuovi personaggi, ma il mondo creato dalla Emiliani è talmente vivido che merita uno sviluppo ulteriore.
Profile Image for Miles.
20 reviews
January 31, 2019
Si sa che Zona42 sceglie con estrema attenzione i suoi autori e perciò mi aspettavo da questo libro una storia avvincente, forse un incubo tanto vicino al nostro quotidiano da essere quasi vero. Tutto questo c'è, e non poco: ma il romanzo mi ha travolto con la sua profondità umana, l'intensità, la potenza di scrittura.
E' la storia di tre ragazze, alla deriva in un mondo desolato, controllato in modo capillare e brutale da una gigantesca entità economico-politica "corporatista", i cui contorni restano distanti e indefiniti. Sono ragazze di provincia, due delle tre in difficoltà economiche. Di fronte allo sfacelo del quotidiano, la loro amicizia diviene il punto di resistenza in cui si aggregano e si ritrovano. Nella amicizia e negli affetti riscoprono il loro diritto alla libertà, a riappropriarsi di una umanità quotidianamente violata e disprezzata. E così reagiscono, con la forza e la generosità che forse solo un'adolescente ha di donarsi interamente ai propri affetti e ai propri sogni, senza risparmio, correndo rischi indicibili e affrontando dolore e umiliazione per realizzare il loro obiettivo: un Gioco, che possa incrinare il controllo corporatista della rete e stabilire nuove modalità di interazione, propagandosi come un virus negli impianti neurali interfacciati al cervello di ciascuno.
Con il procedere del romanzo, lo sfondo diviene sempre più cupo, ma sempre più intensa e bella la luce che emana dalle ragazze. Ash, la Reba, Anna, escono dalle pagine del libro, ti diventano vicine come di rado accade anche con le persone reali. Ne ho vissuto la storia con partecipazione e commozione crescente fino alla fine.
Questo libro è bellissimo, è un gran libro, di quelli che se ne leggono pochi, in Italia e fuori. Sono grato per averlo potuto leggere, e mi chiedo perché ancora sia disponibile su Amazon solo l'ebook e non la versione su carta. Ne voglio per me anche una versione di carta da potere stringere in mano e da potere regalare agli amici, per condividere un libro che mi ha detto tanto. Spero che Elisa Emiliani scriva ancora, presto, e che questo libro abbia la diffusione e la risonanza che merita.
Profile Image for Andrea Zanotti.
Author 31 books54 followers
August 8, 2019
Inusuale e coraggiosa, la scelta dell’autrice di ambientare il suo romanzo in un futuro prossimo e distopico nella bassa padana, in un contesto rurale di dissesto socioeconomico, ben lontano dai tanti luoghi comuni sull’Emilia Romagna, qui non più terra generosa ma arida, dissanguata dal regime corporatista che allunga le sue ombre su Ash, la protagonista, e le sue amiche Reba e Anna, adolescenti dalle vite ammaccate e già ustionate da vicende dolorose. Il legame fra loro è forte e riverbera la solidale complicità degli altri comprimari adulti, ingenui e mesti combattenti di una resistenza rassegnata in modo inconscio alla sconfitta ma animata dalla volontà di salvare tutti i libri possibili, dichiarati fuorilegge e celati in nascondigli difesi a costo della vita. Sul fondale tratteggiato da Emiliani si intuisce il profilo del Castello di Kafka e si agitano le fiamme di Fahrenheit 451, riuniti dall’autrice nell’inquietante Alveare: prigione, centro di comando, laboratorio e perfetta scenografia per una storia tanto aspra e amara.
Ash, Reba e Anna si difendono come possono dall’aggressione famelica del Corporatismo Globale, cercano rifugio e sollievo in alcol e droga senza mai intaccare quell’innocenza di fondo, quel credere nell’amore che è il loro inconsapevole scudo contro la prevaricazione. Ash riesce addirittura a strumentalizzare il suo essere femmina con la limpida convinzione di agire a favore degli altri senza troppo pensare a se stessa e oscillare in una sessualità confusa la soccorre, narcotizza la fatica della scelta; leggendo di lei il mio pensiero è corso a Giulia e Carla, le due protagoniste di “Il cielo è rosso” di Giuseppe Berto: Ash ne sembra la proiezione congiunta e attualizzata. Recensione completa su: https://www.scrittorindipendenti.com/...
Profile Image for Marco Passarello.
Author 18 books18 followers
March 17, 2019
“Cenere” inizia molto bene, e le sue prime pagine mi hanno catturato. L’autrice mostre un notevole talento nel tratteggiare personaggi e ambientazioni. In particolare la protagonista Ash è un personaggio a tutto tondo, credibile ritratto di un’adolescente che il lettore non può fare a meno di amare con tutti i suoi difetti e le sue fragilità.
Purtroppo però il romanzo è molto meno riuscito quando dalla presentazione dei personaggi passa a tentare di sviluppare una trama. In particolare, è molto carente quello che dovrebbe essere l’elemento chiave di ogni storia fantascientifica, cioè la costruzione di un’ambientazione coerente in tutti i suoi aspetti tecnologici, politici e sociali.
Per esempio: tutti i personaggi sono dotati di “innesti” che permettono loro di accedere in qualunque momento a un sofisticato sistema di realtà virtuale, tuttavia questo non sembra influire in alcun modo sulla loro esistenza di tutti i giorni; infatti frequentano una normale scuola dove alunni e insegnanti sono fisicamente presenti. I protagonisti si lamentano del fatto che l’esistenza degli innesti ha cancellato qualunque forma di privacy, ma lo svolgimento del romanzo contraddice vistosamente questo assunto: i personaggi si muovono in assoluta libertà compiendo ogni tipo di attività sediziose, e nessuno si accorge mai di nulla, come se non esistessero GPS, riconoscimento dei volti, droni, e numerose altre tecnologie esistenti già oggi in grado di svelarle. Basta spegnere gli innesti e non si è più individuabili, tanto che per identificare una categoria di cittadini la polizia ha la necessità di imprimere dei marchi sulla pelle delle persone. Addirittura si usa la realtà virtuale per lanciare messaggi cifrati che i protagonisti individuano e decifrano pur senza esserne gli specifici destinatari e senza possederne la chiave, senza che i supposti occhiuti controllori della rete riescano a leggerli.
Anche lo Stato corporatista che funge da avversario è descritto in modo vago e soprattutto contraddittorio: sembra essere un banale regime autoritario con censura, controlli di polizia e arresti di dissidenti ma non particolarmente severo con le persone comuni, e da cui è possibile emigrare, ma poi a ciel sereno salta fuori che sta preparando l’eliminazione fisica di gran parte dei suoi cittadini. Una situazione da Cambogia di Pol Pot, se non peggiore, che non sembra trovare giustificazione in ciò che viene descritto nel romanzo. Manca del tutto il punto di vista di qualcuno che aderisca al regime e ne condivida l’ideologia, che aiuti il lettore a capire la posta in gioco.
Insomma, per quanto Elisa Emiliani scriva molto bene, con stile e sensibilità, riesce faticoso seguire le vicende dei suoi personaggi in un contesto che non permette al lettore, o perlomeno non al lettore di fantascienza che costituisce il pubblico di riferimento di Zona 42, di sospendere l’incredulità. È un peccato, perché dedicando maggiore attenzione a questi aspetti si sarebbe potuto raggiungere ben altro risultato.
Profile Image for Elisa E.
554 reviews1 follower
January 14, 2024
“Cenere” di Elisa Emiliani pag. 272

