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Io Khaled vendo uomini e sono innocente

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La scioccante storia di un trafficante di esseri umani. La tragedia dei migranti raccontata dalla voce contraddittoria di un carnefice, vittima del ricatto di un Paese nel caos.
«Ci chiamano mercanti della morte, immigrazione clandestina, la chiamano. Io sono la sola cosa legale di questo Paese. Prendo ciò che è mio, pago a tutti la loro parte. E anche il mare, anche il mare si tiene una parte della mia mercanzia. Mi chiamo Khaled, il mio nome significa immortale. Mi chiamo Khaled e sono un trafficante».

Khaled è libico, ha poco più di trent’anni, ha partecipato alla rivoluzione per deporre Gheddafi, ma la rivoluzione lo ha tradito. Così lui, che voleva fare l’ingegnere e costruire uno Stato nuovo, è diventato invece un anello della catena che gestisce il traffico di persone. Organizza le traversate del Mediterraneo, smista donne, uomini e bambini dai confini del Sud fino ai centri di detenzione: le carceri legali e quelle illegali, in cui i trafficanti rinchiudono i migranti in attesa delle partenze, e li torturano, stuprano, ricattano le loro famiglie. Khaled assiste, a volte partecipa. Lo fa per soldi, eppure non si sente un criminale. Perché abita un Paese dove sembra non esserci alternativa al malaffare. Francesca Mannocchi, giornalista e documentarista che da molti anni si occupa di migrazioni e zone di conflitto, ci restituisce la sua voce. Le sue parole raccontano un mondo in cui la demarcazione tra il bene e il male si assottiglia.

195 pages, Paperback

First published January 29, 2019

18 people are currently reading
672 people want to read

About the author

Francesca Mannocchi

11 books92 followers
Francesca Mannocchi scrive per «L'Espresso» e collabora da anni con numerose testate, italiane e internazionali, e televisioni. Ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Libano, Siria, Tunisia, Egitto, Afghanistan. Ha vinto vari premi giornalistici tra cui il Premio Ischia, il Premio Giustolisi e il Premiolino 2016.

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Displaying 1 - 30 of 58 reviews
Profile Image for Tittirossa.
1,062 reviews333 followers
September 12, 2019
Non so che giudizio darne: lei è una giornalista e lo fa sembrare una sorta di memoriale di Khaled (un trafficante libico di rifugiati che porta le sue ragioni per quello che fa, tipo che un membro attivo di Auschwitz portasse le sue ragioni "devo mantenere la famiglia, o io o qualcun altro, non sono poi il peggiore") inframezzato dagli interventi di una profuga (i suoi pensieri sulla barca che dovrebbe portarla verso la salvezza). Ma la forma e la sostanza è quella del romanzo. Con anche ambizioni letterari: i richiami a uno stile genere "Mille e una notte", o la rimasticatura di letture orientali.
Di difetti ne ha veramente troppi, i più grandi:
- spaccia per giornalismo un romanzo (o viceversa, non si capisce)
- non mi dice nulla di storicamente interessante e certo (le accuse agli italiani, ai francesi, a Ghedaffi .... tutto vero, ma non inquadrato, più blaterato nella narrazione)
- cerca di farci capire le ragioni di Khaled senza prenderne le parti, ma non ci riesce. Anche perchè la ragione è essenzialmente una (come Khaled ripete più volte) denaro, denaro, denaro.
- il nonno .... il richiamo continuo a questa figura mitica che dispensava perle di saggezza; il padre .... uomo per tutte le stagion e quindi (secondo Khaled) più colpevole di lui, per aver contribuito a costruire il regime di Gheddafi; il fratello .... eroe martire della rivolta contro G., l'unico che alla fin fine (nell'economia del libro) ne esce bene, anche con la sua quota di omicidi (ma à la guerre comme à la guerre)
- La testimonianza della profuga è straziante, davvero. Ma giocata con la carta facile di una narrazione "de core".
Libro sostanzialmente inutile, anzi dannoso.
Profile Image for Roberto.
365 reviews41 followers
February 10, 2019
Il dramma di un popolo ignavo e delle sue vittime

Pensate alla Libia. Una terra di contraddizioni di cui poco sappiamo in realtà. Grande sei volte l'Italia e abitata solo da 6 milioni di persone, ricca di risorse eppure terra di emigrazione, che odia gli antichi conquistatori e si nutre delle loro televisioni, che ha combattuto il suo tiranno per ricrearne decine in miniatura, che non riesce a costruire il proprio futuro persa nelle sue guerre e in quelle degli altri mentre impalma i suoi eroi per poi tradirli nella violenza. Una terra di fronte ai nostri mari oggi simbolo contraddittorio di immigrazione crudele, fatta di campi di raccolta inumani e barconi naufragati.

