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Il ciclo di Avalon #1B

Le nebbie di Avalon - Parte Seconda

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Fuggita da Avalon dopo aver scoperto le orribili macchinazioni della Dama del Lago, Morgaine è decisa a non essere una docile marionetta nelle mani di Viviane. Non immagina che il figlio che ha affidato a sua sorella Morgause diventerà un giorno lo strumento della distruzione del padre. Ma la sua anima non trova pace nemmeno quando torna a Camelot, alla corte di Arthur e di Gwenhwyfar. Perché il suo destino e quello dell’infelice regina sono legati, e l’ostilità che le divide segnerà irrimediabilmente il futuro della Britannia e di Avalon. Mentre i cavalieri della Tavola Rotonda lasciano Camelot per intraprendere la loro sacra ricerca e Taliesin, il Merlino, lancia i suoi sortilegi per influenzare le sorti del regno, l'Isola Sacra scivola inesorabilmente nelle nebbie impenetrabili del ricordo.
Finché il velo tra il vecchio e il nuovo mondo e tra l’antica religione e la nuova non reclama infine la sua vittima più illustre.
L'ascesa e la caduta di Camelot raccontata dalle donne che hanno visto il mondo che conoscevano cambiare radicalmente e l'Isola Sacra di Avalon svanire per sempre nelle nebbie.

631 pages, Kindle Edition

Published February 14, 2019

38 people are currently reading
933 people want to read

About the author

Marion Zimmer Bradley

635 books4,863 followers
Marion Eleanor Zimmer Bradley was an American author of fantasy novels such as The Mists of Avalon and the Darkover series, often with a feminist outlook.

Bradley's first published novel-length work was Falcons of Narabedla, first published in the May 1957 issue of Other Worlds. When she was a child, Bradley stated that she enjoyed reading adventure fantasy authors such as Henry Kuttner, Edmond Hamilton, and Leigh Brackett, especially when they wrote about "the glint of strange suns on worlds that never were and never would be." Her first novel and much of her subsequent work show their influence strongly.

Early in her career, writing as Morgan Ives, Miriam Gardner, John Dexter, and Lee Chapman, Marion Zimmer Bradley produced several works outside the speculative fiction genre, including some gay and lesbian pulp fiction novels. For example, I Am a Lesbian was published in 1962. Though relatively tame by today's standards, they were considered pornographic when published, and for a long time she refused to disclose the titles she wrote under these pseudonyms.

Her 1958 story The Planet Savers introduced the planet of Darkover, which became the setting of a popular series by Bradley and other authors. The Darkover milieu may be considered as either fantasy with science fiction overtones or as science fiction with fantasy overtones, as Darkover is a lost earth colony where psi powers developed to an unusual degree. Bradley wrote many Darkover novels by herself, but in her later years collaborated with other authors for publication; her literary collaborators have continued the series since her death.

Bradley took an active role in science-fiction and fantasy fandom, promoting interaction with professional authors and publishers and making several important contributions to the subculture.

For many years, Bradley actively encouraged Darkover fan fiction and reprinted some of it in commercial Darkover anthologies, continuing to encourage submissions from unpublished authors, but this ended after a dispute with a fan over an unpublished Darkover novel of Bradley's that had similarities to some of the fan's stories. As a result, the novel remained unpublished, and Bradley demanded the cessation of all Darkover fan fiction.

Bradley was also the editor of the long-running Sword and Sorceress anthology series, which encouraged submissions of fantasy stories featuring original and non-traditional heroines from young and upcoming authors. Although she particularly encouraged young female authors, she was not averse to including male authors in her anthologies. Mercedes Lackey was just one of many authors who first appeared in the anthologies. She also maintained a large family of writers at her home in Berkeley. Ms Bradley was editing the final Sword and Sorceress manuscript up until the week of her death in September of 1999.

Probably her most famous single novel is The Mists of Avalon. A retelling of the Camelot legend from the point of view of Morgaine and Gwenhwyfar, it grew into a series of books; like the Darkover series, the later novels are written with or by other authors and have continued to appear after Bradley's death.

Her reputation has been posthumously marred by multiple accusations of child sexual abuse by her daughter Moira Greyland, and for allegedly assisting her second husband, convicted child abuser Walter Breen, in sexually abusing multiple unrelated children.

(from Wikipedia)

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Community Reviews

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4 stars
463 (38%)
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224 (18%)
2 stars
52 (4%)
1 star
10 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 77 reviews
Profile Image for hosemprevissutonelcastello.
216 reviews9 followers
July 4, 2021
Come mi è accaduto per Il racconto dell'ancella, sono combattuta nel valutare questo libro, perché se da una parte, in entrambi casi, ne comprendo il valore storico, soprattutto all'interno della letteratura femminile, dall'altra le ho trovate delle letture irrimediabilmente datate dal punto di vista stilistico.

