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Escupamos sobre Hegel y otros escritos

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La civilización nos ha definido como inferiores, la Iglesia nos ha llamado sexo, el psicoanálisis nos ha traicionado, el marxis­mo nos ha vendido a una revolución hipotética. Exigimos referencias de los milenios de pensamiento filosó­fico durante los cuales se ha teorizado sobre la inferioridad de la mujer. Consideramos responsables de las grandes humillaciones que nos ha impuesto el mundo patriarcal a los pensadores: ellos son quienes han mantenido el principio de la mujer como ser adicional para la reproducción de la humanidad, vínculo con la divinidad o umbral del mundo animal; esfera privada y pietas. Ellos han justificado en la metafísica lo que en la vida de la mujer había de injusto y atroz. La dialéctica amo-esclavo es un arreglo de cuentas entre colectividades de varones: no preveía la liberación de la mujer, la gran oprimida de la civilización patriarcal. Escupamos sobre Hegel.

128 pages, Paperback

First published January 1, 1970

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About the author

Carla Lonzi

14 books63 followers
Carla Lonzi (Florence, March 6, 1931 – Milan, August 2, 1982) was an Italian art critic and feminist activist, who is best known as the cofounder of Rivolta Femminile (Feminine Revolt), an Italian feminist collective formed in 1970.

In the early 1970s, Lonzi adopted a feminist stance in relation to art. She had grown to view art as being yet another part of a system of institutions and labour which enable unequal power relations and the overall oppression of women. Lonzi became disillusioned and went as far as dismissing art criticism as a "phoney profession". She subsequently abandoned her career as an art critic and fully embraced the feminist cause.

Despite her eventual negative outlook on the field of art and art criticism, Lonzi has said that the experience and knowledge she gained from her work as art critic informed her feminist activism.

In 1970 Lonzi, Carla Accardi, and Elvira Banotti founded Rivolta Femminile, an Italian feminist collective. Their first action, in July 1970, consisted of plastering the walls of Rome with copies of the "Manifesto di Rivolta Femminile". The politics of Rivolta Femminile were largely grounded in "autocoscienza" theory and practices. "Autocoscienza", meaning a heightened sense of self-consciousness or self-awareness, was a collective exercise of feminist "consciousness-raising." Its core belief was that women can better understand themselves through being engaged in an open dialogue with other women.

Rivolta Femminile developed its own publishing house, Scritti di Rivolta Femminile, which allowed the group to print and distribute its own work. This was important to Lonzi who had a particular interest in writing and publishing.[8]

Lonzi was the author of some of Italian Feminism's most important documents. Her numerous provocative texts and manifestos pushed the boundaries of the traditional understanding of conversationalism and the manifesto format. This was accomplished through continuous experimentation with writing and knowledge production. Some of Lonzi's most notable works from this period include "The Clitoral and the Vaginal Woman", "Let’s spit on Hegel", and "Diary of a Feminist".

Let’s Spit on Hegel (1970) is considered one of the seminal texts of Italian feminism. It questioned women's claim for equality by stressing the patriarchal character of Hegel's dialectic and ‘theory of recognition’. It was published in 1970 and deconstructs what Lonzi argues as the patriarchal nature of Hegel's theories. The book was initially serialised between 1970 and 1972 and then collected in a unique volume in 1974. Each section reveals one stage of Lonzi’s personal consciousness raising.

In The Clitoridian Woman and the Vaginal Woman (1971), through the analysis of Freud and Reich's psychoanalysis, Desmond Morris’ paleoanthropology and the Kama Sutra, Lonzi claims that the myth of the vaginal orgasm serves the patriarchal model of the complementarity of women to men. If this complementarity between man and woman is permitted during procreation, it is not allowed during sexuality. Published at a time when women's sexuality and self-liberation were at the forefront of feminist discussion, the book significantly contributed to these debates.

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14 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 194 reviews
Profile Image for Anna Laura.
42 reviews5 followers
March 31, 2021
Che il femminismo riparta da qui.