E poi approfondite col libro della Mannocchi, giornalista d'inchiesta che in Libia vive e lavora. E che, senza che tu te ne accorga, rende pian piano tua la storia del popolo libico attraverso i suoi anni recenti, attraverso gli italiani ed i francesi corrotti, Gheddafi ed i nuovi signori della guerra. E che ti racconta poi il dramma assoluto e disumano dell'immigrazione nei suoi giorni libici, un dramma di cui noi sulle nostre spiagge vediamo solo l'ultimo atto, che nonostante tutto ciò cui assistiamo è sicuramente il più felice. Il tutto tramite la testimonianza superba, nella sua atrocità, di Khaled trafficante di uomini.

Khaled che voleva fare l'ingegnere per aiutare la sua terra, che ha combattuto per la libertà contro il tiranno e che, da vittorioso, ha conosciuto la sconfitta che solo la realtà cinica riesce ad infliggere. Khaled ora trafficante di uomini, che deve nascondere a sé stesso i propri rimorsi, convincersi che è tutto normale e che lui non è neanche il peggiore tra i tanti che sfruttano chi è alla ricerca di un futuro migliore. Che ha imparato a conoscere e disprezzare la gente, la sua gente che ieri inneggiava al leader e poi ne ha festeggiato la morte, e che ora continua a vivere nella propria ignavia.

Un dramma che lascia apparentemente sullo sfondo quello parallelo dei migranti somali, siriani, africani tutti, merce da depredare privata di qualsiasi umanità, violata come oggetto e torturata senza rimorso. Non-persone stipate in disumani centri di raccolta da noi finanziati, poi ammassate sui carri e sulle barche abbandonate al mare, che le restituisce al mattino con tracce della loro storia. Un sandalo da bimbo, un infante fasciato al corpo della madre, una camicia strappata da qualcuno che si aggrappava. In realtà, tra i due, il dramma vero di cui parla la Mannocchi è il loro.
Profile Image for Cosimo.
443 reviews
April 16, 2023
Il mare chiede la sua parte

“Io ormai non sento nulla. Sono salvo. Posso mordermi il cuore senza sentire nulla. Posso vederli piangere, gridare, sanguinare, attaccarsi alle mie caviglie per una tanica d'acqua in più, pregare in ginocchio per un salvagente, morirmi davanti agli occhi. Non sento nulla. Sono salvo. Posso vedere i loro cadaveri riportati indietro dalle onde, gonfi d'acqua, deformati, sbattuti a faccia in giù sulla sabbia, i loro corpi in decomposizione, bambini e donne, abbracciati, corpi di donna con i neonati legati addosso con le lenzuola, o incastrati ai pezzi di legno dei barconi. E io non sento nulla. Posso vederli aggrappati alle porte di ferro, chiusi a chiave dentro le celle e dentro i capannoni, li posso sentire strillare, posso vederli vomitare e deperire. Non sento niente. Annuso il loro odore da vivi come l'odore degli animali nelle stalle. Quando mi fa troppo schifo, esco. Non sento più nulla, sono salvo”.