Romanzo distopico ambientato nella provincia romagnola di un’Italia corporativista in un futuro che potrebbe essere tra pochi decenni, in cui la tecnologia è più avanzata ma abbastanza immaginabile.
Il romanzo inizia con un funerale abusivo, quello della Gramigna, una donna che si è impiccata a un albero nel cortile di Ash. Ash ha sedici anni, ha perso la madre da qualche anno ed insieme ad Anna e Reba sono le protagoniste del romanzo.
Sono ragazze senza futuro, frequentano una scuola che non ha nulla da insegnargli, se non l’ordine e la omologazione imposti anche attraverso un codice a barre marchiato sulla pelle.
Nonostante la tecnologia sia arrivata al punto che tutti hanno innesti per rimpiazzare parti del corpo per spostarsi usano le biciclette, perché la corporazione li ha ridotti sulla soglia della povertà e il mondo è talmente inquinato da non riuscire a coltivare praticamente più nulla.
Per non pensare a quello che le circonda bevono un liquore di loro produzione detto “ammazzabionde” e consumano cristalli che spacciano anche per raggranellare i soldi necessari ai nuovi innesti di Reba.
Le ragazze si ribellano al sistema attraverso la creazione di un Gioco che fornisce loro una vita virtuale e la lettura di alcune misteriose epistole che le convincono dell’esistenza di una Biblioteca dove troveranno la Storia, senza censura.
In tutto il romanzo non viene mai nemmeno accennato come si è arrivati ad uno scenario desolato come quello in cui le ragazze vivono; non ho idea se sia una scelta stilistica o un limite dell’autrice, ma per quanto mi riguarda ha penalizzato tantissimo il romanzo lasciandomi quella sensazione di insensato, incompiuto…una roba buttata lì.
La scrittura è fluida e scorrevole, ma sebbene le premesse fossero buone il romanzo non mi ha lasciato proprio nulla.
Profile Image for Paola.
47 reviews
July 16, 2020
Lettura al fulmicotone: un'amicizia profonda, un ideale che la rafforza, un gioco da completare per ribellarsi a una non precisata corporazione, atmosfere cupe e personaggi che ti entrano nel cuore... Tutti ingredienti di un bel romanzo distopico, potente e appassionante, una conferma della ottima qualità dei libri pubblicati da Zona 42!
2 reviews
August 7, 2020
Stucchevole. I dialoghi sfiniscono e la prosa è leziosa.
Abbandonato a metà.
Fantascienza n.p.
Zona 42 dovrebbe scegliere copertine meno povere.
Profile Image for Federica.
187 reviews67 followers
October 4, 2023
Perché mi sento come se mi avessero calpestato e poi rimesso insieme?
Profile Image for Cat__.
65 reviews7 followers
December 17, 2024
Amore e rivoluzione
Che male mamma mia.

"Qualcuno con cui infilarsi tra le intercapedini della vita e sgretolarne il cemento"
Displaying 1 - 16 of 16 reviews

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