Oggi che il fenomeno del femminismo è stato ridotto ad un mero strumento di marketing, fatto di slogan e frasi vendibili, l'unico modo per non vanificare decenni di lotta femminile è quello di tornare alle origini. Il femminismo dovrebbe ripartire dalle idee e dai testi che hanno ispirato le prime donne italiane alla lotta al sistema patriarcale.

La Lonzi e le femministe del '70 non volevano l'uguaglianza. L'uguaglianza, intesa come ordinamento giuridico, è solo una gentile concessione del vincitore al vinto, dell’oppressore all’oppresso, per illuderlo di essere considerato al pari. La Lonzi definisce l’uguaglianza come “la veste in cui si maschera oggi l’inferiorità della donna” perché cela e non risolve la percezione sociale della donna come essere passivo. Il cambiamento auspicato dalle femministe è un cambiamento molto più profondo, che non si limita al raggiungimento dei pari diritti o all'indipendenza economica, ma si infittisce sul piano sociale ed ideologico. L’uguaglianza giuridica non coincide con la fine della lotta femminista, ma più con l’inizio, perché il fine ultimo è il raggiungimento dell’accettazione di ogni differenza e il rispetto della molteplicità dell’essere, più che la sopraffazione mal celata di un gruppo sull’altro.

Le femministe del '70 auspicavano ad un cambiamento radicale all'interno della società che scuotesse le istituzioni cardine del patriarcato, tra cui la famiglia. La famiglia è considerata il caposaldo del patriarcato in quanto fin dagli albori ha vincolato l'esistenza della donna in rapporto all'uomo; la donna è stata il primo esempio esistente della proprietà privata, intesa come oggetto sessuale ceduto dal padre al marito come mera merce di scambio. L'autorità paternale e maschilista si è sempre manifestata in seno alla famiglia come un abuso, le cui vittime principali sono state le donne e i giovani. In un contesto patriarcale in cui la famiglia è una istituzione sociale e religiosa, la condizione necessaria affinché si possa verificare la liberazione del sesso oppresso risulta essere la rivoluzione marxista; solo con la comunanza dei beni e la disgregazione della famiglia è possibile ottenere la liberazione assoluta della donna.

Nonostante ciò, la Lonzi accusa il marxismo di aver tralasciato la questione femminile e di averla subordinata alla rivoluzione comunista che ha infine represso e strumentalizzato il femminismo.
Critica Hegel e Freud per l'opinione denigratoria che hanno perpetrato circa la condizione femminile che si riassume nel controverso titolo dell'opera "Sputiamo su Hegel". Hegel riteneva che la donna fosse "passiva" per natura e questa passività la escludesse dalla dialettica servo-padrone, impedendole di liberarsi autonomamente dal proprio oppressore. Freud teorizzava che alla base dell'inferiorità della donna ci fosse la sua invidia del pene. La Lonzi controbatte che "La donna così com'è è un invidivuo completo; la trasformazione non deve avvenire su di lei, ma su come lei si vede dentro l'universo e come si vedono gli altri" e la sua unica differenza rispetto all'uomo consiste negli anni di storia in cui è stata oggetto manchevole.

La società di oggi è ben diversa da quella degli anni '70. L'uguaglianza giuridica ed economica è raggiunta, ma la nostra rimane una società ideologicamente patriarcale. Che il femminismo riparta da qui.
Profile Image for Martina A.
170 reviews11 followers
July 5, 2020
" Il femminismo ha inizio quando la donna cerca la risonanza di sé nell’autenticità di un’altra donna perché capisce che il suo unico modo di ritrovare se stessa è nella sua specie. E non per escludere l’uomo, ma rendendosi conto che l’esclusione che l’uomo le ritorce contro esprime un problema dell’uomo, una frustrazione sua, una incapacità sua, una consuetudine sua a concepire la donna in vista del suo equilibrio patriarcale "
Profile Image for soulAdmitted.
290 reviews70 followers
February 10, 2018
Riconosciamo a noi stesse la capacità di fare di questo attimo una modificazione totale della vita. Chi non è nella dialettica servo-padrone diventa cosciente e introduce nel mondo il Soggetto Imprevisto.
Profile Image for omi.
54 reviews46 followers
August 20, 2025
Il femminismo ha inizio quando la donna cerca la risonanza di sé nell'autenticità di un'altra donna perché capisce che il suo unico modo di ritrovare se stessa è nella sua specie. E non per escludere l'uomo, ma rendendosi conto che l'esclusione che l'uomo le ritorce contro esprime un problema dell'uomo, una frustrazione sua, una incapacità sua, una consuetudine sua a concepire la donna in vista del suo equilibrio patriarcale.
Il femminismo è la scoperta e l'attuazione della nascita a soggetto delle singole componenti di una specie soggiogata dal mito della realizzazione di sé nell'unione amorosa con la specie al potere.
Milano, gennaio 1972
Rivolta Femminile
Profile Image for Anna.
108 reviews31 followers
January 17, 2025
Di commovente attualità