Non puoi partire e non puoi tornare, voler essere felici, qualsiasi cosa. Uccidere nella guerra civile, obbedire e tradire nella guerra civile, cambiare schieramento e dimenticare. Corruzione e ricchezza; commercio di corpi africani, soldi facili. Numeri. Non sai lavorare, vuoi andartene e comprare case. E ritirarti. Tripoli Bengasi Misurata. Essere violentate è come morire. Possono pagare. Spezie e oro e via della sabbia. Ognuno di noi è pieno di ombre. Le tasche vuote. Ragazzini armati. Il candore dei denti e il nero del culo. Fumare. Ricattare. Un carico di neri. Essere potenti. Qual è il prezzo, madre di tutti i proiettili? Madre di tutte le rivoluzioni. Religione e armi. Schiave. Campi di detenzione. Mare maledizione. La verità sulle dune del deserto. Voler essere felici. Inshallah. Il dolore porta prestigio. Tornare a riva. Tutti fratelli. Auto di lusso, bottini di guerra. Petrolio e sicurezza. Mercato nero. Morire per colpa. Colonialismo, trame su trame. Fiumi di soldi. Amuleto prima di morire. Allahu akbar. Vergognarsi, risparmiare. Martiri, gommoni, telefoni. Falsi amici, mezzi nemici. Seppellire, fare i funerali. Spiaggia e corpi. Sacchi bianchi e neri. Avere le chiavi, avere paura di morire. Pietà, acqua, pietà. Affari. Affondare e annegare, muoiono muoiono muoiono. Buio. Buona fortuna.