Entrando nello specifico de Le nebbie di Avalon, come prima cosa devo dire che il libro rende sicuramente giustizia al personaggio di Morgana, troppo spesso relegato al ruolo di semplice strega cattiva. Nell'opera di Marion Zimmer Bradley, invece, Morgana è un personaggio complesso e sfaccettato. È sì portatrice di poteri magici, ma è soprattutto una sacerdotessa della Dea, rappresentante di un culto in via di estinzione. Il nucleo tematico del romanzo è proprio il tramontare di un'epoca, quella celtica, con il passaggio dal paganesimo al cristianesimo. E a questo proposito trovo che l'autrice si sia documentata davvero bene, perché l'attuazione dei rituali e il ruolo di sacerdotesse e druidi sono resi davvero bene.

In questo contesto, Morgana, pur credendo sempre fervidamente nel culto della Dea, inizialmente si ribella al destino pensato per lei da Viviana, la Dama del Lago, per tornare poi sui suoi passi quando ormai è troppo tardi. E sì, commette delle azioni contestabili, ma esse sono sempre la risposta a un mondo che sta cambiando velocemente, in cui il nuovo culto, con tutti i suoi riti, sottomette il potenziale delle donne. sul passaggio da un'universo femminile a uno prettamente maschile.

E la chiave di lettura vincente del romanzo è proprio il ridare voce a tutti quei personaggi femminili che nel ciclo arturiano, ma in generale nella narrativa come nella Storia, solitamente sono relegati in secondo piano, perché si sa, la Storia è scritta soprattutto da uomini. Qui, invece, gli uomini spesso si trovano sottomessi al volere femminile, . In generale sono uomini che seguono i loro istinti, e le donne, giustamente, cercano fi sfruttarli, per farsi spazio a modo loro nelle trame del potere, o se non altro avere una voce nelle decisioni.

Purtroppo, tutte queste belle intenzioni vedono soffocate da una prosa ridondante. MZB è infatti una scrittrice estremamente prolissa. Ogni concetto, ogni situazione, ogni idea sono ripetuti un'infinità di volte. E se alla prima suona originale, già alla terza stufa. Capisco che l'autrice volesse rendere il passare del tempo in maniera minuziosa, dettaglio per dettaglio, ma a mio parere un bravo autore riesce a rendere il cambiamento anche in meno pagine.

Anche perché, a furia di ripetizioni, ho trovato il pensiero di alcuni personaggi piuttosto contraddittorio. Come Igraine, che prima dice di essere soddisfatta di Gorlois per poi un attimo dopo ricredersi, oppure Morgause, che dice non voler più utilizzare la Vista mentre poi lo fa (e i pensieri stessi sono ripetuti più volte). Questo meccanismo non fa che rendere l'arco di evoluzione dei personaggi piuttosto nebuloso.

Inoltre c'è anche il "difetto Tolkien", ovvero troppe scene di banchetti. È vero che, essendo le vicende filtrate da uno sguardo femminile, non potevano esserci molte scene d'azione, ma ho comunque trovato in questo eccesso di sequenze pochi momenti davvero memorabili.

Insomma, resta una lettura assolutamente consigliata, e per me dovrebbe sicuramente rientrare nei pilastri del fantasy. Tuttavia, nonostante la chiave di lettura innovativa e vincente, non posso dire che si tratti di una lettura particolarmente appassionante. Peccato, perché un lavoro di editing più fine (e a questo proposito rimpiango di non aver letto la versione uscita negli anni '80) e una maggiore attenzione alle psicologie dei personaggi, sarebbe davvero stato un capolavoro.
Profile Image for The Spritzy witch.
38 reviews14 followers
May 16, 2019
Non ha lo smalto del suo predecessore, ma é comunque intenso e commovente. Una degna conclusione delle vicende di Morgaine e Viviane.
Profile Image for Silvia Vicentini .
296 reviews11 followers
September 5, 2024
Non ci credo che ho finito questo primo ciclo. È stato un viaggio emozionante, pieno di emozioni e carico di lacrime. Forse ho apprezzato di più la prima parte, ma anche questa seconda è meravigliosa.
Marion Zimmer Bradley ha uno stile impeccabile e amerò sempre le sue opere come amerò per sempre questo ciclo che consiglio caldamente. Credo uno tra i libri più belli e il miglior retelling arturiano (ed io amo il ciclo arturiano)
Profile Image for Daphne Stalwart.
Author 13 books140 followers
January 1, 2023
Mi mancava la complessità di questa saga.
Non è adatta ai blocchi del lettore, né per rilassarsi… ma ogni volta che ritorno in questo mondo, entro prepotentemente nel libro e nelle sue descrizioni ricche e maestose. Tocco e mi faccio cullare dalle nebbie di Avalon, da una scrittura eterna con un marchio preciso e inconfondibile.
C’è un motivo se è considerato un capolavoro della letteratura arturiana. Ti fa staccare dalla realtà, e ti risucchia fino a quando non ne hai abbastanza.