Se solo avessi letto "La donna clitoridea e la donna vaginale" a 18 anni
Profile Image for Riccardo Mazzocchio.
Author 3 books88 followers
January 22, 2023
Perché mai sputare su Hegel? "...La guerra preserva la sanità etica dei popoli nella sua indifferenza verso l'assuefazione e verso la fissità.." (Hegel, dal Diritto naturale, 1802). Questi scritti sono degli inizi degli anni 70. Scrive Carla Lonzi con lucidità: "Il pensiero maschile ha ratificato il meccanismo che fa apparire necessari la guerra, il condottiero, l'eroismo, la sfida tra generazioni. L'inconscio maschile è un ricettacolo di sangue e di paura...l'uomo affronta la vita con quello stimolo originario di aggressività che egli giustifica nella sua cultura. L'uomo e solo l'uomo ha avuto la capacità di diventare pericoloso alla vita stessa del pianeta: la metà del genere umano non può continuare ad assistere impotente a questa preparazione della catastrofe...la donna afferma che la vita deve ancora iniziare per lei sul nostro pianeta. Vede dove l'uomo non vede più...Intuiamo oggi una soluzione alla guerra ben più realistica di quelle offerte dagli studiosi, nella rottura del sistema patriarcale attraverso la dissoluzione dell'istituto familiare...abbandoniamo l'uomo perchè tocchi il fondo della sua solitudine." Noi uomini dobbiamo non dare ma fare spazio, non solo fisico ma anche "storico, psicologico e mentale" alle donne.
Profile Image for Lorenzo.
92 reviews6 followers
February 15, 2025
In una guerra di sputi su Hegel, consideratemi in prima fila
Profile Image for Giuliana Matarrese.
142 reviews199 followers
September 28, 2023
Il libro fondativo del femminismo italiano, scritto negli anni 70 da Carla Lonzi, ha ancora oggi una potenza devastante. In tempi nei quali le più giovani credono che il femminismo passi attraverso le campagne di empowerment performativo delle influencer su Ig, Lonzi postula che il femminismo é una questione pubblica ( di classe, mazzolando anche Lenin ed Hengels) e privata. Il capitolo la donna vaginale e la donna clitoridea scopre infatti il latente maschilismo di Freud, convinto che “le donne vere” sono solo quelle capaci di avere orgasmi vaginali - cosa assai difficile e quasi impossibile secondo gli studi di Masters and Johnson, i Masters of sex dell’omonima serie tv. Dopo, ne uscirete diverse. La lettura é altamente consigliata anche agli uomini.
Profile Image for Gianni Noto.
6 reviews
August 9, 2020
Circa 60 pagine di sentenze taglienti come lame che tutti dovrebbero leggere, a partire dagli uomini.
Mi chiedo quanti maschi in totale, nel corso degli anni, lo abbiano avuto tra le mani; qualche migliaio lo considererei già un miracolo.
Se anche solo leggessimo tutti questo libro, vivremmo in un mondo certamente diverso.
Un libro che cambia.

Qui il patriarcato trova la sua tomba.