“Le nostre lacrime ci stanno soffocando, ci stanno decapitando da vivi. La realtà è così, tuo padre è un capo, allora dormi tranquillo. E il figlio dei poveri mangia il veleno. Prigione, repressione, controllo, botte riempiono le loro tasche e se ne vanno nel buio della notte. Il nostro Paese punta la pistola verso di noi, ci vogliono una gioventù drogata. Dipendenza, veleno, agonia e sangue, così ci vogliono, ci hanno messo in gabbia. Mentalità di oppressione, crimini e avarizia, fratello ti tagliano la mano se le tue mani raggiungono le loro tasche, le tasche dei membri della milizia”.
Profile Image for Felipe Beirigo.
210 reviews18 followers
January 29, 2025
LOOOOOOOOOOOOOOOOOOKO DEMAIS!
GHADDAFI, LÍBIA, TRAFICANTES, CARLOS SANTANA, MUITA TRETA ENVOLVIDA, TRAFICANTES POÉTICOS E DESERTOS DEMAIS. SÉLOKO
Profile Image for Giorgio Palumbo.
Author 4 books19 followers
February 13, 2019
va letto. Va letto perché più che il dramma di chi parte racconta il dramma di chi resta, del perché si diventi parte di un meccanismo inumano, perché dall'interno un perché sembra che ci sia.
Forse se libri del genere fossero letti, aiuterebbe a capire il dramma che solo di rimbalzo stiamo vivendo.
Profile Image for Freca - Narrazioni da Divano.
391 reviews23 followers
June 20, 2020
Un libro con spunti interessanti ma da cui mi aspettavo molto di più: a mio parere l'autrice è partita da un'idea coraggiosa ma poi si è frenata non sfruttandola a fondo.
Mi è piaciuto che l'autrice non faccia una apologia, non condanni, non scusi il protagonista ma lasci che sia completamente lui a parlare e noi a giudicare. Si può rivedere nel tipo di approccio la banalità del male ma all'inizio viene promessa una complessità che poi viene disattesa e il testo si appiattisce. Inoltre il contesto è lasciato troppo vago, capisco che è stato scelto come stile una narrazione-confessione ma a mio parere poteva essere integrato maggiormente senza risultare scollegato o alterarne lo stile. Poteva essere un testo forte, la narrazione di uno spaccato di quella società che ha scelto di sopravvivere sfruttando ciò che la situazione offre rinunciando a chiedersi degli altri e invece risulta abbastanza blando: non ho altre possibilità, facendo parte di un sistema che esisterebbe anche senza di me posso fare vivere bene la mia famiglia. Avrei preferito capire meglio come è passato da rivoluzionario contro Gheddafi a venditore di uomini, si poteva scavare molto di più, dare più idea delle contraddizioni di quella società. A mio parere non apre davvero gli occhi, lascia l'idea che potremmo già farci vedendo la situazione dall'esterno, non penetra nel tessuto sociale e psicologico.
Non lo boccio però completamente perché credo che ricordarci come sia banale 'scegliere' fra oppressori, integrasi al sistema o rimanerne schiacciati sia comunque importante, ed una testimonianza ha sempre valore ma poteva esser meglio sfruttata. Purtroppo si tende a chiudere gli occhi oltre il proprio orticello e almeno questo libro ci obbliga a confrontarci con questa realtà ma non ha la potenza de 'la frontiera' di leogrande per citare un testo sullo stesso stile, e temo che rischi di farlo comunque sembrare qualcosa di lontano da noi.
Onestamente ammetto che forse avevo aspettative troppo alte: speravo di incrociare qualcosa della complessità e potenza dei testi di Primo Levi, avremmo bisogno di tali narrazioni sulla attuale tragedia.
Profile Image for Simona.
974 reviews228 followers
October 3, 2021
Francesca Mannocchi è una nota giornalista e documentarista che, da tantissimo tempo, racconta l'inferno delle terre libiche e non solo. In questa sua opera, narrata in prima persona, dà la voce a Khaled, un libico di 30 anni che ha il compito di smistare donne, uomini e bambini, realizzando le traversate nel Mediterraneo, trattare con i migranti per il viaggio con 8 barconi.
Uno dei libri più difficili e terribili dal punto di vista emotivo che abbia mai letto. Un pugno allo stomaco perché non si può girarsi dall'altra parte quando Khaled ci racconta la sua infanzia, la sua vita dove si proclama innocente (vedi titolo) in quanto la scelta di trafficante rappresenta l'occasione per una vita economicamente migliore. Un viaggio nelle difficoltà, ma anche nelle speranze di molti migranti che sperano di trovare la via verso un futuro migliore, ma in realtà trovano spesso la morte. Una faccia diversa della storia dei migranti e dei trafficanti.
Profile Image for Giulia Ziino.
35 reviews11 followers
June 26, 2021
" " Voglio essere felice, signor Khaled", mi dice chi aspetta di imbarcarsi, quelli in fila per un posto sul gommone. Vengono da me, come gli insetti vanno verso la luce. Chi vuole essere felice è disposto a qualsiasi cosa, anche a morire. Questo desiderio è come il fuoco dell'immortalità. ... Io sono il fuoco do chi cerca la felicità. La scintilla di chi chiede di partire."
Profile Image for Claudio De agostini.
67 reviews14 followers
June 4, 2019
Un libro scritto in modo da essere letto da chiunque. La Libia è raccontata in prima persona, con un approccio discorsivo e soggettivo che cattura la curiosità e trascina pagina dopo pagina. Ero diffidente su questo stile, ma alla fine ho dovuto ammettere che funziona e funziona bene.