Arthur e Morgaine sono sempre stati i miei preferiti, in ogni salsa del ciclo bretone.
Da sempre, per sempre.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Ruppe.
496 reviews46 followers
November 11, 2021
Vale grosso modo quello che ho commentato per il primo volume, con l’aggravante di un certo senso di sfinimento da parte del lettore.
L’interiorità, gli aspetti romantici e psicologici sono qui ancora più insistiti e francamente eccessivi.
Ora si inizia dubitare della buona fede dell’autrice: se è vero che per cercare di dare un’impronta romanzesca e più intima al ciclo epico è stato necessario indulgere su certi aspetti sentimentali, qui sono talmente prolissi da non poter eliminare il sospetto che ci sia un certo compiacimento nel seguire le vicende erotico-romantico-pippamentali della corte incestuosa e soap-operistica di Arthur.

Inoltre, una volta che il giocattolo ha dispiegato il suo meccanismo nei minimi dettagli, il tutto diventa ripetitivo all’inverosimile, pleonastico, ridondante.
È tutto COSÌ ripetitivo…
Quante volte in un singolo romanzo può la regina Gwen ripetere al re Arthur che dovrebbe abbandonare la venerazione delle divinità pagane in favore dell’unico Dio cristiano, prima che abbia io voglia di dare fuoco al tomo?
Quante volte lui le può rispondere la stessa IDENTICA cosa (cioè che è grazie ad Avalon che è stato messo sul trono e quindi non può rinnegare completamente la sua tradizione familiare e mistica), prima che io abbia voglia di scagliare il librone dal balcone del quarto piano con rincorsa di 15 metri?
L’autrice mi tratta da idiota, ripetendomi decine di volte gli stessi concetti e allungando il brodo fino a renderlo insapore.

Non aggiunge qualcosa ai romanzi precedenti, non ci sono molti twist nella trama o appassionati colpi di scena, tutto procede come se Zimmer Bradley avesse messo una prolunga alle storie già scritte.
Il giocattolo si è rotto, il meccanismo è esausto e logoro.
Da leggere in Bignami, se esistesse.
Profile Image for milù.
6 reviews11 followers
May 12, 2024
Abbastanza imbarazzante il fatto che in un'opera interamente narrata da donne, mirata a valorizzare il mondo femminile e le sue sfaccettature, il mio personaggio preferito sia un uomo... NON CAPITE MORDRED COME LO CAPISCO IO

Per il resto bel libro i guess... devo metabolizzare solo la fine di tutto... colmare il vuoto... *procede a fissare un punto nel vuoto per le prossime due ore*
Profile Image for Anna.
155 reviews
June 29, 2023
Ho iniziato questo libro in ossequio al bellissimo saggio di Michela Murgia 'L'inferno è una buona memoria', che mi aveva letteralmente stregata.
Invece, questa è stata una lettura difficile.
La prima parte mi era piaciuta un poco di più, ho sofferto per buona parte della seconda.
L'ho trovata estenuante, carica di simbolismi pesantissimi e oscuri di cui ad un certo punto non mi interessava nemmeno più venire a capo.
Finisco spesso per dimenticare che i testi considerati femministi negli anni 80 hanno questa caratteristica, deludente ai miei occhi di millenial, di mettere in scena, sullo sfondo del fantasy più raffinato e delle più geniali distopie (tipo: Il racconto dell'Ancella), queste figure di donna, desideranti certo, ma poco altro di più.
C'è ben poca speranza per una femminista di oggi in questo libro.
Non sono poi riuscita a provare, per questa Morgana, alcuna empatia. Nemmeno in contrapposizione a Gwenhwyfar (il che è tutto un dire).
Forse perché l'ho sentita anaffettiva, o più probabilmente, perché è troppo tutto: troppo bella, troppo brava, frutto proibito di tutti.
Ho trovato la lotta di potere tra patriarcato e matriarcato è stato l'aspetto più affascinante di questo libro, e sono rimasta ammirata dalla tenacia senza misericordia della trattazione.
Penso in tutta onestà che sia un ottimo motivo per leggere il testo.
Peccato per la commistione pseudomistica finale, che fa il paio con certe scene oniriche che sanno proprio di anni '80 (del genere, effetti patinati di nebbie colorate e sovraimpressioni analogiche mescolati a qualche trip da acido, per capirsi).
E poi, io ho questa brutta abitudine di cercare l'autorə nei libri.
E mentre non posso esimermi dal sentire l'intellettuale che afferma un punto che è irrimediabilmente superato, col sogno del ritorno al neopaganesimo, le terribili accuse che sono volate in seguito lanciano un'ombra nerissima su certi concetti ossessivamente rimarcati in tutta la seconda parte del romanzo (incesto, giovane età di alcuni personaggi e via discorrendo).
Da ultimo, ho detestato la frettolosa trattazione della parabola di Nimue e Kevin, ammetto che quando Arthur muore, uccidendo Mordred a sua volta, ho avuto la sensazione di profezia nefasta lanciata sul presente.

Concludo dicendo che anche se non sgradevole, la traduzione riesce in qualche modo a togliere potenza al testo originale. Non sono certa del perché.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Benedetta Troni.
115 reviews23 followers
February 26, 2024
Le Nebbie di Avalon è un pilastro della letteratura fantasy e leggendolo non è difficile capirne il motivo: abbiamo una prosa molto elegante ma insieme sobria, una storia intimista che segue le vicende delle donne del ciclo arturiano, intrighi di corte, magie pagane contrapposte al cristianesimo che si sta sempre più affermando nella Britannia e soprattutto personaggi (soprattutto femminili) complessi e stratificati.