Profile Image for Mighty Aphrodite.
605 reviews58 followers
March 9, 2024
La lotta per l’emancipazione non passa solo per la violenza, per lo sconvolgimento delle strutture o per la creazione di una legislazione a favore delle donne, che ne riconosca la presenza effettiva nella società o maggiori diritti.

La lotta che ci viene richiesta è una lotta consapevole ed entusiastica, una lotta che passi dalla creazione di uno sguardo personale e aperto, finalmente cosciente delle strutture nelle quali siamo state ingabbiate per secoli, sin dall’inizio della storia dell’uomo sulla terra. Urlare e dibattersi in un mondo che non ha la nostra forma, che non abbiamo contribuito a costruire non basta, non ci permetterà di non ricadere nel pericolo della sottomissione, nel desiderio – che ci sembra naturale, ma che in realtà è indotto dal patriarcato – di ottenere l’approvazione maschile, di divenire un tutt’uno con un compagno che non ha idea di cosa sia una donna, di cosa sia il suo piacere.

“L’uomo non sa più chi è la donna quando questa esce dalla sua colonizzazione e dai ruoli attraverso i quali egli si preparava un’esperienza già fatta e ripetuta nei millenni […]. La donna era un prodotto confezionato in modo che egli non avesse nulla da scoprire in quell’essere umano.”

Capire cosa viviamo tutti i giorni, cosa ci è stato gettato addosso sin dall’infanzia vuol dire fermarsi, respirare, ritrovare sé stesse e il proprio corpo come soggetti reali di un’esistenza che non ci ha contemplati, se non come compagne silenziose e conformiste di una potenza virile e indifferente, che ha bisogno di noi per sentirsi forte, radicato in una società che – anche a lui – chiede più di quanto sia disposta a dare.

“[…] Vuole fiaccare la sua resistenza, la sua iniziativa, la sua autonomia. Vuole indagare fino a che punto sprofonda la sua dedizione e accertarsi che può sprofondare fino alla dimenticanza di sé. L’uomo sa che questo gli spetta di diritto e lo esige; si sente insicuro se non accade, poiché non gli è necessario per la reciprocità, ma per il senso di sé come uomo.”

Continua a leggere qui: https://parlaredilibri.wordpress.com/...
Profile Image for Martina.
166 reviews386 followers
July 26, 2022
Primo saggio che leggo, consigliato dalla mia psicoterapeuta.
La prima parte non è di facile comprensione a mio avviso, è molto filosofica e complessa. In generale non lo consiglio prima dei vent’anni anche per l’aspetto sessuale.
È illuminante ed è ancora oggi molto attuale.
Da leggere una volta nella vita o anche più volte per comprenderlo meglio.
Profile Image for Giulia Angelica.
156 reviews25 followers
September 18, 2023
“Non esiste la meta, esiste il presente. Noi siamo il passato oscuro del mondo, noi realizziamo il presente.”

Una pietra miliare del femminismo italiano degli anni ‘70. Ritengo che ogni donna dovrebbe affrontare questa lettura almeno una volta nella vita, vi sono passaggi davvero illuminanti. Grazie Carla Lonzi, grazie Rivolta femminile.
Profile Image for Ninozhka Wieder.
137 reviews12 followers
April 1, 2021
Leyendo a Carla Lonzi me encontré de cara con las palabras y sentires que no había sabido nombrar.
Profile Image for xenia.
545 reviews336 followers
July 9, 2021
It's ironic that this pamphlet is as totalising as Hegel's system of thought.

It begins with statements that essentialise men as oppressors of women, claims bereft of arguments or evidence (which isn't to say there is no evidence, Lonzi just provides none). There's no historical analysis of gender oppression, just philosophical musings through the universal identities of Man and Woman.

The pamphlet then considers Hegel (women have no history), Lenin (questions of sexuality are bourgeois) and Freud (girls are just boys without dicks), and it's good stuff, if a bit basic now, and none of it connects back to the start.