La Libia è raccontata senza sconti, entrando nel dettaglio di ciò che la gente pensa, fa. Ne misura le ipocrisie a tutto tondo con la precisa volontà di creare un quadro che intacca la nostra concezione di giusto e sbagliato. Non si perde in dati e statistiche, in fatti puramente nozionistici; tutto è sempre in chiave di lettura umana, la percezione di chi conosce le cose vivendole in prima persona.
Non è nemmeno lungo, duecento pagine che finiscono in un batter d'occhio.
Profile Image for Antonio Parrilla.
742 reviews29 followers
May 18, 2019
Va letto, per sapere anche solo per sommi capi qual è la situazione in Libia, il perché delle sevizie e delle torture cui vengono sottoposti i migranti, le ragioni per cui è necessario fare qualcosa di più complesso per governare un fenomeno potenzialmente distruttivo.
Nel racconto si trova il filo conduttore che unisce l'analisi macroscopica del fenomeno con l'afflato solidaristico delle situazioni micro, dei singoli che rischiano di morire (e in tanti ahimé lo fanno), delle tragedie personali che spingono alla fuga.
Quattro stelle.
Profile Image for Viviana Rizzetto.
81 reviews53 followers
September 1, 2020
La voce di Khaled mi è risultata più interessante di quanto credessi, e ho decisamente ottenuto ciò che desideravo, cioè imparare qualcosa sulla Libia. Il testo però è pieno di refusi: sembra essere passato alla stampa senza un'ultima revisione, non da parte dell'autrice ma in sede di editing. Talvolta questo complica la lettura, in generale spiace da parte di un libro che ha un messaggio importante.
Profile Image for GONZA.
7,428 reviews124 followers
April 6, 2021
Ho dovuto interrompere la lettura di questo libro piú volte, perché non riuscivo ad andare avanti a leggere le condizioni ed i trattamenti che le persone che vogliono arrivare in Europa sui barconi dei trafficanti sono costrette a subire.
Personalmente non ritengo Khaled un innocente, ma certamente non il peggiore tra i colpevoli.
Molto interessante ritengo sia la parte in cui viene spiegata la vita in Libia prima, durante e dopo il regime di Gheddafi, la cui assenza sembra, paradossalmente, peggiore della sua presenza.
Profile Image for Diana.
626 reviews33 followers
August 17, 2023
Non è un libro facile, nè molto scorrevole, soprattutto all’inizio.
Ma è un libro importante, che ci fa uscire da eventuali preconcetti e schemi mentali che ci portano a dividere il mondo in “buoni e cattivi”. Come spesso accade, anche se non ci piace ricordarlo, la realtà è estremamente più complessa e i Khaled del mondo sono lì per mostrarcelo.
La parte più straziante, però, è pensare a quante sofferenze e crudeltà sono sottoposti i migranti da quando partono (sorvolando sul loro pregresso, tra l’altro) fino ad arrivare a noi, ammesso che ci riescano.
Profile Image for Francesca Benenati.
6 reviews2 followers
April 14, 2019
Un libro incredibile, di cui avevamo bisogno. Un testo che racconta con chiarezza cosa succede dall'altra parte del Mediterraneo, il cinismo e la corruzione della Libia e l'opportunismo dell'Europa, ma da un punto di vista assolutamente inaspettato: quello di un trafficante. Un libro che dovrebbe essere letto da tutti.
Profile Image for Achille Calio marincola.
1 review
February 23, 2019
Un racconto giornalistico scritto con il talento del narratore di razza. Il coraggio di raccontare verità complesse in modo profondo e non edulcorato, fuggendo dalle semplificazioni degli slogan.
Profile Image for Girin 18.
146 reviews4 followers
July 29, 2019
La voce di un trafficante di uomini, portata alla luce da Francesca Mannocchi.
La libia, la guerra, la fame. Il dolore di chi parte, il pensiero di chi fa partire.
Da Gheddafi alle nuove milizie. Un racconto che racchiude la storia di un paese schiavizzato dall'occidente, punito.
Un paese dove non hai nulla, libertà, sanità. C'è solo il denaro da un lato, e la volontà di un futuro dall'altro.
I lagher, fli schiavi, la guardia costiera e la morte.
Scappi dalla fame, dalla guerra, dalla paura e dalla malattia.
Il denaro vile come unico punto importante.
Un trafficante che ha comunque capito in parte cosa è il mare. Il mare di prende la sua parte. La sua parte sono uomini, donne e bambine.
Sentimenti coatrastanti racchiusi in queste pagine, riflessioni e domande.
Chi siamo noi per volere tutto questo?
Noi siamo l'occidente, noi siamo chi ha creato tutto questo. Siamo i carnefici, i collaboratori di questi trafficanti. Siamo i potenti.
E di fronte a tutto questo non possiamo starcene fermi.
Non possiamo guardare dall'altro lato.
Siamo colpevoli di questo orrore e di questo dolore.
Siamo solo fortunati.
Profile Image for Alessandra Masiero.
26 reviews1 follower
April 3, 2023
È sicuramente più facile non sapere.
Viviamo tutti ogni giorno, al tg, sui giornali, il dramma dei migranti che è arrivano sulle coste italiani, vivi oppure no. Eppure, nonostante arrivino qui, sotto casa nostra, spesso non sappiamo la storia del loro viaggio. Possiamo immaginare essere difficile, ma sicuramente non immaginavo delle tragedie simili.
È più facile non sapere anche cosa pensino gli altri di noi, gli italiani, che avevamo conquistato quello “scatolone di sabbia” a inizio ‘900. A quanto pare la corruzione è l’unica cosa ci siamo lasciati dietro, che è chiara ed evidente anche nei viaggi dei migranti.