In questa seconda parte, inoltre, da un certo punto in poi si sente una crescente malinconia per il mondo di Avalon, o più in generale il mondo mitico della Britannia e dei cavalieri di re Artù che sta scivolando sempre di più nelle nebbie. I vecchi cavalieri hanno finito i loro giorni di gloria, non c'è nessun erede designato per la corte di Camelot e anche la Tavola Rotonda è sempre più simile a un sogno lontano. Il tutto mentre un giovane cervo allunga la sua ombra nera su re Artù.
Niente da fare, anche alla luce delle azioni dell'autrice non riesco a non innamorarmi dell'immaginario che ha costruito. Da un certo punto in poi non sono più riuscita a smettere di leggere.

Voglio fare però un appunto: per tanto tempo si è detto che questo romanzo fosse un'icona femminista per lo spazio che dava alle protagoniste e alla loro storia che modellava di nascosto le vicende del Ciclo Arturiano, ma secondo me non è del tutto vero.
Morgaine, Viviane, Gwenwhyfar (Ginevra) e le altre donne del ciclo, sono sicuramente personaggi stratificati con i loro conflitti interiori, i loro bias ideologici e i loro desideri ma di femminista non hanno nemmeno l'unghia, come si dice a Prato. Per tutti e due i libri, le donne passano il tempo a parlarsi alle spalle, complottare le une contro le altre anche in modi raccapriccianti.
Per fare un esempio, Viviane e Morgause a un certo punto pensano bene di allearsi con Meleagrant affinché lui rapisca Gwenwhyfar, la stupri e magari la metta incinta così che Arthur sia costretto a ripudiarla e prendersi una moglie meno cristiana. Morgause poi non ne parliamo: da quando nasce Arthur cerca di ucciderlo e rendere sterile la sua regina in modo che i suoi figli siano più vicini in linea di successione.
Poi c'è la sacralizzazione della verginità, perenne contrasto tra donne mature e fanciulle (la cui bellezza è costantemente invidiata) e una buona manciata di abusi rituali.

E non parliamo poi dei deliri religiosi!
Quasi tutte le donne di questa narrazione cercano di affermare la propria religione nella Britannia anche a scapito del benessere generale del regno. Gwenwhyfar in particolare ha dei momenti molto bigotti e non si fa scrupoli nemmeno a inveire contro un bardo zoppo (che poi accusa di averla fatta abortire con la sua presenza terrificante). Ma anche Morgaine, nonostante la presentazione tollerante del paganesimo, fa di tutto e di più per la sua fede:

"Se non credessi di aver fatto quello che voleva la Dea impazzirei. Devo credere per forza di non poter fare altro che quello che ho fatto"

Così ragionano i fanatici religiosi: l'unico modo per accettare le cose orribili che fanno è dire di essere portavoce di una volontà superiore, divina.

Scrivo tutte queste cose non perché voglio distruggere l'immaginario di Avalon, come ho detto rimane una storia meravigliosa con dei personaggi stratificati perfettamente costruiti, ma perché ritengo che per tanto tempo sia stata fatta una lettura superficiale della storia. Invece, bisognerebbe parlarne anche in relazione alle azioni mostruose dell'autrice per capirla appieno.
La letteratura, secondo me, non dovrebbe fornire dei modelli di comportamento (o almeno non solo) ma prima di tutto farci riflettere su noi stessi e invitarci a fare domande.