I too would like to spit on Hegel, but I don't think sloppy, unfocused scholarship is the way to do it. Kudos to Lonzi for kickstarting second-wave feminism in Italy, but this pamphlet is not worth reading. It's gender essentialist, trans-exclusionary and race-blind.

p.s. I genuinely liked Lonzi's few posthumanist/ecofeminist moments of stressing a return to immanence (the earth, the body, the present) through the rejection of transcendental linear trajectories (existential, psychoanalytic or capitalist). But hey, you can just read Luce Irigaray, Elizabeth Grosz, Donna Haraway or Karen Barad for that.
Profile Image for Simona Tota.
24 reviews48 followers
March 31, 2022
Sicuramente, tra i vari scritti presenti di Carla Lonzi o del gruppo Rivolta Femminile, i migliori a mio parere sono Sputiamo su Hegel e La donna clitoridea e la donna vaginale. Nonostante Carla Lonzi non sia stata una filosofa, riesce a colpire nel segno e a muovere critiche sensate sia contro l'idealismo hegeliano, il marxismo e il leninismo per non aver tenuto conto delle rivendicazioni femminili nei loro progetti rivoluzionari, sia contro la psicoanalisi di stampo freudiano che non ha fatto altro che naturalizzare la mistificazione in atto del vero sesso femminile, la clitoride appunto e non la vagina, portando esempi a favore e a sfavore delle sue tesi. Ovviamente questi testi non hanno pretesa di sistematicità, ma rimangono spunti di riflessioni notevoli se pensiamo al fatto che risalgono agli anni 70.Purtroppo sia per la difficile reperibilità sia per la mancanza di attenzione rivolta ai femminismi e alle filosofie femministe risulta complicato poter recuperare molti testi italiani e internazionali su queste tematiche fondamentali per tutti. Non smetterò mai di lamentarmi fino a quando non leggerò nei manuali di filosofia (e non solo) parti dedicate a questi pezzi di cultura ignorata.
Profile Image for Benedetta Pintus.
Author 2 books7 followers
October 17, 2019
Lettura fondamentale per chiunque voglia riflettere sulla sovversione dei generi e la rivoluzione sessuale, nonché scoprire alcune delle riflessioni portanti dell'ondata femminista degli anni Settanta in Italia e non solo.
Profile Image for Rowizyx.
384 reviews154 followers
February 10, 2025
Sono estremamente perplessa sia dal contenuto di questo libro che dalle recensioni entusiastiche per cui il femminismo dovrebbe "ripartire da qui", da questo testo. Io sinceramente non lo trovo invecchiato bene e penso che a quanti sono già sensibili al tema del femminismo oggi, alla contemporaneità, abbia ben poco da dire, sinceramente.

Non sono a mio agio con il femminismo radicale degli anni '70 e con il femminismo della differenza, specie con un approccio separatista come quello della Lonzi (che poi separatista in che senso? Ci fondiamo la repubblica indipendente delle donne?), perché ritengo che pur mettendo in luce molti delle problematiche e dei meccanismi del patriarcato non riesca a distaccarsene e, al massimo, cerchi di ribaltarli senza però contestare il paradigma. Cosa che oggi dovremmo fare, secondo me, perché dovremmo aver capito che il sistema patriarcale capitalista ha, tra le sue capacità, una bravura indefessa non solo a definire cosa sia socialmente sbagliato e inaccettabile, ma a fagocitare tutte le istanze che insistono sul dualismo e la differenza, oltre agli slogan e alle battaglie del femminismo.

Pensiamo a slogan come "l'aborto è un trauma", che negli anni '60 e '70 era uno slogan che si riferiva all'aborto clandestino, e che oggi è assunto dalle destre misogine per contestare il diritto delle donne a interrompere una gravidanza non voluta. Ma anche il tema della parità economica, oggi quanti uomini con il microfono pretendono di dividere le spese domestiche e familiari al 50% (irrealistico già di per sé considerando che – in particolare in America – sappiamo che anche a parità di lavoro spesso le donne sono pagate meno), lasciando però il carico domestico sulle spalle delle donne, in quanto "lavori da femmina"? Ecco che la parità viene usata quindi come arma contro le donne.