Questo è un libro forse non per tutti, difficile se non si ha un minimo di conoscenza storica del paese e dell’argomento, pensavo mi avrebbe aiutato a capirne di più invece mi ha lasciata solo con un senso di impotenza e rabbia, verso l’umanità ma anche verso noi stessi italiani, passati presenti e probabilmente anche futuri.

Molto interessante la lettura dal punto di vista dei “cattivi”, della persona che di lavoro compra esseri umani promettendo loro una vita migliore. La realtà con cui Mannocchi descrive questa storia fa sicuramente valere le 5 stelle.
Profile Image for Francyy.
677 reviews72 followers
July 26, 2025
La contraddizione di un Paese che si è liberato di un dittatore per continuare a vivere sotto la dittatura del denaro e della corruzione. Non fa sconti la Mannocchi, da reporter ci fotografa una realtà dura e complessa di cui tutti sappiamo l’esistenza ma che consideriamo come distante da noi, eppure ci siamo dentro fino al collo. I trafficanti di migranti visti dalla parte del trafficante
Profile Image for Divara.
243 reviews19 followers
November 8, 2019
Ogni parola, ogni riga scritta sulla tragedia dei nostri tempi è fondamentale per capire e vedere ciò che non vogliamo vedere.
Profile Image for Giulia.
132 reviews2 followers
February 15, 2023
“La libertà è una cosa da grandi.”
Profile Image for Ali_intheGarden.
129 reviews
July 21, 2019
Da leggere. Tante cose le immaginavo, ma leggerle sulla carta, in quella che è una vera testimonianza fa raggelare il sangue. È assurdo come certe cose possano ancora accadere nel 2019, eppure è così e mi sembra che in troppo pochi facciano qualcosa per cambiare la situazione.
Profile Image for Alessandra.
26 reviews
November 18, 2025
Ogni tanto dovremmo pensare come i granelli di sabbia di una classidra. Se le guardiamo solo da fuori è più facile e giudicante.
Ma il tempo e le cose sfuggono ugualmente.
4 reviews1 follower
April 14, 2024
Punto di vista scomodo quello del mercante della morte. Tuttavia, è proprio osservare la vicenda con gli occhi di Khaled, il trafficante, che rende questo libro così crudo, doloroso ma anche emozionante e unico nel suo genere. L'abile penna della Mannocchi sceglie di narrare le vicende su un filo temporale spezzettato da continui flashback che imboccano il lettore di sciroppo amaro un poco per volta; d'altra parte, l'uso continuo di dolci metafore viene in soccorso al lettore per mandare giù l'indigesto boccone. Insomma, una lettura da recuperare.
1 review
July 10, 2020
Francesca Mannocchi sa fare il suo mestiere perfettamente. Per chi vuole approfondire sulla Libia è il libro (e l'autrice) perfetto. Tuttavia per i miei gusti la scrittura è risultata troppo ridondante, poco scorrevole. Ovviamente non è un vero e proprio libro narrativo e le mie critiche sono collegate ai miei gusti. Dunque mi sento di consigliare comunque il libro, nonostante le tre stelle. L'autrice è competente e le darò fiducia per i prossimi libri
Profile Image for Nicola Paccagnani.
42 reviews1 follower
March 26, 2021
“Nessuna storia, non mi fido del mare, il mare è fonte di guai, ragazzo mio, il mare prende le persone, chiede ogni anno la sua parte.”
Francesca Mannocchi
Io Khaled Vendo Uomini E Sono Innocente, 2019
★★★

Migliore di molti lavori sulle radici dell’attuale questione libica.
Peggiore soltanto che se lo stesso libro avesse trattato di vicende ormai passate.
Uguale alla pellicina del pollice: si sa che strappandola ci si farà del male, ma spesso non esiste altro modo per sapere.
Profile Image for Mario Taddei.
5 reviews2 followers
November 30, 2021
Un must contemporaneo per capirne un po' di più sulla tratta mediterranea dei migranti vista dagli occhi di uno dei cattivi.

Letto d'un fiato. Non riuscivo a staccarmi.
Profile Image for Argentina  Margaret.
26 reviews
January 2, 2023
Fatevi un regalo. Francesca Mannocchi combina lucidità del migliore giornalismo a grandi capacità letterarie.
Displaying 1 - 30 of 58 reviews

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