Qui vi metto il link di un'analisi più critica fatta in inglese: https://faustusnotes.com/2021/08/13/r...
Profile Image for Ilaria Palestra.
291 reviews2 followers
May 22, 2020
Terminato Le nebbie di Avalon.
Anni fa lo avevo letto su carta, ed era un tomazzo. Adesso su kindle e' diviso in 2 tomi...
La storia: fondamentalmente e' la versione romanzata della saga di re Artu' di Camelot - imperniata e narrata pero' dalle figure femminili e forse meno note/famose della storia, quindi Viviana e Morgana, zia e nipote, entrambe Dame del Lago e Somme Sacerdotesse della Dea Madre; Igraine e Morgause, la prima madre di Morgana, ed entrambe sorelle di Viviana ; e la cattolicissima Ginevra, moglie di Artu'.
Il libro ha diversi livelli di lettura secondo me....c'e' la storia in se' e per se', che puo' apparire un po' ripetitiva al lettore moderno (comunque il tomazzo e' del 1986); c'e' la vicenda storica, cioe' l'unificazione della Britannia sotto un unico sovrano indubbiamente capace e amato dal popolo e dai propri cavalieri; c'e' l'aspetto storico/religioso, e cioe' la cristianizzazione della Britannia a scapito della religione pagana locale.
Ed e' a mio avviso la parte piu' interessante ....ed essendo romanzata, rimane digeribile. Si legge del cambiamento della societa' dell'epoca, con le tribu' locali che veneravano la Madre Terra, ne celebravano la fecondita', il ciclo delle stagioni, e la donna aveva un ruolo importante sia in ambito famigliare, che in ambito decisionale/gestionale all'interno delle varie comunita' che fossero paesi, contrade, o anche regni. Era la regina che sceglieva il consorte, e non viceversa. Poi con l'arrivo e l'insediarsi della Chiesa, la Dea Madre viene rimpiazzata da Cristo cosi' come la Somma Sacerdotessa cede il passo ai vescovi e ai diversi ecclesiasti....il ruolo della donna cambia, e non e' la regina a comandare il regno, ma il re, che anzi, qualora la regina non dovesse dargli un erede, puo' ripudiarla.
Insomma, storicamente l'ho trovato interessante.
Se poi a uno interessa sapere come fossero parenti Morgana, Re Artu', Lancillotto e simili....c'e' di che andare a nozze ecco....
Profile Image for Eleonora.
38 reviews1 follower
February 22, 2021
Forse una conclusione avvenuta troppo in fretta. Non mi è piaciuto come l'autrice ha trattato la morte della maggior parte dei personaggi, anche verso la fine comunicava in modo molto freddo e asettico se qualcuno veniva a mancare.
Non sono entrata in empatia e non mi sono affezionata a nessun personaggio in particolare, forse è per questo che le tragedie che hanno seguito ogni vicenda narrata non mi hanno toccato e mi hanno comunque permesso di proseguire la lettura indisturbata. Da una parte è stato un bene, perché la tristezza non ha scalfito questo viaggio appassionante intrapreso insieme a Vivane, Morgaine, Gwen e le altre donne (protagoniste e non). Ma dall'altra non mi ha lasciato nessuna sensazione o emozione una volta terminata la saga.
Ci sarebbero tante cose da dire, ma non voglio entrare nello specifico per evitare spoiler. Tutto sommato, è stata comunque una bella esperienza e sono felice di essere stata iniziata alla letteratura del mondo di Re Artù grazie a questi romanzi.
Profile Image for ugo cemin.
12 reviews
June 25, 2022
“Ai miei tempi mi furono dati diversi nomi: sorella, amante, sacerdotessa, regina. In verità mi è toccato in sorte di essere una maga e forse verrà il giorno in cui bisognerà conoscere questa storia”.(Morgana/Morgaine). In questa nuova edizione l’editore HarperCollins presenta l’opera nella sua versione integrale, finora mai pubblicata in Italia, dividendola in due volumi e passando quindi da quelle 700 pagine circa delle scorse pubblicazioni ad oltre 1200 pagine di appagante imperversare, completo di una nuova traduzione e mantenendo nomi dei personaggi e luoghi delle vicende nella loro forma originale. Per chi non conoscesse “Le Nebbie di Avalon” si tratta dell’opera principe di un ciclo molto più ampio composto da sette volumi, nella sostanza una rivisitazione molto particolare del ciclo bretone: una leggenda affascinante e di grande successo raccontata però da una prospettiva intimamente femminile e femminista. Un mondo in cui sì, è sempre l’uomo ad avere il potere e a prendere le decisioni davvero importanti ma è la donna che, in maniera molto più silenziosa, signorile e discreta, surclassa spesso e volentieri la figura maschile prendendo di fatto, il potere. Nello specifico, la voce narrante appartiene a Morgana, da sempre dipinta come Morgana la cattiva, Morgana la vendicativa, Morgana la strega che in questo libro si riscopre di tutt’altra natura e di riscoperta positività, partendo dai suoi primi passi per giungere alla maturità con tutte le sue gioie ed i suoi dolori. Altro tema importante di quest’opera è la religione. Il libro fece grande scalpore al momento della sua uscita proprio perché restituiva una narrazione alternativa del Cristianesimo e appunto del Maschile: veniva in qualche modo messo in risalto la fascinazione per il Potere assoluto e la negazione del femminino Sacro, trasmesso dalla tradizione del luogo attraverso i vari riti pagano-celtici nei loro periodi sacri (solstizio, plenilunio ecc...gli stessi affrontati anche da Shakespeare nel “Sogno di una notte di mezza estate”). Intendiamoci, non si tratta di un tomo di trattati religiosi lento e noioso anzi, e piuttosto, uno scontro/confronto tra personaggi cristiani (più radicali, profondamente discostati dai credi delle religioni pagane) e personaggi pagani/celtici (legati al mondo della Natura in ogni sua forma e dimensione) senza prendere mai, da parte dell’autrice, una vera e propria posizione per una o l’altra parte e con grande rispetto per entrambi gli schieramenti. Considerando l’intera mole di personaggi contenuta nel libro, l’opera è correlata da tabelle dei personaggi principali, secondari, divinità e luoghi delle vicende, il tutto con relative spiegazioni e relazioni.
Profile Image for Becca.
139 reviews4 followers
September 1, 2024
La seconda parte sarebbe da 4 stelle come la prima, ma pensandole insieme non posso che dare 5 stelle, in quanto Le Nebbie di Avalon è diventato uno dei miei libri preferiti in assoluto (nonostante sia conscia di alcuni difetti, ma amen.)
Capisco perché è considerato un libro importante e sono davvero contenta che dopo sei anni di tentennamenti di fronte alla sua mole, io abbia finalmente deciso di leggerlo.
Profile Image for Mallory.
69 reviews2 followers
December 13, 2021
Tralasciando ogni sorta di polemica legata alla vita privata dell'autrice io mi sento di consigliare quest'opera che ha attraversato decine d'anni restando tremendamente attuale.
La storia è narrata da Morgaine sacerdotessa di Avalon la quale muove i fili del destino di parecchi personaggi.
Una storia che attraversa l'unificazione della Britannia sotto la corona di Arthur e dei suoi cavalieri, per poi vederli lasciare Camelot alla ricerca del santo Graal simbolo indiscusso del cristianesimo (solo che così non è)
Ogni cosa che volete da un libro in questa saga potrete trovarla.
Non ci sono parole per descrivere un'opera che dal canto mio va solo vissuta.
Vi consiglio di perdervi tra le nebbie di Avalon perché ne uscirete più ricchi!
Profile Image for Francesca.
55 reviews2 followers
December 19, 2023
Sono passati parecchi mesi da quando ho letto la prima parte di questa storia e, riprendendo il libro in mano, mi aspettavo di trovare personaggi che proseguivano nel loro percorso con tutti gli ostacoli del caso. Non è andata proprio così.