Il patriarcato, sappiamo inoltre, si poggia su una base di definizioni e attributi dicotomici dove il primo termine è di fatto "buono" o "normale" e il secondo dispregiativo o "anormale":

- uomo-donna
- ricco-povero
- etero-gay (lgbtqia+ più in senso lato)
- bianco-di colore (nel contesto occidentale, ma comunque in altre parti del mondo si ripropone "etnia giusta"-"etnia sbagliata")
- padrone-dipendente
- abile-disabile
- forte-debole
- razionale-emotivo
- magro-grasso
- sano-malato
- vecchio (adulto) - giovane
- bello-brutto
- neurotipico-neurodivergente

E potrei andare avanti all'infinito: chi risponde a più di questi "bollini" del primo termine, è al vertice del sistema patriarcale. Oggi sappiamo che questa modalità di strutturare il mondo affligge le donne ma anche gli uomini che non rispecchiano il modello tecnicamente irraggiungibile, che non stanno ai vertici piramidali della società, ma a cui viene insegnato che, se non altro, sono al vertice in casa propria, i "master of the house", replicando il sistema piramidale nell'ambito domestico su moglie e figli. Non a caso molte delle caratteristiche "b" di queste dicotomie sono associate alle donne, che in quanto secondo termine diventano automaticamente deboli, emotive, stupide, e di conseguenza bisognose della guida maschile. Come si innesta su questa roba il capitalismo? In due modi:

- da un lato, i soldi sono il "cheat pass": se hai i soldi (e di conseguenza il potere), non importa se manchi dei bollini, puoi comunque fare parte dell'élite;
- dall'altro, questo sistema che si basa sulla frustrazione degli individui ci suggerisce di "curare" o "zittire" (di fatto, però, alimentare) questo disagio comprando cose, spesso superflue o inutili, nella speranza di stare meglio, acquisire "punti" del lato figo della dicotomia, elevare il proprio status. La frustrazione non passa mai, quindi bisogna continuare a comprare cose in un ciclo infinito di emozioni negative, usate contro di noi per mantenere alto il nostro bisogno di acquisti (cosa che ci sta spingendo verso una nuova bolla speculativa di debiti che... boh, sarà molto divertente quando esploderà, perché l'altra caratteristica del patriarcato contemporaneo è essere distruttivo, a mo' di virus, portando una tensione all'estremo e poi lucrando pure sulla crisi che ne consegue).

Sapendo questo, continuare a insistere sulle dicotomie e sulle differenze mi sembra estremamente cieco. Certo, Carla Lonzi muore all'inizio degli anni '80, non ha fatto in tempo ad apprezzare il postmodernismo nella sua bruttezza matura, però a maggior ragione mi chiedo come si possa "ripartire" da un testo pubblicato più di 5o anni fa e che manca completamente la contemporaneità, per forza di cose.

Anche perché oggi sappiamo che molta della scienza etologica (ma anche di discipline umanistiche come la storia) a cui Lonzi fa riferimento "applica" le dicotomie postulate dal patriarcato e prese come dati di fatto sul comportamento delle specie animali. Così come sappiamo oggi che Freud non solo era un misogino di prima categoria, capace di mettere in lista il proprio cane al momento di definire chi voleva portare fuori dall'Austria che stava per essere invasa da Hitler MA LE SUE SORELLE NO, ma che tutto il discorso sui "due orgasmi" femminili, vaginale e clitorideo, è ormai superato perché zan zan, le terminazioni nervose della clitoride circondano la vagina... Ma prendere questa nomenclatura per dividere le donne di fatto in ancelle e liberate mi sembra molto limitativo come concetto. Mi viene da pensare a Lakoff e al discorso che fa in Non pensare all'elefante!, è difficilissimo per chi porta avanti un'idea contraria al sistema vigente ribaltare il lessico degli avversari senza comunque contribuire a rafforzarlo nell'immaginario collettivo.

Inoltre boh, io penso davvero che il femminismo sia un percorso di consapevolezza e di presa di coscienza che però, alla fine della fiera, non è detto che tutte le donne faranno. E il bello del femminismo – per quanto sia frustrante a volte – è proprio migliorare la vita di tutte (e potenzialmente di tutti e tutt*), anche di coloro che con orgoglio rivendicano di non essere femministe che però, senza il femminismo, oggi probabilmente non potrebbero rivolgersi pubblicamente a una platea. Ciao Giorgia, a proposito.

Perciò boh, è stata una lettura a tratti disturbante per me, in particolare il saggio dedicato alla donna vaginale e la donna clitoridea. Alla Lonzi contesto la mancanza di soluzioni pratiche e un... idealismo? Che trovo ragionevole a vent'anni, ma quando scrive queste cose ne ha quaranta e io boh, mi sembra che a quell'età accusare le donne che lavorano e dibattono con le istituzioni e i politici (nel 1970!!!!!!) di andare col cappellino in mano a implorare per dei diritti mi sembra molto offensivo sotto tanti aspetti. Perché è tutto molto bello "ritirarsi" in un immaginario mondo gineceo dove la donna si autosoddisfa sessualmente o diventa lella e si fa le sue regole libera dal sistema patriarcale, ma realisticamente questo come avviene? Mi immagino la questione dell'aborto contrario alla medicalizzazione ma praticato dalle donne per le donne con sistemi non chirurgici – tema che ho sentito ritirare fuori qualche mese fa a un incontro – ma faccio davvero fatica a immaginare un mondo dove o si rimane in clandestinità o... boh, si apre a qualunque sedicente professionista, ossia torniamo agli anni '60? Perché anche lì, ci possiamo ritirare quanto vogliamo dal capitalismo, ma in quanto spunterebbero cliniche per l'aborto a pagamento non controllate..? Trenta secondi? Mah.

Rimango sulle 2,5 stelle arrotondate in eccesso perché capisco sinceramente il valore storico di questo testo nel momento in cui è uscito... ma francamente, oggi si può leggere altro per me.

** libro letto per un gruppo di lettura dal vivo. Sarà molto divertente la discussione **
Profile Image for Alba.
34 reviews5 followers
May 9, 2022
El divorcio es un injerto en el matrimonio con el cual se refuerza dicha institución.

Las palabras de Carla Lonzi pueden resultar poco pulidas o abruptas y sin estructura, pero dan en el clavo una y otra vez, sus palabras te atraviesan, es concisa y apasionada como pocas. Su discurso es intenso y su análisis certero.

Recomiendo encarecidamente este libro a todas las mujeres feministas que quieran indagar más en conceptos como "mujer vaginal - mujer clitoriana", el feminismo de la diferencia o cómo toda ideología nacida de hombres es patriarcal, da igual si hablamos de marxismo o catolicismo.

Detrás de toda ideología adivinamos la jerarquía de los sexos

Inicialmente, le puse un 4 porque el estilo de Carla Lonzi puede resultar a veces un poco dificil de digerir, pero desde que leí el libro, he pensado en él a menudo y de hecho, lo estoy releyendo y eso que no hace ni un mes que lo terminé. El libro, en el contexto en el que nació y con el fondo que tiene, se merece todas las estrellas.

No me gustaría acabar sin mencionar un aviso a navegantas . Si podéis comprar o conseguir este libro por otra edición que no sea la de Traficantes, recomiendo que así lo hagáis. Por dos razones. La primera, por el prólogo que han incluido de Verónica Gago y Raquel Gutiérrez. En este prólogo podemos leer el término/concepto "cuerpos feminizados", un término muy lejos de ser feminista y que nadie que haya leído y entendido lo que dice Carla Lonzi utilizaría.

Lo que es aún peor es que "casualmente" la edición y traducción de este libro ha dejado fuera la última frase del Manifesto di Rivolta femminile:

Comunichiamo solo con donne/ Nos comunicamos sólo con mujeres

Es inconcebible que una editorial deje fuera una frase crucial, la última frase del manifiesto. Y dudo muchísimo que se quedara fuera por error.
Profile Image for Federico.
225 reviews5 followers
December 28, 2023
Scritto in un decennio - gli albori degli anni '70 - precedente ai concetti di "intersezionalità", di "gender", di "black femminism", di "queer theory", il femminismo della differenza di Lonzi è il meglio che possiamo storicamente avere.