Ero rimasta estasiata dal primo volume e, anche se questa seconda parte della storia è comunque molto ricca di eventi, l’ho trovata ridondante. Purtroppo ogni episodio delle vite dei personaggi coinvolti finisce col diventare un pretesto per parlare di una guerra di idee senza risoluzione immediata, come invece Morgaine desidererebbe. La sua rabbia la sbatte come un relitto in una tempesta, macchiandole spesso le mani di sangue e di ferite interiori di cui finisce col pentirsi. Gwenyfhar rimane intrappolata nella sua vita vuota e frustrata, e in essa avviluppa anche Arthur che finisce col diventare praticamente il suo zerbino. I legami tra queste vite vengono inghiottiti da un conflitto tutto interno, che condurrà alla morte di molti di loro.

La mia unica boccata d’aria fresca è stata Gwydion, arrabbiato antagonista di una storia già scritta. Non ha avuto niente: nessun legame con suo padre, nessuno con sua madre e si è lentamente ricavato un posto con la sua audacia mirata alla vendetta.

Il libro ne esce molto depotenziato, seppure il finale – frustrante, da un certo punto di vista – abbia contribuito a risollevarlo un po’. È stato un bellissimo viaggio, comunque.
Profile Image for Patty Bra.
24 reviews6 followers
May 1, 2020
Sono sempre stata molto affascinata da re Artù e dalle leggende dei cavalieri della tavola rotonda, per me è stato come vivere in un sogno. All'inizio ho fatto fatica a prendere il ritmo ma una volta partita sono rimasta letteralmente rapita e coinvolta nella storia. Una scrittura coinvolgente, poetica che non è solo pura fantasia ma una ricostruzione minuziosa dell'epoca storica, usi e costumi che rendono tutto molto reale. Lo scontro tra antichi culti e il diffondersi del cristianesimo è sottilmente il fulcro della narrazione, arricchito di avvenimenti e dallo sviluppo delle leggende che tutti conosciamo. Affascinante lo studio dei personaggi e la loro evoluzione dall'inizio alla fine della lettura. A differenza di altri libri la genialità di dare la parola alle donne che circondano Artù e i cavalieri che esse siano madri, sorelle, cugine, mogli o amanti dona una linea di interpretazione profonda e una chiave di lettura diversa. Mi sono ricreduta molto sulla figura di Ginevra (insopportabile) e anche di Morgana, siamo sicuri che Morgana fosse davvero cattiva? Ho apprezzato molto lo sguardo attento sui culti pagani e il confronto con le credenze religiose che l'autrice affronta con audacia. Sono rimasta molto contenta e innamorata di questa lettura, tanto da sentirne subito la mancanza. ❤️ Grazie di questo viaggio meraviglioso.
Profile Image for Sara Maddalena Donzelli.
215 reviews
May 25, 2023
è stata una lettura difficile, in alcuni punti la narrazione era intricata e appesantita da un sacco di nomi, che confondevano, o forse dal fatto che fosse più un saggio tra il politico e il teologico che uno storico.
ho odiato e disprezzato profondamente Ginnifer che per quanto si prodigasse per essere una devota cristiana è stata ipocrita, crudele e falsa. "scaglia la prima pietra chi è senza peccato" l'ho pensato per tutte le sue ingiurie e accuse sui peccati altrui e poi la citazione è arrivata anche nel libro. è stata irritante , continuava a puntare il dito sui peccati altrui quanto fosse disonorevole questo, o lussurioso quest'altro ma lei non faceva che desiderare un altro, di essere gelosa di quest'altra ed essere invidiosa di quell'altra insomma "far notare la pagliuzza nell'occhio del tuo vicino e non vedere la trave nel proprio".
Profile Image for Lara.
20 reviews1 follower
June 18, 2024
L'avrei abbandonato dopo il primo capitolo ma mi sono sforzata e ho provato a continuarlo: sono arrivata a metà libro e poi ci ho rinunciato. Non pensavo potesse essere peggio del primo, ma mi sono ricreduta. La pecca principale resta il personaggio di Ginevra: è insopportabile, faceva voglia di saltare tutte le parti che la riguardavano.
Complessivamente non do 1 stella, perché comunque ci sono delle scene molto interessanti e il libro in sé aveva del potenziale. Peccato.
Profile Image for Patchouline.
128 reviews21 followers
October 24, 2017
Une bonne lecture, qui m'a cependant moins envoûtée que le premier tome!
Profile Image for Dandeline13.
5 reviews
February 24, 2023
Ahimè, avevo il presentimento che questa seconda parte non mi avrebbe colpito come la prima... E avevo ragione.
Questo seguito ha deciso di prendere tutti i difetti del suo predecessore (che sì esistevano, ma erano ancora trascurabili) e moltiplicarli in modo esponenziale. Primo fra tutti, il ripetere fino allo sfinimento determinati concetti, conversazioni, pensieri. L'autrice ci teneva particolarmente a insistere sulle discordanze religiose e il ruolo del cristianesimo nel plasmare una società patriarcale, certo, ma qui si arriva a sfiorare il limite dell'ossessione.
A un certo punto ho pensato che la vera fanatica religiosa non fosse tanto Gwen, quanto piuttosto Morgaine, e la cosa grave è che non sono poi così sicura che fosse un rovesciamento voluto.
Seconda cosa, i personaggi. Per la maggior parte del libro non crescono, non si evolvono, non hanno uno sviluppo e di conseguenza neanche una vera e propria conclusione. Anche loro risultano statici, ripetitivi. L'unica differenza è che invecchiano, e con loro pure il mondo che li circonda, ma alla fine non c'è alcuna differenza tra la Morgaine giovane della prima parte e quella anziana della seconda.
Tre stelle perché si riprende un po' da metà in poi. La conclusione alla fine è toccante, ma non è riuscita a togliermi del tutto quel retrogusto amaro che mi hanno suscitato le prime 300 pagine, con i suoi temi reiterati in maniera snervante. Con 200 pagine meno e qualche tagliuzzamento qua e là poteva reggere il confronto con il primo libro... Così purtroppo no.
Menzione speciale a Gwydion/Mordred, del quale ho apprezzato molto la caratterizzazione. Personaggio interessantissimo, mi rincresce solo che non gli sia stato dato il giusto spazio.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Giulia Maria.
227 reviews14 followers
October 4, 2022
4,7 ⭐️

La seconda parte de Le Nebbie di Avalon è proprio un degno epilogo. Le linee narrative si intrecciano e trovano la loro giusta conclusione: ogni personaggio rispetta la sua linea narrativa e la sua coerenza fino alla fine. Ben poco mi ha lasciata insoddisfatta però l'ho trovato molto diverso dal primo volume, senza dubbio per la lentezza e la poca fluidità nelle vicende che si susseguono come frammentate, ma anche perché in questo volume manca l'azione.

Gli intrighi sono pochi, sono lenti e taciuti. Avalon inizia ad apparire dalla seconda metà, la prima parte è una lunga preparazione a quello che verrà. Certo, bellissimo, ma al dodicesimo banchetto di Pentecoste anche basta. I personaggi continuano a ripetersi le stesse cose dopo un po' e risulta alla lunga stancante. Questo libro l'ho amato, senza dubbio, e proseguirò con gli altri tre della serie molto presto (i prequel), però 150 pagine in meno lo avrebbero alleggerito di molto.

I personaggi sono fenomenali però è la combinazione tra loro e l'ambientazione in cui si muovono che rende questa storia davvero unica e capace di far affezionare. Avalon è quel tipo di libro che offre un posto sicuro sempre, è quel tipo di storia in cui ci si perde volentieri e a cui si ritorna anche a distanza di anni, perché "Avalon sarà sempre accessibile, nei secoli dei secoli, a chi saprà trovare la strada."





Profile Image for Francesca.
31 reviews
August 30, 2025
#1
"Non posso ascoltarti mentre maledici la mia religione, Gwenhwyfar. Io non ho maledetto la tua, ricordatelo. Dio è Dio, comunque lo si chiami, ed è sempre buono. Il vero peccato è credere in un Dio crudele o vendicativo, e così lo rendi peggiore del peggiore dei preti."

#2
"Mia Gwenhwyfar, se il tuo Dio è capace di punire un uomo per un peccato che non sapeva nemmeno di aver commesso, mi perdonerà se mi confesserò a un prete e dirò le preghiere che mi saranno richieste, e mangerò pane e acqua, e non so cos'altro?"

#3
"Forse una religione che impone di agire, vita dopo vita, per conquistare la propria salvezza è troppo per gli uomini. Non vogliono aspettare, vogliono la giustizia subito. E questo è l'inganno che promette la nuova razza di preti."