Un po' troppo bio-essenzialista, un po' troppo sessantottino; il progetto lonziano consiste nella scoperta di una soggettività autenticamente ed esclusivamente femminista tramite la ripappropriazione rivoluzionaria della molteplicità libidica del corpo femminile (et voilà il '68) e la decostruzione critica delle metafisiche idealiste, marxiste, psicanalitiche, che tale soggettività avevano occultato e negato.

L'acume retorico e sloganistico degli aforismi di Carla Lonzi sarà certamente strumentalizzato da me a dovere: alla prossima occasione sventolerò un cartellone che reciterà: "Noi siamo il passato oscuro del mondo, noi realizziamo il presente".
Profile Image for Ilaria Bersani.
45 reviews3 followers
January 27, 2024
Un libro must della storia del femminismo italiano. Illuminante il saggio sulla donna clitoridea e vaginale.
Profile Image for Arianna.
139 reviews12 followers
November 2, 2023
“Vogliamo essere all’altezza di un universo senza risposte”

L’eredità di Lonzi è immensa, e non inizierò nemmeno a commentare un manifesto che volutamente è privo di apparato critico.
Posso solo invitare tutte a leggerlo e rileggerlo, a parlarne, a sezionarlo e ricomporlo; facciamolo nostro e trasformiamolo in memoria viva
Profile Image for Elisa Lunardelli.
22 reviews123 followers
November 12, 2023
“L’uomo non è il modello a cui adeguare il processo della scoperta di se’ da parte della donna. La donna è altro rispetto all’uomo. L’uguaglianza è un tentativo ideologico per asservire la donna a più alti livelli. Identificare la donna all’uomo significa annullare l’ultima via di liberazione”. Questo weekend ho letto l’insieme di questi scritti di Carla Lonzi, famosa femminista italiana, e finalmente mi sono sentita capita, ma soprattutto finalmente ho sentito che questo libro era stato scritto per le donne e con uno sguardo di donna, non con uno sguardo universale, o meglio universale per tutto il sesso femminile. Probabilmente dovrò leggerlo altre 3 volte per capire tutto, eppure non riuscivo a staccarmi perché Carla Lonzi riesce ad andare al cuore dell’essere donna, qualcosa che unisce tutte le donne del mondo al di là della loro classe, etnia ecc. Si vede nelle sue parole una maturazione e una consapevolezza del ruolo femminile nella società frutto di esperienze che solo noi possiamo capire. Questo libro mi ha lasciato con la voglia di leggerne mille altri e forse finalmente mi ha dato il coraggio di leggere “il secondo sesso” che ho sempre temuto troppo. Grazie 🩷
Profile Image for Benny.
64 reviews13 followers
Read
August 15, 2024
senza dubbio degli scritti importanti per il loro periodo, ma necessario ricordare che il femminismo ha fatto molti passi avanti dagli anni 70 e sebbene questo libro rispecchi la realtà di quegli anni magari sforziamoci un attimo e leggiamo anche altri scritti, che ne dite,,
contiene spunti interessanti per quanto riguarda le male-lead revolutions ma mi ha fatto solo realizzare che le femministe radicali o non leggono quasi niente di teoria o non sono cambiate in 50 anni.
as always non solo l’uomo è, ofc, nel torto ma la colpa è inevitabilmente riversata anche sulla donna che non agisce come le femministe radicali vogliono che agisca, ma era da aspettarselo
Profile Image for Monica.
23 reviews27 followers
Read
April 11, 2021
Non dobbiamo prendere suggerimenti plateali da coloro che ci incoraggiano contro i rappresentanti del loro stesso sesso. Ognuna di noi ha nella sua esperienza privata la dose di sdegno, di comprensione e di intransigenza sufficienti a trovare soluzioni più fantasiose.
Profile Image for Carmen.
74 reviews9 followers
March 26, 2022
Grazie Elena Ferrante per farmi scoprire sempre chicche micidiali, ti voglio bene.
Displaying 1 - 30 of 194 reviews

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