#4
"Arthur è cristiano... non dirò altro" ribattè Niniane. "E tu sei il mio adorato amore. Ma io sono Niniane di Avalon e non rendo conto a nessun uomo di ciò che è mio... si, mio e non tuo. Non sono una romana, non permetto che un uomo mi dica cosa fare di quello che mi ha dato la Dea. Se non sei d'accordo, Gwydion, tornerò ad Avalon."
Profile Image for Barbara Longo.
247 reviews
September 6, 2022
La conclusione di un libro che io ho avuto la fortuna di leggere in un’edizione unica, molto estesa e tradotta abbastanza fedelmente anche nelle parti in gaelico e latino, 30 anni fa.
Le nebbie si sono abbassate, il velo ora divide o mondi per sempre ma per chi vorrà davvero e continuerà a crederci Avalon, il sacro cerchio, il pozzo esisteranno sempre e per sempre accoglieranno coloro che cercheranno la verità antica della Dea.
Morgana è una delle figure più belle della letteratura fantastica, credo che poche scrittrici abbiano saputo dar voce a creature così perfette nella loro interezza.
Tralascio il mio pensiero sulla figura di Ginevra (gusto personale) devo però dire che l’autrice ha saputo creare una antagonista davvero eccellente donandole la capacità di accentrare in se tutti le “chiusure mentali e le meschinità” del nascente mondo cristiano del tempo.
Profile Image for Booklover_fantasy.
46 reviews4 followers
November 13, 2020
Mi sembra incredibile aver finito quest'avventura.. Ho letto entrambi i libri in parecchio tempo ma semplicemente perché mi sono voluta prendere il tempo necessario per assaporare ogni cosa essendo da sempre una grandissima amante di re Artù e i cavalerieri della tavola rotonda, di Camelot, di Lancillotto e Ginevra e ultima non per importanza di Morgana! Ho vissuto ogni capitolo, ogni riga, ogni parola, c'è stato un degno finale alla storia, le lacrime vi assicuro non sono mancate... È un romanzo che porterò sempre nel cuore, che consiglierò sempre a tutti di leggere e che non avrei potuto apprezzare così tanto se lo avessi letto da più piccola
~Avalon sarà sempre accessibile a chi saprà trovare la strada~
5⭐
Profile Image for Valeria Melita.
41 reviews1 follower
January 5, 2024
Secondo volume un po'piú sottotono del primo.
Troppi dialoghi assolutamente inutili, di nuovo pensieri molto molto ripetitivi e a tratti incoerenti.
Alla fine penso che se la prima edizione aveva la metà delle pagine un motivo ci sarà stato. Forse l'edizione integrale appesantisce senza aggiungere nulla.

In fin dei conti però la storia è una bella storia, a suo modo emozionante.
L'evoluzione piú degna di nota resta quella di Morgaine ma anche gli altri personaggi sono apprezzabili a loro modo.

La Bradley ci ha messo dentro proprio tutto. Avalon, il graal, Camelot, Nimue e l'incantamento di Merlino. Non manca proprio nulla.

Un gran libro a cui si possono perdonare in parte i troppi difetti.
Profile Image for Francesca Frax.
17 reviews
January 31, 2024
Mi è piaciuto anche più del primo, forse perché qui tutti i nodi vengono al pettine: le azioni dei personaggi nel primo hanno conseguenze importanti sullo svilippo della storia, e da lettori non ci resta che assistere alla rivinosa e lenta dissoluzione del culto della dea, sopraffatto dal Cristianesimo.
Morgaine è sicuramente un personaggio eccezionale, ricca di sfaccettature e profonda. Le sue sono scelte disperate o necessarie e imprescindibili? Il fascino del romanzo sta nel non dare una risposta univoca proprio perché tutto è filtrato dai diversi punti di vista tramite i quali ci viene narrata la storia. Anche gli dei, sempre presenti, sono comunque impalpabili, sfuggenti e cangianti a seconda del punto di vista.
Un fantasy eccezionale che riscrive i personaggi femminili più conosciuti del ciclo Arturiano in maniera intelligente.
56 reviews
September 12, 2020
Parlare di questo libro è terribilmente difficile. Il background dell'autrice, che di per sé genera una certa fatica nella scelta di leggere l'opera. Ma quando si apre il libro diventa impossibile staccarsene. La storia, le ambientazioni, i personaggi hanno una potenza tale da avvincerti completamente, e contemporaneamente feriscono in profondità. Ho letto il primo volume e metà del secondo in un giorno e mezzo. Poi mi sono bloccata. La consapevolezza della tragedia imminente mi toglieva il fiato, e ho dovuto forzarmi per leggere l'ultima parte. È un opera su cui dovrò riflettere ancora molto a lungo, e sono sicura che mi farà conpagnia per molti, molti anni a venire.
69 reviews
February 9, 2021
Proseguono e si concludono le vicende dei personaggi femminili legati alla leggenda di Re Artù.
Forse leggermente inferiore al primo volume: l'interessante approccio tutto femminile fa perdere un pochino di fascino alla vicenda in quanto i personaggi maschili (Artù, Lancilloto tra tutti) perdono spessore e sembrano macchiette presenti per dare un motivo alle donne di odiarsi e portare avanti propri progetti.
Tutto sommato però di facile letture e da spessore a personaggi cui normalmente non si da attenzione.
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